Ottobre è il mese perfetto per scoprire quest’isola ricca di capolavori barocchi, spiagge e gustosi piatti tipici

Nella parte orientale dell’isola alla scoperta delle città barocche
Scritto da: starsunlu
ottobre è il mese perfetto per scoprire quest'isola ricca di capolavori barocchi, spiagge e gustosi piatti tipici
Partenza il: 05/10/2016
Ritorno il: 12/10/2016
Viaggiatori: 2

Chi l’avrebbe detto che la Sicilia in ottobre sarebbe stata meglio che in estate? Un viaggio di una settimana con protagoniste le località di Avola, Noto, Ragusa, Siracusa, Modica, Scicli, Pachino, Marzamemi, Capo Passero e Riserva di Vendicari. 550 percorsi con macchina a noleggio + 2 giorni di bus. Prendiamo un volo Ryanair da Torino a Catania per il 5 ottobre sperando di andare incontro ad una settimana di estate e di bellissime città da visitare. Alloggeremo al B&B Eben Ezer ad Avola, comoda in quanto tutte le città che intendiamo visitare sono nel raggio di 50/70 Km. Arrivando a Catania prendiamo il bus Interbus (costo 7 euro) che ci porta in un’ora dall’aeroporto ad Avola. Il proprietario della strutturaci viene a prelevare alla fermata e ci conduce all’alloggio, una camera spaziosa con terrazzo davanti al mare (50 euro con colazione).

Diario di viaggio

1° giorno, 6 ottobre

duomo noto

Decidiamo di visitare Noto andandoci con i mezzi pubblici (da Avola a Noto circa 15 minuti costo 1,90 euro). Splendido frutto del barocco siciliano, Noto è come la immagini, con il suo meraviglioso ingresso dalla Porta Ferdinando, che conserva il suo aspetto originario. Gioiello dell’architettura è il palazzo Ducezio posto davanti alla cattedrale dedicata a San Nicolò che è il monumento simbolo del barocco netino edificato ad inizio settecento, tante traversie e ristrutturazioni il suo restauro è finito nel 2007. Altri edifici che abbiamo visitato sono stati la chiesa del Santissimo Crocefisso, a tre navate anch’essa barocca,la chiesa di San Domenico con facciata a due ordini (dorico e ionico),la chiesa di san Carlo al Corso dedicata a Carlo Borromeo e poi abbiamo passeggiata nella via pedonale perdendoci a guardare ovunque le tracce di quell’epoca cosi fastosa, mangiando pane cunzato,arancini e una granita.

2° giorno, 7 ottobre

marzamemi

Affittiamo una macchina ad Avola per 4 giorni (35 euro al giorno) e partiamo alla volta di Marzamemi, un villaggio di pescatori, molto carino. Alcune vie pedonali, una grande piazza, ristorantini con le sedie colorate, ma soprattutto 27 gradi e tanto sole! Ci spostiamo a Capo Passero e Porto Palo fino a Pachino, con le sue coltivazioni di pomodori.

Riprendiamo la strada e giungiamo a Modica. Contorta ma sinuosa, pittoresca come poche altre città, sorge nella valle di Noto fra i monti Iblei. Il suo barocco risale tutto al periodo post terremoto che nel 1693 inghiotti gran parte della città medievale. Prendiamo un trenino che gira la città , davanti al duomo di San Giorgio che in vero barocco siciliano ha un impianto scenografico che lascia stupiti. Passiamo davanti alla chiesa di San Pietro, al castello dei conti di Modica,dominato dalla torre dell’orologio,e davanti a molti palazzi e dimore storiche, alcune ancora abitate. Modica è anche golosa,fra le sue specialità c’è il cioccolato preparato con una tecnica “a freddo”. Patria di Salvatore Quasimodo, in via Posterla si può visitare la sua casa.

Lasciamo Modica per incontrare un altro piccolo gioiello. Anzi una vera perla: Scicli. Anche Scicli fa parte del percorso barocco, con la chiesa di Santa Teresa, palazzo Beneventano,la chiesa di san Bartolomeo, Palazzo Spadaro. Percorsi circa 190 km, ci ritiriamo stanchi ad Avola, una buona cena e una visita della cittadina, con il suo centro storico a pianta esagonale, le sue chiese, le sue vie.

3° giorno, 8 ottobre

duomo siracusa ortigia

Partiamo presto da Avola verso Siracusa. Prendiamo l’autostrada (è gratis) ed usciamo a Siracusa sud. Poco dopo parcheggiamo in un grande parcheggio e a piedi ci dirigiamo ad Ortigia che è zona pedonale. Ortigia mostra subito il suo fascino, stratificato in quasi tremila anni, con tutte le maggiori espressioni delle civiltà del mediterraneo. Ortigia è l’anima di Siracusa, un viaggio fra templi greci, chiese cristiane, palazzi svevi e aragonesi, barocchi, in mezzo a cortili prettamente arabi, grandi edifici pubblici, stradine animate ma anche vicoli solitari. Sintesi perfetta è il Duomo tempio dorico ma costruito su insediamenti siculi, bizantini, normanni, rinascimentali ed infine barocchi. Ci sono delle belle piazze, e vicino al duomo visitiamo la mostra di Matteo Preti in cui è esposto anche un quadro del Caravaggio, Il seppellimento di Santa Lucia. È impossibile descrivere la bellezza di questo luogo. Ricco, non solo di monumenti, ma di gente, di odori, di vivacità. Ovunque c’è il richiamo al mare, il grande porto, il mercato del pesce,i menù dei ristornati, le barchette che offrono escursioni.Vale davvero la pena prendersi del tempo e camminare per incontrare in ogni angolo,una sfumatura, squarci preziosi,balconcini particolari, fotografie che solo gli occhi (e nessuna macchina fotografica) possono immortalare. Nel tardo pomeriggio sulla via del rientro ci fermiamo a fare un bagno (sii ad ottobre) a Fontane Bianche, piccolo villaggio molto turistico vicino a Cassibile.

4° giorno, 9 ottobre

sicilia

È la volta di Ragusa, circa 80 km da Avola. Si affaccia in una valle incassata, quella del fiume Irminio. È scenografica! La città pare un presepio. Ragusa è divisa in due parti, una è quella moderna, l’altra è Ragusa Ibla, sovrastata dalla grande cupola di San Giorgio. A Ragusa Ibla ci sono la maggior parte dei palazzi e chiese,la maggior parte conservano ancora la fastosità di un tempo, in alcuni casi restano ricordi fatiscenti di quello che fu. Anche qui, con un trenino turistico visitiamo le sue vie, le sue chiese, ci fermiamo alla cattedrale, poi al palazzo Bertini, al palazzo Stortino Trono. L’atmosfera a Ragusa Ibla ha un fascino decadente, le sue stradine strette, gli edifici tipici fra medievale e barocco la rendono secondo me unica e forse la più bella cittadina della Sicilia. Nel pomeriggio dopo pranzo scendiamo a Pozzallo e facciamo un po’ di mare. Al rientro ad Avola ci fermiamo davanti alla Tonnara ormai in disuso, in attesa di un bellissimo tramonto.

5° giorno, 10 ottobre

spiaggia calamosche

Ci dirigiamo verso la riserva naturale di Vendicari. Sono venti km di spiagge ed insenature, noi decidiamo per Calamosche, proclamata spiaggia più bella d’Italia nel 2005. La riserva di Vendicari è una delle zone umide più rappresentative d’Europa, centinaia sono le specie di uccelli che la scelgono come luogo di sosta nel loro viaggio verso le zone di riproduzione. Per arrivare a Calamosche sulla strada verso Noto, si parcheggia in un agriturismo e da li si prosegue a piedi, su un sentiero agevole e circondato da agavi, fichi d’india, fiori e macchia mediterranea. Sono circa 30 minuti a piedi e ne vale la pena. La spiaggia è bellissima, il mare blu, e fortunatamente essendo ottobre non particolarmente affollata. Al rientro nel pomeriggio ci spostiamo sopra Avola a Cava Grande del Cassibile, la più spettacolare delle fenditure dell’altopiano ibleo. Riserva naturale dal 1984, sul suo fondo scorre il fiume Cassibile, creando suggestivi laghetti. Intorno una natura esplosiva, felci, platani oleandri,salvia, origano. Esiste un passaggio a piedi per giungere ai laghetti, ma bisogna essere bene attrezzati e comunque i cartelli posti in alto sconsigliano la discesa per possibilità di frane.

6° giorno, 11 ottobre

lungo mare avola

Ultimo giorno di questo viaggio vacanza in Sicilia. Un po’ di mare sulla spiaggia di Avola, l’ultimo bagno, l’ultima granita ed il tempo di trarre delle conclusioni. Qui, la realtà ha superato la mia immaginazione. Le città visitate ci hanno accolto ed abbracciato, la loro storia ci è stata narrata dai monumenti, ogni chiesa ci ha sussurrato le sue traversie,i palazzi ci hanno catapultato nelle loro opulenze passate. Qui il tempo ci è parso sospeso su tanta bellezza, civiltà e cultura. La Sicilia ed i Siciliani sono stati perfetti, gentili e disponibili, sempre sorridenti ad aiutarci, spiegarci, raccontarci. Ad ottobre, con l’estate siciliana”addosso”, c’è stato un incontro con questa terra che non finirà qui.

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