On the road in Sudamerica tra Cile e Bolivia: 45 giorni per inseguire un sogno che dall’isola di Pasqua arriva alle Ande

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1° giorno – Partenza per il Cile
Finalmente ci siamo, dopo parecchio tempo occorso per progettare questo viaggio a tavolino, prendendo informazioni e prenotando voli e hotel, partiamo in tarda mattinata da Genova per Roma dove verso sera prendiamo un volo Iberia per Madrid dove arriviamo alle 23; da qui un’ora dopo prendiamo il volo Iberia che arriva in Cile, a Santiago, alle 8.30.
2° giorno – Santiago del Cile
Arriviamo a Santiago in anticipo, alle 7.40, dall’aeroporto con TURBUS (1900 CLP, partenza ogni 15 min. da Stazione Bus Aeroporto gate 5) arriviamo in 45 minuti al Terminal Alameda proprio a fianco dell’hotel Ibis dove lasciamo i bagagli in camera aspettando però più di 1 ora perché la camera non era ancora disponibile. Poi iniziamo le nostre visite partendo dai vicini Barrios Yungai e Brasil (attenzione alla criminalità). Passiamo dal Centro Cultural Matucana 100 (niente di che, sopra la Estacion Central), dal museo Artequin (un museo per bambini, un bell’edificio in vetro e metallo) e visitiamo il Museo ferroviario all’aperto di Santiago (mar-ven 10-17.50, sab-dom 11-17.50 ingresso 1500 CLP), molto interessante. Continuiamo col Museo de Arte Contemporaneo Quinta Normal (ingresso libero, mar-dom 11-17.30), col Museo Nacional de Historia Natural (ingresso libero, mar-sab 10-17.30, dom 11-17.30), l’interessante Museo della Memoria y los Derechos Humanos (ingresso libero, mar-dom 10-18), El Huaso Enrique (bar dove si balla la cueca nei fine settimana), l’Espacio Gargola (un ristorante con eventi), il Nave (un centro culturale) e la Peluqueria Francesa (da visitare, un ristorante con annesso locale di parrucchiere old-style).
3° giorno – Santiago del Cile
Sveglia alle 7, poi prendiamo la linea 1 rossa (dir. Los Dominicos) e scendiamo a Los Heroes (3.za fermata) per prendere la linea 2 gialla (dir. Vespucio Norte) scendendo a Patronato (la terza fermata); subito si va al mercato ortofrutticolo La Vega Central, poi al Mercado Central, da qui si va alla Plaza de Armas dove visiteremo la Cattedrale, osserveremo la Posta Centrale (ex palazzo di Don Pedro de Valdivia) e visiteremo il Museo Chileno de Arte Precolombino (mar-dom 10-18, 10.000 CLP, non occorre prenotare); alle 14 panino e poi si fa il Paseo Huerfanos e da via Bernardo O’Higgins si prende a sinistra x il Paseo Ahumada per vedere il Teatro Municipal, infine si va al Palacio de la Moneda (ingresso libero, prenotato dall’Italia giorni prima per le ore 16.30, presentarsi 15 min. prima, il ritrovo è presso la calle Teatinos esquina Valentín Letelier).
Poi si ritorna su Alameda (Bernardo O’Higgins) per vedere la chiesa di S. Francesco (8.30-20.30, la più antica di Santiago, chiostro visitabile),
4° giorno – Arrivo all’Isola di Pasqua
Oggi abbiamo l’aereo da Santiago alle 10.55 (con la linea LATAM, compagnia di bandiera cilena) per andare all’isola di Pasqua, un viaggio nel viaggio visto che l’isola è situata a 3700 Km. e 5 ore di volo dal Cile continentale, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Poiché consigliano di essere in aeroporto 4 ore prima, cioè nel nostro caso alle 7, ci svegliamo alle 5.15 e alle 6 prendiamo il bus Turbus che va all’aeroporto con frequenza ogni 15 minuti. In realtà 4 ore sono esagerate, basta essere in aeroporto 2 ore prima.
Al nostro arrivo sull’isola alle 14.35 ci accoglie Antoine (il proprietario dell’Atavai hotel dove pernotteremo le 4 notti che staremo sull’isola) con una collana di fiori, poi ci porta in hotel; dopo esserci sistemati, nel pomeriggio andiamo ad Hanga Roa per un primo giro ricognitivo e per la cena (consiglio l’ottimo tonno).
N.B. Sull’isola ci sono 887 Moai, tutti diversi, con gli occhi rivolti verso l’interno dell’isola, con l’eccezione dei 7 di Ahu Akivi, con gli occhi rivolti al mare.
Gli ingressi parco (76 $, validi 10 gg.) si acquistano all’Aeroporto o all’ufficio Centrale Comunità indigena Ma’u Henua presso la Feria Artisanal in calle Atamu Tekena (a lato della farmacia) o all’ufficio CONAF oppure via web https://www.rapanuinationalpark.com/pages/compra-de-tickets Ci sono strade asfaltate in discrete condizioni su tutta la costa sud, la strada da Hanga Roa a Anakena è molto buona. la costa nord ha strade non asfaltate in condizioni discrete o pessime. I settori Rano Raraku e Anakena sono gli unici con servizi igienici, Anakena è l’unico posto con un’area di pronto soccorso e bagnino; i Carabineros cileni si trovano solo ad Hanga Roa, la benzina solo all’aeroporto.
Il parco costituisce il 43% dell’isola (totale 166 Kmq.), ci sono 12 siti di visita: Tahai, Orongo, Vinapū, Vaihū, Akahanga, Rano Raraku, Ahu Tongariki, Te Pito Kura, Anakena, Ahu Akivi, Puna Pau e Ana Te Pahu. In tutti si può entrare più di 1 volta (con guida), tranne Orongo e Rano Raraku, che si visitano solo 1 volta.
Orario invernale (aprile/novembre): 9 a.m-18 p.m tutti i giorni, per info contacto@rapanuinationalpark.com. Da 15 gg. sino a 3 gg. prima dell’arrivo occorre compilare il modulo di ingresso che si trova al seguente link: https://www.pdichile.cl/trámites-online/formulario-único-de-ingreso-a-isla-de-pascua
Noi per molte visite i primi 2 giorni ci siamo affidati all’agenzia Rapanui Travel che ci sembrava più completa
5° giorno – Isola di Pasqua
In mattinata alle ore 9 abbiamo la prima mezza giornata di tour denominata “medio dia Orongo” al costo di 60.000 clp e che prevede Vinapu, Rano Kau, Orongo e la caleta de Hanga Piko.
Andiamo subito a Ahu Vinapu (c’è un moai femminile e un muro tipo inca), poi saliamo al cratere Rano Kau, con la spettacolare laguna al suo interno, infine visitiamo il centro cerimoniale di Orongo (con incisioni rupestri degli Uomini Uccello, 53 abitazioni e affreschi del dio Make Make) che sorge in un bel paesaggio, 400 mt. sopra il lago; al rientro passiamo dalla caleta di Hanga Piko, il porto principale di Rapa Nui.
Alle 14.30 hrs abbiamo la seconda mezza giornata di tour denominata “medio dia Akivi “ sempre al costo di 60.000 clp e che prevede Tahai, Ahu Huri Aurenga (o Vai Puku, lungo la strada x Anakena, dove c’è un Moai col naso più marcato cioè con tratti meno polinesiani e 1 braccio in più, forse una malformazione dovuta a matrimoni fra consanguinei), Ahu Akivi, Puna Pau.
Facciamo la parte nord visitando prima Tahai (5 moai, bel tramonto, lì c’è anche l’unico Moai con ancora le orbite di corallo bianco e ossidiana per le pupille), poi Ahu Akivi (ci sono gli unici 7 Moai con gli occhi rivolti al mare) e infine Puna Pau.
Finito il tour pomeridiano ci facciamo riportare a Ranga Roa dove compriamo i biglietti per lo spettacolo Kari-Kari in programma alla sera, facciamo un giro anche per rivedere le tartarughe, poi ceniamo all’ottimo ristorante Makona e infine andiamo a vedere lo spettacolo prenotato, dove per un paio d’ore abbondanti assistiamo ad uno spettacolo folkloristico di canti e balli molto simili a quelli polinesiani.
6° giorno – Isola di Pasqua
Oggi alle ore 9 abbiamo il tour di un giorno completo, al costo di 110.000 clp.
Iniziamo con Vaihu (chiamato anche Ahu Hanga Te’e, una piattaforma con 8 moai riversi e un villaggio didattico), proseguiamo per Akahanga (resti di un villaggio e moai), Ahu Tongariki (con i 15 Moai più antichi, con lineamenti polinesiani) e Ranu Raraku (una cava di tufo con 296 Moai tra cui El Gigante, di 182 tonnellate e Tukuturi, il Moai in ginocchio, forse un sacerdote).
Al pomeriggio iniziamo con Te Pito Kura (c’è il moai più grande e alcune rocce magnetiche in circolo, con la pietra chiamata ombelico del mondo), poi andiamo alla spiaggia di Anakena (primo sito abitato dal primo re Hotu Matu’a), l’unica vera spiaggia dell’isola con alcuni piccoli ristorantini e bancarelle di souvenir.
Terminata questa visita ci riportano a Hanga Roa dove pranziamo nello stesso ristorante Makona dove gustiamo dell’ottimo tonno appena pescato.
7° giorno – Isola di Pasqua
Per prima cosa, visto che è domenica, ci rechiamo alla messa nella chiesa cattolica, oltre a tutto la funzione è molto particolare, con i nativi che cantano per quasi tutta a messa canti cattolici nella loro lingua e adattati alla loro musicalità, tocca veramente lo spirito!
Alle 10 avevamo poi appuntamento con Cesar, una simpatica guida locale che ci ha accompagnati sulla vetta più alta dell’isola (il vulcano Terevaka, 507 mt. s.l.m.), una bella passeggiata su un bel sentiero, dalla cima si vede l’intera isola, peccato che fosse molto nuvoloso e quindi il paesaggio risultava un po’ grigio.
Intorno alle 14 riprendiamo l’auto (la camminata è durata circa 3,5 ore A/R), accompagniamo Cesar a casa sua (guarda che combinazione, abita nella casa vicino al nostro hotel e i galli che gironzolano liberi alla mattina cantando a squarciagola sono i suoi!!) e andiamo a vedere la piccola spiaggetta di Ovahe, poco prima della ben più nota spiaggia di Anakena, che col tour non avevamo visto.
La spiaggetta è vietata alla balneazione, per via delle correnti, inoltre è sotto ad una parete rocciosa, con caduta pietre, pertanto ci stiamo giusto il tempo di scattare alcune belle foto.
Facciano ancora un ultimo giro al piccolissimo porticciolo di Hanga Roa per salutare le tartarughe marine e poi andiamo a fotografare i moai di Tahai col tramonto; infine andiamo a cenare in uno dei molti ristoranti che offrono soprattutto abbondanti porzioni di pesce fresco, su tutti il tonno la fa da padrone, una bontà.
8° giorno – Isola di Pasqua – Santiago del Cile
Alla mattina volevamo visitare il museo antropologico (con la copia delle tavolette in legno con i geroglifici Rongo-Rongo) ma era chiuso e non si sa quando riaprirà, pertanto facciamo un ultimo giro per acquistare alcuni souvenirs, in particolare al mercato artigianale, poi ci trasferiamo in aeroporto (volo LA842 partenza ore 14.45, arrivo a Santiago ore 21.15), e infine con Turbus raggiungiamo il nostro hotel a Santiago.
9° giorno – Santiago del Cile
Alle 8, partiamo per il quartiere Belavista, subito iniziamo col Patronato (un pittoresco quartiere di immigrati), poi visitiamo La Chascona (una delle 3 case di Neruda mar-dom 10-18 9500 CLP, molto caratteristica) e infine andiamo al Cerro S. Cristobal (si prende la funicolare, si scende alla Terraza Belavista e da li a piedi si va alla cima, con la grande statua della Madonna): sempre a piedi, scendiamo dalla parte opposta, prima sulla strada e poi facendo una scorciatoia su un sentiero in discesa molto trascurato che ci fa arrivare all’inizio di avenida El Cerro dalla quale arriviamo al Costanera Center dove c’è l’Hard Rock Cafè e il grattacielo più alto dell’America del sud (al 62.mo piano c’è Sky Costanera, una piattaforma panoramica a 360 gradi, da vedere al tramonto); da qui andiamo a sud x visitare i vicini quartieri di Providencia e Nunoa.
Si inizia con il Parque de Las Esculturas, poi si percorre l’avenida Manuel Mott con alcuni bei bar (Bar Porfirio e Bao Bar) dirigendosi verso il Barrio Italia, da qui prendiamo il metro (stazione Santa Isabel in avenida Bustamante, cambio linea a Baquedano) e torniamo in hotel.
10° giorno – Arica e Putre
Partiamo da Santiago alle 5.15, alle 7.55 arriviamo all’aeroporto di Arica, poco dopo ritiriamo l’auto.
N.B. Nella zona dove andremo non ci sono distributori, serve una scorta di benzina oppure, come abbiamo fatto noi, si può comprare a bidoni (però a costo maggiorato) anche a Putre presso Artesania Changarà.
Per prima cosa, ad Arica, andiamo al terminal dei bus in Avenida Diego Portales per prenotare il bus per La Paz (12000 CLP) fra 4 giorni (Bus Napoli +56 995369884 ) visto che è meglio prenotare qualche gg. prima.
Poi andiamo in auto a San Miguel de Azapa per vedere le mummie più antiche del mondo (7000 anni) al museo archeologico (mar-dom 10-18, 2000 CLP); volevamo vedere anche le Cuevas de Anzota (a 11 Km.) ma erano chiuse per pericolo di frane, pertanto alle 13.15 ci dirigiamo verso Putre; poco dopo Arica, nella valle de Lluta vediamo, lungo la ruta 11, i geoglifi della valle de Lluta.
Causa rifacimento strada arriviamo a Putre (a 3530 mt.) alle 17.30, più di 4 ore per fare 140 Km.!!
Pertanto dobbiamo rinunciare a percorrere il sendero de Wilacabrani e quindi, dopo una rinfrescata in hotel (il Terrace Lodge), andiamo a cenare e poi a nanna anche perché l’altezza si fa sentire.
11° giorno – Putre-Altipiano Suriplaza
L’altipiano del Suriplaza è un bel posto nel Parco Nazionale Lauca, 1 h. 45 min. da Putre su discrete strade sterrate con tratti asfaltati. Per arrivarci si prende la strada verso il lago Changarà, dopo circa 6-7 Km. si gira a destra prima per la A-23 (c’è un cartello che indica A23-Colpitas, la strada è un pò esposta in alcuni punti, si incrocia anche la Quebrada Allane: si può anche passare per Parinacota, strada migliore ma più lunga) e poi ancora a destra salendo per la A129 che porta al Suriplaza; si può fare un’escursione intorno al Suriplaza ma non ci sono sentieri, si può salire sul crinale (5000 mt) che separa i 2 anfiteatri che compongono la parte arancione di Suriplaza e salire al Cerro Suriplaza.
Al rientro passo in hotel per un’oretta di relax (l’altezza si sente) e poi andiamo alle terme di Jurasi (c’è un bivio che le indica poco distanti da Putre lungo la strada che conduce al lago Changarà) ma all’entrata ci chiedono 4000 CLP a persona, anche se noi volevamo fare solo alcune foto e non usufruire delle terme che peraltro sono all’aperto e si concretizzano in una pozza d’acqua calda, niente di più.
Pertanto rinunciamo, risaliamo in auto e allora, sempre nel P. N. Lauca, andiamo al lago Chungarà (circa 60 Km. e 1 h. da Putre, a 4517 mt., bella vista sui vulcani Parinacota mt. 6380 e Pomerape mt. 6282), al punto Conaf si lascia l’auto e si fa un percorso a piedi vicino al lago di circa 1 Km. (a causa dell’altitudine ne facciamo meno della metà); tornando indietro ci fermiamo al belvedere sulla laguna Cotacotani (ci sarebbe un sentiero lungo la laguna di circa 4 Km. A/R, ma non lo facciamo), lungo la strada del ritorno facciamo una deviazione per il villaggio di Parinacota ma non c’è anima viva ed è abbastanza deludente, merita solo la graziosa chiesetta imbiancata e col tetto di canne.
Rientriamo quindi a Putre e ceniamo in uno dei pochi ristoranti decenti.
12° giorno – Putre-Arica
Dopo un breve giro per Putre, alle 10.30 ripartiamo e alle 14 circa siamo ad Arica, facciamo un giro lungo la costa a nord e a sud di Putre (ci sono alcune belle spiagge) e visitiamo anche l’ex isola di Alacran, ora collegata alla terraferma da un terrapieno artificiale (niente di chè), poi passiamo all’hotel Samana per posare i bagagli e infine riconsegniamo l’auto in una via poco distante, rientrando poi a piedi in hotel. (KM percorsi in questi tre giorni con l’auto 630).
13° giorno – Visita di Arica
Verso le 9 iniziamo la visita della città salendo al Morro una collina di circa 110 mt. che domina la città su cui troneggia un’enorme bandiera cilena e con un interessante museo militare gratuito che celebra la conquista di tale collina da parte delle truppe cilene nella guerra del Pacifico che vedeva il Cile in guerra contro il Perù e la Bolivia; scesi dalla collina andiamo al porto da pesca dove c’è un bel mercato del pesce.
Usciti dal porto osserviamo la vecchia stazione ferroviaria residuo della linea che dal 1874 collegava Arica a La Paz con un percorso di 474 Km, arrivando ad un’altezza di 4250 mt.
Nelle immediate vicinanze possiamo osservare due costruzioni progettate da Eiffel nel 1874, costruite in Francia e assemblate ad Arica, la dogana e la cattedrale, che andavano a rimpiazzare le precedenti costruzioni distrutte dal terremoto del 1868, che aveva magnitudo 9.
Infine visitiamo il museo Colon 10 (20000 CLP), dove sono conservate, nello stesso luogo del ritrovamento, alcune mummie Chinchorro il cui stato è però peggiore di quelle del museo di Azapa, più che mummie infatti, qui si vedono degli scheletri.
Vicino al museo c’è il palazzo Bolognesi, in stile coloniale, in legno, che prende il nome dal generale che governava la città durante la guerra del Pacifico e che durante la battaglia di Arica preferì morire piuttosto che arrendersi; continuiamo la visita osservando altri edifici storici in pessimo stato e arriviamo sino al Mall Plaza, un centro commerciale dove ci approvvigioniamo di acqua x il lungo viaggio di domani sino a La Paz.
14° giorno – Arica-La Paz
Sveglia alle 5.30, taxi prenotato per le 6, ci aspettava già fuori dall’hotel, arrivati al terminal bus scarichiamo un formulario (utilizzando un QR code e l’internet della biglietteria) da conservare e mostrare alla frontiera.
Essendo domenica, il traffico è molto più scorrevole e quindi, partendo verso le 7, alle 10.30 siamo alla frontiera dove impieghiamo circa 45 min. per sbrigare le pratiche doganali; arriviamo a La Paz alle 17, col taxi ci rechiamo all’hotel Sagarnaga utilizzato per il nostro soggiorno nella capitale boliviana.
15° giorno – La Paz
Il primo giro ricognitivo scegliamo di farlo con l’agenzia Diana Tour che si trova all’interno del nostro hotel; il giro costa 150 Bs a persona, circa 14 Euro e comprende una passeggiata sino al Mercado Negro, poi con minibus la Valle della Luna, la visita della zona Sur (trovandosi a “soli” 3200 mt. è il quartiere più lussuoso), il passaggio su tre linee di teleferico (verde, celeste e bianco) per arrivare al mirador Killi Killi da cui si gode un paesaggio a 360 gradi su La Paz; poi, con un minibus, raggiungiamo plaza Murillo dove si affacciano gli edifici più rappresentativi vale a dire il vecchio e il nuovo palazzo presidenziale, il vecchio e il nuovo parlamento, la cattedrale e un palazzo nobiliare del 1500, oggi sede del Museo di belle arti, infine passiamo dalla chiesa di San Francesco e raggiungiamo il nostro hotel dove salutiamo la nostra brava guida.
Il tour è stato molto interessante, in particolare la Valle della Luna che deve il suo nome a Neil Armstrong a cui ricordava un paesaggio lunare, ne consiglio la visita perché è molto particolare, ci si può scendere con un sistema di passerelle optando per un sentiero fattibile in 45 min. o uno più breve in 15 min.
Dopo una breve sosta in hotel usciamo per visitare nei dintorni il mercato delle streghe e il museo della Coca (piccolo ma molto interessante, 16 Bs), poi visitiamo la chiesa di San Francesco (la più antica della città, del 1545, in stile barocco-coloniale) e la cattedrale che però non è granché, è stata ricostruita nel 1900 ed è abbastanza spoglia; infine ritorniamo in hotel dove ceniamo abbastanza bene spendendo circa 12 € in due.
16° giorno – La Paz
Visitiamo il chiostro e il museo della chiesa di San Francesco (40 Bs), poi scendiamo al teleferico Prado (linea celeste) e al capolinea prendiamo la linea verde (Estacion teleferico Irpavi) che scende sino a 3200 mt.; da qui a piedi arriviamo al Hard Rock Cafè in Calle 15 fra Sánchez Bustamante e Julio Patiño.
Purtroppo questo Hard Rock è una vera delusione, allora rifacciamo il percorso teleferico in senso inverso e al Prado prendiamo un taxi e ci facciamo riportare in hotel.
17° giorno – Tiwanaku
In prima mattinata dall’hotel ci facciamo chiamare un taxi che ci porta vicino al cimitero, da dove prendiamo un minibus per Tiwanaku, ci sono anche servizi più turistici con le agenzie Vicuna Travel o Diana Tours; col senno di poi consiglierei quest’ultima soluzione, credevo che i minibus partissero con una buona frequenza e quindi pensavo di avere più tempo per visitare il sito con calma invece, arrivando dove partono i minibus alle 8.30, abbiamo aspettato sino alle 10 (forse il precedente era appena partito e i minibus partono solo quando sono pieni) e poi la percorrenza è di 2 ore perché il minibus carica anche persone lungo il tragitto; ripartendo alle 16 non ne vale la pena, con l’agenzia ci si sta lo stesso tempo e si viaggia più comodi, su bus turistici.
Il sito (1580 a.C.) riguarda una cultura cessata verso il 1000 d.C. forse per una crisi economica dovuta ad un lungo periodo di siccità; l’architettura monumentale ci ha lasciato blocchi di pietra finemente lavorati, levigati perfettamente.
Da vedere i 2 musei, la Puerta del Sol, la piramide di Akapana, il tempio di Kalasasaya e alcuni monoliti; a sud-ovest, a poche centinaia di mt. c’è il sito di Puma Punku, dove sono stati trovati blocchi di pietra del peso di 100 tonnellate che sono ancora un mistero per gli studiosi, partenza alle 16 e arrivo a La Paz alle 18.
18° giorno La Paz – Copacabana
Qualche giorno prima abbiamo prenotato A/R il bus da La Paz per Copacabana (partenza ore 8, arrivo a Copacabana ore 12) con Diana Tours, agenzia che si trova nel nostro hotel.
Partiamo alle 8.10 in bus, verso le 11 si traghetta, bus e passeggeri separati, si arriva a Copacabana alle 12, facciamo un breve giro della pittoresca e caotica cittadina, poi alle 13.30 prendiamo la barca per Isla del Sol (30 bs, ci si impiega quasi 2 ore, altre partenze ci sono alle 8.30 e 17, il ritorno c’è alle ore 15 e alle 16.
Copacabana è a 3800 mt. mentre Isla del Sol va da 3800 a 4100
Appena arrivati all’Isla del Sol, con la sig.ra dell’Hostal Phaxi (situato al porto di Yumani, quindi molto comodo per i bagagli, parte però li abbiamo lasciati nell’hotel di La Paz dove ritorneremo) contrattiamo la barca di un suo conoscente (250 bs) che poco dopo arriva e ci porta all’Isla de la Luna a 8 km. dalla Isla del Sol: non c’è molto da vedere, i principali siti, il Palacio de las Vírgenes e il templo de la luna “Iñak Uyu”, sono uno di fianco all’altro, pertanto fra A/R e visita si impiega circa un’ora e mezza.
N.B. sia per entrare all’Isla del Sol che all’isla de la Luna si paga una piccola tassa.
19° giorno – Isla del Sol
Sempre con la signora dell’hostal, durante la colazione contrattiamo la barca (400 bs) che ci porterà a Chinkana e poi a Challapampa.
La barca, diversa da quella di ieri, con un altro conducente, ci viene a prendere mezz’ora dopo e poi approda in una bella baia da cui, in circa 20 min. in salita, arriviamo alla Roca de Puma (o Roca de los Orígenes) e alla cittadina inca di Chinkana, poi torniamo alla barca e andiamo a Challapampa ma il museo è chiuso e non c’è quasi traccia di turisti, la guerra fra clan è ancora in corso; verso le 12 rientriamo a Yumani, facciamo il biglietto per il ritorno a Copacabana e poi, tramite la scalinata dell’inca, saliamo al paese (a metà strada c’è la vecchia fontana dell’inca); in cima ci dividiamo, Roberta fa un giro in paese, io vado al tempio di Pilko Kaina (1,5 h A/R) che si ritiene sia stato eretto e abitato dall’imperatore inca Tupac Yupanqui.
Poi ci riuniamo e alle 15 ci concediamo un ristoro sulla terrazza del nostro hostal che affaccia proprio sul porto; infine ci imbarchiamo, arrivando a Copacabana intorno alle 18, dove, poco dopo, arriviamo all’hotel Utama (essenziale ma molto economico) dove dormiamo solo per questa notte.
20° giorno Copacabana – La Paz
Alla mattina per prima cosa saliamo al Cerro Calvario; la salita, vista l’altezza, è molto faticosa ma la vista da lassù, sul lago e sulla cittadina, è molto bella, poi visitiamo il Santuario dedicato alla “Virgen Morena”, l’Horca dell’inca (altra salita impegnativa ma non merita), e il sito cosiddetto “sedile dell’inca, anch’esso niente di che; infine andiamo al cimitero, essendo il 2 novembre tutte le persone si recano quì per omaggiare i defunti con offerte di cibo e bevande, una cerimonia molto caratteristica e toccante, davvero insolita, praticamente tutti gli abitanti sono presenti, bambini compresi, (alcuni portando anche sedie da casa) per stare con i loro cari defunti.
Dopo essere stati un po’ lì, ci rechiamo al terminal dei bus per La Paz, dove arriviamo alle 17.30.
21° giorno – La Paz – Sucre
Da La Paz a Sucre abbiamo il volo della Boliviana de Aviacion alle 19.30 (arrivo a Sucre ore 20.30), pertanto abbiamo quasi tutta la giornata a disposizione per continuare la visita di La Paz; iniziamo col vedere la chiesa indigena di San Pedro, poi il vicino Museo archeologico Nazionale (ma la sala Tiwanaku è stata un pò una delusione, con pezzi modesti), col taxi andiamo a calle Jaen, una via che conserva ancora la struttura dei palazzi di epoca spagnola, oggi adibiti a musei che però alla domenica sono chiusi.
Andiamo allora a visitare il vicino Museo di etnografia e folklore, la casa della Libertad, le chiese di S. Lazzaro e S. Domenico e il Mercado Lanza che però alla domenica ha pochissimi banchi aperti, infine facciamo ancora un giro nei pressi dell’hotel dove poi ritiriamo i bagagli e ci facciamo chiamare un taxi per l’aeroporto (70 Bs) dove arriviamo abbastanza presto perché di domenica troviamo poco traffico.
L’attesa è quindi abbastanza lunga, il volo ha anche un lieve ritardo di 10 min.; l’aeroporto di Sucre si trova a più di 30 Km. dalla città, ma qui i taxi non sono cari, con soli 60 Bs (circa 6 €) veniamo portati al nostro hotel, il Capital Plaza ubicato sulla piazza principale, in un antico palazzo nobiliare.
22° giorno – Sucre, visita
Ai piedi della cordigliera, a 2800 metri, Sucre conserva il fascino del suo centro storico coloniale con i sontuosi palazzi della nobiltà spagnola e le chiese barocche dagli interni decorati in oro, argento e alabastro. Alla mattina visitiamo i Musei universitari (Coloniale e Antropologico, ingresso 45 Bs, 9-12 e 14.30-18.30, dipinti di artisti locali nel primo e discreta collezione di ceramiche precolombiane nel secondo, niente di chè); poi andiamo al museo Valenzuela (ingresso 20 Bs, 9-12.30 e 14.30-18) dal nome del vecchio proprietario del palazzo, con alcuni mobili e altri oggetti d’epoca, anch’esso niente di chè.
Volevamo anche visitare la chiesa di Nuestra Senora de la Merced ma era ancora chiusa per restauri.
Al pomeriggio iniziamo con il museo de la Recoleta (ingresso 20 bs. 9-11.30 e 14.30-16.30), degno di nota è un cedro di oltre mille anni e il coro in legno intagliato che purtroppo per lavori di restauro non è visibile; lì vicino c’è l’interessante museo di Arte Indigena (ingresso 25 Bs. 9-12 e 14.30-18) che racconta l’arte della tessitura nelle etnie locali.
Scendendo verso il centro visitiamo il convento di S. Felipe Neri (ingresso 17 Bs. 14.30-18) da vedere più che altro per la vista dalla sua terrazza più alta; poi visitiamo il Museo ecclesiastico e la cattedrale (ingresso 30 Bs. 9-12.30 e 14,30-18,30) con una guida molto brava, degna di nota l’immagine della Vergine di Guadalupe, ricoperta d’oro e di gemme preziose; infine ci concediamo una cena in uno dei migliori ristoranti di Sucre, il Florin.
23° giorno – Sucre
Usciamo alle 8.30 per vedere la chiesa di Santa Monica (chiusa, si può vedere solo da fuori) e la chiesa di San Francesco (l’interno non è granchè perché la chiesa è stata ceduta all’esercito e solo nel 1925 è stata riconsacrata, è famosa la sua campana che chiamò a raccolta il popolo contro gli spagnoli nel 1809, primo episodio della guerra per l’indipendenza), poi visitiamo il Museo Nazionale Etnografico e del Folklore (ingresso 20 bs. 9-30-12, niente di chè) e la Casa de la Libertad (ingresso 30 Bs. 9-12), dove nel 1825 venne firmata la dichiarazione d’indipendenza della Bolivia dalla Spagna: la visita con guida è molto interessante, purtroppo parlava spagnolo molto velocemente e quindi si capiva poco, per fortuna c’erano pannelli esplicativi in ogni sala.
Chiudiamo la mattinata con la visita al Museo del tesoro, nella stessa piazza (ingresso 30 Bs. 9-12.30, molto interessante, forse il museo di Sucre che mi è piaciuto di più).
Dopo una breve sosta in hotel, prendiamo un taxi e ci facciamo portare al Parque Cretaceo, però oggi l’accesso, inspiegabilmente, riguarda il solo museo, comunque, anche senza entrare, si ha una vìsione d’insieme e si possono osservare, sulla parete quasi verticale situata di fronte, parecchie orme di dinosauri.
Riprendiamo un taxi e ci facciamo portare al Convento di santa Teresa (ingresso 20 Bs. 14.30-18) che non merita più di tanto, vi sono esposti oggetti di secondaria importanza, però è bella l’architettura.
Poco distante c’è il convento e museo di S. Clara (ore 14-18) che invece apre alle 16, però alle 16.05 è ancora chiuso, pertanto desistiamo e rientriamo in hotel anche perchè inizia a piovere.
24° giorno – Sucre – Potosì
Da Sucre a Potosì ci sono 164 Km. e occorrono 3,5 ore in bus (Alonso de Ibanez) o poco più di 2 ore col taxi collettivo al costo di 3 USD a persona.
Dopo la colazione, ci facciamo chiamare un taxi, alle 8 siamo al terminal bus dove compriamo il biglietto per Potosì (compagnia Trans Real Audiencia, 40 Bs), alle 8.30 il bus parte e arriva a Potosì poco dopo le 12, da qui con un taxi ci facciamo portare al nostro hotel, il rinnovato Virreyes; dopo un’ora di relax, alle 14 usciamo per le prime visite.
Potosì si trova a 4070 mt. di quota, fu dichiarata nel 1553 città imperiale da Carlo V; del suo passato conserva testimonianze nelle dimore private, nelle chiese e nel palazzo della Real Casa de la Moneda che sarà la nostra prima tappa (visita guidata alle 14,30, durata circa 1,5 ore, ingresso 40 Bs, si tratta di un enorme e massiccio palazzo dove anticamente si coniavano le monete di Potosì): ci vengono spiegate le fasi di lavorazione dell’argento sino alla moneta finale, osservando le macchine utilizzate nelle varie fasi.
Terminata la visita, visitiamo il museo nel convento di S. Teresa (ingresso 30 Bs. 9-12.30 e 14.30-18.30).
A parte due bei chiostri, i reperti esposti (quadri, sculture lignee e suppellettili) non ci hanno entusiasmato più di tanto, però è interessante capire come vivevano queste suore di clausura dell’ordine delle Carmelitane scalze, tutte secondogenite appartenenti alle famiglie nobili di Potosì.
Anche questa visita dura circa 1 ora e mezza, poi ceniamo e rientriamo in hotel.
25° giorno – Potosì
Alla mattina, per prima cosa, andiamo a vedere il Cabildo (il municipio) che si affaccia sulla piazza principale, scendendo vorremmo visitare la chiesa e il convento di Carangas ma è chiuso per restauri (forse sarebbe il caso di metterci un avviso), possiamo solo ammirare il bel portale d’ingresso in pietra, del ‘500, frutto del lavoro di maestranze indigene, allora proseguiamo verso il basso sino alla Capilla de Nuestra Senora de Jerusalem ma ci dicono che apre solo alla domenica in occasione delle messe; ci spostiamo in calle Quijarro su cui si affacciano palazzi con portali in pietra e i tipici terrazzini chiusi e sporgenti, peccato che la maggior parte siano maltenuti.
All’angolo con calle Modesto Omiste si dovrebbero osservare 4 portoni di epoca coloniale (Esquina de Las Cuatro Portadas) ma noi non ne vediamo neppure uno.
Poco prima della cattedrale osserviamo il Porton Mestizo che dava accesso al palazzo del Marchese di Otavi, ora sede del Banco National, poi andiamo a visitare la cattedrale (ingresso 20 bs. 9-12 e 15-18, si accede dal retro), il cu punto forte è la vista che si gode dal campanile, salendo 92 gradini; originali le cappelle laterali dipinte di rosa.
Infine osserviamo, da fuori, la Casa de las Tres Portadas (con tre eleganti portali bianchi) e visitiamo la chiesa de la Merced (ingresso 20 bs. visita guidata alle 11.30) che risale al 1555, anche se molto rimaneggiata: degno di nota il soffitto in legno di cedro in stile moresco e la bella vista dalla terrazza.
A questo punto l’altitudine si fa sentire pertanto rientriamo in hotel per un’ora e mezza di relax.
Poco prima delle 14 usciamo perché alle 14 c’è una visita guidata alla chiesa e al convento di S. Francesco (ingresso 20 bs. Fanno 3 visite guidate alla mattina e 2 al pomeriggio); è il più antico della Bolivia, risale al 1547 ma poi fu parzialmente distrutto e ricostruito, ampliandolo, nel 1797, con i soldi del proprietario di una miniera che volle però, in cambio, essere seppellito, con i suoi discendenti, sotto l’altare della nuova chiesa, dove sta tuttora; la visita è interessante, merito anche della guida che parla spagnolo molto piano in modo da farsi capire anche da chi lo spagnolo lo capisce poco.
Terminata questa visita che dura quasi un’ora scendiamo più in basso a visitare la chiesa e il convento di S. Domenico (ingresso 10 bs., interessanti le spiegazioni della guida ma le opere ivi racchiuse sono di basso profilo e l’unica cosa degna di nota e la bella travatura in legno lavorato che sostiene il coro) e, poco più avanti, l’Arcos de Cobija che divideva la città in due zone, quella spagnola e quella degli indios.
Passata la porta ci sono belle viste sul Cerro Rico, torniamo in hotel e poi usciamo per andare a cenare.
26° giorno – Potosì – Tupiza
A Potosì ci sono due stazioni di bus, quella nuova (da cui partono i bus di linea per tutte le destinazioni) e quella vecchia, chiamata anche ex terminal da dove partono i rapiditos, pulmini che partono non appena raggiungono il n.ro di 5 o 6 persone; noi optiamo per quest’ultima soluzione perché il bus da Potosì a Tupiza impiega 6 ore, il rapiditos circa 3,5 ore.
Prima delle 8 siamo al terminal, alle 8 e 10, avendo raggiunto il n.ro di 6 passeggeri partiamo e arriviamo a Tupiza (2950 mt.) alle 12,10 dopo 4 ore e 260 Km.
Con un taxi ci facciamo portare all’hostal La Torre (costo 6 Bs. cioè circa 0,5 €) che è anche sede dell’agenzia omonima dove saldiamo il conto del tour di 4 gg. prenotato per il Salar de Uyuni, facciamo anche un giro della cittadina ma offre veramente poco.
27° giorno – Salar de Uyuni
Verso le 9 conosciamo la coppia di australiani che viaggia con noi, l’autista e la cuoca e subito dopo partiamo per il tour dal 9 al 12 novembre prenotato in internet mesi prima con l’agenzia La Torre https://latorretours-tupiza.com/ mail latorretours@gmail.com
Nel tour occorre adattarsi, si superano i 5000 mt. e si dorme tra i 4300 e i 3600 mt.
Itinerario primo giorno: Tupiza-Sillar-Ciudad del Encanto-Lipez-Quetena Chico
Prima tappa El Sillar, ci fermiamo in un punto panoramico da dove si vede la valle con questi fenomeni di erosione che sembrano canne d’organo e guglie di cattedrali, continuiamo sino a Nazareno, una piccolissima comunità di minatori, e poi visitiamo la Ciudad del Encanto, una grande area con formazioni rocciose anch’esse frutto dell’erosione, qui facciamo anche la pausa per il pranzo, ben preparato dalla nostra cuoca.
Proseguiamo per San Pablo de Lípez (4250 mt.), poi facciamo una deviazione per andare a vedere una città fantasma, fondata dagli spagnoli nel 1547 come centro di estrazione di oro e argento; questa cittadina contava 3000 abitanti e parecchie chiese, fu abbandonata nel 1810, secondo la leggenda a causa di una bellissima dama che portò un’epidemia per punire gli spagnoli della loro avidità, ma più probabilmente a causa delle lotte per l’indipendenza dalla Spagna.
Proseguiamo per San Antonio de Lípez e finalmente arriviamo a Quetena Chico (4200 mt.) dove pernottiamo in una sistemazione abbastanza spartana dove alle 10 tolgono la corrente.
28° giorno – Salar de Uyuni
Itinerario: Quetena-Laguna Verde-Deserto Dalì-Lag. Colorada-Huayllajara
Sveglia alle 6, si parte alle 7,30, facciamo una prima sosta alla laguna Hedionda, poi alla laguna Kollpa facendone un giro a piedi avendo modo di fare belle foto ai fenicotteri andini, di un bel colore rosa, contrastante col bianco delle sponde della laguna dovuto alla presenza di borace.
Continuiamo col Salar de Chaiviri (una distesa bianca dovuta anch’essa alla presenza di borace) e col Deserto di Dalí o Pampa Jara (110 kmq.) dove le pietre laviche e le montagne con colori surreali ricordano un quadro del pittore, arrivando alla Laguna Verde (4400 mt.) che deve la sua colorazione alla presenza di sostanze tossiche, arsenico, zolfo e magnesio in particolare; il colpo d’occhio è notevole, anche grazie al vulcano Licancabur (5916 mt,) che si specchia nelle sue acque e che segna il confine tra Bolivia e Cile.
Tornando indietro sostiamo alle acque termali di Polques dove ci sono due basse piscine da cui sgorga acqua termale a 39 gradi, esperienza molto piacevole anche se l’uscita dall’acqua lo è un pò meno, vista la differenza di temperatura.
Dopo la pausa pranzo andiamo ai Geyser della mañana (Sol de Mañana, a quasi 5000 mt.) che, più che dei geyser, sono delle fumarole, comunque uno spettacolo che merita.
Ultima tappa della giornata, la Laguna Colorada (così chiamata per il suo colore rosso dovuto alla presenza di alghe microscopiche) dove facciamo una bella passeggiata tra i fenicotteri della laguna (sono presenti ben tre specie, quelli cileni, quelli andini e quelli di James) e i vulcani circostanti.
Infine andiamo a dormire nella vicina Huaylla Jara (4300 mt.) in una sistemazione molto spartana con tetto di plexigass.
29° giorno – Salar de Uyuni
Itinerario: Huayllajara-Deserto Siloli-Ruta de Joyas Altiplanicas-Villa Candelaria
Alle 6.30 colazione, alle 7.30 ci dirigiamo verso il Deserto di Siloli (18 Km. dalla Laguna Colorada) dove fotografiamo l’Arbol de Piedra e molte altre formazioni rocciose create dal vento; raggiungiamo poi le Lagune Altipianicas cioè le lagune Honda, Charcota, Hedionda e Cañapa tutte già belle di per sé stesse ma rese incredibili per la presenza di centinaia di fenicotteri dai colori bianchi, rossi e neri (foto a gogò).
Proseguiamo facendo una sosta al mirador della montagna dei 7 colori, poi facciamo una pista molto accidentata nel canyon de las Vizcachas arrivando al mirador del vulcano Ollogue dove facciamo la pausa pranzo.
Attraversiamo il Salar de Chiguana, con sosta nel punto dove passa la ferrovia, e ci fermiamo a bere una birra a San Juan, infine arriviamo a Villa Candelaria dove pernottiamo in un caratteristico hotel di sale.
La nostra guida però, dopo esserci sistemati in hotel, ci porta al Salar de Uyuni per vedere il tramonto, arrivati al Salar ci fa anche la sorpresa di un bel aperitivo con vino e snack nel mezzo del nulla!!
Dopo un’ottima cena subito a dormire, l’indomani ci si alzerà presto per vedere l’alba nel Salar.
30° giorno – Salar de Uyuni
Itinerario: Candelaria-Isla Incahuasi-Cementerio de Trenes-Uyuni
Sveglia alle 3.45, alle 4.30 si parte per il Salar de Uyuni, poco dopo le 5 scendiamo dalla jeep e saliamo nel punto più alto dell’isla Inchahuasi per attendere l’alba (coprirsi bene, a quell’ora fa freddo), dopo alcune belle foto, circondati dai caratteristici cactus giganti, ritorniamo in basso dove ci attende la colazione predisposta su tavoli di sale.
Facciamo anche una passeggiata intorno all’isola camminando in questo mare di sale, poi saliamo sulla nostra jeep e proseguiamo per Uyuni facendo foto sfruttando l’assenza di prospettiva dovuta all’immensità del salar; facciamo ancora una sosta per visitare il primo hotel di sale del Salar (attualmente in restauro) e il monumento alla Parigi-Dakar.
Arrivati ad Uyuni visitiamo il cimitero dei treni e facciamo l’ultimo pranzo tutti assieme in un locale caratteristico, poi la nostra guida ci accompagna a comprare i biglietti per il bus di Calama per il giorno dopo (ci sono diverse compagnie che fanno questa linea tra le quali Trans Salvador e Cruz del Norte, noi optiamo per la seconda che ci sembra più affidabile) e poi al nostro hostal (Cañapa Restobar) dove ci salutiamo tutti con baci e abbracci.
Dopo un pò di riposo in camera facciamo una breve visita di Uyuni cenando in un discreto ristorante.
31° giorno – Uyuni – Calama
Da Uyuni alla frontiera di Avaroa al confine col Cile sono 225 Km. di bus.
Ci alziamo alle 4.45, con un taxi arriviamo al terminal alle 5.30 perché alle 6 si parte, alla frontiera boliviana arriviamo poco dopo le 10 e in un’ora ce la sbrighiamo, diverso è il discorso arrivati alla frontiera cilena, qui stiamo 3 ore, lungaggini e perquisizioni a non finire, per giunta il nostro autista viene trovato con oggetti di contrabbando, confiscati dai cileni.
Partiamo alle 14 passate e arriviamo a Calama alle 15,40 però scopriamo che in Cile sono le 16,40, dal terminal bus col taxi andiamo in aeroporto a ritirare l’auto (una TIGGO 7 PRO GLS CVT 1.5 AT 4X2 BCN SW a 302.203 CLP di cui 50.367 pagati in anticipo), intorno alle 18 partiamo per San Pedro di Atacama (a 2440 mt.) dove arriviamo intorno alle 19.10 all’hostal Tuyasto, con parcheggio interno (Km. iniziali 13369 Km. Km. finali a S. Pedro 13470 cioè 101 Km. in 1 h. e 10 min.); lasciati i bagagli all’hostal andiamo a cenare nel vicino ristorante La manada del deserto dove finalmente ci gustiamo un Pisco Sour come aperitivo.
Alcuni consigli: organizzate i tour giornalieri partendo dai luoghi alle altitudini minori (Valle della Luna, Valle dell’Arcoiris, Laguna Chaxa, Laguna Tebenquinque…) e poi le escursioni oltre i 4000 mt (Lagune altipianiche, Aguas Calientes, Geyser del Tatio, Salar de Tara….) per salire gradualmente.
32° giorno – San Pedro de Atacama e dintorni
Subito ci dirigiamo verso Calama, dopo circa 30 Km. un bivio a destra porta a Los Petroglifos de Hierbas Buenas, una volta visitati si prosegue per la Valle dell’Arcoiris (Arcobaleno, 155 Km. A/R da S. Pedro, molto bella, con montagne rosse, verdi e bianche); al rientro passiamo dall’Aldea de Tulor (risalente a 3000 anni fa), vicino al sobborgo di Coyo, però questo sito archeologico è stato una delusione perché ci sono solo alcune fondamenta appena visibili (al rientro Km. 13625).
Concludiamo la giornata con la Valle della Luna (prenotata in anticipo, ore 9-17, chiusa al sabato, solo con auto, ticket over 60 5400 CLP), 13 km. da San Pedro, con formazioni rocciose di ogni tipo, canyon, guglie e molti punti panoramici, la vista dalla cima della Duna Mayor (un facile trekking di 30 min.), la formazione rocciosa dell’Anfiteatro, la vecchia miniera di sale Victoria e le grotte circostanti e infine le Tre Marie, 3 formazioni rocciose create dal vento assomiglianti a statue (Km. finali 13680 cioè altri 55 Km.).
33° giorno – San Pedro de Atacama
Itinerario: S. Pedro de Atacama–Aguas Calientes (Piedras Rojas)-Lagune Miscanti e Miniques-Laguna Chaxa.
N.B. I biglietti si acquistano in anticipo su https://socairechile.cl/reservas/ indicando data e ora di visita, occorre scegliere l’ordine di visita, meglio fare prima la meta più lontana cioè il deserto di sale di Aguas Calientes.; prima si prenota poi si compila un modulo, non serve guida, sono aperte tutto l’anno, l’ingresso combinato (Piedras Rojas+Lagune) costa 13.000 CLP.
La ricevuta, inviata via e-mail, si scarica prima del check-in: un’ora prima dell’orario stabilito ci si registra all’ufficio turistico di Socaire (nel nostro caso l’orario previsto è alle ore 7.30) per ritirare i biglietti.
Poiché per arrivare a Socaire ci vuole quasi 1,5 ore, alle 6 partiamo (km. iniziali 13680) e prendiamo la Ruta 23 CH, nel Los Flamencos National reserve, a Socaire ritiriamo i biglietti e alle 8.30 siamo ad Aguas Calientes (Km. 13828, cioè 148 Km. da S. Pedro); la laguna è caratterizzata da una colata di lava che ha originato formazioni rosse (Piedras Rojas) caratteristiche e insolite, il giro sul sentiero dura circa 40 min. (1,5 Km.).
Ritornati sulla strada principale si va alla Laguna Tuyaito (altri 10 Km.) a poche decine di Km. dal confine con l’Argentina.
Tornando indietro, dopo pochi Km., sulla sinistra, è segnalato il Mirador di Aguas Calientes, da dove si ha un bel panorama su tutto il comprensorio; 25 Km dopo Aguas Calientes, ad un bivio si svolta a destra e con uno sterrato piuttosto brutto si arriva alle Lagune Miscanti (4200 mt., a forma di cuore, sovrastata dal cerro Miscanti 5622 mt.) e Miniques (4115 mt, ci si specchia il vulcano omonimo alto 5910 mt.); facendo prima l’altra visita si arriva qui intorno alle 12.30; un tempo unite in un unico bacino, in seguito ad un’eruzione vulcanica la lava prodotta dal Vulcano Miniques ha diviso il lago in due parti, creando così 2 bacini separati.
Le lagune sono a circa 120 Km. da S. Pedro (e 30 oltre Socaire).
Tornando indietro, dopo aver riattraversato il Tropico del Capricorno, qualche Km. prima di Toconao, un bivio sulla sinistra (B-355), in circa 20 Km. conduce al Salar de Atacama e alla Laguna Chaxa (ultima entrata 17.30, circa 9500 CLP), si fa un bel percorso in mezzo ad una salina, dove si osservano tre varietà di fenicotteri: N.B. occorre pre-acquistare il biglietto su www.puntoticket.com (cercare come Chaxa).
Ultima tappa la Quebrada de Jere (a Toconao, la visita è compresa nel biglietto della laguna Chaxa) dove facciamo una breve passeggiata prima sul lato destro della quebrada e poi sul fondo della stessa.
Sarebbe stato interessante anche vedere la laguna di Tebinquiche (passando da l’Ojos de Salar, 2 laghetti circolari oppure, rientrando da Toconao, qualche Km prima di Cucuter, svoltando a sx e poi ancora a sx e proseguendo: per raggiungere il lago ci vogliono 45 min. e circa 30 km di strada sterrata piena di buche, l’ingresso è 5000 pesos) e poi, tornando indietro, la laguna Cejar (15.000 pesos).
Da visitare anche il sito archeologico della Quebrada Quezala o Kezala (dopo Taconao, si prende la B-357 e si va a Talabre, la Quebrada è proprio lì), ma la giornata è già stata molto piena, pertanto rientriamo a S. Pedro, dove registriamo i Km. finali (14067), oggi in totale abbiamo fatto 387 Km. su strade così così.
Tornati all’hostal, prima di cena, facciamo un giro a S. Pedro dove c’è una chiesa caratteristica e antica.
34° giorno – San Pedro de Atacama-Tatio
Alle 6.15 partiamo (Km. iniziali 14067), arriviamo al Tatio (km. 14145) in 78 Km di strada bruttina, poco prima delle 8 (cioè circa 1 h. e 40 min., non conviene partire oltre perché i geyser danno il meglio nelle prime ore della mattina): si tratta dei geyser (ben 64) più alti al mondo a 4.300 mt., il terzo campo geotermico del mondo), sulla strada del rientro facciamo una sosta a Machuca (empanadas al formaggio di capra e suggestiva chiesetta) e fotografiamo centinaia di fenicotteri nel sottostante laghetto, poi con una breve deviazione, andiamo a vedere le Terme di Puritama situate sul fondo di uno stretto canyon, 25 Km. a nord-est di San Pedro, volendo questa strada secondaria porta anch’essa al Tatio.
Ritornati a S. Pedro, dopo una breve sosta al nostro hostal dove facciamo una pausa pranzo, usciamo per visitare il museo Gustave La Page (gesuita belga collezionista di reperti, principalmente Tiwanaku, 9.30-12.30 e 14.30-18) ma purtroppo è chiuso al sabato e alla domenica.
Allora andiamo a visitare la Pukara de Quitor, 5 Km. a nord-ovest di San Pedro (biglietto 3450 CLP, si paga solo con carta di credito) e poi la Valle de la Muerte (o Valle de Marte, lun-dom 8.30-19 dune di sabbia, due Km. a nord-ovest di San Pedro), dove si può fare una passeggiata di 4 Km., molto bello il tramonto, anche qui si paga il biglietto solo con carta di credito, 3500 CLP per gli over 60). Km. a fine giornata 14288.
Alcuni riferimenti utili: Oficina de Información Turística de San Pedro de Atacama, Calle Toconao 405, OIT frente a plaza principal tel. 600 600 60 66 Mar-Ven 9-18 Sabato 9-17 oppure Asesor Joel Orozco E-mail: jorozco@sernatur.cl o https://www.sanpedrochile.com/
35° giorno – San Pedro – Calama – Iquique
Da San Pedro a Calama 113 Km. (a Calama Km. 14401) e da Calama a Iquique 410 Km. in 4 ore e mezza.
Partiamo verso le 7.30 x Iquique, verso le 12.30 arriviamo al sito dei geoglifos de Pintados (Km. 14688) che si trova 280 Km. a nord di Calama (https://www.registromuseoschile.cl/663/w3-article-97590.html circa 420 geoglifi, ingresso 8900 CLP solo con carta di credito, un sentiero di circa 1 Km. permette di apprezzarli.
Si raggiunge con una breve deviazione a sx, A 700, rispetto alla strada principale, h. 9.30-17, chiuso lunedì). Verso le 13 ripartiamo, dopo circa 60 km. oltrepassiamo il bivio per Iquique e proseguiamo per circa 25 Km verso Arica, a Huara giriamo a destra e proseguiamo per 14 Km. per il Gigante di Atacama (geoglifo de Cerro Unita, alto 86 mt, risale al 900 d.C., una delusione, se ne vede solo la parte inferiore.
Infine, prima di Iquique, si visitano le città minerarie ormai fantasma di Humberstone e Santa Laura (ingresso 5000 CLP, sono molto interessanti, c’è anche un teatro e un mercato).
Alle 18.30 arriviamo a Iquique, dove pernottiamo all’hotel Ibis (all’arrivo il contachilometri segna Km. 14877 cioè oggi abbiamo percorso 589 Km.).
36° giorno – Iquique
Subito visitiamo il centro, la piazza Pratt (molto bello il Casino spagnolo in stile moresco e la torre dell’orologio), il mercato del pesce (leoni marini) e la corbeta Esmeralda (da fuori perché al lunedì è chiusa).
Poi percorriamo la pedonale calle Baquedano, con palazzi dell’800 e rientriamo in hotel.
Dopo una pausa pranzo usciamo e con l’auto ci dirigiamo alla spiaggia Cavancha per fare una passeggiata sulla grande spiaggia, poi un giro sulla penisola omonima con hotel e ristoranti, infine un’altra bella passeggiata sulla spiaggia Brava, non balneabile, e poi rientriamo in hotel – Km. finali 14897
37° giorno – Iquique – Calama – Santiago
Partiamo alle 5.30 da Iquique, alle 10 siamo a Calama, consegniamo l’auto (Km. finali 15288, Iquique- Calama Km 391, Km totali percorsi con quest’auto 1919 cioè 15288-13369) e prendiamo il volo Latam delle 14,13 arrivando a Santiago alle 16,34; ritiriamo l’auto United via Rentalcars al terminal (Km. iniziali 28035) e alle 18 andiamo all’hotel Santiago Best Western e poi a cenare alla Republica del Pisco.
38° giorno – Santiago – Valle del Maipo – Santa Cruz
Con l’auto intorno alle 9.15 siamo a vina Concha y Toro (appena sotto a Puente Alto, 9-17) e poi, poco più in basso a vina Santa Rita, col museo andino (mar-dom 10.30-17, ingresso free https://www.museoandino.cl).
Alle 13.30 andiamo a Santa Cruz (da Santiago 180 Km. circa 2 ore, la valle di Colchagua è famosa per il vino Carmènere), lasciamo le valigie in appartamento e poi andiamo alla Vina MontGras (Cabernet Sauvignon e Shiraz, 9.30-17; tour non obbligatorio) e poi visitiamo il Museo de Colchagua (Av. Errázuriz 145, lun-dom 10-18.30, 4000 CLP, 3 h circa per visitarlo); pernottiamo al Santa Cruz In Town Apartements.
39° giorno – Santa Cruz – Matanzas
Subito andiamo da Laura Hartwig (9-17.30, rinomato il vino Petit Verdot, tour non obbligatorio, coppe da 2900 a 9900 CLP) e poi andiamo da Vina Encierra 10-17, Carménère eccezionale, Tour Icono obbligatorio. (60-70 min 4 vini compreso Encierra Carmenere e Porel + tagliere formaggi 32000 CLP).
Fra le due precedenti visite andiamo al Museo del Automovil (mar-dom 10-18.30, ingresso 10000 CLP) con 80 auto tra cui la più antica d’América, una Everett 1890, la più antica del Cile (Ford Paige 1913), un Ford T del 1927 in perfetto stato, la limousine del 1946 che usò Perón a Santiago, la De Lorean di Ritorno al Futuro.
Intorno alle 15 partiamo per Matanzas (belle spiagge e pesce), passando da Marchihue e poi, prima di Litueche a sud di Matanzas, vediamo Puertecillo (mirador La Polcura e Los Arcos) e la Boca de Pupuya (mirador Rincon de Pupuya) con le belle seconde case progettate da famosi architetti.
Pernottiamo all’hotel Casino S. Antonio.
40° giorno – Matanzas – Valparaiso
Verso le 9.30 vediamo La Boca, un bel paese circa 7 km. a nord di Matanzas (miradores San Pedro e La Boca), alle 10,30 proseguiamo a nord sulla G 80-1 e poi sulla 66 sino a Isla Negra per visitare la più estrosa delle 3 dimore di Pablo Neruda (mar-dom 10-18, 9500 CLP), qui sepolto.
Alle 14 proseguiamo per Valparaiso (45 Km. prima, circa, vedere Caleta Quintay), dove lasciamo i bagagli all’hotel Ibis e poi con l’auto andiamo a Cerro Florida, vicino c’è una casa di Neruda, La Sebastiana, (mar-dom, ingresso 10-18, 9500 CLP), poi lungo via De ferrari scendiamo a Cerro Bellavista (murales e Museo a Cielo Abierto), da qui con l’Ascensor Espirtu Santo si raggiunge Plaza Victoria con la Cattedrale.
41° giorno – Valparaiso – Viña del Mar
Alle 8 partiamo per Viña del Mar, iniziamo con la Caleta Abarca, il Reloj de Flores, il mirador Alessandri, il Castillo Wulff, il Cerro Castillo col palazzo presidenziale e il mirador del Castillo Brunet; ripresa l’auto andiamo al giardino Quinta Vergara dove c’è il Museo Palacio Vergara (un palazzo rosa in stile neogotico veneziano, mar-dom 10-17.30, ingresso libero); da qui, in auto, andiamo al piccolo Museo de Arqueologia Francisco Fonck (dom 10-14, 4500 CLP) e al Palacio Rioja (in stile francese col Museo de Artes Decorativas, 10-13.30, ingresso libero).
Concludiamo con le spiagge e il mercato di souvenir a nord del molo Vergara, poi rientriamo all’hotel Ibis.
Verso le 15 iniziamo la visita di Valparaiso, partiamo da Plaza Sotomayor, poi l’edificio Armada de Chile, il Monumento a Los Heroes, il Muelle Pratt e Mercado Puerto (souvenir); torniamo indietro, prendiamo l’Ascensor El Peral arrivando al Palacio Baburizza che ospita il Museo di Belle Arti (mar-dom 10-18, 4000 CLP), vicino c’è il ristorante Circular, con bella vista e la Galeria Espacio Rojo (artisti cileni).
Infine, stanchi morti, ritorniamo all’hotel Ibis.
42° giorno – Valparaiso – Casablanca – Santiago del Cile
Si va al Cerro Alegre (qui inizia la zona dei murales) e poco oltre si vedono il Museo Universitario del Grabado e i Murales We are not Hippies.
Poi si passa dai Bar Ritual (economici Pisco Sour) e Cinzano (del 1896), dall’Escalera Piano, dai Paseo Atkinson, Gervasoni e Galvez; ripresa l’auto in hotel, si parte per la Valle di Casablanca per degustare i vini (chardonnay, sauvignon blanc, pinot noir); iniziamo con Casas del Bosque poi con Villard Fine Wines (quasi in fondo a Casablanca si segue a sinistra la F-864-G sino all’altezza dell’Estancia El Cuadro, prima di Tapihue), e con la Bodegas RE quasi in centro; intorno alle 18 rientriamo a Santiago (da Casablanca circa 1 ora, 82 Km.) dove consegniamo l’auto e poi andiamo all’hotel Best Western dove pernottiamo.
43° giorno – Santiago del Cile
Facciamo le visite non effettuate in precedenza cioè il Cerro Santa Lucia (9-19, ingresso da Fontana Nettuno) e il Centro Gabriela Mistral che si trova già nel Barrio Lastarria; poi ci spostiamo verso il centro per vedere il Museo de Artes Visuales (MAVI, arte contemporanea mar-dom 10-18, costo 5000 CLP) e il Museo Nacional de Bellas Artes (ingresso libero, mar-dom 10-18.30, con arte cilena permanente).
Andiamo anche al Barrio Italia e facciamo un giro nel bel quartiere Las Condes, infine rientriamo in hotel.
44° giorno – Volo Santiago – Roma
Si parte per Roma poco dopo le 12 con arrivo a Sao Paulo alle 16.10, da S. Paulo a Roma ripartiamo alle 18.
45° giorno – Volo Roma – Genova
Atterriamo a Roma poco dopo le 9, ripartiamo per Genova alle 13.30 dove arriviamo alle 14.35.




