Paesi e Sapori

Affascinante viaggio a Ovada
Scritto da: Francesca Bertha
paesi e sapori
Partenza il: 16/05/2009
Ritorno il: 17/05/2009
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Ovada è una città di arrivo. Se si parte da Milano, attraversando la pianura padana col desiderio di mare nel cuore, basta uscire dal primo tunnel dell’autostrada dei Trafori per sentirsi arrivati in Liguria, pur viaggiando ancora nella provincia di Alessandria. Il paesaggio cambia proprio qui e nel giro di pochi chilometri le infinite distese del Piemonte lasciano il posto alle colline e alla vista di montagne blu in lontananza. La monotonia viene piacevolmente interrotta dalla visione di case colorate, di castelli che dominano le vallate, e di tanto verde. Per arrivare al mare ci vorrebbero ancora una ventina di minuti, ma l’affascinante percorso autostradale fatto di curve e gallerie si può affrontare anche dopo: viene voglia di fermarsi proprio qui, uscendo al casello di Ovada e di addentrarsi in questa città che unisce due regioni.

E’ quanto ci è capitato di fare un anno fa, in primavera. La nostra idea di fermarci qui è stata immediatamente premiata, è il caso di dire, da una gustosa sorpresa: siamo stati catapultati nella festosa atmosfera di Paesi e Sapori, una delle più importanti manifestazioni enogastronomiche dell’Alto Monferrato. Assaggiando una dopo l’altra le specialità offerte dagli espositori, rappresentatnti delle Pro Loco di numerosi paesi delle vicine colline ovadesi, abbiamo potuto capire quanto davvero queste terre siano un ponte tra il Piemonte e la Liguria, anche dal punto di vista delle tradizioni culinarie. Per cominciare, uno dei piatti forti della giornata è stata la farinata, tipico prodotto della cucina povera ligure, ma abbiamo assaggiato anche diverse pietanze più tipicamente piemontesi, come le verdure in bagna cauda, le insalate di funghi freschi e gli agnolotti, un primo piatto di sfoglia sottile con il ripieno a base di carne, e la borragine, da consumarsi con il sugo o “bianchi”, in una tazza fumante di vino Dolcetto d’Ovada. Ci hanno spiegato che Paesi e Sapori è in realtà un evento che anticipa le migliori sagre che si terranno nella zona durante tutta la stagione. Di conseguenza la scelta era veramente molto ampia, abbiamo assaggiato perfino gli andarini, piccolissimi gnocchi di farina da consumarsi in brodo, tipici del periodo pasquale.

Torneremo anche quest’anno, sabato 15 e domenica 16 Maggio, ma stavolta porteremo dei rinforzi: alcuni amici genovesi appassionati di motori. Partiremo insieme a loro dalla città Superba, per due motivi: i nostri amici non si perderebbero per niente al mondo MotorinOvada, un evento collaterale che si svolgerà domenica, e consiste in un raduno di ciclomotori d’epoca a rullo, monomarcia, turismo, scooter, sportivi e fuoristrada immatricolati entro il 1990. L’altro motivo che ci fa partire da Genova, precisamente da Voltri, è che vogliamo ripercorrere la strada tortuosissima, ma di una bellezza mozzafiato, del Turchino.

Infatti, anche partendo da Genova, Ovada rappresenta un punto di arrivo: il nome della città può far pensare all’uva, ma è solo un’impressione data dalla vista degli interminabili vigneti che la circondano: in realtà il toponimo Ovada viene da Vadum, a indicare il fatto che già in epoca romana la città era un luogo di transito e quindi fulcro anche del commercio. Ma le attività umane seguono sempre, in qualche misura, i dettami della natura: ed è proprio la natura ad aver deciso, millenni fa, di unire Genova e Ovada, collegandole nientemeno che con due torrenti, lo Stura e l’Orba. Lo Stura nasce presso i Piani di Praglia, un altopiano in prossimità dello spartiacque ligure-padano in provincia di Genova, e confluisce nell’Orba proprio all’altezza di Ovada: anche il torrente Orba nasce in territorio genovese, sul versante settentrionale del Monte Reixa. La Valle Stura, che tra Voltri e Ovada attraversa anche i comuni di Masone, Campo Ligure e Rossiglione, regala una vista mozzafiato al viaggiatore: la strada tortuosa, incastrata tra il verde degli Appennini liguri e il torrente, più o meno secco a seconda del periodo, conduce a Ovada attraverso un paesaggio selvaggio e dolce nello stesso tempo: una vera emozione da vivere. Francesca Bertha



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