Ontario del sud e bruce peninsula

CANADA ( ONTARIO ) estate 2006 sabato 12 AGOSTO Per questo viaggio abbiamo optato per la partenza da Monaco; per due motivi: era l’unico aeroporto che forniva volo diretto sia all’andata che al ritorno, ed in più ad una tariffa molto interessante. Partiamo verso le 08:00 da casa; il nostro volo LH-474 per Montreal è previsto per le...
Scritto da: bettytn
ontario del sud e bruce peninsula
Partenza il: 12/08/2006
Ritorno il: 25/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
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CANADA ( ONTARIO ) estate 2006 sabato 12 AGOSTO Per questo viaggio abbiamo optato per la partenza da Monaco; per due motivi: era l’unico aeroporto che forniva volo diretto sia all’andata che al ritorno, ed in più ad una tariffa molto interessante.

Partiamo verso le 08:00 da casa; il nostro volo LH-474 per Montreal è previsto per le 15:30 quindi vogliamo prendercela con comodo… nonostante i forti rallentamenti e la coda chilometrica alle porte di Monaco riusciamo ad arrivare a destinazione in perfetto orario. La “febbre” da partenza sale esponenzialmente dopo aver parcheggiato la macchina e ci accompagna fino al banco del check-in. Notiamo che, nonostante l’allarme-terrorismo di pochi giorni fa a Londra, non ci sono restrizioni particolari sul bagaglio a mano. Terminate le consuete formalità doganali ( con smontaggio degli obiettivi di entrambi gli apparecchi fotografici ) ci dirigiamo al ristorante per un piccolo spuntino a base di specialità tedesche … L’imbarco avviene in perfetto orario ed il volo svolge molto tranquillamente. Alle 18:30 siamo al banco HERTZ per il ritiro dell’auto. Dopo un’estenuante attesa che qualche addetto si preoccupi di montarci il seggiolino-auto per Alice, e la cosa ci fa imbestialire non poco, visto che siamo stanchissimi ed abbiamo visibilmente voglia di andare a dormire, lasciamo l’aeroporto Trudeau. Poco dopo arriviamo all’hotel SAINT-MARTIN a Laval, lo stesso dove abbiamo soggiornato l’estate scorsa… Sistemiamo i bagagli alla bell’e meglio e andiamo a dormire.

domenica 13 AGOSTO Sveglia alle 04:30, inevitabile visto il fuso orario di -6 ore. Dopo una lauta colazione in hotel, partiamo alla volta di Montreal. Come prima cosa visitiamo la “montagna” che domina la città e dalla quale deriva il suo nome ovvero il Mont Royal. La giornata si preannuncia magnifica quindi approfittiamo per fare anche una bella passeggiata; ci fanno compagnia numerosi scoiattoli che vengono in cerca di cibo. Alice li trova simpatici e cerca di avvicinarli per dare loro dei pezzetti di pane. Arriviamo poi al famoso Kondiaronk Belvedere che permette di avere una veduta “aerea” di downtown Montreal. Notiamo parecchi joggers e ciclisti che sostano in questo luogo per ritemprarsi dalle fatiche sportive … per fortuna le orde di turisti sono ancora lontane. C’è molta pace e tranquillità quindi e rimaniamo per un bel po’ ad ammirare il panorama e il piacevole sky-line cittadino.

La nostra prossima meta è il vieux-port che decidiamo di visitare noleggiando una bici dotata di 4 ruote. Dopo aver pranzato al ristorante PLACE ST-PAUL, approfittiamo per fare una breve passeggiata nel vivace centro storico di Montreal. La stanchezza si fa sentire già a quest’ora, quindi decidiamo di ritornare a Laval, ma prima di tornare in albergo dobbiamo passare da WAL-MART per comperare un adattatore elettrico per i vari caricabatteria e, già che ci siamo, approfittiamo di un’offerta a $ 14,00 per prendere anche un passeggino per Alice ( visto che il nostro lo abbiamo lasciato a casa … ) .

Passiamo alcune ore di relax in stanza e poi, verso le 18:00, usciamo a cercare un ristorante per cena: la scelta cade su LUGANO’S . Il locale è carino, ben frequentato e noi vi abbiamo mangiato discretamente. lunedì 14 AGOSTO Colazione in Hotel e partenza verso le 08:00.

Arriviamo a Ottawa attorno alle 10:00… siamo nella centralissima il flusso del traffico è bloccato per il passaggio della fanfara… è proprio allora che ci rendiamo conto che sta per iniziare il famoso e tanto atteso Cambio della Guardia. Prendo Alice, guizzo fuori dall’auto e ci dirigiamo velocissimamente davanti al Parlamento dove una folla di turisti e curiosi è già in attesa di ammirare le Giubbe Rosse in azione. Alex, dopo avere trovato un parcheggio, ci raggiunge poco più tardi. Terminato lo spettacolo con le sue parate e marce, seguiamo il tour proposto dalla guida e visitiamo così alcuni bei angoli della capitale ( Parliament Hill, Rideau Str., Sussex Rd. ). In questo caso il passeggino si rende comodissimo per “scarrozzare” la nostra principessa. Pranziamo in Sparks Str. , cuore pulsante degli affari e del commercio di Ottawa e verso le 13:00 ci lasciamo alle spalle questa bella città per dirigerci verso la nostra prossima meta: Gananoque, dove ci arriviamo verso le 16:00 .

Ci sistemiamo al COLONIAL RESORT, un motel senza molte pretese ma pulito ed accogliente.

Nel pomeriggio il tempo è peggiorato notevolmente ma per fortuna non piove; nonostante l’alto tasso di umidità non possiamo evitare di fare un giretto nella cittadina poi portiamo Alice in un parco giochi e ci rimaniamo fino quasi all’imbrunire. Consumiamo la nostra cena in un Family Restaurant : cibo a buffet veramente disgustoso e conto salatissimo… Sigh ! martedì 15 AGOSTO Facciamo una lauta colazione in albergo e ci dirigiamo al molo di Gananoque. Alle 09:00 salpa la nostra nave per le “Thousand Islands”. La crociera, della durata di 3 ore, ci porta alla scoperta del favoloso arcipelago ( formato da oltre 1800 piccole isole ) che si estende nelle acque del Fiume S.Lorenzo e del Lago Ontario; ci troviamo proprio sul confine fra la regione dell’Ontario e lo Stato di New York. Su alcune isolette sventola infatti la famosa bandiere a stelle e strisce e per scendere a visitare Boldt Castle è indispensabile avere con sé il proprio passaporto, lì infatti troverete la dogana. Fortunatamente il clima è piacevole anche se un po’ ventilato. La navigazione offre numerosi scorci paesaggistici di intensa bellezza: baie sabbiose, rocce granitiche, boschi di sempreverdi o di aceri. Per non parlare dei coloratissimi fari e dei ponti che si incrociano girando lo sguardo. Poco prima delle 12:00 ritorniamo a Gananoque. Visto che la temperatura è deliziosa, decidiamo di prendere l’auto ed andare nella vicina Kingston. Percorrendo la 401 W in poco meno di mezz’ora ci troviamo proprio davanti alla maestosa City Hall. Girovaghiamo nella zona adiacente il porticciolo dove un trio di musicisti sta suonando alcuni brani jazz; c’è un bel movimento di gente a quest’ora ! Cominciamo a sentire un certo appetito, quindi percorriamo Princess St. Alla ricerca di un localino dove pranzare. La nostra guida suggerisce CHEZ PIGGY e senza difficoltà lo scoviamo. Il ristorante è situato in un bell’edificio del XIX secolo ed è considerato uno dei migliori della città. Prima di accomodarci in uno dei tavoli all’aperto all’interno di una corte dei tempi che furono, c’è una lunga lista d’attesa. Per ingannare il tempo ammiriamo i recenti lavori di ristrutturazione sia esterni che interni al locale. Mangiamo divinamente; unica nota dolente la forte presenza di imenotteri che infastidiscono non poco i clienti ( soprattutto Alex che è allergico alle punture delle api !! ). Ritornati in hotel, raggruppo tutta la biancheria da lavare e ci rechiamo in una di quelle lavanderie a gettoni per fare il nostro primo bucato della vacanza. Noi italiani non siamo abituati a farne uso, ma reputo questo servizio un ottimo sistema che agevola i viaggiatori con bimbi al seguito… Questa volta ceniamo al ristorante dell’hotel; ottimo il menù e pure il servizio ! mercoledì 16 AGOSTO Facciamo la consueta ed abbondante colazione, paghiamo il conto e partiamo.

Decidiamo di dirigerci verso Niagara, in quanto le previsioni meteo promettono tempo splendido per i prossimi due giorni. Su mia indicazione, ad una cinquantina di chilometri da Kingston entriamo nella Prince Edward County, la famosa penisola circondata dal lago Ontario. Nella mia precedente esperienza di viaggio canadese, mi ero fermata alcuni giorni a Picton un tranquillo e delizioso villaggio. Vi facciamo una breve sosta giusto per fare una passeggiata in Main St. E per fare giocare Alice in un attrezzato parco giochi… Proseguiamo in auto verso le Sandbanks Provincial Park. Rimaniamo delusi dal paesaggio e dall’acqua del lago particolarmente sporca: una schiuma densa e giallastra rovina la bellezza del luogo. Ci sorprendono i numerosi turisti che affollano la spiaggia e fanno tranquillamente il bagno in quelle acque che sembrano tutto fuorché pulite. Io sola, mi avventuro ugualmente sulle famose e alte dune di sabbia finissima alla ricerca di un soggetto che dal punto di vista fotografico dia giustificazione alla sosta in questo posto… purtroppo le mie speranze vengono disattese e, sconsolata, me ne ritorno alla macchina dove il resto della “truppa” mi sta aspettando. Lasciano le Sandbanks con l’amaro in bocca, ma una sosta ad una bancarella che vende frutta lungo la strada ci tira su un po’ il morale: le ciliege sono dolcissime e deliziose ! Ritorniamo sulla HWY 2 in direzione Toronto. A Brighton facciamo una pausa pranzo da VITO’S PIZZERIA, un ristorantino scovato a caso. Mangiamo delle gustose pizze che ci rinfrancano lo spirito. Trascorriamo le successive due ore in auto; a Toronto il traffico particolarmente intenso rallenta non poco la nostra marcia, ma imboccata la QEW il caos va via via scemando rendendo meno stressante la nostra trasferta. Arriviamo finalmente a Niagara Falls verso le 16:30 . Ci diamo subito da fare per trovare una sistemazione: dopo alcuni tentativi falliti ( a causa del prezzo spropositato delle stanze ), troviamo posto al ADMIRAL INN un pulito ed accogliente motel in Clark St.; ci troviamo a pochi minuti a piedi dalle maggiori attrazione di Niagara. Lasciamo i bagagli in camera ed usciamo subito a scoprire le meraviglie di questa località che è senza dubbio la più turistica dell’Ontario.

Ciò che ricordavo di Niagara Falls ( visitata nel lontano aprile 1992 ), svanisce del tutto quando arriviamo nei pressi di Clifton Hill, la ripida via che porta alla promenade con vista sulle cascate. E’ incredibile la radicale metamorfosi che ha subito questa cittadina … Mi sembra di essere in un grande Luna Park ! La prima “attrazione” che non possiamo perdere è la nuovissima ruota panoramiche SkyWheel che in pochi secondi ci regala una vista mozzafiato su entrambe le cascate sia quelle americane che le famose HorseShoe. Alice è elettrizzata e la notevole altezza non spaventa neppure lei ! Terminato il tour ci dirigiamo verso River Road dove, assieme ad una miriade di altri turisti, è possibile ammirare le famose cascate. I ricordi negativi di 14 anni fa svaniscono … Siamo tutti e tre felici di trovarci qua ed Alex incomincia a scattare foto. Percorriamo a piedi un bel tratto di strada ma il caldo ci sta affaticando non poco, decidiamo quindi di non arrivare fino alle cascate HorseShoe: C’è inoltre una fitta nebbiolina di vapore acqueo che allevierebbe la calura di oggi ma sarebbe letale per le apparecchiature fotografiche !. Rimandiamo al giorno successivo la visita e ritorniamo quindi in hotel passando davanti alla Skylon Tower, una delle torri panoramiche che permettono una vista incredibile sulle cascate, insomma una delle tante attrazioni nate per non annoiare il turista… Arrivati in stanza ci concediamo un po’ di relax poi, verso le 19:30, usciamo per cenare; al nostro arrivo avevamo adocchiato un ristorante italiano dal nome CASA VOSTRA proprio di fronte al nostro hotel, ma prima di entrarci diamo un’occhiata al menù… Sembra interessante ! Il locale è molto carino ed accogliente; le deliziose cameriere hanno un particolare occhio di riguardo per noi ospiti italiani ed una di loro ci parla nel poco italiano che ricorda e che ha imparato dalla nonna… Mangiamo divinamente deliziando i nostri palati con caprese, calamari fritti, minestrone e pennette per la nostra piccola. Wow ! A fine pasto il cuoco ( figlio di immigrati italiani ) ci offre un buon caffè e si intrattiene con noi per un po’.

Felici lasciamo il ristorante e decidiamo di incamminarci verso Clifton Hill. L’impatto è straordinario e per un attimo ci sembra di passeggiare per Las Vegas. Le luci al neon intermittenti, i colori fluorescenti e la musica altisonante imperversano in ogni angolo e l’edificio a tema House of Frankenstein colpisce in modo particolare la nostra piccola Alice… Un attimo è euforica e poi sembra quasi “in trance” per tutti questi nuovi stimoli visivi.

Trascorriamo oltre un’oretta a passeggiare su e giù per l’affollata via, curiosando qua e là ed osservando soprattutto l’orda di turisti che popola la notte kitsch di Niagara Falls.

Ce ne ritorniamo in hotel verso 23:00, stanchi ed euforici per la giornata appena trascorsa.

giovedì 17 AGOSTO Usciamo dall’hotel un po’ prima delle 8:00, facciamo benzina e dopo aver cercato inutilmente un locale aperto per fare colazione, decidiamo di passare sull’altro lato, ovvero entrare negli Stati Uniti attraversando lo spettacolare Rainbow Bridge che permette sì una visuale estremamente d’impatto su entrambe le cascate, ma è praticamente impossibile sostare per ammirare il panorama. Vista l’ora il traffico è praticamente inesistente ed in più all’ufficio del BCP ( Border and Custom Protection ) ci sono solo 5 persone davanti a noi: tutte quante aspettano pazientemente il visto di ingresso. Nella sala di attesa non possiamo fare a meno di notare le lungaggini ed i veri e propri interrogatori ai quali sono sottoposti i poveretti di turno. Le formalità per noi europei sono parecchio più semplificate grazie al Visa Waiver Program anche se pure noi, oltre alle domande di rito, ci scattano una fotografia e ci prendono le impronte digitali: in poco meno di mezz’ora le formalità sono completate ed usciamo felici. Opps …Notiamo che i tipi che attendevano prima di noi sono ancora li… Welcome, siamo nello stato di New York ! Dopo aver parcheggiato l’auto, ci precipitiamo a fare colazione nel vicino bar e lì ci rendiamo conto che siamo senza dollari americani; alla fine accettano i soldi canadesi ! Fatto ciò, decidiamo di fare la lunga passeggiata che porta fino a Goat Island. Il tempo è favoloso e la grande massa di vapore acqueo crea uno spettacolare susseguirsi di arcobaleni. Per prima cosa visitiamo da vicino le American Falls, poi con passo tranquillo ci dirigiamo ad ammirare il lato americano delle cascate HorseShoe ( cioè “a ferro di cavallo”, chiamate proprio così per la classica forma ). IL boato dell’acqua è indescrivibile e rimaniamo incantati di fronte a tanta potenza. Anche se è risaputo che il miglior panorama si apprezzi dal lato canadese, noi siamo tutt’altro che delusi e consideriamo Goat Island pure bella ! Ad onorare tale bellezza ci scateniamo a fare fotografie, senza tralasciare qualche scatto alle piccole barche “Maid of the Mist” che scarrozzano una moltitudine di turisti in cerca di un incontro ravvicinato con gli spruzzi d’acqua… Verso le 12:00 torniamo alla macchina e decidiamo di andare al PRIME OUTLET ( al 1900 Military Rd. ) che dista pochi chilometri da dove ci troviamo ora. Prima di darci agli acquisti nei vari negozi monomarca, pranziamo in una caotica ed affollata “piazza” proprio all’interno del Centro Commerciale. Il cibo scelto non è un granché ma sazia le nostre pance affamate. Poco dopo andiamo a curiosare negli store; Alex fa incetta da TOMMY HILFIGER, per accontentare le richieste dei nipoti e per rimpiazzare la giacca dimenticata nella stanza dell’hotel a Gananoque. Fa parecchio caldo.

Dopo aver dato sfogo alla nostra voglia di shopping a buon mercato, partiamo per rientrare in Ontario. Questa volta optiamo per un altro ponte che si trova a pochi chilometri a valle rispetto al Rainbow; alla dogana non consegniamo però i nostri I-94W ( i tagliandini verdi attaccati ai passaporti dal funzionario doganale USA ) e questo tarlo mi assillerà fino al nostro rientro in Italia… Poco dopo facciamo una rilassante pausa in un grande parco attrezzato per il pic-nic e con un bel parco giochi per bimbi. Ci gustiamo una bibita fresca, facciamo giocare Alice su scivoli ed altalene e poi, con calma, decidiamo di proseguire verso Nagara-On-The-Lake che dista a circa 20 km. Lungo il tragitto incontriamo numerose bancarelle che vendono frutta fresca e la tentazione di assaggiare delle fragole o delle ciliegie appena raccolte prende il sopravvento; ci fermiamo così a fare un altro break.

Verso le 17:00 arriviamo nella deliziosa cittadina che non ha nulla a che fare con la “sorella” Niagara Falls. Facciamo una bella passeggiata in Queen St., la via principale, dove si possono ammirare i bei edifici in legno in stile ottocento e giardini curatissimi. Ci rilassiamo osservando le vetrine dei caratteristici negozi dove si vendono prodotti artigianali e di pasticceria. Lasciamo l’atmosfera speciale di Niagara-On-The-Lake e ci avviamo verso il nostro hotel. Per evitare la strada principale, a quell’ora molto trafficata, scegliamo una via alternativa che attraversa i tantissimi vigneti che rendono famosa questa zona dell’Ontario. Un simile itinerario, con tanto di aziende vinicole, ci ricorda un po’ il nostro Trentino. Chissà come saranno i vini !! Alla sera usciamo solo per cenare e la scelta cade inevitabilmente di nuovo sul CASA VOSTRA. Sarebbe assurdo andare a cercare un posto alternativo… Dopo cena siamo stanchissimi e preferiamo tornare subito in stanza. Nell’attraversare la strada incrociamo una famigliola ( numerosa ) di amish / mennoniti.

venerdì 18 AGOSTO Ci alziamo con calma e facciamo colazione nella vicina tavola calda.

Terminato il check-out, mentre stiamo caricando le valigie in macchina, rivediamo la stessa famigliola di ieri sera che va a fare colazione… questa è proprio l’anteprima di quello che ci attenderà oggi: la nostra meta è infatti la cittadina di St.Jacobs.

Lasciamo Niagara prendendo la QEW verso Hamilton, percorriamo varie Hwy fino a Kitchener-Waterloo. Alle 10:30 siamo davanti all’Ufficio Informazioni Turistiche, che stranamente è chiuso… così approfitto del vicino ufficio postale per spedire le cartoline acquistate ieri; quando esco trovo un simpatico vecchietto che, notata la mia attesa, apre provvisoriamente l’ufficio e mi dà alcune brochures: quelle che ci interessano riguardano i bed&breakfast, in quanto abbiamo intenzione di optare per questo tipo di alloggio… Partiamo quindi alla ricerca di un B&B. Sul depliant sono segnati alcuni indirizzi, ma ben presto ci accorgiamo che all’infuori del centro abitato, orientarsi è una tragedia ! Dalla via principale si diramano numerose strade anche non asfaltate che si chiamano Country Roads e ce ne sono tantissime e tutte numerate, ma pure loro si incrociano con altre strade … Inutile dire che perdiamo il senso dell’orientamento.

Dopo un lungo vagabondare arriviamo al B&B prescelto. La proprietaria è chiaramente una mennonita e esce di casa a piedi scalzi e; è molto gentile e ci avvisa che purtroppo le due stanze sono occupate. Nonostante la nostra intrusione i intrattiene un po’ con noi e ci mostra orgogliosa la dépendance/cottage con camino e rifiniture in legno; poi, per non lasciarci in balìa di noi stessi, si mette al telefono ed inizia a contattare ( parlando in tedesco ) altri B&B della zona. Dopo alcuni tentativi, riesce a scovare una stanza nella zona di Elmira ( che raggiungeremo solamente con l’aiuto di una dettagliata mappa disegnata al momento dalla zelante signora ! ).

Al WHITE PINE FARM faremo la nostra ennesima bella esperienza in questo viaggio. Ella e Orlan Martin, la coppia mennonita che ci abita è molto affabile; la casa è un ranch di grandi dimensioni con relativa rimessa per i trattori, recinti per il bestiame, pollai e stalla. Sul retro c’è anche una piccola piscina.

Lasciamo frettolosamente i bagagli nella nostro stanza, che è piccola ma molto accogliente, infatti sono quasi le 13:00 e siamo affamati come lupi.

Ritorniamo così al villaggio di St. Jacobs e ci fermiamo a magiare al BENJAMIN’S INN sulla Main St. Il ristorante è delizioso e molto tranquillo; Alice si addormenta sul passeggino così noi approfittiamo per consumare il nostro buonissimo pranzo in tutta tranquillità; ce la prendiamo proprio con comodo visto che la temperatura esterna oggi è piuttosto afosa ! Quando lasciamo il ristorante, ne approfittiamo per fare due passi; il centro di St. Jacobs è veramente piccolissimo, ma è caratteristico con i suoi edifici in legno in stile ottocento. Scattiamo qualche foto di rito, in particolare quando ci passano accanto le carrozze tirate dai cavalli, il tipico mezzo di trasporto della popolazione amish.

Notiamo fin da subito che a differenza degli amish che vivono nella Lancaster County in Pennsylvania, questo gruppo è più aperto e meno osservante delle rigide tradizioni; infatti molti di loro non disdegnano di guidare l’auto o lavorare la terra con il trattore.

Quando Alice si sveglia facciamo una bella passeggiata lungo un fiume che passa nelle vicinanze; il percorso è immerso completamente nel bosco e ci fanno compagnia unicamente i versi di qualche uccello appollaiato in mezzo ai rami.

Prima di ritornare al b&b Facciamo un po’ di spesa in un fornito supermarket.

Per cena, su consiglio di Ella, andiamo al Family Restaurant CROSSROADS, che dista a pochi minuti d’auto. Nel locale c’è parecchia confusione e ci si serve unicamente dal buffet, comunque mangiamo discretamente, ma causa il frastuono e la stanchezza accumulata cerchiamo di sloggiare in tempi rapidi… abbiamo voglia di rientrare a casa e goderci la tranquillità che la campagna offre.

sabato 19 AGOSTO Alle 07:30 siamo già svegli e dalla cucina stanno arrivando dei profumini; Ella sta preparando sicuramente la colazione: uova e bacon in primis ! Mangiamo tutti allo stesso tavolo, non prima però che Orlan abbia recitato la loro consueta preghiera di ringraziamento. L’atmosfera è molto rilassata e ci perdiamo a chiacchierare con i nostri simpatici ospiti che sono molto curiosi di conoscere il più possibile di noi e dell’Italia; poco dopo arriva anche l’ospite giapponese. Ci spiega che è un abitué e ci racconta che, durante l’estate, mentre la moglie è in tournée come ballerina di danza classica, adora trascorrere alcune settimane di vacanza proprio presso il ranch dei Martin; lui trova che questo sia un posto che ti ricarica il corpo e ti rigenera la mente. In effetti se voltiamo lo sguardo fuori dalla finestra, ciò che si vedono sono solo interminabili campi coltivati e prati a perdita d’occhio e questo è proprio una cosa fuori dal comune per chi vive in alcune zone d’Italia, figuriamoci per chi abita in una metropoli giapponese ! Lasciamo a malincuore il Ranch e partiamo verso nord alla volta della Georgian Bay, grande golfo ed importante meta turistica sul lago Huron.

Arriviamo a Wasaga Beach verso le 11:00. La prima impressione che abbiamo di questa località è quella di essere sulla riviera romagnola… Per prima cosa cerchiamo alloggio e la nostra scelta cade sull’hotel DONATO’S HOUSE; dal nome lascia intendere che ci sia un’origine italica: la nostra tesi viene poi confermata dal proprietario che ci racconta, in un italiano un po’ stentato, di essere figlio di immigrati del sud.

La stanza è molto spaziosa e dotata di ogni comfort, nonostante ci trovassimo in Mosley Rd. , la via principale di Wasaga, ci troviamo fortunatamente sul lato più tranquillo ed il nostro panorama è un fitto boschetto, il mare è vicino anche se non possiamo vedere dalla nostra finestra. Ci sistemiamo e poi usciamo a cercare un ristorantino. Sembra non esserci una vasta scelta e quindi andiamo al LITTLE MARINA. E’ una pizzeria ma il fatto di essere, a quell’ora, gli unici clienti del locale, ci mette un po’ di malinconia. Per fortuna che la pizza è decente ! Per accontentare Alice, ci fermiamo una mezz’oretta in un bel parco-giochi, poi andiamo a vedere la famosa spiaggia di Wasaga. Rimaniamo innanzitutto sconvolti per la folla di gente ( per lo più giovani under 30 ) che popola questa zona: numerosi sono i locali e negozi aperti e la musica è in ogni dove. Se dapprima pensavamo che tutta questa confusione fosse dovuta al fatto che oggi è sabato, dopo pochi passi scopriamo invece che in questo fine-settimana si tiene l’annuale esposizione delle Corvette, le famose auto sportive made in USA che più o meno tutti conoscono. Nemmeno noi riusciamo a sottrarci dal curiosare i bolidi parcheggiati sul lungomare, ma le scene più suggestive che il mio occhio “fotografico” non può farsi sfuggire sono quelle relative ai proprietari delle super-auto, che sono proprio fuori dall’ordinario e fanno di tutto per non passare inosservati ! Visto che il tempo non ci vuole proprio regalare un po’ di sole, decidiamo di tornare in hotel. Alex ed Alice fanno un riposino, mentre io decido di smaltire un po’ di biancheria da lavare e fare un altro giro di lavatrice nella vicina laundry a gettoni.

Durante il mio rientro a piedi, mi scarrozzano vicino decine e decine di Corvette: lo show deve essere terminato … Usciamo nuovamente dalla nostra stanza verso l’ora di cena, dopo un piccolo giro di perlustrazione, decidiamo di fermarci al GOODIES CAFE’, un localino intimo ed accogliente che ci dà anche soddisfazione per il buon cibo: i Fusilli di Alice sono una vera specialità, mentre noi grandi ci gustiamo una gustosa Greek Salad ! Vista la stanchezza decidiamo di tornarcene subito in hotel.

domenica 20 AGOSTO Ci alziamo con calma e scendiamo a fare colazione. Purtroppo il tempo è brutto, ma almeno non piove… Decidiamo di prendere la macchina e di andare in esplorazione verso Penetanguishene e Midland che si trovano nella piccola penisola fra Nottawasaga Bay e la Georgian Bay. E’ veramente una desolazione: fa freddo, soffia un vento fastidioso ed in più non si vede in giro anima viva… è in effetti domenica mattina e logicamente non c’è un attività commerciale aperta, nemmeno una pasticceria dove bere qualcosa di caldo ! Facciamo comunque una sosta per sgranchirci un po’ le gambe: ci troviamo in un bel parco con piste ciclabili ed una serie infinita di giochi per bambini, dallo scivolo alle altalene e via dicendo. Inutile dire che per “resistere” all’aria aperta con queste condizioni climatiche dobbiamo starcene bene imbaccucati… E pensare che fino a pochi giorni fa si stava così bene con quelle temperature estive ! Comunque non demordiamo e, saliti nuovamente in auto, partiamo alla scoperta di nuovi angoli di paesaggio. Dopo un breve pellegrinaggio, capitiamo a Honey Harbour un piccolo villaggio che si affaccia sul lago Horon. E’ quasi l’ora di pranzo e ci fermiamo al DELAWANA INN, anche perché è proprio l’unico posto che potrebbe offrire qualcosa di più di un hot-dog . Senza saperlo ci troviamo in un vero e proprio resort, ovvero una specie di villaggio turistico con tanto di animazione, baby-club e diverse possibilità di praticare sport, come il golf e la barca a vela… Purtroppo il tempo non promette nulla di buono ed il vento freddo continua imperterrito a infastidirci ( i turisti però sembrano non curarsene e girano tranquillamente in t-shirt, pantaloncini ed infradito… ). Appena possibile ci rifugiamo nel ristorante vista lago, dove consumiamo dei chicken sandwiches, patatine ed insalata greca. Nel primo pomeriggio un timido sole si fa vedere di tanto in tanto, ma le speranze che faccia un po’ più caldo sono davvero misere. Decidiamo quindi di ritornarcene a Wasaga Beach. Il nostro hotel ha fortunatamente una piccola piscina coperta e riscaldata, quindi, date le poche alternative, scegliamo di trascorrerci il resto della giornata. Così accontentiamo anche Alice che ha tutta l’aria di diventare una provetta nuotatrice ! All’ora di cena torniamo al GOODIES CAFE’. All’uscita dal locale abbiamo la piacevole sorpresa di ammirare un cielo stupendo, così non possiamo farci sfuggire un’occasione d’oro per fotografare il tramonto. Ci dirigiamo verso la spiaggia che si trova proprio lì a due passi: a quest’ora è praticamente deserta e ciò aggiunge maggiore fascino e bellezza. Con un po’ di pane la nostra piccola attrae alcuni gabbiani che, nel giro di pochi minuti, diventano centinaia. La sensazione del vento nei capelli ed il profumo dell’aria ( che assomiglia a quella del mare ! ) ci risolleva il morale dopo una giornata che sembrava proprio aver preso una piega storta. Nel frattempo il cielo ha assunto delle stupende tonalità giallo-rosse quindi non ci resta che immortalare il bellissimo panorama che si staglia all’orizzonte.

lunedì 21 AGOSTO Partiamo alle 08:30, dopo una lauta colazione. La meta di oggi è la Bruce Peninsula, situata a nord – est rispetto alla nostra attuale posizione. Arriviamo a Tobermory alle 11:00 e la prima cosa che facciamo è cercare il nostro B&B THE CAPTAIN & ILEAN, prenotato con largo anticipo dall’Italia. La casa è un po’ fuori dal villaggio ed è immersa nella natura bellissima tipica canadese. Incontrata la coppia che lo gestisce, percepiamo che il nostro arrivo troppo anticipato ha scombussolato un po’ la loro giornata… comunque sia ci lasciano parcheggiare i bagagli e ci mostrano la nostra stanza ( bellissima la vista sul lago Huron, bagno enorme con jacuzzi rotonda e un salotto a nostra completa disposizione !! ). Dopo aver ammirato quello che sarà il nostro alloggio per le prossime due notti, andiamo a Tobermory dove, per prima cosa, prenotiamo la crociera delle 13:25 che ci porterà alla scoperta del Fathom Five National Marine Park, uno delle più importanti aree naturali dei Grandi Laghi nord americani. Prima di salpare pranziamo al CROWSNEST, un ristorante nei pressi del porticciolo Little Tub Harbour. La giornata è magnifica quindi restiamo in terrazza. Il cibo è delizioso e sarebbe molto rilassante se non fosse per la presenza fastidiosa di imenotteri ! La crociera è un’esperienza interessantissima che ci conduce a conoscere più da vicino la bellezza dell’arcipelago con le sue verdissime isolette, i fari storici e i relitti sommersi visibili grazie alle acque limpide e cristalline che fanno del Fathom Five proprio una delle mete più ambite per gli appassionati di immersione subacquea.

Durante le tre ore di navigazione passiamo anche nei pressi di Flowerpot Island, ma il peggioramento delle condizioni meteo non da la possibilità di godere al massimo del panorama. Per quasi tutta la crociera Alice è rimasta comodamente sdraiata in passeggino a farsi il suo riposino pomeridiano.

Vista l’ora, decidiamo di tornarcene al B&B per darci una rinfrescata e per riposarci un po’. Approfittiamo della vasca per fare tutti un bel bagno ristoratore ( Non potrò mai dimenticare quando, ancora pieni di schiuma, è venuta a mancare l’acqua; dopo un’inutile attesa ci siamo dovuti asciugare senza poterci risciacquare … ). Questo episodio ha gettato un’ulteriore ombra di mistero sulla coppia che ci ospita, perché già immaginavo il vecchietto che chiudeva i rubinetti per “punirci” per la scarsa parsimonia nell’utilizzo dell’acqua calda ! Non ho avuto il coraggio di fare luce sull’accaduto: poteva tranquillamente trattarsi di un problema idrico locale, ma i nostri ospiti sono tutt’altro che cordiali e cerco di evitare di fare domande del genere. Usciamo per cenare. Il ristorante scelto è il GRAND VIEW e, come dice il nome stesso, offre un meraviglioso panorama sulla baia e su Little Tub Harbour. Mangiamo benissimo, il locale è molto accogliente ed il servizio e ottimo: non abbiamo dubbi domani sera ritorneremo qua ! Rientriamo a casa. Chiediamo il permesso ( non si sa mai ! ) di scendere al molo privato; abbiamo intenzione di fare qualche foto al tramonto sul lago e l’occasione ci sembra unica, visto che il cielo è ricoperto da nuvolette che con la luce dell’ultimo sole prendono una colorazione tutta particolare.

Dopo avere pattuito l’orario della colazione, stiamo un po’ in salotto ( come tutto il resto della casa è pieno di souvenir ed oggetti a tema marinaro )a guardare le previsioni meteo per l’indomani. Il resto della serata la trascorriamo sul balcone per ammirare gli ultimi bagliori di luce che si riflettono sul lago.

martedì 22 AGOSTO Scendiamo per colazione: ci accomodiamo al tavolo imbandito e la signora comincia a cucinare dei pan-cakes con i blueberries ( una sorta di mirtilli ) … Finalmente si scioglie “il ghiaccio” ed i nostri ospiti cominciano a curarsi di noi facendoci le classiche domande di circostanza. Lui, il Capitano, ci racconta poi la sua esperienza di vita lavorativa passata a bordo di varie navi, anche militari e, a testimonianza di ciò, ci mostra orgoglioso le varie fotografie appese alle pareti. Pian piano l’impressione di essere degli ospiti sgraditi va scemando… Ora anche noi rivolgiamo con disinvoltura delle domande e tutto il timore iniziale svanisce. Prima di andare via ci danno gentilmente alcuni consigli su dei luoghi da visitare nella zona fuori Tobermory e quindi partiamo per l’esplorazione della Penisola di Bruce. La prima tappa della giornata è la spiaggia di Cave Point; anche se non siamo attrezzati con teli e creme solari, la nostra sosta si prolunga piacevolmente più a lungo del previsto: la sabbia fine e l’acqua cristallina invogliano a rimanere, soprattutto ora che siamo gli unici frequentatori della spiaggia e c’è uno splendido sole. Mentre Alice si toglie i sandali e i pantaloncini e sguazza felice sul bagnasciuga, noi approfittiamo per fare qualche telefonata a casa.

Malvolentieri lasciamo questa oasi per dirigerci verso Cabot Head Provincial Nature Reserve. Per arrivarci percorriamo la deserta Dyer’s Bay Road che, per diversi chilometri costeggia il lago Huron ed offre numerosi scorci interessanti. Alla fine della strada ci si trova davanti al faro di Cabot, decidiamo di fare subito la passeggiata che porta al Wingfield Basin, un’insenatura semi paludosa che ospita numerosi anfibi. Ritornati al faro una signora ci avvicina per chiederci da dove veniamo. Scopriamo così che è lei che gestisce il faro di Cabot Head e poco dopo ci invita a visitarlo. All’interno incontriamo altri visitatori che, guarda caso, sono italiani ( gli unici abbiamo incontrato durante il nostro viaggio ! ).

Per pranzo facciamo una sosta al ristorante del Golf Club di Tobermory. Approfittando della giornata particolarmente serena e calda, dedichiamo il nostro pomeriggio ad un’altra crociera, ma questa volta con destinazione unicamente Flowerpot Island. Il cielo terso ed azzurro ci permette di fotografare le due opere naturali prodotte dalla lenta erosione dell’acqua: i famosi monoliti le cui forme assomigliano a dei vasi di fiori formato gigante, che danno appunto il nome all’isola.

Sbarcati nuovamente a Tobermory facciamo una capatina in auto per visitare più da vicino il faro di Little Tub Harbour e poi rientriamo al B&B.

Dopo un nuovo piacevolissimo bagno nell’idromassaggio ( questa volta senza esagerare !! ) ritorniamo al GRAND VIEW Restaurant a goderci i deliziosi piatti e per ammirare lo spettacolare panorama.

Prima di rientrare a casa facciamo un giretto per trovare un suggestivo belvedere. La fitta boscaglia rende tale impresa un po’ ardua, ma in extremis riusciamo a trovare un sentiero che ci porta a bordo lago. Qui riusciamo a scattare finalmente le ultime foto a ricordo di questa vacanza sul lago Huron. Bellissime ! mercoledì 23 AGOSTO Colazione alle 08:00. I nostri ospiti sono diventati incredibilmente affabili ed in alcuni casi addirittura spiritosi… Peccato che però oggi noi partiamo ! Percorriamo i 180 km. Che separano Tobermory da Wasaga Beach senza soste. Arriviamo verso le 11:30 e decidiamo di fermarci subito per pranzo. La nostra scelta cade di nuovo sul GOODIES CAFE’, già sperimentato nei giorni scorsi in occasione della nostra permanenza a Wasaga. La nostra metà di oggi è l’Algonquin Park, dove ci arriviamo verso le 14:00. Arrivati ad Huntsville, la cittadina proprio nelle vicinanze del parco, ci concentriamo sulla ricerca di un posto dove stare per le prossime due notti. Purtroppo nei primi due Lodge non abbiamo fortuna: NO VACANCY in entrambi i posti.

Finalmente troviamo posto al COLONIAL INN; la stanza è molto spaziosa ed accogliente in più è molto attrezzato per le famiglie e c’è un bel parco giochi per i bimbi. In più abbiamo la vista su uno dei tanti laghi che caratterizzano questa regione. Il tempo non è dei migliori, ma il nostro desiderio di andare alla scoperta è troppo forte. Noleggiamo un motoscafo e partiamo dal molo del nostro motel per un giretto di un’ora sul Pen(insula) Lake. E’ stata una piacevolissima gita ed Alice si è divertita un sacco, tutta orgogliosa di indossare pure lei il giubbotto salvagente. Più tardi decidiamo di approfittare per fare un po’ di bucato, quindi ci rechiamo a Huntsville in una delle laundry più attrezzate che abbia mai incontrato sino ad oggi: vi si trovano un angolo-giochi per bambini con casetta e, per i più grandi, tanti libri e riviste da sfogliare in poltroncina durante l’attesa.

Verso l’ora di cena andiamo al THE COTTAGE BAR&GRILL, un ristorante molto accogliente e dove il cibo è ottimo ( soprattutto la “soup of the day” !! ). Facciamo una passeggiata lungo Hunters Bay per ammirare un timido tramonto, poi ce ne ritorniamo al nostro motel.

giovedì 24 AGOSTO Partiamo di buon ora e ci dirigiamo immediatamente verso il Parco. Lungo il tragitto ci fermiamo a fare una colazione super nutriente al ALGONQUIN INN: i pancakes sono divini ! Entriamo dal West Gate e percorriamo l’unica strada che attraversa il parco che è la Hwy 60. Facciamo come di consueto numerose soste soprattutto quando intravediamo qualche esemplare di animale da fotografare. E’ stata comica la scena al Smoke Lake: ci fermiamo per scattare delle foto ad un bellissimo blue heron fermo in acqua. Arrivano altre auto e si fermano a bordo strada, un tizio dal finestrino chiede che cosa stiamo osservando, ma appena gli rispondo, alza le spalle ( come per dire “tutto qua??” )e se ne va… Ci restiamo male e perdiamo la possibilità di fotografare l’uccello che, nel frattempo ha preso il volo per un’altra destinazione . Peccato ! Ci consoliamo pensando a chissà quante altre occasioni ci saranno per fotografare altre specie che popolano il Parco ( poveri illusi ! ).

Visitiamo Canoe Lake che, con il suo Portage Store, è uno dei punti principali per le partenze delle escursioni in canoa e in kajak. Qui infatti troviamo un bel movimento di gente che si sta organizzando per partire alla scoperta del Algonquin; è questo infatti il modo migliore per apprezzare al meglio i vari panorami e scenografie naturali che il Parco può offrire: colline di aceri, laghi, fiumi e foreste infinite viste navigando lungo i 2.000 km. Di percorsi su acqua. Purtroppo noi non potremo fare questa esperienza, ma dovremo accontentarci di fare qualche breve escursione a piedi che, però, non riesce ad offrire nulla di ciò che si possa ammirare in barca ! Per girare al Parco è indispensabili munirsi del Pass giornaliero, quindi ci rechiamo al Visitors Center per acquistarne uno. La struttura è molto completa ed offre ai visitatori un’esposizione fotografica particolarmente interessante, un fornitissimo book-store ed un museo interattivo che presenta la Storia Umana e Naturale del Algonquin. La nostra piccola è entusiasta, ma la sua attenzione viene maggiormente catturata dal Teatro dove alcuni rangers intrattengono un pubblico di giovanissimi con dei giochi e dei quiz a tema naturalistico. La sala è gremita all’inverosimile e riusciamo a trovare posto sedendoci sulle gradinate… Nonostante tutto lo show sia ovviamente in inglese, Alice lo segue con estrema attenzione e partecipa con applausi e alzate di mano… rimaniamo lì per una buona mezz’ora e fatico non poco a portarla fuori ! Per fortuna la grande terrazza panoramica offre un’alternativa gradevole e rimaniamo per un bel po’ a goderci la vista sul Parco.

Dopo aver percorso in auto oltre 40 km. Nel Parco decidiamo di tornare indietro. Facciamo ulteriori soste per scattare delle foto ricordo e ripassando da Canoe Lake, ci fermiamo per pranzare e fare qualche acquisto al Portage Store e poi via di nuovo… Rientrati in motel ci rilassiamo un po’ in attesa dell’ora di cena. Sulla scelta del locale non abbiamo dubbi: quello di ieri sera andrà benissimo ! A nanna presto, perché domani ci aspetta il trasferimento verso l’aeroporto di Toronto.

venerdì 25 AGOSTO Carichiamo tutti i bagagli in macchina e lasciamo il motel verso le 09:00. Non rinunciamo a fare una colazione abbondante in una tavola calda di Main St. A Huntsville.

Il nostro viaggio prima sulla HWY 11 poi sulla HWY400 prosegue senza intoppi; il tempo poi peggiora ed inizia a piovere… Dopo avere percorso 150 km. Decidiamo di fare sosta a Cookstown dove sappiamo esserci un grande outlet. Siccome abbiamo parecchio tempo a disposizione e le pessime condizioni meteo non permettono alternative migliori, spediamo le ultime ore a fare shopping nei bellissimi negozi monomarca.

Verso le 13:00 usciamo a Bradford. Abbiamo un certo appetito quindi una sosta al ristorante è quello che ci vuole. Terminata, non resta che ricordare i b La scelta cade sul SHOELESS JOE’S, un locale tutto a tema sportivo con megaschermi per seguire le partite di baseball o hockey; purtroppo però il cibo lascia molto a desiderare, soprattutto la bistecca di Alex … Arriviamo all’aeroporto Pearson di Toronto ampiamente in anticipo: il nostro volo AIR CANADA per Monaco parte alle 20:00.

Arriviamo a destinazione in perfetto orario, verso le 10:00. Saliamo sulla nostra auto, che ci sembra subito piccolissima e stretta ( nonché scomoda ) e ritorniamo a casa.



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