Nosy Be, un paradiso in mezzo al mare

Viaggio di nozze in Madagascar
Scritto da: lety78
nosy be, un paradiso in mezzo al mare
Partenza il: 28/07/2014
Ritorno il: 05/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Come meta del nostro viaggio di nozze, volevamo un luogo ancora incontaminato, ancora lontano dalle solite e frequentatissime mete turistiche, e dal turismo selvaggio… e curiosi di incontrare i simpatici lemuri, abbiamo scelto l’isola di Nosy Be a Nord del Madagascar. Anche se un po’ titubante da parte mia (perche’ io amo i posti freddi, tant’è che la nostra seconda parte del viaggio di nozze è stata la Siberia, ma questo è un viaggio a parte)… partiamo alla volta di Nosy Be, che in lingua malgascia significa “grande isola”.

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Partenza il 29 luglio da Roma, dopo 9 ore di volo arriviamo in perfetto orario a Nosy Be. Alloggiamo all’Orangea Village, un piccolo, caratteristico ed accoglientissimo resort di 25 Bungalow, dove abbiamo gustato un’ottima cucina. Il clima è ottimo, il caldo è secco, la sera fa fresco, unico inconveniente che alle 17 inizia a fare buio. Nonostante l’arretratezza dell’aeroporto, i controlli sono molti (il viaggio d’andata), e tutti chiedono la mancia, il consiglio è di andare con monete da 1, 2 Euro, oppure con banconote da 1 dollaro (cosa a cui noi non abbiamo pensato). Il viaggio per il Resort dura circa 1 ora, e subito ci rendiamo conto che non esistono strade,e le poche che ci sono , sono in pessime condizioni, ci sono capanne in mezzo alla foresta, tutti si improvvisano mercanti per vendere i prodotti della terra che giornalmente la natura offre.

I bambini sono tantissimi sempre allegri, sorridenti e felici del loro niente, la povertà è tanta ed il tempo sembra essersi fermato in questo posto dimenticato da Dio.

Per tutte le nostre escursioni abbiamo optato per i Beach boys (sui vari forum ne parlavano molto bene, noi vi consigliamo Angelo e Giacomo): ragazzi affidabilissimi, che si trovano ai lati della spiaggia per proporre le loro escursioni a prezzi piu’ vantaggiosi rispetto a quelli dei villaggi. Con loro ci siamo divertiti tantissimo, molto disponibili. Per tutte le escursioni abbiamo mangiato ottimo granchio servito con del riso al cocco, aragosta spiedini di zebu’ e gamberetti ed n loro tipico pesce (corangiu’, non so’ se si scriva così). Frutta a volonta’… tutto super ottimo! Le escursioni di mezza giornata costano circa 30 euro, mentre, tutto il giorno 60-65 euro pranzo compreso.

La spiaggia del nostro Resort non è un granchè; come quelle di tutta l’isola del resto, ma è bellissimo il fenomeno dell’alta e bassa marea che fanno ritirare il mare di 300 metri, e isole intorno a Nosy Be hanno spiagge bellissime ed alcune paradisiache.

Nosy Komba detta anche “Isola dei Lemuri”, facile capire il perché, è la riserva naturale del lemure Macaco; dove lo abbiamo incontrato dandogli da mangiare le banane, sono carinissimi e simpaticissimi, abituati alla presenza dell’uomo, ci sono tartarughe giganti e Boa Costrictor, nell’immediata vicinanza ci sono villaggi di pescatori dove si possono acquistare manufatti in legno, borse di rafia, e molto altro a prezzi convenientissimi.

L’isola che non c’è: chiamata così perche’ compare solo con la bassa marea, si trova tra Nosy Komba e Nosy Tanikely, qui ci sono enormi ricci di mare.

Nosy Tanikely: è una riserva marina protetta, il luogo ideale per lo snorkeling, tra coralli pesci di svariata forma grandezza e colore, tartarughe marine (con cui abbiamo fatto il bagno). Dalla spaggia salendo si arriva ad un faro da cui si gode uno splendido panorama.

Tour dell’isola

La principale citta’ dell’isola è Hell-Ville: l’aspetto è molto trasandato, con edifici coloniali fatiscenti, vi sono molti locali dove vi si trovano italiani in compagnie di ragazze malgascie. Il mercato è caotico, ma è ottimo per acquistare spezie di ogni tipo a prezzi vantaggiosi. Siamo andati a far visita all ‘associazione italiana “Bambini di Manina” a cui abbiamo portato penne e quaderni (acquistati ad Hell-Ville), razie a questa associazione sono stati costruiti ospedali, scuole supporto alle famiglie piu’ povere, assistenza ai carcerati , infermi ed anziani. Manina, si trova a Dar es Salaam – Ambatoloaka, ed è facile da raggiungere da ogni parte dell’isola. In genere tutti sanno dove sta (www.bambinidimanina.net). Il consiglio da parte di questo tipo di associazioni è di non dare dolciumi ai bambini, dato che in tutta l’isola non ci sono dentisti, bensì portare abiti, libri quaderni e generi di prima necessita’, il tutto da dare direttamente alle associazioni e non direttamente ai bambini, altrimenti inizierebbero a frequentare giornalmente ed a tempo pieno le spiagge in attesa dei regali dei turisti, tralasciando la scuola.

Ripartiamo alla volta dlla cascata sacra di Ampasindava, è un angolo di foresta selvaggia alla quale si accede da un sentiero di circa 100 metri (in discesa ripida e sconnessa). Si ammirano una piccola cascata ed un laghetto. Questo è un luogo sacro, ci sono teli bianchi e rossi che delimitano la zona sacra. Abbiamo fatto il bagno e giocato con i bambini, passando una giornata in allegria ripagati dai loro bellissimo sorrisi.

Ultima tappa della giornata all’albero sacro che è un “ficus bengalensis”, chiamato così perché meta di pellegrinaggi e sacrifici, fu donato alla regina di Nosy Be dall’India. Quest’albero è vecchio di almeno 200 anni, i cui rami e radici aeree formano una cattedrale di 50 metri di diametro, la sua caratteristica è che le radici aeree una volta che toccano terra diventano tronche per un nuovo albero. Al ritorno sosta alla bellissima spiaggia di Andilana dove siamo stati letteralmente assaliti dalle venditrici.

Sulla strada del ritorno ci fermiamo in un punto panoramico per vedere uno dei 100 laghi di origine vulcanica, popolato dai coccodrilli considerati sacri perché reincarnazione degli antenati. Stupenda giornata, spezzoni di vita malgascia, e come conclusione bellissimo tramonto da Mont Passot. Che cosa chiedere di più?

In una sola giornata ci si puo’ fare un’idea dell’isola, ma per scoprirla nei suoi numerosi angoli caratteristici ci vuole piu’ tempo e le persone locali sono sempre pronte ad organizzare varie visite che vanno anche al di fuori del tour standard dell’isola e, sempre con la filosofia malgascia del mora mora (piano piano), si possono scoprire luoghi e persone fantastiche.

NOSY IRANJA

Situata a sud-ovest di Nosy-Be (è la piu’ lontana con 90 minuti di navigazione), in realtà è formata da 2 isole, ma solo una delle 2 è abitata, è la più suggestiva delle isole dell’arcipelago, abitata da pescatori e venditori dell’artigianato locale, con un paesaggio paradisiaco. Qui abbiamo consumato un’ottimo pranzo a base di aragosta organizzato dai nostri Beach Boys. Dopo pranzo un ragazzo della nostra compagnia con il suo Hi-Phone ha messo della musica, ed a quel punto siamo stati circondati da tutti i bambini attratti da essa e da questo “strano coso” che emetteva questi suoni, ci hanno raggiunto ed abbiamo ballato tutti insieme, vederli gioire per così poco è stato molto commovente, ed al momento della nostra partenza sono venuti ad abbracciarci e salutarci.

Nosy-Fanihi: è un piccolo scoglio di incredibile bellezza, dal mare cristallino, rocce vulcaniche, coralli e conchiglie che ricoprono tutta l’isola, tant’è che è chiamata anche “Isola delle conchiglie”.

Nosy-sakatia: chiamata anche isola delle orchidee, ma peccato che non ne fosse il periodo.

Lemuria land: dove si possono ammirare numerose specie di lemuri (ma purtroppo non sono liberi) tra cui quelli dalla famosa coda ad anelli, il famoso Re Julien del film Madagascar (ma sono importati dal Madagascar del Sud). Il prodotto piu’ famoso e che cresce solo a Nosy-Be è il Ylang-Ylang, un’albero dal tronco basso contorto e bitorzoluto, i suoi fiori profumati vengono distillati per ricavarne un’olio esportato in occidente per la produzione di profumi tra cui Chanel n5. Be’ che dire di questo viaggio… sorprendente nel vedere le loro condizione di vita, a noi tanto lontana, ogni cosa arretrata, bisognosi di molte cose. Noi come altri turisti abbiamo lasciato alcuni dei nostri effetti personali.

La commozione è sempre stata dietro l’angolo, è stata una continua sorpresa, la gioia nei volti dei bambini ed i loro sorrisi per una foto fatta e vista del display della macchina fotografica. Viaggio di nozze che ci ha lasciato molto…dalla conoscenza di un popolo con la sua cultura, ed il loro modo di vivere e di essere, con la loro dignità. La nostalgia è tanta come la voglia di tornare… Un grazie anche ai nostri compagni di avventure conosciute in Villaggio che hanno reso tutto molto piu’ bello ed indimenticabile: Elisa, Luca, Silvia e Leonardo! Ma il “Grazie” piu’ grande a mio marito Mirco che ha insistito per il Madagascar… anche se io ero molto scettica, perche’ il nostro viaggio di nozze si è concluso in Siberia… (scelto da me naturalmente)… ma questo è un altro diario di viaggio!

A presto!



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