Olanda e Normandia
La decisione è presa quest’anno lo dedichiamo alla Normandia, dopo mesi di ricerche su internet e dopo aver acquistato carte e guide, decidiamo il percorso: Dritti fino a Amsterdam e ritorno passando per la costa fino a Brest e ritorno per Limoges e il centro della Francia, o in alternativa dalla Normandia ritorno da Parigi.
Come vedete le idee non sono molto chiare, ma il bello è proprio questo.
Comunque partiamo domenica 27 Luglio ore 9, usiamo la Stilo di Antonio e questa volta guida lui, la destinazione iniziale, per rispettare le nostre regole ( mai più di 600 Km al giorno) è Baden-Baden citta turistica tedesca 150 Km dopo Basilea. Prima tappa forzata il traforo del S. Bernardo, la mia memoria ricordava non a pagamento ma che con sorpresa troviamo che oggi costa 21 €, secondo balzello a fine galleria 26 € di bollo autostradale svizzero, ai nostri vicini non importa quanto tempo o quali strade percorri in Svizzera, paghi sempre per tutto l’anno ???? Scendiamo verso il lago di Ginevra, a Montreux giriamo a nord per Berna Basilea, la Svizzera è piccola e per l’ora di pranzo siamo vicini al confine tedesco. Senza traffico, continuiamo verso nord sorpassando la tappa prevista, decidiamo di continuare fino alle 17, in modo da avere il tempo di trovare un posto dove fermarci cenare e dormire. Questo succede a Wiesbaden bella cittadina a pochi Km da Francoforte, la nostra sorte ci indica un Ibis, catena di alberghi già usata in passato, lasciamo Atonio in macchina e ci rivolgiamo al banco con tutto il l’italo-tedesco-anglo-francese che riusciamo a ripescare dalla memoria, niente da fare siamo nel centro della Germania, l’impiegata è siciliana e parla perfettamente l’italiano, ci sistemiamo e usciamo per cena, piove !! La mattina la dedichiamo ad un giro per la citta. E a cercare con l’aiuto della siciliana un Ibis vicino ad Amsterdam considerando anche il costo, troviamo posto a Leiden pochi Km a sud. Partiamo e in serata siamo in Olanda. Facciamo un giro per questa citta che assomiglia alla nostra idea dell’Olanda, casette basse un intrico di canali barche e persone in bicicletta che salutano, ceniamo in albergo e scopriamo che le giornate sono molto più lunghe che da noi ? La mattina decidiamo che forse sarebbe meglio andare ad Amsterdam in treno, troviamo la stazione di Leiden e il suo enorme deposito di biciclette, compriamo i biglietti e in 45 minuti siamo in centro di Amsterdam senza problema di posteggio.
Decidiamo di fare il giro del centro storico, in direzione del palazzo reale e del mercato dei fiori, sarà proprio così o sarà sfortuna ma ci imbattiamo in una citta molto, ma molto sporca, siamo forse noi che siamo entrati nel centro storico troppo presto, cioè prima che puliscano i resti della notte o è proprio così ? Cumuli di sacchi di spazzatura aperti dai cani, persone che dormono in terra o in auto. Il mercato dei fiori è invece molto bello e ordinato, compriamo i soliti bulbi di tulipani e non compriamo ma fotografiamo i sacchetti di cannabis, arriviamo al museo Van Gogh dove è d’obbligo la visita, dopo il museo visitiamo la piazza principale il Dam piena di artisti di strada provenienti da tutte le nazioni posto indescrivibile neppure le foto rendono l’idea, saltiamo il museo delle cere per eccesso di coda e inziamo il ritorno verso la stazione, nella via che è il cuore di Amsterdam, via pedonale dedicata esclusivamente allo “struscio” con negozi di ogni genere e stracolma di persone, un vero fiume, attraversiamo parecchi ponti sui canali di cui è caratteristica la citta, colmi di turisti in battello, per noi poveri provinciali è troppo, rientriamo in treno decidendo di lasciare Amsterdam a chi meglio di noi è in grado di apprezzarla, Leiden invece ci affascina è veramente a misura d’uomo, girando per le vie e i ponti ci imbattiamo in un ristorante su un barcone ormeggiato in un bivio di canali e decidiamo di cenare lì, ottima scelta sia come cena che come coreografia.
La mattina successiva riprendiamo l’auto scendendo verso Rotterdam e il Belgio, la nostra meta è la citta di Brugge, le informazioni che abbiamo letto prima di partire la identificano come una citta d’arte molto bella, è vero, la citta è piccola, come una nostra citta di provincia e l’architettura è rimasta di stile medioevale, troviamo i negozi dei famosi pizzi di Brugge, la chiesa ancora in stile romanico, e la cattedrale gotica dove riusciamo a fotografare una bellissima madonna di Michelangelo. Decidiamo di pranzare nella piazza principale, a base di pesce, il conto è salato ma le porzioni sono enormi, incontriamo un gruppo di marinai italiani che sono in crociera con la nave a vela Palinuro, ancorati a Zeebrugge, porto a pochi chilometri, ci invitano a visitare la nave, e noi senza indugio partiamo, Zeebrugge è uno dei tanti porti che si affacciano sulla Manica e da cui partono i traghetti per l’Inghilterra, malgrado tutto riusciamo a trovare la nave italiana, peccato che è ancorata nella zona militare del porto i militari belgi sono irremovibili non possiamo entrare, l’intervento di alcuni marinai italiani accorsi in nostro aiuto non risolve il problema, siamo costretti a desistere, e ripartiamo. Decidiamo di proseguire verso la prossima tappa costeggiando il mare, ma riusciamo a fare pochi chilometri, a Blankenberge incontriamo i castelli di sabbia, proprio così, hanno recintato un prato, hanno ammucchiato degli enormi cumuli di sabbia e hanno dato un tema, la conquista spagnola in America, gli artisti si sono scatenati, dico artisti perché sono vere e proprie opere d’arte, molto belle e gigantesche. Ripartiamo decidendo di passare le grandi citta di Ostenda, Dunkerque e Calais e puntare su Boulogne sur Mere, peccato decisione infausta, si è vero che il centro storico in alto è bello, cintato dalle mura ancora medioevali, ma la citta nuova è molto sporca e brutta. Il solito Ibis ci ospita per la notte, e la mattina ripartiamo, destinazione Amiens. Decidiamo di non fare l’autostrada anche perché sono pochi chilometri e anche per vedere un diverso panorama, Ci fermiamo per far spesa ad Abbeville, e anche qui scopriamo una cattedrale gotica degna di menzione, proseguiamo ancora per poco e già da una decina di chilometri dalla citta iniziamo a scorgere le guglie della più grande cattedrale gotica esistente, infatti come si vede dalle foto e dalla tabellina delle dimensione e veramente immensa. Il pensare che è stata costruita nel 1200, senza le odierne tecnologie di calcolo e impressionante. Facciamo un giro per la citta, che confrontata con la cattedrale non ha paragone, e ripartiamo per Bayeux, dove nel convento benedettino ci sono due camere prenotate dalla partenza, per questo sono stati d’aiuto i parenti di Padre Costanzo, a Le Havre passiamo sopra il delta della Senna sul ponte di Normandia, un bellissimo ponte che da lontano sembra un ottovolante, il pensare di arrivare fin lassu lasci perplessi, vedere per credere.
Alle 17 arriviamo a Bayeux troviamo subito il convento e la suore che ci riceve ci accompagna senza esitazioni, come fossimo vecchi amici, nelle nostre stanze, bellissime, nuovissime, con vista all’interno del giardino del convento. Un giro per la citta in attesa dell’ora di cena, anche qui ci imbattiamo in una cattedrale gotica, che non ha nulla da invidiare ad Amiens. A cena incontriamo gli altri ospiti, che ci insegnano gli usi del convento, la suora porta il carrello con le vivande dall’antipasto al dolce vino compreso, e a noi compete di servirci di sparecchiare e di lavare i piatti, visto il costo non troviamo nulla da obbiettare. Vino, si è vero tutte le sere a cena c’è vino a volontà è un bianco frizzantino molto delicato, ma nonè vino è cidro, vino di mele, specialità del luogo. La mattina successiva la dedichiamo a visitare le spiagge dello sbarco in Normandia, Omaha Beach è a pochi chilometri da noi, il mare è freddo, poche persone fanno il bagno, le spiagge sono lunghe e larghe con l’erba che arriva fino al mare, intervallate con scogliere a picco sul mare. Il cimitero americano è impressionante un prato con migliaia di croci bianche allineate in modo militaresco, lascia senza fiato il pensare a cosa hanno visto quelle spiagge, poco oltre troviamo in un prato a picco sul mare le rovine di un fortilizio tedesco, intorno si vedono nitidamente i crateri lasciati sul terreno dalle bombe, che preparavano oll’invasione.
Il programma del secondo giorno a Bayeux è dedicato alla visita a Mont S. Michel, che da noi è relativamente vicino, arrivandoci scopriamo che tutto quello che abbiamo letto o che ci è stato raccontato da chi prima di noi lo ha visitato, corrisponde al vero, è un posto da favola, vedere questo monte che si erge dal mare fino alla guglia più alta della chiesa, nel centro di un golfo molto grande e piatto, lasci stupiti, il posteggio è a lato del lungo terrapieno che unisce il monte alla terraferma, percorriamo la poca strada che manca ed entriamo, l’interno è un dedalo di scale, stradine, negozi di souvenir e ristoranti, ma continuando a salire raggiungiamo la chiesa e la meraviglia, questo è il nome del chiostro a lato della chiesa e non è un esagerazione, il posto è stracolmo di turisti di tutte le nazionalità, malgrado tutto si avverte una carica di religiosità eccezionale.
Rientriamo a Bayeux in giornata, dopo aver trovato una cantina ed acquistato alcune bottiglie di cidro da portare a casa. La giornata successiva la dedichiamo a visitare il museo di Bayeux, dove si trova un ricamo del 1200 che racconta una delle tante battaglie medioevali, tra francesi e inglesi per il dominio della Normandia, il tessuto su cui è ricamato il racconto è alto 50 cm ed è lungo 85 metri, usciti dal museo andiamo al mare, troviamo una spiaggia vicino alla citta dove passeggiamo godendoci il clima stupendo, il sole è caldo ma l’aria e asciutta e fresca, rientrando ci imbattiamo in un altro museo dove all’esterno sono visibili alcuni carriarmati reduci dello sbarco.
Con rincrescimento ci rendiamo conto che siamo ormai sulla via del ritorno, ma ripartendo verso sud decidiamo di puntare su Parigi, anzi sulla periferia ovest, abbiamo ancora una cattedrale importante da vedere Charter, la famosa cattedrale gotica delle vetrate. Arriviamo nel primo pomeriggio, e dobbiamo constatare che è veramente una fama meritata, le vetrate che raccontano scene bibliche sono bellissime, visitiamo la cripta, delle dimensioni di una chiesa normale. Anche in questo caso la citta non regge il confronto con la cattedrale, ma questo è usuale in queste cittadine francesi.
Ripartiamo in direzione di Parigi per fermarci a Sant Chèron, piccolo paese nella seconda cintura della capitale. Cena, passeggiata per il paese e programma per il giorno dopo. La mattina partiamo presto abbiamo intenzione di visitare Versailles, cosa non di poco conto, per arrivare attraversiamo la foresta di Rambouillet, 17 chilometri di strada tra alberi con un sottobosco pulitissimo e ben tenuto, arriviamo a Versailles presto ma la coda per entrare a visitare la reggia è già impressionante, decidiamo di visitare il parco e di comprare il libro che ci illustri gli interni. Il parco comunque giustifica la visita 70 ettari di giardino, un immensità, la somiglianza con Caserta è notevole ma si ferma ad una somiglianza architettonica ma non sulle dimensioni. Al pomeriggio decidiamo di aver a sufficienza di quello sfarzo, e puntiamo su Parigi scopriamo due cose, la prima è il caldo da non credere il termometro dell’auto dice 47 gradi, la seconda è che non c’è traffico, forse sono tutti chiusi in casa o in ferie.
Ci fermiamo sotto la torre Eifel con qualche migliaio di turisti che cercano refrigerio facendosi bagnare dalle fontane del Trocadero o dagli idranti che annaffiano le aiuole, la solita foto ricordo e via, senza traffico ma con la vettura condizionata è stupendo girare per Parigi, in un attimo siamo sotto Notre Dame, visitiamo la cattedrale che riconosciamo essere simile a quella di Charter, come ci avevano detto. Attraversiamo la Senna, percorriamo Rue de Rivoli verso il Louvre, in Place de la Concorde giriamo negli Champs Elysèes giriamo intorno all’Arc de Triomphe e continuamo fino al Grand-Arche-de-la-Défense il famoso Arc de Triomphe moderno, con tutta la circostante zona iper-moderna. Rientriamo a S. Chèron la sera, con l’intento di dedicare il giorno dopo a visitare la chiesa del Sacrè-Coeur e la zona di Montmatre.
Dopo due giorni di caldo parigino certi di non aver che visto solo alcune cose, ed anche superficialmente, avendo ancora due giorni, troviamo un posto dove passare gli ultimi giorni al fresco. Les Houches in Alta Savoia vicinissimo a Chamonix, due giorni di fresco di passeggiate, con il trenino a cremagliera arriviamo fin sul ghiacciaio, dove visitiamo la casa scavata all’interno.
L’ultima tappa la dedichiamo alla visita della Savoia, infatti, pur essendo a pochi chilometri dal traforo del Monte Bianco, decidiamo di passare per Albertville e rientrare in Italia dal valico del Mon Cenisio, ultima curiosità troviamo più auto e camper vicino al lago che a Parigi.
Dopo 3980 chilometri, siamo a casa, con gli occhi pieni di immagini meravigliose, di spiagge, cattedrali, citta, immagini che abbiamo anche raccolto su un CD perché un bel viaggio non termina all’arrivo, ma quando lo racconti.
Agenda del viaggio in Normandia 27 Luglio 1° Tappa Partenza per Wiesbaden Km 765 28 Luglio 2° Tappa Wiesbaden – Leiden Km 420 29 Luglio In treno ad Amsterdam 30 Luglio 3° Tappa Leiden – Brugge- Boulogne Km 372 31 Luglio 4° Tappa Boulogne – Abbeville – Amiens – Bayeux Km 409 1 Agosto Bayeuz- Omaha Beach 2 Agosto 5° Tappa Bayeux – Mont S. Michel – Bayeux Km 240 3 Agosto Al museo e al mare 4 Agosto 6° Tappa Bayeux – Chartre – S. Chèron Km 347 5 Agosto 7° Tappa S. Chèron – Versailles – Parigi – S. Chèron Km 178 6 Agosto 8° Tappa S. Chèron – Parigi – S. Chèron Km 104 7 Agosto 9° Tappa S. Chèron – Les Houches Km 600 8 Agosto In treno al ghiacciaio 9 Agosto Ultima tappa Les Houches – Candiolo Km 273 Totale 14 Giorni 3.980 Km