Orvieto e il presepe nel pozzo
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Torniamo sulla terra: anzi sotto…
Sotto l’abitato di Orvieto si trovano circa 4200 cavità. C’è di tutto: abitazioni, stalle, pozzi, cisterne, tombe, mulini, opifici, cantine, fornaci… una vera e propria citta parallela da scoprire con le visite guidate che partono da piazza Duomo. Naturalmente, non si può non visitare il Duomo (uno dei più belli d’Italia) la cui stupenda facciata, ricca di statue e di mosaici e con lo splendido rosone dell’Orcagna, svetta sull’abitato. All’interno, insieme con altre importanti opere, nella cappella di S. Brizio, si trova uno dei capolavori dell’arte italiana e cioè il ciclo pittorico che narra vicende legate all’Anticristo e al Giudizio Universale affrescato dal Beato Angelico e da Luca Signorelli. Ancora da vedere i palazzi Papali, il palazzo del Popolo, S.Domenico, S Andrea e altre chiese…..Seguendo via Cavour in posizione panoramica si trova il famoso rinascimentale pozzo di S. Patrizio cilindrico con due scale elicoidali indipendenti e non comunicanti per permettere la salita e la discesa senza intralci. Se potete salite sulla torre del Moro, dalla quale si gode un panorama eccezionale, e visitate la strana città dei morti (etruschi!) del Crocifisso del Tufo. Una cosa da fare (se avete tempo) è quella di seguire, almeno in parte, il camminamento pedonale che circonda a mezza costa tutta la città e cioè l’Anello della Rupe: veramente attraente!
Domenica 08/01
Lasciamo dispiaciuti Orvieto, ma ci prendiamo ancora qualche ora di vacanza. Poco distante ci fermiamo all’abbazia di SS. Severio e Martirio, un bellissimo sito di fondazione medioevale, ma in parte trasformato in albergo e apparentemente chiuso alle visite. Proseguiamo verso Bolsena, ma prima ci fermiamo per rivisitare Civita, piccolo centro anch’esso situato su un blocco tufaceo e raggiungibile con un ardito ponte di quasi un chilometro dopo il cedimento del contrafforte che lo collegava a Bagnoregio. Civita, location di numerosi film, detta anche la “città che muore”, si trova alta su un paesaggio lunare di calanchi e argille e tufi colorati e merita senza dubbio una sosta. Attraversata l’unica porta rimasta integra, si passeggia per le strette stradine tra case e palazzetti che recano i segni di una natura non troppo benigna… Scendiamo poi verso Bolsena: ci fermiamo al Castello, poi sul lungo lago, quindi visitiamo la collegiata di S. Cristina e le grotte con la cappella del miracolo (Miracolo di Bolsena…). Luoghi già visti, ma sempre interessanti.
Si riprende la via del ritorno passando per Acquapendente e percorrendo la Cassia fino a Siena. Poi Volterra e fine… splendida come sempre la campagna senese! Formidabile la breve vacanza!
Noterelle
Abbiamo alloggiato due notti presso l’hotel Filippeschi, in centro di Orvieto. Camera confortevole, buona colazione, buon rapporto qualità/prezzo.
Abbiamo pranzato/cenato presso le trattorie il Capriccio (S.Litardo-Citta della Pieve) – Al Corsica e trattoria del Moro (Orvieto) e Da Picchietto a Bolsena. Molto bene, sempre!
Attenzione agli orari di chiese e monumenti: come già detto, non sembrano facilitare il turista.