Oslo: toccata e fuga in Norvegia
A parte questo inizio non dei più belli arriviamo in città, alloggiamo al Thon Hotel Munch, che è vicino alla National Gallery. Lasciati i bagagli ci dirigiamo verso l’Akersus castle, dove si ha una bella vista del porto. Poi guardiamo stupiti il cambio della guardia davanti al palazzo reale, che si tiene tutti i giorni alle 13.30. Passeggiamo in Karl Joans gate, la via principale e rimaniamo sbalorditi dai prezzi del cibo all’ora di pranzo…
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso il porto per il traghetto con destinazione la penisola di Bygod, sulla quale si trova il museo del folklore norvegese. In questo museo all’aperto si trovano circa 150 casette in legno di una volta, mi è piaciuto vedere come si viveva un tempo e potermi essere immedesimata! Ma il pezzo forte del museo è la chiesetta in legno del 1400… stupenda!
La sera mangiamo in un ristorante che si trova nei pressi del municipio, Brasserie 45, dove abbiamo cenato per due sere di fila: questo locale non è eccessivamente caro e si mangia veramente bene. Dopo cena non potevamo perderci la visita al parco di Vigeland, con le sue statue particolari; sono già le 23 ma sembra che siamo le 19 per il fatto che il sole tramonta tardi.
Il secondo giorno siamo un po’ spaesati: non sappiamo quale delle tante opzioni di attività scegliere: la gita in barca sull’Oslofjorden che è per i turisti, o prendere il traghetto pubblico per dirigerci verso le isolette di Oslo, o noleggiare le biciclette. Alla fine non scegliamo nessuna di queste possibilità perchè prendiamo il biglietto per il sightseen tour della città con il pullman panoramico, alla fine è risultata essere la scelta migliore dato che ci ha permesso di vedere tutte le vie principali senza stancarci troppo. Inoltre vi era anche la spiegazione in italiano di ciò che vedevamo. In una delle tappe del tour abbiamo raggiunto per la seconda volta Bygoyd per visitare l’Oscar’s castle: una dimora che il re Oscar fece costruire nella seconda metà del 1800 come casa vacanze.
Più tardi la nostra famiglia si è divisa: le femmine al National museum, i maschi all’Ice Bar di Oslo.
Dopo questi due giorni molto intensi si ritorna a casa … addio Oslo, o meglio, arrivederci!