“Otto turisti e un minivan in Irlanda 2”

Seconda parte di un viaggio nel sud dell'Irlanda, alla ricerca della vera vita degli irlandesi, tra pub, B&B, paesini di pescatori.
Scritto da: GuB
otto turisti e un minivan in irlanda 2
Partenza il: 14/06/2011
Ritorno il: 23/06/2011
Viaggiatori: 8
Spesa: 2000 €
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SECONDA PARTE

DOMENICA 19 Ci svegliamo guardando un cielo grigio. Dopo poco un acquazzone scarica le nuvole e il tempo migliora un po’. Scopriamo che Nina ha dormito poco a causa di un rumore di acqua. Essendosi andata a lamentare la signora si è un po’ offesa e oggi risulta nervosa in modo evidente. Sicuramente Nina, con i suoi noti modi bruschi e scortesi tipici dei norvegesi, l’ha offesa… E’ incredibile, si nascondeva per non farsi trovare, ma la mia amica, più astuta che mai, l’ha pure stanata. Ma se ci pensiamo bene, a sbagliare tutto e’ stata la proprietaria del B&B, quindi non credo che debba essere lei offesa, se mai siamo noi che ci troviamo a disagio e siamo noi che siamo in vacanza. Dopo una buona colazione usciamo in fretta e ci dirigiamo senza tante cerimonie al ferry boat, diretti alle isole Aran. Alla biglietteria ci fanno decidere tutto in fretta e non c’è tempo per pensare. Vorremmo vedere la location dove hanno girato Harry Potter ma non sappiamo dove sia. Il mare è mosso e io mi metto subito a prua per godermi i salti sulle onde. Ro sta con Riccardo di sotto al riparo. Ci sono uccellini che galleggiano beati e, appena arriva la barca, si tuffano e nuotano sott’acqua. All’arrivo, come avevamo programmato nei nostri sogni, c’è il calesse che ci aspetta. Un signore dall’aspetto isolano ci racconta alcune cose con un accento non facile da comprendere. Capisco un pochino e sono molto soddisfatta di tutte le fatiche fatte per imparare un po’ di inglese. L’isola è brulla, ci sono piccoli appezzamenti circondati da muretti bassi di pietre a secco. L’insieme risulta insolito. Dentro ad alcuni di questi campi ci sono spesso mucche o cavalli. L’uomo del cavallo ci dice che ogni famiglia possiede due mucche per il latte. La gita con il cavallino è divertente e molto turistica. Al termine la povera bestia però è affaticata e mi fa pena. Saliamo a piedi ad un castello in rovina che è stato utilizzato per girare alcune scene del film Bravehart e poi tutti al parco giochi, così i bimbi si divertono felici. C’è un cane molto carino che si diverte ad acchiappare la sabbia che i bambini gli lanciano e compie notevoli acrobazie. Siamo sull’isola più adatta alle famiglie che si chiama Inisheer. Si trova a circa 50 km dalla piattaforma calcarea che forma il Burren e a 8 km da Doolin. Qui c’è anche una scuola frequentata da circa una ventina di bimbi. In estate vengono altri bambini ad imparate il gaelico. Vediamo belle imbarcazioni nere e sottili che si chiamano Curragh. La spiaggia è bianca, leggermente grigiastra e il mare verde chiaro. Cerchiamo un caffè dove prendiamo squisiti scones con burro, marmellata e te. All’interno scopro una stanza con il caminetto acceso, il calduccio è invitante. In uno scaffale nell’angolo ci sono molti maglioni fatti a mano da un’anziana signora: sono morbidissimi e me ne prenderei uno. Andreas si scandalizza perché dice che ne ho già comprati molti e in effetti ha ragione! Verso le 14 dobbiamo riprendere il traghetto per Doolin ma troviamo una barca che va alle Cliffs. Federico desidera proprio fare questo giro, perché qui hanno girato alcune scene di un film di Harry Potter, così mi offro di accompagnarlo. Riccardo vuole stare con me, così si aggrega anche Ro e pure Nina decide di venire con noi. Simone e i suoi bimbi tornano alla base. Ci incontreremo più tardi… Forse… In barca si sta bene, ci mettiamo nel salottino chiuso, così fa meno freddo. Il dondolio fa venire sonno e mi piace. Giunti sotto alle scogliere l’effetto è di grande stupore e felicità. Ci accolgono migliaia di uccelli che nidificano sulle Cliffs. C’è una roccia altissima che spunta dal mare, le onde si infrangono sugli scogli, molti uccelli galleggiano tranquilli. I colori sono unici. Ci emozioniamo e scattiamo decine di foto. E’ uno dei posti magici che non di scorderanno più. Al ritorno vediamo tante meduse rosa. Sugli scogli Sara e Andreas trovano una stella marina. Alcuni corvi di avvicinano per becchettare i nostri crackers. Prendiamo l’auto e facciamo un giro nel minuscolo centro di Doolin. Ammiriamo una cavalla elegante con il suo puledrino magro magro che si aggirano indisturbati in un prato. E’ uscito un bel sole e ora sembra proprio estate, che bella sensazione. Come sempre veniamo risucchiati dai negozietti, ma il caos vero scoppia dove vendono i fudge. I Meda si scatenano e io, per non sentirmi da meno, compro un fudge alla Guinness. Arrivati al B&B ci facciamo una bella doccia nel micro bagno e torniamo al ristorante di ieri. Qui scatta la gara dei gettoni e i bimbi cercano di mangiare cibo sano per ottenere coins e regalino. La titolare ci spiega i numerosi problemi che gli irlandesi devono affrontare per la crisi economica. La situazione è drammatica e ne parla con le lacrime agli occhi. Il cibo è buono e siamo soddisfatti. Io mangio uno spezzatino irlandese squisito. Qui si sta proprio bene e c’è un’atmosfera rilassata. Ora devo aprire una parentesi sui gabinetti: gli sciacquoni non funzionano affatto e il meccanismo non fa per me… Devo sempre chiamate Ro per aiutarmi. E va be’, vanno a pareggiate con gli assurdi rubinetti senza miscelatore e la mancanza del bidè. Insomma, la pulizia qui lascia un po’ a desiderare ma in vacanza si perdona quasi tutto ed è vietato rovinare il buon umore. Facciamo altre foto dopo le 10 di sera e ci stupiamo di questo insieme ad un signore australiano che ha anche visitato l’Italia, ne e’ entusiasta e si avventura nel racconto del suo viaggio con Ro che si merita una conversation come si deve, considerati tutti i film che abbiamo visto in lingua originale. Tornati al B&B ci prepariamo per la notte, ma dopo poco sentiamo bussare furiosamente alla porta. Preoccupata mi precipito ad aprire e la proprietaria affannata dice che sta cadendo acqua dal nostro bagno al piano di sotto. Infatti ci affacciamo e scopriamo che il bagno è allagato, è il maleico sciacquone che non funziona! Il marito accorre e dopo aver trafficato un po’ e asciugato tutto se ne va un po’ imbarazzato. E anche questa e’ andata! Siamo capitati bel B&B più pazzo del mondo. Speriamo che la proprietaria ci faccia un po’ di sconto almeno! Buona notte e che il mio naso tappato dal raffreddore abbia un po’ di tregua con l’Aulin e il Vix.

LUNEDI 20 L’estate di ieri è già finita. Fa freddo ma noi siamo ben equipaggiati… Con tutti i maglioni che abbiamo acquistato… Facciamo colazione sperando che non succedano altri disastri (tra parentesi ieri Andreas si e’ preso un ramo in viso molto vicino all’occhio, e, considerando tutte le acrobazie che fa, in generale gli è andata anche bene). Sugli scogli saltava come uno stambecco senza paura mentre io mi avventuravo tutta timorosa. Alla fine Ro va a pagare e non ci fanno alcuno sconto per i disagi subiti. Peccato, ce lo meritavamo proprio. Io continuo disperatamente a fare ordine nelle valigie e chiedo le chiavi dell’auto a tutte le ore. So che per questo Simone mi adora… Ma ognuno ha i suoi difetti e io nel complesso sono decisamente fantastica. Simone guida per tutto il viaggio e lo ringrazieremo alla fine con un applauso e per mancia offriremo la birra che giace qui nelle retrovie della Reddy da giorni. Sarà meglio rifilargliela di mattina perché risulta più fresca e meno shakerata. Si parte per Clonmacnoise. Abbandoniamo l’oceano che è così affascinante e grandioso. Ci avviciniamo alle Burren che però non visitiamo perché sono brulle e pietrose. La strada ci porta verso Dublin, a est.

Passiamo da Kinvarra che è un bel paesino coloratissimo e vediamo un castello interessante che si chiama Dunguaire Castle. Non ci fermiamo ma ci godiamo la vista. Il viaggio prosegue tranquillamente, ogni tanto io leggo il diario di bordo o qualche notizia sui luoghi che andremo a visitare. Ci perdiamo, ma solo per pochi minuti, ad Athlone, ma due signore che non capiamo se parlano gaelico o rumeno ci aiutano. Simone mette alla prova il navigatore chiamato “la signora” facendo più volte il giro di una rotonda. Ci fermiamo ad un chiosco dove Sara e Federico comprano tre cestini di fragole, arrangiandosi da soli con il loro inglese. Bravissimi.

Raggiungiamo Clonmacnoise che è situato in un luogo ameno, sul fiume Shannon. Su un prato, intorno al sito, troviamo molti “regalini” delle mucche che Riccardo pesta immediatamente. Non abbiamo quasi più pantaloni per il cambio e questo mi preoccupa. Ci sono anche cigni regali che non ci degnano di uno sguardo. Il sito è uno di quelli ricchi di storia e spiritualità, vediamo diverse chiese, un bellissimo cimitero con croci celtiche scolpite nella pietra, persone che pregano e cantano inni sacri. Ci sdraiamo sul prato e ascoltiamo un canto bellissimo in tedesco. Non sono religiosa ma l’atmosfera è magica e serena e mi fa pensare all’universo. Vediamo un film sulla storia del sito e visitiamo il piccolo museo che conserva le tre croci più importanti, per preservarle dalle intemperie. Sono belle e maestose, mi viene da abbracciarle e stare lì ad ascoltare la voce dei secoli passati. Non possiamo non fare una tappa al baretto… E vai con gli scones burro e marmellata. Andiamo a vedere il river e il castle che è tutto diroccato e sembra che i suoi enormi pezzi siano stati incollati da un gigante per dare l’impressione che stia per cadere. Si riparte per Kajon House, il prossimo B&B segnalato dalla Lonely Planet. La titolare è simpaticissima ma le stanze sono molto essenziali. La nostra sembra nuovamente la camera di una roulotte e troviamo un letto pieghevole chiuso e il materasso, dotato di lenzuola, gettato su un altro letto. Scelgo questa stanza che e’ la più impresentabile perché Nina per due notti ha subito il disagio della famiglia separata. Il bagno è come sempre microscopico e non c’è neanche il lavandino che si trova misteriosamente in camera. In pratica ci sarebbe posto solo per due persone e noi ci stiamo in 4. Ma la vacanza è un’avventura quindi ci adeguiamo. Federico, che abbiamo abituato sempre a posti belli e confortevoli, si sente un po’ offeso, ma mi sembra giusto che impari a stare al mondo in qualunque situazione. Partiamo per Athlone alla ricerca di un pub. Prima portiamo i bimbi al parco giochi e si divertono con due ragazzini del luogo. Il lungo fiume ospita parecchie papere che vogliono mangiare. Entriamo nel pub più antico d’Irlanda che si chiama Sean’s Bar. E’ pieno di ciarpame racimolato nei tempi, tutto scuro e veramente segnato dai secoli e dalla polvere. Peccato che non servano cibo. Approdiamo in un altro pub molto carino e più ordinato. La cittadina è graziosa ma a quest’ora i negozi sono chiusi e molti addirittura vuoti. Non c’è anima viva in giro, sembra un luogo dell’est europeo un po’ trasandato e un po’ povero. Le case anche qui sono colorate e vivaci. Nel pub beviamo la solita birra Guinness, non c’è altro, quindi ci sacrifichiamo volentieri. Fuori piove, noi siamo attrezzati per ogni evenienza e l’auto e’ vicina…no problem.

MARTEDI 21 Questa notte ha piovuto molto, oggi il cielo e’ coperto ma non fa molto freddo. Anche Nina ha il raffreddore. La colazione si presenta super. Marito e moglie improvvisano un simpatico teatrino e fanno di tutto per farci sentire a nostro agio. La casa è molto modesta ma la loro allegria è contagiosa. Arrivano scones fatti in casa (sul sito web ci sono le ricette) e Nina si offre di prepararcene un po’ quando faremo la “serata foto”. Lo scrivo, così l’impegno risulta definitivo! Gustiamo anche ottime frittelle con lo sciroppo di zucchero, pane fatto in casa, tutto in quantità notevoli.

Il viaggio riprende per Newgrange, sulla costa est, vicino a Dublin. Dopo un po’ che si sta in giro i parametri spazio temporali si modificano, la vita prende un andamento inconsueto, le abitudini si cancellano e ci si sente diversi, più leggeri, un po’ stanchi ma con il cervello libero. A volte sembra di essere in cammino da sempre. Per me il viaggio è una delle esperienze più belle e arricchenti della vita. E’ la dimensione ideale e soddisfa la mia curiosità. Adoro vedere posti nuovi con tutte le loro tipicità, le parole ricorrenti, il modo in cui si propongono le merci, come si presenta la natura e che tipo di animali ci sono. Il cibo poi cambia, nonostante i tentativi di omologazione delle grandi industrie. Per fortuna si incontra sempre una gentile signora che ci offre qualche cosa di vero e tipico. L’insieme di tutti questi ingredienti rende unico e gustoso ogni viaggio che mi arricchisce, agita la fantasia e mette in grande movimento i pensieri che fanno le capriole, rincorrendosi beatamente. Sicuramente si scatenano le mie endorfine perché mi sento in una condizione di beatitudine quasi costante. Tutti dovrebbero avere la possibilità di viaggiare perché conoscere significa accettare le diversità, capire gli altri, ampliare gli orizzonti. La simpatica signora del B&B, che con le sue eccellenti doti di marketing fa sembrare una reggia la sua casetta, ci consegna un po’ di scones per il viaggio. E’ adorabile e le perdono pienamente la camera-roulotte. Per salire verso Newgrange prendiamo la N 160 che è carina, delimitata da graziose villette ben curate. Attraversiamo Trim dove c’è un bel castello che merita una vista se non una visita. In poco tempo raggiungiamo Navan che sembra piacevole. Arriviamo al Visitors Center di Newgrange. E’ molto organizzato, vediamo un suggestivo film in una sala scura punteggiata da stelline. Un piccolo museo spiega la vita degli uomini in questa zona 5 mila anni fa, è interattivo quindi piace anche alla figliolanza. Mangiucchiamo qualche scones provvidenziale di corsa mentre scoppia un gigante acquazzone. Ci bardiamo velocemente e ci avventuriamo verso il bus. Piove così tanto che il nostro cervello ci porta a pensare che pioverà così a lungo. Invece smette dopo poco per poi ricominciare a suo piacimento. Come prima tappa andiamo a Knowth, dove visitiamo un gruppo di tombe che sembrano funghi spaziali tutti verdi. Riccardo, con i copri-pantaloni e la mantellina da pioggia, si mette davanti a uno di questi e sembra proprio un Teletubby davanti alla sua collina. C’è una guida simpatica, qui tutti fanno i giovialoni, ma io sento poco perché Riccardo continua ad avere bisogno di attenzioni e ho paura che disturbi le altre persone. Mi colpiscono i disegni fatti sulle grandi pietre che circondano le tombe. Spesso sono chiocciole che peraltro io disegno spesso, sarà un retaggio ancestrale. Federico, Sara e Andreas si tuffano dentro ad un cunicolo per poi riemergere da un’altra parte. Riccardo si incuriosisce e fa domande. Scopriamo che oggi, 21 giugno, è proprio il giorno del solstizio! Che fortunata coincidenza, e a Tara questa sera ci sono festeggiamenti. Newgrange è la seconda tappa, si raggiunge con bus navetta che fanno continuamente da spola tra il centro visitatori e i siti. Qui vediamo la tomba a corridoio più famosa d’Irlanda. La pietra all’entrata è riccamente decorata. Dopo una spiegazione all’esterno dove ripiove, ci fanno entrare nel cunicolo con gli zaini davanti a noi perché è veramente stretto e si rischia di rimanere incastrati. Sulla volta c’è un’unica pietra che chiude il tumulo. Ci fanno notare un’apertura attraverso la quale, durante il solstizio d’inverno, il 21 dicembre, il sole entra nella camera. Le luci si spengono, ci fanno disporre ai lati della stanza, una luce solare entra e illumina una striscia della tomba. Stiamo tutti in silenzio ad ammirare questa meraviglia che, anche se in questo caso è creata artificialmente, stupisce e ci riempie di interrogativi. Come hanno fatto uomini così primitivi a calcolare perfettamente le posizioni in cui mettere le pietre? E’ inevitabile pensare a menti molto evolute di cui noi non conosciamo nulla che vissero 5 mila anni fa. Piove, così prima andiamo a posare i bagagli al nostro Slane Farme Hostel. La ragazza alla reception è simpatica e sveglia, Federico sceglie la nostra camera che è enorme, con tanti letti a castello. Ci sono problemi con la doccia che subito è fredda e la pulizia, come dovunque, lascia molto a desiderare. Ma ormai siamo allenati e cerchiamo di far finta di nulla. Il posto però è simpatico. Per cena ci rechiamo in un ristorante decente dove trovo pollo e riso basmati che vanno molto bene per Riccardo. La birra è un po’ sciacquetta così prendiamo un Baily. I dolci dei bimbi sono enormi. Cerchiamo di riassumere le tappe della vacanza ma siamo un po’ confusi, abbiamo fatto tanti km e sono già passati parecchi giorni. La nostra cassa comune che tiene Ro funziona bene. Domani andiamo a Dublin.

MERCOLEDI 22 La notte è passata per tutti con qualche difficoltà, la scarsa pulizia ci ha un po’ infastiditi. Io sbaglio l’ora perché mi baso su quella dell’I Pod su cui sto scrivendo e quindi alle 7.30 siamo già tutti in piedi. I miei familiari mi ubbidiscono ciecamente e nessuno mi dice che è presto. Pazienza, ne approfitto per mettere un po’ in ordine i bagagli e far bere uno yogurt a Riccardo. Nella Farm c’è la sala giochi, così i bimbi si divertono un po’ prima della partenza. Ci si avvia all’aeroporto per lasciare l’auto e poi andare Dublino. Il tempo è grigio e all’orizzonte c’è anche un po’ di nebbia. Facciamo colazione in auto. La nostra super Reddy viene lasciata all’ Avis, con un taxi arriviamo al the Fitzwilliam Townhouse, 41 upper Fizwilliam Street Dublin. Ma Nina, che sembra docile, si accorge che il tassista, peraltro molto simpatico a Simone in quanto ex giocatore di rugby e allenatore, forse ci sta facendo fare un giretto un po’ troppo turistico. Glielo fa notare con garbo nordico ma ormai siamo in ballo e balliamo. Pazienza! La fregatura arriva inesorabile, per andare da Dublino all’aeroporto si sborsano dai 25 ai 30 euro abbondanti. Il B&B non ha le stanze pronte, così il simpatico guy alla reception ci fa accatastare i numerosi bagagli in uno sgabuzzino, ci rifila le mappe della città e ci saluta. Rispetto alle due ultime sistemazioni è una reggia, è più hotel, si da un tono, anche se in bagno ci sarebbero molte cose da dire e come sempre la pulizia non è granchè.

Usciamo e ci facciamo abbracciare dalla città. Andiamo in centro che è vicino e troviamo un bel posto dove fare colazione e pranzo insieme… E’ quasi mezzogiorno! Poi ci scateniamo per gli ultimi acquisti tra un acquazzone e l’altro. Dopo una mezz’ora decidiamo di lanciarci nel cosiddetto “Babbeo tour”, battezzato così da Ro, ovvero la gita turistica col bus a due piani. Tra la pioggia, i bambini stanchi, gli zaini pesanti, e poco tempo a disposizione, trovo che sia la soluzione migliore per avere un’infarinatura delle bellezze della città. Non mi pento. Almeno vedo qualche pezzo di Dublino che è ricca di suggestioni e luoghi interessanti come i parchi enormi, il carcere che ha visto morire molti patrioti (a me e a Ro vengono in mente i film “Nel nome del padre” e ” Michael Collins” ). Faccio una foto a questo luogo di tortura in onore di uomini forti, capaci di sacrificare la vita per un ideale. Queste storie ci hanno colpiti molto, auguro a questo bellissimo popolo dai capelli rossi di mantenere alti l’orgoglio nazionale e la forza delle loro magnifiche tradizioni. Qui sono nati grandi poeti come William Butler Yeats, George Bernard Shaw e James Joyce. In un parco vedo una statua che rappresenta dei cigni. Si rifà ad un’antica e bellissima storia locale che narra la vicenda di alcuni bambini senza genitori trasformati in cigni per tanti anni. La chiesa di St. Patrick è molto bella e cerco di fotografarla con il bus in cammino. Al termine del giro ci dirigiamo alla fabbrica della Guinness che si presenta grandiosa. I biglietti d’ingresso sono cari ma veniamo proiettati nelle rutilanti spiegazioni di come viene prodotta questa birra ormai non più irlandese. L’itinerario è suggestivo. Ogni parte della lavorazione viene spiegata dall’audioguida. L’atmosfera è proprio quella di una fabbrica: piena di tubi, meccanismi, fumi, rumori. Potrebbe sbucare Willy Wonka da un momento all’altro. Ci sono molti piani, un po’ alla volta saliamo e anche Riccardo è attentissimo. Ad un certo punto ci propongono una degustazione di birra che ci diverte e all’ultimo piano, in un magnifico bar panoramico, ce ne rifilano una pinta, così, a stomaco vuoto. Sulla schiuma disegnano l’arpa, il simbolo di questa birra, o il trifoglio, simbolo dell’Irlanda. Beviamo beatamente, fregandocene dello stomaco ululante. Faccio un giro del bar rotondo e trasparente e guardo Dublin dall’alto. E’ proprio bella e c’è tanta gente sorridente. Mi viene da pensare: che bella vacanza! Prima di uscire non resistiamo a fare ancora qualche acquisto e io e Nina, che come tutti sanno siamo praticamente sorelle, compriamo due maglie uguali. Conosciamo per caso una famiglia siciliana e, incredibile a dirsi, il ragazzo conosce un cliente di Ro tramite il fratello. Il mondo è davvero piccolo! E queste coincidenze mi piacciono, sono bastate poche parole per sentirci in sintonia e per raccontarci le rispettive esperienze in Irlanda.

All’uscita prendiamo un taxi e ci fiondiamo a Temple Bar che è una zona ricca di vita e musica. Volevo proprio andarci, oggi abbiamo fatto il pieno di esperienze, Nina e’ pure riuscita a mangiare fish & chips, anche se l’olio della frittura lascia a desiderare, ovviamente. Facciamo l’ultimo brindisi con una mezza pinta perché non ce la facciamo più con tutta questa birra. Ro per questa serata si offre di occuparsi totalmente di Riccardo che durante tutta la vacanza mi è stato molto attaccato ed è stato un po’ faticoso, anche se bravissimo, come tutti gli altri nostri fantastici bimbi che hanno fatto parte di questa “comune”, prendendo ordini, sgridate, foto, affetto e complimenti da tutti in un allegro miscuglio di genitori ululanti. Uscendo dal ristorante veniamo travolti piacevolmente da una città di giovani, piena di musica. Fuori da un pub, dove suonano dal vivo canzoni degli U2, e dove mi piazzerei per un po’, Riccardo si scatena in una danza senza freni. Nonostante la fatica, i tanti km, l’itinerario impegnativo, non siamo riusciti a rompere questa amicizia. Forse ci vogliamo più bene… Ma per un po’ ognuno a casa sua… Aspettando gli scones di Nina, la proiezione delle foto meravigliose che abbiamo fatto, quando l’estate volgerà alla fine e torneremo tutti a casa. Domani ci divideremo: Nina, Andreas e Sara andranno in Norvegia, noi e Simone torneremo a casa. Siamo stanchi e non vediamo l’ora di fare una bella doccia e dormire nel nostro letto ma la vacanza è stata bellissima, è andato tutto così bene che bisogna ringraziare qualcuno… Abbiamo fatto più di mille km e Simone è stato un ottimo guidatore e con le sue battute fulminanti ci ha fatto spesso sbellicare dal ridere. Ro e Nina hanno fatto da copiloti, trovando gli itinerari migliori sia sulle mappe che sul navigatore, io ho fornito tutte le informazioni che avevamo raccolto durante la preparazione del viaggio, cercando di essere tempestiva e organizzata con i miei foglietti evidenziati di rosa. Nina ha sempre avuto la spinta a trovare il ristorante meno peggio, e, con Simone, hanno quasi sempre conversato loro, in un ottimo inglese, permettendoci di intervenire solo nei casi in cui ce la sentivamo. Ro non si è mai lamentato di nulla e ha cercato di rendere migliori le operazioni di ogni genere, così numerose durante la giornata e soprattutto ha gestito la cassa. I bimbi hanno avuto l’accortezza di essere stanchi a turno in modo che abbiamo potuto consolarli adeguatamente. Il nostro team ha funzionato bene, ognuno ha fatto del suo meglio e l’allegria e l’ironia non sono mai mancate, anche quando di sera rimanevamo senza forze e attoniti di fronte alle stanze – roulotte dei B&B, o davanti alle nostre Guinness, mentre i bimbi, ancora pieni di energia, cercavano di distruggere il pub.

Grazie amici e famiglia per questa splendida vacanza e grazie Irlanda piovosa e ricca di fascino!

ITINERARIO:

IRLANDA DEL SUD – MARTEDì 14 GIUGNO – GIOVEDì 23 GIUGNO 2011

14 DUBLIN ARRIVO DI POMERIGGIO PERNOTTAMENTO a pebble mill kinsaley posey row malahide road (tel. 353 0 1 8461792)

15 al mattino affitto auto in aeroporto CARHIRE 3000 (controllare carrozzeria e far segnare danni esistenti) si parte e in 50 minuti/un’ora di auto si arriva a: GLENDALOUGH**

(antico centro monastico, vedere il secondo lago)

In 2 ore di auto si raggiunge: CASHEL * visita della zona, rock of.., PERNOTTAMENTO a dualla house tipperary (tel. + 353 0 6261487)

16 al mattino si parte in 2.15 ore di auto per KILLARNEY NATIONAL PARK (lago, castello e natura) si arriva poi a KENMARE, (FIORDO – FORT – ), pranzo, e al pomeriggio iniziare IL GIRO DI: RING OF KERRY che è di 179 km ed è nella penisola di IVERAGH, se possibile visitare i villaggi di SNEM e in 1.15 ore si raggiunge WATERVILLE, vicino al lago Currane, PERNOTTAMENTO a Golf Links View (tel. +353 0 947 4623)

17 al mattino terminare il Ring, ricordare che da GLENBEIGH c’è la vista panoramica sulla baia di DINGLE, e raggiungere la PENISOLA DI DINGLE, qui fare una passeggiata sulla spiaggia di INCH con la bassa marea in 1.45 ore si raggiunge DINGLE, PERNOTTAMENTO a tower view farranredmond milltown dingle (tel. 353 0 669152990)

18 al mattino si parte per x le CLIFF OF MOHER** ( se si vuole da Tabert parte ferry boat “Clare Islands ferry” ) e si arriva a DOOLIN (baia di LISCANNOR), PERNOTTAMENTO a trildoon house cronagort doolin co. Clare (tel. + 353 65 7074870)

19 al mattino si parte da DOOLIN x le isole ARAN che si visitano in calesse (la barca parte alle ore 10) (c’è il castello di Brave Hart in rovina – comprare maglioni) ed eventualmente altra gita in barca x vedere le Cliff dal mare PERNOTTAMENTO a trildoon house cronagort doolin co. Clare (tel. + 353 65 7074870)

20 al mattino si parte in 1.50 ore per CLONMACNOISE ** PERNOTTAMENTO a kajon house creevagh co offaly (tel. + 353 0 909674191)

21 al mattino si parte in 1.55 ore di autoper NEWGRANGE PERNOTTAMENTO slane farm hostelharlinstown house slane co meath (tel….)

22 al mattino si parte con 2 ore di auto per DUBLIN visita città PERNOTTAMENTO a the fitzwilliam townhouse 41 upper fizwilliam street dublin 2 (tel. 353 1 6625155)

23 in 0.45ore si arriva a DUBLIN aeroporto e PARTENZA e arrivo a Nizza.



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