Ontario e Quebec, Gaspesie inclusa

3741 km – da Toronto a Montreal passando per la Gaspesie 7/8/2007 – L’arietta fresca di una mattina di inizio agosto e’ un’ottima sveglia in attesa del Malpensa Express delle 6.46 che ci consente di giungere in aeroporto senza la fretta di gran parte dei vacanzieri. Il volo KLM per Amsterdam dovrebbe decollare alle 9.15 ma per ignoti...
Scritto da: msanta73
ontario e quebec, gaspesie inclusa
Partenza il: 07/08/2007
Ritorno il: 23/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
3741 km – da Toronto a Montreal passando per la Gaspesie 7/8/2007 – L’arietta fresca di una mattina di inizio agosto e’ un’ottima sveglia in attesa del Malpensa Express delle 6.46 che ci consente di giungere in aeroporto senza la fretta di gran parte dei vacanzieri. Il volo KLM per Amsterdam dovrebbe decollare alle 9.15 ma per ignoti motivi restiamo fermi in pista fino alle 10.20 quando le ruote si staccano dal terreno. I rischi di perdere la coincidenza per TORONTO svaniscono ben presto in quanto i tabelloni olandesi decretano impietosi il posticipo di 60’ del secondo volo KLM previsto per le 13.50. Alla fine le ore di ritardo saranno 5 e tra la rabbia generale si parte alle 19.00. Alle 20.30 locali atterriamo in Ontario accolti da una pioggerellina estiva ed un sorriso spunta sui nostri volti quando ci accorgiamo che le valigie sono gia’ li’ che ci attendono. Noleggiamo l’auto prenotata in Italia, combino qualche imprecisione per via del cambio automatico ma in un battibaleno giungiamo all’Holiday Inn Express Downtown in Lombard Street dove ci adagiamo su un morbido letto.

8/8/2007 – La sveglia biologica suona molto presto per via del fuso e cosi’ alle 7.30 siamo pimpanti per affrontare i 133km di autostrada che ci porteranno alle cascate del Niagara. Aiutato dai lunghi rettilinei la guida migliora a vista d’occhio e in 1h30’ giungiamo a destinazione, ben prima che l’americanissima localita’ di Niagara Falls venga presa d’assalto dai molteplici tour organizzati in una babele di lingue. Le foto si sprecano e quando il sole inizia a scottare siamo a bordo del Maid of the Mist, una sorta di hovercraft che ci porta davvero a pochi metri dalle cascate in un tripudio di schizzi d’acqua. Lo spettacolo vale davvero il prezzo del biglietto cosi’ come e’ impressionante stazionare nei pressi della balaustra ubicata sulla strada principale laddove l’acqua si tuffa di sotto. Il viaggio di ritorno e’ altrettanto celere e ci consente un giretto per TORONTO proprio nel momento in cui 40.000 tifosi della squadra locale di baseball (i Blue Jays) si stanno riversando verso il palazzo dello sport per assistere alla sfida contro i NY Yankees. Uno sguardo alla CN Tower, un’occhiata alla SkyLine, un pasto frugale e poi a letto verso le 20.30 9/8/2007 – Un veloce giretto di primo mattino chiude la nostra esperienza turistica a Toronto ed alle 10 siamo gia’ sulla strada per il Nord. All’ora di pranzo ci concediamo una divagazione verso Bracebridge che ospita la… Residenza estiva di Babbo Natale (il Santa’s Village) e che merita la nostra attenzione per i numerosi cartelli di pericolo per attraversamento motoslitte. Nei pressi di Hunstville superiamo il calvario rappresentato dalla individuazione di come aprire il bocchettone della benzina (serve davvero una laurea!) e poco dopo arriviamo a DWIGHT BEACH – LAKE OF BAYS dove nel bel mezzo di un bosco sorge il Nor’Loch Lodge & Resort. La stanchezza per il fuso ed i 282km odierni prevalgono su tutto il resto e cosi’ la passeggiata sul lungolago cede il passo ad una buona lettura tra scoiattoli e gabbiani. Il tramonto e’ molto bello ma la frase del padrone del lodge “Do you have a sunset like this in Italy?” ci fa capire che anche qui il campanilismo e’ di casa.

10/8/2007 – E’ il giorno della visita all’Algonquin Park che dista davvero poco da Dwight (il Gate e’ a 25km circa) ed offre uno scenario incantevole anche se nello stomaco si ha una colazione a base di frittelle, salsicce, cipolle e dolci innaffiati da una tazza di the. Il cielo azzurro e’ da cartolina e la temperatura mite mette buon umore: nonostante cio’ e’ consigliato indossare ugualmente abiti lunghi per difenderse dalle agguerrite zanzare del luogo oltre a portare un binocolo per avvistare gli animali. Pagati i 13$ del pedaggio auto ci indirizziamo verso il parcheggio del Mizzy Trail Lake dove parte un sentiero di 11km in mezzo a laghi, pini e, se si e’ fortunati, alci, lupi, castori, lontre ed addirittura orsi. La sorte non ci assiste e quindi ci limitiamo ad osservare un migliaio di scoiattoli e una decina di tartarughe. Dopo circa 4h chiudiamo il giro e ritorniamo all’automobile con la quale ci spostiamo al Lock-Out, un anello di 1,9km che consente di salire fino alla sommita’ dell’intero parco e godere una vista imponente dalla vetta di una scoscesa scogliera. Notte a DWIGHT.

11/8/2007 – La colazione lascia il posto ad una passeggiata lungo il Lake of Bays dove la quasi totalita’ della popolazione ha il pregio di indossare scarpe da jogging e farsi una salutare corsetta. Salutato il simpatico Mr.Gary Hanel partiamo con meta OTTAWA che dista circa 330km. La prima parte del trasferimento avviene all’interno dell’Algonquin Park e ci consente di rivivere le emozioni del giorno precedente, poi pero’ i boschi lasciano spazio ad anonimi terreni ed iniziano a susseguirsi piccoli paesi con case a destra e a sinistra della strada maestra. Una erronea deviazione a Haley Station ci consente anche di assistere ad una sorta di asta del bestiame con il banditore in piedi su un carro e gli acquirenti ai suoi piedi. Giunti al Capital Hill Hotel di Ottawa ci dirigiamo immediatamente ai Parliament Buildings che insieme al Chateau Laurier e al Canale Rideau sono le uniche attrazioni di una citta’ brutta e sporca. La cena ci propone tra l’altro a sorpresa una ciotola d’insalata condita con confettura di fragola che viene digerita assistendo ad una rappresentazione di luci e fuochi d’artificio davanti ai palazzi del Parlamento. 12/8/2007 – Decidiamo di assistere al Cambio della Guardia di stampo britannico delle 10 e poi di lasciare una deludente Ottawa in direzione MONTREAL per altri 205km. Dopo un’altra, diversa, disavventura ad una pompa di benzina, entriamo in Quebec dove le scritte bilingue lasciano spazio al solo francese: fa sorridere come nel giro di un metro dal cambio di territorio sparisca completamente ogni riferimento a tutto cio’ che sa di britannico! A Montreal ci accoglie il Four Points che lasciamo ben presto per goderci una calda domenica in riva al San Lorenzo. La citta’ non e’ per nulla affascinante e la parte vecchia (Place des Arms e dintorni) e’ un mix di odore di cavalli e scarsa pulizia. Il lungo fiume e’ discreto ed attira parecchia gente anche grazie ad improvvisati spettacoli di giocolieri e mimi, mentre la zona piu’ moderna ospita chiese contornate da imponenti grattacieli. La numerosita’ dei locali ci spinge per cena verso la celebrata Rue de Saint Laurent ma anche qui siamo distanti anni luce dall’idea di bella citta’, almeno per quanto si puo’ vedere in superficie…

13/8/2007 – La mattina comincia con l’ascesa al Mont Royal che rappresenta il punto piu’ elevato della citta’ nonche’ la meta piu’ gettonata per fotografare MONTREAL. Il parco nel quale si cammina per raggiungere la sommita’ consente di ripararsi dal caldo (siamo intorno ai 30°) e di preservare preziose energie per il resto della giornata che ha come obiettivo la passeggiata nel… Sottosuolo. Verso le 14.30 inizia la discese nelle viscere della citta’ dove sorgono centinaia di negozi e si dirama una fitta rete di vie per un impressionante numero di chilometri: per evitare di smarrirsi, veri e propri cartelli indicatori segnalano le strade in superficie e ci immaginiamo come possa essere gremito questo posto in pieno inverno allorche’ tutti gli abitanti vi si riversano per sfuggire dal gelo. Per cena ci concediamo il primo ristorante italiano dell’intero viaggio e poi torniamo in albergo a preparare la lunga tappa del giorno successivo.

14/8/2007 – E’ il giorno del grande spostamento a nord-est lungo il San Lorenzo e su vie meno agevoli di quelle percorse fino a questo momento. Il punto di arrivo e’ TADOUSSAC e 200 dei 485km del tragitto sono su strade statali con tutti i rallentamenti del caso (dall’impossibilita’ a sorpassare al volo i numerosi camion di legname ai continui sali-scendi dalle vertiginose pendenze). Non distante da Montreal ci concediamo uno stop quasi casuale a St.Anne du Beauport, una sorta di Loreto canadese, nella cui cattedrale visitata da un elevato numero di fedeli viene venerata la Vergine Maria. Alcune ore piu’ tardi, e dopo aver ammirato dall’automobile alcuni suggestivi scenari naturali, giungiamo a Baie-S.Te-Catherine dove ci attende il ferry-boat gratuito che ci porta a destinazione. La traversata e’ brevissima ma in soli 15’ abbiamo l’opportunita’ di vedere 2 balenottere. Ci sistemiamo all’Hotel Motel Restaurant Georges e sfruttando la gradevole temperatura vaghiamo per il luogo alla ricerca di scorci paesaggistici e di cetacei da avvistare con il binocolo. Per coloro i quali intendano uscire l’indomani in barca per il cosiddetto “giro balene” e’ opportuno prenotare per tempo e lo stesso dicasi per l’eventuale futuro trasferimento sull’altra sponda del San Lorenzo (battello Forestville – Rimouski).

15/8/2007 – Appena svegliati guardiamo fuori dalla finestra e scopriamo che di notte ha piovuto con una discreta intensita’. Non facciamo in tempo a finire la colazione che riprende una fitta pioggerellina la quale mette in dubbio l’escursione in barca delle 9.15. Al momento di salpare fortunatamente gli ombrelli non servono piu’ ma fa freddo, molto freddo, e gli strati di maglie si fanno numerosi. Giunti al largo del fiume riusciamo a distinguere in modo evidente colonie di foche, qualche beluga e un buon numero di balene con i formidabili getti d’acqua dagli sfiatatoi. Con il sole sarebbe stata tutta un’altra storia ma non ci possiamo lamentare anche se al rientro, verso le 12.30, il cielo si schiarisce all’improvviso e di pomeriggio prevale addirittura la regola delle maniche corte che ci offre la possibilita’ di un appostamento cetacei sugli scogli. Notte sempre a TADOUSSAC.

16/8/2007 – Sveglia alle 5.30, colazione e poi via di corsa verso Forestville (100km a nord) da dove alle 8.45 parte il battello per Rimouski prenotato due giorni prima. La mattina non e’ calda (8°C) ma stupenda e la traversata un vero incubo sia per la lentezza del mezzo sia per l’elevata temperatura a bordo. Sbarcati a Rimouski partiamo in direzione CARLETON (240km) costeggiando il lungo Riviere Au Salmon, un torrente zeppo di salmoni. L’arrivo a destinazione ci fa immediatamente capire che si tratta di una tappa di passaggio in quanto il paese non offre davvero nulla e l’idioma dei locali sembra abbastanza incomprensibile. Decidiamo quindi di visitare il Parc du Miguasha il cui museo zeppo di fossili e’ molto carino mentre il paesaggio circostante con vista sulle ciminiere del New Brunswick assolutamente no. Si salva l’ottima cena da Le Rochelle con la pioggia che fuori riprende incessante. Pernottamento senza infamie ne’ lode all’Hostellerie Baie Bleue.

17/8/2007 – La mattina a Carleton inizia con l’acquisto di due gustose brioches alla “boulangerie” del paese che offre il propellente per i 192km di spostamento verso PERCE’. I numerosi lavori in corso rallentano il nostro viaggio ma all’arrivo il cielo e’ blu e la roccia piu’ cliccata del Canada (il Rocher) si staglia massiccio all’orizzonte. Il gestore dell’ottimo Hotel Motel Le Mirage ci consiglia (o forse e’ meglio dire obbliga?) di sfruttare l’occasione e di anticipare ad oggi la gita in barca all’Ile Bonaventure prevista per il giorno successivo. Accettiamo di buon grado il suggerimento ed ancora oggi lo ringraziamo. Da vicinissimo il Rocher e’ ancora piu’ imponente ed attraente di quanto sembri a distanza e nel corso della navigazione ci imbattiamo in foche grigie ed in migliaia di sule appollaiate sulla scogliera. La vera sorpresa si ha visitando l’Ile Bonaventure, allorche’ si ha la possibilita’ di vedere questi uccelli a distanza ravvicinata: l’azzurro dei loro occhi, l’arancio del collo, il colore del cielo terso ed il blu dell’Oceano rende l’ambiente incantevole. Cena di classe, parecchio buona ma anche abbastanza economica, al ristorante Normandie.

18/8/2007 – Come da consigli del sito Turisti per Caso la sveglia suona alle 5 per le fotografie dell’alba sul Rocher Perce’. Anche se le previsioni (esatte) danno pioggia per l’intera mattinata lo spettacolo multicolore e’ di rara bellezza e ripaga ampiamente la levataccia. Il balcone con vista panoramica evita di doverci muovere dall’hotel e cosi’ alle 5.20 si e’ di nuovo sotto le coperte. Verso le 9 inizia a gocciolare ma decidiamo ugualmente di andate al Parc du Forillon nelle vicinanze di Gaspe’ (120km). Per nostra fortuna verso le 10.30 siamo gia’ in condizioni di asciutto e la camminata nel bosco si limita ad una lotta contro il vento. Il sentiero panoramico ci guida fino al faro che domina il Cap Gaspe’, tuttavia il grigiore della giornata ci impedisce di fornire un giudizio obiettivo sull’amenita’ del luogo. Per cena ritorniamo al ristorante Normandie di PERCE’ dove abbiamo ulteriore conferma che il rapporto qualita’ del cibo (soprattutto pesce) / prezzo e’ assai elevato spendendo cifre di media grandezza.

19/8/2007 – E’ il giorno del tappone Perce’ – Matane di 451km ma anche quello della pioggia insistente e fastidiosa. Una sveglia casuale alle 5 non ci consente di assistere allo spettacolo dell’alba precedente in quanto il cielo e’ grigio ed alle 9 si e’ gia’ in macchina. A detta delle guide turistiche le varie calette della Gaspesie sarebbero belle da vedersi ma con un tempo cosi’ manca proprio la voglia di fermarsi. I chilometri da percorrere sarebbero in realta’ 380, tuttavia tentiamo di allungare verso Mt Albert dove la nebbia copre le vette innevate dei monti Chic-Choc. Ironia della sorte a MATANE smette di piovere ma la cittadina non offre nulla se si eccettua un torrente pieno di salmoni e una corta passeggiata sulla Promenade du Capitain che glorifica gli ammiragli nati in zona. Per la prima volta ceniamo in un McDonald’s e ci rammarichiamo di non aver optato per un differente punto di arrivo (a posteriori il nostro consiglio e’ di fermarsi a Mt Albert). 20/8/2007 – Tratto di piccolo cabotaggio (“solo” 217km) sotto un sole splendente che invita alla calma. Dopo alcuni giorni di buio i cellulari riprendono a funzionare e approfittiamo per una veloce chiamata a casa. Abbastanza vicini a Matane ci fermiamo al Jardin du Metis, un luogo dove un particolare microclima consente la crescita di fiori e piante non proprio canadesi: l’ora spesa nel giardino botanico passa serena ma il prezzo del biglietto appare sproporzionato rispetto a cio’ che si vede realmente. La seconda tappa di giornata e’ il Parc du Bic del quale portiamo a termine tre sentieri che ci consentono di osservare abbastanza da vicino una sessantina di foche in relax su scogli e lo strano paesaggio della zona. Per questioni di tempo non ci fermiamo ad osservare il tramonto che viene definito “uno dei piu’ belli del mondo” e procediamo verso l’Hotel Universel di RIVIERE DU LOUP per la penultima notte in terra canadese.

21/8/2007 – Riviere du Loup dista 207km di autostrada da Ville du Quebec ma a meta’ strada optiamo per una deviazione a Mt St Joli per acquistare alcuni carini prodotti dell’artigianato locale. Giunti a VILLE DU QUEBEC depositiamo i bagagli all’Hotel Chateau Laurier prima del giro in un luogo che definire “ondulato” e’ riduttivo. Tutto ruota intorno al Chateau Frontenac, un mastodontico albergo a forma di castello, dominato dall’alto dalla Citadelle. Il Palazzo del Parlamento e’ l’altra grande costruzione di “Quebec Alta”, mentre nella parte bassa della cittadina meritano una visita la piccola e graziosa Place Royale ed il murales che racconta molti secoli di vita canadese. Con l’acquisto di qualche regalino e l’ammirazione per alcune sculture di origine inuit termina una giornata in cui la stanchezza del viaggio incomincia a farsi sentire. 22/8/2007 – L’ultima mattina nel continente americano si esaurisce con un altro giretto a Ville du Quebec e la partenza per MONTREAL da cui decollera’ il nostro volo KLM delle 18.55 per Amsterdam. Dopo la consegna del veicolo in aeroporto e il check-in ci permettiamo un commento a caldo sulla positiva esperienza vissuta nei precedenti 15 giorni. A parte alcune destinazioni poco gradevoli (Carleton e Matane) siamo ampiamente soddisfatti del viaggio che ha avuto l’appoggio del clima favorevole e con tutto il cuore ci sentiamo di consigliarlo a chi intenda trascorrere un paio di settimane nella parte orientale del Canada.



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