Padova da scoprire

Andare oltre i luoghi del turismo di massa
Scritto da: Davidoof
padova da scoprire
Partenza il: 02/04/2016
Ritorno il: 03/04/2016
Viaggiatori: 3
Spesa: 500 €
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Dovevamo già andare lo scorso anno a Padova, era già tutto organizzato, avevamo anche già prenotato l’albergo, poi purtroppo l’influenza ci ha costretti a casa. Il primo week-end dopo Pasqua ci è sembrato quello giusto per tentare di ri-organizzare la visita nella città di Sant’Antonio. Armati di Padova Card (indispensabile per visitare i principali monumenti cittadini e per prenotare la visita alla Cappella degli Scrovegni) e con l’indirizzo dell’Hotel prenotato tramite Booking in tasca, partiamo verso le 9 e alle 11 siamo già al parcheggio di Piazza Rabin (dietro Prato della Valle) gratuito per i possessori della Padova Card. Essendo brutto tempo evitiamo (per oggi) di fermarci in Prato della Valle (una delle più grandi piazze d’Europa) per le foto di rito. Percorrendo via Belludi giungiamo alla stra-famosa Basilica di Sant’Antonio (o più semplicemente Basilica del Santo), patrono della città. L’esterno colpisce per la sua bellezza e per l’ottima conservazione, all’interno fa riflettere la folla di pellegrini in coda per pregare davanti alla tomba del Santo. Intensa è la luce che sembra sprigionarsi dalla Cappella del Santissimo, da vedere anche la Cappella delle Reliquie dove è conservata la Sacra lingua di Sant’Antonio. Terminata la visita della Basilica finalmente qualche raggio di sole sembra farsi spazio tra le nuvole. In attesa di un ulteriore miglioramento meteo ci fermiamo prima alla Pasticceria del Santo (lungo la via omonima) dove acquistiamo un Cannolo Siciliano ed un dolcetto di Sant’Antonio (entrambi si riveleranno gustosissimi) poi ci mettiamo in coda Dalla Zita dove, molti dicono, si mangiano i migliori panini della città. L’indirizzo l’avevamo preso da Tripadvisor e dobbiamo dire che non ce ne siamo assolutamente pentiti, tanto ripieno e prezzi “giusti”.

Il sole non sembra voler illuminare la nostra giornata così decidiamo di sfruttare la nostra Padova Card per visitare il Museo del Risorgimento (ingresso nei pressi dell’Ufficio Turistico) e il bellissimo salone del Palazzo della Ragione che domina le Piazza delle Erbe e della Frutta. Nonostante la mancanza del soffitto originario (un cielo azzurro ricoperto da 7000 stelle) andato perduto a metà del ‘700 a causa di un violento ciclone, la grande sala colpisce per i cicli pittorici che decorano l’intera superficie delle pareti e, soprattutto, per il cavallo ligneo (copia rinascimentale di quello del Gattamelata di Donatello) visibile all’occhio solo dopo averlo abituato alla luce soffusa dell’interno. Si sta facendo sera ed alle 18,15 (si entra ogni 15 minuti a gruppi di massimo 25 persone) abbiamo la prenotazione per visitare la Cappella degli Scrovegni. Se arrivate in anticipo vale la pena fare un giretto anche al Museo Archeologico (qui si trovano numerosi reperti egizi, etruschi e di età romana) e alla sovrastante Pinacoteca dove le più grandi attrazione sono alcune sculture del Canova ed un bel Crocifisso di Giotto. Alle 18,15 in punto veniamo condotti nell’anticamera della Cappella dove un filmato ci illustra il significato dei cicli pittorici presenti all’interno e com’è avvenuto il restauro delle opere danneggiate dagli agenti atmosferici. Dopo questa breve infarinatura (circa 12 minuti) siamo pronti per “affrontare” la Cappella di Giotto. L’unica cosa che posso dire è che credo sia impossibile, anche per chi non s’intende d’arte e pittura, non rimanere colpiti dalla magnificenza e della perfezione dei dettagli che l’autore ha saputo dare a questa straordinaria opera. Grazie al tram (comodo e veloce, utilizzo gratuito con la Padova Card) torniamo a Prato della Valle da dove con pochi passi giungiamo a Piazza Rabin. Dopo aver ottenuto dal gestore l’autorizzazione all’uscita (senza pagare il ticket) guidiamo per circa 5 km per raggiungere il B&B prenotato da casa. La serata la trascorriamo al Ristorante Dotto di Campagna, scelto tramite Tripadvisor. Rimaniamo di sasso una volta giunti all’ingresso, ci troviamo in un ristorante con due Forchette Michelin ed una segnalazione sulla guida de “L’Espresso”. Non siamo abbigliati nel modo giusto per un locale di questo tipo e siamo piuttosto spaventati dal conto che si prospetterà alla fine della cena. Mai giudicare senza provare, questo è quello che abbiamo imparato da questa serata, primi 9-12 euro, secondi 12-16 euro, contorni e dolci 4-5 euro, un calice di ottimo vino 3 euro. Il totale (scontato del 10% grazie all’utilissima Padova Card) è di circa 25 euro a testa, cifra che si spende frequentememente anche in locali che le “stelle” delle guide di cucina non possono nemmeno sognarle…

Il mattino successivo una discreta colazione e qualche chiacchiera con i gentili proprietari della struttura che ci ha ospitato, ci danno la carica per la nostra seconda (ed ultima) giornata in città. Dopo aver nuovamente parcheggiato in Piazza Rabin ed aver fatto (oggi si) le foto in Prato della Valle ripercorriamo via Belludi, ci aspetta la S. Messa in Sant’Antonio affollattissima come sempre. Una volta usciti scattiamo altre foto sulla piazza per poi dirigerci verso il cuore della città. Percorrendo via Roma svoltiamo su via Soncini dove inizia il quartiere Ebraico. Dopo un mercatino con piante ed erbe aromatiche ci troviamo circondati da alti palazzi ed incroci con stretti vicoli, una tipicità di molti ghetti. Oltre ad una targa commemorativa delle stragi nazi-fasciste veniamo colpiti dal rosso fuoco del Palazzo del Gran Consiglio. Una volta arrivati alla fine della via, ecco Piazza del Duomo, il cui interno romanico non colpisce particolarmente il nostro immaginario. Tutt’altro dicasi per l’adiacente Battistero (visita gratuita con la Padova Card). Molto belli i cicli pittorici presenti, straordinario a nostro modesto avviso, il soffitto ed il luminoso Cristo Pantocratore lì dipinto. Lasciamo Piazza del Duomo per spostarci nella vicina Piazza dei Signori. Qui il monumento che salta subito agli occhi è certamente l’imponente Torre dell’Orologio, ma è tutto il complesso della piazza che merita uno sguardo (non andate il sabato, c’è il mercato, idem nelle vicine Piazza delle Erbe e dei Frutti). Prima di proseguire il nostro tour, essendo quasi le 14, ci fermiamo per uno spuntino veloce a base di panzerotti in un piccolo locale a pochi metri da Piazza dei Signori. Per digerire cosa c’è di meglio che camminare? Eccoci allora in Piazza delle Erbe, foto a go-go poi attraversiamo il portico del Palazzo della Ragione (interessanti alcune botteghe alimentari qui presenti) per arrivare nell’antistante Piazza della Frutta. Il tempo trascorre inesorabile e le cose da vedere sono ancora tante. Nella vicina via VIII febbraio diamo uno sguardo all’imponente Palazzo Comunale, all’antistante Università (Palazzo Bò) e allo storico palazzo che ospita il famoso Caffè Pedrocchi. Da qui ci spostiamo in Piazza Cavour (niente di che) poi svoltiamo a sinistra per percorrere un tratto di via Santa Lucia (la Casa di Ezzelino è il monumento di maggior pregio). Percorrendo via Altinate eccoci alla Chiesa di Santa Sofia, ultima tappa di questo breve week-end a Padova. Con i mezzi pubblici ritorniamo verso la nostra auto che ci riporta nella nostra amata terra emiliana. Nei nostri occhi rimarranno a lungo le immagini catturate in questi 2 giorni nella città dedicata a Sant’Antonio.

Dove abbiamo mangiato

Ristorante Dotto di Campagna, Via Giovanni Randaccio 4, Padova (PD) – Ottimo rapporto qualità – prezzo considerando il livello del locale che rispetto ad altri locali della stessa categoria gode di un ambiente piuttosto informale. Da provare i piatti del giorno (sempre diversi) e il classico Bollito alla Padovana. Ottimo il Prosecco servito in calice.

Dove abbiamo dormito

B&B Al Ponte, Via Antonio Zacco 28, Padova (Pd) – Il plus della struttura è sicuramente la gentilezza dei proprietari e la calda ospitalità offerta. Camere abbastanza spartane ma pulite. Unico neo i materassi, alcuni forse sono un po’ datati. Buonissimo comunque il rapporto qualità – prezzo, per una tripla (colazione compresa) noi abbiamo speso solo 57 euro (offerta last minute su Booking).



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