Obrigado Portugal 3

Where the land end and the sea begin.
Scritto da: clitemnestra
obrigado portugal 3
Partenza il: 31/08/2019
Ritorno il: 08/09/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Where the land end and the sea begin. Cosi Narrava De Camoes.

Proprio così. Balcone d’Europa sull’Occidente. Spazi sconfinati, strapiombi mozzafiato ed il mondo tutto: terra di vini, di navigatori, di fado, azuleios e d’oceano. I venti dell’Ovest tolgono la convinzione di essere ancora in Europa, riportandoci al di là dell’Atlantico come per magia. Mai viaggio è stato finora più sorprendente. Dal Sud dell’Algarve al centro di Lisbona, Cascais, Sintra e Belem; per finire a Nord di Nazarè, di Fatima e Porto. Viaggio di Gastronomia, tramonti, paesaggi terreni e marini, sacralità e porti. Da subito si nota l’educazione dei portoghesi e la loro riconoscenza, dall’”obrigrado” facile ma sincero. Allo stesso tempo, ho ritrovato turisti assolutamente indisciplinati ed irrispettosi. Mai come qui.

Dal 31/08 al 8/09 sono in questa straordinaria terra con una macchina a noleggio con Rentalcars. A mio avviso il mezzo di trasporto migliore per vedere il Paese e per andare oltre le città- capitali d’Europa per non perdersi il meglio!

Algarve: FARO- ALBUFEIRA 31 Agosto.

Parto dall’aeroporto Orio al Serio (BG) il sabato 31/08/2019, Ore 10.30; Arrivo intorno alle 14.00, con volo Ryanair al costo non proprio minimal, circa 300Euro A. BG-FARO/R. LISBON-BG. Se poi contate pure il costo dei bagagli, un vero salasso!

Con circa mezz’ora di ritardo arrivo a Faro. In aeroporto noleggio una Fiat Tipo per tutta la settimana. Compagna di viaggio fantastica. Da Faro, raggiungo subito in auto l’albergo di Albufeira, in cui soggiornerò per circa quattro giorni. Fatto il check in, subito in giro. Il centro storico di Albufeira è molto caratteristico. Ma è con la notte che sprigiona tutta la sua vitalità. Discoteche a cielo aperto ed in pieno centro storico. Bellissimo, davvero. Gente di ogni nazionalità stipata tra i vicoli storici di Albufeira ad intonare La Bamba. Porterò con me un bel ricordo di vita da laggiù.

Premetto che io e mio marito non siamo generalmente dei discotecari, ma festaioli si. Da buoni pugliesi quali siamo. Ma perdersi l’atmosfera di Albufeira sarebbe un vero peccato. E’ associata a Rimini ma non è Rimini! Non lo dimenticate! E fateci un salto.

Bel lungo mare, spiagge sconfinate alla Baywatch, con tanto di bagnini con le tavolette rosse! Ed un clima atlantico indescrivibile! L’Atlantico una vera scoperta! Sul mare di notte, la mia pelle era completamente asciutta! In Puglia sarei diventata più appiccicosa di un chupa chups! In pianura padana mi sarei addirittura sciolta.

Cena portoghese lontano dalle luci del turismo con prezzi in linea con l’intero Portogallo. Si mangia bene a prezzi onesti! Cucinano il bacalhau in circa 300 modi differenti. Il migliore per me è il “bacalhau in a telha”, ma non manca ovunque pesce fresco alla griglia. Buon cibo davvero. Mi siedo al Rossio, dalle invitanti recensioni su Tripadvisor, posto tranquillo, con pochi turisti ed in cui ci ritornerò per ben due volte! Prezzi imbattibili.

Per 1.00am sono di ritorno in albergo stanca morta.

Algarve: CARVOEIRO- BENAGIL 01 Settembre.

Al mattino, dopo colazione, mi rimetto in macchina in tenuta mare alla volta del vero Algarve. Praia de Benagil (Cave). Il territorio circostante dell’Algarve sembra la Puglia, terreno arido, muretti a secco, ulivi e macchia mediterranea. Mi sono sentita proprio a casa!

La Praia de Benagil è piccolissima e come tutte le calette dell’Algarve affollatissime. Ci sta il mondo a settembre, immaginate cosa potesse esserci in Agosto! Io ovviamente senza ombrellone, con un solleone settembrino, ma le grotte aiutano i turisti sforniti. Le spiagge sono piene di “caves” in cui ci si può riparare dal sole nelle ore più calde. Il mare, a seconda del vento, come ovunque, è splendido o poco meno; ma di sicuro l’acqua è sempre gelida. La sabbia è ocra, tipicità delle rocce a strapiombo dell’Algarve. Non mi imbarco per la gita alla Benagil Cave, unico modo per vederla, perché la fila era lunga e sotto il sole. E poi col mio classico mal di mare, non volevo rovinarmi la vacanza. Il percorso delle grotte lo si potrebbe fare anche via terra (da Benagil a Praia de Rocha) passeggiando tra dirupi e scogliere per vedere il più possibile di questi paesaggi marini. Ma il metodo più semplice resta la barchetta.

Resto tutto il giorno in spiaggia. Alle 19 circa mi rimetto in macchina alla volta di Lagoa, poco distante, per visitare SandCity. Anche qui le recensioni erano positive. 11.50 euro di biglietto, ed alle luci del tramonto entro in un mondo di sabbia, letteralmente. Tutti i continenti ed i principali Paesi rappresentati da bellissime sculture. La mia preferita è l’America, espressa con la testa della statua della libertà. Ma davvero c’è l’imbarazzo della scelta! Cena domenicale, con molti ristoranti portoghesi chiusi, mi tuffo affamata in una pizzeria italiana ad Albufeira: Terrazza sul mare. Pizza andabile, anzi forse migliore di quelle che propinano al Nord Italia, prezzi nella norma sempre con il Nord. Proprietario toscano e personale internazionale che parla bene l’italiano.

Stanca, torno in albergo per una doccia ed un sonno rigeneratore.

Vi chiederete come mai non faccio tappa pomeridiana in albergo per levar di dosso la salsedine. Il clima atlantico è cosi secco che permette di evitare quella sosta che solitamente farebbe perdere almeno due ore.

Algarve: LAGOS, PONTA DE PIEDADE, PRAIA DO CAMILO, PRAIA DONA ANA, SAGRES, PONTA DE SAGRES, CABO SAO VICENTE. 02 Settembre.

Dopo un abbondante colazione parto alla volta di Lagos. Solo dopo 30 minuti al massimo arrivo a Ponta de Piedade. Bel percorso pedestre da cui si può ammirare tutta la costa dal faro di Lagos.

Come da programma scelgo una caletta: Praia do Camilo. Incantevole ma affollatissima. Per arrivarci si scendono tantissimi gradini in legno. E per logica poi si risalgono! Acqua splendida. Gelida ma cristallina. Nelle ore più calde, anche qui, mi riparo all’ombra delle enormi caverne che ci sono. Nel pomeriggio l’oceano avanza a velocità della luce e per le 16.00 la caletta è quasi scomparsa. Si è costretti a sloggiare dopo aver risalito il dirupo sotto cui Praia do Camilo è arroccato! A nemmeno 5 minuti di auto sono a Praia Dona Ana. Questa è una spiaggia oceanica sconfinata e mi rilasso ben bene senza i tempi restrittivi dell’Oceano che avanza. Alle 19.00 sono già in strada per Sagres ed un tramonto che avverrà intorno alle 20. Mezz’ora di strada da Lagos, raggiungo Sagres. Bellissimo borgo tipicamente portoghese. Alle 19.30 sono su, a Ponta de Sagres. Il faro e la punta sono all’interno del sito della Fortaleza, antica fortezza con mura di cinta solo su un lato, i restanti tre sono difesi naturalmente dalla scogliera a strapiombo sull’Atlantico. Soli 3euro per uno spettacolo che non proverò nemmeno a descrivervi: selvaggio promontorio all’estremità sudoccidentale del continente europeo definito come La fine del Mondo. In realtà nè Ponta de Sagres, nè Cabo Sao Vicente sono le punte più ad Ovest del Portogallo ma solo dell’Algarve. Qui padrone indiscusso è il vento gelido dell’oceano. Solo chi mette piede sul ciglio di questi dirupi può capire gli stati d’animo del popolo di esploratori medievali che da Sagres salpavano alla volta dell’ignoto. E solo qui si comprende il perché della scelta del grande Enrico il Navigatore di trascorrere qui il suo fine vita. Sagres, che nella lingua locale significa sacro, rappresenta al meglio il suo nome.

Il sito della fortaleza permette di passeggiare intorno alla scogliera fino al tramonto in cui inesorabilmente il sole si inabissa nell’Oceano ad ovest di Cabo de Sao Vicente, che si vede benissimo nonostante il forte vento che smuove la gelida foschia atlantica. Cabo de Sao Vicente è chiuso il lunedi, per cui mi accontento di averlo visto all’orizzonte! Spettacolo unico. Ma attenti, munitevi di piumino primaverile. Le temperature ed il vento non danno tregua. Ovviamente io, logisticamente munita di giacca a vento in valigia, ero in tenuta mare! Da brividi in ogni senso!

All’uscita di Fortaleza ceno da “A Sagres”. Tipico posticino stile atlantico. Carinissimo e consigliato. Anche qui pochi turisti, ma buoni. Prezzi in linea. Ho mangiato linguine allo scoglio (andabili, con cottura ottima della pasta Barilla, cosa che all’estero ti puoi solo sognare!) e una porzione di sardine dell’Algarve alla griglia(simbolo della regione).

Da Sagres mi riemetto in auto verso Albufeira da cui sono ormai lontana circa 60km.

Algarve: TAVIRA, PARCO NAZIONAL RIA FORMOSA, PRAIA DE TAVIRA.03 Settembre.

Anche quest’oggi al mattino sono in auto alla volta di Tavira: borgo in autentico stile portoghese lontano dal turismo di massa. Caratteristici i comignoli altissimi delle case della cittadina, tappezzata di azuleios e palme verdissime.

Raggiungo il parco naturale di Ria Formosa. Strade strettissime a ridosso del fiume Gilao con distese di sale rosa nelle saline che circondano la zona. La mia meta è Ile de Tavira, al di là di Ria Formosa, e per oltrepassarla prendo il battello ad 1.50 Eur. Al molo delle Quatro Aguas.

Arrivo sull’isola, carinissima, ben fornita con spiagge oceaniche sconfinate con tanto di torrette e SaveGuard. Solo dopo capirò il motivo di tanta sicurezza. Acqua splendida anche più calda rispetto alla media portoghese. Piena di turisti. Mi accampo in uno stabilimento che chiede una miseria, considerando i prezzi pugliesi. Un ombrellone e due lettini, Eur. 9.

Ho passato una giornata fantastica: forse il ricordo dell’Oceano resterà il più vivo dentro di me negli anni a venire. L’attaccamento di noi pugliesi al mare è così forte da non riuscire a starne senza. Purtroppo quando si viaggia, alcuni dettagli si dimenticano e resta forse solo ciò che ci stupisce di più. E penso proprio, che quella giornata a Ile de Tavira e le sue onde di circa 1.5mt di altezza, resteranno stampate nella mia memoria. Mare piatto per i portoghesi. Strano mare per chi vive in Puglia. Ho avuto la sensazione che il Mediterraneo sia una buona piscina per i portoghesi e non avrebbero tutti i torti. Se sole aveste visto come l’Oceano genera le sue onde alte e potenti come muri: In un momento c’è la calma piatta, il tempo di distrarti un attimo anche solo per scambiare due parole col tuo compagno e… Zac! Un muro d’acqua ghiacciata con una forza sovrumana ti travolge. Il risucchio è pericoloso. In un attimo si è creata un’onda silenziosissima da mare piatto! Posso solo immaginare a mare agitato! Mi sono divertita un mondo, se solo avessi avuto una tavola! Ho trascorso tutta la giornata al mare, a fine giornata, ormai stanca, torno ad Albufeira. Per cena vado sul sicuro, torno a Rossio, per una grigliata mista di pesce fresco dell’Atlantico.

Vacanza mare finita. Mi aspetta l’indomani Lisbona e parte del centro del Portogallo.

Lisbona e centro: CASCAIS, BOCHA DE INFERNO, SINTRA, CABO DE ROCHA, LISBONA. 04 Settembre.

Parto al mattino dopo colazione, in direzione Lisbona.

Approfitto ora per dare informazioni utili sull’autostrada portoghese. I caselli autostradali sono rarissimi. Pochi tra Lisbona e Porto. Nel resto del paese inesistenti. Sono soppiantati dai nostri tutor che ti fotografano e ti inviano la fattura a casa. Per i turisti è consigliato prepagare con circa 10 euro il servizio di Via Verde( il nostro TELEPASS) già installato sull’auto a noleggio. I costi autostradali verranno poi addebitati dalla compagnia di noleggio sulla vs carta di credito, necessaria per prendere un’auto in prestito. In alternativa, avreste dai 3 ai 5 giorni per recarvi in un ufficio postale e pagare un bollettino da voi compilato. Un pò scomodo per chi è in vacanza! Ma a voi la scelta.

Prima di raggiungere Lisbona, che da Albufeira dista non più di tre ore, faccio sosta a Cascais.

Cittadina ad ovest di Lisbona in cui è semplice vedere la vita frenetica e comune dei lusitani. Un tempo dimora estiva dei reali. Oggi cornice portoghese sull’Atlantico alla stregua di Porto Cervo. Villeggiatura sofisticata quindi. Turisti e negozi griffati un po ovunque. Ma io che purtroppo non ho mai visto Porto Cervo mi dirigo a Bocha de Inferno. Nemmeno questo è il promontorio più ad ovest, ma con una toccata e fuga mi perdo tra le splendide scogliere di Cascais, circondate da piste ciclabili e pedonali ben tenute, cosi da capire, come si diletta la Lisbona bene. Attrazione anche per turisti che si godono questi promontori passeggiando in bicicletta! Il mio tempo però stringe, sono diretta a Cabo de Roca, per passarvi l’intera giornata. Munita di giacca a vento, questa volta, salgo fin su a Cabo. Mai vista più mozzafiato videro i miei occhi, operati da pochissimo! Il punto più ad Ovest del Portogallo. Il dove che definì Camoes nel Canto VIII dell’Os Lusiadas come …aqui a terra se acaba e o mar começa…

Zona indescrivibilmente affascinante dove il blu dell’oceano ed il verde del Parco Naturale di Sintra Cascais se la giocano. Imperdibile se siete a Lisbona.

Visitata tutta la zona, pranzo Al Rifugio de Rocha, nel parco naturale di Sintra. Borgo bellissimo. Medievale. Qui ho gradito del miglior bacalhau del Portogallo “ in a telha”.

Subito dopo, mi perdo tra il verde del parco naturale. Una zona molto bella. Salto la salita a Palacio de Pena a Sintra. Strada che mi pare inaffidabile al momento ma che poi scoprirò essere l’unica che arriva lassù. Visita che salterò per l’impossibilità a tornare più volte a Sintra.

Arrivo in prima serata a Lisbona. Inizia il calvario dei parcheggi! Qui ovviamente ed a differenza del resto del Portogallo sono a pagamento e le auto non possono sostare più di 3ore. Ciò implica che sarei dovuta tornare all’auto ogni tre ore per cambiare il grattino?! Nooo. Gli alberghi raramente offrono servizio parcheggio.

Stando cosi le cose ottimizzo i tempi. L’indomani partirò alla volta di Porto.

NORD: Porto, Nazaret; 05 Settembre.

Al mattino presto sono già in strada per Porto. Circa tre ore di viaggio. Anche qui il problema del parcheggio, cosi lascio l’auto in un centro commerciale con parcheggio libero. Gambe in spalla, raggiungo il centro.

Porto, in realtà, era la città che più tenevo a visitare. La serie tv Narcos mi aveva iniziata a questa cittadina portuale, dall’atmosfera movimentata ed alternata da quartieri raffinati e decadenti. Porta d’Europa per i maggiori narcotrafficanti del sud America.

Ma tornando alle curiosità più utili e sensate, ricordo che Porto sorge sul fiume Douro, da cui è possibile partire in battello alla volta di un percorso enogastronomico tra i vigneti che danno i natali ad uno dei vini più famosi al mondo: il Porto.

Qui tutto gira intorno al commercio e l’esportazione del “vinho”. Ovunque enoteche, piccole perle in cui è possibile degustare il Porto, accompagnati da buon pane e buon olio! Caratteristici i ponti di Porti, in particolare l’iconico per la sua vista, il ponte Dom Luis I, totalmente in ferro ed attraversabile a piedi. Vi sembrerà familiare! Perché a costruirlo sarà l’allievo di Eiffel.

Imperdibile perdersi nella Ribeira, il centro storico, dichiarato patrimonio dell’Unesco.

Pittoresche le chiese con totale rivestimento esterno di azuleios, come la famosa Igreia do Carmo.

Venutaci fame, entro in un’enoteca incantevole “All in Porto”. Degusto vino con pane fresco ed olio extravergine d’oliva. Ottimo pane. Ancora una volta il Portogallo mi sorprende. Fantastica l’insalata con verdura e frutta dolce! Un tripudio di sapori! Graditissima.

Continuo la visita, alla volta della libreria più famosa del mondo, ma anche tra le più belle: LELLO E IRMAO. Si, proprio quella che inspirò Rowiling per la scala della scuola di Hogwards. Infatti è uguale! Il biglietto di ingresso è di 5 Euro, che ti verrà restituito qualora acquistassi un libro. Ce ne sono sia in inglese che in portoghese.

Ed infine, faccio un salto alla stazione di Sao Bento. La sorpresa è all’interno: il salone di ingresso e ricoperto da circa 20mila azuleios che raffigurano scene di battaglie storiche e la storia dei trasporti.

Terminata la visita delle principali attrazioni di Porto, lascio questa splendida città, dai muri colorati dai murales, dall’impressione a tratti del fatiscente, per un tramonto da sogni a Nazarè.

Proprio dove si generano le onde più alte del mondo. Casa dei surfisti, Praia de Norte.

Un altro spettacolo indescrivibile, un rosso tramonto si perde nell’oceano. Il vento inesorabile dell’Atlantico stordisce ma non mi impedirà di godermi tutto lo spettacolo. Dal promontorio del Veado, mitologica statua in marmo rigorosamente munito di una tavola da surf che sovrasta l’Oceano, si notano onde alte almeno due volte gli omini che passeggiano in spiaggia al calar del sole. Ed è ancora estate! Non per nulla, qui, il 28 Ottobre del 2013, il surfista brasiliano Carlos Burle, a 46 anni, cavalcò un’onda di 24mt. E sto! Secondo voi avevo la giacca a vento? Certo che no! Cosi provata dalle temperature basse e dal vento che non da tregua, riscendo il promontorio e il profumo di pesce alla griglia mi attrae. E mi ritrovo seduta in una locanda di pescatori ad assaggiare uno spiedo di pesce misto grigliato al momento. E dopo cena, infreddolita, riparto per Lisbona.

LISBONA: Belem, Lisbona city. 06 Settembre

Oggi giornata tranquilla, da turista di città. Parcheggiata l’auto, forzosamente, in un parcheggio privato, a circa 12 Euro, col Prepago, mi raccomando!

Fatto biglietto giornaliero dei mezzi pubblici, giungiamo a Belem, in battello! Che non consiglio per costo eccessivo a mio parere (20euro a persona!) ed orari restrittivi. Se ci ritornassi, prenderei il politico bus 15, comprensivo della Lisbon card, fatta al mattino. Belem: Crogiolo di turisti in fila per la torre! Bella, in pieno stile manuelino. Non c’è posto migliore a Lisbona in cui si percepisce intensamente la forza attrattiva dell’Atlantico e la magia dell’epoca delle scoperte. Per più di un secolo le navi portoghesi salpavano da qui alla volta del nuovo mondo. Notevole il Padrao dos Descobrimentos, in memoria di Enrico il Navigatore; e il Mosteiro do Jeronimos, patrimonio dell’Unesco la cui vista già si apre alle spalle della piazza. Un’ala del monastero è dedicato al Museo della Navigazione. A mio avviso, l’unico museo che vale la pena di visitare, poiché i portoghesi furono abili navigatori, scopritori ed avvenieristici ma non artisti! Per cui non spendete soldi inutilmente! E dulcis in fundo, qui a Belem, ha ancora sede la pasticceria più antica di Lisbona: l’Antigua Confeitaria de Belem. Tranquilli non vi faccio tappa! Non ho assaggiato nemmeno un pasteis, dolce tipico portoghese, a causa della mia intolleranza al lattosio, ma voi catapultatevi. Si sentiva un profumo!

Pranzo qui a Belem, in un ristorante turistico ma bentenuto, sul lungo Tago, tra la torre ed il Pradao, “No solo Italia”. Bel posto, molto capiente e buon cibo di qualità. Anche la pizza sembra buona.

Prezzi ovviamente un pò più cari rispetto alla media, ma siamo Belem.

Tornando in centro col battello, avvisto il MAAT, la cui architettura ricorda un’onda anomala, ma che per il criterio detto prima non visito. Ed ora Lisbona, finalmente. Parto Da Plaza du Commercio, che mi ricorda molto Plaza Maior di Madrid, per l’estensione ed i suoi porticati. Ritengo che l’antico crocevia commerciale di Lisbona sia una delle più belle piazze d’Europa. Aperta ad abbracciare il mare.

Lisbona: La città dei sette colli, di un fiume il Tago e di un Oceano. Una delle più piccole e popolari capitali d’Europa ma tra le più suggestive. Labirintica e multietnica. Sovrastata dalla gigantesca statua del Cristo Rei che sorveglia il Ponte rosso del XV de Abril. Una piccola San Francisco. Anche se Lisbona è una capitale europea multietnica, i riferimenti all’Occidente sono sempre marcati come il resto del Portogallo. Ormai a piedi, mi tocca Lisbona con i sui Sali scendi, con i suoi elevatori ed ascensori. Mezzi utili che non prenderò mai, per vivere a pieno la strutturalità lusitana! Le salite sono a prova di mulo! Mi aggiro nel più antico quartiere della città, l’Alfama. Vicoli labirintici con case rivestite di azuleios che a tratti che risultano completamente diroccati. Gironzolando vi imbatterete in tanti “ miradouro”, i belvedere lusitani che offrono viste grandiose. Non perdetevi nei luoghi chiusi, Lisbona è un museo a cielo aperto! Risalgo a piedi verso il Castelo de Sao Jorge per un tramonto imperdibile sul Tago.

Ma il castello è anche il modo migliore per guardare la città. Oggi roccaforte fortificata, ma un tempo palazzo reale. Da non perdere il periscopio, una camera oscura che col gioco degli specchi permette una vista a 360gradi su Lisbona. Alcuni forum dichiarano che si può vedere fino giu al centro di Plaza du Commercio. Al tramonto è chiuso. Chiude alle 16.30, poiché strumento fondamentale è il sole.

Col buio, riscendo l’Alfama, e prendo un the verde in quei localini di questo quartiere, ormai monopolio del cingalesi! Ma ben forniti. Stanca torniamo in albergo in metro.

LISBONA CENTRO: Fatima, Lisbona. 07 Settembre.

Al mattino, approfitto dell’ultimo giorno di auto per raggiungere Fatima a circa un’ora e mezza da Lisbona.

Dirigendomi subito al santuario, mi accorgo subito che il posto non è affatto mercemonizzato: i parcheggi sono gratuiti.

Non vi sono bancarelle o altro tipo di guadagno intorno al luogo sacro. Fa onore alla cittadina. Non sono grande frequentatrice di santuari, ma sono felice di essere stata a Fatima. Vista rigenerante, calmante e pacifica di fedeli educati e mistici. Il silenzio è dirompente dinanzi alla basilica alta fino a toccare il cielo ma diventa più assordante una volta giunti alla grotta, luogo in cui oggi sorge una cappellina delle apparizioni fatta di legno di pino, fatto arrivare dal nord della Siberia perché più leggero e durevole. Struggente vedere fedeli che in ginocchio raggiungono la cappellina per richiedere o ringraziare. Numerosi i camminatori che giungono in questo luogo. A dir la verità ero indecisa se fare tappa a Fatima, poiché il turismo religioso non mi appartiene, ma, ringrazio la vocina in me che mi ha spinto ad andarci. Un posto mistico, etereo, con quel senso di religiosità sincera senza altri fini. Grazie Portogallo, per aver dato un’alternativa alla chiesa romana bene.

A velocità della luce torno a Lisbona, in aeroporto per lasciare l’auto e rientrare in città in metro.

Fatto ciò, pranzo al quartiere ultramoderno, di Oriente; nel centro commerciale Vasco de Gama. Con vista sul ponte omonimo, il più lungo d’Europa, 17km.

Dopo pranzo, non emozionante, passeggio nel Parco delle Nazioni fino alla torre Vasco de Gama, struttura di 140mt a forma di vela. Ad Oriente c’è che l’Oceanario. Ma per scelta preferisco vedere gli animali marini e non, nel loro habitat.

Così riprendo la metro fino a Rossio, crocevia di mezzi pubblici. Da qui risalgo per la visita di altri quartieri di Lisbona: Barrio Alto ed il Chiado.

Simpatici e coloratissimi tram 28, ancora in legno mi passano davanti zeppi di turisti! Rigorosamente a piedi, mi imbattuto nelle Street Art della città.

Ormai la vacanza è al termine, in tarda serata torno in albergo per fare le valigie.

LISBONA: Partenza. 08 Settembre

Il volo è in tarda mattinata ma alle 9.00 sono già in aeroporto. Con molta nostalgia, lascio questa splendida scoperta che è stata il Portogallo, con la certezza di non ritornarci cosi presto, forse mai e salpare alla volta di altri mondi, insieme al mio inseparabile compagno di viaggio e di vita! OBRIGADO PORTUGAL.



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