On the road con la tenda sulla West Coast

Questo viaggio è la conclusione ideale di un magnifico primo mese trascorso girovagando tra Messico, Guatemala e Belize (vedi racconto nella parte dedicata al Messico: “Laureati in Messico, Guatemala e Belize”). Eravamo in cinque: Filippo ed io arrivavamo dal Messico, Valentina ci ha raggiunto a Las Vegas e con Manu e Mark ci siamo trovati a...
Scritto da: redeirider
on the road con la tenda sulla west coast
Partenza il: 11/07/2005
Ritorno il: 08/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Questo viaggio è la conclusione ideale di un magnifico primo mese trascorso girovagando tra Messico, Guatemala e Belize (vedi racconto nella parte dedicata al Messico: “Laureati in Messico, Guatemala e Belize”). Eravamo in cinque: Filippo ed io arrivavamo dal Messico, Valentina ci ha raggiunto a Las Vegas e con Manu e Mark ci siamo trovati a Los Angeles! Avevamo con noi due tende (utilissime per dormire in posti stupendi senza spendere troppo, in modo da non toglierci niente durante il giorno!). Abbiamo affittato un auto per tutto il mese, affittata tramite CTS a Milano con Alamo: ritirata a Las Vegas e riconsegnata a San Francisco.

Ma veniamo alle tappe… LUNEDI’ 11 LUGLIO Filippo ed io arriviamo a Las Vegas da Cancun, via Denver con Air California e United Airlines (282€ comprato su Internet con Expedia). All’aeroporto di Denver ci mettiamo parecchio alla dogana: dobbiamo rispondere a tante domande sul perché stiamo entrando negli USA dal Messico e toglierci le scarpe! Abbiamo subito nostalgia del Messico e pranziamo in aeroporto da Taco Bell, non è male! Arrivati a Sin City prendiamo subito possesso dell’auto affittata dall’Italia (una Chevrolet Cavalier bianca, 1180€ totali per un mese. Dobbiamo pagare un sovrapprezzo di assicurazione perché abbiamo meno di 25 anni, ma non paghiamo il drop off tra Las Vegas e San Francisco, un pieno di benzina è incluso) e ci trasferiamo subito nella nostra mega camera all’Hotel Stratosphere (con la torre più alta di Las Vegas, 24€ a testa per una camera tripla per una notte, prenotata con CTS a Milano): il centro città e la Strip sono molto vicini all’aeroporto.

Per cena andiamo ad un buffet “All you can eat” a 10$ al Circus Circus, ma non è proprio di basso livello (scopriremo più avanti che è il peggior buffet di Las Vegas, sconsigliato da tutti!!!!…). Serata fino a notte fonda che passa tra un hotel e l’altro (anche perché fuori fa un caldo pazzesco anche di notte!): il Venice è qualcosa di eccezionale, con tanto di canali e gondolieri. Serata “fortunata” per Filippo: trova più volte quarter e dollari dimenticati nelle slot machine o per terra…Io invece non proverò mai l’”emozione” di sentire il rumore di una monetina vinta alle slot.

MARTEDI’ 12 LUGLIO Sveglia con calma, per riprenderci dalle fatiche accumulate in Messico…Finalmente un letto spettacolare e pulitissimo! Colazione a base di cookies in panetteria, poi si inizia a girovagare tra un albergo e l’altro, facciamo un picnic appena fuori dalla Strip, fa caldissimo…Il baule della nostra Cavalier ci abbandona subito alla prima tappa, dobbiamo così tornare all’Alamo in aeroporto per cambiarla: colpo di fortuna, non ci sono più auto della nostra categoria, così ce ne danno una più grande: la Chevrolet Malibu, brutta come poche e di un colore verde improponibile, ma più grande e ci farà molto comodo! Ci fermiamo in un centro commerciale per comprare una borsa frigo di polistirolo, in modo da affrontare al meglio i picnic nei parchi! Alle 17 andiamo al palazzotto di University of Las Vegas Nevada a vedere le NBA Summer League (20$): giocano i Chicago Bulls contro i Denver Nuggets, partita dal livello non eccezionale, ma ci divertiamo lo stesso perché vediamo giocatori che giocavano in Europa e troviamo il GM ed il vice allenatore della squadra di Biella, così passiamo un po’ di tempo con loro. Andiamo a cena al Luxor con pizza gigante, poi assistiamo ad uno spettacolo abbastanza brutto al Rio, molto meglio quello del Caesar’s Palace, il meglio quello delle fontane al Bellagio! Torniamo allo Stratosphere, dove abbiamo prenotato un’altra notte(25$ a testa la tripla, non una gran differenza rispetto a quella prenotata dall’Italia) e decidiamo di puntare 20 $ a testa alla roulette: Filippo e Valentina li finiscono in un attimo, io sono l’unico a “sbancare” il tavolo di Las Vegas: escono 3 volte l’8, una il 4 e due l’11! Peccato che le mie puntate non vadano mai oltre il dollaro! Arrivo ad un attivo di 100$, provo a fare il colpaccio, ma non va, mi ritiro in attivo di 30$.

MERCOLEDI’ 13 LUGLIO Il gioco ci ha tenuto ai tavoli fino a notte fonda, quindi la sveglia non è in linea con i ritmi messicani, ce la prendiamo comoda anche questa mattina! Mettiamo gli zaini in macchina e saliamo sulla torre dello Stratosphere (di giorno è incluso per gli ospiti dell’hotel), vale la pena perché si ha una gran vista sulla Strip e sul deserto che circonda la città, di notte deve essere ancora meglio! L’idea era di fare anche un giro sulle montagne russe, ma sembrano abbastanza una cavolata e quindi le saltiamo. Brunch di qualità e quantità buona allo Stratosphere (8,59$ a testa), poi via che si parte verso l’Arizona (dopo una veloce sosta all’Hard Rock Cafe), con destinazione Grand Canyon, abbiamo deciso per il North Rim (io ero già stato al South Rim e la scelta si rivelerà ottima, molto più selvaggia la parte settentrionale!). Dobbiamo fare poche miglia in Utah, abbiamo Valentina alla guida e si fa cogliere in fragrante oltre il limite dallo sceriffo di Hurricane: 82$ di multa perché lo sceriffo è gentile e le fa lo sconto. Cambio al volante (gli uomini sono più prudenti!) e raggiungiamo Jacob Lake, piantiamo la tenda in un bel campground (5$ a testa, però senza docce) nella Kayab National Forest. Mangiamo un BLT al lodge di fronte al campground e torniamo a goderci la fantastica stellata! GIOVEDI’ 14 LUGLIO Colazione al solito lodge di Jacob Lake e poi via verso il Grand Canyon (compriamo il biglietto valido per tutti i parchi USA, prezzo 50$). Al mattino la vista è un po’ deludente perché ci sono tanti incendi e con il fumo non si vede tanto lontano. Il bello del North Rim è che non ci sono molti parapetto come sul lato Sud e ci si può spingere fino sul bordo per fare delle belle foto-brivido! Alle 12.30 io e Filippo ci lanciamo nel Canyon a bordo di un mulo (55$ a persona). Il mio si chiama George e non è tanto in giornata: si ferma sempre a mangiare sul bordo, andando a cercare sempre il ciuffetto d’erba più lontano e pericoloso da raggiungere!!!…In più non riesco a tenere il passo di quelli davanti, così sono l’unico ad essere dotato di frustino per svegliare un po’ il buon George! Bellissimo giro, ne vale proprio la pena, anche se si mangia tanta polvere. Tornati dal mulo ci dirigiamo verso Cape Royal in auto per il tramonto, passando per diversi vista point lungo la strada. Il tramonto si rivela uno spettacolo eccezionale, peccato non essere organizzati come altri ragazzi con bottiglia di champagne e aperitivo da gustare di fronte a questa meraviglia, ci rifaremo! Ceniamo in un lodge anonimo ancora dentro al parco, sulla strada di ritorno al campeggio vediamo tanti mule deer e qualche starno animale che pensiamo possano essere delle puzzole. Arriviamo in campeggio esausti, peccato non avere una bella doccia per toglierci la polvere del Canyon! VENERDI’ 15 LUGLIO Colazione al distributore di benzina, ci fermiamo al supermarket per comprare i panini per il picnic, poi ci mettiamo in marcia verso la Death Valley, la strada è davvero bella, attraversiamo lo Zion National Park; bel picnic e poi di nuovo in marcia, per una strada noiosa e davvero lunga fino alla Death Valley, arriviamo giusto in tempo per il tramonto: siamo soli, colori stupendi e un silenzio fantastico! Rapiti dal fascino di questo spettacolo arriviamo a Furnace Creek che sono le 21: ormai di aperto troviamo solo una steack house molto cara e turistica o una specie di saloon, ovviamente la scelta cade sul secondo: Caesar Salad in pacchetto (meglio di quanto non dica l’aspetto!), il locale è simpatico: c’è il juke box e ci scegliamo un po’ di canzoni per accompagnare la cena. Torniamo a dormire in Nevada (prezzi molto più bassi) al Longstreet Inn & Casino di Amagosa Valley (18$ a testa un’enorme camera tripla…Con tre letti!): ottimo rapporto qualità prezzo! SABATO 16 LUGLIO Colazione abbondante al motel con omelette gigante (8,48$) e fatto grandi scorte di acqua, siamo pronti per affrontare il caldo della Death Valley (qualche vista point è chiuso per le inondazioni dell’anno passato). Facciamo delle veloci sortite dalla macchina perché fa troppo caldo (arriviamo a toccare i 47°), si sentono gli occhi andare a fuoco. Due minuti di passeggiata al Zabriskie Point e un gallone d’acqua per recuperare dallo sforzo . Ci fermiamo poi a Badwater, il punto più profondo (-85 metri) e alla distesa di sale di Devils Golf Corse. Tentiamo di cuocere un uovo sul cofano con scarsi risultati, l’uovo è rimasto crudo ed è colato per tutto il cofano per tutta la vacanza! Anche la Malibu soffre il caldo e va in difficoltà: si fa fatica a riaccenderla, ci fermiamo ad una delle stazioni SOS a fare scorta di acqua per il radiatore.

L’idea iniziale era di andare a passare la notte a Palm Spring, ma all’ultimo decidiamo di guadagnare un giorno che potrà farci comodo più avanti e puntare dritti a Sud verso San Diego. Arriviamo verso le 20.30 e il primo impatto è subito positivo: fiumi di gente per i locali del quartiere Gaslamp. Peccato che ci perderemo la serata perché a causa della convention Comics, tutti gli alberghi, motel, ostelli sono strapieni; così dobbiamo finire a dormire in uno squallido e caro motel sulla I5 verso il confine con il Messico: l’unica stanza che riusciamo a trovare è al Motel Paradise (90$ la camera) a National City (la città dei concessionari di auto!). La stanza ha un solo letto ma immenso, dormiremo tutti e tre insieme questa notte! All’1.30 riusciamo anche ad andare a cena: nachos e cheeseburger da Denis, con free refill di Coke. Torniamo al nostro motel, dove montiamo le nostre lenzuola (portate dall’Italia per affrontare il Guatemala), le loro sono veramente lerce! DOMENICA 17 LUGLIO La mattina passa alla ricerca di una sistemazione migliore a San Diego; dopo parecchi tentativi all’ufficio del turismo ci trovano la soluzione ideale e al tempo stesso molto economica: YMCA 500 West Broadway (76,25$ la camera per notte), un minuscolo appartamento a due passi dal centro, con bagni in comune molto puliti. Il pomeriggio passa tra Old Town (fregatura per turisti, non vale la pena. Piace solo agli americani perché non hanno storia alle spalle!) e un po’ di pazzeggio per le vie del centro. Per gli spostamenti usiamo sempre i trolley rossi (comodissimi), lasciando la macchina parcheggiata in centro. Per cena andiamo in un simpatico ristorante messicano (K.C. Steak, San Diego 12,68$ a testa) con birra e margarita dietro presentazione di ID ad ogni giro! Dopo entriamo in un locale karaoke strapieno di gente (tutti bravissimi a cantare). Chiediamo Azzurro, ma non ce l’hanno…

LUNEDI’ 18 LUGLIO Al mattino finiamo il giro per Downtown in cerca di qualche bella maglietta e colazione ottima al quartiere italiano (Al Teatro Grill, 5$). Al pomeriggio tentiamo un giro in spiaggia a Pacific Beach, ma peggiora velocemente il tempo e fa anche freddo, rimaniamo in spiaggia completamente vestiti, con tanto di felpa addosso.. Ci fermiamo a cena a Pacific Beach con panino al pollo fritto enorme (Boardwalk Cafe, 16$ a testa). Si torna a San Diego con i mezzi ed è già abbastanza tardi, un po’ perché è lunedì sera e non c’è tanta gente in giro e soprattutto perchè siamo stanchi morti, andiamo a dormire abbastanza presto.

MARTEDI’ 19 LUGLIO Colazione al baracchino per strada sotto il YMCA da un tipo simpatico che gentilmente tenta anche di spiegarci le barzellette che ha appese al carretto, ma è slang troppo “avanzato” e non le capiamo lo stesso.

Ci mettiamo poi in marcia verso il Sea World, un po’ dubbiosi se ne valga o meno la pena, il biglietto d’ingresso è caro (50,95$ a testa!)! Ne vale tutta la spesa, è veramente un susseguirsi di bellissimi spettacoli; ci facciamo subito gli spettacoli delle orche e dei delfini, usciamo marci perché ci sediamo nella “soak zone”, dove arrivano tutti gli spruzzi, più o meno volontari! Filippo si prende una mega lavata nelle rapide con i gommoni, siamo costretti ad uscire dal parco per mangiare l’insalata gigante che abbiamo comprato da Ralph’s (5,34$ l’una). Nel pomeriggio giriamo un po’ tutti gli acquari e facciamoli Lighthouse 4D: realtà virtuale molto bella con tanto di spruzzi d’acqua e soffi d’aria. Invece il flight simulator sul Polo non ne vale la pena. Usciamo dal parco verso le 20 e andiamo a cena verso La Jolla, il quartiere delle case più belle della zona di San Diego. Finiamo in un ristorante italiano di bassa qualità, si salvano solo il pane fatto in casa con ottimo sughetto. Sulla via del ritorno a casa ci fermiamo a Coronado Island, bel posto con gran vista su Downtown. Andiamo a vedere gente che fa un falò in spiaggia e poi il Coronado Hotel: molto bello ed elegante, dove hanno girato “A qualcuno piace caldo” con Marilin Monroe.

Torniamo a San Diego e fatichiamo un po’ come a Milano per trovare un parcheggio dove non ci sia lavaggio strade nella notte, prima di andare a dormire ci facciamo una lavatrice nella zona comune de nostro YMCA. MERCOLEDI’ 20 LUGLIO Sveglia presto per salvare l’auto dalla multa: anticipiamo il poliziotto di due o tre macchine, davvero fiscali sul tempo! Ultima giornata a San Diego dedicata a un po’ di shopping in centro, pranzo con panini nel Balboa Park: molto bello e circondati da tantissimi scoiattoli, temiamo addirittura un assalto da quanto sono audaci! Dopo volevamo fare un pisolino sui bellissimi prati, ma inizia a piovere e quindi ci dirigiamo verso Los Angeles.

Traffico pazzesco e autostrada completamente bloccata in entrata, ogni tanto riusciamo ad andare un po’ più veloce sfruttando le corsie “Car pool” (corsie preferenziali per le auto con due o più persone a bordo). Arriviamo a Santa Monica nel tardo pomeriggio e come al solito facciamo una gran fatica nel trovare un posto per dormire, finiamo al Motel Palm: dignitoso, ma abbastanza caro (102$ la camera tripla) e lontano dal centro; il padrone è una persona davvero inquietante! Andiamo a cena sulla Promenade (la strada principale di Santa Monica): buon fish & chips, poi volevamo cercare un posto dove bere qualcosa dopo cena, ma non troviamo niente e soprattutto non c’è nessuno in giro…Dov’è tutta la gente che affolla alberghi e motel?!? Santa Monica si rivelerà una grande delusione! GIOVEDI’ 21 LUGLIO Al mattino cerchiamo una sistemazione più economica del motel e la tenda farà molto comodo: andiamo a Malibu al campeggio (RV park & campground): 29$ a notte la piazzola tenda. Bella posizione, con vista stupenda sul mare, ma i bagni sono molto sporchi. Andiamo a farci un giro al mare: ci fermiamo a vedere una partita di softball e ci fermiamo a prendere un po’ di sole in uno dei pochi tratti di spiaggia non privata. Ci fermiamo poco perché è piena di insetti ed è vicino allo scarico. Malibu e Santa Monica ci hanno deluso molto, se si ha poco tempo possono essere tranquillamente saltate o usate come base per il resto dell’area di Los Angeles. Alla sera torniamo a cena a Santa Monica: pizza e poi birra in un locale abbastanza affollato di fronte al Pier. VENERDI’ 22 LUGLIO Oggi giornata intera agli Universal Studios (ingresso 53$ a persona), ci mettiamo una vita ad arrivare perché sull’autostrada è una coda unica. Bella giornata, lo spettacolo di Water World è qualcosa di incredibile, assolutamente da non perdere… un’americanata assolutamente da vedere! Riusciamo a fare più o meno tutte le attrazioni, compreso il giro degli Studios e un giro per i negozietti prima dell’entrata. Ceniamo all’Hard Rock Cafe, con Caesar Salad di rito. Sulla via di ritorno al camping a Malibu ci fermiamo ad Hollywood in un locale molto carino a bere una birra, il Cat & Fiddle. SABATO 23 LUGLIO Oggi si va in giro per belle case: Bel Air e Beverly Hills. Solito traffico pazzesco in autostrada, anche se in questa zona di LA le corsie dei “car pool” sono più efficaci. Vorremmo prendere Mullholland Drive, ma al primo tentativo ci troviamo su uno sterrato senza via di uscita. Siamo più fortunati al secondo tentativo e ci fermiamo anche a vedere una bella casa in vendita, il promotore è molto gentile e ci fa fare un giro spiegandoci un po’ come funziona il mercato immobiliare da queste parti! Pranzo con la solita insalatona di Ralph’s nel parco di Beverly Hills. Pomeriggio ad Hollywood: una vera schifezza, la Walk of fame e le impronte sono una vera delusione, per le strade c’è tanta gentaglia. Saliamo fino in collina per vedere da più vicino la famosa scritta HOLLYWOOD, qui un po’ meglio; conosciamo una coppia calabrese trasferitasi a Montreal e ci fermiamo un po’ a parlare, hanno piacere a parlare in italiano. Ci spostiamo poi a Rodeo Drive, che prezzi! Ceniamo a Beverly Hills con un piatto di pasta enorme (8$) in un “ristorante” con tavolini sul marciapiede, poi andiamo a Downtown per cercare di salire sul tetto di un grattacielo dove si trova un bel locale (a detta di un californiano conosciuto a Milano), ma è tutto pieno e dobbiamo accontentarci del bar al piano terra. Serata meno divertente del previsto! DOMENICA 24 LUGLIO Al mattino giro per Santa Monica: la Vale innervosita dalle nostre indicazioni volutamente confusionarie sulla strada da seguire abbandona la guida dell’auto nel mezzo di un incrocio! Ristabilita la calma facciamo un giro per la Promenade, pranzo per me con una pizza, per gli altri due amanti del sushi in un sushi bar con formula “Sushi, all you can eat” molto vantaggiosa. Pomeriggio in spiaggia a Santa Monica, ma di surfisti neanche l’ombra! Ci cambiamo poi in auto per andare a cena con Richard, un amico di famiglia che abita a Santa Monica. Ci porta in un bellissimo ristorante italiano pensando che è da tanto che manchiamola casa…Ci fa cosa gradita! Il ristorante è davvero ottimo, a cena ci sono anche la moglie, la figlia e un’amica (io e Filippo rimaniamo a rifarci gli occhi per tutta la cena!!!!!!). Finita la cena andiamo a casa di Richard che ci fa vedere un film di quando eravamo piccoli in montagna. Come ciliegina sulla torta ci regala dei biglietti omaggio per le Six Flags, dove vogliamo andare domani (comunque non è troppo difficile trovarli su lattine di Coca Cola o giornali).

LUNEDI’ 25 LUGLIO Giornata intera e caldissima alle Six Flags Magic Mountains: riusciamo a farle quasi tutte nonostante le tante code: l’”X” è il più estremo, mai provato niente di simile, vale davvero la pena di farlo! Non è necessario comprare il Fast Lane Pass (si può comprare un pass per saltare la fila su 5 giostre), è una fregatura perché vale solo su attrazioni dove noi non abbiamo mai trovato coda. I pasti all’interno del parco sono davvero cattivi e piuttosto cari per quello che offrono (9,73$ il menu con cheeseburger large, patatine e bibita). Torniamo a Santa Monica in serata e raggiungiamo Manu e Mark che sono appena arrivati dall’Italia. Ceniamo tutti insieme in un Jack in the Box. Mark fa amicizia con un barbone locale, mentre noi facciamo la prova bagagli nel baule: stipati ma ci stiamo (meno male che a Las Vegas avevano finito il modello di macchine di categoria più piccola!): da domani la Malibu sarà veramente stipata, ma riusciremo a viaggiare tutti insieme! MARTEDI’ 26 LUGLIO Mezza giornata culturale: andiamo al Ghetty Center, vale la pena anche perché per sua volontà è gratuito. E’ interessante la parte sugli impressionisti, il parco e la bella vista su Los Angeles.

Al pomeriggio ci trasferiamo a Downtown: vale la pena solo per un giro veloce, i grattacieli sono belli, ma la gente che abita le vie non è molto rassicurante! Saliamo sulla US Bank Tower (torre girevole) per vedere la città dall’alto e poi torniamo a Santa Monica per cercare una tenda, in modo tale che Manu e Mark possano dormire con noi a Malibu in campeggio. Ceniamo in un ristorante Thai di bassa qualità e poi trasferimento a Malibu per montare la loro tenda a fianco della nostra! MERCOLEDI’ 27 LUGLIO Giornata di trasferimento verso il Sequoia National Park: sulla Malibu siamo veramente stipati! Viaggio abbastanza lungo e su strada noiosa. Ci fermiamo solo verso sera su un lago a fare due passi e poi a campeggiare in un posto stupendo appena fuori dal parco a casa di un signore che affitta il suo prato in riva al fiume (5$ totali per persona)! Appena finito di piantare le tende ci vengono a trovare due cerve, che rivedremo più tardi prima di andare a dormire. Prima di cena bagnetto rinfrescante nel fiume (molto freddo) e poi andiamo a prendere delle pizze che mangiamo in campeggio. Accendiamo il fuoco dopo cena per gustarci due marshmallow prima di andare a dormire. Serata ideale per vedere le stelle, così bella che mi fermo a dormire nel prato fuori dalla tenda. Un po’ umido ma molto bello! GIOVEDI’ 28 LUGLIO Sveglia e bagno tonificante nel torrente, poi accendiamo il fuoco e mega colazione con bacon! Entriamo nel parco verso le 11 e facciamo un po’ di passeggiate tra le sequoie. Preferiamo quelle senza nome (perché non sono recintate) rispetto alle più famose General Sherman e Genaral Grant. I ranger ci dicono più volte di stare molto attenti agli orsi avendo il cibo in macchina, ma, purtroppo o per fortuna non ne vediamo neanche l’ombra. Usciamo dal parco che è ormai buio e scegliamo Fresno come tappa per la notte: Motel Sequoia con camera per tutti e cinque (15$ a testa), cena in un ristorante messicano (uno dei pochi ancora aperti) di bassa qualità.

VENERDI’ 29 LUGLIO Salutiamo provvisoriamente Manu e Mark, che ci anticiperanno di qualche giorno a Gilroy (dove faremo base per l’ultima settimana a casa del papà di Mark, nonché mio padrino). Li lasciamo alla stazione della Greyhound e ci dirigiamo verso Yosemite: i campeggi nel parco, come avevamo previsto sono tutti pieni. Andiamo a finire al Big Sandy Campground (senza docce, 5$ a persona), poco al di fuori dell’ingresso del parco dal lato di Fresno, ma con una strada sterrata di 4 miglia da fare con tanto di attraversamento di un guado per raggiungerlo! Ceniamo a Bass Lake con bisteccona, prima di tornare al nostro campeggio ad accendere un fuoco, questa volta per scaldarci perché è la prima notte fredda e umida che troviamo. Dormiamo vestiti nel sacco a pelo con il cappuccio e vestiti: meno male che abbiamo preso quello pesante! SABATO 30 LUGLIO Giornata intera a Yosemite: ci alziamo all’alba, prendiamo i panini al Fishcamp General Store (da evitare perché molto caro e i proprietari sono le uniche persone davvero antipatiche e poco cortesi che abbiamo trovato!) e facciamo una lunghissima (camminiamo tutto il giorno) e stupenda escursione alle Vernal e Nevada Falls. Sono bellissime, più si cammina e si va in alto e più la gente diminuisce! Saliamo anche oltre le Nevada Falls per avere lo spettacolo dell’Half Dome di fronte noi, trovandoci in mezzo ad una famigliola di cervi. Sul tragitto troviamo anche la squadra di soccorso perché un uomo ha deciso di fare il bagno nella laguna sopra ed è stato trascinato dalla corrente nella cascata, andandosi a sfracellare sulle rocce… Sono vestito praticamente con un ranger e per tutto il giorno la gente mi ferma per farmi domande: in questo modo conosciamo una gentilissima signora della Napa Valley che ci invita a piantare la tenda a casa sua quando saremo da quelle parti (purtroppo non riusciremo ad avere abbastanza tempo!). Ceniamo a Curry Villane, ancora nel parco e docce pubbliche prima del lungo ritorno al nostro umido ma splendido campground! DOMENICA 31 LUGLIO Smontiamo per l’ultima volta la tenda e rientriamo nel parco: prima tappa il Glacier Point, molto bello anche perché è proprio di fronte alle Vernal e Nevada Falls e si vede molto bene il giro che abbiamo fatto ieri. Ci fermiamo a pranzo per un cheeseburger e coke (6,57$) a Yosemite Villane: un paio di acquisti nel bel negozio di materiale per la montagna valgono davvero la pena. Non ce la faremo ad arrivare come avevamo previsto a Gilroy per cena, così decidiamo di fare rotta verso la baia di San Francisco, destinazione Berkeley. Dopo lunghe ricerche troviamo finalmente un motel economico e pulito (Berkeley Motel, 75$ la camera tripla), per cena pizza inuno dei pochi posti (come al solito) intorno alle 22. Il centro di Berkeley alla sera è davvero squallido: i figli dei fiori sono diventati tutti degli accattoni. I due scoppiati in vacanza con me vanno a dormire perché esausti dalla 3 giorni a Yosemite, io mi spingo sull’Oakland Bay Bridge per un primo giro serale a SF, breve perché fa un gran freddo e c’è una nebbia che non si vede niente. LUNEDI’ 1 AGOSTO Colazione in uno dei tanti simpatici bar per stupenti che circondano l’università, poi giro nel campus: deve essere davvero bello studiare da queste parti, anche se sembra ci siano solo coreani e cinesi, di americani davvero pochi! Saliamo sul campanile dell’università, si dovrebbe vedere tutta San Francisco, ma è ancora avvolta dalla nebbia e se ne intravede solo una parte. Ci dirigiamo così verso Morgan Hill – Gilroy, finalmente pranziamo ad uno dei tanti In&Out (un Mcdonald’s di qualità molto superiore): le patatine sono eccezionali. Dopo pranzo ci ritroviamo con Mark e Manu: scegliamo una pianta per Luciana che ci ospiterà per questa ultima settimana negli States. Sulla via di casa ci fermiamo al Dollar Tree, un negozio che vende solo cose per 1$, compriamo qualche cavolata e soprattutto ci facciamo delle grandi risate comprando il sacchetto misterioso per 1$: vinciamo sacchetti per aspirapolvere, penne, bolle di sapone e scatolette di cartone. Ceniamo a casa anche con i nonni e ci sistemiamo in quella che sarà la nostra stanzetta! MARTEDI’ 2 AGOSTO Facciamo le cose con calma e a metà mattinata andiamo a Gilroy in un fantastico negozio dove vendono un po’ di tutto di cancelleria e in uno meno bello che vende di tutto per gli animali. Pranzo al Mcdonald’s e pomeriggio dedicato a giocare a frisbee e poi agli outlet di Gilroy. Prima di tornare a casa ci facciamo un paio di birre nel simpatico sport bar degli outlet. Cena a casa con tutti i parenti americani. E’ il primo giorno di tutta la vacanza che ce la prendiamo proprio con calma, ma ne avevamo bisogno dopo aver corso per un mese e mezzo! MERCOLEDI’ 3 AGOSTO Partiamo presto per San Francisco, sosta a Woodside a casa di un’amica di Mark che ci ospiterà per la notte: casa molto bella, anche con piscina, è un peccato non avere dietro il costume. Andiamo poi a San Francisco: prima tappa il Golden Gate Park e visita ai giardini giapponesi in miniatura, ma non sono un granché. Molto più bello il Rose Garden. Attraversiamo poi il Golden Gate, con tantissima nebbia e ci buttiamo a Sausalito: ci concediamo un pranzo di alto livello da Angelino’s (in realtà è molto più alto il conto del livello del cibo, non lo consiglio). Giro per Sausalito e poi vista point del Golden Gate, con un gran vento e tanto freddo, ma per fortuna la nebbia si alza un attimo e riusciamo a vedere un po’ di baia. Andiamo poi ad Hashbury Street, la via hippy, posto strano ma vale una visita. Cena in un Subway e alle 19 ci dirigiamo a SBC Park: abbiamo comprato i biglietti (100$ a persona) per la partita di baseball San Francisco Giants – Colorado Rockies. Ci siamo preparati delle magliette con scritto “ITALY” (siamo giusto in 5, una lettera per ognuno!) per cercare di essere inquadrati dalla televisione o nei tanti momenti di pausa e di intrattenimento del pubblico. In realtà servirà solo per incuriosire la gente sugli spalti: tanta gente verrà a presentarsi dicendo di avere parenti in Italia! La partita è un po’ troppo lunga e non decolla mai per davvero, anche la gente non sembra troppo interessata alla partita, i nostri vicini di posto sono più incuriositi dal fatto di avere degli italiani come vicini! La gente batte le manie urla solo quando sul maxischermo appare la scritta “NOISE”. Sono più divertenti le pause piuttosto che la partita vera e proprio, in questi momenti lo stadio (pieno) è davvero coinvolto.

Andiamo a cena in una specie di mensa: panino con carne di bisonte di bassissimo livello, vorremmo poi trovare un club dove passare la serata, ma siamo vestiti troppo male per entrare in quelli dove varrebbe la pena, così torniamo a Woodside, dovendo un po’ indovinare la strada a causa della tanta nebbia! GIOVEDI’ 4 AGOSTO Oggi è il mio compleanno: la giornata passerà tra il Pier 39 e Chinatown . Per cena si ritorna a Gilroy (2 ore): ci fermiamo a comprare gli ingredienti per il mojito, per festeggiare il mio compleanno degnamente! A casa mi è stata preparata una super cena, chili con carne e milanesi davvero ottime! Per finire torta con fuochi di artificio, non usciamo come invece avevamo previsto perché tutti abbiamo apprezzato troppo l’ottimo mojito di Mark e così è saltato il designated driver. Festeggeremo domani sera! VENERDI’ 5 AGOSTO Si parte alla volta della costa con qualche sosta lungo il percorso: è incredibile la differenza di clima tra Gilroy e la costa (mezzora di macchina): all’interno è estate piena: sole caldissimo, sulla costa fa freddo e c’è nebbia quasi tutto il giorno. Prima di tutto portiamo da mangiare ai cervi bianchi nel parco sopra la collina di Gilroy, poi merenda in una fattoria nella piana che porta a Monterey, dove fanno le torte con la frutta che raccolgono. Pranzo in un supermercato a Monterey e poi ci facciamo la 17 Miles Drive e Pebble Beach. Per il tramonto scendiamo sulla 1 fino al Big Sur, scogliere e paesaggi stupendi tra sole e nebbia, molto simili a quelli dell’Oregon.

Per sera abbiamo combinato di trovarci a Santa Cruz con Kylene, una simpatica ragazzotta conosciuta una sera a San Cristobal in Messico, quindi ci dobbiamo fare una bella ora e mezza di auto nella nebbia come a novembre per raggiungere la festa a cui siamo invitati. Ci fermiamo a mangiare 3 Large peperoni pizza da Little Caesar a Santa Cruz! La serata sarà davvero divertente, proviamo una cosa che volevamo assolutamente prima di partire: un party in casa negli Stati Uniti. Un po’ di cocktail e la festa decolla, continuando in un paio di bei locali di Santa Cruz: il Clouds Downtown e e il King, dove si balla un po’ di hip hop. La designated driver Valentina ci porta a casa che sono ormai le 5 del mattino: un complimento alle nostre donne che riescono a ritrovare al primo colpo da sole la strada per riportarci a casa: grazie Manu, grazie Vale! SABATO 6 AGOSTO Ci svegliamo con calma perché abbiamo un po’ subito la festa della sera prima, mattinata che passa giocando a frisbee e sulla sdraio. Pomeriggio a fare gli ultimi acquisti e regali agli outlet. Cena di saluti con tutti i parenti e poi gli unici ancora attivi siamo solo io e Filippo, che vogliamo farci un’ultima serata prima di finire la vacanza negli States, così torniamo a farci un giro a Sante Cruz nella via dei locali: andiamo di nuovo al Clouds, dove troviamo un po’ di gente che c’era alla festa della sera prima e andiamo a bere una birra al Red, bello anche questo locale. Torniamo a Gilroy un po’ silenziosi e con una lacrimuccia che ci scende: dopo due mesi lontano da casa ci accorgiamo che la vacanza è finita: domani si torna a casa.

DOMENICA 7 AGOSTO Un ultimo saluto a Mark e Manu (che si fermano in California ancora una settimana) e andiamo a San Francisco per un’ultima mezza a giornata a vedere le poche cose che ci mancano: Alamo Square (splendida!), pranzo al The Grove Fillmore (davvero bello, 10,31$) e il Fisherman’s Wharf. Nel tardo pomeriggio andiamo all’aeroporto, arriviamo al pelo con la benzina, con qualche apprensione di rimanere a piedi: non vogliamo regalare niente alla Alamo che prevedeva un pieno compreso nell’affitto dell’auto!!!! In serata puntualissimo aereo Lufhtansa per Monaco…È finita, che peccato, chissà se mai ci ricapiterà una vacanza da due mesi!



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