Ortigia
Ed eccoci arrivati alle fine di un'altra estate. Nonostante quest'anno abbia ahimè superato la soglia di un mese di ferie (meritate però dopo quei due mattoni di esami) non mi sento realmente soddisfatto nè riposato. Nel pre-vacanza ho fatto tutte le cose che mi ero prefissato: mare, bici, uscite ecc... Ma nel post vacanza sono caduto in uno...
Ed eccoci arrivati alle fine di un’altra estate. Nonostante quest’anno abbia ahimè superato la soglia di un mese di ferie (meritate però dopo quei due mattoni di esami) non mi sento realmente soddisfatto nè riposato. Nel pre-vacanza ho fatto tutte le cose che mi ero prefissato: mare, bici, uscite ecc… Ma nel post vacanza sono caduto in uno stato ameboide-depressivo che mi ha impedito di utilizzare come dovevo gli ultimi giorni pieni di agosto. Sarà che avrò esaurito tutte le mie forze, capacità organizzative e di sopportazione nella vacanza? Sarà che è mancato uno spirito di gruppo forte e non si è riusciti a fare le cose tutti insieme come un tempo? Sarà anche che stiamo crescendo e per ognuno cambia anche il modo di divertirsi e concepire il relax. Quindi ora come ora sono sospeso tra la voglia di attaccarmi all’ultimo cazzeggio e il campanello che mi urla contro per lo studio… E’ da lunedì che mi ripeto “oggi inizio!” -.- Ad ogni modo parliamone di questa benedetta vacanza. Un’organizzazione partita sin da Maggio e per questo rivelatasi efficace. Una meta atipica scelta a caso tra le bellezze che la Sicilia ha da offrire: Ortigia, il centro storico di Siracusa situata su un’isola collegata con 3 ponti alla città moderna. Tipologia di viaggio scelta? Pullman! Diretto Trani-Catania, notturno, poco costoso, ed estremamente comodo per valige e chi soffre di stress da aeroporto. Tutti ci hanno dato dei pazzi, ma assicuro che viaggiando di notte tra una sosta e l’altra non pesano per niente le quasi 10 ore di viaggio (sempre che non ti capiti il disgraziatissimo posto numero 1 come me) e soprattutto non pesa al portafoglio (87 euro andate e ritorno oh!). Senza contare che in questo modo ci siamo gustati lo spettacolo dell’alba sullo stretto di Messina direttamente sul traghetto. Ma com’è questa Ortigia? E’ una perla nel mare, un museo a cielo aperto, una meta che tra qualche anno credo diventerà assolutamente cool (non dimentichiamoci che già quest’anno era segnalata su Style.It e Vanity Fair e nel porto ho visto dal vivo degli yatch giganteschi attraccati) e che adesso offre già tanto ma paga qualche inesperienza nei servizi. La prima sorpresa è stata la presenza di bus-navetta gratuiti che ogni ora ti portavano da Ortigia a Siracusa e viceversa. La fermata? Sotto Casa. Dov’era la casa? In pienissimo centro, dietro la stupenda Piazza Duomo, e sopra il locale più trendy di tutta l’isola. Un appartamentone storico appena ristrutturato con 4 camere da letto matrimoniali, 2 bagni, cucina enorme, rifiniture in legno, e soprattutto un terrazzino su cui abbiamo passato il meglio della settimana tra cene a lume di cerini e brindisi notturni. Chissà quanto avremmo pagato a testa penserete voi?! Poco meno di 150 euro a testa!! E se non ci andava di uscire, bastava affacciarsi ai balconi… Sotto casa avevamo piano-bar, concertini live e dj set. Cosa volere di più? Magari le stoviglie non contate, una lavatrice e la musica non tutte le notti fino alle 4 del mattino. Ma anche a quello ho trovato soluzione… Basta uscire sul balcone ad urlare di smetterla! ahah 😛 posti che abbiamo visto sono sublimi… A cominciare da Ortigia e dalle sue mille stradine intersecate in cui è bello perdersi tra negozietti di prodotti tipici e il folcloristico mercato del pesce (pesce spada sbav!!!), per andare a Noto la capitale del Barocco, il parco archeologico di Siracusa con l’anfiteatro greco ancora attivo durante la stagione teatrale (‘mazza che caldo), o alle splendide località balneari di Arenella e Fontane Bianche: che mare ragazzi!!! Che cosa darei per passare di nuovo una giornata a dondolarmi con il materassino su quelle acque cristalline… Terminando con Catania che abbiamo visitato, non come dovevamo (troppo stanchi nervosi e affamati), l’ultimo giorno nell’attesa del pullman: maestosa, barocca, ampia, piena di vita e locali. Da tornarci per un weekend. Ma il meglio che porto con me di questi posti sono l’estrema gentilezza delle persone (soprattutto gli anziani) pronti a darti qualsiasi informazione insieme a qualche simpatico aneddoto della loro vita o della giornata e … Il cibo!!! Cassate, arancini, brioche col gelato, granite alla mandorla e ai gelsi, gelato al pistacchio, rustici tipici, paste di mandorla e limoncello senza contare le scorte di pesti, sughi e cioccolate di Modica che ho portato a casa :D. Insomma roba da farsi venire un diabete fulminante (cosa che ho rischiato una sera causa la mia ingordigia).
Veniamo alle note dolenti: l’assenza più totale di servizi turistici. Gli unici di cui abbiamo potuto usufruire sono stati i privati per le gite in barca attorno all’isola (altro momento top della vacanza con tanto di bagno in un’acqua da sogno)… A parte questo, la desolazione più totale con il massimo della disorganizzazione nei trasporti pubblici: orari non rispettati, linee concorrenti non interfacciate tra loro, assenza di tabelle riepilogative delle corse e soprattutto mancanza di informazione dagli stessi autisti. Come scordare l’estenuante attesa di un autobus dispersi nelle campagne di Avola? Da brivido. Quindi per chi dovesse decidere di recarsi in questi posti, il consiglio fondamentale è di recarsi in auto o affittarla sul posto. Ad ogni modo in loco ci si può spostare anche in taxi, opzione scelta per andare in discoteca… Un taxi 9 posti, estremamente economico con l’autista, un simpatico anziano siracusano, che è rimasto con noi in discoteca fino a quando abbiamo deciso di smammare! Anche da questa serata è emerso il contrasto tra slancio turistico e mancanza di esperienza nel settore. La struttura era grande, bellissima e nuova. Purtroppo la poca gente e il target over-30 ci hanno fatto capire perchè costasse così poco l’ingresso (soli 5 euro, roba che neanche il cocktail…). Tuttavia noi ci siamo divertiti cmq tra trashate anni ’90 e ’09 (popopopokerface!)… Come sempre l’importante è con chi, non dove. E il gruppo di viaggio rappresentava proprio l’incognita maggiore. Degli 8 che eravamo, solo 2 erano stati miei compagneros collaudati e qualche dinamica non rodata poteva far presagire il peggio… Tuttavia alla fine è prevalso il buon senso e la voglia di stare assieme senza far veleno benchè ci siano stati 2-3 momenti in cui si rischiava la rissa (ma quello credo sia comune a qualsiasi gruppo in vacanza :P). Cio’ che è mancato è stato forse quel pizzico di spensieratezza, cameratisimo e spirito di avventura che per questioni ovvie solo una vacanza all-boys può darti… In compenso il pepe che ti danno le ragazze, i loro turni al bagno e lo spetteguless rende tutto più esplosivo! 😛