Our London before Christmas
Primo giorno: domenica 1 dicembre 2019 Sveglia alle ore 4.00, per essere in aeroporto a Bologna alle ore 5.30. Lasciamo i bagagli al bag-drop, stranamente senza fila e, dopo circa un’oretta, ci imbarchiamo. Volo tranquillo, a parte una brusca turbolenza sulla Manica. Alle 9.00 siamo già ad Heathrow, pronti per una colazione veloce da Caffè Nero, dove iniziamo subito una loyalty card con due timbri, per poi affrontare il lungo trasporto sulla metro Piccadilly (24 fermate, un’ora circa), fino a Russell Square Station. L’Hotel President, della catena Imperial London Hotels, si trova a 200 metri dalla stazione della metro (in Guilford Street, 56-60). Nonostante sia ancora presto per il check-in, ci consegnano subito le chiavi della camera n.132 al primo piano. Semplice ma funzionale e pulita, con una bella visuale sull’edificio storico di fronte, oggi un hotel di lusso, e parzialmente sulla splendida piazza. E’ proprio da Russell Square che inizia la nostra lunga passeggiata domenicale attraverso Londra. Conosciamo bene la zona (e la città!) e possiamo girare liberamente per le vie assolate ma freddissime di Bloomsbury, percorrendo poi il lungo viale che da Holborn conduce a The Strand. Arriviamo alla Royal Court of Justice e, proprio di fronte, visitiamo la storica sede di Twinings, che qui vende thè pregiati dal 1706. Qualche bustina particolare, come sempre, finisce tra gli acquisti! Accanto al negozio, un portone di legno scuro conduce agli Inns of Court e alla nascostissima Temple Church, la chiesa dei Templari resa famosa dal “Codice da Vinci” di Dan Brown. Passiamo una mezz’oretta nei giardini e tra i vicoli del quartiere degli avvocati (certo, il paragone con il mio studio legale a Reggio Emilia è un po’ impietoso!), per poi tornare su The Strand e procedere nella City fino alla Cattedrale di St. Paul. Il cielo si è coperto e scende una leggera pioggerella ma, armati di cappellini, proseguiamo fino al sagrato. Dal lato sinistro della Chiesa, si accede alle cripte: l’ingresso alla Cattedrale attraverso la scalinata frontale è a pagamento e merita sicuramente una visita ma è, comunque, possibile visitare lo shop e la cafeteria attraverso questo ingresso laterale gratuito. Ci concediamo un assaggio di shopping natalizio: due candele dell’Avvento e una decorazione da appendere all’albero. Alla cassa, scopriamo che oggi è il “Museum Shop Sunday”, una sorta di Black Friday dei negozi dei musei: 10% di sconto su tutti gli acquisti. Usciamo e, percorrendo il ponte pedonale Millenium Bridge, ci rechiamo nella zona di Londra che preferiamo: il lungo Tamigi (Queen’s Walk) che si snoda dal Westminster Bridge fino all’iconico Tower Bridge. Lo raggiungiamo all’altezza della Tate Modern e, da qui, procediamo attraverso il quartiere di Southwark fino a raggiungere la sua magnifica Cattedrale, l’edificio gotico più antico di Londra, la cui costruzione risale al 1273. Entriamo (ingresso gratuito, £ 2,00 permesso foto) alla ricerca di Doorkin MagnifiCat, la gatta che vive qui e che avevamo incontrato e coccolato tempo fa; è la star locale: ha persino una sua linea di merchandising. Scopriamo che Doorkin si è da poco ritirata dalla vita pubblica ed ora è ospitata in un pensionato; superiamo la delusione quando notiamo che, nel refettorio della chiesa, si sta svolgendo un mercatino di Natale, con bancarelle di artigianato e oggetti home made. Proseguiamo attraversando il Borough Market, che oggi è chiuso ma che consigliamo vivamente per una pausa pranzo gustosa. Bypassando il London Bridge, ancora chiuso al transito dopo il recente attentato terroristico, arriviamo alla Hays Galleria, completamente illuminata e piena di bancarelle. Tutta la Riverside Walk, dal citato London Bridge fino al Tower Bridge, è un susseguirsi continuo di casette di legno e alberi di Natale; troviamo anche una brochure che ci illustra meglio questo “Christmas by the River”. Ci compriamo una targa raffigurante l’insegna di un vecchio pub (The Black Cat) in una delle tante bancarelle. Poi, ci concediamo un paio di birre e alcuni stuzzichini all’Horniman at Hays, un pub storico del gruppo Nicholson’s, a noi molto caro perché vi abbiamo organizzato il nostro pranzo di nozze con amici e parenti nel maggio 2011. Rinfrancati e dissetati, riprendiamo il lungo Tamigi fino al maestoso Tower Bridge. Proprio sotto l’ingresso del ponte si trovano la sala macchine che governa l’apertura della campata centrale (e che oggi è parte della visita al ponte stesso) nonché il negozietto di souvenirs recentemente ristrutturato. Attraversiamo il Tamigi, ammirando le splendide abitazioni di Buttler’s Wharf e, scendendo le scalinate sulla nostra destra, incontriamo l’ingresso dei St. Katharine Docks, con le imbarcazioni ormeggiate e la fila di ristoranti chic del St. Katharine’s Pier, dove ci fermiamo per “giusto un’altra” foto al Ponte. Da qui, costeggiamo a piedi la Torre di Londra, con la sua immensa pista di pattinaggio, fino alla piccola chiesa di All Hallows by the Tower, che purtroppo troviamo chiusa. Continuiamo la nostra passeggiata, riaddentrandoci nella City. Scopriamo che la Brew Dog ha aperto un nuovissimo locale proprio qui e, in ricordo della scorsa estate in Scozia, ci beviamo due ottime birre made in Aberdeen. Abbiamo ancora un paio d’ore prima di cena, quindi, saliamo su un mitico bus a due piani n.15 e scendiamo a Charing Cross, per andare a visitare il mercatino che si svolge in Trafalgar Square. L’atmosfera è festiva e passeggiamo tra le bancarelle di decorazioni natalizie e street food. Da qui, raggiungiamo Covent Garden, dove ammiriamo l’enorme albero scintillante al centro della piazza, affollata di gente ed artisti di strada. L’aria comincia a farsi frizzante e la stanchezza si fa sentire, ma ci aspetta una cenetta al ristorante Poppie’s, nel quartiere di Spitalfield, che raggiungiamo con il fidato bus n.15 fino a White Chapel. Ottimo haddock&chips, abbondanti contorni (mushy peas!) e gustose birre locali; sorvoliamo sul caffè, al quale però non riusciamo a rinunciare (£ 56,00 in due). All’uscita, il vento gelido ci convince che è ora di tornare in hotel in metro (linea rossa da Liverpool Street Station ad Holborn, poi linea blu fino a Russell Square). Sono le 22.00 ma per noi è ora di andare a nanna… Goodnight!
Secondo giorno: lunedì 2 dicembre 2019 Ci svegliamo riposati e carichi per la giornata che ci aspetta. La colazione in hotel è servita nella grande sala da pranzo e offre un ricco buffet sia salato (English breakfast da comporre!) che dolce. Poco prima delle 9.00 siamo già in metro, direzione Westminster Abbey (linea blu da Russell Square a Green Park, poi linea grigia fino a Westminster). Abbiamo deciso di visitare nuovamente la famosa Abbazia, che non ha bisogno di presentazioni; è la nostra quinta volta ma, oltre al piacere di riscoprire gli angoli e le cappelle riccamente decorate, abbiamo un obiettivo in più: la visita delle Gallerie del Giubileo di Diamante della Regina (Queen’s Diamond Jubilee Galleries), recentemente aperte al pubblico. Le Gallerie si trovano nel triforio orientale, edificato nel 1250; per accedervi è stata costruita una nuova Torre di 108 gradini, la Weston Tower, la cui entrata si trova nel celebre Poets’ Corner. All’interno delle Gallerie si snodano quattro sezioni di visita (1. La costruzione dell’Abbazia; 2. Culto e vita quotidiana; 3. L’Abbazia e la monarchia; 4. L’Abbazia come luogo di commemorazione nazionale). Abbiamo prenotato online i biglietti d’ingresso (ore 9.30 per l’Abbazia, £ 21,00 a testa; ore 10.30 per le Gallerie, £ 5.00 a testa). La fila per i controlli di sicurezza è già lunga ma scorrevole; per fortuna, saltiamo la seconda fila per chi deve acquistare l’ingresso. Giriamo un’oretta all’interno dell’Abbazia, ascoltando l’audioguida fornitaci all’entrata, disponibile anche in italiano, e ammirando questo luogo sacro e maestoso. All’orario previsto, saliamo la scalinata della Weston Tower e ci godiamo le Gallerie pressoché deserte. Subito ci colpisce la vista sulla navata della Abbazia da un’altezza di 18 metri: una diversa prospettiva inusuale che lascia senza parole! Abbiamo particolarmente apprezzato il percorso di visita dedicato alla monarchia: incoronazioni, matrimoni e funerali hanno avuto luogo qui sin dalla sepoltura di re Edoardo il Confessore nel 1066. Trenta, tra re e regine, sono sepolti qui; l’ultimo fu re Giorgio II nel 1760. Vediamo, poi, la raccolta delle effigi funerarie di diversi reali e personaggi notabili, nonché la replica delle Coronation Regalia (la spada del sovrano, lo scettro di Dove, la corona di Sant’Edoardo, l’orbe con la croce); gli originali si trovano tra i Gioielli della Corona, custoditi nel caveau della Torre di Londra. Infine, notiamo alcuni numeri dipinti e intagliati nei muri: si tratta dei settori in cui gli spettatori del popolo, muniti di biglietti, potevano assistere alle incoronazioni. Scendiamo e riprendiamo la visita dell’Abbazia, ormai gremita di turisti, per concludere il percorso nei chiostri, con accesso alla Sala Capitolare del 1246 e alla Pyx Chamber, uno dei luoghi più antichi del monumento, risalente al periodo normanno. Prima di uscire, ci godiamo una bibita nella splendida cafeteria di Westminster. Fuori, ci attende una magnifica giornata di sole, senza una nuvola in cielo. Ci incamminiamo, quindi, sul lungo Tamigi, rimanendo sul lato opposto al London Eye e percorrendo questa passeggiata poco conosciuta sul Victoria Embankment, fino ai ponti ferroviario e pedonale, i Golden Jubilee Bridges, che attraversiamo. Da qui, la vista sulla grande ruota panoramica, sui Westminster Bridge e Pier, sulle Houses of Parliament e sul Big Ben (ancora incappucciato per i lavori di restauro) è meravigliosa. Arriviamo, così, al mercatino di Natale di Southbank dove pranziamo con due ottime scodelle di mac&cheese da asporto (£ 14,00 in due, da Mac Shack). Tra le bancarelle di dolciumi e oggettini natalizi, percorriamo il lungo Tamigi fino alla Tate Modern. E’ una delle nostre piccole tradizioni londinesi salire al bar del sesto piano e gustare un caffè con vista panoramica su St. Paul e il Millenium Bridge. Ci immergiamo, poi, nelle stradine del quartiere, per raggiungere la fermata della tube di Southwark; da qui, ci spostiamo sottoterra fino alla zona di Oxford Street (linea grigia da Southwark a Bond Street). Ci ritroviamo catapultati nelle frenetiche vie dello shopping che, però, abbandoniamo subito per raggiungere la tranquilla Grosvenor Square, nel mezzo del quartiere di Mayfair. Qui è in corso un’iniziativa benefica, di cui abbiamo letto in una newsletter, chiamata “Ever After Garden”, che invita a “piantare” una rosa bianca di stoffa nel parco della piazza, in memoria dei propri cari. Le rose sono tra loro collegate elettricamente e si illuminano al calare del sole. Le donazioni saranno devolute alla Royal Marsden Cancer Charity. Facciamo la nostra offerta e piantiamo la nostra rosellina in memoria di mio papà, Sandro. Rinfrancati nell’anima, camminiamo fino ai grandi magazzini John Lewis, dove ci rechiamo alla cafeteria all’ultimo piano per un gustoso cream tea delle 17.00, un’altra delle nostre abitudini (£ 13,00 per due scones con marmellata di fragole e clotted cream e due thè caldi). A piedi, percorriamo Oxford Street, Regent Street e Carnaby Street, tra folle di gente e luminarie di Natale, per poi dirigerci in Piccadilly Street, dove ci aspettano due dei nostri negozi preferiti (anche per il nostro shopping natalizio: da anni, ormai, compriamo i regali qui a Londra): Waterstones Piccadilly, la grande libreria di sei piani in cui ci perdiamo per oltre un’ora, e l’elegante Fortnum & Mason, dove acquistiamo i thè preferiti dalla Regina e altre prelibatezze. All’uscita, è d’obbligo fotografare le splendide vetrine natalizie, curate nei minimi dettagli. E’ quasi l’ora di cena e, sempre rigorosamente a piedi, ritorniamo indietro fino a Piccadilly Circus, con i suoi cartelloni a led luminosi e la famosissima statua di Eros. Ci facciamo strada tra orde di turisti fino all’affollatissima Leicester Square. Decidiamo di ritornare più tardi per visitare il mercatino natalizio che occupa l’intera piazza. Raggiungiamo uno dei nostri pub preferiti, il Porcupine Pub in Charing Cross Road, dove abbiamo prenotato per cena (la dining room è piccola e sempre piena). Ceniamo a base di veggie pie, mac&cheese e garlic bread (£ 40,00 in due, birre comprese). Torniamo, quindi, a Leicester Square e vaghiamo un po’ tra i banchetti natalizi. Attraversando la folkloristica Chinatown, nel quartiere di Soho, arriviamo in Dean Street, dove prendiamo il bus n.14 che ci porterà fino a Russell Square, passando davanti al British Museum. Scesi dal bus, notiamo una sagoma intenta ad attraversare la strada, che subito ci sembra quella di un gattone rosso. Quando si fa vicina a noi, senza particolare timore, ci rendiamo conto che è una splendida volpe: a Londra, capita anche questo! Arrivati nei pressi del nostro hotel, decidiamo di approfittare del lungo orario di apertura di Sainsbury’s (un supermercato che chiude alle 23.00) per ultimare gli acquisti in stile british. Anche oggi abbiamo sfruttato in pieno la giornata… Goodnight!
Terzo giorno: martedì 3 dicembre 2019 Ci alziamo di buon’ora perché, prima del check-out previsto per le ore 11.00, vogliamo fare un po’ di shopping personale: Primark e New Balance ci attendono! Rientrati in hotel, sistemiamo i bagagli (che ci terranno in custodia fino al pomeriggio), liberiamo la stanza e ripartiamo per l’ultima giornata a Londra. Il nostro volo partirà stasera alle ore 20.20 da Heathrow, perciò possiamo prendercela con calma. Girovaghiamo nelle piazze alberate del quartiere: la splendida Russell Square, dove prendiamo un caffè seduti ai tavolini all’aperto, la piccola Tavistock Square, dove, come d’abitudine, arriviamo armati di noci per sfamare i simpaticissimi e panciutissimi scoiattoli, e infine la tranquilla Gordon Square, dove si incontrava il gruppo di scrittori chiamato “Bloomsbury Group”. Da qui, in pochi minuti, arriviamo al Waterstones di Gower Street, una meravigliosa libreria vecchio stile, animata dai numerosi studenti che frequentano il vicino University College of London. L’altra sosta per noi irrinunciabile è il negozio di cartoleria Paperchase, su Godge Street, dove compriamo originali biglietti di auguri per ogni occasione. L’intera via è piena di negozi sfavillanti e interessanti, un po’ diversi dalle “solite” catene. Prendiamo, poi, la metro (linea nera da Godge Street Station a Charing Cross) e, all’uscita, ci fermiamo per un panino customizzato in un Subway di fiducia: consigliamo questa catena di fast food per un pranzo veloce, perché è possibile “creare” il proprio panino, scegliendo ingredienti e salse. Dopo un caffè nella cripta/cafeteria di St. Martin in the Fields (dove si trovano anche toilettes gratuite e pulite!), torniamo in Trafalgar Square per un selfie con l’albero di Natale appena arrivato dalla Norvegia: dal 1947, Oslo regala un grande abete a Londra, in segno di ringraziamento per l’aiuto e il supporto ricevuti durante la Seconda Guerra Mondiale. L’albero è una star di Twitter e il suo account (@trafalgartree) ritwitta subito la nostra foto! Dalla piazza, procediamo attraversando a piedi il quartiere di Covent Garden e ammirando le decorazioni e le luminarie dei negozi e dell’Apple Market. E’ quasi ora di ripartire. Un bus ci riporta in hotel e, da qui, la metro Piccadilly (linea blu), in poco più di un’ora, ci conduce in aeroporto al Terminal 5. Nell’attesa dell’imbarco, approfittiamo del negozio Harrods, super fornito e stranamente con numerosi articoli scontati. Come sempre, goodbye London.. and see you soon!! Francesca & Marco