Off road, per il Sulcis Iglesiente

Un itinerario on (e off) the road tra antiche miniere di carbone, siti archeologici e un mare dalle mille tonalità di blu
Scritto da: FraRove
off road, per il sulcis iglesiente

Note e Consigli Utili

– Consiglio vivamente la visita al Museo del Carbone (www.museodelcarbone.it). Nel sito c’è anche un bar ristorante, chiuso solo la domenica a pranzo. L’ingresso costa 6€ (4€ il ridotto).

La strada per arrivare a Porto Flavia è, nell’ultimo pezzo, sterrata. Non consigliabile per chi non ha una macchina adatta, che però può lasciare nel primo parcheggio asfaltato e poi proseguire a piedi. Per prenotare la visita all’interno di Porto Flavia occorre telefonare per tempo, trovate i numeri nel loro sito ). L’ingresso costa 8€. In prossimità del sito minerario la spiaggia è molto bella ed è attrezzata con due piccoli bar, comodi per gelato e acqua, ma privi di cibo fresco.

– Non abbiamo visitato la Galleria Henry per una questione di orari. La visita è però sicuramente suggestiva, si sale dentro il trenino minerario che porta all’interno delle gallerie intervallate da percorsi esterni a picco sul mare ).

Consigliata la visita al tempio di Antas. L’ingresso costa 4€ e comprende anche il villaggio nuragico, ormai in rovina, le cave romane e la camminata sino alla grotta di Su Mannau. Nel sito è presente un piccolo bar ben attrezzato e tavoli e sedie all’ombra. Per arrivarci percorrete la strada da Iglesias verso Fluminimaggiore, e poi seguite le indicazioni dei cartelli!

– Prenotare il traghetto Portovesme – Carloforte mi è risultato impossibile. Per una viaggiatrice super-organizzata come la sottoscritta è significato una diecina di telefonate infruttuose e non poco stress. Quando però finalmente mi ero convinta che le corse funzionassero per bene anche senza un sistema di prenotazione, al ritorno, mi sento dire “Signora, stia da parte con l’auto che il suo biglietto non ha prenotazione”. Per poco non mi partiva un embolo. Per fortuna però poi siamo riusciti a imbarcarci ugualmente. Tutto è bene quel che finisce bene.

– Forse il periodo migliore per visitare Carloforte è a inizio giugno, in occasione del “Girotonno”, la rassegna enogastronomica internazionale sul tonno di qualità che celebra la tradizione legata alla tonnara (http://www.girotonno.org/)

Curiosità

Carloforte, situata sull’isoletta di San Pietro nell’estremo sud ovest sardo è, in realtà, una colonia genovese. Fu infatti colonizzata nel 1738 da pegliesi provenienti da Tabarka, isola oggi collegata alla costa tunisina. Non è raro sentir parlare, per le sue viuzze, uno stretto dialetto genovese!

Il faraglione Pan di Zucchero trae il nome proprio dalla sua somiglianza con Pão de Açúcar, il colle situato presso Rio de Janeiro, in Brasile.

La spiaggia di Le Dune in località Piscinas è circondata per qualche chilometro da dune altissime che sono tra le più alte d’Europa, ancora vive e modellate dal maestrale, il cui colore giallo ocra è interrotto, a tratti, da cespugli di sparto, dalla carota spinosa, dal giglio di mare e, verso l’interno, da ginepri e vecchi olivastri che diventano dei piccoli boschetti. (http://www.sardegnaturismo.it/it/punto-di-interesse/piscinas).



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