Pamplona e la fiesta di San Fermin

Sono appassionato della cultura popolare e delle feste patronali, ho deciso quindi di fare un viaggio in una delle feste più celebri del mondo, che ogni anno si svolge a Pamplona, capitale della Navarra, nel Nord della Spagna dal 6 al 14 luglio. La famosa feria di San Fermin resa celebre da Ernest Hemingway nel suo romanzo "Fiesta" è conosciuta...
Scritto da: nunzio79
pamplona e la fiesta di san fermin
Partenza il: 05/07/2009
Ritorno il: 08/07/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 1000 €
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Sono appassionato della cultura popolare e delle feste patronali, ho deciso quindi di fare un viaggio in una delle feste più celebri del mondo, che ogni anno si svolge a Pamplona, capitale della Navarra, nel Nord della Spagna dal 6 al 14 luglio. La famosa feria di San Fermin resa celebre da Ernest Hemingway nel suo romanzo “Fiesta” è conosciuta soprattutto per la corsa dei tori, una sorta di corrida cittadina per le strade del centro dove i mozos (i corridori vestiti di bianco con fazzoletto rosso al collo) sfidano la morte facendosi inseguire da un branco di grossi tori.

Pamplona è una città bellissima e accogliente, la gente calorosissima con tutti i turisti, anche se, devo dire che i prezzi degli alberghi e dei ristoranti lievitano parecchio in occasione della fiesta. Ho prenotato via Internet online una stanza presso l’Hotel Abba Reino De Navarra a pochi passi dal centro cittadino, per 3 notti e mezza pensione ho pagato € 559, mentre ho raggiunto Pamplona con un aerio della compaglia Iberia, anche qui ho prenotato molto tempo prima via internet, ho pagato per viaggio di andata e ritorno € 395.

La partenza da Catania puntuale alle 9.30 del 5 luglio primo scalo (non ci sono collegamenti diretti con la capitale della Navarra) a Bologna alle 11.10, successiva partenza alle 12.15 arrivo a Madrid (secondo scalo) alle 14.30. Ripartenza alle 16.30 arrivo a Pamplona alle 17.05, finalmente! Dall’aeroporto prendo il Bus che mi porta in Hotel, devo dire che il servizio pubblico funziona molto bene ed è veloce. L’Hotel è molto bello, camere spaziose ed eleganti, buoni i pasti e la colazione sempre abbondante di tipo continentale.

Stanco del viaggio la prima sera decido di fare una piccola passeggiata prima di cena nel Paseo de Sarasate sino alla bellissima Plaza del Castillo, con luci sfavillanti e artisti di strada, qui si sentiva forte l’imminenza della fiesta che stava per esplodere da qui a qualche ora.

La mattina dopo, infatti, 6 luglio iniziavano ufficialmente le celebrazioni con il “chupinazzo” ossia il razzo che viene lanciato dal sindaco annunciando il via alla fiesta. Mi reco a Plaza dell’Ayuntamiento dove a mezzogiorno in punto è un esplosione di colori, musica e allegria, dalla facciata barocca del Municipio il sindaco grida “Viva San Fermin, Gora San Fermin” e fa partire il mortaretto e vengono lanciati sulla folla, che riempie sino all’inverosimile la piazza, decine di grossi palloni colorati e divertentissimi. Sembra di essere a capodanno si beve spumante e sangria ad ogni angolo della città, poi le bande musicali dette “penas” inondano di lieti note le vie di Pamplona a tutte le ore del giorno e della notte. Mi fermo a pranzo fuori e mi reco a Cafe Iruna in Plaza del Castillo dove si mangia davvero bene e si può consumare a self service, io ho preso la paella valenciana, una bibita e un pò di frutta, ho pagato € 13. Nel pomeriggio ho visitato la chiesa di San Saturnino in stile gotico del XIII secolo con la bellissima cappella della Virgen del Camino in stile barocco, uscendo a terra si può ancora vedere il pozzo dove San Saturninò battezzava i cristiani, fra i quali San Fermin. Subito dopo ho visitato l’antica chiesa di Santo Domingo e il Museo di Navarra ingresso € 2.00, con reperti che raccontano la storia della Navarra dalla Preistoria ai giorni nostri.

Dopo cena assisto dal balcone della mia stanza d’Hotel i fuochi d’artificio, che vengono accessi dalla vicina cittadella Universitaria, i primi in concorso del festival internazionale di San Fermin. La mattina dopo mi alzo prestissimo alle 4.30 perchè alle 8 in punto si corre il primo encierro la famosa corsa dei Tori, lungo un percorsso di circa 850 metri, che va dalla Questa di Santo Domingo sino a Plaza de Toros. Decido di vedere lo spettacolo dalla balconata della chiesa di Santo Domingo, alle 5.30 sono già appostato, e riesco a prendere un buon posto. La folla è immensa alle 8 in punto suona la campana che annuncia l’Encierro e in pochi secondi vengono liberati sei grossi tori e qualche manzo, che subito creano il panico tra i corridori, che affrontano il torro, qualcuno cade e si fa calpestare dal torro, per non essere incornato, mentre ho visto dei pazzi ubriachi affrontare la furia del torro ed essere colpiti, solo miracolosamente senza conseguenze. Uno spettacolo di certo molto cruento ma che fa parte della tradizione di questa terra. L’encierro dura pochi minuti, poi, riprendono le musiche e gli spettacoli, mi reco nella capella di San Fermin dove viene portato in processione il simulacro del santo dalla congregazione, che indossa abiti settecenteschi, la processione è preceduta dai Los Gigantes delle altissime statue di cartapesta, guidate all’interno, che vengono fatte danzare a ritmo di pifferi tipici di Pamplona. Los Gigantes rappresentano i 5 continenti e catturano l’emozione e la simpatia dei bambini. Tutta la giornata vola via veloce, tra musica classica, musica jazz, spettacoli teatrali, gare sportive e fuochi d’artificio la sera. Un atmosfera indescrivibile, solo chi la vive di presenza la può capire. L’indomani devo a malincuore lasciare Pamplona non prima però di assistere ad un altro encierro stavolta da un balcone privato a pagamento (€ 70.00) nella zona della curva dei Mercaderos e la bellissima Via Estafeta (piena di negozi), un punto molto amato soprattutto dai fotoreporter, anche io mi sono divertito a fotografare l’emozioni di quegli attimi. L’aereo parte alle 17.50, qundi ho ancora qualche ora e prima di pranzo mi reco a visitare il Planetario di Pamplona e il castello dove si vede un panorama bellissimo su tutta la Navarra terra di sangue, passione e amore.

Devo lasciare questa città che non si stanca di festeggiare lo farà ancora per qualche giorno con sana allegria coinvolgendo il turista, qui a Pamplona nei giorni di San Fermin si è tutti amici ed è per questo che mi sono promesso di ritornare.

Nunzio Rapicavoli



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