Olhuveli, tutti i colori del mare

Io e la mia Ale siamo partiti per il nostro viaggio di nozze il 12 settembre 2006, destinazione Sri Lanka. Il giorno 20, dopo 8gg di tour e migliaia di km in pullman siamo partiti da Colombo diretti al microscopico isolotto di Olhuveli nell’atollo di Male Sud. Premetto che quando è stato da decidere per la meta del viaggio di nozze abbiamo...
Scritto da: simozzy
olhuveli, tutti i colori del mare
Partenza il: 20/09/2006
Ritorno il: 27/09/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Io e la mia Ale siamo partiti per il nostro viaggio di nozze il 12 settembre 2006, destinazione Sri Lanka. Il giorno 20, dopo 8gg di tour e migliaia di km in pullman siamo partiti da Colombo diretti al microscopico isolotto di Olhuveli nell’atollo di Male Sud. Premetto che quando è stato da decidere per la meta del viaggio di nozze abbiamo vagliato un’infinità di possibilità tra cui Polinesia (troppo cara), Carabi (periodo degli uragani), Mauritius (Inverno) e Thailandia (periodo dei monsoni). Alla fine la meta che all’inizio ci pareva troppo scontata è stata valutata essere la migliore come rapporto qualità prezzo. L’isola maldiviana è stata scelta fondamentalmente in base ai seguenti aspetti: possibilità di avere la water villa a parità di prezzo, dimensioni dell’isola (ridotte), dimensioni del villaggio (poche camere e quindi poca gente), animazione soft, attività comprese nel pacchetto. Devo dire che olhuveli ha soddisfatto in pieno tutte le richieste. Ultima premessa il clima: sapevamo che settembre non è il periodo migliore per le Maldive in quanto cade ancora nel periodo delle piogge. Ma tutti quelli a cui ho chiesto mi hanno risposto che il periodo peggiore sono i mesi Maggio/Giugno, al di fuori male che ti vada ti becchi uno scroscio di acqua ogni tanto. E poi sei comunque alle Maldive e anche se piove e meraviglioso lo stesso. Devo dire che non è proprio così ma… non voglio proseguire oltre con le premesse e passo alla descrizione dettagliata della vacanza.

Già dall’aereo che ci porta da Colombo a Malè si manifesta tutto lo splendore delle Maldive. Bianche perle contornate da un’aureola verde smeraldo disseminate nel profondo blu dell’oceano indiano. Già il colore del mare all’interno del porto di Malè è una meraviglia… chissà nelle altre isole!!! Il trasferimento ad Olhuveli è a mezzo barca veloce. Da un lato è un peccato perché l’idrovolante ti permette di avere un’immagine unica, dall’altro lato la barca veloce, per chi non soffre, è divertentissimo soprattutto nel tratto di oceano tra l’atollo di Malè Nord e quello Sud. Dopo circa 45min di navigazione siamo in vista dell’isola; dal mare non mi sembra così eccezionale come il catalogo ti vuol mostrare, ma appena saliamo sul pontile… rimango senza parole… è una giornata splendida, non una nuvola in cielo, l’acqua è trasparente come nemmeno quella del rubinetto ma ha dei rilessi di un colore che non so descrivere. Ci troviamo all’interno di una laguna in cui l’acqua arriva a malapena al ginocchio. La sabbia è immobile nonostante sia talmente fine da risultare impalpabile. Si vede passare sotto di noi uno squaletto, non più lungo di 50cm ma talmente inaspettato da lasciare estasiati ed immobili (non per la paura ma per lo stupore) tutti i componenti del gruppo. Percorriamo il pontile in silenzio a bocca spalancata e con tutti i sensi al culmine delle capacità percettive. L’aria è mossa da una leggera brezza che smorza il calore del sole altrimenti insopportabile. Mia moglie mi chiede “cosa ne dici?” ma io sono talmente sopraffatto che le rispondo quasi in malomodo “cosa vuoi che dica, non c’è nulla da dire!”. Alla fine della vacanza il ricordo che mi è rimasto più impresso è stata questa immagine che vi ho appena descritto: i colori dell’acqua, del cielo, della sabbia, della vegetazione, colori vivi da sembrare disegnati.

Dopo un breve aperitivo ci guidano alla nostra camera: iacuzzi water villa. Non sappiamo cosa aspettarci perché le foto del catalogo non mostravano tutti i particolari, ma forse è stato meglio così perché i dettagli che non erano ben visibili alla fine sono risultati i più entusiasmanti. Percorriamo un altro pontile sotto il sole cocente e ci fermiamo davanti ad una casetta di legno al civico 329. Entriamo e sul momento il passaggio dalla luce intensa all’oscurità non ci permette di scorgere nulla. Tempo di abituare la vista e ci troviamo in un piccolo ingresso quadrato su cui si aprono due porte: la prima dà sulla stanza da letto, la seconda sull’antibagno. La stanza da letto è spaziosa con un letto big size, un divanetto stile ‘800, la TV ed un piccolo armadio con due piumoni (…). Nell’antibagno c’è una specchiera ed un armadio con sopra due giubbetti salvagente rossi. Guardo il nostro room boy che sorridendo mi dice “sono per lo tsu-nami”… Apriamo la porta del bagno ed ecco la seconda meraviglia della giornata: una vasca stile impero sotto la finestra che dà sulla laguna!!! Ti fai il bagno e guardi l’oceano che si infrange contro la barriera corallina che delimita l’atollo di Malè Sud. Ma non è finita, la doccia è un box di 1×2,5 metri e ci sono due lavabo in ottone su appoggio in pietra. Ancora stupiti da tanta grazia, ci apprestiamo ad uscire sul terrazzino: e lì la terza meraviglia, una grande vasca idromassaggio sul mare che utilizzeremo ogni giorno della nostra vacanza prima di andare a cena.

Terminata la presa visione della villa, infilato costume, pinne, maschera e boccaglio ritorniamo al pontile da cui siamo sbarcati per il nostro primo snorkelling maldiviano. Ogni giorno infatti il capo villaggio italiano organizza un’uscita al mattino ed una al pomeriggio per esplorare la fauna sottomarina più varia del mondo (a detta di molti le Maldive non hanno paragoni in termini di varietà e colori dei pesci). Effettivamente è stupefacente: nonostante il corallo sia in gran parte ingrigito dal riscaldamento causato dal niño, i pesci sono tanti, colorati e soprattutto di dimensioni che non ti aspetteresti a così breve distanza dalla spiaggia. Pesci farfalla, angelo, chirurgo, napoleone, aquile di mare, cernie e tanti altri pesci colorati di cui non conosco il nome. Sempre accompagnato dalla mia inseparabile KODAK subacquea percorro in lungo e in largo la barriera rincorrendo i pesci per cercare di immortalarli mentre attaccano voracemente il corallo. Riesco persino ad avvistare qualche squaletto pinna nera, ma la loro velocità e soprattutto diffidenza non mi permette di fotografarli. In compenso proprio l’ultimo giorno durante l’ultima uscita per lo snorkelling mi trovo davanti una enorme testuggine di mare che sta pranzando a pochi metri dalla scaletta del pontile. E lì scatta il servizio fotografico. Riesco persino ad immortalarla mentre mi viene in contro. Emozionante!!! Il terzo giorno io e la mia consorte affrontiamo il nostro battesimo del mare: dopo qualche esercizietto in laguna ci immergiamo con il nostro istruttore giapponese e raggiungiamo la profondità di 10,5 metri alla ricerca di qualche mostro del mare. Purtroppo siamo sfortunati e non riusciamo ad individuare né squali, né razze, “solo” una tartaruga nascosta in una piccola grotta che appena ci vede arrivare si allontana lentamente dalla roccia fino a scomparire nelle profondità del mare. Peccato che quel giorno non abbia portato la mia KODAK.

La mia curiosità nei confronti della fauna marina è ripagata ancora una volta da qualcosa di inaspettato: la prima sera mentre percorriamo il pontile delle water villas per andare a cena scorgo con la coda dell’occhio un movimento sul fondo della laguna sottostante; mi giro e vedo in tutta la sua eleganza una razza che gironzola indisturbata tra i piloni delle ville attirata dalle luci del pontile. Subito corro in camera per prendere la videocamera e scorgo emergere dalla sabbia della laguna un’altra razza e poi un’altra e un’altra ancora. Una ogni villa. Se non fosse che dovevo andare a cena mi sarei fermato ore ad osservarle compiere le loro danze. Mi spiegano poi che sono attirate dalle luci ed infatti riuscirò poi a vederle e fotografarle ogni sera dopo il tramonto.

L’ultimo stupefacente incontro lo abbiamo con le mante: anch’esse dopo il tramonto si radunano sotto il pontile di attracco delle barche per farsi ammirare nei loro sensuali volteggi. Animali molto affascinanti, nello stesso tempo incutono timore per le loro dimensioni e trasmettono pace con i loro movimenti lenti ma vigorosi. Purtroppo dal quarto giorno il tempo cambia: ci dicono che si capisce dal fatto che non si sente più il fragore delle onde che si infrangono contro la barriera che delimita l’atollo di Malè Sud. Ed infatti la variazione della direzione del vento porta instabilità ma per fortuna solo qualche breve acquazzone soprattutto serale e notturno. Le giornate non solo però più limpide e calde come i primi giorni e dobbiamo cambiare lato dell’isola per trovare il mare calmo. Ci hanno detto comunque che siamo stati fortunati perché qualche settimana prima aveva piovuto senza interruzione per diversi giorni e vi assicuro che non deve essere facile far passare il tempo su un’isola di dimensioni 500×40 metri.

Nonostante il tempo non sempre bellissimo le nostre ultime giornate trascorrono placide tra bagni di sole, visite alla barriera corallina, idromassaggi e pennichelle pomeridiane sul terrazzino della nostra villetta.

La mattina della nostra partenza un tempo grigio e minaccioso ci accoglie fuori dalle nostre indimenticabili iacuzzi villas. E così la tristezza dell’arrivederci ad un luogo di incanto si fa ancora più pesante ed io lascio l’isola dei miei sogni con la promessa che tornerò a visitare questo paradiso di vita e colori.

Concludo questo mio racconto con qualche considerazione un po’ più pratica sul villaggio: la pulizia delle camere era impeccabile così come quella della spiaggia e del ristorante. La cucina era ottima, soprattutto la pasta preparata con maestria da un cuoco maldiviano che non avrebbe nulla da imparare dai nostri miglio chef nazionali. L’animazione era soft, qualche spettacolino musicale, una serata italiana con i soliti giochi da feste adolescenziali, la corsa dei paguri, proprio come cercavamo noi, senza che nessuno ci venisse ad infastidire se avevamo voglia di starcene semplicemente seduti ad un tavolino a berci un succo di ananas o di papaia in compagnia degli amici. Durante il giorno potevi (oltre che fare snorkelling ed immersioni) farti un giro in canoa per la laguna alla ricerca di qualche isolotto di sabbia su cui fermarti ad abbrustolirti al sole, prendere lezioni di wind-surf o fare un giro sulla banana-boat, divertimento così apprezzato dai giapponesi. A proposito di giapponesi, erano la maggioranza degli ospiti del villaggio. Individui tranquilli, silenziosi, non li vedevi mai alla barriera corallina ma ogni tanto te li ritrovavi che facevano snorkelling tra i pali delle water-villas tutti bardati di giubbotto salvagente, pinne e qualche volta anche braccioli, nonostante in quella parte della laguna l’acqua fosse profonda non più di 80cm e la corrente praticamente inesistente. E qualche volta te li vedevi scorrazzare per i pontili intenti a farsi fotografare dai loro compagni di viaggio nelle posizioni più strane e curiose. Ottimi vicini di casa per chi come noi cercava la massima tranquillità su un lembo di terra di poche centinaia di metri quadrati. In spiaggia non eravamo mai più di 10 persone e lo stesso si può dire del pranzo.

Chiaramente SCONSIGLIO vivamente Olhuveli a che cerca il divertimento estremo, la discoteca fino alle 6 del mattino e le compagnie rumorose. Questo sia perché ad Olhuveli non troverebbero tutto ciò, ma anche perché rischierebbero di rovinare un’atmosfera ovattata che è il vero tesoro dell’isola. La CONSIGLIO invece a chi come me ama il mare per quel che è e vuole scoprire una natura che ormai pochi luoghi accessibili al mondo sono in grado di mostrare.

Andate alle Maldive, perché sono fra i paradisi più abbordabili da punto di vista dei prezzi e perché, se è vero ciò che si sente dire in giro, fra qualche decina di anni non ne rimarrà altro che l’immagine impressa in qualche foto ingiallita tal tempo che tutto muta tranne i ricordi.

Simo



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