Oasi
Optiamo per l’Egitto, abbiamo già fatto il giro classico, con crociera sul Nilo, e questa volta decidiamo di visitare le Oasi occidentali – Dopo un serrato scambio di e-mail, per trovare il migliore rapporto qualità-prezzo, il 1/11 partiamo – Siamo due signore, e l’idea di un viaggio diverso ci fa molto piacere – Il Cairo ci accoglie con i suoi profumi, ed il suo traffico caotico.
Una doccia, e siamo subito fuori – Il ns. Albergo è nella centralissima Taalat Harb sharia – La ricerca del ristorante caratteristico è facile, Full, (purea di fave) ta’amyya ( frittelle di farina di ceci ) e kabab, sono di prammatica –Assieme al fatir (la pizza egiziana), saranno la base dei ns. Menù – Una buona dormita ci rimetterà in sesto, per affrontare l’indomani la visita allo splendido Museo Egiziano (Questo museo, da solo vale un viaggio) – Il tesoro di Tutankamonn, il suo sarcofago, la famosa maschera d’oro, la sala delle mummie regali, in un ambiente poco illuminato, quasi per non disturbare il sonno dei morti, sono lì, davanti ai nostri occhi – All’uscita, con un taxi, costano veramente poco, ma bisogna contattare il prezzo, per evitare sorprese, voliamo al Kan al Kalili, e poi alla Cittadella, dove nel retro della bellissima moschea, la “AL TANNOURA EGIPTYAN DANCE TROUPE”, esegue delle tradizionali danze sufi, dei descrivi Malevi. Due ore di spettacolo bellissime, con ballerini bravissimi – L’indomani incontriamo quelli che saranno i ns. Compagni di viaggio, e si parte per le Oasi Baharia, Farafra, Dakhla – La prima tappa è l’oasi di Al Baharya dove visitiamo le mummie trovate i loco, scorazziamo per l’oasi, ed arriva la sera, ci fermiamo per il campo,ed abbiamo una sorpresa inaspettata, che dapprima ci riempie di panico: non ci sono tende, si dormirà sotto le stelle, dentro i sacchi a pelo – Passato lo choc, aiutiamo ad accendere il fuoco, si prepara la cena, è già buio pesto, e mangiamo attorno al fuoco, siamo in luna nuova – Domani comincia il primo quarto, e con esso il Ramadan –Un poco di canti e di giochi vari di società, davanti ad un bicchiere di tè fumante, ci fano trascorrere una piacevole serata, in attesa di infilarci nei nostri sacchi a pelo, per la notte – Le prime luci dell’alba ci sorprendono a camminare scalze, tra le dune – Cominciamo a girare per l’oasi, le sorgenti calde, vicino al centro di Bawti, sono piacevoli, ma l’acqua è troppo calda per immergerci (45°) – Proseguiamo per il deserto nero,formatosi per l’erosione delle cime, causato dal vento, che ha sparso sulla sabbia, una fine polvere nera, dandogli così il colore caratteristico- Saliamo ad ammirare la British House, o meglio quel che resta del forte costruito dagli Inglesi, e poi entriamo nel deserto bianco, dove ci fermiamo per un’altra notte sotto le stelle – Questa parte del deserto, è ricoperto da uno strato di calcare bianco, e sembra una immensa distesa di neve , e figure che danno spazio alla fantasia, per dare un nome ai vari cocuzzoli, di un bianco abbagliante, sono sparse per km di deserto – L’indomani un’altra giornata per l’oasi, Salendo sulla Crystal Mountain, passando per Farafra, fino ad arrivare all’Oasi di Dahakla, dove alloggiamo al Campo beduino .
E’ cominciato il Ramadan, e la sera c’è festa al campo, per la fine della giornata di digiuno – Attendono, davanti alla tavola imbandita, traboccante di odori, che il sole tramonti – Appena non c’è più un raggio di sole, iniziano a mangiare e a bere – Il giorno dopo, giriamo l’oasi a dorso di cammello, fino a raggiungere una sorgente di acqua calda, che forma un minuscolo laghetto, dove ci tuffiamo, in attesa che sia pronto il barbecue, per rifocillarci, prima di prendere la via del ritorno al campo- Dopo un lauto pasto, prendiamo la via del ritorno, verso il Cairo , dove ci lasceremo con i nostri simpatici compagni di avventura – Ci attendono ben 750 km… Un giorno di riposo al Cairo, girovagando senza meta (è una cosa bellissima), per smaltire il lungo viaggio della notte, e ci aspetta una gita di un giorno ad Alessandria – La visita della città ci sorprende non poco, troviamo una città ordinata, pulita, con bei viali, e bei giardini – Il palazzo dell’ex re Faruk, con le “F” d’oro sui muri esterni, immerso in un parco bellissimo e lussureggiante e curatissimo, qualche resto del periodo romano, la colonna di Pompeo, (che con Pompeo non ha nulla a che vedere), le catacombe di Kom-ash-Shuqqafa, ma soprattutto, un museo ben messo, e ben tenuto – Deludente il forte Qaitbey, che si trova dove una volta sorgeva il “faro di Alessandria”, una delle sette meraviglie del mondo antico – Rientriamo a notte inoltrata, per l’ultima nostro riposo in terra di Egitto – L’indomani c’è ancora tempo prima di andare in aeroporto, e terminare il ns. Soggiorno.
per un breve giro in vaporetto, per raggiungere Mar Gergis, al Cairo Vecchio, ed ammirare le sue Chiese, la chiesa sospesa, con un bel pulpito in lego scolpito, e la chiesa della Madonna, che dicono sorgere nel punto dove la Madonna stava durante il suo soggiorno in Egitto. Leggende indubbiamente, ma il posto è talmente suggestivo, con il suo pozzo, le sue luci soffuse, i dipinti alle pareti, che non viene di chiedersi se sia vero o falso quello che i locali raccontano.
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