Otto giorni a Cipro Nord

Non è la classica vacanza sole, mare e divertimento... perché la parte settentrionale dell'isola è tanto altro, nel bene e nel male!
Scritto da: ireneirene
otto giorni a cipro nord
Partenza il: 02/10/2011
Ritorno il: 09/10/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Se avete aperto questa recensione probabilmente già sapete che non è la classica vacanza sole, mare e divertimento quello che state cercando… perchè Cipro Nord è tanto altro ma poco di questo, nel bene e nel male!

Giorno 1

Atterrati all’aeroporto di Larnaka (scelta obbligata viaggiando con Ryanair)… brutta sorpresa: l’hotel prenotato tramite il sito era stato chiuso (Sky Hotel segnalato anche nella “bibbia”… Cipro Lonely Planet 2009). Optiamo per l’Averof Hotel sempre a Nicosia sud, raggiunta con uno dei numerosi taxi presenti in aereporto (50euro senza traffico), per passare la prima notte. Hotel del tutto scadente e prezzo eccessivo per il servizio ma comodo per la posizione in prossimità del Ledra Palace Check-in.

Giorno 2

Sveglia presto in direzione Ledra Palace Border (per gli italiani basta la sola carta d’identità valida per l’espatrio!). Lo attraversiamo senza problemi a piedi con i bagagli e giunti a Nicosia nord chiamiamo il noleggiatore di auto, che come concordato via internet, doveva venire a prenderci appena oltrepassato il confine (Sun rent a car, fiat panda circa 170euro di 7 giorni). Inizio drammatico con la guida a destra ma come dicono tutti basta farci l’abitudine. Il seguito della giornata l’abbiamo trascorso in macchina girando la zona nord ovest dell’isola dove per la verità non c’è molto da vedere ma addentrarsi in ogni stradina a volte può riservare piacevoli sorprese, siate curiosi! I due paesini di Gemikonayi e Lefke altro non mostrano che la semplicità dello stile di vita di questa parte dell’isola. Per pranzo ci siamo fermati al Mardin Restaurant, locale carino sul mare lungo la strada costiera per Gemikonagi, dove abbiamo avuto il primo approccio con la cucina turca, che a dire il vero dopo una settimana ci andava fuori dagli occhi. Continuando lungo la costa non perdetevi il tramonto a Capo Kourakam, ma occhio alla strada sterrata anche se praticabile non è consigliabile farla con il buio. Per la notte ci dirigiamo verso il grazioso paese di Lapta, dove alloggiamo in una casetta con salottino, cucina e camera sul soppalco presso il Rose Garden. Personale simpatico, ambiente accogliente e pulito tipico di un villaggio vacanze. La sera facciamo un giro nella movimentata e turistica Girne, emblema della globalizzazione ma ottima per una serata fuori.

Giorno 3

Giornata iniziata con un giro al porto vecchio di Girne, molto caratteristico anche se pullula di ristoranti poco tipici. Suggestivi sono il castello sul porto e i frangiflutti in pietra che lo racchiudono; merita, insomma, una breve scappatella. Ci dirigiamo poi verso la vicina Bellapais la cui fama non è smentita visto i numerosi gruppi di viaggi organizzati che troviamo nei dintorni dell’abbazia. C’è da dire però che la vista dal parcheggio merita lo scatto di qualche foto. Trasportati dallo spirito adventure, necessario per intraprendere la stretta strada da percorrere, siamo andati al castello di Buffavento. Dopo la strada asfaltata si raggiunge un piccolo parcheggio dal quale parte il sentiero pavimentato che in circa 30 minuti conduce al castello… non fatevi scoraggiare è molto semplice, serve solo un po’ di buona volontà e scarpe da ginnastica… andateci andateci andateci! Da lassù la vista è indescrivibile! Per rifocillarci dopo la perfomance “sportiva” e con un po’ di voglia di mare ci siamo diretti verso Alagadi Beach nei pressi della quale troverete un carinissimo ristorantino St. Kathleen Restaurant, segnalato nella strada principale costiera, dove si mangia davvero tanto dal kebab al pesce locale servito con interminabili meze e tanti gatti a farvi compagnia (come del resto ovunque andrete!). Alagadi Beach non è niente di così eccezionale per noi italiani abituati a spiagge ben più curate. Come spesso abbiamo purtroppo riscontrato la pulizia delle spiagge qui non è una priorità! Come se non bastasse all’orizzonte sbucavano i comignoli di un complesso industriale ma evidentemente… alle tartarughe piace così! Prima che faccia buio ci dirigiamo verso la nostra nuova destinazione, Buyukkonuk il villaggio ecologico agli inizi della penisola di Karpaz e ben presto ce ne innamorammo… è un paradiso! Con l’aiuto di quella che scopriremo poi essere la tipica accoglienza del posto riuscimmo a trovare il nostro alloggio, l’unico vero posto che ci sentiamo di raccomandare fortemente a tutti: Ay Phodios Village House, gulaykomili@gmail.com o facebook: ay phodios gulaykomili, +90 0542 860 62 73. Ci accoglie una deliziosa signora con il figlio e la madre, gestisce per passione il piccolo ristorante tradizionale e la guest house composta di quattro casette indipendenti, curate nei minimi dettagli, ricavate da edifici tradizionali attorno ad un grazioso giardino. Li mangerete come in nessun altro parte di Cipro Nord: la tipica colazione è compresa nel prezzo del pernottamento (più che onesto per un posto del genere: 25euro a persona) ed è veramente abbondante e non esitate a fermarmi anche a cena perché sarete comunque trattati da re e assaggerete la vera cucina casalinga cipriota, quella che nei ristoranti non trovate!

Giorno 4

Sazi dalla colazione, composta di gusti dolci e salati, uscendo dal paesino ci fermiamo al Sultan market, praticamente l’emporio del paese. Qui il simpatico proprietario, in un perfetto inglese, ci offre il tipico caffè turco (medium è delizioso!) con dei dolci locali. Se vi manca qualcosa andate là che la troverete! Dopo una piacevole chiacchierata con Sultan ci dirigiamo verso Salamina, fermandoci in una delle numerose spiagge lungo la costa, anche se nessuna particolarmente bella. Arrivati al sito archeologico ci stupiamo di come non esistano divieti… si può davvero camminare sulla storia, nel vero senso della parola! Carina… ma noi italiani si sa in queste cose siamo difficili da sorprendere! Tappa sucessiva Famagosta dal fascino decadente ma allo stesso tempo troppo e malamente sfruttata dal turismo. Se siete nei paraggi fate un giro con la macchina nei pressi del Palm Beach Hotel ai confini della zona cuscinetto dove si vedono ancora alcuni palazzi sventrati di Varosia, fanno venire i brividi. Cena e pernottamento nuovamente all’Ay Phodios di Buyukkonuk.

Giorno 5

Dopo la solita ottima colazione e il caffè di Sultan affascinati da Buffavento siamo andati al castello di Kantara… sarà stata la novità o forse la soddisfazione della camminata ma abbiamo preferito quello di Buffavento: c’è da dire che Kantara è sicuramente in uno stato di conservazione migliore e che la vista è mozzafiato e offre kilometri e kilometri di terra e mare. In direzione di Karpas, stanchi della nuova superstrada Girne-Kaplica, ci siamo avventurati per un tratto della vecchia strada costiera, imboccabile dal Kaplica Beach Hotel, visibile dalla superstrada. La vecchia strada si chiama costiera perché lambisce proprio il mare, vi sembrerà di toccarlo, e segue la costa (l’asfalto non è in buone condizione ma tranquillamente percorribile). Macinando kilometri lungo la protesa penisola di Karpaz, i peasi diventano sempre più radi, le strade sempre meno trafficate e curate, l’ambiente sempre più selvaggio e il mare sempre più bello… preludio dei due giorni di vacanza avventurosa. Pernottamento fissato nei bungalow Burhan’s Golden Beach ma come vi abbiamo consigliato i posti che ci sono piaciuti vi sconsigliamo vivamente questo, dove il clima che si respira non è assolutamente piacevole, con Burhan che si atteggia a boss della situazione (e non si mangia neppure bene!). Delusi e con nessuna voglia di farci rovinare due giorni decidiamo di passare li solo la notte (controvoglia ma purtroppo essendo fuori dal mondo non avevamo scelta!).

Giorno 6

Con una fantastica alternativa ci spostiamo nella vicina struttura di Hassan (hasanturtlebeach@hotmail.com, +90 533 864 1063), dove il clima che si respira era consono all’ambiente che ci circondava cioè semplice e rilassato, con una capretta al posto del cane domestico. Avavevamo già provato a contattare Hassan via mail da casa ma non avendo ricevuto risposta ci eravamo rassegnati che avesse chiuso ma non è così, contattatelo via telefono non ci vuole un gran inglese fidatevi! Comunque dopo una mattinata nella fantastica Golden Beach, spiaggia lunga quasi 3km con una decina di bagnanti… se volete godervi lo spettacolo delle tartarughe occhio al periodo: da giugno a settembre, assicurato da Hassan! Nel pomeriggio siamo entrati nella zona di riserva naturale degli asini, dove non c’è assolutamente nulla, ma alle volte è meglio così! Ci siamo stupiti di un piccolo mercato nei pressi dell’isolata basilica di Ayios Andreas (non so chi ci vada a fare la spesa fin laggiù!) e poi di qualche insediamento di camper e roulotte lungo la strada sterrata che porta al Zafer Burnu. Fateci un salto perché anche se le piccole baie sono inaccessibili il paesaggio merita. È probabile che per strada vi capiterà di incontrare qualche asino totalmente disinibito che non mancherà di tentare di infilare la testa nel vostro finestrino..ma d’altronde siamo noi gli intrusi laggiù! Torniamo da Hassan e ci dedichiamo ad una passeggiata lungo la spiaggia al tramonto, dove tutto prende il colore dell’etere… merita anche questo! Mangiamo al ristorante di Hassan dove i piatti sono buoni anche se sempre quelli (immancabili le patatine fritte!). C’è da dire che per dormire in questi bungalow bisogna un po’ adattarsi nel senso che non sono molto confortevoli e probabilmente più di un paio di giorni non saremo riusciti a resistere ma per apprezzare posti ancora selvaggi e isolati dalla civiltà come questo non si può pretendere molto di più.

Giorno 7

La prima parte dell’ultimo giorno della nostra vacanza abbiamo voluto dedicarla al relax sulla Golden Beach… non fare un bagno lì è un vero delitto! Presto però dobbiamo tornare alla civiltà e imbocchiamo la lunga strada che attraversa Karpas, fermandoci a vedere la spiaggia di Ayio Filon che in verità a noi è piaciuta più della Golden Beach. Li vicino c’è l’Oasis Restaurant che però, nonostante la posizione, non merita di essere preso in considerazione per il cibo. Date però un occhio alle rovine della chiesa accanto. Verso la fine della giornata, per non smentirci, abbiamo deciso di fermarci nuovamente all’Ay Phodios di Buyukkonuk per la nostra ultima notte (è abbastanza evidente che ci è piaciuto?). La sera abbiamo fatto una breve passeggiata in paese dove abbiamo assaporato un po’ di folklore grazie ad una festa cittadina… la semplicità che si percepisce è come aria fresca nei polmoni… bello.

Giorno 8

Non vorremmo sembrare noiosi ma la prima parte della giornata è stata dedicata ancora a Buyukkonuk… giuriamo è l’ultima volta che lo nominiamo anche perché purtroppo dobbiamo dirigerci verso Nicosia per la riconsegna dell’auto. Una volta fatto ciò attraversiamo a piedi il centro di Nicosia nord lungo Girne Caddasi, ambiente tipico di un vecchio centro storico con piccoli negozietti incastonati nelle strette vie, fino ad arrivare al Ledra Street Border, che ci porta direttamente al mondo occidentale di Nicosia Sud su un lungo corso di negozi multinazionali. Vi consigliamo di vivere la strana esperienza di visitare entrambi le parti contrastanti della capitale… vi stupirete di quanto possa cambiare la visione del mondo in pochi metri.

Non nascondiamo che ci è voluta un discreto impegno per l’organizzazione della vacanza, soprattutto perché molti etichettano Cipro Nord come pericolosa e non affidabile. Non siamo degli incoscienti e ci siamo ben informati prima di partire e sapevamo che pericoli effettivi non ce n’erano e non siamo stati smentiti nemmeno per un attimo. Come già detto non è il paradiso delle spiagge ma se viaggiate per conoscere anche spaccati di cultura diversi dalla nostra Cipro Nord è una buona occasione.

Per info: irene23_z@msn.com



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