Panamericana ed oltre di seconda parte

Panamericana ed oltre Viaggio in Perù e Bolivia. (19/07/2002 – 25/08/2002) 10 persone E' la seconda parte. Avete già letto la prima?Da Arequipa a Puno Noi abbiamo optato per il passaggio per il Chile e la Bolivia ma se avete poco tempo vi conciene raggiungere direttamente Puno. E’ un tragitto di 5 ore. La compagnia Cruz del...
Scritto da: Sara Fratini
panamericana ed oltre di seconda parte
Partenza il: 19/07/2002
Ritorno il: 26/08/2002
Viaggiatori: in gruppo
Ascolta i podcast
 
Panamericana ed oltre Viaggio in Perù e Bolivia. (19/07/2002 – 25/08/2002) 10 persone E’ la seconda parte. Avete già letto la prima?

Da Arequipa a Puno Noi abbiamo optato per il passaggio per il Chile e la Bolivia ma se avete poco tempo vi conciene raggiungere direttamente Puno. E’ un tragitto di 5 ore. La compagnia Cruz del Sur offre i collegamenti da Arequipa 4 volte al giorno (alle 7.15, 10.30, 14.00, 20.00) per 20 NS. Da arequipa ad arica Alla fine ce l’abbiamo fatta a prendere il bus per Tacna, dal moderno terminal terrestre in Avenida Avelino Caceres. Il biglietto del bus della Moquegua Turismo E.I.R.L., preso tramite agenzia, ci è costato 20NS . Per l’imbarco la tassa (pagata dalla Caframi perché si sentivano in colpa) è di 1NS per persona . Due partecipanti rimangono ad Arequipa e rinunciano alla settimana in Bolivia. Sostengono che il nostro modo di viaggiare preveda troppi spostamenti e preferiscono farsi una settimana ad Arequipa, per frequentare locali e ragazze. Gli do’ appuntamento a Puno e gli prenoto due biglietti per arrivarci. Il bus parte con un’ora di ritardo, alle 12. Il bagaglio viene caricato sotto ma senza targhetta di riconoscimento, è bene controllare che non venga scaricato alle fermate. I posti sono prenotati ma salgono anche persone in più, io ho fatto mezzo viaggio con una bambina in braccio. Per mangiare non è stato un problema: dai finestrini è possibile acquistare di tutto, snack, bibite, cibo cucinato (ottimo). E’ stato un viaggio veramente interessante, senza mai un momento di noia, un viaggio nel “vero Perù”. Oltre a chi vende cibo, salgono anche altre persone che non devono prendere il bus, a noi è capitato un cantante buffissimo che ci ha spaccato i timpani con i suoi vocalizzi. Nel frattempo nel bagagliaio viene caricata la roba più impensata. Verso sera l’autobus si è riempito di campesinos che, zappa alla mano, tornavano in città dopo una giornata di lavoro. Deserti, oceano, campi arati, sperdute cittadine e tanta tanta gente interessante, tutto questo si incontra sulla Panamericana. Arriviamo al terminal di Tacna alle 17 e veniamo assaliti dai PR delle agenzie che vanno ad Arica. Fate molta attenzione perché il prezzo e le condizioni che stabilirete con i PR poi verranno negate dall’agenzia in cui vi porteranno (che è al terminal di fronte a quello di arrivo). Funziona così ma non demordete, basta impuntarsi e minacciarli di spostarsi dalla concorrenza. Vi faranno loro le pratiche per l’entrata in Chile. Non si paga alcuna tassa, nè per entrare in Chile, né per uscire. L’unica tassa che pagherete è il solito NS al terminal, per l’imbarco. Ci portano ad Arica con due macchinoni americani, il viaggio dura meno di un’ora e ci costa 7 NS a persona . Alla frontiera ci aprono i bagagli, sembrano molto fiscali. Non è necessario cambiare i dollari in pesos, dappertutto potete pagare in dollari o in soles. L’ultimo pezzo di Panamericana che percorriamo nel nostro lungo viaggio ci conduce ad Arica. E’ notte e la Croce del Sud ci invita a seguirla lungo le coste cilene. Ma non possiamo, dobbiamo andare in Bolivia, sarebbe un altro viaggio. Che un giorno faremo. arica Cosa vedere. Arica è stata una bella delusione: non sembra nemmeno di stare in Sud America. In centro ci sono negozi che neanche a Cortina D’Ampezzo o a Montecatini Terme. Però, anche se arrivate tardi, un giretto fatevelo, almeno per notare quanto sia diverso il Chile. Dopo il giretto (breve) non vi rimane altro che darvi al… Bere. Troverete un bel po’ di locali dove andare a bere e vi sembreranno ancora più fighi considerato che sarete in crisi di astinenza. Anche il vino cileno vi sembrerà buono, ma è perché vi siete dimenticati quello italiano. I tipi migliori sono il Casillero del Diablo e il Gato Nigro. L’Endurraga, che vi propineranno in continuazione, non è un granché ma c’è di peggio. Alberghi. Appena arrivata trovo subito la pensione prenotata telefonicamente, è proprio davanti al terminal. – RESIDENCIA NILDA, Raul de Canto 947, tel. 0056-58-232795, di proprietà della signora Nilda, che è uno spettacolo: grassa grassa, chiacchierona… bacia tutti (compreso lo spaesato Ettore). La pensione è pulita, il bagno in comune… insomma. Però è davvero comodo stare davanti al terminal. E’ possibile anche cenare e bere vino cileno, finalmente. Abbiamo speso 6 $ bb (bagno in comune) e 5 $ per cena (carne, riso e patate) e vino. C’è anche un bel pulmino (con autista e… cane) per andare in centro. Vi segnalo anche altre possibilità di alloggio: – RESIDENCIA ESTHERCITA, av. De Portales 953, Tel 0056-58-263393, sempre della signora Nilda e sempre di fronte al terminal bus. E’ una sistemazione molto più comoda dell’altra, in quanto le camere sono tutte con bagno privato, acqua calda, tv, ma è anche più cara. – HOSTAL JARDIN DEL SOL, soto Mayor 848, casilla 323, tel. 0056-58-232795. 10 $ bb. Bello e centrale. Tuttavia io vi consiglio di alloggiare vicino al terminal, è molto più comodo. Da Arica a La Paz La sera del mio arrivo ad Arica è troppo tardi per prendere i biglietti per La Paz, tutti gli sportelli sono chiusi. Però non mi allarmo: le compagnie sono tante e c’è posto. I pullman partono verso le 9 e gli sportelli aprono alle 8. Vado al terminal per La Paz (che non è quello di arrivo dal Perù ma quello accanto, il più grande e moderno) e scelgo la migliore compagnia, sia come servizio che come tempi di percorrenza: la ZULETA INTERNACIONAL (tel. 0056-58-241090 e 223400). Sembra assurdo ma il prezzo si contratta! Chiedo un bello sconto per il gruppo. Alla fine paghiamo 10 $ compreso il pranzo (servito come in aereo ma molto più buono). Il bus è comodissimo, con la tv e il bagno; parte alle 10 ed arriva al terminal di La Paz alle 16 (ci mette un’ora meno degli altri). Salutiamo la Panamericana, dopo tanti chilometri percorsi, ed iniziamo a salire sulle montagne. La strada è stupenda, si attraversa il parco nazionale di Lauca, in Chile, e poi il parco di Sajarna, boliviano. La frontiera Chile-Bolivia è in un posto meraviglioso: un ghiacciaio, un lago montano, una capanna di legno in cui si vendono bibite. Passiamo la frontiera senza troppe formalità e poi giù, verso l’Illimani, fino a La Paz, che ci appare al tramonto, immensa e rossiccia, dal mirador di El Alto. La paz La situazione politica. Abbiamo visto La Paz in un periodo molto delicato per la situazione politica del paese. Era l’agosto del 2002 e si doveva eleggere un nuovo presidente, dopo l’uscente Banzer (destra). Uno dei favoriti, secondo quello che ci hanno raccontato, era Evo Morales Ayma, leader del MAS (Movimento Al Socialismo) ma pare che la CIA avesse minacciato di ucciderlo pur di non farlo eleggere presidente. C’è chi parla anche della minaccia, fatta dagli USA a tutti i boliviani, di un embargo economico in caso di vittoria della sinistra. Certo, ci si chiede, cosa vogliono ancora, considerato che la Bolivia è arrivata alla cifra record di 702 milioni di dollari di debiti, di cui ben 400 sono oggetto di procedimenti giudiziari per mancato pagamento, e considerato che gli USA per rifarsi di questi soldi prestati si sono impadroniti della grande risorsa boliviana: le miniere di gas liquido, l’unica cosa che potrebbe risollevare le sorti di questo paese, uno dei più corrotti del mondo, dicono le statistiche, ed è il primo per corruzione all’interno del continente americano. Così è stato eletto Gonzalo “Goni” Sanchez de Lozada, multimilionario uomo d’affari e leader del partito di maggioranza MNR (centro-destra), che nel corso del suo primo mandato presidenziale aveva quasi rischiato di mandare in fallimento la Bolivia a causa della sua scriteriata campagna di privatizzazioni. Nessuna sorpresa. Però c’è una speranza: nel 157° Congresso Boliviano, insediatosi il 2 agosto 2002, ci sono finalmente anche degli indios. Noi abbiamo ascoltato i loro discorsi alla tv, avevano un interprete dato che parlano quechua o aymara o bestxo ed erano vestiti con gli abiti tradizionali. Finalmente la Bolivia ha un Parlamento in cui ogni forza sociale viene rappresentata! Qualcosa cambierà in questo paese, se lo sentono tutti. Cosa vedere. Siamo a 4200 metri e dobbiamo andare piano. La città è tutta in pendenza ed appena arrivati una piccola salitella ci può creare già problemi di fiato. Camminare piano quindi, e bere tanta acqua, ecco le regole per sopravvivere al soroche (anche se non sempre funzionano: incontriamo l’amico Lello, di un altro gruppo, mentre esce dall’ospedale: edema polmonare, tre giorni di ricovero e rimpatrio). Noi ci prendiamo una giornata libera da escursioni in cui però visitiamo: – la cattedrale San Francisco; – il mercato delle streghe, che in realtà è formato da una decina di bancarelle che vendono tutte le stesse cose: feti di lama, candele, amuleti vari. Però è suggestivo. I feti di lama essiccati fanno davvero schifo ma portano bene, dicono, vanno seppelliti nelle fondamenta delle case in costruzione. – Il mercato nero, quello dove vendono roba rubata. In realtà neanche qui vediamo granché, è più la gente che cerca di derubare noi. – La feria mattutina, che si tiene nelle strade attorno all’avenida Paredes, una vera e immensa Porta Portese. – La feria domenicale di El Alto, assolutamente da vedere. Prendiamo un colectivo per 4 ore (120 NS) e ci facciamo portare a El Alto, il quartiere povero (La Paz è forse l’unica città al mondo dove i poveri vivono in alto ed i ricchi in basso. Se calcolate che tra l’alto e il basso di questa città ci sono 300 metri di dislivello e quattro gradi di temperatura non vi sembrerà poi tanto strano). Ci disperdiamo tra la folla, in un mercato dove non c’è assolutamente nulla da comprare ma tanto da vedere. Qualcuno va a mangiare. Altri provano a scattare delle foto… ma non si può, i locali non vogliono, cercate di rispettare questa regola. In tre finiamo a ballare musica peruviana cantata in Aymara in… una chiesa di testimoni di Geova! Sono molto ospitali e si divertono molto, non come in Italia. Vengono tutti a stringerci la mano e ballano con una tale passione. Abbiamo trovato un esempio di quel sincretismo culturale che letto nei libri ci sembrava solo roba teorica. C’è un cantante che è una specie di predicatore con il suo gruppo, è simpatico. Il tizio seduto davanti a noi è così gentile da tradurci in spagnolo le parole delle canzoni. Quando andiamo via ci invitano a tornare a trovarli. – Il mirador di El Alto, da cui si vede tutta la città. Il colectivo ci porta al tramonto. E’ uno spettacolo impressionante. La Paz è una città-mercato, dove la gente, per sopravvivere, deve vendere qualcosa. E’ come Istanbul. Se in questo viaggio volete fare acquisti approfittatene qui perché troverete una varietà di oggetti di artigianato (soprattutto di abbigliamento) assente in Perù. Ad alcuni viaggiatori non piace La Paz, la accusano di essere caotica, sporca (diffusissima l’abitudine ad orinare in mezzo alla strada), pericolosa (hanno tentato di portarmi via il marsupio, comunque vuoto, ma da brava romana sono abituata a queste mosse e non mi sono lasciata fregare. A Roma magari ce l’avrebbero fatta). Io invece non vedo l’ora di tornarci e di immergermi nella sua vita. dintorni di La Paz. Potete vedere: Tiwanaco. Questo grande centro cerimoniale venne fondato intorno al 700 a.C. Da una civiltà che già all’arrivo degli spagnoli era considerata scomparsa. I grandi tesori di Tiwanako furono rubati o distrutti dagli europei ed oggi ci rimangono solo: la piramide Akapana, il Templete semisubterraneo, alcuni monoliti, la Puerta del Sol e altri reperti d’oro e d’argento conservati soprattutto a La Paz. L’atmosfera nel sito è mistica. Hanno appena aperto un nuovo museo veramente interessante, con reperti originali e riproduzioni. Ciò ha fatto levitare il costo del biglietto dai 15 Bol che abbiamo pagato noi ai 25 che si pagheranno d’ora in poi. Il Cerro Chacaltaya, una cima della Cordillera Real alta 5495 m (per 5 metri non siamo a 5500!!!) e coperta da un ghiacciaio quasi estinto. Il bello di quest’escursione è che vi permetterà di salire in cima ad una montagna senza troppo sforzo. Da lì si può ammirare la Cordillera Real e la vista spazia lungo le pianure fino al lago Titicaca, lontanissimo, con le sue acque blu. La strada per arrivare al centro servizi a più di 5000 m (dove vivono una coppia di giovani europei, il loro cane e la corrente che va via per settimane) è ripida, innevata (soprattutto a luglio-agosto) e abbastanza pericolosa, perciò è consigliabile percorrere l’ultimo pezzo a piedi e lasciare giù il bus. Ci si mette quasi un’ora, poi si arriva al centro, si beve il mate de coca, e si salgono gli ultimi 300 m, con il cuore in fermento e il fiato che non c’è più. Però ne vale la pena. Attenzione però al tempo: noi abbiamo beccato una nevicata, non si vedeva il panorama e la guida Angelito (all’inizio desaparecido, poi ricondotto al dovere dalle mie proteste) aveva perso la strada del ritorno. “Donde està el bus?” chiedevamo noi. “A la vuelta” rispondeva lui. Ed io, ormai in italiano: “Angelito, è la terza vuelta che mi dici a la vuelta!”. Alla fine l’abbiamo trovato e siamo arrivati a La Paz con 2 ore di ritardo. valle della luna. Luogo molto suggestivo che abbiamo visto troppo di corsa con l’escursione della Diana Tours (combinata con il Chacaltaya). Praticamente è dentro La Paz, nel quartiere più ricco (che impressione i ragazzi delle scuole private, venuti a prendere all’uscita dagli autisti. Sembra di essere in un’altra città. Da vedere, da vedere). Se potete prendete un taxi ed andateci al tramonto. Si può camminare tra le rocce. Ricorda molto la Cappadocia. Agenzie turistiche. Ce ne sono molte ma quella che mi sento di consigliarvi è sicuramente la: – DIANA TOURS di Ivar e suo figlio Ricardo Arocha, presso l’hotel Sagarnaga in calle Sagarnaga 326, tel 0591-2-350252 o 334152, cell. 012-98452, hotsad@ceibo.entelnet.bo. Sono leggermente più cari dei concorrenti ma il servizio reso è indiscutibilmente più efficiente. Io ho prenotato con loro: Tiwanaco: bus 12 posti con altri turisti (ma alla fine eravamo solo noi) + guida (il bravissimo Lucas, chiedete di lui) 50 Bol . Non include l’ingresso al sito (25 Bol); Valle della Luna e cerro Chacaltaya: bus 12 posti con altri 3 turisti + guida (un certo Angel, assolutamente da evitare, talmente esperto di montagna che inciampava nelle palle di neve) 50 Bol . Non include entrata al parco del Chacaltaya (10 Bol ); Trasferimento a Copacabana in bus da 30 posti circa 25 Bol (da cui è escluso il traghetto per il pezzo di lago, 1,5 Bol ). Abbiamo avuto seri problemi con la guida del Chacaltaya (praticamente ci ha abbandonati nella neve!). Ricardo della Diana Tours ha dato ascolto alle mie lamentele e ci ha rimborsato dei soldi (60 Bol in tutto) per il mancato servizio della guida, dimostrando una serietà rara tra gli operatori turistici. Altre agenzie, a cui ho solo chiesto i prezzi e non ho sperimentato personalmente. Le gite sono tutte in bus con altri turisti e una guida, salvo dove diversamente indicato: – EXPLORAMA TOURS, calle Sagarnaga 233 presso lo shopping Gladys, tel. 2311401, cell. 71504130, explorama_tours@yahoo.es: Tiwanaco (ingresso incluso) 60 Bol , Chacaltaya (ingresso incluso) 50 Bol , Trasferimento a Puno via Copacabana 60 Bol . – NUEVO CONTINENTE, calle Sagarnaga 340, tel 2373423, nuevocontinente@mail.com, www.nuevocontinente.8m.com. Ha una succursale a Copacabana in calle 6 de Agosto 40, cel. 71921429. Tiwanaco (ingresso escluso) 50 Bol , Chacaltaya (ingresso escluso) 50 Bol . Tutte e due le gite a 90 Bol . Trasferimento a Puno via Copacabana 45 Bol . Alberghi. – HOTEL SAGARNAGA, calle Sagarnaga 326. Di Ivar Arocha (Diana Tours); Tel. 340356, 375374. Hotsadt@ceibo.entelnet.bo 8 $ bb (prezzo ottenuto dopo contrattazione); Non è che questo hotel sia poi tutto il granché che dicono. Però è caldo (il sole batte sulle finestre tutto il giorno, con possibilità di asciugare i vestiti), ha delle docce elettriche che funzionano bene, è in una bella posizione (a due passi da San Francisco). Come difetto ha frequenti affollamenti nella piccola e mal servita sala della colazione, con pericolo di ritardi. Ristoranti. A La Paz non è molto facile mangiare bene spendendo poco. Per il pranzo sono aperti un gran numero di comedores ma per la cena non si riesce a trovare una via di mezzo tra il locale troppo turistico e la bettola maleodorante. Tra i locali turistici i migliori sono: – NAIRA, calle Sagarnaga 161, tel. 02-350530, 40 Bol . Buono, ma caro e porzioni un po’ piccole. – MANOLO, avenida Canacho 1248. Veramente kitsch l’ambiente, buona la cucina. – LIBANESE, calle Sagarnaga (pochi metri più su dell’hotel Sagarnaga). 25-35 Bol. Veramente buono, un piacevole diversivo per chi non ne può più delle papas fritas. Non dimenticate i carrettini di hot-dog ed hamburger di calle Mariscal. Sono ottimi, economici e sicuri (io ne ho mangiati tantissimi – con maionese!- e non mi sono sentita male). Li trovate aperti fino alle 8 di sera. DA LA PAZ AL LAGO TITICACA Partiamo con il bus della Diana Tours con un notevole ritardo sulla tabella di marcia a causa della lentezza del servizio della colazione. Dovevamo arrivare a Copacabana alle 11:30 ma ci giungiamo molto più tardi, dopo aver costeggiato il bellissimo lago Titicaca ed aver traghettato per un pezzetto (molto efficiente: costa 1,5 Bol, il bus sale su una chiatta e noi su una lancia, il tutto non dura dieci minuti). Copacabana E’ una movimentata cittadina, specialmente se ci si capita durante la festa della Virgen Morena (il 5 e 6 agosto, in coincidenza con la festa dell’indipendenza) ovvero la Vergine Nera del Lago. Sull’altare della bianca e bellissima cattedrale ne è conservata la statua. La leggenda narra che sia stata posta lì nel 1583 e abbia dato luogo a tutta una seria di miracoli, tra cui la fine delle inondazioni del lago Titicaca. Copacabana è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell’America Latina. Noi siamo arrivati per imbarcarci per la Isla del Sol ma non ci siamo persi una movimentata processione (uno strascico delle grandi feste dei giorni precedenti). Si riuniscono a noi i due ragazzi che si erano staccati. Via mail li avevo informati delle nostra sosta a la Isla del Sol ed avevano espresso il desiderio di unirsi a noi. Arrivano da Puno dove si sono divertiti tanto, ci raccontano, con donne, discoteche e… cocaina (che “Costa pochissimo, un vero affare!”). Contenti loro. Io indosso la maglietta boliviana con scritto “La foglia di coca non è droga”, che ho comprato per solidarietà alle lotte che i campesinos fanno contro la produzione di polvere bianca e per l’utilizzo tradizionale della foglia di coca per la masticazione ed il mate. Agenzie turistiche: attenzione. Vorrei segnalarvi alcune difficoltà logistiche incontrate in città. Prima di tutto la quasi totale assenza di telefoni (solo qualche operatore turistico dispone di cellulare), poi la presenza di una moltitudine di agenzie che spesso non si comportano correttamente. Io pensavo di andare sul sicuro dato che avevo contattato telefonicamente William Terroba della Colectur di Puno ma qualcosa è andato storto lo stesso. William ci aveva assicurato che potevamo lasciare le valigie per un giorno e una notte alla succursale della sua agenzia a Copacabana ma una volta arrivati lì ci dicono di no (ho saputo poi che anche altri gruppi hanno avuto il medesimo problema). Il traghetto per la Isla del Sol sta per partire e in quattro e quattro otto trovo un’altra agenzia. Ovviamente, e anche per essere più sicura della custodia, compro da loro i servizi prenotati presso William (barca a/r per l’isola e trasferimento a Puno). Impossibile parlare con William. Ecco quindi il riferimento che vi consiglio a Copacabana: – GRACE TOURS (si chiama anche GLORIA TOUR), av. 6 de Agosto 200. Cel. 719-72323. La gestisce il bravo Angel, un ragazzo serio ed onesto. Per la barca ci ha chiesto 17 Bol a/r. Per il trasferimento a Puno altri 17 Bol con il bus giornaliero dell’agenzia, che parte alle 14:30 (è l’unico disponibile presso la Gloria Tours). I prezzi di quest’agenzia sono molto bassi ma bisogna per forza attenersi ai loro orari perché non dispongono di molti mezzi di trasporto. ISLA DEL SOL Imbarco per la Isla del Sol. A Copacabana c’è una gran quantità di barca che offre questo servizio. Ci vuole circa un’ora e mezza di navigazione e gli orari in genere sono: – da Copacabana la mattina presto e alle 13:30. – Da Isla del Sol alle 10:30 e alle 16. E’ possibile trovare anche altre barche in orari diversi ma bisogna informarsi. Per i prezzi è possibile contrattare all’imbarcadero ma vi conviene prendere i biglietti presso un’agenzia, spenderete ancora meno. In genere un passaggio sola andata costa da 8 a 12 Bol. Sono disponibili anche barche private ma sono molto più care. Eccoci quindi sulla barca della Titicaca Tours, prenotataci dal ragazzo dell’agenzia. Il tempo è bello ed andiamo tutti sul tetto a prendere il sole (prevedere una crema protettiva). Abbiamo portato solo i nostri zainetti con il sacco a pelo (altri oggetti indispensabili sono la torcia elettrica e fazzolettini di carta) ma ci sembrano ugualmente pesanti durante l’ascesa alla cima dell’isola, dove sorge il paese, un’ora di scale. Ci facciamo guidare da un bambino. Lucas, la guida della Diana Tours a La Paz, mi aveva parlato bene dell’hostal Templo del Sol, gestito dal suo amico Javier, e mi ci faccio portare dal bimbo. Arriviamo nel punto più alto e bello dell’isola. L’hostal è pieno ed Javier è via ma proprio accanto ne trovo un altro anche più bello. Quest’isola è meravigliosa con la sua gente, i suoi colori, le pecore, le montagne all’orizzonte di giorno e una miriade di stelle di notte. La giriamo tutta a piedi. Ci troviamo così bene che decidiamo di non partire il giorno dopo con la barca delle 10:30 ma aspettare quella delle 16. Telefono (NOTA: c’è un unico posto telefonico sull’isola e non è sempre aperto, attenzione) ad Angel della Grace Tours e disdico la prenotazione del bus per Puno. Penso che non sarà troppo difficile arrangiarci con un colectivo. Alberghi E Ristoranti. – POSADA DE LAS NUSTAS, nel punto più alto dell’isola (chiedete ai bambini), da cui si vedono tutti e due i lati del lago. Potete prenotare chiamando al 08115006. 10 b . Bellissimo!!! Camere doppie, triple e quadruple senza bagno. Lenzuola e coperte incluse nel prezzo, asciugamani no. Fatevi dare la quadrupla situata in una costruzione a parte, in basso, ha una terrazzetta panoramica bellissima con tavolino e sedie. Unico neo i bagni, ma hanno detto che gli daranno una sistemata. Si mangia molto bene nel ristorante (specialmente trota a la plancha): cena menù 15 B, colazione 5 B (continentale) e 7 B (con uova). – HOSTAL TEMPLO DEL SOL, accanto al precedente. 10 b. E’ sempre pieno ma non ha telefono per prenotare. Javier, il gestore, vi può guidare in un escursione per l’isola: vi porta in barca nel punto più lontano e vi fa tornare a piedi. Ci vuole una mattinata intera. – HOSTAL INTI WAYRA, situato un po’ più in basso, tel. 02-459027. 10 B , cena 15 B, colazione 5 B. Privo di acqua corrente e di coperte. DA COPACABANA A PUNO Tornati a Copacabana con la barca delle 16, che arriva alle 17:30, recuperiamo le valigie dal bravo Angel e subito vado alla ricerca di un mezzo che ci porti fino a Yunguyu, la frontiera con il Perù. Lo trovo in 30 secondi andando nella piazza principale. Ci chiede 3,5 Bol pax. Alla frontiera sbrighiamo le solite formalità (attenzione all’ora di fuso orario) e subito troviamo un altro colectivo che ci porta a Puno per 12,5 NS pax (dopo contrattazione). Mettiamo i bagagli sul tetto e li copriamo con un telo per proteggerli dalla pioggia. Arriviamo alle 20. PUNO Anche Puno è invasa dai turisti. Non è un gran ché come posto ma è una comoda base per le escursioni alle isole e per vedere il sito di Sillustani. Agenzie turistiche – COLECTUR di William Terroba, jr. Tacna 221-232, tel. 054-352302, cel. 054-689998. Ho trovato quest’agenzia piuttosto cara. Le guide sono brave, le barche e i bus usati nuovi ma il servizio lascia un po’ a desiderare soprattutto per quanto riguarda la puntualità. Altri difetti: William è sempre difficile da rintracciare. I prezzi: barca privata per 2 gg. Per le isole con guida (il bravissimo Benito) 130$ totali; bus privato per Sillustani (senza guida e senza ingresso) 2,5 $ pax ; bus pubblico per Cuzco 8 $ pax . William prenota buoni hotel a prezzi vantaggiosi. Arrivando tardi a Puno non mi è stato possibile rivolgermi ad un’altra agenzia. alberghi – HOSTAL SAN ANTONIO, jr. Huancane 430, tel. 367653. 25 NS ma con William avevo preventivamente concordato per 20 NS colazione esclusa. Ci sono stati problemi tra lui ed il proprietario (che è comunque una persona seria e onesta) ed alla fine William (senza che glielo chiedessi) ha messo di tasca sua i 5 NS di differenza. Però a causa di questo problema di tariffa per la seconda notte a Puno (dopo Taquile) ci siamo dovuti trasferire in un altro hotel. Ci hanno custodito i bagagli. Comunque l’hotel è veramente carino, pulito, comodo. I bagni hanno docce fantastiche, acqua calda a volontà. E’ un hotel da consigliare a tutti. – HOSTAL TUMI I, Cajamarca 243, tel 054-35553270, 23 NS bb (20 NS senza colazione). Evidenti problemi di acqua calda. Un altro problema è la presenza dell’hotel Tumi II (più economico e più spartano) alla porta accanto: i due si fanno una concorrenza quasi sleale. Mentre noi andavamo a Sillustani una partecipante che non si sentiva bene è andata a riposarsi in hotel. Le avevo detto che si trattava del numero uno ma quelli del Tumi II l’hanno intercettata e le hanno giurato che i mio gruppo aveva una prenotazione presso di loro. Quando si è scoperto l’equivoco hanno cercato di farle pagare dei soldi per la stanza che aveva occupato nel pomeriggio. Ovviamente non l’abbiamo pagata. Anche quelli del Tumi I fanno la stessa cosa con i gruppi, non si capisce se siano d’accordo con gli altri oppure molto distratti. – HOSPEDAJE BAHIA, jr. Tacna 409, tel. 367237. Da evitare assolutamente!!! Gestito da gente addirittura pericolosa. Noi siamo arrivati a Puno di sera tardi pensando di alloggiare all’hotel Nesther ma era pieno ed il proprietario ci ha presentato un procacciatore di turisti che ci ha condotti qui. Alla reception hanno tentato di alzare il prezzo pattuito (molto basso) in precedenza ed io ho minacciato di andarmene. Così ci hanno fatto entrare nelle stanze ma poi è uscito fuori che il prezzo non comprendeva carta igienica ed asciugamani. Hanno poi aspettato che io uscissi per intimare al mio gruppo di pagare subito il conto che avevo concordato di pagare la mattina dopo. I compagni di viaggio non l’hanno fatto e gli hanno chiuso l’acqua nei bagni. Il gruppo è stato in gamba e si è trasferito immediatamente all’hotel San Antonio, dove doveva averci prenotato il desaparecido William. – HOTEL NESTHER, jr. Deustua 268, tel. 054-363308. I due partecipanti secessionisti ci sono stati per diversi giorni e si sono trovati bene. Anche la Lonely Planet ne parla bene. Non dimenticatevi però che il gestore è amico dei truffatori del vicino Bahia. Si dice che “chi va con lo zoppo…”. ristoranti – RESTAURANT SILLUSTANI, jr. Arequipa 500. 11 ns . Molto buono. – UKUKU’S, jr. Lima 332. 12-15 ns. Lo abbiamo trovato chiuso ma ce ne hanno parlato molto bene. LE ISOLE DEL TITICACA (LATO PERUVIANO) Partiamo di prima mattina: il pulmino della Colectur ci viene a prendere in albergo e ci conduce al porto. Lì facciamo colazione ad un banchetto di frutta e dolciumi (ci danno caffè, tè, frutta e panino con formaggio per 4 NS pax) e ci imbarchiamo con il simpatico e preparato Benito (Benito da Juarez, non da Mussolini!). Il mio programma prevedeva un pernottamento in famiglia ad Amantani ma il gruppo mi chiede di cambiare destinazione e dormire a Taquile, dove è possibile anche la sistemazione in pensione. Sono costretta a fare così, in più la maggioranza decide di saltare completamente la visita ad Amantani per stare più tempo a Taquile. Con Benito però mi accordo per andare lo stesso ad Amantani, la mattina successiva, l’unico problema è che devo pagare extra il combustibile per il ritorno a Taquile (per recuperare il gruppo). Verrà con me anche un altro partecipante. Tra le due isole Amantanì è sicuramente più interessante, perché molto meno turistica. Passiamo per le isole Uros, le famose isole galleggianti, e ne visitiamo una decisamente turistica (per scendere si paga un biglietto di 2 NS ). E’ molto divertente camminare con i piedi che affondano nella paglia, sembra di stare su un immenso materasso ad acqua. C’è una piccola scuola ed un’inquietante mostra di animali impagliati. Arriviamo a Taquile, paghiamo l’ingresso (2 NS ) e in un’ora saliamo fino al paese (ce la prendiamo comoda a causa dell’altitudine e della ripida scalinata). E’ un’isola molto bella ma decisamente turistica. Benito ci spiega che gli abitanti di Taquile hanno deciso di basare la loro economia sul turismo ma inspiegabilmente sono più poveri di quelli dell’isola vicina, Amantani, la cui economia si basa invece sulla creazione di ceramiche e sull’esportazione di vari prodotti agricoli. Anche a Taquile esiste un’attività artigianale, la produzione di stoffe, ma i prodotti sono carissimi e non ne vendono molti. La maggior parte delle persone qui tenta di vendere qualcosa ai turisti, lo fanno specialmente i bambini. Benito dice che qui quasi nessuno qui studia. Però sono organizzati veramente bene, con una cooperativa in cui lavorano un po’ tutti. Nella piazza principale c’è un ristorante gestito dalla cooperativa, i camerieri sono tutti ragazzi dell’isola, che volontariamente svolgono questo lavoro una settimana l’anno. Si mangia molto bene e si spendono 6 NS pax. Anche nel ristorante dall’altra parte della piazza si mangia bene (sempre a 6 NS pax), è gestito dalla signora Rosa, che è stata così gentile da rivelarmi la ricetta della sopa de quinua, un cereale del posto. Qui oltre che al mate de coca si beve quello de muña, un erba che cresce sulle rive del lago Titicaca, vagamente simile alla mentuccia. Per dormire ci dividiamo: in quattro andiamo in una famiglia, gli altri sei preferiscono la pensione. Si spendono 10 NS pax . Dal balcone della nostra stanzetta assistiamo alle ricerche di una turista giapponese che si è persa, fin sulla montagna vediamo brillare torce elettriche, tutti la chiamano ma la donna sembra sparita nel nulla, come la protagonista de L’avventura di Antonioni. La mattina dopo verremo a sapere che è stata ritrovata mezza assiderata sulla cima del monte. Il giorno dopo io ed Ettore, il partecipante che come me è curioso di vedere anche Amantani, ci svegliamo di buon ora e dopo la discesa al porto salpiamo sulle calme acque del lago. Benito conosce tutti ad Amantani e ci presenta un bel po’ di gente. Per fare colazione ci porta da una delle famiglie che ospitano i pochi turisti che capitano sull’isola. Sono molto ospitali e mangiamo benissimo in un allegro cortiletto. Il posto è veramente carino, ve lo segnalo: – FAMIGLIA DI RICARDO GUISPE MANANI, plaza Principal de Amantani. Non ha telefono. Per circa 12 NS si pernotta a pensione completa. Quest’isola sarà uno dei posti dove tornerò, me lo sento. Riprendiamo la barca, recuperiamo gli altri a Taquile e siamo a Puno in circa 2 ore, pronti per andare a Sillustani. Sillustani E’ un bel sito, a circa 40 minuti da Puno, sul bel lago Umayo. L’ingresso costa 5 NS . Purtroppo l’unica guida disponibile è la giovane figlia del portiere del sito, che ne sa appena più di noi. Visitiamo le tante chullpas, le torri funerarie in cui venivano seppelliti i nobili. Ce ne sono di altissime, in una di esse si può addirittura entrare attraverso il buco da dove infilavano le salme così che ci! Io ed Ettore, in vena di avventure, entriamo camminando carponi fino alla parte dove ci si può alzare in piedi, qui accendiamo le torce ma… niente mummia, se la sono portata via i tombaroli! Come al solito. DA PUNO A CUZCO Ci andiamo con la corriera pubblica perché partiamo di domenica e non è giorno di treno. Il treno c’è solo di lunedì, mercoledì, giovedì e sabato, costa 15 $ (prezzo di William) e ci mette 13 ore. La corriera c’è tutti i giorni in diversi orari. La compagnia Libertad, con la quale abbiamo viaggiato noi, precisa e confortevole, ha 2 bus al giorno con partenze alle 7:30 e alle 19. Costa 8 $ (prezzo di William). Se volete contattarla per conto vostro: – IMPRESA DE TRANSP. Libertad . Con sede nei terminal terrestri di: Puno (tel. 054-363694), Juliaca (tel. 326256) e Cuzco (tel. 084-229063). Altra possibilità : – COMPAGNIA POWER, terminal terrestre. Partenza per Cuzco alle 9.30 e 6 ore di viaggio.15 NS. Arriviamo prima del previsto, alle 14 invece che alle 15. Ad una fermata sale una signora con un pentolone caldo di spezzatino di alpaca con patate e lo serve in pacchettini di plastica. E’ davvero buono. A bordo e dai finestrini si può acquistare di tutto. All’arrivo al terminal di Cuzco doveva venire a prenderci il gestore dell’hotel Qorikancha ma è presto. Lo chiamo e mi dice di prendere dei taxi che poi mi scalerà dalla quota delle stanze. cuzco A Cuzco una corsa in taxi ha il prezzo fisso di 2 NS. Solo quelle da e per il Terminal Terrestre e quelle da e per l’aeroporto costano di più (rispettivamente 3 e 5 NS). Non vi fate fregare. Cuzco è una città abbastanza grande, tanto che ha diversi terminal dei bus, regolatevi a seconda della vostra destinazione. C’è sempre un gran caos in giro, manifestazioni di piazza praticamente tutti i giorni, ma non abbiamo mai avuto problemi. La città è davvero bella e offre molto al turista, prevedete almeno un paio di giorni tra la visita delle tante chiese, i musei e le 4 ruinas. E’ acquistabile un po’ ovunque il boleto turistico: vale 10 giorni, costa 10 $ (5 se siete studenti) e permette l’ingresso: a Cuzco: cattedrale, chiesa di S. Blas, conveto Santa Catalina, Museo Storico Regionale, Museo d’Arte Religiosa, Palacio Municipal, Museo Archeologico di Qorikancha (ma non al sito di Qorikancha); nei dintorni: le 4 ruinas; fuori Cuzco: Pisac, Chinchero, Ollantaytambo, Pikillacta, Tipòn. Si può entrare nei siti una volta sola ma in genere i controllori fanno qualche strappo alla regola. Agenzie turistiche Per quanto riguarda il turismo questa città è una vera giungla. Non posso consigliarvi un’agenzia che non tenti di fregarvi. Posso solo sconsigliarvi quelle che ho provato io. Quindi EVITATE: – PANORAMA ADVENTURE, quella di Giovana. Ad un altro gruppo ha combinato un gran casino, ovviamente c’era il dolo. – INCAS WORLD PERÙ, portal Comercio 121-B. Il “simpatico” Alfredo ci ha prenotati per il camino inca ad un buon prezzo e poi il giorno dopo si è rivenduto i nostri biglietti ad altri turisti a molto di più. – INTI RAYMI (portal Comercio 129, Plaza de Armas). E’ la peggiore, gestita dalla gelida e criminale Elisabeth. Lavora con agenzie procacciatrici di clienti, tra cui la HOPE TRAVEL (portal Confitura 257, Plaza de Armas). Fate attenzione: potreste capitare lo stesso nelle sue grinfie. I problemi maggiori sono relativi alla puntualità del tutto assente e alla scarsa preparazione delle guide e alla tendenza alla truffa insita nell’animo dei suoi dipendenti (dopo aver saldato il conto ho ricevuto telefonate minatorie in cui mi si chiedevano altri 15 $ a persona, per fortuna era la sera prima della nostra partenza per Lima, così ho detto che sarei passata in agenzia il giorno dopo ed abbiamo tagliato la corda). Noi con loro abbiamo fatto: 1) il camino inca. Tende, attrezzature e cuoco ottimi ma orari mai rispettati, accampamenti nei posti peggiori (quello dipende da quanto potere ha l’agenzia nei confronti del comune, questa deve averne poco) e guida impreparata che ci abbandonava tra le montagne. Costo: 163 $ comprensivi di 4 giorni e 3 notti, tende da 4, 4 pasti al giorno, trasporti, guida, ingresso a Machu Picchu. Non comprendeva i portatori per i nostri zaini e per sacco a pelo e materassino, la colazione del primo giorno e il pranzo dell’ultimo. 2) tour della valle sagrada. Sembrava la gita del cral di qualche ministero, la mattina ci hanno fatto aspettare delle ore perché il bus si riempisse, con il risultato che abbiamo dovuto saltare la visita a Chinchero. Costo 17 NS , pranzo e boleto turistico esclusi. Alla fine ti fanno tornare a piedi da Sacsayhuamàn (dieci minuti per il centro). 3) 4 ruinas a cavallo (con la Hope Travel): cavalli muli che emettevano peti, una povera ragazza che ci accompagnava A PIEDI. Costo 20 NS esclusi guida e ingressi. – SOL DEL IMPERIO. E’ quella dell’hotel Qorikancha. Il resto del gruppo ci ha fatto city tour + 4 ruinas in bus. Si sono lamentati della scarsa preparazione della guida. Costo 15 NS ingressi esclusi. L’unico consiglio che posso darvi a questo punto è di NON PAGARE MAI TUTTO IN ANTICIPO. Così abbiamo fatto noi. Alberghi Attenzione nei periodi di alta stagione. Prenotate per tempo. – HOTEL QORIKANCHA, CALLE MATARA 261.; Tel. 084-221991 e 221741; 6.5 $ bb (dopo contrattazione) bb ; Freddino e umido. – HOSPEDAJE MILENIUN, Avenida Garcilasio, tel. 084-22424. 20 NS con bagno privato. Carino e pulito anche se dista dal centro 10 minuti a piedi. – HOSTAL IQUIQUE, calle Recoleta 574, tel. 084-225880. 7 $ bb. – PARCHA REAL, Tandapata 300, San Blas, tel. 084-237484, parcharealhostal@hotmail.com, 5 $ senza bagno in camera e senza colazione. Buono ma un po’ scomodo perché lontano dal centro. ristoranti – BAGDAD CAFE, portal de Carnes 216 (plaza de Armas), tel 084-239949. Menù a 10 NS ma appena si tocca la carta diventa molto più caro. Vista sulla piazza, elegantino, adatto magari alla cena conclusiva. – CHIFA SICHUAN, calle Platero 376. Menu da 6 a 8 NS con zuppa e piatto forte di carne. Buono. – DRAGON DORADO, calle Platero 375. Cinese. Molto veloce il servizio. – EL FOGON, calle Platero 365. Menù da 6 a 10 NS, . Buona la cucina ma il servizio è così lento. 4 ruinas Sono appena fuori Cuzco e ci si può andare con un bus, a cavallo o anche a piedi. Io consiglio queste due ultime possibilità, è una bella passeggiata. Tuttavia è anche il caso di prendere una guida, altrimenti le 4 ruinas non vi sembreranno molto interessanti, eccezion fatta per la fortezza di Sacsayhuamàn, dove fanno la festa dell’Inti Raimi. Valle sagrada E’ molto bella, forse sarebbe il caso di visitarla in due o tre giorni e non nella solita giornata. Le escursioni organizzate inseriscono lunghe soste per mangiare e per fare acquisti che riducono il tempo di visita alle rovine. Gli autobus pubblici funzionano molto bene, se avete qualche giorno di tempo visitate da soli questi paesini. Io vi consiglio di dormire a Ollantaytambo. Alberghi a Ollantaytambo: – HOSTAL LA NUSTA, tel. 204035 – HOSTAL LAS ORQUIDEAS, tel. 204032. – HOSPEDAJE LA CHOZA – HOSPEDAJE LOS ANDES, camera doppia senza bagno 25 NS, con bagno 40 NS. Le singole costano esattamente la metà. Le rovine di Ollantaytambo sono veramente belle ed il paesino, sorto proprio accanto all’ingresso delle rovine, piacevole. Anche le rovine di Pisac sono bellissime e veramente molto estese. Ho conosciuto una brava guida (Juan Miranda Campo, tel. 084-255109 e cel. 084-943940, juandelcielo@yahoo.com) che organizza qui un trekking di 4 giorni con i cavalli che portano tende e provviste. Il paese di Pisac è molto bello, con il suo mercato della domenica (più piccolo il martedì e giovedì). Alberghi a Pisac: – PARADOR DE PISAQ, plaza de Armas, tel. 203061 – RESIDENCIAL BEHO, tel. 203001 – SAMANA WASI – HOSTAL PISAQ, tel. 203062. Più caro dei precedenti, con sauna sotterranea. – HOSPEDAJE KINSA CCOCHA, entrata da calle Arequipa ad una quadra da Plaza de Armas, 15 NS. Offre camere pulite e spaziose nel retro di un negozio ma può ospitare al massimo 8 persone. Bagno in comune con acqua fredda. Si può anche cenare previa prenotazione. Per mangiare provate i locali sulla via principale del paese, vicino al ponte. Un esempio: – RISTORANTE SAGRADO DE LOS INCAS, 18 NS pax. machu picchu Io vi consiglio una di queste tre possibilità per visitarla: 1) Camino inca Già vi ho avvertito dei problemi che fanno le agenzie e del costo divenuto ormai proibitivo (siamo a 165 $ a persona e solo l’anno scorso costava 80!). Metteteci anche che ad agosto farebbero bene ad installare dei semafori per regolare il traffico sul camino inca. E’ una bella esperienza questo trekking, ma un’esperienza condivisa con migliaia di altre persone. Di bello ci sono i monti, i boschi verdissimi e le straordinarie rovine raggiungibili unicamente a piedi. Il percorso, dal km 82 (anni fa si partiva dal km. 88, ora partono tutti dal km.82) a Machu Picchu, in genere viene effettuato in 4 giorni e 3 notti. C’è chi lo fa in 3 giorni e 2 notti. Non ve lo consiglio, anche se siete ottimi camminatori, perché ogni momento passato tra queste rovine è un ricordo prezioso che rimarrà con voi per tutta la vita. Il trekking in sé non è molto impegnativo ma ha due handicap: l’altitudine e lo zaino sulle spalle (i portatori si pagano extra ma è difficile trovarli in alta stagione). La grossa difficoltà è al secondo giorno, il passo Warmiwañusca (4198 m.), detto “della donna morta”. E’ esattamente come mi sentivo quando sono arrivata in cima, dopo aver percorso in una mattinata 1200 m. In salita. Ma se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti, e dopo è tutta discesa fino a sera. Durante questo trekking vedrete le rovine di: Llactapata (o “città sul fianco della collina”), Runkuraquay (un tambo circolare), Sayacmarca (o “città dominante”), Phuyupatamarca (la “città sopra le nuvole”, con tutto un impianto di vasche cerimoniali perfettamente conservate), Wiñaywayna, e finalmente Intipunku, la “porta del sole”, dalla quale se è bel tempo avrete una meravigliosa vista sulla città di Machu Picchu (quando siamo passati noi si vedevano solo nuvole). Non vi scrivo di Machu Picchu, apparsa all’improvviso sotto le nuvole, andate a vederla con i vostri occhi, che è una delle meraviglie del mondo. E’ fondamentale una buona guida, la nostra non era un gran ché ma ne abbiamo incontrata una veramente preparata (ogni tanto ascoltavamo le sue spiegazioni, il suo gruppo spagnolo era veramente soddisfatto di lui). Si chiama Juan Miranda Campo (vedi anche Pisac). Ogni tanto cambia agenzia (anche lui, come noi, si trova male con questi succhiasangue) quindi se volete fare il camino inca con lui chiamatelo direttamente: tel. 084-255109 e cel. 084-943940, juandelcielo@yahoo.com. A portatori e guida è bene lasciare una mancia se si è soddisfatti del servizio. Noi l’abbiamo lasciata solo ai portatori e al cuoco. Erano stati molto bravi. Abbiamo messo 20 NS a testa. Si può anche fare il camino di 2 giorni ma non ve lo consiglio perché costa sempre tanto (sui 135 $) ed è un percorso ridicolo. Non si può fare il camino senza appoggiarsi ad un’agenzia, questa è una nuova e tassativa regola. Uno dei motivi del costo così alto è il biglietto di ingresso: 50 $ (25 con la ISIC card). 2) Solo Machu Picchu da soli Meglio soli che male accompagnati dice il proverbio. E visto come vi accompagnano le agenzie vi conviene di gran lunga andare da soli. Andate a prenotarvi il biglietto del treno alla stazione di Cuzco. Vi sconsiglio di andare alla stazione San Pedro, quella da dove partono i treni per Aguas Calientes (ovvero Machu Picchu), è caotica e male organizzata. Andate invece all’altra stazione, chiamata Huancho (è quella per Puno), dove c’è un apposito sportello per Machu Picchu. Apre alle 7 del mattino e fuori già dalle 6 c’è la fila dei gestori delle agenzie; non vi preoccupate: presentando il vostro passaporto sarete ammessi alla fila turistica che è cortissima dal momento che tutti i turisti si appoggiano alle agenzie. Ci sono diversi tipi di treno, dal locale (molto economico ma sempre pieno, prenotatelo per tempo) al Ferrostal, il più caro (25 $ a persona sola andata). Mi raccomando: PRENOTATE ANCHE IL RITORNO! Vi conviene prendere un treno che arrivi nel tardo pomeriggio ad Aguas Calientes (dove non c’è assolutamente nulla al di fuori di alberghi e ristoranti) e dormire lì. La mattina successiva potete prendere il bus (5 $ sola andata, prima corsa alle 6:30), oppure farvela a piedi fino a Machu Picchu. La salita è tosta, sono 8 km, ci vuole almeno un ora, ma così potrete partire all’alba e godervi le rovine senza gente (quelli delle agenzie arrivano alle 11). Alberghi ad Aguas Calientes: – HOSTAL LOS CAMINANTES, tel. 211007 – GRINGO BILL’S, tel. 211046, gringobill@yahoo.com. – HOSPEDAJE LAS BROMELIAS, adiacente a Plaza de Armas, 15 NS. Stanze piccole e spartane . Davanti la fermata del bus per Machu Picchu c’è un ristorantino senza nome. Si mangia bene e si spende davvero poco. Provate gli spiedini di manzo che la proprietaria cuoce sul barbecue in mezzo alla strada. 3) machu picchu via ollantaytambo Un’altra possibilità, molto comoda, è arrivare ad Aguas Calientes da Ollantaytambo dopo averne visitato le rovine. Alla stazione di Ollantaytambo la biglietteria e’ aperta nei seguenti orari: 6.30 – 10.30; 14.30 – 15.30; 17.00 – 20.00 (orario molto affollato). Il biglietto più economico è quello del treno che parte alle 20.00 e costa circa 10 $. State attenti perché da questa stazione non è possibile acquistare il biglietto economico per il ritorno… naturalmente lo si può fare per quelli più costosi. Il biglietto del treno del ritorno si acquista alla biglietteria di Aguas Calientes, aperta dalle 6 alle 17 con un’ora di pausa pranzo. I biglietti per Ollantaytambo costano: 27 USD per il treno delle 13.30; 20 USD per quello delle 17.20; 10 USD per quello delle 6.00 del giorno dopo. Per dormire a Ollantaytambo vedi prima, la sezione Valle Sagrada. Altri trekking Sul sito www.magiedelleande.it vengono pubblicizzati alcuni interessanti trekking a prezzi interessanti. L’ho scoperto solo al mio ritorno ma ve lo segnalo ugualmente. Dovrebbe essere veramente bello il trekking a Vilcabamba, una città inca ancora tutta da scoprire. La selva Una gita nella selva è un’esperienza interessante e piacevole dato che potrete riscaldarvi dopo tanto freddo. Da Cuzco le destinazioni più gettonate sono il Parco Manu e Puerto Maldonaldo ma sono in mano alle agenzie ed hanno prezzi proibitivi (dai 250 $ in su volo escluso). Se avete soldi da spendere vi consiglio di fare questa gita per ultima e volare da Cuzco alla selva e dalla selva direttamente a Lima, cosicché da risparmiarvi gli 80 $ della tratta Cuzco-Lima. Se non avete troppi soldi continuate a leggere, ecco le due proposte economy. Il pongo de manique Questa destinazione vi offre un’emozionante discesa in canoa e l’ambiente: reale, naturale e assolutamente non turistico.Noi non siamo potuti andare a causa del blocco della strada per Quillabamba: i campesinos hanno fatto uno sciopero di una settimana. Tuttavia vi riporto le informazioni che mi ero procurata. Dunque, le agenzie offrono il pongo a circa 150 $ a persona ma è possibile farlo da soli spendendo meno di 100 $. Ci vogliono minimo minimo 4 giorni per fare tutto. Bisogna raggiungere Quillabamba e da lì Kiteni, dove ci si imbarca per il Pongo. Da Cuzco partono bus di linea per Quillabamba, la mattina e la sera. . Ci vogliono 7 ore ed il biglietto costa circa 5 $ a persona. Si deve andare ad un apposito terminal conosciuto da tutti come “terminal de Quillabamba”, è in una zona periferica e non molto sicura. Le compagnie migliori sono: – VALLE DE LOS INCAS, tel. 244787. Due partenze al giorno, alle 8 :30 e alle 19 :30. – AMPAY, tel. 227541 e 245734. Arrivati a Quillabamba c`e` almeno un`agenzia che fa 2 corse fisse di linea di giorno e di sera per Kiteni. Per trovarla dalla stazione bus andate dritti, attraversate il mercato: è all’inizio della strada dalla parte opposta del mercato. Sono altre 6 o 7 ore. Un’altra possibilità è affittare un pick-up o, al limite, un minibus privato, ma quello di linea è più grande e forse più comodo. Per dormire a Quillabamba ci sono vari posti, vicino la stazione e il mercato, tra cui: – HOSTAL ALTO URUBAMBA, 2 de Mayo 333, tel. 281131 – HOSTAL LIRA, tel. 281324 – HOSTAL DON CARLOS, Libertad 556, tel 282564. – HOSTAL QUILLABAMBA, Grau 590, tel. 281369. E’ più caro degli altri ma senz’altro migliore. Ha un buon ristorante. Arrivati a Kiteni dovete cercare la barca. E’ molto semplice, basta chiedere in giro. Per dormire a Kiteni ci sono due pensioni: la prima all’inizio paese è decisamente migliore. Una volta arrivati al Pongo con la canoa ci si può fermare e tornare indietro oppure proseguire fino alla missione Timpia dove è possibile dormire. Altrimenti basta chiedere ai locali: vi metteranno a disposizione una capanna dove potrete stendere per terra il sacco a pelo. VERSO IL MANU: PILCOPATA, RIO MADRE DE DIÒS Bloccata la strada per Quillabamba l’unica possibilità che avevamo per raggiungere la selva era ad est, verso il Manu. Dati i pochi giorni a disposizione però non potevamo arrivare a Boca Manu (via terra da Cuzco ci vogliono 2 giorni) e così abbiamo optato per Pilcopata, un minuscolo paesino del parco nazionale Manu, all’inizio del rio Madre de Diòs. A dire la verità non ricordo bene come c’è venuta l’idea, forse per esclusione di tutte le altre possibili destinazioni. Comunque siamo andati al terminal del bus per Pilcopata, che non è un vero terminal ma una specie di garage nei pressi del Coliseo Cerrado. Gli autobus partono alle 10 del mattino e arrivano alle 19 ma non tutti i giorni e, cosa veramente assurda, partono solo quando sono abbastanza pieni. Si può anche aspettare una giornata per vederli riempire. Un problema, specialmente per il ritorno. Ne parliamo nel taxi che ci ha portato al terminal quando il tassista, che si chiama Fernando Cabrera, si intromette e ci dice che un suo amico ha due pick.up che può affittarci. Andiamo. La signora Marilù Nin e suo marito (tel. 226780) sono simpatici ed onesti. Hanno in garage due pick up da 6 posti più il retro all’aperto. Noi siamo in sette ma affittarne due ci costerebbe troppo. Ne prendiamo uno e due persone a turno staranno dietro con i bagagli. I Nin ci mettono un telo per la pioggia ed un materasso per stare comodi. Chiudiamo la trattativa a 200 $ per 3 giorni, 50 $ li paghiamo subito, gli altri al ritorno. L’autista è lo stesso Fernando ma il suo vitto e alloggio è a carico nostro. Si rivelerà infaticabile ed onestissimo. I Nin lo pagano ma noi gli diamo un extra di 50 NS. Tenete presente questa soluzione anche per il Pongo de Manique. Si parte la mattina successiva. Si sale su un monte (fa freddo!) fino a Paucartambo, dove pranziamo (è pieno di posti dove mangiare a 2 o 3 NS). Poi inizia la discesa verso la selva e arriva il caldo: abbiamo percorso 100 km in linea d’aria e dalla neve siamo passati al caldo umido. Ci sono volute circa 6 ore, la strada è tutta sterrata. Piante tropicali adesso ricoprono i lati della strada, sempre di più, e alla fine siamo a Pilcopata sotto un temporale tropicale. In questo paesino non c’è molto se non ve ne frega niente della gente, degli strani rumori notturni, del fresco preso all’imbrunire con la sedia in mezzo alla strada. Nei dintorni potete visitare la comunità agricola india di Atalaya, che non è niente di straordinario, ed imbarcarvi per Salvaciòn su una canoa a motore (10 NS pax). Sarete lì in meno di mezz’ora, per arrivare in paese va risalito a piedi il greto di un torrente. Fa caldo e siamo tutti in costume da bagno, la pigrizia si impadronisce di noi e rallentiamo i nostri ritmi: sembra una vacanza nella vacanza. Ci guida Ana, una ragazza di Pilcopata che studia turismo, noi siamo il primo gruppo della sua vita! A Salvaciòn ci aspetta Fernando con la macchina. Andiamo a vedere un lago dove di notte, ma non di giorno, si possono vedere dei caimani. Mangiamo nell’unico ristorante, bar, spaccio del paese. Molto buono ed economico. Il tempo di digerire e ci tuffiamo in un torrente appena fuori Salvaciòn, sulla strada per tornare a Pilcopata. Le rocce hanno formato una sorta di vasca. L’acqua è calma e cristallina, avvistato qualche pesciolino. Poco dopo veniamo raggiunti dai bambini del paese, accompagnati da qualche mamma. I maschietti si tuffano in costume, le bambine completamente vestite. Anche Ana si tuffa con maglietta e pantaloni lunghi. Io vi consiglio di fare sosta in questa regione se andate a Boca Manu via terra. Anzi, potete fare di meglio: arivare a Pilcopata via terra e proseguire via fiume. Chiedete a Teo del Gallito de las Rocas, vi porterà alla comunità india di Atalaya, alla foce del madre de Diòs, e lì potrete imbarcarvi. Ci vuole una giornata per arrivare a Boca Manu, le barche sono canoe a motore dotate di giubbini salvagente. Quindi per Boca Manu da Cuzco sono: 2 giorni in auto a/r per Pilcopata (quindi due notti a Pilcopata), due giorni di navigazione a/r per Boca Manu e poi uno o più giorni lì, a vostra scelta, per un minimo di 5 giorni e 4 notti. Noi purtroppo avevamo poco tempo a disposizione e ci siamo dovuti fermare a Pilcopata. Alberghi e ristoranti a pilcopata – GALLITO DE LAS ROCAS, AV CUZCO. DI TEODOCIO GILAHUANCO LUICHU.; Tel. Centro Comunità 250324 e 250229, gallitorocas@hotmail.com ; 10 NS bagno in comune (le 4 camere con bagno 15 NS). Molto carino, tutto in legno. Bagni in comune molto puliti ma acqua fredda. Teo vi porta in giro per la zona. La signora del ristorante cucina benissimo (pasti a 8 NS pax). Colazione (ottima!) a 4 NS. – HOSTAL AMAZONAS. Nella via principale. Piccolo (al massimo 10 posti letto) ma pulito. Ha una doppia con bagno (15 NS pax) e altre camere senza (10 NS pax). Al ristorante si mangia molto bene (provate il palmito!) spendendo 10 NS. L’unico problema è la proprietaria: veramente scortese ed inaffidabile. – VILLA CARMEN, TROPICAL EN SUENO. Sarà difficile che capitiate in questo posto carissimo ma ve lo segnalo perché avvertiate tutte le persone che vogliono andarci che non è un “albergue ecoturistico” come lo pubblicizzano, bensì un posto dove tengono in gabbie piccolissime caimani, pizotes e addirittura due bradipi! Un luogo da evitare insomma. Anche quello che pubblicizzano (5 giorni al parco Manu per 250$) è una truffa perché non vi portano al Manu ma solo a Pilcopata e dintorni. Il ritorno E’ stato molto lungo. Da Cuzco abbiamo preso il volo Aerocontinente delle 8 per Lima. Ci avevano parlato molto male della compagnia, tanto che per maggior sicurezza avevo riconfermato i biglietti personalmente per ben due volte alla sede di Plaza de Armas (lato cattedrale) a Cuzco. Invece è andato tutto liscio, l’aereo, bello e nuovo, è arrivato anche in anticipo (Nilde Velarde ha detto che è stato un caso eccezionale e irripetibile), nessun bagaglio perso. Il biglietto, ho già scritto, ci è costato 71.35 $ pax . Si pagano 5 NS per la tassa di imbarco. A Lima arriviamo alle 9 del mattino e abbiamo un’altra giornata per visitare la città perché il volo per Atlanta parte a mezzanotte. Nessuno di noi cambia opinione sulla città, triste in tutto. Un partecipante riesce a salvare la sua macchina fotografica dalle grinfie di un ladron locale. Per entrare all’aeroporto di Lima c’è una serie di file che vi porteranno via almeno due ore. Bisogna anche pagare una tassa di uscita dal paese di 25 $. Dura un anno, quindi se pensate di tornare in Perù conservate il tagliandino. All’imbarco del volo la Delta offre un buono 750 $ (spendibile in voli Sky Team entro un anno o cedibile a terzi) a chi cede il proprio posto sull’aereo e parte il giorno dopo. Pagano anche hotel a San Isidro e pensione completa. Garantiti tutti i voli di collegamento. Accettiamo in due. Ci dicono che a Lima ad agosto l’overbooking è una prassi. Attenzione agli annunci all’altoparlante. Saluto i compagni di 5 settimane di viaggio, e che viaggio!

Sara (o Sarita?)



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche