Nuova Caledonia fai da te
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NUOVA CALEDONIA 2017 – 11 GIORNI IN AUTONOMIA
Questa è la quarta parte del nostro viaggio di tre mesi in Vietnam, Nuova Zelanda, Polinesia Francese, Nuova Caledonia e Corea del Sud.
Siamo una coppia di pensionati e viaggiamo con il solo bagaglio a mano (trolley + zainetto).
Siamo arrivati in Nuova Caledonia da Papeete il 5/6/2017 e siamo ripartiti per Seoul il 15/6/2017.
Secondo il nostro programma avremmo dovuto arrivare in Nuova caledonia il 4 giugno visitandola quindi per 12 giorni, ma lo sciopero dei pompieri in Polinesia Francese ha fatto ritardare il nostro volo Papeete-Noumea di 14 ore facendoci arrivare a Noumea Tontouta alle ore 0:50 del 5 giugno.
Ho dovuto disdire con scarsissimo preavviso l’albergo già prenotato Le Refuge de Farino per la notte del 4 giugno (non hanno fatto problemi) e ho avvertito il noleggiatore dell’auto prenotata (Point Rouge) del cambiamento di orario.
Ho cercato inutilmente di prenotare un albergo vicino all’aeroporto, che è lontanissimo dalla città di Noumea con strada di montagna, ma non ci sono riuscito perché non ce ne sono: l’aeroporto di Noumea Tontouta è in mezzo al nulla e di notte chiude.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
In sintesi abbiamo girato quasi tutta l’isola principale in auto, da nord a sud, percorrendo 1270 km.
Purtroppo nessuna compagnia di noleggio auto prevede il chilometraggio illimitato ma un tot di km per ogni giorno di noleggio.
Tra tutte le compagnie quella più vantaggiosa è stata la Point Rouge che prevede 175 km al giorno compresi nel noleggio: noi abbiamo sforato per 223 km e abbiamo pagato il sovrapprezzo.
Abbiamo ritirato l’auto all’aeroporto di Noumea Tontouta e l’abbiamo lasciata all’aeroporto di Noumea Magenta senza sovrapprezzo.
Lasciata la macchina a Noumea Magenta abbiamo preso un volo interno per l’Isola dei Pini dove siamo rimasti 3 notti. Gli aerei sono piccoli ed è concesso gratis un solo bagaglio con un peso massimo di 5 kg, quindi noi abbiamo lasciato i trolley all’albergo di Noumea e siamo partiti con gli zainetti. E’ stato molto complicato prenotare il caro volo interno per l’Isola dei Pini (150 euro a testa A/R per un volo di pochi minuti) anche a causa di problemi tecnici del sito Internet della Air Caledonie: bisogna scrivergli una email, loro mandano un modulo da compilare per l’autorizzazione di addebito della carta di credito e dopo l’addebito mandano l’email con il biglietto.
L’aeroporto per l’Isola dei Pini è quello di Noumea Magenta, praticamente in città.
Dopo l’Isola dei Pini siamo tornati per 1 notte a Noumea.
ALBERGHI E RISTORANTI
Il costo degli alberghi è per la camera doppia. La Nuova caledonia è cara, sia per dormire che per mangiare. Ci sono pochissimi alberghi e ancor meno ristoranti, probabilmente perché il turismo è praticamente assente. Spesso l’unica alternativa per i pasti è quella di mangiare negli stessi alberghi (quando hanno il ristorante). Ho prenotato tutte le notti dall’Italia e parecchi alberghi hanno chiesto di essere pagati in contanti.
5/6 – HIENGHENE, Ka Waboana Lodge, EUR 94
6/6 – TIABET, Relais de Poingam, EUR 84
7/6 – VOH, Le Gite du Koniambo, EUR 95
8/6 – POE, L’auberge de jeunesse de Poé, EUR 66
9/6 – NOUMEA, Best Western Le Paris, EUR 80
10/6 – ISOLA DEI PINI, Nataiwatch, EUR 100
11/6 – ISOLA DEI PINI, Nataiwatch, EUR 100
12/6 – ISOLA DEI PINI, Nataiwatch, EUR 100
13/6 – NOUMEA, Best Western Le Paris, EUR 80
COSTI, GUIDE, STRADE, COSA VEDERE, ECCETERA
Non considerando il costo dei voli internazionali, l’assicurazione sanitaria, guide e mappe, abbiamo speso circa 2500 euro (sempre spesa per 2 persone). I tre giorni all’Isola dei Pini, compresi voli, albergo, cibo, noleggio auto, gita in barca e transfer ci sono costati circa 1100 euro (già compresi nei 2500 citati prima).
Non ho trovato nessuna guida turistica in Italiano e ho comprato la Lonely Planet in inglese, edizione del 2016.
Per guidare ho utilizzato sia una mappa comprata da Amazon che la app per smartphone MAPS-ME che funziona come un navigatore satellitare off-line.
Le strade sono asfaltate ma strette con frequenti buche e molto tortuose nell’entroterra, tutto montuoso, e lungo la costa orientale. La velocità media è molto bassa. Pochi distributori di carburante, pochi negozi di alimentari e bar, segnaletica passabile.
La parte orientale dell’isola principale, con la tortuosa strada che segue la costa, è la parte migliore dell’isola. Molto belle sono anche le estremità a nord e a sud dell’isola principale. L’Isola dei Pini è comunque la parte più bella della Nuova Caledonia.
DIARIO DI VIAGGIO
Poiché è molto difficile acquisire informazioni turistiche sulla Nuova Caledonia ho pensato di ricopiare quasi per intero il diario di viaggio che scrivo giorno per giorno, in modo da dare il massimo possibile di informazioni.
5/6 LUN: AEROPORTO – HIENGHENE
Notte al: Ka Waboana Lodge, Hienghene. VISA.
Siamo arrivati puntuali alle 0:50. L’aeroporto è grande e moderno, molto migliore di quello di Papeete. Anche qui i cartelli raccomandano di stare attenti alle zanzare per la diffusione della Dengue. Con il wi-fi gratuito dell’aeroporto abbiamo scaricato la mappa della Nuova Caledonia su Maps-me, pur se con qualche difficoltà. Ho ritirato la macchina e mi hanno chiesto obbligatoriamente la patente internazionale, e meno male che l’avevo fatta per la Corea. La macchina la riconsegnerò o all’aeroporto dei voli interni Magenta (parcheggio pubblico e box dove mettere la chiave) oppure la sera prima nel loro ufficio di Noumea entro le 16:30. L’addebito in bianco della carta di credito lo ritirerò nel loro ufficio di Noumea dopo il viaggio all’isola dei Pini.
Alle 2:30 l’aeroporto ha chiuso e ci siamo messi in macchina davanti all’aeroporto aspettando che albeggi. Fa freddo e ho anche il cappello di pile in testa. L’aeroporto riaprirà alle 5:30. La macchina è una Dacia Logan bella comoda, berlina.
Siamo andati in un bagno esterno vicino agli uffici di noleggio auto. Poco dopo le 5:30, avendo visto che non apriva nessun bar nell’aeroporto, siamo partiti con destinazione Hienghene. Era ancora molto buio. La strada era buona. Verso le 7 ci siamo fermati in una stazione di servizio a fare colazione. I prezzi sono simili a quelli della Polinesia. Paesaggio inizialmente monotono tipo pianura padana, poi continuando verso nord è molto migliorato con fitta bella vegetazione e tante colline, anche molto alte. Strada sempre tortuosa e impegnativa. Bellissima giornata di sole, freddo al mattino, caldo di giorno, fresco alla sera.
Poco prima di Bourail abbiamo fatto una deviazione verso la Plage De la Roque Percèe dove ci sono le tartarughe, che non abbiamo visto, e una formazione rocciosa chiamata Bonomme. Poi si attraversa l’interno in mezzo alle colline. Pranzo in uno snack. Varie soste sul mare per belle vedute e arrivo al nostro albergo verso le 15. Abbiamo un bellissimo bungalow e tutto il complesso è bello. Non ci sono posti per mangiare nelle vicinanze e quindi ceniamo in albergo. Lungo il nostro tragitto abbiamo notato, come già sapevamo, che gli alberghi e i ristoranti/snack sono pochissimi. L’isola è poco abitata. Ci sono frequenti cartelli che indicano le tribù/popolazioni locali. Gli indigeni non assomigliano ai polinesiani ma sembrano più simili agli abitanti di Papua Nuova Guinea e agli aborigeni australiani. Anche qui come in Polinesia c’è una grande disparità di reddito tra gli occidentali e la popolazione locale. Tutti salutano tutti, anche quelli a piedi salutano noi che siamo in macchina. I locali sono chiaramente poveri e vanno a piedi, come se non potessero permettersi neanche una bicicletta.
6/6 MAR: HIENGHENE – TIABET/POUM
Notte al: Relais de Poingam, Tiabet/Poum. VISA. Cena e colazione già prenotati perchè attorno non c’è nulla.
Dormito bene, colazione in camera e partiti prima delle 8. Bellissima giornata e tante soste per fare foto agli ‘’scorci’’. Ad un certo punto abbiamo preso un traghetto gratis che portava una macchina alla volta, ma il traffico è sempre più scarso. La strada continua ad essere molto tortuosa e impegnativa, con una infinità di stretti ponti ad una sola corsia. Siamo passati da Poum che pareva fosse una località turistica ma non c’era niente di niente e la stazione di servizio era chiusa per pausa pranzo. E’ incredibile la mancanza di posti per mangiare. Verso le 12 abbiamo iniziato la strada di una ventina di km per il nostro albergo, strada inizialmente asfaltata, poi sterrata, poi pista da jeep, roba che se domani piove non potremo mai fare le salite ripide con il fango. Questo albergo è in mezzo al nulla ma frontemare, con un ristorante molto bello. Abbiamo pranzato qui benissimo ma a caro prezzo, e alla sera uguale con una cena a prezzo fisso per circa una trentina di ospiti. Il posto è molto bello con una spiaggia chilometrica proprio sulla punta nord della Nuova Caledonia. Il bungalow è rustico con il bagno fuori, collegato alla camera con una porta ma con muri e tettoia esterni. I soldi stanno volando e solo per il cibo abbiamo speso ieri 90 euro e oggi 108. Abbiamo passato il pomeriggio in spiaggia.
7/6 MER: TIABET/POUM – VOH
Notte al: Le Gite du Koniambo, Voh. CONTANTI.
Con calma abbiamo fatto colazione, cara e molto modesta, ma non c’era il bollitore nel bungalow e quindi non avevamo scelta.
Verso le 9 siamo partiti con il cielo che diventava sempre più nuvoloso, ma fortunatamente non stava piovendo perché sarebbe stato difficile fare tutto quel lungo percorso su terra battuta con ripide salite/discese con il fango. Abbiamo fatto una sosta a Koumac per fare benzina e comprare un po’ di viveri, abbiamo cercato una fantomatica spiaggia che non c’era e siano arrivati a Voh verso mezzogiorno. L’albergo è un po’ fuori Voh. Il bungalow è molto bello e durante il nostro pranzo in veranda si è messo a piovere molto forte. Ci siamo fatti spiegare come andare a piedi su una collina per vedere in lontananza il ‘’Cuore di Voh’’ (delle mangrovie che spontaneamente hanno formato un disegno simile al cuore). Ci andremo domani se il tempo sarà bello. Quando ha smesso di piovere siamo andati verso le 15 all’ecomuseo del caffè (poco interessante), a vedere dove parte la mulattiera che arriva al belvedere per il Cuore e alla spiaggia vicina a Voh dove siamo rimasti fino al bel tramonto.
Tornati in albergo verso le 18 abbiamo sentito litigare un uomo e una donna in una casa vicina al bungalow, e poi sparare alcuni colpi di pistola. Dopo pochi minuti altri colpi di pistola. Dopo 5 o 10 minuti un altro singolo colpo di pistola. Il ragazzo del gite ha chiamato la polizia e ci ha detto di restare all’interno del bungalow, dove già eravamo subito andati. Poi non si è più sentito l’uomo urlare e ci hanno detto che era stato portato nella gendarmeria, mentre la donna ha continuato ad urlare ancora per un po’, non si sa con chi. Alla sera il ragazzo del gite mi ha chiesto il favore di andare domani mattina alle 7 in gendarmeria con lui per testimoniare sul fatto e ci andrò. Alla sera ho preparato la mia deposizione scrivendola in italiano e traducendola in inglese e francese con Google.
Abbiamo cenato nel bungalow.
8/6 GIO: VOH – POE
Notte al: L’auberge de jeunesse de Poé, Poe. CONTANTI.
Io sveglia alle 6 per andare alla 7 in gendarmeria. Appena mi ha visto il ragazzo titolare del gite mi ha restituito i soldi del bungalow come compensazione per i disagi subiti: me lo aspettavo ed ho molto apprezzato il gesto. I gendarmi sono stati molto gentili e il mio documento scritto è stato utilissimo come base di informazioni. Io e il ragazzo del gite siamo stati divisi e io sono stato fino alle 8:40 con due gendarmi, uno dei quali parlava un po’ di inglese. Tutto bene e spero d’aver contribuito ad allontanare l’uomo dalla donna.
Mentre ero via aveva piovuto ma il tempo stava migliorando, così siamo andati verso il belvedere per vedere il Cuore di Voh. Bisogna percorrere in salita la mulattiera, percorsa anche dalle jeep, che si incrocia seguendo questo percorso: dalla strada principale prendere la stradina asfaltata davanti al cimitero attraversando il Residence Coer de Voh, continuare la strada asfaltata, che girerà a sinistra, fino alla fine della strada con una specie di parcheggio, lasciare la macchina lì e salire a piedi seguendo un percorso segnato da una corda fino ad incrociare la mulattiera da seguire in salita. Noi siamo arrivati fino ad un belvedere che non si vede salendo ma solo scendendo, ma quando siamo arrivati lì si è messo a piovere ed è arrivata la nebbia. Siamo scesi, abbiamo comprato un po’ di viveri e siamo tornati al gite per ritirare il nostro bagaglio, quindi siamo ripartiti verso sud.
La costa ovest è molto diversa dalla costa est: la est ha la strada tortuosissima e molto lenta con bei paesaggi e tanti villaggi di indigeni, mentre la costa ovest è piatta, un po’ monotona ma con una strada comoda che permette spesso di viaggiare a 110 km all’ora. Abbiamo mangiato il nostro cibo lungo la strada, comprandone dell’altro per la cena, e siamo arrivati al nostro ostello di Poè verso le 14. L’ostello è verso la fine della spiaggia ed è bellissimo, con un immenso giardino, ampi spazi comuni, tanta attrezzatura in uso gratuito, ampie camere da 5 letti con servizi privati come la nostra. All’arrivo danno lenzuola, coperte, cuscini e una dotazione privata di piatti/posate/bicchieri, niente asciugamani e sapone mentre la carta igienica c’è. Ci siamo cambiati velocemente e siamo andati in spiaggia dato che c’era il sole (che andava e veniva). Alla sera cena con i nostri viveri.
9/6 VEN: POE – GIRO A SUD DI NOUMEA – NOUMEA – PERCORSI KM 1272
Notte al: Best Western Le Paris, Noumea. PAGATO.
Siamo andati a vedere il mare, abbiamo fatto colazione in giardino, abbiamo tolto le lenzuola e riportato tutto alla reception. Siamo partiti verso le 8 direzione sud. Tempo variabile con sole e pioggia. Abbiamo cercato di vedere la baia di St Vincent ma non siamo certi di esserci riusciti. Comunque il paese di Ouenghi si è rilevato essere una località turistica per ricchi con innumerevoli grandi ville. A Tomo abbiamo visto una bella baia con il sole. La strada verso Noumea ad un certo punto è diventata autostrada, comunque tutta la strada della parte ovest, da nord a Noumea, è bella e veloce con lunghi pezzi da fare a 110 km all’ora. Dopo Noumea abbiamo proseguito verso il Parc de la Riviere Bleue: siamo arrivati fino al gate ma ci è sembrato che non ci fosse nulla da vedere senza camminare, e siamo tornati sulla strada principale verso il lago Yatè e la cascatella/cataratta di Madeleine. La strada e i panorami che si vedono a sud sono molto diversi di quelli già visti, con le montagne piene di pini e le ampie zone rosse delle miniere. La zona a sud ci è piaciuta molto. Come al solito non abbiamo trovato nessun posto né per mangiare né tavoli da pic-nic e abbiamo mangiato in macchina i nostri viveri. Il lago è molto grande mentre la cascatella di Madeleine, all’interno di un parco a pagamento, è insignificante, come pure la parte di parco che abbiamo visitato. Usciti dal parco abbiamo girato a sinistra per tornare a Noumea facendo un giro diverso, ma ad un certo punto la strada è diventata piena di grosse buche e con un piccolo guado da attraversare, e allora siamo tornati indietro facendo la stessa strada dell’andata. Comunque abbiamo percorso tutta la Nuova Caledonia da nord a sud. Arrivati a Noumea siamo passati dall’aeroporto Magenta dove domani lasceremo la macchina e c’era un caos pazzesco di auto parcheggiate. Poi siamo arrivati in albergo verso le 16:30 trovando miracolosamente posto per la macchina proprio davanti. Abbiamo fatto un primo giro a piedi per la città. Ritorno in albergo, sistemazione bagaglio ridotto per domani in aereo, cena qui vicino al ristorante La Perle D’Eram e ancora albergo. Con la macchina abbiamo sforato i 1050 km compresi nel noleggio per 220 km.
10/6 SAB: NOUMEA – VOLO PER L’ISOLA DEI PINI – NOLEGGIO AUTO
Volo alle 8:40 (arr 9:10) dall’aeroporto Noumea Magenta, praticamente in città.
3 notti al: Nataiwatch, Isola dei Pini. VISA.
Sveglia alle 5:30, colazione, deposito dei due trolley alla reception dell’albergo e partenza in auto per l’aeroporto. La situazione tragica del parcheggio era identica a quella di ieri pomeriggio. Dopo vari giri abbiamo lasciato la macchina su un marciapiede e abbiamo messo le chiavi nella cassetta delle lettere della Point Rouge, lasciandole un biglietto chiedendo una compensazione tra km in più e il giorno in meno di utilizzo dell’auto. Abbiamo atteso l’apertura del check-in e i nostri zainetti sono andati benissimo: si possono portare 5 kg e noi avevamo 3,2 e 3,8 kg. Il controllo di sicurezza non c’è e si accede direttamente al gate. All’aereo si va a piedi e i posti sono liberi. Al mattino verso l’Isola dei Pini è meglio sedersi a destra. All’arrivo in aeroporto l’ufficio turistico distribuisce una bella mappa dell’isola. Sono venuti a prenderci con un pulmino con il nome dell’albergo sulle fiancate e in 20 minuti siamo arrivati alla reception. Lungo la strada l’autista ci ha raccontato in po’ di cose sull’sola. I bungalow sono disponibili dalle 11:30 in poi. Alla reception danno uno stampato con tantissime informazioni pratiche. Se si mangia nel ristorante bisogna prenotarsi. Nell’attesa siamo andati nelle vicine spiagge con un mare stupendo. Abbiamo poi prenotato l’auto per mezza giornata questo pomeriggio e una gita in barca di tutto il giorno dopodomani. Pranzo e cena al ristorante dell’albergo. Alle 13 abbiamo iniziato il giro in macchina vedendo tante belle spiagge. Ci ha stupiti la Baie de St Maurice con molti totem in legno lavorato attorno alla statua del santo e il mare colorato subito dietro. Abbiamo fatto un lungo giro a piedi nella zona della Baie D’Oro e delle Piscine Naturali, tutto bello. Abbiamo avuto l’impressione che con l’alta marea quella zona sarebbe stata ancora meglio (noi siamo arrivati con la bassa mare). Abbiamo poi fatto tutto il giro dell’sola che è un po’ monotono perché la strada è lontana dal mare, l’isola è poco abitata, non ci sono molti scorci panoramici essendo la strada quasi sempre piatta. Il tempo era peggiorato al pomeriggio e ha anche piovuto, per cui abbiamo terminato il giro con largo anticipo alle 16:30. Alle 18 siamo andati al bar/ristorante per un aperitivo e alle 19 cena. La temperatura è fresca. Ci sono le solite zanzare. Le spiagge dell’isola sono molto belle mentre la vegetazione non è rigogliosa come in altre isole tropicali: nel complesso questa isola e quelle polinesiane sono diverse ma tutte molto belle.
11/6 DOM: ISOLA DEI PINI
Il tempo è stato brutto per tutta la mattinata e abbiamo anche preso parecchia pioggia. Siamo rimasti in zona girando nelle due spiagge. Quando non c’è il sole e tira il vento fa freddo, da stare con maglia con le maniche lunghe e giacca a vento. Nel ristorante del nostro albergo si mangia benissimo. Ho visto i prezzi del ristorante di un albergo qui vicino, con più stelle, e i prezzi del cibo sono parecchio più alti: non essendoci scelta né concorrenza gli alberghi fanno i prezzi che vogliono.
12/6 LUN: ISOLA DEI PINI – GITA IN BARCA
Durante la notte ha piovuto molto e al mattino era molto nuvoloso. Sveglia alle 7, colazione, giretto in spiaggia e appuntamento alle 9:15 sulla spiaggia davanti al nostro residence con il motoscafo per la gita di tutto il giorno all’atollo di Nokanhui, l’isola di Brosse e pranzo all’isola Moro. Puntuale è arrivato un bel motoscafo ed eravamo in 10. Il motoscafo era veloce e abbiamo comunque impiegato almeno mezz’ora per arrivare all’atollo, un mucchio di sabbia collegato con una striscia di sabbia ad un’isoletta: un posto fantastico che ci ha rammentato le Los Roches. Passeggiata su e giù e partenza per l’isola di Brosse dove ci sono i velenosissimi, ma non aggressivi, serpenti di mare tricot-raye: ne abbiamo visti parecchi prendere il sole su una scogliera in fondo alla spiaggia. Infine siamo arrivati all’isola Moro dove ci aspettava un pranzo in piena regola in un posto bellissimo con piatti, posate eccetera, e aperitivo, piatto con una enorme aragosta e grande pesce, riso, verdura, salsa, macedonia di frutta e caffè, da bere acqua con limone. Non siamo riusciti a mangiare tutto. Un pranzo da re. Poi tanti giri sulla spiaggia perché i coralli colorati con un po’ di pesciolini erano praticamente a riva. Nel pomeriggio ogni tanto spuntava il sole ma sempre velato. Verso le 15:30 siamo tornati in albergo con cielo molto coperto. Abbiamo ordinato la cena (pranzo e cena vanno prenotati) e siamo stati un po’ in zona.
L’Isola dei Pini ci è piaciuta molto sotto tutti gli aspetti: l’alloggio è ottimo e vicinissimo a due spiagge spettacolari (baie di Kanumera e di Kuto, per noi migliori della baia d’Oro), al ristorante si mangia benissimo piatti preparati in modo raffinato, la gita in barca è stata bellissima con un pranzo fantastico, le piscine naturali sono belle, la reception è molto efficiente, la vegetazione dell’isola non è bellissima ma pazienza. Non dico che convenga venire in Nuova Caledonia per l’Isola dei Pini perché il viaggio è lungo e molto costoso però se si è in zona è certamente una tappa consigliabile.
13/6 MAR: ISOLA DEI PINI – NOUMEA
Volo ore 9:40, arr 10:10 all’aeroporto Noumea Magenta.
Notte al: Best Western Le Paris, Noumea. PAGATO.
Sveglia alle 7 e cielo nuvoloso. Veloce ultima preparazione degli zaini, poi sono andato a pagare pagando parte in contanti e parte con VISA. Colazione, giretto in spiaggia e alle 8:40 pronti per il transfer. Tutto bene per il bagaglio a mano (max 5 kg), l’aereo è partito in orario ma purtroppo il cielo era nuvoloso. Ci siamo seduti a sinistra e andava bene. Un po’ di turbolenza e poi arrivo all’aeroporto di Magenta. Taxi per il Point Rouge per completare la pratica auto. Mi hanno contestato di non aver pulito l’auto ma nessuno me lo aveva detto. Abbiamo discusso un po’ sui 223 km in più e poi ho pagato 4666 CPF. Mi sono arrabbiato quando non mi voleva restituire l’addebito in bianco della VISA ma poi me lo ha dato. Poi a piedi siamo arrivati all’albergo e ci hanno dato subito una camera. Abbiamo recuperato i trolley lasciati qui e poi siamo andati a mangiare una pseudo-pizza in una brasseria qui vicino di un italo-francese con il quale abbiamo scambiato 4 chiacchiere, e lui, che è qui da 10 anni, dice che il paese è tranquillo. Nella hall dell’albergo abbiamo incontrato un italiano che vive da 7 anni a Shanghai e viaggia molto per lavoro. Per il transfer di domani all’aeroporto abbiamo scoperto che è costoso e che c’è poca scelta: lo shuttle costa 3000 CPF a testa e parte solo in corrispondenza dei voli (domani due corse alle 5:30 e alle 21) mentre il trasferimento individuale costa 10800 CPF: abbiamo prenotato tramite l’albergo lo shuttle. Abbiamo fatto un bel giro in centro all’ufficio turistico e per negozi e stiamo apprezzando Noumea che è molto più moderna e ricca di Papeete. Ci sono tante belle case e villette, tanti negozi e giardini. Bel tramonto visto dal porto. Domani staremo in giro tutto il giorno perché avere la camera fino alla sera sarebbe costato il costo totale della camera. Cena nel ristorante sotto l’albergo e i prezzi del cibo continuano ad essere molto alti: pazienza.
14/6 MER: NOUMEA – AEROPORTO TONTOUTA
In giro per Noumea e poi in serata trasferimento all’aeroporto Tontouta per volo alle ore 0:10 del 15/6. Nessun albergo.
Abbiamo lasciato i trolley in albergo e poco dopo le 9 siamo andati al bellissimo Museo della Nuova Caledonia vicino al nostro albergo. Poi abbiamo preso il bus nr 10 (ma sarebbe andato bene anche l’11) nella piazza davanti accanto al mercato (tra l’altro pieno di bancarelle per turisti anche all’esterno) dove c’è un importante capolinea di bus, per andare alla spiaggia Anse Vata. Il biglietto costa 210 CPF e si compra dall’autista, bus con aria condizionata e musica. La spiaggia non è molto larga ma è molto lunga con due isolotti davanti collegati con un mototaxi alla Anse Vata. Ci sono molti negozi e bar/ristoranti ed anche numerose bancarelle. Noi abbiamo comprato il cibo nelle bancarelle e poi mangiato nei tavoli da pic-nic fronte mare. Dopo pranzo abbiamo ripreso il bus e siamo scesi da dove eravamo partiti, cioè la piazza del mercato. Qui c’è il capolinea del bus 40 che ha l’altro capolinea al Centro Culturale Tjibaou, costruzione strana e area molto vasta con tante cose da vedere e wi-fi libero: certamente merita una visita ma mi è piaciuto di più il museo della Nuova Caledonia. Dopo la visita abbiamo ripreso il bus 40 e siamo tornati alla solita piazza. A piedi siamo andati verso il porto dove c’è l’ufficio turistico per prendere un aperitivo al tramonto in uno dei bar accanto all’ufficio turistico, ma c’era un solo bar aperto e non faceva aperitivi. Dopo il bel tramonto ritorno in albergo, cena nel ristorante nello stesso palazzo dell’albergo e alle 21:15 è passato il minibus per l’aeroporto. Oggi abbiamo visto meglio e con più calma Noumea e ci è piaciuta, con belle villette e condominii nuovi pieni di terrazze, tante zone di negozi, moltissimo verde ben curato, tutta la città sulle colline quindi con belle vedute, strade pulite e traffico ordinato con grande rispetto per i pedoni. L’unica nota stonata sono le scritte su dovunque si possa scrivere, compresi i cartelli stradali segnaletici. La popolazione fa un po’ paura per il loro aspetto e per come si vestono (tanti sono anche scalzi) ma sicuramente sono più innocui di quello che sembra. Anche le tante baie e spiagge sono belle. I prezzi sono elevati per qualsiasi cosa si voglia comprare. Siamo arrivati all’aeroporto verso le 22:10, parecchia gente in coda al check-in, nessun problema per il bagaglio a mano, nessuna carta di imbarco per il volo Osaka-Seoul che ci verrà data al gate d’imbarco a Osaka. Aspettiamo l’imbarco per il volo delle 0:10 che partirà in orario.
CONSIDERAZIONI FINALI
Mi aspettavo di più dalla Nuova Caledonia: non so perché ma pensavo che fosse più ‘’selvaggia’’ con una natura più rigogliosa e montagne più aspre e colorate.
Comunque la visita, seppur breve, è stata molto interessante, toccando con mano la quantità di tribù che abitano sia l’isola principale che l’Isola dei Pini, e il solco che c’è ancora tra popolazione indigena e occidentali: sembrano mondi completamente diversi.
Il turismo è praticamente assente (tranne che a Noumea) con pochi alberghi e ristoranti. Ci sono molte zanzare. Clima variabile molto più freddo della Polinesia Francese.
L’Isola dei Pini è bellissima, ma nel complesso la Nuova Caledonia, a mio avviso, non merita un costoso e complicato viaggio dall’Italia per visitarla, mentre il discorso è diverso se si è già in zona come noi.