Pace e natura tra dalarna e stoccolma
Arriviamo all’ostello di Sala nel boschetto di Sofielund verso le 20,00…Una pace indescrivibile. Carino, gente cordiale. Ci mangiamo un pezzetto di torta col the e panino con aringhe in salamoia. Dopo il super hamburger super costoso dell’aeroporto basta e avanza. Alle 21,30 siamo già a nanna nella mini stanzetta 2x3m.
10/08/08 Ci alziamo alle 7,30, non si sente un rumore, in compenso c’è il sole e il prato bagnato di pioggia dà l’idea di un paradiso naturale. Ci avviamo a piedi per il sentiero fino alla miniera d’argento di Sala; due simpatici vecchietti tra inglese e svedese ci tengono a darci informazioni. Che belle le loro casette sparse, colorate, un po’ incolte ma così vive e calde, senza recinti né muri.
Scegliamo la visita che scende fino a -155m nella miniera, peccato non ci fosse quella fino al pozzo più profondo di 318m. Suggestiva e affascinante, peccato che non riesca molto bene a seguire la spiegazione della guida in inglese…Che rabbia il mio inglese scolastico! La Lonely per pranzo ci suggerisce un bar di fianco alla miniera (Vardshuset Gruvcafè): salmone marinato+patate con salsa+buffet libero per entrambi: buono e non molto caro.
Ripartiamo per Falun, sapendo che ormai la casa di Carl Larsson sarà chiusa…Ma perché qui tutto apre alle 10 ma chiude già alle 17? Arriviamo all’ostello, meno suggestivo di quello di Sala ma più spazioso. La signora ci dà un sacco di informazioni sul paese, che in realtà oltre alla miniera di rame ha ben pochi altri luoghi interessanti. Ci spingiamo a Lugnet a vedere il trampolino di salto alto 105m, ci sono anche 2 ragazzi che si allenano su quello in erba di 90m. Torniamo al centro deserto e troviamo un unico pub per cena.
11/08/08 Visitiamo la miniera di rame patrimonio dell’Unesco con una simpatica guida che accompagna solo noi due…Panico, lo capirà che capisco la metà di ciò che dice?! La visita è molto interessante, la miniera ha un cratere centrale immenso per un crollo. Scendiamo a -66m, anche se la profondità totale è di -450m. La guida è bravissima ad adattarsi al mio inglese.
Pranzo con pizzette del discount, pioggia battente. Visitiamo la casa di Carl Larsson a Sunborn, carina e ben curata.
Arriviamo a Leksand e ci spingiamo a Siljasnas, come mi aveva suggerito un Turista per Caso, dove c’è un museo interattivo su flora e fauna locali e una torre d’osservazione da cui scattare foto stupende a 360° sul lago Siljan. Siamo proprio soddisfatti, nonostante il brutto tempo riusciamo comunque a fare ciò che avevamo programmato. Andiamo all’ostello di Leksand, troppo carino, con le casette sparse nel giardino. Cena al ristorante Bosporen su indicazione del proprietario dell’ostello…Del resto è l’unico ristorante oltre alle pizzerie/kebab che qui proliferano. Vorrei proprio le polpette con salsa ai mirtilli dell’Ikea, ma pare che qui non le faccia nessuno. Solite bistecche con patate in varie salse, comunque buone. Nanna stanchi e un po’ strettini.
12/08/08 Ci alziamo presto per fare colazione alla konditori Siljan che ieri era chiusa. Costosetta, ma ottime le super paste con panna e mirtilli. Partiamo per Rattvik e, complice il bel tempo, ci godiamo lo splendido paesino, con il suo pontile che si spinge nel lago per 628m e la torre d’osservazione (stavolta a pagamento) che ondeggia per il vento. Ci facciamo pure una discesa col bob per la Sommer Ridel, nonostante Goku dica che è una cavolata (e invece si è divertito pure lui!). Pranziamo in una konditori eccezionale di fronte all’ufficio turistico, che ha panini ai gamberetti freschissimi e dolci favolosi. Ci spostiamo a malincuore alla cava di Dalhalla…Una miniera abbandonata con un verdissimo lago nel mezzo, ora trasformata in teatro a cielo aperto. Strepitosa, ci piacerebbe assistere ad un musical, ma lo fanno fra 2 giorni. Ripartendo per Orsa, ci fermiamo alla fabbrica dei cavallini del Dalarna a Nusnas, assistiamo alla lavorazione e ne compriamo uno mini per la nostra casetta. Dato che l’ostello chiude la reception alle 18 (hanno certi orari assurdi qui), non ci fermiamo a Mora ma raggiungiamo direttamente Orsa. Buona scelta. Il lungolago è godibile, belle spiagge, amene isolette, forse domani potremo affittare una canoa se il tempo regge. Dato che oltre a questo non c’è molto altro da vedere, facciamo spesa per cucinarci una pasta all’ostello, che pare comodo e ha un giardino con una splendida vista sul lago. Cena più che gustosa (nonostante al supermercato non si risparmi poi così tanto come immaginavo), l’ostello (il più costoso fra tutti quelli utilizzati, ad esclusione di quello di Stoccolma) per cucinare è ben funzionale e il tramonto suggestivo.
13/08/08 Dopo la super-colazione ci prepariamo per il parco degli orsi a Gronklit…Per fortuna le previsioni meteo di Goku funzionano e verso le 12 si scorge il sole, dopo la notte piovosa. Il parco è veramente bello, abbiamo potuto vedere gli orsi, i loro cuccioli e Peter, l’orso bruno più grande d’Europa (sempre la loro mania per i primati!), le linci, le due maestose tigri e un lupo (anche se dovevano essercene molti di più).
Nel pomeriggio siamo ripartiti e, facendo delle meravigliose quanto isolate stradine secondarie, siamo arrivati a Sarna, dove non contenti siamo ripartiti per strade bianche inoltrandoci dentro la foresta, alla disperata ricerca di un alce da avvistare…Dopo tutti quei cartelli di pericolo con su disegnata l’alce, possibile che solo noi non l’incontrassimo? Ci siamo fatti indicare le strade giuste all’ufficio turistico, ma niente, quest’alce è veramente un animale timido! L’ostello dove trascorriamo due notti è il più bello, i proprietari accoglienti e gentilissimi, prodighi di informazioni (la signora mi spiega anche la differenza tra alce e renna, che devo dire non mi era proprio chiarissima!).
14/08/08 Sveglia alle 6,30 per il trekking alla cascata di Njupeskar, la più alta di Svezia coi suoi 93m. Logicamente pioviggina. Arriviamo dopo neanche 40 minuti, per scaldarci siamo andati a passo di corsa e il sentiero è veramente semplice, non proprio accessibile ai disabili come scrivono loro, ma comodo. La cascata è molto bella, maestosa. Decidiamo che è troppo poco per noi e, nonostante i tentennamenti per il brutto tempo, allunghiamo di 1,5 km per fare il giro sopra la cascata e vedere così l’altopiano dall’alto. Il primo posto senza pini, brullo e ammantato di “licheni delle renne”.
Scendiamo soddisfatti e decidiamo di andare a vedere queste famose alci nella riserva di Morket…Chissà che pensavamo, avevo capito che ce n’erano a migliaia, che erano libere o quasi…Il cavolo, è un recinto con 8 alci, di cui ne abbiamo viste solo 5! E’ bruttino, ma altrimenti non le avremmo viste.
Ripartiamo per Idre, decidiamo in uno sprazzo di sole di noleggiare la tanto agognata canoa. Peccato che per quando arriviamo al lago designato torna la pioggia, e poi non c’è un’anima in giro se si escludono le renne al pascolo e il percorso da fare non è poi così vario…Vabbè, ci prende un po’ di timore (in particolare al mio coraggioso Goku), io mi stranisco un po’ e dopo 40 minuti abbandoniamo l’avventura. In compenso abbiamo assaporato la pace e il silenzio assoluti di questi luoghi. In Svezia bisogna fare i conti con la solitudine e imparare a contare su di sé.
Proseguiamo per l’altopiano di Stadjon, si arriva fino a 1002m con l’auto (la strada più alta di Svezia!), un paesaggio brullo e bello, ricco di renne al pascolo libere. Queste sì che sono affascinanti da osservare, proprio belle.
Rientro in ostello, cuciniamo la pasta e, dato che tutto è chiuso, andiamo a nanna alle 21,30.
15/08/08 Nonostante la sveglia sia alle 7,40, già alle 6 siamo svegli…La porta cigola in modo impressionante, la signora sta preparando il buffet per qualche gruppo che parte presto per passeggiare e le bimbe iniziano già a urlare. Solita mega colazione, salutiamo la gentilissima signora che ci augura di poter tornare e partiamo di malavoglia alla volta di Stoccolma, per percorrere i previsti 435km. Che malinconia lasciare queste ricchissime brughiere di muschi e licheni morbidi e compatti, questi pini interminabili , la pace che si respira, il silenzio e le renne…Sembra che il nostro viaggio sia già terminato. E invece manca ancora Stoccolma, dobbiamo prepararci all’impatto con la città e dopo questi splendidi 7 giorni di natura incontaminata non ci viene per nulla spontaneo.
Arriviamo attraversando delle belle praterie, con grandi fattorie e pascoli di cavalli e mucche. Non è la natura selvaggia del Dalarna, ma è comunque un bel paesaggio, lieto e pacifico.
Ci fermiamo a Sigtuna, la città più antica della Svezia e proseguiamo per la capitale. A 20km iniziano traffico, rumore e code. Con un po’ di difficoltà e indecisioni arriviamo all’ostello Zinkesdamm e dopo 45 minuti di avanti e indietro tra un parcheggio pubblico e l’ostello, decidiamo di lasciare l’auto in ostello, nonostante costi il doppio, ma ci pare decisamente più pratico.
Passeggiata a Sodermalm e Gamla Stan, molto carina nonostante la nostalgia per il nord non ci aiuti ad apprezzare. Cena in ostello con, finalmente, le polpette coi mirtilli. Se qui a Stoccolma in ogni anfratto c’è un ristorante, al nord non abbiamo trovato quasi nulla, così ancora non ero riuscita ad assaggiarle. Passeggiata al parco vicino all’ostello, dove proiettano film anni ’60 e nanna.
16/08/08 Sveglia alle 7,30, facciamo la Stockholm Card per 2 giorni: dopo varie valutazioni abbiamo deciso che è la soluzione più conveniente. Partiamo per quello che sappiamo già essere il nostro tour de force. L’assurdo è che i loro musei prima delle 10 non aprono, ma già alle 17 è tutto chiuso, così tocca correre contro il tempo. Ci dispiace non poter pranzare nei posti che avevamo in mente, ma torneremo… Visitiamo la Storkyrkan, molto bella e sontuosa, un tempo usata per l’incoronazione dei reali, e la Riddarholmskyrkan, dove i reali vengono sepolti, più sobria, ma con un campanile a guglia meraviglioso.
Ci spostiamo di pochi passi per visitare il Palazzo Reale, maestoso e vivace; approfittiamo della Stockholm Card per visitare tutto il visitabile: il museo Tre Kronor, con i resti del vecchio palazzo reale distrutto da un incendio nel 1697 (apro una parentesi: bella la parte dedicata ai bambini, con la possibilità di acconciarsi come principi e principesse, con giochi e indovinelli. Il loro approccio all’infanzia ci ha conquistati: il fatto che abbiano 2-3 figli a famiglia sarà sì il risultato di politiche sociali più attente, ma anche di un atteggiamento più pragmatico ed essenziale che gli Svedesi hanno in generale. I bambini camminano tranquillamente scalzi nei prati bagnati, si passeggia senza problemi col passeggino doppio sotto la pioggia, la divisa per l’asilo non è la maglietta firmata ma una salopette di nylon con gli stivaletti antipioggia. E ogni attrazione, ognuna, ha una sezione dedicata ai più piccoli…Perché se appaiono meno protettivi nella quotidiana praticità, per gli aspetti essenziali hanno un occhio molto più allenato e rispettoso); l’Armeria e gli Appartamenti Reali.
Proseguiamo con un giro in barca con cuffie in italiano di un’ora per la zona ovest di Stoccolma: interessante, ci dà informazioni anche su economia e politica attuali. Scendiamo e col tram storico n.7 raggiungiamo Dijurgarden, l’isola verde. Prima tappa obbligata il Vasa…Maestoso, suggestivo. Molto bravi nell’allestire i musei, interessante il film italiano sul recupero. Dopo un’oretta e mezza usciamo e, con un gelato non proprio buono, entriamo allo Skansen. Bella la parte delle abitazioni, meno quella degli animali…Dopo averli visti nel Dalarna, qui ci pare uno zoo. Non si capisce perché scrivano che il parco è aperto fino alle 22 se già alle 17 molte sezioni sono chiuse… Nella mezzora rimasta visitiamo l’acquario dello Skansen…Già che c’eravamo. Cena all’Akkurat, a base del piatto locale, zuppa di cozze con panna…Ottima. A piedi all’ostello incontriamo migliaia di persone pronte per l’evento della serata, la marcia notturna di 10km.
17/08/08 Ci alziamo con il brutto tempo che ci accompagnerà per tutta la giornata, senza però fermare i nostri programmi.
Prima tappa il castello reale di Gripsholm, nel grazioso paesino di Mariefried a una quarantina di km da Stoccolma. Le indicazioni per arrivarci in auto sono pessime, per fortuna la nostra carta stradale super. Le indicazioni stradali sono scritte una volta sola (quando ci sono)…O le vedi o ti perdi! Il castello è molto grazioso, peccato neanche una spiegazione in inglese.
Ci riavviciniamo per visitare l’attuale residenza dei regnanti a Drottingholm. Maestosa, anche i giardini sono belli, ma nulla a che vedere con la nostra reggia di Caserta, ben più fantasiosa. Carino il padiglione cinese regalato dal re alla regina Lovisa Ulrika per il suo compleanno (suggerisco a mio marito un pensierino simile il prossimo natale!). Approfittiamo di una visita in italiano inaspettata al teatro del castello, che ci illustra come, con pochi fondi, fu realizzato un teatro sontuoso, che conserva ancora intatti scenografie e macchinari del XVIIsec. Ormai è tardi per visitare Birka e ce ne torniamo a Gamla Stan, per una cena al Kortcop, io salmone in tre varianti e Goku hamburger di alce.
18/08/08 Lasciamo l’ostello con destinazione Birka sul lago Malaren. Ci avviamo in auto, pensando a torto di poter arrivarci fin là. Attraversiamo da Munso ad Adelsjo con un traghetto gratuito, per poi accorgerci che non ce n’è un altro per le auto fino a Bjorko. Purtroppo è l’unica tappa sulla quale non mi sono bene informata dall’Italia, e ho fatto male considerate le scarse indicazioni trovate in loco. Comunque, ormai ci siamo, tanto vale continuare, nonostante il diluvio che ci perseguita. Troviamo per caso un’indicazione nascosta dagli alberi che indica il traghetto per Birka e ci avviamo a piedi per un sentiero che si snoda dentro un recinto per le pecore…Da noi sarebbe impossibile…Miracolo! Dopo 10 muniti si intravede il traghetto fermo ad attenderci. Unica corsa: 13,30…Fra 5 minuti. Siamo proprio fortunati! Birka è carina e suggestiva; ottima la guida in inglese ai tumuli funerari e agli scavi archeologici, senza la quale poco si capirebbe. Rientriamo con l’unico traghetto delle 14.45. Abbandoniamo ormai l’idea di visitare l’isola di Uto e torniamo in centro. Ceniamo in un bar orribile, consolandoci con un dolcetto nella storica konditori centrale (molto più buone quelle trovate in Dalarna).
Ci avviamo a Nykoping a prendere l’aereo per tornarcene a casa, dopo una insonne nottata in aeroporto. Lasciamo quest’accogliente paese…Le sue distese infinite di pini e laghi…Il suo atteggiamento pratico ed essenziale…La pace che viene da ritmi più umani…L’attenzione naturale e rispettosa per i più piccoli…L’idea che ogni cosa che ci circonda è di tutti e non di nessuno… Sperando in futuro di tornare, magari non più in due…