Nuova Zelanda e Fiji
Pernottamento: se escludiamo le 2 notti in albergo prenotate dell’italia, per il resto abbiamo scelto al momento; noi non abbiamo avuto problemi a trovare gli alloggi essendo bassa stagione, tuttavia consiglio in altri periodi più frequentati di rivolgersi agli i-site (corrispondono ai nostri uffici informazioni turistici presenti in tutte le maggiori località), i quali gratuitamente o a fronte di piccole commissioni offrono il servizio di prenotazione. Quindi il giorno prima si può prenotare l’alloggio per la località d’arrivo del giorno dopo. Come sistemazione noi consigliamo le “units” (strutture dotate d’ingresso/cucina, camera e bagno) di solito meno costose di alberghi e motel. Il prezzo in media si aggira ai 100$ per alloggio a notte che al cambio attuale sono circa 50€ quindi prezzi molto accessibili.
Clima: le parole che meglio lo descrivono sono instabile e variabile. Nonostante la Nuova Zelanda si trovi nell’emisfero a noi opposto non basta invertire le stagioni, in quanto sviluppandosi essa in ben 14 paralleli ed essendo interamente circondata da mari freddi le temperature a parità di stagione sono di diversi gradi più basse delle nostre. Il periodo da noi scelto corrisponde alla primavera e come da noi è una stagione molto bella soprattutto per il rifiorire della vegetazione dopo il lungo inverno. Il vestiario consigliato è vario, pratico e informale poiché bisogna essere pronti ad ogni evenienza essendoci in questo paese una varietà notevole di ambienti dalle calde spiagge alle montagne di oltre 3000 m.
Spostamenti: per visitare questo immenso paese vi consigliamo indubbiamente di noleggiare una macchina in quanto la rete ferroviaria e degli autobus non è ben sviluppata. Le strade sono tutte ben asfaltate e poco trafficate; sono interamente immerse nel verde e ovunque si rivolga lo sguardo si vedono colline con centinaia di mucche e pecore al pascolo. Bisogna fare particolare attenzione ai limiti di velocità che sono molto bassi e spesso ingiustificati in molte zone di aperta campagna. Molto facile è essere multati e alessio ve lo potrà confermare, in quanto dopo il rientro in italia si è visto recapitare una multa per eccesso di velocità presa nei pressi di dunedin immortalato da una speed camera senza accorgersene.
Valuta: essendo un paese moderno le carte di credito sono accettate ovunque ma se necessitate cambiare valuta, consiglio di rivolgersi agli exchange office che applicano commissioni più basse di quelle applicate dalle banche.
Infine vorrei dire che la nuova zelanda è un paese sicuro la cui popolazione è molto gentile e accogliente, tutte le persone da noi incontrate sono sempre state disponibili e cortesi.
7 settembre 2009 (venezia – dubai)
Finalmente si parte verso la nuova zelanda meta del nostro viaggio. Siamo partiti alle 16.00 da venezia con volo emirates e siamo arrivati a dubai a mezzanotte. Dopo aver lasciato i bagagli all’arabian park hotel (pulito e moderno ma immerso nel nulla)abbiamo preso un taxi che per circa 35 euro ci ha fatto fare un giro della città di 2 ore. Finalmente alle 3 andiamo a dormire stanchi ma soddisfatti del nostro tour della città.
8 settembre
Dopo una levataccia impegnativa, dovuta alle sole 3 ore di sonno, e una buona colazione ci rechiamo in aeroporto. Dove dopo aver espletato di nuovo le pratiche del check-in scopriamo che, per i voli intercontinentali che prevedono uno scalo tecnico a dubai di durata inferiore alle 24 ore è possibile fare a meno di ritirare le valigie poiché questo viene considerato come un semplice transito quindi ci si può risparmiare un check-in e guadagnare tempo….magari da dedicare a ore di sonno! nonostante gli scongiuri di alessio, in aereo a fianco a noi ci sono dei bambini che alla fine però si sono rivelati abbastanza tranquilli, infatti siamo riusciti a dormire qualche oretta.
9 settembre (Auckland)
Erano circa le 13 ora locale, quando dopo uno volo di 18 ore con scalo tecnico a melbourne, siamo giunti ad auckland, detta città delle vele, situata nell’isola nord. Una volta recuperati i bagagli, abbiamo preso il bus airport-city che, con 15$ a testa ci ha portato in centro dove avevamo prenotato il mercure hotel (l’unico insieme a quello a christchurch prenotato dall’italia). Dopo la sistemazione dei bagagli ci siamo diretti subito a vedere il porto e poi siamo saliti sulla sky tower ( 28$ a persona ) dalla quale si gode un magnifico panorama della splendida baia. Scesi dalla torre, abbiamo deciso di fare un giro per negozi ma purtroppo qui chiudono quasi tutti alle 18. Visto la stanchezza dovuta al viaggio abbiamo deciso di cenare presto al thai chili vicino all’albergo: abbiamo mangiato bene a prezzi abbordabili. Dopo una doccia rigenerante, ci siamo infilati a letto stremati e ci siamo addormentati all’istante.
10 settembre (Auckland – Coromandel town 160 km)
Sveglia alle 8 e dopo aver fatto colazione al bar, ci avviamo di nuovo all’esplorazione della città. La mattina l’abbiamo dedicata ai parchi situati in centro, prima siamo andati all’albert park e poi all’auckland domain. Entrambi i giardini sono ben curati e al loro interno vi sono moltissimi alberi secolari di notevoli dimensioni. All’interno del domain abbiamo ammirato gratuitamente i winter gardens, che non sono altro che due grandi serre ricche di numerose varietà di fiori. Poi, incuriositi da un depliant, siamo andati a visitare gli eden garden (24,omana avenue) e trovarli non è stato facile. A dover essere onesta sono carini ma niente di spettacolare. Visto la lunga passeggiata per arrivarci al ritorno abbiamo preso il bus ( 0.80 cent a pax ) che in 5 minuti ci ha riportato in centro. Alle 14 siamo andati a ritirare l’auto che avevamo prenotato dall’italia (budget car and truck rental),per paura che ci assegnassero un auto con il bagagliaio troppo piccolo per le valigie avevamo scelto una berlina. Ci hanno consegnato una toyota berlina quasi nuova e grandissima con cambio automatico immaginatevi quindi la difficoltà di alessio all’inizio per guidarla considerando soprattutto che qui c’è la guida a sinistra!!! dopo una partenza difficile, ci siamo diretti verso la coromandel peninsula. Lungo la strada è indubbiamente la natura l’unica protagonista: è tutto un susseguirsi di pascoli e di boschi con vegetazioni di varia specie da quella tropicale alle grandi foreste di kauri. Durante il tragitto siamo stati incuriositi dalla scritta hot-pools nei dintorni della località miranda: una volta arrivati abbiamo scoperto essere un piccolo complesso termale. Questa deviazione ci è costata un’ora di strada e per di più ci siamo trovati nel bel mezzo di un acquazzone tanto breve quanto intenso. Lungo il percorso abbiamo attraversato la città di thames, di cui sicuramente si può evitare la visita. Dal momento che erano le 17.30 ci siamo diretti verso coromandel town dove avevamo deciso di dormire. La distanza è solo di 54 km ma non avevamo considerato che essendo una strada costiera l’andatura si sarebbe notevolmente ridotta anche a causa dell’imbrunire; infatti ci abbiamo messo un’ora e mezza. Purtroppo per noi, considerando che il sole tramonta verso le 18.30, non abbiamo potuto godere a pieno del panorama che abbiamo immaginato essere davvero meraviglioso. Arrivati in città, ci siamo resi conto che era molto più piccola di quanto pensavamo; e allora abbiamo dedotto che le dimensioni delle città visualizzate nelle loro cartine sono proporzionali alla loro densità di abitanti che è molto più bassa della nostra. Dopo una breve ricerca abbiamo trovato un cottage all’anchor lodge, al prezzo di 85$, molto carino e pulito. Il problema invece è stato quello di trovare un ristorante per mangiare perché essendo bassa stagione molti sono chiusi e i pochi aperti chiudono presto. Alla fine siamo riusciti a trovare degli ottimi club sandwich/hamburger al coromandel hotel/restaurant dove per la modica cifra di 37 $ abbiamo mangiato. Abbiamo deciso che, considerando che il sole tramonta presto in nz,ci alzeremo presto la mattina e andremmo a letto prima la sera per sfruttare al massimo la giornata con il sole….quando c’è!!!!
11 settembre (Coromandel town – Hot water beach – Waitomo – Taupo 470 km)
Dopo esserci svegliati abbiamo guardato fuori dalla finestra e il cielo non prometteva niente di buono. Dopo una veloce colazione siamo partiti alla volta della Cathedral cove, una grotta a forma di cattedrale, accessibile però solo con la bassa marea e dopo una camminata di 2 ore. Una volta arrivati in cima al promontorio, punto di partenza dell’escursione, abbiamo deciso vista la pioggia e l’alta marea di non intraprendere la camminata ma in ogni caso siamo soddisfatti del meraviglioso panorama. Dopo pochi chilometri abbiamo raggiunto l’Hot Water beach, famosa per le sorgenti di acqua calda sulla spiaggia visibili solamente quando c’è la bassa marea (quindi noi non le abbiamo viste). Consiglio di informarvi prima sulle maree perché altrimenti non vale la pena passarci in quanto è una spiaggia qualsiasi. Accompagnati da una pioggerellina costante abbiamo lasciato la Coramandel Peninsula per dirigerci verso le Waitomo caves, dove arriviamo verso le 15. Considerando che le grotte chiudono alle 17, non abbiamo potuto scegliere il tipo di escursione che preferivamo ma ci siamo dovuti accontentare dell’unica possibile, visto l’orario. Consiglio quindi di informarsi prima e di prenotare l’escursione che si preferisce presso uno dei numerosi i-site ( corrispondono ai nostri uffici d’informazione turistica presenti in ogni città). L’escursione è particolarmente suggestiva non tanto per le grotte in se stesse poiché in Italia ve ne sono sicuramente di più belle, ma per lo spettacolo dei glowworms che si può ammirare al loro interno. Dal soffitto di queste grotte pendono centinaia di “vermi” che durante la loro digestione diventano fluorescenti e trasformano questi soffitti in cieli stellati. Al termine dell’escursione di 2 ore, siamo partiti verso Taupo sotto una forte pioggia. Dopo un viaggio eterno e nel nulla più assoluto abbiamo trovato una stanza carina e pulita presso il Tui Oaks Motor Inn sul lungo lago al costo di 95$; dopo esserci sistemati abbiamo cenato nel pub a fianco, il Jolly Good Fellows, dove abbiamo speso 65$ e abbiamo mangiato abbastanza bene (consiglio gli ottimi dolci). Prima di mettermi a dormire mi sono dedicata al resoconto giornaliero finché mi sono addormentata sopraffatta dalla stanchezza.
12 settembre (Taupo – Rotorua 100 km)
Mattinieri come al solito e accompagnati da un insistente pioggerellina abbiamo lasciato il nostro motel e ci siamo recati in centro per fare colazione e abbiamo fatto pure un salto in farmacia perché Alessio si era preso un bel raffreddore. Prima tappa di oggi sono le Huka Falls, delle cascate non molto alte ma che meritano indubbiamente una sosta. A poca distanza siamo andati a vedere la Honey Hive un mega negozio in cui vendono tantissimi prodotti a base di miele prodotti nella zona (famoso il miele Mamanuka per le sue doti benefiche); noi abbiamo fatto alcuni acquisti e consiglio di farci un salto. La tappa successiva è stata al Wai-o-tapu Thermal Wonderland ( 30$ a persona ) e accompagnati finalmente dal sole abbiamo visitato questa bella zona termale in circa 1 ora e un quarto, le pozze nei loro vari colori sono incantevoli, unico neo negativo sono gli odori sgradevoli sprigionati da queste pozze che ci faranno compagnia anche a Rotorua e dintorni. Lungo la strada che porta in città c’è anche la Waimangu Volcanic Valley, noi per questioni di tempo non ci siamo andati e inoltre dalle varie brochure ci sembra una zona termale molto simile a quello appena visitata. Dopo un veloce spuntino siamo arrivati a Rotorua. Questa città è soprannominata città dello zolfo, è interessante sia dal punto di vista geologico che da quello etnologico: è infatti la sede della più grande comunità Maori della Nuova Zelanda. Come prima cosa siamo andati a visitare il Te Puia che fa parte dell’area termale del Whakerewareka. Pagato l’ingresso siamo entrati in una zona termale in cui vi sono varie costruzioni maori, infatti lo scopo di questa struttura è di mantenere le tradizioni maori e di farle conoscere, come ad esempio la scuola di carving al suo interno. A noi è particolarmente piaciuto l’eruzione del geyser Pohutu, il quale erutta 10-25 volte al giorno fino a 30 m d’altezza. Molto bello anche lo spettacolo di danza e musica maori (anche se un po’ commerciale). Terminata la visita abbiamo trovato alloggio al Rose Court motel dove con 75$ abbiamo preso un bel lodge con vasca idromassaggio; che vi assicuro dopo una lunga giornata è un vero è proprio toccasana. Per la cena siamo andati al Mac’s Steakhouse in centro dove con 72$ abbiamo mangiato delle ottime bistecche.
13 settembre (Rotorua – Christchurch)
Questa mattina abbiamo deciso di usufruire dei comfort del lodge e di prepararci la colazione qui per poi dedicare la mattina alla visita della città e allo shopping ( in questo periodo in NZ iniziano i saldi invernali ) ma ahimè essendo domenica la maggior parte dei negozi è chiusa. Abbiamo fatto quindi una passeggiata ai Government gardens e poi abbiamo visitato l’Anglican Church. Dopo ci siamo diretti all’aeroporto dove abbiamo riconsegnato l’auto e abbiamo preso l’aereo per Christchurch sull’isola sud. La cosa che ci ha sorpreso molto in questo aeroporto è che sono molto easy nel senso che i controlli praticamente non esistono….altro che USA. Dopo un’ora e 45 di volo siamo atterrati sani e salvi; dico questo perché il nostro aereo era un turboelica…. Meno male che abbiamo volato con la compagnia nazionale Air New Zealand e non con un low cost!!!! Una volta arrivati abbiamo preso il bus che con 7$ a testa ci ha portato in 20 min in centro, dove abbiamo subito trovato il Rydges hotel che avevamo prenotato dall’Italia. Dal momento che erano le 17 ed era una magnifica giornata di sole ne abbiamo approfittato per vedere le attrattive della città. Il centro è interamente attraversato dal fiume Avon, sul quale volendo si possono fare delle gite su delle “gondole” locali. Molto bella è inoltre la cattedrale e Victoria Square con i suoi prati curati e i suoi salici centenari. Prima di cena abbiamo fatto un giro per negozi di souvenir, c’è ne sono tantissimi, ma non abbiamo comprato niente visto che ci ritorneremo sabato prossimo. Per cena siamo andati in Oxford street al Wanagama dove abbiamo mangiato giapponese con 59$ anche se inizialmente volevamo andare in un altro ristorante nella stessa via dove cucinavamo la carne sulle pietre ma purtroppo alle 19.45 la cucina era già chiusa!!!!! Alle 22 eravamo già in camera a fare il programma di viaggio per visitare la South Island.
14 settembre (Christchurch – Arthur’s pass – Hokitika 250 km)
Ci siamo svegliati come al solito presto con la stanza irradiata dalla luce del sole che ci accompagnerà tutto il giorno. Prima di lasciare l’albergo lo prenotiamo per sabato notte. Abbiamo fatto questa scelta perché così anche se da Dunedin arriveremo tardi avremo già l’alloggio, inoltre la sua posizione ci permetterà l’indomani mattina di fare l’ultimo shopping prima della partenza (il rapporto qualità-prezzo è ottimo $ 134 per un 4 stelle). Dopo aver fatto colazione abbiamo proseguito la visita della città con prima tappa al The Arts Centre: un complesso di negozi di artigianato dove abbiamo fatto numerosi acquisti specialmente al Woodcraft Gallery. In seguito ci siamo dedicati alla visita dei Botanic Garden che posso descrivere solo con la parola meravigliosi e ora capisco perché Christchurch venga definita una città-giardino. L’entrata ai giardini è gratuita ed al loro interno c’è addirittura un trenino che sempre gratuitamente ve lo fa visitare…..incredibile!!! Molto belli sono in particolar modo i water garden e le serre tropicali. Finito il nostro tour intorno alle 14 siamo andati a ritirare l’auto e ci siamo diretti in direzione dell’Arthur’s pass. Volevo segnalare che oggi la temperatura era di ben 22°. Lungo la strada ci siamo fermati più volte a fare foto perché ci sono dei bellissimi paesaggi inoltre, dopo aver valicato il passo c’è il viaduct lookout dove vale la pena fermarsi per vedere i kea, grossi pappagalli di montagna che vivono solo nella South Island. Questi simpatici uccelli volano poco e per di più saltellano vicino alle macchine (nella nostra sono entrati) nella speranza di avere del cibo, anche se nutrirli è severamente vietato. Dopo circa 3 ore e mezza siamo arrivati a Hokitika dove abbiamo deciso di fermarci a dormire. La cittadina turistica sul mare era triste e desolata, questo è dovuto anche al fatto che siamo ancora in bassa stagione ma ciò nonostante i prezzi dei lodge erano tutti sopra i 100$ e sinceramente visto il posto ci sembravano eccessivi. Alla fine abbiamo optato per il Seaview lodge dove abbiamo preso una camera per 70$ con il bagno in comune (abbiamo accettato perché eravamo gli unici ospiti!), nonostante il letto piccolo e i mobili vecchi devo dire che era pulito. Per cena ci siamo recati (visto anche la poca scelta) allo Stumpers in centro dove con 52$ abbiamo mangiato bene e abbondantemente, Alessio ha preso una frittata con i famosi bianchetti della west coast. Dopo cena siamo andati (consiglio di munirvi di una pila) al glowworm “dell”, all’estremità settentrionale della città. Qui abbiamo visto gratis nuovamente il fenomeno della luce emessa da questi insetti. Devo essere sincera probabilmente se sapevamo prima che avremmo visto qui così bene i glowworms forse ci saremmo risparmiati l’escursione alle Waitomo e avremmo dedicato quella mezza giornata a visitare dell’altro. Tornati in camera ci siamo addormentati con il rumore delle onde che si infrangono sulla riva.
15 settembre (Hokitika – Franz Josef e Fox glacier – Haast – Jackson bay – Wanaka 550 km)
Dopo aver fatto sbrigativamente colazione in camera con degli ottimi biscotti “australiani” e del succo, caricati i bagagli siamo partiti. Questa è stata una giornata impegnativa, in particolar modo per Alessio visto la mole di chilometri che ha affrontato, ma è stato sempre accompagnato dal sole. Lasciata Hokitika abbiamo raggiunto il Franz Josef Glacier dopo circa 3 ore ma abbiamo perso quasi un’ora e fatto 55 km inutilmente per andare a Okarito dove era segnalata la presenza di aironi…ma non ne abbiamo visto neanche l’ombra. Se volete tentare, lungo la stessa strada, gli aironi erano segnalati al villaggio di Whataroa ma noi non ci siamo andati per non perdere ulteriore tempo. Appena arrivati al Franz Josef abbiamo optato per una passeggiata di un’ora e mezza che, ci ha portato fino alla base del ghiacciaio che stranamente si trova a solo 300m dal livello del mare. Dopo la camminata ci siamo rifocillati con un panino e dopo mezz’ora di macchina siamo arrivati al Fox glacier. Visto che eravamo stanchi dopo dieci minuti che avevamo iniziato la nuova camminata, e vedendo che lo scenario era simile al precedente, siamo tornati indietro. Visti entrambi i ghiacciai consiglio di arrivare alla base di uno solo (secondo me il Fox perché è più corta la passeggiata e mi è sembrato più bello) e l’altro osservarlo da lontano per fare le foto di rito. Alle 15 ci siamo diretti verso Haast dove siamo arrivati dopo 2 ore. Poco prima di Haast c’è il bellissimo belvedere di Knights point che merita una sosta. Una volta arrivati nel piccolo centro, abbiamo deciso di dirigerci alla Jackson-bay dove alcune delle guide locali segnalavano la possibilità di vedere al tramonto i pinguini. Sinceramente le guide segnalavano più la Monro beach, che si trova prima di Haast ma siccome x raggiungerla ci volevano 2 ore di camminata abbiamo optato x la Jackson bay, che ci è costata 1 ora di tempo e 100 km tra andata e ritorno. Ma la beffa è stata che una volta arrivati ed aver chiesto a dei pescatori dove si potevano vedere i pinguini questi ci hanno risposto che non gli risultava ci fossero e in caso arrivavano solo a natale… simpatici!!!!! Ritornati a Haast e vedendo che questo paese non aveva molto da offrire dal punto di visti degli alloggi ci siamo diretti visto l’ora e la distanza verso Wanaka. Siamo arrivati alle 20.30 e abbiamo preso una camera per 80$ al Wanaka Hotel pulito ma una struttura molto vecchia. Infine dopo aver scaricato le valigie ci siamo recati in fretta al Bullock bar, accanto all’hotel, perché alla reception ci avevano detto che la cucina chiudeva alle 21. In questo pub-ristorante abbiamo mangiato della carne buonissima (Alessio consiglia il cervo) e abbiamo speso 70$ poi stanchi morti siamo andati a dormire.
16 settembre ( Wanaka – Queenstown – Te Anau 250 km)
Dopo esserci svegliati e aver caricato le valigie,ci siamo recati lungo le rive del lago. Nonostante faccia abbastanza freddo causa un vento persistente, facciamo qualche foto e qualche ripresa allo splendido lago irradiato dal sole mattutino e circondato dalle montagne innevate. Prima di partire ci fermiamo all’I-site locale per prenotare l’escursione di domani sul Doubtful sound ( 198 $ a testa ). Premessa: i fiordi più belli da visitare sono due il Doubtful o il Milford sound, noi abbiamo scelto il primo nonostante sia meno pubblicizzato e più costoso ( dovuto al fatto che c’è un’unica agenzia ) perché per recarsi al punto di partenza dell’escursione sul Milford da Te Anau ( partenza del Doubtful ) ci sono ulteriori 150 km equivalenti a 2 ore e mezza in più di guida per Alessio. Dopo aver fatto colazione decidiamo di visitare a Wanaka lo Stuart Landsborough’s puzzling world, un parco dedicato ai rompicapi, secondo noi merita una sosta. Dopo aver percorso 60 km tra le montagne abbiamo raggiunto Arrowtown antica città di cercatori d’oro del 1860. Il paesino indubbiamente merita una sosta perché non ha subito da allora notevoli cambiamenti dovuti allo sviluppo moderno infatti la via principale presenta edifici e negozi dell’800 fedelmente restaurati oppure ricostruiti. La tappa successiva è stata Queenstown situata sulla riva del lago Wakaitipu, famosa per essere un centro mondiale per gli sport estremi. Qui ci siamo fermati 2 ore attratti dai numerosi negozi dedicati soprattutto alla pratica sportiva infatti sembrava di essere in una delle nostre località sciistiche anche per il numero impressionante di giovani. Lasciata la città, dopo due ore siamo arrivati a Te Anau qui abbiamo trovato da dormire presso l’ottimo Asure Amber Court motel, al prezzo di 95$. Lo consiglio in quanto la struttura è nuovissima. Su consiglio della titolare e visto l’ora tarda, le 21, la scelta obbligata per la cena è stata il ristorante The Fat Duck. L’ambiente è molto carino e come al solito abbiamo mangiato dell’ottima carne anche se devo ammettere che i prezzi erano un po’ più alti del solito, 82$ in due. Tornati in camera ci siamo addormentati con la speranza che il giorno dopo ci sia il sole ad accompagnarci.
17 settembre (Te Anau – Manapouri – Gore 150 km)
Fatta sbrigativamente colazione in camera, abbiamo lasciato il nostro lodge e dopo circa un quarto d’ora siamo arrivati a Manapouri, il punto di partenza della nostra escursione. Appena arrivati rimaniamo impressionati dal fatto che noi siamo vestiti come per partecipare ad un’escursione sul Polo Sud mentre altri sembrano in partenza x una gita al mare!!!! Il cielo è nuvoloso e quindi abbiamo tenuto incrociate le dita, visto che questa zona è la più piovosa della Nuova Zelanda. Siamo partiti intorno alle 9.30 e la prima parte dell’escursione prevedeva l’attraversamento del lago Manapouri. Una volta attraccati siamo saliti su un bus che ci ha fatto attraversare il Wilmot pass road. L’autista, che ricopre anche il ruolo di guida, ci ha illustrato le varie zone che attraversavamo e ci ha portato in vari lookout dai quali abbiamo ammirato bei panorami e numerosissime cascate. Al termine del tour veniamo lasciati all’imbarcadero, dove siamo saliti su una nave pulitissima e attrezzata benissimo che ci ha fatto attraversare il lungo fiordo. Nonostante sia comparso il sole faceva molto freddo, la crociera era abbastanza piacevole e il paesaggio pure; indubbiamente il momento che ha catalizzato l’attenzione di tutti è stato l’avvistamento della colonia di lontre marine che si trovavano su degli scogli all’imboccatura del fiordo. Durante il rientro abbiamo fatto una sosta alla centrale idroelettrica di Manapouri, che da sola fornisce il 14% dell’energia del paese. L’escursione è stata indubbiamente piacevole e ci è servita anche per rilassarci un po’ visto che per riuscire a vedere più cose possibili siamo sempre attivi. Inizialmente avevamo programmato, finito il tour alle 17.30, di recarci a Dunedin ma ci siamo resi conto della lunga distanza e abbiamo quindi deciso di fermarci a Gore. La città è famosa a livello mondiale ( lo dicono loro ) niente popò di meno che per la trota marrone, tanto che nella piazza principale c’è una gigantesca in bronzo. Visto che la città non offre molte possibilità ci siamo accontentati del Charlton Lodge dove per 65 $ ci hanno dato una twin room piccola e senza pretese. Per cena ci siamo recati al Howl at the Moon in centro dove con 80$ abbiamo mangiato bene e a sazietà.
18 settembre (Gore – Nugget point – Dunedin 210km)
Dopo aver lasciato il nostro alloggio e aver fatto colazione ci siamo recati, sempre accompagnati dal sole, all’I-Site locale per chiedere informazioni su quali fossero le località migliori per avvistare i pinguini. Visto le scarse informazioni ricevute al riguardo ci siamo affidati alla consultazione delle numerose escursioni proposte su vari dépliant e abbiamo prenotato l’Elm Wild Life Tour al costo di 85 $ dollari a persona. Lasciata la città ci siamo diretti a Dunedin, durante il tragitto abbiamo fatto solo una sosta al Nugget Point, dove avevamo letto si potevano avvistare foche e pinguini. Nugget point è un bellissimo promontorio dominato da un faro a cui si accede dopo una breve camminata lungo la quale abbiamo avvistato 2 foche ma a parte questo vale la pena farci un salto per il magnifico panorama che si ammira dal faro. Dopo di che ci siamo recati in fretta alla stazione di Dunedin dove alle 14 avevamo appuntamento per il nostro Elm Wild Life tour lungo la penisola dell’Otago. All’inizio ci hanno portato a fare un giro panoramico per la penisola, la prima tappa è stata al centro avvistamento degli albatros reali. Dopo mezz’ora di freddo a causa di un vento fortissimo ne abbiamo visto solamente uno per circa venti secondi. La seconda tappa ha previsto una sosta su una collina in cui pascolavano centinaia di pecore e credetemi non sto esagerando erano tantissime. Una cosa che ci ha impressionato molto è stato vedere due parti di agnellini in diretta sul prato. Premetto che questa zona è completamente recintata e si può raggiungere solamente con questo tour. La gita viene effettuata una volta al giorno e i partecipanti sono al massimo dieci e viene richiesta un minimo di forma fisica in quanto per recarsi ai vari luoghi di avvistamento bisogna camminare su e giù per le colline spesso con un vento forte. Proseguendo ci hanno portato lungo la costa della collina dove abbiamo visto un centinaio di foche sdraiate al sole. Risalita la collina siamo andati alla Papanuia Beach dove come prima cosa abbiamo visto i leoni marini, che vi assicuro visti da vicino sono davvero di dimensioni notevoli, e poi i famosi pinguini dagli occhi gialli; la cosa che più ci ha stupito è stato vedere che i nidi dei pinguini si trovano su dei pendii in mezzo al verde e non vicino al mare o tra i ghiacciai!!!! La giornata di oggi è stata senza dubbio la più bella trascorsa in nuova Zelanda, consigliamo sicuramente questa escursione in quanto gli animali si ammirano nel loro ambiente naturale e a distanza ravvicinata. Finito il tour abbiamo trovato alloggio presso il Tourist Court motel dove abbiamo pagato 115$ per un bellissimo lodge (per la prima volta non siamo riusciti a spendere meno di 100$ ma la zona è molto più cara di quelle visitate in precedenza….dire cara è esagerato pensando ai prezzi in Italia) vicino al centro, dove il proprietario gentilissimo ci ha dato molte informazioni sulla città. Consigliati da una guida e dal proprietario del motel ci siamo recati a mangiare pesce presso il ristorante Reef in St George street, dove con 80$ abbiamo mangiato discretamente in quanto l’unica maniera che loro conoscono per cucinare il pesce è facendolo fritto!!
19 settembre (Dunedin – Oamaru – Christchurch 380km)
Ci siamo svegliati contenti perché anche questa mattina c’è il sole, consapevoli del fatto che il tempo è stato sicuramente dalla nostra parte considerando che questa stagione in NZ di solito è molto piovosa. Dopo aver pagato il lodge, ci siamo diretti a visitare i Botanic Garden della città, carini soprattutto per le voliere ricche di molte specie di uccelli tra cui molti simpatici quanto rumorosi pappagalli. Poi abbiamo proseguito con la visita della stazione e del centro della città. Lasciata la città abbiamo deciso di dedicarci all’avvistamento dei pinguini lungo la costa che da Dunedin porta ad Oamaru fermandoci in ogni baia dove erano segnalati. Per primo ci siamo fermati al Shag Point dove grazie alla vista acuta di Alessio abbiamo visto un pinguino e un branco di foche, è stato bellissimo perché c’eravamo solamente noi e abbiamo potuto ammirarle da una distanza irrisoria. In seguito al successo della prima tappa abbiamo fatto un salto a Moeraki, famosa perché sulla spiaggia ci sono dei massi sferici (alcuni con diametro di 2 metri), e poi alla baia di Kakanui dove però non abbiamo visto niente. Visto che era giunta l’ora del tramonto ci siamo fermati alla riserva di Oamaru per vedere i pinguini ( a pagamento ) un’ultima volta ma abbiamo desistito perché oltre a vederli in un ambiente artificiale non si poteva né fotografarli né filmarli!!!! Visto che si erano fatte le 19 ci siamo diretti in fretta a Chistchurch dove siamo arrivati alle 22 ma eravamo tranquilli in quanto avevamo la prenotazione al Ridges Hotel. Con questo abbiamo terminato la nostra avventura in Nuova Zelanda visto che il giorno dopo abbiamo lasciato il paese diretti alle Fiji dove ci ha aspettato una settimana di puro relax.
20 settembre ( Christchurch NZ – Nadi Fiji )
Una volta pagato l’hotel, abbiamo fatto uno shopping frenetico in città poiché non avevamo ancora preso i pensierini ricordo per tutti. Espletate le pratiche del check-in ci siamo imbarcati e abbiamo lasciato a malincuore la Nuova Zelanda felici della scelta fatta per il nostro viaggio ma consapevoli del fatto che per vederla tutta ci sarebbe voluta ancora una settimana. Dopo 4 ore di volo siamo giunti a Nadi, la capitale delle Fiji, dove appena scesi abbiamo trovato la guida dell’agenzia di viaggio locale (per il soggiorno alle Fiji abbiamo prenotato tutto dall’Italia). La quale ci ha accompagnato al Novotel (un consiglio non prenotate i trasferimenti perché i taxi costano pochissimo). L’hotel va benissimo per trascorrervi una notte ma non per soggiornarvi più a lungo in quanto non si trova sul mare ed è lontano dal centro. Invece di cenare in albergo abbiamo deciso di recarci in taxi al ristorante Nadina che dista solo 10min dall’hotel. Questo è un ristorante di sola cucina fijiana, nel quale abbiamo mangiato molto bene e speso circa 70$ fijiani pari a circa 30€. Un consiglio nonostante di giorno sia molto caldo la sera è necessario portarsi sempre un maglione in quanto l’escursione termica è notevole.
21 settembre ( Nadi – isole Yasawa)
Dopo una discreta colazione abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti accompagnare in città per fare un po’ di shopping. Prima di dedicarci ai negozi abbiamo visitato il tempio induista cittadino. Dopo qualche acquisto (importassimo è contrattare, si riesce a risparmiare anche la metà) siamo tornati in albergo dove (sapendo di ritornarci ancora) abbiamo lasciato parte delle nostre valigie e abbiamo atteso il pick-up dell’agenzia che ci è venuto a prendere per portarci a Lautoka dove ci siamo imbarcati per la crociera sulla Mystic Princess della compagna Blue Lagoon Cruises. Dopo circa 2 lunghe e noiose ore perse per documentazioni e spiegazioni varie siamo salpati. La nave era dotata di 36 cabine l’unica differenza è la posizione ma le dimensioni sono le stesse, cosa molto importante è che di notte la nave non naviga infatti noi avevamo prenotato quelle in alto per essere lontano dai motori ma sapendolo si poteva prenotarne una qualsiasi e risparmiare non poco sul prezzo visto che i servizi a bordo sono uguali per tutti. Qui abbiamo incontrato i primi italiani del viaggio 2 coppie in viaggio di nozze. Non racconterò tutti dettagli della crociera per non svelare il programma a tutti coloro che vogliano intraprenderla.
22- 23 settembre Crociera
24 settembre ( isole Yasawa – Malolo Island )
Al termine della crociera siamo sbarcati alle 12 a Lautoka. Questa crociera la consiglio vivamente perché è stata una bella esperienza in quanto molto ben organizzata (bellissima la cena in spiaggia) ed il personale era gentilissimo. L’unico neo, se siete amanti del mare, è che il tempo dedicato alla spiaggia e al nuoto è poco perché gran parte è dedicato alla navigazione e all’animazione. Arrivati nella lounge della Blue Lagoon Cruises abbiamo trovato la macchina dell’agenzia che ci ha portato al porto di Denarau per prendere il traghetto che ci porterà all’ isola di Malolo. Si potrebbe scegliere come mezzo di trasporto anche l’elicottero ma oltre a costare di più bisogna sapere che il bagaglio massimo consentito è di 5kg a testa. Dopo 2 ore d’attesa per la partenza e un’ora di navigazione siamo giunti al Malolo resort nell’omonima isola nell’arcipelago delle Mamanucas. Dopo essere sbarcati abbiamo depositato le valigie e siamo andati a fare snorkelling: devo dire che siamo stati pienamente soddisfatti dei fondali a ridosso della riva, non era proprio una barriera corallina ma c’erano comunque tanti pesci di specie diverse alcune viste anche in mar rosso. Se desiderate invece ci sono varie escursioni che vi portano direttamente sulla barriera a 10 minuti dell’isola. Il villaggio non è grandissimo e lo definirei essenziale per quel che riguarda i servizi e come sempre il personale era disponibilissimo.
25 settembre
villaggio
26 settembre ( Malolo island – Nadi )
A malincuore siamo partiti dall’isola alle 16 solamente dopo 2 giorni per ritornare al Novotel di Nadi. Dopo aver recuperato i bagagli che avevamo lasciato lì all’andata abbiamo cenato e siamo andati subito a letto perché la mattina ci aspettava un lungo viaggio di ritorno e il pick-up ci è venuto a prendere alle 6.30 per portarci in aeroporto.
27 settembre ( Nadi – Sidney – Dubai – Venezia )
Dopo una sveglia all’alba e chiusura con molta fatica delle valigie (causa i numerosi acquisti) ci siamo recati in aeroporto, dove ci siamo dedicati a spendere gli ultimi dollari figiani rimasti. Siamo partiti alle 9 e arrivati a Sidney alle 12 ora locale. Considerando che il nostro volo per Dubai era alle 21 abbiamo depositato le valigie in aeroporto e ne abbiamo approfittato per visitare la città…della serie godiamoci la vacanza fino in fondo. Presa la metropolitana ci siamo recati in centro per vedere la famosissima Opera Hause, che devo dire è l’unica cosa che mi ha colpito infatti dopo 4 ore di girovagare per la città siamo rientrati in aeroporto un po’ delusi per il tour cittadino, forse per il poco tempo a disposizione e la chiusura di molte attrazioni e negozi. Alle 21 siamo partiti alla volta di Dubai e quindi Venezia.