Oman on the road

10 giorni in completa autonomia, tra i mercati di datteri di Nizwa, il Gran Canyon d'Arabia, le rosse dune del Wahiba sands, le rinfrescanti acque dei wadi, i dhow di Sur, Muscat e le magnifiche isole Daymaniyat.
Scritto da: vale.astolfi
oman on the road
Partenza il: 31/03/2017
Ritorno il: 09/04/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
L’Oman è dotato di una natura meravigliosa, affascinante e fruibile, molto diversa da ciò a cui siamo abituati. L’enorme deserto che lo attraversa permette le più svariate attività tra le infinite dune sabbiose; i Wadi sono bellissimi canyon che si addentrano nel territorio desertico nei cui letti scorre acqua dolce; la catena montuosa dei monti Hajar offre cime a 3000mt oltre ad uno spettacolare paesaggio chiamato il Gran Canyon d’Arabia; infine le isole Daymaniyat, al largo di Muscat, consistono in un micro arcipelago disabitato, circondato da acqua cristallina e con una grandissima varietà di pesci e coralli.

L’Oman è anche un paese estremamente interessante da un punto di vista sociologico, poiché si differenzia notevolmente dagli stati confinanti in termini geografici e culturali. In primo luogo, è l’unico paese al mondo la cui religione principale è l’Ibadismo, una terza corrente dell’islamismo professata dal 75% degli omaniti. Rispetto alle correnti sunnite e sciite, la comunità ibadita viene considerata pacifica e tollerante, aperta nei confronti delle altre correnti dell’islamismo sia in termini personali, sia in termini politici.

L’impressione dall’esterno è quella di un paese dove la ricchezza proveniente dal petrolio è stata utilizzata per tutta la popolazione piuttosto che per garantire il lusso di pochi e i quattro milioni di abitanti possono contare su un livello abbastanza omogeneo di ricchezza.

INFO PRATICHE / PRIMA DI PARTIRE

Volo: Volo diretto da Milano a Muscat con Oman Air (7h), acquistato un mese prima della partenza a EUR 500 a testa.

Visto: è possibile richiederlo direttamente all’arrivo al costo di OMR 5 a testa. Conviene cambiare qualche Euro prima dei controlli in modo da poterlo pagare in contati perché accettano difficilmente la carta di credito.

Auto: noleggiata sul sito di Rentalcars al costo di 655€ per 8 giorni, assicurazione inclusa. All’aeroporto ci hanno consegnato una Pajero 4×4 bianca (come la quasi totalità delle auto in Oman).

Alberghi: i pochi che ci sono, si trovano facilmente su Booking e siti simili. Purtroppo la scelta non è molto varia e il livello medio mediocre

Clima: il periodo ottimale per visitare l’Oman va da novembre a marzo. L’inizio di aprile è già al limite: le temperature sono elevate, sebbene il clima secco le renda più sopportabili. Nel deserto abbiamo toccato un picco di 43° centigradi. Solitamente i campi tendati nel deserto chiudono a partire da aprile / maggio per il troppo caldo.

Soldi: La valuta locale è il Rial omanita (OMR). I bancomat sono diffusi, per cui è possibile prelevare direttamente in valuta senza doversi portare grandi quantità di Euro da cambiare. E’ spesso accettata anche la carta di credito.

UNA VOLTA ARRIVATI

SIM: acquistata direttamente in aeroporto presso la Omantel, è possibile scegliere diversi piani prepagati a seconda dei GB necessari. Ad esempio una SIM valida 30 giorni con 1 GB di traffico disponibile costa OMR 5. Attiva da subito e funzionante senza problemi su telefoni italiani, conviene comunque farla configurare dagli operatori.

Navigazione: le strade che collegano le diverse città del paese sono ottime, nuove e poco trafficate. Per raggiungere invece località più “estreme” bisogna percorrere strade sterrate. E’ possibile noleggiare il navigatore insieme all’auto. Noi ci siamo affidati a Google Maps, avendo acquistato una SIM locale. Considerate che Google Maps non fornisce indicazioni di percorso per le località in lingua araba, ma, dato il tipo di territorio, è sufficiente avere la mappa e il GPS per riuscire a muoversi.

Salute: non è richiesto alcun vaccino specifico per visitare l’Oman. In generale abbiamo trovato il paese abbastanza pulito. Ci siamo attenuti alla nostra solita prassi di non bere l’acqua del rubinetto e di prendere i fermenti lattici durante la permanenza. Non ci siamo però limitati su frutta fresca, succhi, pesce cotto… e non abbiamo avuto alcun tipo di problema di salute.

Maggiori informazioni pratiche: www.onetravelonecolor.com/oman-info-pratiche

ITINERARIO

Considerata la dimensione dell’Oman e la sua recente apertura al circuito turistico, l’itinerario scelto è abbastanza standard e dettato delle poche informazioni disponibili. Abbiamo evitato una tappa a Salala, nel sud del paese, a causa dei conflitti nel vicino Yemen e della distanza geografica con il resto dei punti di interesse a nord, separato dal sud da un ampio pezzo del deserto del Quarto Vuoto.

1 – Arrivo a Muscat, Muscat – Nizwa, visita Forte e Souq

2 – Nizwa – Jabel Shams – Balcony walks (Wadi Ghul)

3 – Jabel Shams – Wahiba Sands con tappa all’oasi di Misfat e al Forte di Bahla

4 – Wahiba Sands – Ras al Hadd con tappa al Wadi Bhani Khalid e tartarughe a Rass al Jinz

5 – Rass al Hadd – Sur

6 – Sur – Wadi Shab e White Beach – Sur

7 – Sur – Muscat con tappa a Bimmah Sinkhole

8 – Isole Daymaniyat da Muscat, partenza da Muscat

Nizwa: Collegata a Muscat da una comoda strada asfaltata, arriviamo in meno di due ore. Le attrazioni principali sono il forte e il souq. Dalla parte alta del forte si può godere di una meravigliosa vista sulle distese di piantagioni di palme da dattero circostanti e sui monti Ajar all’orizzonte. All’interno è presente un’interessante mostra sugli usi e costumi omaniti.

Jabel Shams: Da Nizwa a Jabel Shams sono 85km, percorribili in circa 1h30 senza contare le pause. La strada, asfaltata e in ottime condizioni per buona parte del tragitto, nei pressi dei monti diventa sterrata e abbastanza ripida per una decina di chilometri. Il percorso offre degli scorci magnifici sui monti Ajar circostanti. Si giunge così al limitare dal canyon, dalla strada ci sono viste indimenticabili sul Wadi Ghul, il canyon sottostante soprannominato “Gran Canyon d’Arabia”. Proseguendo ancora con l’auto fino al termine della strada si raggiunge una casa di pastori. Da li inizia il trekking lungo il wadi. In circa due ore di sali-scendi si giunge alla fine del percorso, dove si trova un laghetto con cascata che, considerato il periodo caldo, era quasi interamente prosciugato. Per il ritorno il tempo necessario è lo stesso, quindi considerate almeno mezza giornata per compiere tutto il percorso.

Wahiba Sands: I Wahiba Sands sono un meraviglioso deserto sabbioso che si estende per una superficie di circa 12.500 km2. Al Wasl, superata Ibra lungo la strada statale, è l’ultimo paese prima dell’ingresso nel deserto, dove vanno fatte sgonfiare le ruote per potersi addentrare tra le dune e raggiungere i campi tendati. Il caldo è notevole, la nostra jeep segna 43 gradi! Tramite il campi tendati è possibile prenotare attività come passeggiate col dromedario, dune baggy, fuoristrada tra le dune… Tramonti impagabili se avete voglia di inerpicarvi fino alla cima di una duna.

Wadi Bhani Khalid: I Wadi sono delle meravigliose insenature nella roccia, il cui letto è spesso percorso da corsi d’acqua che raggiungono l’oceano. L’attività più bella è percorrere questi canyon, in parte a piedi in parte a nuoto, risalendo il fiume tramite le fantastiche piscine che si creano tra le rocce. Il Wadi Bhani Khalid è molto frequentato dagli omaniti e la strada ben segnalata. Seguire le indicazioni per Water Pools e Mukai Cave e parcheggiare alla fine della strada. La prima piscina naturale che si incontra è ampia e circondata da palme, non particolarmente pulita. Proseguendo si raggiungono piscine via via più piccole e trasparenti, circondate da rocce. Suggestivo per gli avventurosi e divertente anche per i più tranquilli, è veramente piacevole trascorrere la giornata tra tuffi e nuotate o provando ad addentrarsi verso l’interno. Al di sopra della prima piscina c’è un chiosco che serve bevande e hamburger / panini…

Ras al Hadd e Rass al Jinz: Qui l’oceano regala immagini imponenti della sua immensa forza. Per fare il bagno è necessario sfidare onde notevoli ed essere pronti a saltare di continuo per evitare di trovarsi travolti dall’acqua. Ci rechiamo a Ras Al Jinz, per la visita serale al centro delle tartarughe. L’organizzazione è impeccabile, ma sebbene le guide cerchino di gestire la visita con il massimo rispetto per le tartarughe, spiegando ai turisti tutte le regole per non disturbarle, l’avvistamento delle tartarughine che prendono la via del mare è comunque molto affollato.

Sur: Sur è una suggestiva città affacciata sull’oceano e protetta da una baia naturale, ottima base per escursioni nell’area circostante. Le principali attrazioni sono il cantiere dei dhow, le tipiche imbarcazioni di legno ancora oggi utilizzate dai pescatori, il quartiere del porto, costruito in stile tradizionale e la corniche che offre scorci interessanti di vita omanita.

Wadi Shab: A circa 40 minuti da Sur in direzione Muscat, occorre ignorare la prima uscita per Wadi Shab e Wadi Tiwi e arrivare alla terza uscita che indica il Wadi a 1km. All’ingresso è presente un bar e le toilette, tenete presente che più avanti non si trova niente, quindi può essere un buon punto per procacciarsi del pranzo al sacco. Il percorso inizia sulla sponda opposta, raggiungibile grazie a barchette guidate da ragazzi omaniti.

Inizia un percorso a piedi su un sentiero roccioso che costeggia il letto del fiume tenendosene al di sopra di qualche metro. Dopo circa un’oretta di cammino non banale per il caldo e la posizione ma meraviglioso, si arriva ad una prima piscina naturale dove bisogna iniziare ad entrare nell’acqua. Si prosegue ancora un po’ nuotando, un po’ camminando, fino ad un’ultima piscinetta aperta. Il percorso non è pericoloso, ma tenete presente che viene svolto in totale autonomia e dubito che verrebbe qualcuno a soccorrervi celermente in caso di incidenti… consiglio quindi di valutare a seconda della propria agilità. Esperienza meravigliosa e davvero divertente, ambiente circostante incredibile.

Bimmah Sinkhole: Il Bimmah Sinkhole, all’interno del Hawiyat Najm Park, è una dolina carsica che forma una bellissima piscina naturale di acqua salata. Le origini sono ancora un mistero e varie leggende sostituiscono la spiegazione scientifica. Per chi fosse stato in Messico, ne ricorda moltissimo i cenotes, sebbene non li eguagli per bellezza e suggestività. E’ comunque piacevole una tappa ristoratrice nelle sue acque fresche.

Muscat: Adagiata sul mare d’Arabia, si sviluppa lungo un esteso tratto di costa, mentre dall’interno il deserto roccioso affiora con grandi massi a fianco delle case costruite. La città è abbastanza ricca e anche luoghi come il souq sono stati sistemati e ristrutturati.

Visitiamo la Grande Moschea, l’unica moschea visitabile in Oman dai non musulmani. Inaugurata dal sultano Qaboos nel 2011 in onore del trentennale della sua ascesa al trono, è gigantesca e bellissima. Interessante anche la zona di Mutrah, con il Souq e la corniche (il mercato del pesce antistante al porto era in corso di rinnovamento, non visitabile) e la zona della città vecchia, dove si può vedere da fuori il Palazzo del sultano.

Isole Daymaniyat: Si tratta di un piccolissimo arcipelago al largo di Muscat, all’interno del parco naturale marino. Le isole sono disabitate e pertanto assolutamente incontaminate. Prenotiamo un’escursione di mezza giornata con Daymaniyat Shells: passiamo tutto il giorno a fare snorkelling tra le isolette. Fahad, il capitano, fornisce tutto: dagli asciugamani, all’acqua minerale, a ottimi spuntini di banane e datteri. L’acqua è meravigliosa così come la fauna sottomarine e le spiaggette. In più Fahad fa un sacco di foto subacquee che si procura poi di inviare via email.

Il prezzo, 25 OMR a testa, non è basso, ma comprende l’ingresso al parco marino ed è più che compensato dalla qualità dell’escursione. Va pagato in contati direttamente sulla barca, mentre per la prenotazione è sufficiente dare i propri dati.

Per maggiori informazioni / foto visita www.onetravelonecolor.com/oman



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