Ontario e Quebec
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Ore 9,30: partenza per Venezia; ore 11,30 circa: arrivo all’aeroporto M. Polo di Venezia; ore 14,25: siamo sull’Airbus 310 della Transat Air per il volo diretto Venezia-Toronto. Posti comodi ma un po’ stretti (cinture regolabili non proprio alla portata di Alex e Simone che ci stanno a fatica…hihihi…).
Ore 18,15 locali (fuso orario: GMT-5…ovvero 6 ore in meno rispetto all’Italia): arrivo all’aeroporto Pearson di Toronto; trasferimento con limousine all’Hotel Marriott Eaton…e cena da Pizza&Pizza. Per oggi questo passa il convento!
Toronto-Niagara-Toronto
Il giorno dopo impariamo che:
1-in Canada, a qualsiasi prezzo bisogna aggiungere il 13% di tasse ed eventualmente il 10-15% di mance
2-a Toronto (ma probabilmente anche nelle altre grandi città del Canada) alle 6,30 c’è già un caos immondo in giro…quasi come il Italia…
3-ci sono scoiattoli anche se è una metropoli!
4-le autostrade sono gratuite..
5-i semafori sono oltre l’incrocio
Ore 8,15 circa: in giro per la città..Toronto, città dei record; vediamo la Old City Hall (vecchio municipio, ora usato come Ufficio del Registro) e il nuovo municipio.
E alla statua di Winston Churchill hanno tolto il sigaro nel 2005 per le leggi anti-tabacco.
E in inverno, la fontana di fronte alla Old City Hall diventa ghiacciata e i canadesi la usano per pattinare!
Prosecuzione per la regione di Niagara sulla Niagara Expressway, regione agricola e di produzione di vino (soprattutto icewine).
Nota: durante l’inverno, in Canada le temperature arrivano anche a -20 o -30°C, ma se nevica si hanno temperature tra 0 e -3°C circa; l’escursione termica invernale spacca l’asfalto e i governi devono riasfaltare le strade ogni anno.
Sosta a Niagara-On-The-Lake e arrivo alle cascate, caratterizzate da un impressionante volume di acqua…e nebbia.
Il battello Maid Of The Mist, al costo di 13 $can, porta i passeggeri (dotati di mantellina in plastica blu) a stretto contatto con le cascate. Un’emozione unica: dove il flusso di acqua e alla potenza massima, il battello deve tenere il motore moltosu di giri per rimanere fermo e non essere mandato indietro..
Ammiriamo così le American Falls e le più famose Horseshoe Falls (a ferro di cavallo, canadesi).
Al ritorno, saliamo sulla CN (Canadian National) Tower alle 18,30 circa. La torre è stata la più alta del mondo fino a pochi anni prima, quando è stata soppiantata da una torre di Dubai.
Dalla cima si vede il “confine” tra la zona occupata da grattacieli e il verde.
Cena da Richtree con filetto di squalo (e qualche controindicazione); sapore simile a coda di rospo. Sottofondo musicale (anche Eros Ramazzotti!).
Toronto-Rockport-Thousand Islands-Ottawa
Il giorno seguente, alle ore 9 circa da Toronto; ore 11, arrivo a The Big Apple, nel paese di Colborne (distante 11 Km!), una fabbrica dedita alla produzione di apple pie.
Si prosegue verso est con destinazione Rockport, sempre sul fiume S. Lorenzo, dove attracca il battello per la crociera delle Thousand Islands al confine tra USA e Canada.
Ore 1,30 p.m., imbarco per la crociera e pranzo a bordo.
Sono isole di varie dimensioni (tutte seconde abitazioni… e che abitazioni!) anche con garages per barche.
Alcune sono molto grandi, ce n’è una con due piste da bowling, sala biliardi, biblioteca; il Boldt Castle (costruito da George Boldt), il cui proprietario ha costruito anche sull’isola di fronte, una casa piccola, per la suocera…
C’è anche una coppia di isole separate dal ponte più piccolo del mondo! La crociera dura circa due ore.
Ore 15,30 circa, ripartenza per Ottawa e arrivo alla capitale del Canada due ore dopo.
Ci stabiliamo all’Hotel Marriott Ottawa.
Passiamo di fianco all’Hotel Fairmont Chateau Laurier, che per l’inaugurazione aspettava i mobili dall’Inghilterra e che non sono mai arrivati perché affondati con il Titanic.
Attraversando il fiume Ottawa si arriva in Quebec, dove c’è anche il Museo della Civilizzazione.
Nota: la bandiera canadese (voluta da Giorgio IV) raffigura una foglia d’acero (le punte simboleggiano le 10 province e i 3 territori, mentre il gambo rappresenta lo Stato) con due bande rosse laterali, che rappresentano i due oceani che bagnano il Canada, l’Atlantico a destra e il Pacifico a sinistra.
Ottawa
La mattinata seguente, visita approssimativa del Byward Market; successivamente, andiamo al Museo della Civilizzazione. Ha la forma del viso di un nativo; affascinante, con la storia dei nativi nelle varie tribù (quelle dell’ovest hanno i totem), rappresentazioni fedeli, al terzo piano, di luoghi di vita (negozi, attività commerciali, mestieri…). Durata della visita: 3 ore circa.
Nota: il Museo della Civilizzazione di Ottawa si trova a Gatineau, in Quebec…
Nel pomeriggio, passiamo davanti alla National Gallery (con la piazzetta sovrastanta da una gigantesca scultura raffigurante un ragno) per fare poi una visita gratuita di Parliament Hill (biglietteria aperta fino alle 16,30, visita possibile fino alle 18,30), internamente nulla di particolare, e visuale panoramica dalla cima della Peace Tower (costruita successivamente a Parliament Hill).
Il fiume Ottawa divide la città omonima in due parti, una si trova in Ontario e una in Quebec. Le due parti della città sono collegate da ponti quale Alexandra Bridge.
Ottawa-Parc Oméga-Mont Tremblant
Ore 9 circa del gioro dopo, partenza da Ottawa con destinazione Mont Tremblant previa visita al Parc Oméga in località Montebello; arriviamo al Parc Oméga e, su uno scuolabus giallo, attraversiamo il parco lungoun percorso di 10 Km in mezzo alla fauna boreale locale. Vediamo cervi, wapiti (altra varietà di cervo), cinghiali, lupi bianchi, coyote, orsi bruni, bisonti…purtroppo non vediamo procioni, nascosti nelle loro casette, né alci, animali notturni.
Nota: siamo in Quebec! 8 milioni di abitanti, di cui 4 milioni a Montreal, distribuiti su una superficie di un milione e mezzo di Km quadrati (5 volte l’Italia, 2 volte e mezza la Francia!).
Nella foresta boreale la temperatura invernale non scende mai sotto i -3 °C; e in Quebec, e solo in Quebec, i veicoli non hanno la targa anteriore ma solo quella posteriore (recante la scritta Je Me Souviens, io mi ricordo).
A proposito di questo, l’origine della scritta risale alla colonizzazione della provincia da parte di Jacques Carthier che, dopo avere perso la battaglia con gli inglesi, fece questa affermazione (io mi ricordo di quello che avete fatto voi Inglesi); ora l’affermazione sta a significare: io mi ricordo di essere Quebecois.
Ore 12 circa, ripartenza per Mont Tremblant e arrivo a destinazione verso le ore 13,30.
Dopo pranzo, escursione in elicottero (75$can per circa 15-20 minuti di volo, emozionante) per sorvolare la zona. Coperta da tantissima acqua, sotto forma di laghi e fiumi!
Nel pomeriggio e in serata, passeggiata per il paesino, tipica località sciistica montana.
Mont Tremblant-Quebec
Partenza alle ore 8,30 per andare nella capitale della provincia del Quebec. Solo in Quebec l’unica lingua ufficiale è il francese (in New Brunswick mantengono il bilinguismo e nel resto del Canada la lingua ufficiale è l’inglese).
A differenza delle altre grandi città del Canada, Quebec non è multietnica: ci sono circa 600mila abitanti di origine francofona.
Durante l’avvicinamento a Quebec, visita alla riserva indiana degli Huroni con pranzo a base di polpettone di cervo. Nel pomeriggio, arrivo a Quebec. E intanto piove.
In Quebec ci sono poche bandiere del Canada e molte del Quebec: una croce bianca (che rappresenta la Chiesa Cattolica) con il giglio francese.
Tadoussac
Ore 7 del giorno successivo, partenza per Tadoussac in direzione nord-est rispetto a Quebec. Alla Baia di Saint Catherine, imbarco per l’avvistamento delle balene nel Parco Marino di Saguenay, alla confluenza tra fiume Saguenay e fiume San Lorenzo, nel punto in cui quest’ultimo raggiunge i 150 Km di larghezza (mentre a Quebec, che significa “dove si stringe il fiume”, è largo soltanto 1 Km).
Atmosfera nebbiosa autunnale. Siamo nella regione dello Charlevoi.
Nelle strade di collina e montagna, prima delle discese c’è la corsia dedicata alla verifica dei freni! E se non funzionassero, c’è la corsia di emergenza…
In questo parco marino le balene (beluga e balene blu) arrivano per mangiare.
Pranzo a Tadoussac.
L’acqua di rubinetto è gratis, ma Alex chiede una bottiglia di acqua; arriva la cameriera con una bottiglia da 33 cl. Costo: 4,50$can; per questioni di mance e altre varie ed eventuali, la cameriera si è tenuta 5$can! E se Alex avesse pagato con una banconota da 10$can?
Nel pomeriggio, ritorno a Quebec. E piove.
Quebec-Saint Michel des Saints
Durante la mattinata seguente, passeggiata nella Vecchia Quebec (Basse Ville).
Ore 11,45 circa: partenza per Saint Michel des Saints con sosta, dopo un’ora e mezza di viaggio, a Saint Prosper ad una fattoria per l’allevamento dei bisonti.
Animale erbivoro tipico delle praterie di Alberta e Saskatchewan, non si munge e non si prende la lana, ha poco colesterolo e molte proteine.
I lupi cacciano in branco i bisonti: attaccano le zampe posteriori, così il bisonte corre, suda e per “rinfrescarsi” tira fuori la lingua come i cani; e a quel punto, un lupo gli strappa la lingua e questo muore dissanguato!
Il bisonte è un animale protetto, perchè ha sfamato i Canadesi durante la costruzione delle ferrovie.
Ore 15, ripartenza dopo pranzo a base di carne di bisonte: consommè, salsicce, stufato, quiche…
E piove.
Arrivo all’Auberge du Lac Taureau (Lago del Toro) alle ore 18 circa.
L’umidità non manca! Zanzare a iosa…
Lac Taureau
Durante la giornata seguente effettuamo escursioni nella foresta boreale, con “visita” a una tana di castori (senza castori, dormienti) e alla ricostruzione di un villaggio degli indiani Irochesi (filoinglesi, a differenza degli Huroni, filofrancesi); meteo sereno, caldo e abbastanza afoso.
Alle 17,45 circa, avvistamento dell’orso bruno (e la guida naturalistica si chiama…Bruno!)
Su una “palafitta” da avvistamento si possono fotografare orsi bruni previo “cospargimento” di cibo e massimo silenzio.
L’orsa, che abbiamo saputo avere tre cuccioli ancora da latte nascosti dietro gli alberi, è uscita allo scoperto, ha mangiato, bevuto dal ruscello, si è fatta fotografare ed è tornata nel bosco fitto.
Insomma, un esempio di natura selvaggia addomesticata…
Cena a base di filetto di Eglefino, della famiglia del merluzzo.
Lac Taureau-Montreal
Ore 10 circa del giorno dopo, la partenza per Montreal: ore 11,30 circa, arrivo alla Sucrerie De La Montagne, in località Rigaud, dove è ricostruito un villaggio del Klondike (nello Yukon) famoso per i cercatori d’oro; qui si produce sciroppo d’acero, tipico canadese. Occorrono 40 litri di linfa per per fare 1 litro di sciroppo. Durante la produzione dello sciroppo, i produttori dispongono di controcampioni per il colore dello sciroppo (il più chiaro è anche il più costoso e non viene esportato perché più puro).
Pranzo in locoa base di sciroppo d’acero. Come digestivo, liquore a base di sciroppo d’acero: sapore simile a Jagermeister. Volendo si poteva degustare anche il Caribou Drink, a base di whisky, sciroppo d’acero e vino bianco e rosso.
Sottofondo di musica tradizionale del Qubec (similitudini con musica irlandese e bretone..).
E abbiamo suonato i cucchiai di legno!
Nel pomeriggio, arrivo a Montreale, che si trova a sud del monte che da il nome alla città (paragoni con Monreale, in Sicilia, e Monterrey, in Messico).
Un po’ di storia
Il Canada è una monarchia federale (Capo di Stato è la regina d’Inghilterra) per cui tutti i canadesi erano alle dipendenze degli Inglesi; finchè, con tanto di legge, i Quebecois non si sono lamentati ufficialmente (considerandosi appartenenti alla Nuova Francia colonizzata dal francese Jacques Carthier); così hanno deciso che la loro lingua ufficiale è il francese e lo devono parlare tutti i suoi abitanti, autoctoni e immigrati, e hanno espulso tutti gli altri…che si sono trasferiti in Ontario; e tutti gli abitanti del Quebec possono essere bilingue, l’importante però è che parlino francese.
In serata, passeggiata per Montreal, passando anche in Rue Saint Catherine, una sorta di analogo con Via dell’Indipendenza a Bologna…piena di gente scoppiata, negozi, ristoranti… Tra i portinai dell’hotel Delta Centreville dove alloggiamo, ci sono anche Toni e Pino.
Montreal
In Quebec, zona francofona, nei palazzi è segnato anche il piano 13 (non porta sfortuna!), che invece manca nelle altre province canadesi.
Il 24 giugno è la festa nazionale del Quebec, il cui patrono è Saint Jean Baptiste
Gli studenti frequentano l’università da settembre ad aprile: a Montreal ci sono 4 università, 2 inglesi e 2 francesi.
Passeggiata al Parc du Mont-Royal che sovrasta la città (con i suoi 232 metri di picco massimo..) e da cui si arriva a un Belvedere.
Pranzo in un ristorante di fronte al Porto di Montreal; caffè americano compreso nel prezzo, ma Alex e Benedetto chiedono un espresso. Terminato, Benedetto chiede alla cameriera se fosse da pagare a parte e lei annuisce. Alex: “Se fosse stato da pagare, sarebbe già arrivata”. Tempo 2 secondi netti, arriva lo scontrino: 3,52 $can cadauno!
Nel pomeriggio, capatina al casinò in taxi. Al ritorno, saliamo sul taxi e decidiamo di farci portare all’hotel Delta Centreville. Il tassista, anziano, ci guarda tenendo una mano aperta e dice: “Dopo cinque ore…mi venite fuori con il Delta Centreville!”
Era un italiano di Campobasso trasferitosi a Montreal 58 anni prima!
Verso le 16, tempo dedicato ad acquisti e relax.
Montreal
La mattinata successiva è dedicata a shopping nella Montreal sotterranea: vari centri commerciali collegati tra loro per un totale di oltre 30 Km su vari piani; molti negozi, differenti proposte culinarie (Burger King, fast-food etnici, ecc…). E lungo i corridoi si trovano anche poltrone comode che al costo di 1 $can propongono un massaggio Shiatsu di pochi minuti.
Pranzo nella Montreal sotterranea con hot dog e poutine, specialità locale a base di patate fritte, formaggio (tipo mozzarella o simile) e una salsa non ben identificata.
In serata, con la metropolitana ci dirigiamo verso il quartiere Petite Italie. Quando arriviamo, ci accoglie una sorta di diluvio…
Cena al Bistro Piccola Casa con scaloppina Piccola Casa (contorno compreso, spaghetti al pomodoro!).
Al ritorno scendiamo dalla metropolitana in Place Victoria e, seguendo le indicazioni ci ritroviamo dietro il ristorante dell’hotel dove siamo alloggiati, il Delta Centreville, senza passare dalla strada: un altro esempio di quello che significa “città sotterranea”….questi canadesi fanno davvero di tutto per evitare il freddo invernale!
Montreal-Italia
Dedichiamo la mattinata del giorno seguente a Biodome (zoo-parco con i 4 ecosistemi canadesi), torre dello Stadio Olimpico (usato per le Olimpiadi estive del 1976 e mai più utilizzato) e Giardino Botanico (su una superficie di 7500 ettari!).
Al Giardino Botanico, di dimensioni spropositate, tante ambientazioni naturalistiche (vari giardini raccolti in un unico grande giardino)… e il sottofondo musicale con i successi del re del pop.
Alle 18,30 locali, trasferimento all’aeroporto P.E. Trudeau di Montreal per il volo diretto Montreal-Venezia.
Au revoir, Canada!