Oltre sharm el sheik

Salve, con ancora in pancia il pranzo di Natale ho beccato l'ultimo volo disponibile per Sharm el Sheik e sono arrivato senza prenotazioni di sorta a Naama Bay, sorpreso dalla temperatura non così elevata e dalla bellezza del posto. Ho trovato un'ottima sistemazione nell'albergo a fianco del famoso MOVENPICK a due passi dalla spiaggia ed al...
oltre sharm el sheik
Partenza il: 26/12/2003
Ritorno il: 02/01/2004
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Salve, con ancora in pancia il pranzo di Natale ho beccato l’ultimo volo disponibile per Sharm el Sheik e sono arrivato senza prenotazioni di sorta a Naama Bay, sorpreso dalla temperatura non così elevata e dalla bellezza del posto. Ho trovato un’ottima sistemazione nell’albergo a fianco del famoso MOVENPICK a due passi dalla spiaggia ed al centro di tutto. Ho saputo poi che è stato il primo albergo ad esser costruito a Naama Bay e infatti aveva un gusto “egiziano” che i recenti alberghi non hanno più, somigliando quasi a quelli di Las Vegas con intorno discoteche, centri commerciali, bar e ristoranti di tutti i tipi. Ho preso subito l’escursione in barca al parco marino di Ras Mohamed con snorkeling in tre posti sulla barriera corallina, ho visto un ottimo tramonto dalla collina in fondo alla baia, ho girato un po’ in mezzo al caos notturno di Naama Bay per decidere che non era il posto per me.

La mattina successiva ho preso la prima corriera per il Nord e sono arrivato dopo un paio d’ore a DAHAB.

Appena arrivato ho subito capito di essere nel posto giusto e infatti ci sono rimasto per tutti i 6 giorni successivi.

Dahab è proprio una bella cittadina con alberghetti bar e ristorantini lungo la sua lunga strada costiera pedonale dove è piacevole passeggiare soprattutto la sera e fermarsi in uno dei tanti locali sul mare, a mangiare il pesce, a fumare il narghilè o semplicemente a chiaccherare con i socievoli turisti provenienti da mezzo mondo che non se la tirano come a Naama Bay. Il posto è estremamente economico e mi vergogno dire quanto ho speso, non privandomi di niente e facendo numerose escursioni. In notturna sotto un cielo stellato da incanto, a slalom fra i cammelli offerti, ho salito il famoso Monte di Mosè per assistere infreddolito al sorgere del sole e visitare poi il monastero di S.Caterina. Con i fuori strada ed un gruppo simpatico di sloveni sono andato a vedere e percorrere il canyon bianco non eccezionale ed invece l’incredibile canyon colorato il cui impatto è di poco inferiore al Gran Canyon dell’Arizona. C’è stata anche la sosta in una simpatica oasi con pranzo berbero. Sono arrivato in autostop al Blue Hole, famosa insenatura a pochi chilometri a nord di Dahab dove arrivano tutti i divers per immergersi nelle acque fresche e cristalline ed ammirare pesci e coralli di ogni colore e dimensione. Io preferisco star libero e ammirare i malcapitati dall’alto con le mie pinne ed occhiali. Il diving è il grande business del luogo: circa 200 dollari per 4 giorni di corso, lezioni teoriche ed immersioni con l’istruttore. Infine sono andato a piedi dal Blue Hole al villaggio berbero a pochi chilometri, costeggiando un sentiero sassoso e compatendo le decine di folli sui cammelli che li portano nel medesimo posto, dopo un paio d’ore di tormento. A mio parere la passeggiata è molto più piacevole e si arriva al villaggio con una discreta fame, giusta per assaggiare il pesce fresco nei ristorantini locali. Che dire d’altro? Andate a Dahab, ma per favore non rovinatela, non trasformatela in una nuova Naama Bay, altrimenti ci costringerete a scappare ancora più a nord verso Nuweiba che per sentito dire è un altro ottimo posto, una piccola Dahab. Ultima nota: appena arrivato a casa telefono a mia figlia che tutta affannata e in apprensione mi fa sapere che il volo successivo al mio di poche ore è caduto con oltre 100 morti.



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