Oman itinerante in autonomia
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Periodo per il viaggio: ottobre-febbraio
Gli occidentali che vivono in Oman ci hanno detto che già marzo sia sovrapponibile ad un torrido agosto italiano. In estate si raggiungono tranquillamente i 45-50 gradi, difficilmente tollerabili.
Visto turistico: ottenuto e pagato on-line con carta di credito direttamente sul sito ufficiale della polizia del Sultanato: https://evisa.rop.gov.om/voa. Per chi volesse solo richiederlo ma non pagarlo on-line (lo sconsigliamo perché la procedura è più lunga dovendo cambiare € o $ in valuta locale allo sportello del cambio che inoltre in aeroporto è notevolmente svantaggioso) il link è www.rop.gov.om/english/index.asp.
Costo visto turistico per una permanenza inferiore ai 10 giorni: 5 OR (da 11 a 30 giorni il costo è 20 OR). Passaporto valido per i 6 mesi successivi. Meglio avere pronta una fototessera (così ci ha suggerito l’addetta dell’ufficio consolare di Roma) ma a noi non è stata richiesta. Va acquistato un singolo visto per ogni viaggiatore, anche se minorenne ed il costo non varia.
Volo: diretto Milano Malpensa – Muscat con Oman Air, compagnia affidabilissima, 4 stelle su Skytrax (per intenderci Alitalia ne ha 3). Biglietto acquistato direttamente on-line sul sito della compagnia che ha un ufficio di rappresentanza a Milano con call canter che risponde in orario di ufficio dal lunedì al venerdì al seguente numero 02 87247500. Abbiamo programmato un “volo con destinazioni multiple”:Milano-Salalah all’andata, poi Salalah-Muscat e Musacat-Milano al ritorno. Bagaglio consentito in stiva: 30 kg. Dimensioni massime del bagaglio: 157 cm (sommatoria misure).
Totale: 1719,22€ per quattro persone usufruendo della promozione del 50% sul solo biglietto (tasse escluse) che Oman Air saltuariamente propone. Questo prezzo include anche il volo interno per Salalah.
Parcheggio auto Malpensa: GP parking www.gpparking.it/parcheggio-malpensa 33€ per 11 giorni, parcheggio scoperto ma con possibilità di tenere le chiavi a discrezione del cliente. Volendo parcheggio coperto ad un prezzo superiore. Leggermente più distante rispetto ad altri dai Terminal ma con personale cordiale (non è la prima volta che lo utilizziamo) e molto economico. Sul navigatore, a differenza di quanto riportato sul sito è molto più agevole impostare: Via Maddalena 10, 21019 Somma Lombardo
Auto: noleggio con Budget tramite il broker Rental Cars sul sito e-dreams. L’addetto contattato telefonicamente ha verificato direttamente con la compagnia che l’auto da noi prenotata fosse un 4×4 (non è scontato!). L’auto avrebbe dovuto essere una Hyunday Tucson. In entrambe le sedi ci è stata invece data una Suzuki Gran Vitara a benzina, appartenente alla stessa categoria. Si è rivelata essere comunque una buona scelta, salvo i consumi un po’ elevati, in un paese in cui però il carburante costa davvero poco. Auto prima tratta 115,74 € (2gg) più 5$ di tasse aeroportuali con full cover, inclusi pneumatici e cristalli, stipulata direttamente con Rentalcars. Auto seconda tratta 444,79 € (7gg) più 5$ di tasse aeroportuali con full cover inclusi pneumatici e cristalli stipulata direttamente con Rentalcars. Per il guidatore aggiuntivo: 3 OR al giorno. Per il seggiolino bimbo (che in Oman non è attualmente obbligatorio per nessuna fascia d’età): 2-3 OR al giorno. Noi abbiamo messo i nostri in uno scatolone ed imbarcati in stiva in aereo, tanto con 30 kg disponibili di bagaglio a persona non c’era alcun problema.
Patente: l’addetto della Budget prima del nostro arrivo ci aveva scritto si potesse tranquillamente stipulare il noleggio con la patente italiana (ho quella formato “carta di credito” con la traduzione anche in inglese), ma so, che in caso di controversie soprattutto legali per collisione, sarebbe sempre meglio avere quella internazionale.
Codice della strada: limite massimo sulle superstrade 120 km/h, mentre sulle strade è 100. I controlli radar sono numerosissimi e la legge è molto severa a questo riguardo. La nostra auto aveva un segnale sonoro impostato non appena si superavano i 120 km/h. Sono moltissimi anche i controlli rosso-semaforici. Passare con il rosso può costare una notte in galera, quindi attenzione. Il manto stradale è perfetto e la segnaletica precisa e bilingue ovunque. Circolare con l’auto non è assolutamente un problema. Il carburante è molto economico, ma non tutte le pompe di benzina, anzi pochissime fuori dai grandi centri abitati, accettano le carte di credito.
Assicurazione: Columbus 129,69 € per 4 persone per 11 giorni (abbiamo scelto la proposta intermedia tra 3, più l’opzione aggiuntiva per l’abbattimento della franchigia). Abbiamo valutato anche Worldnomads che oggettivamente offre una copertura migliore ad un premio più contenuto, ma l’abbiamo scartata perché non è possibile abbattere la franchigia e soprattutto perché, qualora ci fossero delle controversie, ci troveremmo a dibattere via mail con un ufficio in Australia, mentre la Columbus ha una sede a Milano. Prima di stipularla cercate sul web dei codici sconto per entrambe, ce ne sono sempre, del 10% solitamente. Entrambe possono essere stipulate fino al giorno stesso della partenza.
Cambio: conviene nei numerosi sportelli degli uffici di cambio nelle malls (di solito vicino all’ingresso dei supermercati). Ottimo cambio presso il Purshottam Kanji Exchange accanto all’ingresso dell’ipermercato Lulu a Salalah. Evitare l’aeroporto, il tasso è pessimo. Per fare un esempio, se presso le malls 1 € equivaleva a 0.40 OR, all’aeroporto il tasso era 0.36 a cui si aggiungeva 1 OR di commissioni. È indifferente cambiare € oppure $.
Abbigliamento: nonostante in Oman vi siano molti immigrati indiani, pakistani, cinesi che vedrete circolare con abiti simil-occidentali sarebbe buona norma evitare gli shorts per gli uomini, mentre per le donne evitare abbigliamento attillato e spalle scoperte (sono sufficienti le maniche corte). Non è necessario avere il capo coperto.
Per visitare la Grande Moschea a Muscat ed altri luoghi religiosi occorre avere le braccia ed il capo completamente coperti e non indossare gonne o shorts ma vestiario lungo alla caviglia. Il controllo è molto rigido. Al chiosco souvenir difronte all’ingresso della Moschea affittano volendo il necessario, ma per ben 8 €.
Nelle spiagge pubbliche che le locali frequentano vestite da capo a piedi, evitare il bikini e gli slip olimpionici per gli uomini.
Scheda cellulare: ci sono 2 compagnie in Oman. È consigliabile quella governativa, Omantel, che offre una migliore copertura a meno che non si decida di stare solo a Muscat o a Salalah dove è sufficiente anche l’altra (Ooredoo).
Abbiamo acquistato una sim con start pack di 2 OR per le telefonate (ogni sms costa 10 bs). Per internet e quindi l’utilizzo di Google maps per la navigazione abbiamo invece acquistato per 3 OR un pacchetto settimanale (7 giorni esatti di calendario) con 1 GB. Si possono poi acquistare dei pacchetti giornalieri che occorre ricordare di disattivare per evitare il rinnovo automatico. I primi 3 giorni nell’area di Salalah sono state sufficienti le mappe off-line scaricate con il wi-fi in albergo. Abbiamo usato il cellulare per la navigazione, non abbiamo affittato il navigatore. Google maps in Oman ha solo la mappa, non la voce-guida.
Adattatore per la corrente elettrica: quello inglese a 3. Conviene portarne uno sicuramente. Si riescono comunque a utilizzare senza problemi anche i nostri comuni carica batterie per cellulare (basta far scattare con un cacciavite il pulsante di sicurezza che corrisponde al foro più alto e centrale nella presa a muro)
ALBERGHI
Premessa: il bimbo di 2 anni ha sempre dormito con noi essendo letti king size. Alla bimba è stato sempre fornito un materasso aggiuntivo. Il tutto gratuitamente, salvo al campo tendato dove abbiamo prenotato una tenda da tre.
Salalah: Jawharet Al Kheir Furnished Apartments – Al Wadi Area- Aahmad Bin Al Noman Street- Building 37, Tel: +968 9571 9000. Prenotato con booking.com per soli 13 OR (circa 32 €) a notte. Non esiste un sito da cui sia direttamente prenotabile. Pagamento in loco con soli contanti. Appartamento fully equipped con cucina, ventilatore, aria condizionata, lavatrice. Ascensore. Molto pulito. Personale disponibilissimo. Wi-fi incluso gratuito. La cucina è dotata di fornello a gas e microonde. Ci siamo fatti portare due piatti aggiuntivi, ma mancano completamente le forchette, che non erano disponibili. Non viene servita la colazione. Vicinissimo al LuLu Hypermarket, supermercato fornitissimo, aperto 24 h ed alla mall di Salalah al cui interno c’è un Carrefour gigante. Vicino e comodamente raggiungibile dall’aeroporto. Ottimo rapporto qualità-prezzo. Consigliato
Sur: Sur Hotel – Al Sharqyah 411, Tel: +968 9513 2629. Prenotato con booking.com per soli 14 OR a notte (34,5 €), ma prenotabile anche direttamente sul sito www.surhotel.net contattando il personale dell’hotel via mail. Pagamento in loco con carta o contanti. Ingresso su una stradina laterale rispetto all’insegna. Camera con aria condizionata, minifrigo, TV e bagno. Wi-fi gratuito incluso. Bottiglie d’acqua e set da bagno di cortesia. Pulito, spartano, personale molto cordiale (con tanto di consigli turistici). Consigliato, non a chi cerchi un hotel di classe. Non viene servita la colazione ma è possibile acquistarla presso una panetteria a due passi: si volta a destra all’uscita dell’albergo, si attraversa la strada e si prosegue a sinistra. La presentazione di pani e dolciumi (tutti in sacchettini di nylon o piatti in plastica trasparente) non è delle migliori, ma i prodotti sono buoni. Chiedete i piccoli tortini tipo plumcake.
Wahiba Sands: Wahiba Bedouin Rustic Camp – Wahiba Sands, Al Mintarib, Bidiya. Tel: +968 9886 0385. Prenotato con booking.com per 55 OR (137,5 €) a notte in mezza pensione, la tenda da tre persone. Pagamento solo in contanti in loco. Tenda beduina oppure camera a propria scelta nella piccola costruzione che costituisce il campo. Bagno ad uso personale in muratura con doccia con getto molto flebile, da fare solo in caso di emergenza. Noi abbiamo alloggiato nella tenda: letti singoli/ brande con materassi molto sottili. Non ci è stato fornito il lenzuolo “di sopra”; in realtà le abitudini locali prevedono la copertona in pelouche “made in china” direttamente addosso…e non credo venga lavata ad ogni cambio ospite. Intrattenimento da parte del titolare e dei suoi familiari molto piacevole fino a tarda serata, con vestizione “alla beduina” di tutti i presenti, bimbi compresi (e credo per mia figlia di 5 anni sia stata la cosa più divertente della vacanza). No wi-fi e quando viene spento il generatore non è possibile ricaricare cellulare o fotocamera nella stanza comune. Cena buona ed adeguata nelle porzioni (riso, pollo, agnello, insalata, verdure, minestra, acqua e cool drinks). Offrono:
-pick-up dalla vicina Bidyiah per 10 OR (per chi ha un 4×4 basta seguire la pista ed andare sempre dritto, non ci si può sbagliare….divertente!)
-giro in jeep sulle dune per 30 min (20 OR) o 60 min (30 OR)
-giro sul cammello a pagamento.
La mattina dopo un’abbondante colazione con uova, marmellata, pane, formaggio, the, caffè e datteri, si può fare un giretto nel recinto delle caprette per vederle mangiare ed eventualmente mungerle. Per l’alba e il tramonto basta arrampicarsi a piedi sulle vicine dune. Non perdete tempo a farvi sgonfiare i pneumatici tanto, almeno con la nostra Suzuki, non abbiamo fatto tanta strada (ci hanno suggerito di fermarci non appena le gomme avessero iniziato a slittare). Consigliamo questo campo, perché rispetto ad altri, almeno su booking.com, era leggermente più economico, e per quanto abbiamo letto, altri offrono anche meno. Dal punto di vista della comodità dei letti o della pulizia, salvo si opti per quello 5 stelle che di autentico ha ben poco perché la piscina nel deserto ci pare un po’ assurda, crediamo siano tutti sovrapponibili. Pur essendo abituati a viaggiare e non amanti delle cose turistiche, abbiamo trovato davvero piacevole l’intrattenimento offerto dal proprietario (un vero beduino) e dai suoi familiari.
Misfah: Misfah Old House – E-mail: bandb.misfah@gmail.com. Tel: +968 9933 8491 (Mr Naïf) opp +968 92800120 (Mr. Yakoob). Prenotato direttamente via mail con largo anticipo (spesso fully booked) per 50 OR (125 €) con mezza pensione, bambini gratis. Pagamento in loco solo in contanti. Il villaggio è molto bello, arroccato sulla montagna con un grande palmeto e coltivazioni a terrazzo. La struttura alberghiera è una vecchia casa con molte camere di cui credo poche, se non forse una sola, abbiano il bagno privato, ma i bagni comuni sono almeno 6 e molto puliti, forniti di tutto il necessario. No asciugacapelli. Si dorme a terra su dei materassi, che seppur non troppo spessi, sono comodissimi. Aria condizionata e finestre con griglie anti-intrusione per gli insetti. La pulizia è esemplare. Il segnale wi-fi non ottimale o quasi nullo. All’arrivo vengono offerti the, caffè ed ottimi piccoli datteri che sarà poi possibile acquistare. La cena: pollo, pesce, hummus, verdure, riso, pane, torte e frutta, the al timo. Acqua inclusa. Avvisare almeno il giorno prima se non si tollera l’aglio perché è presente in tutte le portate: a noi è stata preparata una cena completamente “a parte”. Abbondante colazione con miele, sciroppo di dattero, succhi, pane, formaggio, latte e cereali, frutta fresca. Dopo abbiamo fatto una passeggiata consigliataci dallo staff di circa un’ora, scendendo giù per la valle e risalendo fino a raggiungere il parcheggio all’inizio del villaggio in cui bisogna lasciare l’auto al proprio arrivo (e contattare al cellulare lo staff per essere accompagnati alla Old House). Davvero bella. Consigliamo questo posto come struttura alberghiera top della nostra vacanza, per tanti aspetti: cortesia, pulizia, paesaggio, quiete. Ci saremmo fermati volentieri un giorno in più. Se cercate un pò di relax, questo è il posto giusto.
Nizwa: Majan Guest House – Firq Round About to Nizwa. Tel: +968 25 431910. Prenotato con booking.com per 33 OR a notte (80,5 €), colazione inclusa. Pagamento in loco con carta di credito o contanti. C’è stato un piccolo problema con la prenotazione perché al nostro arrivo hanno cercato di farci pagare 10 OR per un materasso aggiuntivo (a terra) che avevamo richiesto specificamente in fase di prenotazione e per il quale avevamo dovuto far intervenire il customer service di booking, non avendo mai ricevuto risposta alle e-mail dalla struttura. Camera molto grande, pulita con bagno privato. Non c’è ascensore. Parcheggio privato. Wi-fi gratuito. Come quasi tutti gli alberghi di Nizwa la struttura si trova sulla superstrada per Muscat ad una certa distanza (5-6 km) dal centro, quindi nessuna camera è silenziosissima, ma la cosa è assolutamente tollerabile. Colazione: succhi, pane, formaggio, marmellate, miele, uova, latte e cereali, the e caffè. A parte il qui-pro-quo per la prenotazione, questo albergo è forse uno dei più economici di Nizwa e vanta caratteristiche sovrapponibili, almeno per quanto abbiamo letto, ad altri ben più cari, quindi lo consigliamo.
MUSCAT. Abbiamo pernottato in tre diversi albergi, in base alle necessità del nostro programma di viaggio.
Weekend Apartment Hotel – Bawshar South, Al Ghoubra. E-mail: info@weekendhotel.net. Tel: +96824222999. Prenotato direttamente via mail per 33 OR a notte (80,5 €), colazione inclusa. Pagamento con carta di credito oppure contanti in loco. Ampio appartamento molto pulito, moderno, con cucina attrezzata (con microonde e piastre elettriche), lavatrice. Ascensore. Wi-fi. Personale disponibile e cordiale. Colazione davvero ottima (la migliore dopo quella dello Shangri-La) e molto varia anche sul versante dolce. Molto vicino alla Grande Moschea ed a una delle malls più popolari di Muscat, la Oman Avenues. Nello stabile a fianco c’è un Despar Express. Rapporto qualità-prezzo ottimo.Consigliato. Non crediamo puliscano l’appartamento tutti i giorni in caso di lunghe permanenze.
Shangri – La Barr Al Jissah Resort e Spa – Tel: +968 24 776666. Prenotato con un’offerta di booking.com per 99 OR a notte (248 €) includendo le tasse, colazione inclusa. I bambini hanno soggiornato gratuitamente usufruendo dei letti presenti. La camera doppia comunicante sarebbe costata ovviamente il doppio. Pagamento con carta di credito oppure contanti in loco. Abbiamo alloggiato presso Al Waha che è l’unica delle tre strutture che costituiscono il complesso di base ad accettare i bambini ed è forse quella meno chic. Le camere sono comunque ben arredate e dotate di tutto il necessario con ampio set di cortesia, acqua inclusa e minibar. Servizio di intrattenimento bambini dai 4 ai 12 gratuito dalle 7 alle 19. Piscina per bambini. Parco giochi con scivoli tipo luna-park (quelli alti da fare con la stuoia) e piscina con palline. A pagamento tappeti elastici. Spa con bagno turco, idromassaggio ed area relax inclusi nell’offerta mentre i trattamenti sono chiaramente a pagamento. Campi da tennis. Possibilità di passeggiate a cavallo o con cammello a pagamento, accompagnati sulla spiaggia. Colazione spettacolare. Varia, abbondante e qualitativamente ottima. Check-out alle 12 ma ci hanno detto che avremmo potuto fermarci ed usufruire della struttura a nostro piacimento. Siamo andati via alle 17, anche perché il meteo del giorno prima ci aveva fortemente limitati sia per il mare che per le piscine. Consigliatissimo, nonostante il prezzo elevato.
Mutrah Hotel – E-mail: mutrahhotel@googlemail.com. Tel: +968 24798401. Prenotato direttamente con la struttura via mail per 28 OR, colazione inclusa. Pagamento in loco con carta di credito o contanti. Hotel storico, primo hotel in Oman. Camera pulita con Tv, frigo ed ampio bagno. Wi-fi gratuito. Basso edificio in prossimità del suq di Muscat con parcheggio privato che tende ad essere molto affollato dopo cena in quanto utilizzato anche dai clienti del pub e del ristorante a fianco. Si rischia pertanto di dover cercare un posto auto pubblico all’esterno. La colazione è varia e tipicamente locale con l’aggiunta di latte e cereali. Il personale alla reception non ci è sembrato cortesissimo, ma avevamo letto recensioni ottime, quindi magari non era semplicemente giornata. Consigliato.
SABATO 28 GENNAIO
Arrivo in aeroporto a Muscat alle 6.50 (partenza da Milano la sera prima alle 21.30) e disbrigo delle formalità doganali con presentazione del visto (non ci si può imbarcare direttamente sul volo interno per Salalah senza questo passaggio). Oman Air apre i gates abitualmente 70 minuti prima del volo e li chiude 30 minuti prima. Oltre alla segnaletica, in aeroporto molti addetti agevolano i passeggeri indicando la posizione dei gates. Volo in coincidenza per Salalah alle 8.20 sempre con Oman Air. Volo pienissimo (durante il quale ci viene offerta un’ottima torta al cioccolato, carote e mandorle) della durata di circa 1 ora e 15 minuti. Arrivati a Salalah alle ore 10 circa ritiriamo la Suzuki Gran Vitara. Non è presente in aeroporto un vero e proprio stand della Budget, ma l’addetto viene contattato telefonicamente dal suo collega della Dollar e compare dopo poco. La macchina come da nostra richiesta è un 4×4 che si rivelerà una caratteristica comoda ma non strettamente necessaria. La carrozzeria dell’auto ha patito l’utilizzo dei clienti che ci hanno preceduti, ma non lo consideriamo un difetto; meglio di un’auto immacolata da concessionaria. Lasciamo i bagagli e ci riposiamo due orette al Jawharet Al Kheir Furnished Apartments.
Partiamo subito per la parte di costa a sud di Salalah e raggiungiamo la spiaggia di Mughsail. Ci sono diversi 4×4 sul bagnasciuga e c’è una piccola passeggiata da fare a piedi fino ad una grande roccia vicino al chiosco/bar. Ci spostiamo poi ulteriormente verso sud fino alla spiaggia di Fazayah. Dopo un breve tratto di sterrato si raggiunge la spiaggia che con la luce del tramonto è molto suggestiva e per nostra opinione personale, più bella della precedente. Ritorniamo quindi a Salalah, facciamo la spesa al LuLu Hypermaket e ceniamo nel nostro appartamento.
DOMENICA 29 GENNAIO
Partiamo per il tratto di costa più a nord della città. Arriviamo a Taqah, cittadina di pescatori, dove visitiamo il piccolo forte (l’interno è arredato a differenza della maggior parte dei forti omaniti). Ingresso: 500 Baisa a persona. Proseguendo sulla strada costiera che attraversa il villaggio si può salire con un tratto di sterrato sulle scogliere da cui si gode un bel paesaggio.
Ripartiamo alla volta del Wadi Dharbat. Alle spalle del chiosco al limite del wadi, risalendo una modesta pendenza, si possono osservare delle capanne costruite con tronchi e coperte e qualche tappeto appoggiato sopra in cui vivono i pastori del luogo. Il Wadi di per sé non è nulla di particolare. Proseguiamo lungo la strada principale fino a raggiungere il Taiq Sinkhole, un’ampia voragine in una sorta di canyon che è possibile osservare in modo parziale da un punto panoramico situato sulla cima facendo un piccolo tratto di strada a piedi dal parcheggio (ingresso gratuito). A questo punto vale la pena continuare per alcuni chilometri lungo la strada fino al punto panoramico di Jabal Samhan (lungo questo tratto di strada potrete inoltre osservare alcuni campi dove crescono stagionalmente le “rose del deserto”). Da qui si gode di una bellissima vista su tutto il tratto costiero e la vallata. Sulla strada del ritorno ci fermiamo per un piacevole bagno in una caletta raggiungibile solo tramite un tratto di fuoristrada poco più a nord del paese di Taqah vicino all’estuario del Wadi Dharbat. Durante il periodo primaverile ed estivo è sconsigliato fare il bagno a causa delle forti correnti. Torniamo a Salalah osservando dall’esterno il Sumhuram Archaeological Park e andiamo a visitare il Museum of the Frankincense Land. L’ingresso è vietato ai minori di 6 anni i quali però possono visitare senza problemi l’ampio parco con le rovine di Al Baleed (2000 b.C). Il museo è piccolo, carino e molto curato. Costo del biglietto: 2 OR per poter parcheggiare la macchina indipendentemente da quante persone poi entreranno nel museo. Dall’altro lato della strada è possibile osservare le piantagioni di banane, papaya e cocco per cui Salalah è popolare. Segue giro del souq di Salalah: qui sono consigliati l’acquisto dell’incenso (pare sia il migliore del paese) e dei tipici copricapo maschili omaniti. Vale la pena fare una passeggiata lungo la bella spiaggia bianca di Salalah al tramonto. Torniamo nel nostro appartamento e ceniamo.
LUNEDÌ 30 GENNAIO
Visitiamo la tomba di Giobbe (Nabi Ayoub) a mezz’ora di auto dall’aeroporto. Per nostra dimenticanza, omettiamo la visita alla tomba di Nabi Umran, il nonno materno di Gesù, che è a poca distanza dall’aeroporto.
Alle 11,20 parte il nostro volo Oman Air per Muscat. Atterriamo e ritiriamo al desk della Budget la Suzuki Gran Vitara 4×4, questa volta decisamente nuova. Partiamo subito lungo la costa sud e ci fermiamo a visitare il Bimmah Sinkhole (Hawiyat Najm Park – attenzione al cartello segnaletico che per i siti turistici-storici è solitamente marrone). Ingresso gratuito. Bello ma andrebbe visitato verso l’ora di pranzo, quando il sole è ancora alto nel cielo, poiché al tramonto a causa dell’inclinazione della luce non è possibile apprezzare il colore azzurro dell’acqua. Per come lo vediamo noi, non alletta alla balneazione, ma sicuramente merita la visita.
Scendiamo lungo la costa e ci fermiamo lungo le spiagge di Fins. Si tratta di spiagge di sassi bianchi, dove avvistiamo anche due fenicotteri. In confronto ad altre che vedremo durante la vacanza non sono nulla di particolare, ricordano un po’ la Costa Azzurra. Essendo in ritardo in quanto abbiamo prenotato (via mail circa un mese prima) per le 20,30 la visita alla riserva di Ras Al Jinz (e-mail: reservations@rasaljinz-turtlereserve.com) non riusciamo a fermarci a vedere Wadi Shab o Wadi Tiwi che sono lungo la strada per Sur. Rimanderemo al giorno successivo. E questo è un errore nella pianificazione del viaggio. Saremmo dovuti partire da Salalah o con il volo in tarda serata di ieri o quello dell’alba questa mattina perché ritornare a Wadi Shab è comunque fuori rotta rispetto al viaggio Sur-Wahiba Sands che ci attende domani.
Arriviamo a Sur e lasciamo i bagagli al Sur Hotel. Rapida cena base di pizza e pollo fritto al Zaki Fried Chicken molto vicino all’albergo per poter raggiungere Ras al Jinz alle 20, distante circa 45 minuti di strada ben asfaltata e illuminata. I tour sono sempre molto affollati e, anche in bassa stagione come ora, bisogna arrivare verso le 20 se si vuole essere inseriti nei primi gruppi. Il nostro gruppo (il secondo) parte verso le 21 perché gli organizzatori consigliano di tardare un pò rispetto alle abituali 20.30. Dopo circa 20 minuti di celere camminata avvistiamo la prima e unica tartaruga verde gigante che sta deponendo le uova in spiaggia. È davvero uno spettacolo, nonostante i visitatori, che seppur divisi in gruppi, sono decisamente troppi. Ci dobbiamo alternare disponendoci a semicerchio intorno all’animale per poter scattare delle foto senza flash (mentre la guida tiene la torcia). Pensavamo francamente ci avrebbero fatti stare molto più distanti e ci dispiace per la povera tartaruga…
Vediamo anche una piccola tartarughina appena nata che si muove tentennante sulla sabbia. Non sempre si riescono ad avvistare le tartarughe e se non doveste essere fortunati non è previsto alcun rimborso del biglietto di ingresso (5 OR per gli adulti e 3 per i bambini sopra i 5 anni da pagarsi esclusivamente in contanti). Una guida ci ha raccontato che è accaduto che per giorni non venissero avvistate delle tartarughe. Ritorniamo a Sur verso le 23.
MARTEDÌ 31 GENNAIO
Rapida visita ai “cantieri navali” di Sur, dove vengono costruiti i dhow, e al faro di Al Ayjah. Decidiamo di ritornare indietro e visitare Wadi Shab, a 40 minuti di macchina da Sur. Wadi Shab e Wadi Tiwi sono distanti 1 km l’uno dall’altro, ma mentre il primo è visitabile solo con una escursione a piedi, il secondo può essere visitato anche con la macchina purché 4×4. Il parcheggio è situato subito all’uscita della superstrada. Con 1 OR a persona (gratuito per i bimbi) una barchetta a motore ci traghetta in 5 minuti dall’altro lato del fiume dove inizia il sentiero. Alcuni turisti guadano a piedi il fiume (l’acqua arriva fino alla vita e bagnarsi con un lungo cammino da affrontare e con il vento, in questo periodo dell’anno non è consigliabile). Da qui dopo circa 45 minuti di camminata lungo il Wadi (molto bello) si raggiungono le prime pozze balneabili. Il trekking è di difficoltà medio-facile, non spaventatevi leggendo altri resoconti. Avendo due bimbi piccoli di 5 e 2 anni siamo stati costretti a fermarci qui. La bimba più grande non ha avuto problemi a percorrere il sentiero (e se ce l’ha fatta lei…) anche se alcuni tratti sono potenzialmente pericolosi poiché molto alti rispetto al letto del fiume e stretti. Chiaramente in alcuni passaggi è stata aiutata. Il piccolo di 2 anni abbiamo dovuto invece portarlo sempre in spalla. Per chi volesse avventurarsi oltre, dopo 40 minuti circa di percorso, si può arrivare ad altre pozze balneabili molto più suggestive e ad una grotta in cui si può entrare immersi nell’acqua, che, sempre in questo periodo dell’anno, non è caldissima.
Ritorniamo al parcheggio e partiamo alla volta di Wahiba Sands. Chi non è munito di 4×4 può farsi venire a prendere a Bidiyah per 10 OR, altrimenti ci si può divertire lungo la pista nel deserto che in circa 30 minuti ci ha condotti al campo. L’accoglienza al Wahiba Bedouin Rustic Camp è esemplare. Arrivati verso le sei di sera andiamo subito a goderci un bellissimo tramonto in cima alle dune. Purtroppo è troppo tardi per fare il sand bashing in jeep. Prima di cena veniamo “travestiti da beduini” dal proprietario del campo e poi ci coinvolgono in due – due di numero- danze tipiche. La cena è molto piacevole e buona. Vengono serviti il classico hummus con pane arabo, riso bollito, un minestrone di verdure, pollo e agnello cotti sul momento alla brace. Dopo tutti intorno al fuoco sulla sabbia per sentire alcune storie narrate direttamente dal proprietario del campo che è molto disponibile a rispondere a qualsiasi domanda o curiosità sulla vita dei beduini. La notte è abbastanza fredda, dormiamo vestiti sotto delle copertone in pelouche.
MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO
Ci svegliamo alle sei per andare a vedere l’alba sulle dune. Partiamo dal campo verso le nove, dopo avere dato da mangiare alle caprette e aver fatto qualche foto con il cammello. Arriviamo a Ibra dove si tiene il mercato delle donne del mercoledì mattina che ci delude davvero, soprattutto dopo aver pianificato la vacanza per poter arrivare a Ibra appositamente il mercoledì. Solo pochissime venditrici hanno cose tipiche, la stragrande maggioranza della merce (abiti, giocattoli, casalinghi) è paccottiglia made in China. Sconsigliamo caldamente la tappa.
Ci dirigiamo quindi verso il castello di Jabreen, molto interessante (chiude alle 16) per spostarci poi al forte di Bahla, patrimonio dell’Unesco dove arriviamo pochi minuti prima della chiusura. Per fortuna il personale all’ingresso è cortese e ci permette di entrare ugualmente, quindi possiamo gustarci l’interno del forte in solitudine ed anche a lungo. È molto grande, le stanze e le sale all’interno non sono assolutamente decorate o ammobiliate ma è comunque suggestivo. Ammiriamo dall’alto la cinta muraria intorno alla città di Bahla. Terminata la visita ci dirigiamo verso le montagne, a Misfah, dove alloggeremo al Misfah Old House. Come abbiamo già scritto, tappa da 10 e lode.
GIOVEDÌ 2 FEBBRAIO
Subito dopo la colazione facciamo una camminata di circa un’oretta per visitare la vallata intorno al villaggio. È possibile fare diverse escursioni tematiche a pagamento ma avendo i bambini e avendo poco tempo dobbiamo limitarci a questo breve giro. Al ritorno il cortesissimo staff della guest house ci raggiunge, pur avendo ormai fatto il check-out e ci offre acqua, the e caffè e anche qui non mancano i regalini per i bimbi (2 braccialetti). Ne approfittiamo per comprare dei datteri locali (più piccoli). Ripartiamo e ci dirigiamo verso il Jabal Shams fermandoci a fotografare sulla strada le abitazioni in fango di Al Hamra (dove dei venditori espongono i loro tappeti e braccialetti in lana di pecora; acquistiamo un braccialetto ad 1 OR). Purtroppo sbagliamo strada e facciamo un’ora di sterrato in più del dovuto ma il panorama è comunque meritevole. Osserviamo dall’alto, da almeno 3 viewpoints il Gran Canyon d’Arabia, come viene chiamato: spettacolo mozzafiato.
Ripartiamo passando per la città di Tanuf. Qui c’è un piccolo villaggio abbandonato e diroccato con edifici fatti con mura di fango. Arriviamo quindi a Nizwa dove alloggeremo alla Majan Guest House. Facciamo un giro per il souq di Nizwa. Gli omaniti sono persone molto gentili, generose e sempre sorridenti. Entrati nel souq ortofrutticolo in un grande negozio che vende solo Halwa, (un dolce tipico a base di zucchero di canna caramellato con spezie e mandorle), appena ci affacciamo sul bancone per capire di che cosa si tratti, ce ne viene regalata una ciotola in ceramica. Cena Al Mandi Al Dhahabi restaurant: menu mix indiano-omanita-zanzibariano. Ordiniamo il riso biryani con il pollo (riso speziato con cannella e chiodi di garofano) ed un mix di verdure cotte nel latte di cocco e curry, tipico della cucina swahili zanzibariana. Molto buoni. Economico e personale cortese. In realtà molti dei piatti del menu non sono disponibili per l’ordine, purtroppo anche il mandazi, un pane molto sottile fritto, sempre tipico swahili. Ai nostri figli vengono offerti dei dolcetti al cocco davvero buoni, anche se fritti.
VENERDÌ 3 FEBBRAIO
Il mattino successivo ci svegliamo all’alba verso le 6 per essere alle 6:30 al mercato del venerdì di Nizwa. È il mercato del bestiame ed è veramente suggestivo. Nella piazzetta vicino al souq sono in vendita pecore, mucche e cammelli, mentre girando all’interno del souq si può assistere alla compravendita di uccelli, conigli e altri piccoli animali; abbiamo visto vendere anche un porcospino oltre a delle specie di fiori utilizzati per impollinare le palme da dattero. Compriamo dell’altra Halwa appena sfornata. Nella parte del souq vicino ai negozi dell’argento è invece in atto il mercato delle armi (fucili ad aria compressa) e dei tipici pugnali da uomo in argento.
Rapido tour nei pochi negozi aperti del souq dell’argento (è molto presto) dell’argento dove vengono venduti anche dei pezzi vecchi. Non visitiamo il forte di Nizwa con la sua torre di 40 metri, ma lo fotografiamo solo dall’esterno. Ritorniamo in albergo per la colazione e ripartiamo per Muscat dove arriviamo all’ora di pranzo. Andiamo a vedere il mercato del pesce di Seeb che però è appena terminato.
Oggi è venerdì e tutti i musei sono chiusi. Andiamo al Muscat City Market, un grande centro commerciale dove facciamo un po’ di spesa. Ci sono molti negozi internazionali e il posto non ha nulla da invidiare a una mall degli USA. Ogni anno da metà gennaio alla prima decina di febbraio, si tiene il Festival di Muscat in due parchi della città molto distanti tra loro: l’Al Amerat Cricket Ground ed il parco Al Naseem. Scegliamo di andare al parco di Al Naseem. Purtroppo le condizioni meteo non sono clementi: soffia un vento fortissimo, quasi una tempesta di sabbia e fa piuttosto freddo. Il festival è un po’ come una nostra festa dell’Unità, con stands alimentari per lo più panini e kebab, ma non mancano Mc Donald’s, Pizza Hut ed altri.
Ci sono diversi giochi per i bambini, un vero proprio Luna Park e un grande capannone con tanti banchetti di prodotti tipici e non: una sorta di grande fiera. Vengono inoltre organizzati alcuni spettacoli di clown e di magia ma non ci fermiamo a lungo, perchè seppur atrezzati con pile e giacche antivento, fa davvero troppo freddo. Saremmo voluti andare al Turkish House Restaurant ma data l’ora preferiamo fare la spesa al LuLu hypermarket e mangiare in appartamento al Weekend Apartment Hotel.
SABATO 4 GENNAIO FEBBRAIO
Visitiamo la Grande Moschea aperta dalle 8 alle 11, chiusa il venerdì. Pur essendo stata costruita recentemente è davvero imponente e molto bella. I bambini possono entrare nei giardini antistanti ma non all’interno della moschea. Le donne devono essere adeguatamente coperte fino ai polsi e alle caviglie, altrimenti occorre noleggiare per ben 8 € un vestiario opportuno. L’ingresso è gratuito.
Ci dirigiamo poi al PDO Oil and Gas Exhibition per vedere lo spettacolo in inglese al Planetario del PDO che è gratuito ogni primo sabato del mese alle 10,00. Va prenotato via mail, cosa che avevamo fatto con largo anticipo, senza mai ricevere risposta. Il responsabile, non risultando noi nell’elenco, ci precisa che normalmente risponde a tutti e che evidentemente non ha ricevuto la nostra mail. Avendo dei posti disponibili ci lascia comunque sedere. Molto bello, seppur piccolino ed interessanti i video mostrati. Purtroppo il PDO Oil & Gas Exhibition il sabato è chiuso (così come il venerdì, come molte altre strutture in questo paese). Andiamo a fare un giro al mercato del pesce di Mutrah e nell’omonimo souq. È molto grande e dispersivo…è bello perdersi fra i vari negozietti fra i quali segnaliamo in particolare l’Ali Baba Gift Town (chiedete e vi spiegheranno come raggiungerlo) in cui sono in vendita gioielli di ogni tipo, ciondoli e tantissime cianfrusaglie, ma merita una visita. Passeggiata lungo la Corniche ad ammirare i due giganteschi Yatch del sultano e poi in macchina per andare a vedere solo da fuori il non-visitabile forte di Al Mirani.
Raggiungiamo quindi lo Shangri-La Resort dove alloggeremo nel complesso di Al Waha (l’unico dove sia permesso portare i bambini). Le condizioni meteo sono ancora inclementi e non ci permettono di fare il bagno in piscina (seppur l’acqua sia riscaldata), quindi ci rilassiamo un po’ in hotel. Cena al Turkish House Restaurant in Al Adiqua Street (quello giusto è all’interno del vicolo, non i primi due a ridosso del parcheggio auto, anche se la gestione è la stessa): un’ottima grigliata di pesce fresco, della seppia alla griglia, dei succhi di frutta freschi e una fantastica focaccia calda con sesamo, spendendo poco più di 13 OR (ci è stato detto che sia uno dei pochi posti in città dove sia possibile gustare del buon pesce fresco senza troppe spezie o aglio). Consigliatissimo.
DOMENICA 5 GENNAIO
Mattinata e pomeriggio in relax allo Shangri-La. Dall’hotel è possibile organizzare immersioni o snorkeling contattando Extra Divers. Nel tardo pomeriggio ci spostiamo al Mutrah Hotel. Cena al Kargeen Caffe (Al Bashair Street), buona, ma potendo scegliere torneremmo al Turkish House. Il Kargeen è un locale molto rinomato nella capitale, con diversi ambienti a seconda della richiesta della clientela. La cucina offerta è estremamente varia; si va dalla tipica omanita, a quella araba, indiana e c’è anche un pizzaiolo napoletano che utilizza solo prodotti made in Italy (anche la legna per il forno). Non abbiamo provato le sue pizze ma l’aspetto era davvero invitante (il prezzo non è sicuramente economico, ma reperire la materia prima costa).
LUNEDÌ 6 FEBBRAIO
Facciamo le valigie e andiamo a vedere il PDO Oil & Gas Exhibition; ci sono diversi giochi interattivi ed educativi con cui bambini ed adulti si possono divertire. Ultima tappa, il Visitors Centre dell’azienda omanita produttrice di profumi più cari al mondo: l’Amouage. Una gentilissima hostess ci guida in un tour di 15 minuti in cui ci spiega le varie fasi della lavorazione. In ultimo lo shop, senza sconti (ma come bonus omaggio di campioni); i prezzi sono gli stessi in tutti i negozi Amouage dell’Oman. Fanno ovviamente eccezione i duty free in aeroporto (con uno sconto che va dai 5 ai 10 OR a seconda del profumo e c’è pochissima differenza di prezzo tra le confezioni da 50 e 100 ml). Comunque in media una confezione di profumo Amouage costa sui 220€. Volo di ritorno Oman Air alle ore le 14:35. Arrivo a Milano alle 19 circa e ritiro della nostra auto al GP parking Malpensa.