Oltre le olimpiadi e Parigi, il nord della Francia è un vero trionfo di tradizioni e luoghi d’autore

Scritto da: Coti
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Nuovo viaggio da organizzare e ancora una volta il pensiero va alla Francia. Sette giorni on the road in primavera: visiteremo una parte di Normandia e Bretagna, con una capatina a Parigi (e Versailles).

Diario di viaggio nel nord della Francia

Giorno 1 – Rouen

cattedrale rouen

Si parte da Verona con la nuova tratta di AirFrance HOP! che ci porta direttamente allo “Charles de Gaulle”, il principale aeroporto parigino. Qui noleggiamo un’auto e iniziamo subito il nostro viaggio in direzione Rouen, sulle rive della Senna, a 130 km nord-ovest della capitale. Il traffico è più di quanto ci aspettavamo e arriviamo a destinazione dopo le 18. Il parcheggio consigliato dall’albergo (quello nella piazza del mercato) è al completo, ma per fortuna troviamo posto in strada (negli stalli lungo le vie del centro il parcheggio è libero dalle ore 19 alle 9).

Il nostro hotel (Hotel Dandy) è all’ingresso della zona pedonale. Datato, ma ben mantenuto e con una buona colazione e nel complesso ci siamo trovati bene.

Nel frattempo, inizia a cadere una fitta pioggerellina, tipica della regione, facciamo una passeggiata per le vie del centro (in gran parte ricostruito dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale), vediamo la piazza tristemente famosa per essere stata il teatro del martirio di Giovanna d’Arco (santa patrona di Francia), ceniamo e poi a nanna.

Giorno 2  –  Étretat, Honfleur

etretat

Il mattino seguente il cielo è ancora coperto, ma riusciamo a proseguire senza pioggia la nostra visita tra le storiche vie medievali, fino alla grande Cattedrale di Notre-Dame (ingresso gratuito) in stile gotico che ispirò Monet per la famosa serie di dipinti che ne ritrassero la facciata in diversi momenti della giornata per coglierne le diverse sfumature di luce e colori.

È il momento di rimetterci in auto in direzione Costa d’Alabastro, sul canale della manica. La nostra destinazione sarà Étretat, particolarmente famosa per le spettacolari falesie sull’oceano. Durante il tragitto il cielo si apre e diviene azzurro e terso, la campagna con gli sgargianti colori primaverili è incantevole.

Étretat è piccola e molto turistica, ma la spiaggia e il sentiero sulle falesie meritano la visita.

Qualche surfista, sfida il freddo Oceano, mentre passeggiando all’interno del paese ci dirigiamo a visitare, solo dall’esterno, la casa di Maurice Leblanc, autore dei romanzi con protagonista Arsenio Lupin.  

Torniamo all’auto e ci dirigiamo verso la meta serale: Honfleur, sulla foce della Senna, che oltrepasseremo attraverso l’imponente Ponte di Normandia, per molto tempo il più grande ponte strallato al mondo. Con i suoi 215 metri di altezza e 2.141 metri di lunghezza, collega il dipartimento della Seine-Maritime al Calvados. Il pedaggio è di 6€.

In un’oretta arriviamo al nostro B&B a conduzione familiare (la Fonde de la Cour) dove ci riceve un giovane e cordiale host che ci dà indicazione per il parcheggio (sulla strada, in una via a poche decine di metri. Forse in alta stagione non saremmo stati così comodi). La stanza è spaziosa (un po’ umida, ma immagino sia lo standard per la Normandia) la struttura è accogliente e con una splendida veranda dove l’indomani ci verrà servita un’ottima colazione. Lasciamo i bagagli e ci addentriamo nel reticolo di vie strettissime che scendono al vecchio porto sull’estuario della Senna. Un luogo pittoresco e tranquillo, ceniamo al The Vintage Cafè (il pub è al piano terra e il bistrot al piano superiore) e passeggiamo un po’, incantati da questa piccola cittadina.

3. Sabato 6 aprile 2024 – Memoriale di Caen, le spiagge dello sbarco e Bayeux

bayeux

Il giorno successivo ci attendono 60 km di trasferimento, decisamente piacevole grazie a  una nuova inaspettata giornata di sole splendente, per raggiungere il Memoriale di Caen, interamente dedicato alla Seconda guerra mondiale e allo Sbarco in Normandia da parte delle forze alleate. Il parcheggio è ampio e gratuito. L’ingresso al memoriale è di 19.80€ + 3 € per l’audio guida (indispensabile) che si scarica direttamente sul proprio smartphone (prezzi 2024 per adulto). Tutte le informazioni sono ben dettagliate sul sito memorial-caen.com. La visita occupa quasi quattro ore, ma è davvero istruttiva, coinvolgente, e in molti tratti commovente. È una tappa “obbligata” per chi si accinga a raggiungere le spiagge dello sbarco, per comprendere fino in fondo cosa accadde nell’estate di 80 anni fa in questa regione divenuta il simbolo della liberazione dell’Europa dal nazismo.

Usciti dal memoriale percorriamo la litoranea per qualche decina di km fino a Longues-sur-mer, dov’è possibile vedere le batterie di artiglieria abbandonate nei bunker tedeschi sulla scogliera. Da qui ci spostiamo ancora di pochi chilometri fino allo straziante “Cimitère Americain” a Collevile-sur-mer. 70 ettari di camposanto affacciato sulla spiaggia denominata Omaha. Contiene le tombe di 9.387 soldati caduti nell’estate del 1944 a seguito dell’Operazione Overlord. Una impressionante e sterminata distesa di croci bianche, di ragazzi giovani, giovanissimi, che fa riflettere.

Siamo, infine, scesi alla tristemente celebre Omaha Beach, la più conosciuta tra le spiagge dello Sbarco, immensa e meravigliosa se non richiamasse alla memoria la battaglia che, per quanto alla fine vittoriosa, fu comunque una vera e propria mattanza.

Per la sera ci fermeremo a Bayeux, una decina di chilometri nell’entroterra. Città medievale, famosa per l’antico arazzo. Forse per la stanchezza della giornata e le condizioni atmosferiche con un vento molto forte che si è alzato verso sera, ma Bayeux non ci ha particolarmente colpiti. Abbiamo fatto una breve passeggiata e dopo cena siamo tornati in albergo sotto una fitta pioggia battente.

Giorno 4 – Mont Saint Michel, Cancale, Saint Malo, Dinan

mont saint michel

Di nuovo giorno e, per fortuna, di nuovo sole. Partiamo presto perché stamattina dobbiamo percorrere oltre 110km per raggiungere Mont Saint Michel, al confine con la Bretagna. Si deve parcheggiare nei parcheggi dedicati (a pagamento, diverse le tariffe a seconda della stagione, del mezzo. Qui tutte le info: calameo.com) che si trovano a 2,5 km dall’isola, ben collegati con navette gratuite, frequenti e veloci.

Mont Saint Michel, infatti è uno dei siti più visitati di Francia. Per tale motivo, nel tentativo di preservarlo, hanno deciso di evitare l’accesso ai mezzi attraverso la baia.

Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco dal 1979, Mont Saint-Michel è un isolotto roccioso con una circonferenza di appena 960 metri sul quale, nei secoli, è stato costruito un borgo medievale sovrastato dall’imponente abbazia dedicata all’arcangelo Michele, reso ancor più speciale dal fenomeno dell’alta e bassa marea che interessa tutta l’area della baia e che lo rende un’isola in mezzo al mare o raggiungibile a piedi a seconda delle maree.

Se si visita questa parte di Francia è impossibile non venire a Mont Saint Michel, ma certamente il cosiddetto overtourism qui ha, purtroppo, colpito duramente. Il monte è diventato un “parco a tema”, pieno di negozietti di souvenir e ristoranti acchiappa turisti. La visita audioguidata all’abbazia vale sicuramente il viaggio è infatti una guida completa, con tanto di tablet in 3D che permette di vedere come era in origine (abbaye-mont-saint-michel.fr), ma molto del fascino del luogo, all’esterno dell’Abbazia è ormai perduto. Ci fermiamo poche ore e poi “fuggiamo” verso la costa bretone.

All’ora di pranzo siamo a Cancale, grazioso porticciolo sull’oceano rinomato per le ostriche e i frutti di mare. Simbolo di Cancale, l’allevamento di ostriche è classificato come Patrimonio Culturale Immateriale della Francia. Sul lungo mare c’è il Marché Aux Huîtres, sei bancarelle che vendono ostriche a prezzi a dir poco irrisori: con 8,50 euro se ne possono mangiare una dozzina, freschissime, appena pescate nell’allevamento a pochi metri di distanza. Con 2 euro si può anche acquistare un bicchiere di vino fresco, bianco o rosé. Il tutto da gustare in semplicità sui lunghi gradoni che portano alla spiaggia, un appuntamento fisso anche per molti residenti…e uno spettacolo per il palato!

Di nuovo in viaggio ci spostiamo di una ventina di chilometri ed arriviamo a Saint Malò, cittadella murata sulla foce del fiume Rance, popolare meta estiva. È domenica e il centro è popolato di turisti, ma Saint Malò ci piace e ci stupisce tra vie, piazze e belvedere sui bastioni. Assaggiamo il dolcetto tipico locale: il kouingn-amann (per i nostri gusti  un po’ stucchevole, super-burroso).

All’ora dell’aperitivo raggiungiamo Dinan, dove ci fermeremo per la notte in un meraviglioso B&B gestito da una coppia squisita (B&B Manoir del la Garaye). Dinan è un borgo medievale davvero interessante, ci dispiace fermarci solo per la serata quando la maggior parte delle attività sono già chiuse. Piove e il centro è quasi deserto. Mangiamo un’ottima tàrtare al ristorante Atypic, consigliatoci dai nostri host. Sicuramente un luogo che vorremo visitare con più calma in caso, in futuro, dovessimo tornare in Bretagna.

Giorno 5 – Costa di Granito Rosa

ploumanach

Ultimo giorno in Bretagna, ci spostiamo verso la Costa di Granito Rosa e raggiungiamo Ploumanac’h, un piccolo centro portuale e una delle più famose località balneari della costa sulla Manica della Bretagna settentrionale. Il cielo è azzurro e facciamo una bella passeggiata sulla scogliera, fino al pittoresco faro. Il panorama è mozzafiato, una vera e propria cartolina di ciò che ci si aspetta di vedere sulla costa bretone, scolpita dal vento e dalle maree. A pranzo, essendo ancora fuori stagione, molti ristoranti sono chiusi, ma troviamo un piccolo bar con dei ragazzi che in un attimo ci preparano le loro tipiche baguette farcite e un plateau di ostriche freschissime e squisite, vino rosé e birra. Ottimo! Nel pomeriggio tornano le nuvole ma noi siamo già in viaggio. Ci spostiamo, infatti, verso l’interno per 250 km, fino a raggiungere Laval nella regione della Loira che ci servirà solo come tappa notturna e punto di partenza verso l’Ile de France, dove passeremo gli ultimi giorni della vacanza.

Giorno 6  – Versailles

versailles

Si parte presto perché ci aspettano altri 280 km per raggiungere Versailles. L’intera giornata è dedicata alla visita della Reggia. Consigliato per posizione e prezzo il parcheggio “Parking de l’Avenue de Sceaux”.

Nel tardo pomeriggio ci dirigiamo verso Parigi, ultima tappa del nostro tour. Trentasei ore nella capitale francese non potevano mancare. Il traffico è delirante (molti cantieri aperti per le Olimpiadi 2024), ma, non senza diverse traversie, riusciamo finalmente a raggiungere la Gare du Nord dove riconsegniamo la “nostra” auto. (ripensandoci avremmo dovuto scegliere un punto di riconsegna meno centrale, per poi addentrarci nella metropoli con i mezzi pubblici…)

La serata parigina è mite e ci possiamo godere la Ville Lumière. Scegliamo un posticino speciale per cena: Nectar by Maison Mère, una coccola culinaria che mi sento di consigliare.

Giorno 7 – Parigi

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Giornata perfetta. Cielo azzurro, aria frizzante. Parigi pronta per essere esplorata (ovviamente ci siamo già stati e si tratta solo di una toccata e fuga perché il fascino della capitale francese è irresistibile). Passeggiamo per il centro partendo dal Trocadéro, la Torre Eiffel, Champ-de-Mars (in allestimento per le prossime Olimpiadi), l’Hôtel des Invalides, il lungo Senna, Place de la concorde, Notre Dame (ancora un grande cantiere dopo l’incendio del 2019).  Per il pranzo abbiamo scelto uno de numerosi Bouillon, ristoranti che a metà/fine 800, periodo della Belle Époque, erano nati come grandi ristoranti popolari, una sorta di mense per i lavoratori parigini, ma frequentati con il passare del tempo da un po’ tutti i ceti sociali. Molti di questi locali hanno ancora interni originali in stile Art Nouveau. Noi abbiamo optato per Bouillon in Place de la République.

Per tutti i mezzi pubblici è sempre valida l’offerta della Visit Paris (parisjetaime.com).

Giorno 8 – Rientro in Italia

Vacanza finita. Dalla Gare du Nord prendiamo il comodo treno RER per l’aeroporto CDG e nel primo pomeriggio siamo a casa. Come sempre con il desiderio di ripartire e senza mai essere delusi dalla Francia.   

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