One week in NYC

In giro per la Grande Mela, cercando di vedere il più possibile!
Scritto da: catto
one week in nyc
Partenza il: 19/06/2010
Ritorno il: 26/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Visitare New York City è sempre stato un piccolo tarlo, che batteva nella mente mia e di mio marito Roby da un po’ di anni, divenuto sempre più forte ed insistente a causa della continua lettura di consigli vari ed itinerari sul fantastico forum di www.usaontheroad.it e sulla rivista ed il sito di turistipercaso. Visto il nostro futuro viaggio in Argentina – Bolivia – Cile a settembre e la necessità di un piccolo stacco dal lavoro, vediamo se riusciamo a trovare un volo ed un hotel ad un prezzo non esagerato per la quarta settimana di giugno. Sul sito http://www.cheaptickets.com, troviamo un volo diretto da Malpensa al JFK a 450€ a/r, operato da Delta AirLines e decidiamo di acquistarlo. Sappiamo che, forse, avremmo potuto trovare anche di meglio, ma la comodità di non avere scali intermedi e i buonissimi orari di partenza e di arrivo ci fanno propendere per questa soluzione. Ora arriva un’altra parte difficile per la preparazione del viaggio: la scelta dell’albergo. Proprio a causa delle varie letture sulla City, sappiamo che un buon albergo, in posizione centrale è molto importante per organizzare al meglio la visita, ma notiamo anche che i prezzi degli hotel più testati e consigliati sono veramente altissimi. La nostra scelta, alla fine, ricade sul Broadway Plaza Hotel, prenotato tramite Expedia al costo di 720€ per 6 notti con colazione continentale compresa. L’albergo ha delle buone recensioni su tripadvisor ed è in zona centrale e molto vicino alla fermata sulla 28th strada della metro linea N-Q-W-R; le camere sono spaziose e pulite, l’unica pecca è costituita dalla sala della colazione, che è decisamente piccolissima, ma si ha la possibilità di portare caffè, cinnammons, donuts, ecc.. In camera, in caso di eccessivo affollamento. Prima di partire, subito dopo aver acquistato il volo, compiliamo il modulo ESTA, sul sito: https://esta.cbp.dhs.gov/ , obbligatorio per i voli diretti negli States e ne stampiamo 2 copie da portare con noi, anche se non ci verrà mai richiesto e sull’aereo ci verrà ancora fatto compilare il modulo I-94W. Prenotiamo poi il servizio di supershuttle (http://www.supershuttle.com/) per il trasferimento dall’aeroporto all’albergo e viceversa e cambiamo un po’ di dollari in banca, richiedendo anche delle banconote di piccolo taglio per poter dare la mancia all’autista del pulmino, una volta giunti a destinazione. Decidiamo di acquistare on line il New York City Pass (www.CityPASS.com/NewYorkCity), che per 79$ a testa ci permetterà di visitare 6 attrazioni ad un prezzo vantaggioso (tra cui Met, MoMa, Statua della Libertà, Empire State Building, Top of the Rock e Museo di Natural History) e di avere sempre una corsia preferenziale per la visita delle stesse. Lonely Planet alla mano, appunti vari, macchine fotografiche, telecamera, siamo pronti per la partenza!

19/06/2010

Arriviamo perfettamente in orario alla Malpensa gentilmente accompagnati dai miei, che si sono fatti una bella levataccia per venirci a prendere e portare fino a qua. Abbiamo tempo per fare il check-in con calma e per l’ultimo caffè decente. Piccola nota: al check-in ci viene chiesto se vogliamo cambiare volo e prendere quello dell’American Airlines che parte 1 ora prima… Decidiamo di non cambiare, ma a me, vista l’agitazione che viene prima di volare, prende un po’ di ansia: il destino vorrà che cambiamo volo? Perché? Aiutoooo!! Comunque, ormai ci siamo: il volo parte in orario; è Delta – Alitalia, quindi abbiamo anche la possibilità di vedere qualche film in italiano, il servizio è buono e i posti a sedere confortevoli, soprattutto se si ha la possibilità, come noi, di stare nelle file laterali da 2. Atterriamo al JFK in orario e dobbiamo fare la solita trafila per l’immigrazione: quando mi vengono prese le impronte digitale, il poliziotto mi chiede se, quando ero stata in precedenza negli USA, ero finita nel back-office… Assolutamente no! Ciò nonostante, mi dice che ci devo andare, perché le mie impronte non sono venute bene e quindi hanno bisogno di maggiori controlli! Uffi!!! Questa proprio mi mancava!! Una volta nell’ufficio, viene preso il mio passaporto e, dopo pochi minuti, mi viene nuovamente riconsegnato con tanto di battute da parte del poliziotto sul fatto che fossi la prima della giornata e se Roby fosse o meno la mia guardia del corpo… Va beh, il timbro ce l’ho anche io ed ora possiamo andare a ritirare il bagaglio, che, fortunatamente è arrivato! A proposito di bagaglio, siamo partiti con un trolley solo per entrambi e con uno zainetto a testa, ma abbiamo messo anche un’altra borsa all’interno della valigia, in caso di acquisti eccessivi e di necessità…mai scelta più azzeccata e, alla fine, vi dirò perché…. Una volta usciti dalla zona “sicura”, ci rechiamo al Ground Trasportation Desk, dove facciamo vedere all’addetta la nostra prenotazione del supershuttle. Dopo 10 minuti, arriva l’autista e ci fa salire sul suo minivan azzurro, insieme ad altri turisti che vengono lasciati tutti prima di noi. Dopo 1 ora e mezza (il traffico, soprattutto nella zona dell’aeroporto, è decisamente intenso), arriviamo al Broadway Plaza Hotel e possiamo prendere possesso della nostra bella e spaziosa camera! La giornata è bellissima e siamo così felici di essere a New York che rimandiamo la doccia alla sera e usciamo subito con l’obiettivo di raggiungere Times Square! Ci muniamo di cartina e attraversiamo tutta la Broadway fino all’incrocio con la 42th. I grattacieli sono altissimi, le strade enormi, ci sono taxi ovunque e tantissima gente che cammina in tutte le direzioni. Notiamo subito che i pedoni non rispettano i semafori e ci adeguiamo all’usanza… Arriviamo a Times Square e veniamo immediatamente colpiti dai suoi edifici con le insegne luminose, dalla quantità di gente che qui si raccoglie, dai tanti rumori ed odori; insomma, come ho letto in molti diari di viaggio, sembra davvero di essere al centro del mondo occidentale! Per inaugurare una settimana di “junk food”, andiamo al McDonald e prendiamo un panino con patatine e coca cola. Roby si concede anche un gelato “soft” comprato in uno dei tanti camioncini ai lati della strada, che vendono hot dog, kebap, ecc… Entriamo nel M&M’s store ed in qualche altro negozio di souvenir, ma un po’ stanchi e frastornati dai rumori, dalle luci e dalla folla e, soprattutto, cotti dal volo e dal viaggio, decidiamo di tornare in albergo, questa volta, facendo il tratto di 5th avenue che da Times Square va verso Downtown, fino all’incrocio con la 27th, dove si trova il nostro albergo. Ci fermiamo in un wall mart a fare un po’ di scorte d’acqua e, arrivati in camera, dopo una bella doccia, crolliamo!

20/06/2010

Ci svegliamo, come tutte le volte che andiamo ad ovest, abbastanza presto: infatti, alle 6 siamo già in piedi! Ci prepariamo e proviamo la colazione dell’hotel: la scelta ricade su 2 enormi brioches, che ci riempiranno moltissimo e su un bel bicchiere di caffè e latte. Usciamo e raggiungiamo a piedi la fermata della metro. Facciamo l’abbonamento settimanale, inserendo nella macchinetta automatica la carta di credito e cerchiamo, poi, di dirigerci verso Harlem. Il primo approccio con la metro non è stato dei migliori: sappiamo che, volendo raggiungere Harlem, per assistere ad una messa gospel, dobbiamo andare in direzione Uptown, ma tra il caldo, i treni local, express, ecc…, siamo un po’ disorientati, ma viene subito in nostro soccorso un’addetta della sicurezza che ci fa salire sul treno giusto. Nei giorni successivi, la nostra confidenza con la metro aumenterà sempre più e riusciremo a prenderla senza mai sbagliare! In fondo, è davvero semplice! Scesi ad Harlem, cominciamo a fare a piedi l’itinerario proposto dalla Lonely Planet: sarà che è domenica mattina e c’è poca gente in giro, ma il quartiere ci piace moltissimo e ci sembra davvero molto tranquillo. Abbiamo, infatti, letto che parecchi newyorkesi, stanchi del traffico e della confusione di Manhattan, si sono trasferiti qui e pensiamo che abbiano fatto benissimo! Verso le 10 arriviamo nei pressi dell’Abyssinian Baptist Church, ma la fila per assistere alla messa gira addirittura intorno all’isolato. Fa un caldo pazzesco e non ce la sentiamo di metterci in coda sotto il sole, intanto sappiamo che avremmo incontrato molte altre chiese. Arriviamo, infatti, dopo poco, davanti alla African Methodist Episcopal Zion Church, segnalata anche sulla Lonely, come una delle prime chiese del quartiere e decidiamo di entrare ed aspettare l’inizio della funzione alle 11. La chiesa è piena di turisti e la gente del posto è poca, i cori non sono eccezionali e nemmeno la “verve” del pastore. Decidiamo, così, dopo mezz’ora, di uscire e proseguire il nostro giro per Harlem. La messa gospel vista a San Francisco nel 2008 ci aveva letteralmente entusiasmati, mentre questa ci è sembrata uno spettacolo adatto ai turisti e, comunque, poco coinvolgente… Letteralmente stravolti dal terribile caldo umido, ci fermiamo verso le 13 da Apple’s Bees e prendiamo 2 buonissimi smoothies! Saliamo nuovamente sulla metro e scendiamo a Columbus Circle per iniziare la visita di Central Park. Anche qui seguiamo l’itinerario proposto dalla Lonely e rimaniamo colpiti dalla grandezza del parco, dal fatto che, al suo interno, ci siano delle vere e proprie strade che delimitano il suo perimetro con corsie per bikers, skaters, runners e che ci sia davvero tantissima gente! Ci sono molti campi da baseball e ci fermiamo un po’ a vedere giocare, anche se io non ci capisco niente! A Sheep Meadow, un’enorme distesa verde, contornata da alberi, dalle cui chiome fanno capolino le punte dei grattacieli, i newyorkesi leggono, prendono il sole, fanno un picnic, giocano a frisbee, ecc…la cosa strana è che nessuno tira un calcio ad un pallone (è veramente inconcepibile da noi, dove il calcio è lo sport nazionale e con un prato così sarebbero in corso mille partitelle!), ma se guardiamo meglio, qualcuno sta giocando a calcio e, quando ci avviciniamo, sentiamo: “Aho! che mi passi la palla?”…ah! ora è tutto chiaro!!! Sono italiani!!! Dopo aver girovagato in lungo ed in largo per il parco, il tempo inizia a peggiorare e tra l’afa e le nubi, si prospetta un bell’acquazzone! In effetti, non tarda molto ad arrivare, ma, fortunatamente, siamo nei pressi dell’uscita del parco di fronte al Museum of Natural History che, essendo compreso tra le attrazioni del City Pass, decidiamo, così, di visitare. Cambiamo la nostra ricevuta di acquisto dei Pass nei City Pass veri e propri (un blocchetto con le varie attrazioni) e cominciamo a girare per il museo, che è veramente enorme! Ci inquietano un po’ gli animali imbalsamati al primo piano, mentre apprezziamo moltissimo la parte dedicata ai dinosauri e la “journey to the stars”, un documentario narrato da Whoopi Goldberg in una specie di planetario, sulla nascita dell’universo. Nel frattempo, ha smesso di piovere e possiamo tornare a Central Park, a visitare “Strawberry Fields”, dove troviamo una lapide con scritto “Imagine”, dedicata a John Lennon, ucciso proprio qui davanti. Siamo un po’ stanchi ed affamati, visto che, a parte gli smoothies, non abbiamo mangiato niente da stamattina, quindi, rientriamo con la metro in hotel per una doccia rigenerante e riusciamo, dopo poco, per andare a prendere l’aperitivo in un famoso “roof bar”, al 230 5th avenue (http://www.230-fifth.com/), una bellissima terrazza con vista sull’Empire State Building. Prendiamo 2 birre alla spina e un piatto di patatine fritte (se no, a stomaco vuoto, non avremmo retto l’alcool!!). Dopo il tramonto, ci rechiamo a piedi a mangiare da Blue Smoke (116 East 27th St), un ristorante che ci è stato consigliato dal nostro amico Fabio (Ted!), dove mangiamo benissimo! Io prendo un ottimo burger cotto alla griglia con patatine fritte, mentre Roby una fantastica bistecca con erbette affumicata con del legno aromatico! Rimaniamo molto soddisfatti! Stanchi dall’intensa giornata, torniamo in albergo e crolliamo!

21/06/2010

Ci svegliamo come sempre abbastanza presto e, dopo la solita abbondante colazione, ci dirigiamo a piedi fino ad Union Square, attraversando il cosiddetto “Flatiron District”, che prende il nome appunto dal Flatiron Building, un edificio a ferro di cavallo che domina la zona e che risulta davvero molto affascinante! La zona di Union Square è proprio carina e intorno alla piazza ci sono delle belle bancarelle che vendono ciliegie e fragole! Prendiamo la metro verde in direzione Downtown e scendiamo a Bouling Green per entrare nel Battery Park e prendere il traghetto per Liberty Island. Meno male che abbiamo il City Pass ed abbiamo una corsia preferenziale, perché la coda è lunghissima e sotto il sole cocente! Dopo i vari controlli di sicurezza (metal detector e controlli di zaini e borse), saliamo sul traghetto che ci porterà a vedere da vicino la Statua della Libertà. Lo skyline di New York, allontanandosi dalla riva, è spettacolare, peccato che il caldo e l’afa contribuiscano a creare un po’ di foschia, che rende le foto non troppo nitide. Pur avendo cercato i biglietti per salire sulla corona ad aprile per fine giugno, non ne abbiamo trovato nemmeno uno disponibile e decidiamo così di non visitare neppure il piedistallo della statua, ma di girarci intorno e di goderci il panorama sulla city! La statua di per sé non ha nulla di fantastico, ma capiamo cosa possa aver voluto dire vederla da lontano per tutti gli immigrati arrivati in questa terra carichi di sogni e di speranze! Ci rechiamo poi ad Ellis Island, dove prendiamo l’audioguida e facciamo il tour per il museo. Come ci aveva colpito l’audioguida di Alcatraz a San Francisco, altrettanto fa anche questa: la visita risulta suggestiva e davvero interessante, sentire nelle orecchie il vociare di persone di diverse nazionalità, confuse ed agitate, appena sbarcate sull’isola; scoprire tutti i controlli sanitari e medici a cui dovevano sottostare, avere la possibilità di sentire alcune testimonianze…insomma, la consigliamo a tutti! Arriviamo così nella parte dell’edificio dedicata alla ricerca delle tracce di lontani parenti transitati di qui ed abbiamo l’incarico di cercare il bisnonno di mia cugina e di prendere, se possibile, la stampa della pagina del registro con il suo nome. Riusciamo ad assolvere il nostro compito e torniamo con il traghetto al Battery Park. Qui incontriamo dei bravissimi ragazzi che fanno break-dance per strada: fortissimi!! Ci fermiamo a guardarli ammirati! Affamati, nei pressi del Charging Bull (il famoso toro, al quale bisogna toccare gli “attributi” perché porti fortuna!), prendiamo un panino con fesa di tacchino ed insalata da un Subway. Rifocillati, iniziamo il nostro giro per il Financial District, attraversando il bellissimo “Canyon degli Eroi”, dove vengono concluse tutte le parate più importanti per poi arrivare alla Trinity Church ed a Wall Street, dove Roby, visto il suo lavoro, ha un momento di grande emozione e vuole diverse foto davanti all’ingresso!!! Proseguiamo così fino a Ground Zero, dove giriamo intorno all’enorme cantiere della ricostruzione, dopo l’enorme tragedia dell’11 settembre… Visitiamo il memoriale e la piccolissima Saint Paul Chapel: qui è impossibile non commuoversi e rimanere veramente colpiti davanti a tutti gli oggetti, le foto, le testimonianze di quel maledetto giorno… Dopo questo momento molto toccante, decidiamo di riprenderci un po’, dedicandoci allo shopping e nessun posto sembra più indicato del grande magazzino Century 21! Dentro c’è tantissima gente, ma indubbiamente ci sono delle ottime offerte! Roby si compra 2 camicie della Calvin Klein a buon prezzo ed entrambi acquistiamo un paio di occhiali da sole della Tommy a 14,99$! Prendiamo così la metro da Fulton Street e torniamo in albergo per una doccia, ma il riposo non fa mai parte dei nostri viaggi e quindi siamo subito di nuovo fuori per salire sull’Empire State Building e goderci il tramonto e la vista su Manhattan!! Anche qui dobbiamo sottostare a minuziosi controlli di sicurezza e dopo aver attraversato un’infinità di corridoi e preso vari ascensori arriviamo in cima: la vista che si apre davanti a noi da sola vale il viaggio! L’isola di Manhattan si estende in tutte le direzioni, lambita dall’Hudson River e collegata da una miriade di ponti alla terraferma, siamo contornati da grattacieli che, più il sole scende e cala la notte, più si accendono e si illuminano facendo indossare alla City un luccicante abito da sera, che la rende davvero affascinante! Non posso fare a meno di canticchiare sotto voce le parole degli U2: “Oh, you look so beautiful tonight… in the City of Blinding Lights”… Dopo questa bellissima esperienza, andiamo a piedi a Times Square per cercare qualcosa da mettere sotto i denti: scegliamo il Bubba Gump! Volevamo già andarci a San Francisco nel 2008, ma la lunga attesa ci aveva fatto desistere, così, finalmente possiamo provare i famosi gamberetti! Io prendo, appunto, un mix di gamberi, mentre Roby opta per un buon Fish&Chips: il locale è veramente carino e il cameriere simpaticissimo! Sono ormai le 23 passate, siamo stanchissimi! Torniamo in albergo per una bella dormita ristoratrice!

22/06/2010

Dopo la solita abbondante colazione a base di 2 brioches e caffè – latte, siamo pronti per dedicarci alla visita del Met, il Metropolitan Museum of Art! Raggiungiamo con la metro la zona dei musei che costeggia il lato ovest di Central Park e ci rechiamo prima a vedere il Guggenheim da fuori per apprezzarne la tipica forma, ma non entriamo, visto che nel City Pass è possibile scegliere tra questo museo ed il Top Of the Rock e noi abbiamo deciso di goderci la vista dal Rockefeller Center, poi arriviamo davanti al Metropolitan, che ha appena aperto. Lasciamo lo zaino al guardaroba, prendo per me un maglioncino di cotone, visto che la temperatura all’interno è bassissima ed iniziamo il nostro giro con l’audioguida. Il Museo è enorme, ci sono tantissime sezioni dedicate alle opere di tutte le principali civiltà mondiali: Greci, Romani, Egizi, Fenici, Assiri-Babilonesi, civiltà precolombiane, della polinesia, africane…insomma, ci si potrebbe davvero passare molto tempo! Noi giriamo con calma, ma ci soffermiamo soprattutto davanti alle opere per le quali è disponibile la spiegazione nella nostra audioguida e ci divertiamo tantissimo a scovarle tra le tante che ci sono…la cosa bizzarra è che sono quasi sempre le più piccole e, diciamo, le “meno belle”, ma le spiegazioni sono comunque interessanti e ci permettono di entrare maggiormente in sintonia con le stesse e con i loro autori! La cosa, comunque, più strabiliante del Met, è tutta la parte dedicata alla pittura! Vedo dal vivo quadri studiati sui libri di storia dell’arte di Monet, Manet, Van Gogh, Cezanne, Gaugain, Picasso e moltissimi altri! E’ davvero un piacere e ne siamo entusiasti! Usciamo dal Museo che sono quasi le 2 e facciamo un’altra tipica esperienza neyworkese che non poteva mancare nel nostro viaggio: assaggiamo gli hot dog venduti nei “baracchini” ai lati della strada! Ce n’è uno proprio davanti al Met e cogliamo l’occasione al volo! L’hot dog con senape è buonissimo e, non ancora sazi, prendiamo pure un gelato “soft” da un altro baracchino! Saliamo sulla metro ed andiamo a Times Square perché vogliamo acquistare al famoso TKTS i biglietti scontati per andare a vedere un musical a Broadway, un altro must di un viaggio a New York! I tickets non sono affatto economici, nonostante lo sconto del 40%, ma ormai abbiamo deciso e scegliamo HAIR per 158$ in 2! Sempre per rimanere in tema delle cose che SI DEVONO fare a New York, abbiamo l’obiettivo di vedere il famoso negozio di Abercrombie & Fitch, di cui abbiamo tanto sentito parlare! Così percorriamo a piedi la parte di 5th che da Times Square va verso Central Park per vedere il Rockfeller Center, la Saint Patrick Cathedral e tutta una serie di negozi delle marche più famose fino ad arrivare da Abercrombie, dove io vengo subito favorevolmente impressionata dal bel modello di colore a torso nudo all’ingresso e Roby dalle commesse “ballerine” in minigonna ed infradito! All’interno sembra, però, di essere in discoteca: musica a bomba, luci bassissime, gente impazzita piena di pacchi di acquisti appena fatti ed un profumo fortissimo… siamo quasi scioccati… ma alla fine riesco a comprare una bella felpa blu, anche se non sono del tutto soddisfatta del giro, sicuramente voglio tornarci! Cerchiamo poi di assolvere ad un altro compito che ci era stato dato pre- partenza: comperare una maglietta fucsia della Tommy per nostra cognata: la troviamo nel negozio della Hilfiger sulla 5th ed ora possiamo tornare a piedi in hotel! Facciamo una bella doccia e usciamo di nuovo per andare nel Theatre District e goderci le 2 ore e 30 minuti di musical: davvero molto, ma molto bello! Siamo contentissimi della scelta fatta! Gli attori sono proprio bravi! Affamati, dopo lo spettacolo, andiamo da Apple’s Bees, dove io scelgo del pollo alla piastra accompagnato da fajitas e verdure, mentre Roby una bistecca con patate, entrambi prendiamo un hot fudge come dolce e aspettiamo il conto: 73$ il 2! Alla faccia!! Buono, ma decisamente caro! Prendiamo la metro e torniamo in albergo, dove crolliamo!

23/06/2010

Oggi, dopo colazione, vogliamo dedicarci ad una parte di Manhattan che avremmo già voluto visitare gli altri giorni, ma che, per mancanza di tempo, non siamo ancora riusciti a vedere: China Town – Little Italy – Soho – Noho – Nolita. Arriviamo così con la metro a Canal Street, l’arteria principale ed il fulcro del quartiere cinese. I vari negozietti cominciano ad aprire e, aspettando che i negozianti tirino su le saracinesche, facciamo una breve deviazione per la piccolissima Little Italy: un tratto di Mulberry Street, piuttosto squallidino e triste, con un susseguirsi di ristoranti italiani, bandiere ed estintori tricolori… Torniamo in Canal Street e cominciamo a vagare tra le vie e viuzze, piene di negozi con cianfrusaglie varie. Molti ci criticheranno, ma a noi le China Town piacciono un sacco e quindi ci aggiriamo tranquilli e sereni, entrando in moltissimi shops e divertendoci a chiedere i prezzi delle cose addocchiate (come ad esempio, le tipiche borse con scritto “New York”) e vedere come ci siano differenze tra uno e l’altro e come si abbassino notevolmente ad un nostro segno di diniego! Per strada veniamo spesso anche avvicinati da cinesi che ci dicono: “watches, watches, rolex, rolex”, ma ci mettiamo un po’ a capire cosa ci stanno sussurrando visto il tipico accento cantilenante cinese!! Comunque, scelto un negozietto di “fiducia”, acquistiamo 2 borse e 3 magliette con scritto “I love NY”. In un negozio di sneakers, prendo per me con grande soddisfazione un paio di All Star (originali!) bianche a 35$! Decidiamo di posare gli acquisti fatti in albergo, per non girare soprattutto con la fastidiosa scatola di scarpe, e, già che ci siamo, comperiamo anche 2 confezioni di CkOne in una delle tante profumerie che si trovano nel tratto di Broadway vicino al nostro hotel e che hanno prezzi molto convenienti. Mangiamo un’insalata greca in un fast –food e poi prendiamo la metro fino alla 59th. Prima di entrare al MoMa, la cui visita è in programma per il pomeriggio, facciamo un bel giro nel fantastico negozio della Apple, sulla 5th, dove finalmente riesco a fare un salutino al forum di usaontheroad e poi da Fao Schwartz, un megastore di giocattoli, felicità di ogni bambino e un po’ anche nostra!! Entriamo, così al MoMa, chiediamo l’audioguida, che è gratis e noi logicamente non ce facciamo scappare e ci dedichiamo alla visita del 5° e del 4° piano, dove vediamo dei quadri famosissimi che ci colpiscono moltissimo: Picasso, Matisse, Van Gogh, Warhol, Pollock e molti altri! Come per il Met, rimaniamo davvero felicissimi di aver potuto vedere queste importanti e famose opere d’arte! L’audioguida in questo caso è davvero molto utile, in quanto, trattandosi di quadri astratti, cubisti, ecc…, non sono di facile interpretazione e poter dare loro un senso, oltre a goderne la bellezza, è molto piacevole! Terminata la visita, prendiamo nuovamente la metro, questa volta fino a Prince Street, da dove iniziamo l’itinerario a piedi proposto dalla Lonely, che ci porterà alla scoperta di Soho, Noho e Nolita, 3 quartieri decisamente più vivibili, meno “frenetici”, pieni di negozi di roba vintage e particolare! Bello!! Mi diverto un sacco ad entrare ed osservare, ma, appunto…solo guardare!!! I prezzi sono altissimi ed inavvicinabili per noi!! Lasciamoli pure alla mia adorata Carry Bradshow! Felici e soddisfatti del nostro giro, torniamo in albergo per rinfrescarci e poi usciamo nuovamente per andare a vedere il tramonto sul Top of the Rock! Subiamo i soliti controlli di rito e poi prendiamo l’ascensore “psichedelico” fino alla cima!! Come dall’Empire, anche qui, la vista che si gode sulla grande Mela è a dir poco strepitosa! L’empire verso sud e il polmone verde di Central Park a nord, contornato da tutti i grattacieli, fanno proprio un bell’effetto!! Aspettiamo che faccia buio, per fare le foto in notturna e poi, affamatissimi, ci dirigiamo a piedi da Fresco, un ristorante, sempre consigliato dal nostro amico Fabio, dove dovrebbero fare la pizza grigliata! Il fastfood “Fresco”, a fianco al ristorante, chiude alle 20.30 e, purtroppo per noi, sono le 21 passate, mentre il ristorante è aperto, ma, da quello che vediamo all’interno, è molto di lusso: i clienti sono tutti elegantissimi, fuori non c’è il menu (e quindi non possiamo vedere se facciano la famosa pizza grigliata) e, soprattutto, non ci sono i prezzi!! Visto il nostro abbigliamento, pensando che Fabio si riferisse al fastfood, decidiamo di non rischiare di essere spennati (rientrati, abbiamo poi scoperto che Fabio ci aveva parlato del ristornate!!) e ci dirigiamo a Times Square, ma non è serata: prendiamo un’enorme fregatura!! Entriamo in una steak-house, di cui non ho neppure appuntato il nome, dove facciamo 2 scelte sbagliate, o meglio, io quasi passabile, con un pollo arrosto e patate, mentre Roby immangiabile: maccheroni al formaggio stracotti con sopra pollo sfilettato con salsa barbecue…e voi mi direte: ma come avete fatto a prendere i maccheroni??!?!! Beh, non pensavo che quel “mac” davanti a chicken fosse l’abbreviazione di “maccheroni”… il tutto contornato da una pannocchia e da un bel muffin appoggiato sopra la pasta!!! No comment!! Stanchi e ancora affamati, ci dirigiamo in albergo: ci rifaremo domani!!

24/06/2010

Ci svegliamo molto desiderosi di fare colazione, vista la cena di ieri sera e, una volta con lo stomaco pieno, ci dirigiamo con la metro a Brooklyn Bridge. Nonostante siano le 9 del mattino, il caldo e l’afa sono già insopportabili! Imbocchiamo il famosissimo ponte con l’obiettivo di arrivare nell’omonimo quartiere. Il ponte ha davvero il suo fascino e la vista sulla skyline non è niente male! Come avevo letto sulla guida, bisogna stare attentissimi a non invadere la corsia riservata alle bici, se no c’è il rischio di essere “falciati” ed in effetti è verissimo…quindi, occhio!! Oltre a molti turisti che si aggirano curiosi tra i suoi alti piloni, incontriamo parecchi newyorkesi che fanno jogging sul ponte e sinceramente non capiamo come facciano a sceglierlo come luogo per correre, visto il terribile rumore generato dal traffico delle auto e dei treni che scorrono sotto la parte pedonale ed il conseguente inquinamento atmosferico ed acustico…mah?!?! Ci sono tanti bei parchi…proprio il ponte?!?! Va beh, ognuno è libero di correre dove vuole!! Arriviamo a Brooklyn e decidiamo, ancora una volta, di seguire l’itinerario a piedi proposto dalla Lonely, che ci porta prima ad ammirare il ponte nella sua interezza da un bel parco, dove scattiamo parecchie foto, e poi a passeggiare per i Brooklyn Heights, un bellissimo quartiere residenziale, dove si sono trasferiti molti abitanti di Mahnattan. La zona è davvero bella ed è un piacere aggirarsi per le sue vie! Guardando la cartina della metro, sappiamo che questa è la nostra unica occasione di raggiungere Coney Island, la patria dei “guerrieri”, visto che, trovandoci già a Brooklyn, il viaggio in metro sarebbe stato un po’ più breve. Decidiamo di andare e di assaggiare i famosi hot dog di Nathan’s, quindi, iniziamo un lungo viaggio, che risulta comunque interessante, in quanto la metro, ad un certo punto, comincia a correre all’aperto e ci permette di vedere una New York molto diversa dalle luci ed i grattacieli di Manhattan… Arrivati a Coney, giriamo per il famoso Luna Park, ormai ristrutturato e pieno di gente e osserviamo l’enorme spiaggia, che ricorda, in parte, quelle della California; camminiamo un po’ a piedi lungo la passeggiata che la costeggia, ma fa troppo caldo, così decidiamo di dedicarci al pranzo e scegliamo logicamente gli hot dog di Nathan’s, che sono davvero buonissimi! Entriamo anche in qualche negozietto, che vende roba da mare e magliette e felpe con scritto “warriors”, in ricordo del film “i guerrieri della notte”! Ci facciamo 2 risate e decidiamo di tornare indietro: ci attende quindi un lungo viaggio di ritorno di più di 1 ora in metro per giungere a Manhattan: scendiamo a Fulton Street ed andiamo a vedere la zona del Pier 17, dove, visto che il tempo si è ingrigito, facciamo un giro nell’omonimo centro commerciale. Scoviamo l’altro Abercrombie e questa volta con più calma riesco a comprare un’altra felpa (per la moglie di un nostro amico) ed una maglietta per me ed una per Roby! Torniamo in albergo per la solita doccia giornaliera e consultiamo la Lonely per trovare un posto dove mangiare messicano. Ci attira Mole, che si trova in una zona di confine tra il West Village ed il MeatPacking District! Aggiudicato! In questo modo, abbiamo l’opportunità di vedere anche un po’ queste 2 zone, che ci attirano subito: sono piene di giovani, che girano per strada, prendono aperitivi, c’è musica dal vivo in vari angoli: spettacolo! Troviamo il ristorante senza difficoltà: è piccolino, ma frequentatissimo; ci accaparriamo l’ultimo tavolo libero e mangiamo benissimo, assolutamente da consigliare!! Roby prende un fantastico ed enorme burritos, io del chili con tacos; lui ha lo spazio anche per una specie di budino, io salto: siamo estremamente soddisfatti ed anche il prezzo è contenuto: 57$! Con la pancia piena, in metro raggiungiamo Times Square per fare ancora un giro tra le sue mille insegne e negozi, visto che questa è la nostra ultima serata newyorkese e torniamo a piedi in albergo passeggiando lungo la 5th.

25/06/2010 Arriva così la nostra ultima mattina newyorkse…LDopo colazione, decidiamo di dedicarci al Greenwich Village: che bella questa zona di Mahnattan!! Seguiamo ancora una volta l’itinerario a piedi proposto dalla Lonely e veniamo subito impressionati favorevolmente! E’ l’unico quartiere dove le strade non sono sempre tagliate perpendicolarmente le une con le altre, visto che, un tempo, c’erano sentieri adatti per i cavalli; qui sono partiti molti movimenti di contestazione per la parità dei diritti e si respira ovunque un’aria alternativa! Verso le 11, torniamo a piedi in hotel, fermandoci a prendere un ultimo Frappuccino da Starbucks ed attendiamo il supershuttle che ci porterà in aeroporto. Qui dobbiamo per forza avvalerci dei banchi di self check-in, vista la coda interminabile. Arrivati al desk per posare le valigie, ci viene detto che il nostro UNICO bagaglio supera il limite di peso consentito e quindi dobbiamo pagare una sovra-tassa. Fortunatamente, abbiamo con noi una borsa in più, messa in valigia per scrupolo e quindi, togliamo un po’ di cose per alleggerire la valigia. Ma la cosa ci sembra davvero assurda: avevamo un bagaglio solo per 2 persone, occupavamo meno spazio sull’aereo!!Mah, chi capisce le regole delle compagnie aeree!?!?! Il volo, per di più, è in over-booking e parte con più di 1 ora di ritardo, ma fila liscia e atterriamo a Milano la mattina del 26/06.

Che dire di New York? Sicuramente è una metropoli acceccante, assordante e caotica, ma, al tempo, è coinvolgente, bella e decisamente attraente. Entrambi abbiamo il desiderio di tornare a visitarla con più calma, per godercela meglio, senza l’ansia di voler visitare questo o vedere quello e per poter respirare di più la vera atmosfera newyorkese…. Chissà come deve essere bella sotto la neve….?!?!J



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