Pantanal, Iguaccu, Paraty ed altro
Benchè fosse il loro inverno di giorno le temperature sono state sui 28 gradi (tranne a Sanpaolo, 12) e la sera sui 15 gradi.
Il 16\08\07 mio marito ed io partiamo da Catania con Alitalia via Malpensa per San Paolo, dove arriviamo alle 5 del 17, quindi alle 10 si riparte per Campogrande , capitale del Mato Grosso del Sud.
Qui viene a prenderci la guida, e dopo 5 ore di strada (di cui 2 sterrata) arriviamo alla Fazenda di Dom Juan Murano, proprietario di una Azienda, (appartenente alla sua famiglia da 160 anni) di circa 3.000 ettari nel cuore del Pantanal.
Li veniamo ospitati nella Posada Aguapè, molto confortevole in stile “etnico” con 20 camere e un ottima cucina.
Numerosi gli ospiti della Posada, che coinvolti in attività di ecoturismo per apprezzare la natura e la varietà di fauna dell’intero territorio circostante.
Appena arrivati andiamo a cavallo accompagnati dal custode del maneggio Don Alfonso, e realizziamo di essere circondati da animali di tutte le specie, cervi, coccodrilli, serpenti, armadilli, giaguari, e tutti i tipi di uccelli immaginabili.
La mattina seguente passeggiata nella jungla , lungo il fiume Aquidauna con una guida della fazenda, avvistamento di nidi, uccelli colorati e piante tropicali.
Nel pomeri safari fotografico in jeep, al tramonto ci fermiamo a fare delle foto in prossimità di un lago con coccodrilli, non appena scendono le tenebre l’autista esce due fari che illuminano il lago e dall’improvviso “migliaia” di occhi rossi (dei caimani) ci fissano, spettacolo incredibile! Il giorno dopo gita in barca sull’Aquidauna, che era un po’ torbido quindi non possiamo vedere i piranha, in cambio avvistiamo marmotte, scimmie e pappagalli coloratissimi.
Alle 3 di notte, (allucinante), partiamo con un autista per l’aeroporto di Campogrande dove prendiamo il volo delle 7 del mattino per Iguaccu via SanPaolo con la VoeGol, la follia continua: dobbiamo prendere e imbarcare nuovamente i bagagli a San Paolo sul volo per Iguaccu benché sia sempre della VoeGol, sistemazione in città al Rafain Hotel 4 stelle degli anni 70.
Alle 12 viene a prenderci Givo la guida (che parla italiano), immediatamente ci porta a fare un giro per le cascate brasiliane (che rappresentano solo il 20%, le rimanenti sono in territorio argentino)e con 156 reales prenotiamo il rafting a motore (gommone con 400 cavalli) sotto la cascata, brividi oltre che per il freddo, (il “pilota” impennava sotto le cascate), anche perchè il gommone a velocità cavalcava onde con una corrente fortissima.
Splendido il Parco delle cascate che abbiamo percorso con il pulmino, la prossima volta però andremo anche solo per una notte all’Hotel da Cataratas, unico dentro il parco brasiliano 5 stelle, stile coloniale circondato dalla foresta, favoloso.
Il mattino seguente Givo ci accompagna a vedere le cascate dal lato argentino, controllo e timbro sul passaporto e per 4 ore in giro per il parco argentino a vedere le più suggestive cascate del mondo.
Pomeriggio visitiamo il parco degli uccelli e delle farfalle di Iguaccu con centinaia di volatili, ma poche farfalle visto che siamo nel loro periodo invernale.
Quindi emozionante e anche un po’ caro (160 dollari) giro in elicottero sopra il Parco e le cascate ed infine cena al Rafain Restaurant con spettacoli di Samba (scuola di Rio) e sudamericani. (prezzo 200 reales) La mattina seguente partenza per Rio de Janeiro dove finiscono i servizi dell’agenzia, viene a prenderci all’aeroporto Silvia una guida, che concordava con noi sull’eccessiva onerosità delle escursioni previste dalla sua agenzia, pertanto preferiamo prendere il taxi (circa 15 reales a corsa), l’autobus è impossibile in quanto le fermate non sono indicate perchè funzionano con il “passaparola”!.
Dall’hotel Bandeirantes sito a Copacabana approfittiamo della navetta che ci porta a Ipanema alla gioielleria Stern, facciamo il giro con la guida del negozio e poi a piedi sulla spiaggia da Ipanema a Copacabana, prendiamo in un chiosco una frittura di gamberi con della frutta secca strepitosa e per strada la pannocchia di mais.
Quindi con il taxi raggiungiamo il Pan di zucchero e saliamo con una funivia di almeno 100 anni, ma con il record di non avere mai riportato incidenti.
A 400 metri il panorama di Rio è il più bello del mondo (anche più bello del Corcovado che è troppo alto e defilato): una foresta, con spiagge bianche ed i grattacieli qua e là, dall’alto tutto sembra un paradiso, anche le migliaia di baracche delle favelas dove vivono milioni di poveri che ogni giorno devono inventarsi come sopravvivere, sembrano un presepe.
Rimaniamo per 4 ore fino a sera in contemplazione di un paesaggio irripetibile.
Di sera l’hotel organizza pulmino e biglietti per la partita alle ore 23, Flamengo-Botafogo al Maracanà lo stadio più grande del mondo, mio marito è tornato entusiasta, anche per la civiltà dei tifosi.
La mattina seguente con il taxi raggiungiamo il Corcovado dove con il trenino a cremagliera “scaliamo” la montagna di 700 metri sopra Rio.
Con un taxi raggiungiamo il centro storico, la chiesa de la Candelaria, famosa oltre che per lo splendido barocco, anche per l’uccisione sul sagrato nel ‘93, da parte degli squadroni della morte, di 8 meninos di rua (bambini di strada), anche questo è il Brasile, sic.
Quindi nelle vicinanze andiamo a pranzare al 30 esimo piano di un palazzo dove si riunisce il club rotary Saara di Rio e conosciamo alcuni brasiliani, fra questi Rachele una ex attrice, moglie del presidente del club, che organizza spettacoli teatrali per le scuole presso i locali della Marina militare di Rio.
Gentilmente ci invita a fare un giro con una barca della Marina, assieme ad una scolaresca, lungo tutta la Baia de Guanabara, esperienza assolutamente da non perdere, con avvistamento di delfini e si comprende come mai arrivati nella baia, i portoghesi nel gennaio di 500 anni fa, pensarono di trovarsi innanzi alla foce di un fiume (da lì il nome Rio de Janeiro).
Dopo esserci cambiati in hotel con il taxi andiamo a Lapa, un quartiere con locali frequentati dai carioca, al Rio Scenarium concerto dal vivo, in un palazzo su quattro piani, con ascensore d’epoca con tanto di guardie del corpo, arredamento esclusivamente di antiquariato, ingresso a pagamento, al tavolo prendiamo degli stuzzichini caldi a base di formaggio, molto buoni.
La mattina seguente dedicata allo shopping, visitiamo il Sul il più antico shopping center di Rio, a Botafogo, quindi andiamo sulla spiaggia di Botafogo, molto carina poco affollata, con una sabbia chiara e un mare limpido.
Nel pomeri con il taxi andiamo a trovare una nostra amica brasiliana Juscelia, che vive in un residence a Tjuca a 20 km da Cobacabana, in una zona molto verde, sul mare, il residence ospita circa 5000 persone, con attrezzature sportive per tutti i gusti, shopping center e ovviamente vigilanza serratissima.
Torniamo la sera e dal tassista ci facciamo lasciare sul lungomare di Copacabana vicino ad un mercatino dove acquistiamo souvenirs ed una tela molto bella (80 reals) realizzata da una ragazza che gestiva con i genitori, una bancarella regolarmente autorizzata dal comune.
Ci dirigiamo al Carretao, la churrascaria più famosa di Cobacabana, dove mangiamo benissimo con 60 reals in totale, consigliamo fra le decine di carni che portano al tavolo di prediligere la piranha, il controfiletto.
Quindi con qualche timore ci dirigiamo a piedi in hotel che dista 700 metri dal locale.
La mattina seguente alle 9 partiamo con il pullman della Costa Verde per Parati, passiamo da Angra do Reis altra località favorita dai carioca, e arriviamo alle 14 alla Posada Coxixo di Parati.
La nostra suite (unica sistemazione disponibile del paese), è splendida con mobili d’epoca, usciamo e ci dirigiamo verso il porto dove per 70 reals un pescatore ci porta a visitare le lussureggianti isolette di fronte Parati e in una di queste mangiamo un’ottima frittura di calamari.
Su più di un isola di dimensioni inferiori al km quadrato notiamo delle posade incantevoli, uno di quei posti irripetibili dove almeno una volta bisognerebbe alloggiare.
Di sera il festival della cachaça imperversa nelle strade coloniali di Parati, migliaia di brasiliani devono e ballano ovunque.
Nella piazza della cattedrale è allestito un palco per un concerto rock dal vivo.
La mattina seguente conosciamo Maria della Costa la proprietaria della posada Coxixo, nonché famosissima attrice brasiliana degli anni 50 figlia di veneziani, ci intrattiene nel suo appartamento all’interno della posada.
Quindi ci imbarchiamo su un veliero (40 reals per due) che dalle 11 alle 17 percorre, con varie fermate, tutta la costa di Parati, servizio impeccabile, con un chitarrista brasiliano dalla voce splendida, io e Pasquale vinciamo a sorte una capirinha, pranzo a bordo e almeno te soste su isole per fare snorkeling.
Di sera cena sul fiume di Parati da Donna Ondina, (caro e scadente), le strade si sono svuotate e si può finalmente apprezzare la tranquillità del posto.
Il mattino seguente con il pulmann ci rechiamo a San Paolo (6 ore) alla stazione viene a prenderci una guida che per 180 reals ci porta fino alle 23 in giro per Sanpaolo, immediatamente visitiamo il patio del collegio, quindi la splendida chiesa barocca di San Bento, saliamo sul grattacielo Terracca Italia, ospiti del Rotary Barra Funda di San Paolo e apprezziamo un panorama a 360 gradi unico, quindi in hotel al Othon Classic zona centrale ottimo rapporto qualità prezzo, (prenotato da noi a Parati) in giro per l’avenida paulista , e a cena alla churrascaria Hurragano molto elegante (150 reals) e blindatissima con telecamere e vigilantes.
La mattina seguente a piedi visitiamo la Chiesa di San Francesco vicino l’hotel e l’annesso monastero, quindi shopping in giro per il centro e con una taxi (100 reales) andiamo al Garhulos per rientrare in Italia