Novara, la città dell’Antonelli

Il centro storico dell'architetto Alessandro Antonelli
Scritto da: BarbaraCera
novara, la città dell'antonelli

Ho da poco trascorso un piacevolissimo weekend con mio marito (nonostante mi avesse minacciata di divorzio, per aver avuto l’idea di viaggiare durante il weekend da bollino nero!).

Siamo stati a Novara, ad un’ora e trenta da Brescia, e ci siamo arrivati senza traffico (idem per il rientro).

Abbiamo dormito in centro, in un hotel ricavato da un monastero cinquecentesco, il cui splendido chiostro è un’oasi di pace. È l’Hotel dei Tornielli 9 , prenotato attraverso Booking. Il soffitto della nostra stanza era affrescato e per una notte ci siamo sentiti dei principi!

Lo consigliamo per l’ottimo rapporto qualità-prezzo e per la posizione centralissima, a 200 metri dal centro storico.

La colazione del mattino è abbondante e si può consumare all’aperto, sotto il porticato del chiostro.

L’unica pecca dell’hotel è quella di non essere dotato di aria condizionata ma – utilizzando il potente ventilatore presente e tenendo aperte le finestre – siamo riusciti comunque a riposare al fresco.

Cosa vedere a Novara

Il centro storico di Novara è piccolissimo e si gira tranquillamente in mezz’ora.

È ricco di storia, che spazia dai resti romani a quelli medievali (splendido il complesso monumentale del Broletto) ad Alessandro Antonelli, l’architetto novarese passato alla storia per aver dato vita alla celeberrima Mole Antonelliana di Torino.

Noi personalmente ci siamo innamorati di questo centro storico dove emerge prepotente l’eleganza dei palazzi ottocenteschi, con scorci su un passato più remoto.

È notevole anche l’ottocentesca Barriera Albertina, eretta nel 1837 sul luogo dove sorgeva l’antica porta del dazio, costituita da due edifici gemelli in stile neoclassico: a quel tempo era una tappa obbligata sulla Strada Regia che da Torino arrivava a Milano.

Abbiamo notato una certa somiglianza con la più grande e più famosa Torino, sia per l’eleganza dei palazzi che per la massiccia presenza di ampi porticati: ad esempio, una delle piazze – Piazza delle Erbe – è porticata su ben tre dei quattro lati.

Non mancano ampi polmoni verdi, come il chiostro della Canonica, che catapulta il passante in un luogo senza tempo.

A chiudere Piazza Martiri della Libertà c’è un altro imponente monumento, il Castello Visconteo-Sforzesco. Dopo il restauro, ospita eventi temporanei ed anche un piccolo museo dedicato al Risorgimento. Noi abbiamo solo passeggiato all’ombra delle sue possenti mura, senza entrare negli spazi espositivi.

Premetto che adoro la Mole Antonelliana, ma la Cupola di San Gaudenzio – la famosissima opera novarese dell’Antonelli – è davvero ancor più audace: svetta per 120 metri ed è stata posizionata sopra una basilica già esistente. La splendida cupola si vede da quasi ogni punto della città. Mi ha stregata.

All’ora dell’aperitivo serale, scopriamo che a Novara si tratta di una quasi-cena piuttosto abbondante: noi abbiamo consumato il nostro aperitivo di fianco al Castello, presso il bel locale Alegar.

Ancora un paio d’ore di passeggiata ci fanno fermare anche per una cena frugale, presso il ristorante Amarechiaro.

Anche la serata è piacevolissima, se non fosse per la massiccia presenza di zanzare (ahimè siamo in terra di risaie).

Duomo di Novara e Cupola di San Gaudenzio

Domenica mattina abbiamo partecipato ad una visita guidata all’interno della struttura della Cupola di San Gaudenzio, fino alla guglia: viene organizzata da KALATA (www.kalata.it), la stessa associazione con la quale avevamo visitato la cupola del santuario di Vicoforte.

Per due ore, durante le quali abbiamo salito e disceso un totale di 900 gradini, abbiamo avuto modo di ammirare l’audace struttura dal suo interno. Alle 9:30 c’eravamo solo noi, accompagnati dai bravissimi Sofia e Luca, due ragazzi giovani ed appassionati che sanno trasmettere l’amore e l’entusiasmo per il monumento che con orgoglio fanno conoscere ai turisti.

Prima della visita guidata, abbiamo esplorato l’interno della basilica, anch’esso molto imponente.

Dopo San Gaudenzio, siamo stati all’interno del Duomo, anch’esso rimaneggiato dall’Antonelli, il cui tratto distintivo è l’amore per i colonnati e per la luce.

Prima di fermarci per pranzo, complice la presenza di un interessante mercato all’aperto per tutto il fine settimana, passeggiamo nel parco cittadino: si sviluppa intorno al centro storico, proprio nella zona del Castello.

È ben tenuto e molto curato, piacevolissimo con questo caldo.

Ci fermiamo a qualche bancarella e torneremo a casa con un notevole bottino di ottimi salumi locali.

Per pranzo, abbiamo sostato nuovamente in Piazza Martiri, ma questa volta proprio di fronte al Castello, presso il bel Bar Borsa.

Casa Bossi Novara

Nel pomeriggio abbiamo visitato Casa Bossi, casa privata costruita dall’Antonelli e definita “il più bel palazzo neoclassico d’Italia”.

È tenuta aperta da dei volontari che la fanno conoscere. Fatalità, c’è la mamma di Luca a farci da guida.

Purtroppo la villa versa in uno stato di abbandono, che dovrebbe essere prossimamente sanato con una ristrutturazione, pensata per trasformare i suoi oltre 6mila metri quadri (suddivisi in 259 stanze) in un bed & breakfast ai piani superiori e in uffici al piano inferiore.

È un luogo magnetico ed iconico, utilizzato in varie pubblicità famose, da Moschino a Roberto Bolle. I Negrita ci hanno girato un videoclip, “Il Gioco”.

Casa Bossi per l’Antonelli ha rappresentato anche la base ideale per la Cupola: in effetti, a fine Ottocento (senza gli alberi che ci sono oggi) dalla ferrovia si vedeva la cupola svettare dietro Casa Bossi, quasi fosse un unicum. La nostra guida ci fa vedere una rara foto dell’epoca: incredibile davvero l’effetto prospettico, che fa sembrare che si tratti di un solo edificio!

Proprio quest’opera architettonica presenta vari accorgimenti che dimostrano la genialità dell’Antonelli: ad esempio, la scala della servitù non è angusta, così come la scala dedicata agli inquilini è meno pregiata, ma altrettanto curata, di quella padronale. La luce pervade ogni angolo e quando arriviamo all’ultimo piano ci aspetta la vista direttamente sulla Cupola: un panorama unico!

Casa Bossi ha ospitato due candidati al premio Nobel: lo scrittore Sebastiano Vassalli e l’aeropittrice Olga Biglieri Scurto, in arte “Barbara”.

Quest’ultima – aviatrice, pittrice, artista eclettica ed ambasciatrice di pace nel mondo – fu candidata al Premio Nobel per la pace nel 2000, due anni prima della sua morte.

Sebastiano Vassalli, novarese DOC ma soltanto di adozione, a Novara ed all’Antonelli dedicò un romanzo “Cuore di Pietra” che non fa mai riferimento diretto alla Città, alla Villa ed all’Architetto.

Anche Vassalli fu candidato al Premio Nobel per la letteratura, nel 2015, anno della sua morte.

Il filo conduttore che li lega è l’aver vissuto in Casa Bossi: il Vassalli abitò l’ultimo piano, quello panoramico con vista sulla Cupola. Dopo esserci stati, possiamo capire perché fosse restio a lasciare tanta bellezza, nonostante lo sfratto, legato a ragioni di sicurezza.

Noi possiamo davvero testimoniare la potenza architettonica dello stabile, che versa purtroppo in precarie condizioni di manutenzione.

È già ora di ripartire (peccato!) e – per rinfrescarci un po’ – ci siamo fermati al Gran Bar di Piazza Cavour, locale davvero elegante, lì vicino.

Questo fine settimana novarese ci ha fatto innamorare dell’Antonelli, di cui prima conoscevamo solo la famosissima Mole, visitata più volte.

In un prossimo viaggio, vorremmo ritornare nuovamente in queste zone, per un’altra opera dell’Antonelli, ancor meno famosa ma sempre altrettanto affascinante: è il santuario di Boca.

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