Palermo e dintorni

Quattro giorni a zonzo per la città, con tappe a Monreale e Cefalù
Scritto da: Lurens55
palermo e dintorni
Partenza il: 05/05/2018
Ritorno il: 09/05/2018
Viaggiatori: 2
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Quattro giorni a Palermo e dintorni (5 -9 maggio 2018)

Partecipanti: io e Franca

Qualche anno fa avevamo passato le vacanze in Sicilia, ma Palermo non era stata inclusa nel tour. Così abbiamo rimediato. E già che eravamo lì siamo andati anche a Moneale e Cefalù.

Informazioni generali sul viaggio

Volo Ryanair Torino Palermo acquistato 3 settimane prima della partenza (2 PAX) 305€ A/R

Pernottamento al B&B Palazzo Napolitano, nei pressi della stazione, camera doppia 4 notti 252€ più 3€/giorno di tassa di soggiorno. Avevo letto ottime recensioni su booking, ma non mi ha soddisfatto. Se leggete il diario capirete perché.

Sabato 05-05-18

Il volo delle 12.20 parte in perfetto orario strapieno. Arrivati in orario. C’è il sole. I bagagli arrivano in fretta e alle 14:30 puntuale come uno svizzero parte il terminal-bus per Palermo (6€ corsa singola, 10€ A/R). Dall’aeroporto alla stazione ci vuole poco meno di un’ora. Il B&B Palazzo Napolitano è a 200 metri. Arrivati davanti al portone suoniamo il campanello e non succede nulla. Riproviamo alcune volte e continua a non succedere nulla. Telefono. Mi dicono di aver aperto il portone che invece è fermamente intenzionato a rimanere chiuso. Finalmente la receptionist si schioda dalla sedia e scende ad aprirci perché l’apriporta e il citofono non funzionano. Cominciamo non troppo bene. La prima cosa che fa è farci saldare il conto e firmare un foglio dei vari divieti, manco fossimo degli incivili, poi ci accompagna in camera e scopriamo che il bagno è privato ma con accesso dal corridoio per cui scomodo. Il gestore sostiene che è specificato nella scheda sul sito di booking. A noi non sembra. A casa abbiamo poi controllato e ricontrollato sul sito di booking e non c’è da nessuna parte questa informazione. C’è scritto bagno privato e basta. Un po’ di malumore per questo inconveniente, sistemiamo i bagagli in camera e usciamo.

L’impressione è che Palermo sia piuttosto malandata. Le facciate delle case avrebbero bisogno di un notevole restauro. Si vede che molte case erano di pregio ed è un peccato che siano in questo pessimo stato perché non è stata fatta una costante manutenzione. Ci fermiamo alla pasticceria Costa in via Maqueda a mangiare un cannolo. Buono, molto fresco, ma per i miei gusti troppo dolce. Il personale della pasticceria non è proprio il massimo. Quando siamo entrati non hanno salutato e quando siamo usciti, salutando, non ci hanno risposto. Mah!.

Giriamo per la zona centrale cercando un caffè un po’ caratteristico con dehor, ma senza successo. Ci fermiamo in uno gestito da arabi. Ci sediamo, il cameriere ci porta la lista poi sparisce. Poi lo vediamo farsi gli affari suoi e dopo un quarto d’ora stufi di aspettare che si degni di venire a prendere le ordinazioni ce ne andiamo.

Continuiamo il giro e arriviamo alla cattedrale. Finalmente un monumento interessante. Girando per la città finiamo davanti al Palazzo delle Aquile (sede del municipio) che si può visitare gratuitamente. Dalle finestre del primo piano si vede la fontana “della vergogna” dall’alto. Abbiamo cenato al ristorante La Galleria (dietro la cattedrale). Molto buona la caponatina con pesce spada. Lo scontrino fiscale se lo vuoi devi andarlo a chiedere alla cassa. Al tavolo portano un pre-scontrino. Si torna al B&B e si scopre che è molto rumoroso. Nonostante sia al 4° piano i rumori della strada sono molto fastidiosi. Tra le dotazioni della camera ci sono i tappi per le orecchie, che però sono abbastanza fastidiosi a loro volta.

Domenica 06-05-18

Grazie ai tappi nelle orecchie e qualche aiuto farmacologico abbiamo dormito abbastanza. C’è gente che schiamazza fino a notte fonda. Di giorno il disturbo è minimo, ma di notte è fastidioso. La colazione è abbastanza modesta. Cornetto, yogurt (solo bianco), succo di frutta, nutella tarocca, un po’ di frutta, caffè. Ne abbiamo viste di migliori.

Prima tappa della giornata il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina. Il biglietto (12€) comprende anche la visita all’esposizione di quadri di pittori fiamminghi. I portatori di handicap entrano gratuitamente (pure l’accompagnatore) così noi non paghiamo. Alcune sale del palazzo sono decorate con mosaici stupendi. Ma l’eccelso si raggiunge alla cappella Palatina. Bella da rimanere a bocca aperta. Mosaici dorati e marmi intarsiati stupendi. Mezz’ora di coda per entrare, ma è uno di quei luoghi unici e indimenticabili. Mentre eravamo in coda per entrare alla cappella è arrivato un messaggio di booking che informava che il B&B ha dichiarato che non siamo arrivati (!!!!). La cosa ci ha molto irritati (ci sono penali se non ti presenti) e ovviamente abbiamo smentito. Si è fatta ora di pranzo e andiamo alla Focacceria San Francesco dove c’è un mondo di gente. Chiediamo due birre alla spina piccole e ce le portano grandi. Dopo un’attesa abbastanza lunga ci mangiamo le sarde a beccafico e cous cous alla trapanese (entrambi buoni) su un tavolinetto traballante e con tovaglietta di carta. Quando porta il conto vediamo 2€ a testa di “consumazione tavolo” (cioè il coperto). Un tantino esagerato per il servizio. Col caffè 35€ in due.

Andiamo al mare dove c’è un venticello piuttosto freddo. Giriamo un po’ per le viuzze della Kalsa dove non c’è nulla di particolarmente attraente dal punto di vista turistico. Gli edifici sono tutti abbastanza decadenti. Per cena siamo andati all’Osteria Mangia e Bevi. Un locale molto caratteristico con una buona cucina a prezzi non cari.

Lunedì 07-05-18

Oggi è prevista un’escursione a Monreale dove c’è un Duomo molto bello. Alle 8 dovrebbe essere disponibile la colazione, ma avendo messo a cuocere i cornetti alle 8 la suddetta colazione è rimandata di mezz’ora. Mentre attendiamo la cottura dei cornetti chiediamo al gestore perché abbia comunicato a booking il mancato arrivo, visto che abbiamo pagato tutto appena arrivati ieri. E facciamo presente che questo potrebbe comportare l’addebito di una penale sulla Visa. Ci dice, seccato, che si è sbagliato, e nemmeno si scusa. Un modo di fare abbastanza irritante e inutilmente polemico. Insomma, non sta stabilendo rapporti particolarmente buoni. Il “customer care” andrebbe migliorato parecchio in questo B&B. Alle 9 usciamo diretti a Piazza Indipendenza per prendere l’autobus 389 che porta a Monreale. Il biglietto costa 1.40 € e li vende senza alcun sovraprezzo un gentile signore che ha un carrettino di bibite fresche davanti alla fermata. Quando l’autobus arriva riusciamo a malapena a salire e facciamo 35′ di viaggio (per meno di 10 km) pigiati come acciughe. Pare ci sia la possibilità di prendere un taxi condiviso (20€, max 5 persone). Vale sicuramente la pena di pagare un po’ di più. A parte il viaggio infame, il duomo è un capolavoro, assolutamente imperdibile. I mosaici e le decorazioni marmoree sono simili a quelle della Cappella Palatina, ma il Duomo è molto più grande e maestoso. E inoltre la visita è gratuita. C’è una sezione a pagamento (da 3 a 7 €, a seconda di cosa si vuole vedere) che vale sicuramente il prezzo del biglietto. Perdiamo per un pelo l’autobus per Palermo di mezzogiorno. Dovendo attendere 75′ il successivo ci procuriamo una fetta di sfincione in una panetteria. Andiamo poi alla fermata del bus insieme ad altre decine di persone. Quando arriva ci pigiamo di nuovo a mo’ di acciughe e dopo mezz’ora arriviamo finalmente a Palermo più esausti dal viaggio in autobus che dalle camminate. Data la grande quantità di gente che va e viene da Monreale, perché non mettono più corse? Visto che passiamo davanti alla cattedrale andiamo a vedere le tombe di Federico II e il tesoro della cattedrale, che include la corona di Costanza d’Aragona (un po’ miserella come corona). Il biglietto costa 3€.

Per cena proviamo ad andare da Bisso Bistrot appena apre, ma c’è già ressa. Mangiare condividendo il tavolino con altri e con la fila di gente che aspetta, per cui devi pure fare in fretta, non ci piace. Peccato perché ha dei piatti interessanti. Ripieghiamo sulla trattoria La Locanda, dove ceniamo tranquilli in modo soddisfacente.

Poi un buon cannolo in via Maqueda in un negozietto che fa cannoli al volo a vari sapori e rientro in camera. Il contapassi indica che abbiamo percorso un po’ più di 13 km.

Martedì 08-05-18

Solita colazione minimal del B&B e poi alla stazione per prendere il treno per Cefalù (biglietto 5,60 € a tratta) dove c’è il terzo duomo decorato con i mosaici fondato da Ruggero II.

Lasciamo Palermo sotto una coltre di nuvole grigie. Arrivati a Cefalù (67 km) c’è un bel cielo azzurro, sole caldo, aria fresca. Insomma, un clima perfetto. Con una camminata di poche centinaia di metri siamo al Duomo. Anche qui troviamo un mosaico dorato del Cristo pantocratore in alto al fondo dell’abside. Purtroppo parte dei mosaici sulle pareti sono deteriorati e sembrano in fase di restauro. Il duomo di Cefalù è molto meno decorato di quello di Monreale e della Cappella Palatina. In ogni caso vale la pena andare a Cefalù sia perché si completa il trittico di chiese sia perché la città è carina e ha una bella spiaggia e un bel lungomare su cui passeggiare. E proprio passeggiando sul lungomare troviamo uno “spacciatore” di arancine (femminile nel palermitano) e ne approfittiamo. Fatte da poco, ancora calde, con panatura bella asciutta e croccante (2€).

Tornati a Palermo nel pomeriggio, il cielo continua ad essere grigio. Per cena siamo tornati all’Osteria Manga e Bevi. Dei piatti che volevamo mangiare non ne avevano nemmeno uno (anche una banalità come il tagliere di salumi e formaggi siculi). Io ho provato la “pasta con l’anciova” che per i miei gusti aveva troppo pomodoro molto concentrato. La caponata invece ottima. Lunga passeggiata e poi in camera per l’ultima rumorosa notte palermitana.

Mercoledì 09-05-18

Come sempre fare colazione non ha richiesto troppo tempo. Poi chiusi i bagagli siamo andati alla chiesa di S. Domenico dove è stata traslata la sepoltura di G. Falcone. Poi abbiamo fatto un giro alla Vucciria che ha l’ingresso proprio dalla piazza della chiesa. Pochissimi banchetti e quasi nessuno che faceva la spesa. Ho chiesto ad un anziano signore che gestisce un banchetto se fosse presto, visto che non c’era nessuno. Sconsolato mi ha detto che “non è più la Vucciria del quadro di Guttuso. La Vucciria è sparita!”. Ci spostiamo quindi a Ballarò. Qui invece il mercato è molto animato. C’è un murales che recita: Si vucìa, s’abbanìa. Ballarò è na magia (credo voglia dire che si grida a volumi di voce più o meno alti). Ci sono banchi di pesce che a Torino ce li sogniamo. Poi uno spuntino veloce da Passami U Coppu (panelle e iris buonissime). E infine a riprendere i bagagli al B&B. Quando usciamo il gestore ci dice “spero vi siate trovati bene”. Dato che nei giorni scorsi è stato piuttosto irritante col suo modo di fare gli sorrido e lo saluto cortesemente. Lui mi segue e mi dice con tono inutilmente polemico che avrei anche potuto rispondergli. Lo risaluto educatamente e prendo l’ascensore. Alle 13 il bus per l’aeroporto parte puntualissimo. Il volo parte con qualche minuto di ritardo. Il capo cabina sembra un addetto alle televendite. Magnifica tutto quello che Ryanair ha in vendita consigliando di non lasciarsi scappare l’occasione e parla parla parla rompendo le scatole impedendo di sonnecchiare. Nonostante il ritardo alla partenza arriva in anticipo e come al solito si bullano tronfi e fieri con suono di trombetta della puntualità dei voli Ryanair.

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