Nuova Dheli? No… Londra!

Alla scoperta di southall, "Little-India" londinese
Scritto da: francescofalzea
nuova dheli? no... londra!
Partenza il: 20/05/2010
Ritorno il: 24/05/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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Nuova tappa londinese…Nuova Del(h)izia!! Volo Alitalia da Catania con scalo a Roma Fiumicino e di nuovo su in cielo…direzione Londra Heathrow. Consiglio per arrivare in zona 1-2 o la metropolitana o il treno Heathrow Connect, che in circa 20 minuti vi porterà fino alla stazione di Paddington. Piccolo tratto in metro fino a Bayswater per lasciare il mio borsone in ostello (Royal Bayswater Hostel, unico ostello londinese in cui anche le camere singole hanno il bagno privato a circa 40 euro in una zona deliziosa) e subito “on tour”. A Londra ormai sono di casa, adoro camminare nelle principali zone della “mia” metropoli, che ormai conosco bene: Piccadilly, Oxford Street, Notting Hill e il mercato di Portobello, Bayswater, Camden Town. Nuova scoperta di questo viaggio?? Il quartiere di Southall. Premetto che quando viaggio mi affascina visitare aree diventate principali residenze di minoranze trasferitesi a Londra in cerca di fortuna… Adoro il concetto di integrazione e amo verificare come dette minoranze riescono a inserirsi nel tessuto urbano, soprattutto in una città, come London, che mi piace definire “aperta” e tollerante, ma anche dura, dove c’è da far rispettare delle regole, soprattutto nei confronti di immigrati extracomunitari. Sono convinto che non esista città al mondo come la capitale del Regno Unito, nella quale i fenomeni di integrazione e tolleranza siano più presenti. Nella mia pur breve vita (ho 32 anni), posso tranquillamente affermare di aver viaggiato molto (e di questo ringrazio in primis i miei genitori che mi hanno trasmesso la loro voglia di scoprire e conoscere) e devo dire che città come New York, o in Europa come Parigi o Amsterdam, non mi hanno trasmesso le stesse sensazioni di meltin pot, di integrazione e multiculturalità che si notano nella mia adorata metropoli. Londra è sicuramente una delle città più cosmopolite: una quarantina di comunità stanno fianco a fianco e si parlano oltre trecento lingue. Rewind: Southall!! A dir il vero non ricordo come sono venuto a conoscenza di questa interessantissima area londinese, probabilmente attraverso una delle mie letture che, in un modo o in un altro, hanno spesso a oggetto viaggi. Decido di avere qualche notizia in più a riguardo e scopro che esiste un sito che aiuta a pianificarne la visita: www.visitsouthall.com. Per chi non lo sapesse Southall, che dista circa mezz’ora di autobus da Shepherd’s Bush Station e si trova nella zona ovest della città, è denominata “Little India”. Durante i miei soggiorni londinesi, ho voluto scoprire quartieri come Brick Lane o come Brixton in cui è rilevante l’altissima connotazione multirazziale. Niente di più bello che ammirare Brick lane (detta anche Bangla town, proprio perché la maggior parte degli abitanti è giunta dal subcontinente indiano e in particolare dal Bangladesh). Le rivendite di bagel, il suo odore di curry e i suoi negozi nei quali si ammirano sari dai colori vivaci e dappertutto si sente musica bhangra, sono elementi che non lasciano dubbi sulla provenienza degli abitanti. Non posso dimenticare la Jamme Masjid Mosque: trasformata in moschea nel 1976, era stata una sinagoga dal 1898 e prima ancora un tempio protestante fondato dagli ugonotti nel 1743. Visitare luoghi del genere aiuta a capire quante diversità culturali e sociali esistano nel mondo; si ha l’opportunità di toccare con mano realtà lontanissime dalle nostre per usi, costumi, storia e, soprattutto, colori. Qui, si ha la possibilità di vedere e ammirarne le sfaccettature più varie. Stessa cosa vale per Brixton, quartiere che dagli anni quaranta/cinquanta è diventato residenza di giamaicani e afro-caraibici. Che favola attraversare il suo interessantissimo mercato con la frutta esotica (come le banane bianche) e il settore ittico con pesci stranissimi che non avevo mai visto, come il pesce gatto, nero con i suoi enormi baffi. Tutto ciò è sinonimo di intreccio di culture, di commistione di razze che rende grande un paese e ancor più interessante la sua visita. Ma c’è di più! I quartieri che ho appena nominato hanno “subito” l’invasione del turismo di massa e hanno richiamato l’attenzione di speculatori edilizi e commerciali, che stanno inevitabilmente spoetizzando e snaturando luoghi qualche tempo fa molto più ricchi di fascino, forse perché poco conosciuti ai più. Naturalmente il turismo, da una parte porta dei benefici a una comunità, ma dall’altra rende meno vivibile e meno interessante un contesto in cui una o più minoranze hanno deciso di intrecciare la loro vita al tessuto metropolitano. Torniamo a Southall: quest’area ha qualcosa di diverso… Non ho mai visto un quartiere in cui una minoranza fosse tanto ben compenetrata…Non ho mai visto un quartiere con un cinema (Himalaya Palace dalla struttura davvero imponente) in cui proiettano film solo ed esclusivamente di Bollywood.. Non ho mai visto un quartiere con una così alta concentrazione di banche, soprattutto mediorientali… Non ho mai visto un quartiere in cui tutto, ma davvero tutto, è scritto e tradotto in più lingue… Non ho mai visto un quartiere in cui le principali religioni professate a quelle latitudini, sono tutte rappresentate con templi per il culto: dalla chiesa cristiana, alla moschea “Central Jamia Masjid Mosque”, al tempio Sikh “Gurdwara Sri Guru Singh Sabha”(che ha destato forse più degli altri il mio interesse, caratterizzato da una cupola dorata); ho letto tra l’altro che questo tempio è il più grande costruito fuori dal territorio indiano. E tutto questo nel giro di poche centinaia di metri. E come dimenticare forse il segno distintivo principale di una comunità: il mercato, il Southall Market, in cui predominano frutta, abiti tradizionali e stoffe. Notavo come gli abitanti, di chiara origine mediorientale, mi guardavano come se proprio fossi un estraneo incuriosito nel loro territorio. E anch’io sentivo qualcosa di anormale. Qui a Southall il quartiere è ancora vergine, nel senso che è stato messo su e gestito soprattutto da indiani, con i loro esercizi commerciali, le loro scuole, i loro dentisti, le loro onoranze funebri, i loro venditori di frutta e i loro templi religiosi. Nessun, però, mi ha fatto notare di essere un estraneo, se non un uomo che mi ha visto fotografare il tempio sikh dall’esterno. Ma l’unica cosa che mi ha saputo dire dopo aver saputo che ero un turista è stata: “Vuoi entrare? Sai è molto bello!!!”…Per me è stata una grande gioia, sintomo di grande apertura e di grande maturità civile e religiosa. Nonostante sapesse che io non fossi un sikh mi ha proposto di entrare nel suo tempio per farmene ammirare la bellezza. Io, dopo essermi coperto il capo, come impone la regola, ho molto apprezzato e ringraziato. Esorto tutti coloro che, come me, adorano Londra e amano le nuove scoperte a visitare Southall; passateci una mezza giornata, passeggiando tra le sue vie. Sembra un piccolo sobborgo ma vi darà la sensazione di essere da tutt’altra parte del mondo. Sembra poco, ma l’esperienza è davvero vibrante, ve lo assicuro. Mi sentivo catturato, quasi stordito da un’atmosfera lontana, molto lontana rispetto a quella a cui sono abituato a vivere. Bisogna immedesimarsi in questa realtà. E’ importante sapere che tipo di esperienza si sta per compiere. Il mio messaggio è diretto soprattutto a viaggiatori come me, quelli che prima di tutto amano scoprire, indagare e conoscere realtà poco conosciute, ma che ti danno il chiaro senso di integrazione e tolleranza che fanno di Londra la più grande e cosmopolita metropoli del mondo. Credetemi Southall è India, apprezzatela prima possibile, prima che la mano dell’uomo interessato alla speculazione non la riduca a mera attrattiva turistica!!! Un’ ultima osservazione: nei miei viaggi ho potuto osservare come i londinesi ritengono che la loro grande città appartenga a tutti…E sia la moda che la musica britanniche brillano per internazionalità grazie alle influenze caraibiche, asiatiche, indiane…Tutto questo non fa che rendere grande un paese che grazie alla sua apertissima mentalità, ma allo stesso tempo grazie al suo rigore e alla sua disciplina imposti ai cittadini, è riuscito a crescere e a diventare un villaggio globale interessantissimo da scoprire!!! Devo mantenere una promessa e salutare Roberta T., instancabile viaggiatrice e sognatrice come me, conosciuta in ostello; ricordando momenti piacevolissimi, sotto un grigio cielo londinese, nella spensierata e colorata atmosfera di Covent Garden e sotto la luna di una sensuale Marylebone!!! A presto Robertina…. Naturalmente sono a completa disposizione di tutti i colleghi viaggiatori per eventuali chiarimenti e/o informazioni sia su Londra in generale che sul sopracitato quartiere di Southall.


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