Nostalgia di Praga
Abbiamo organizzato il viaggio completamente da soli, come oramai facciamo da diversi anni. Volo Alitalia acquistato su Expedia a 199€ incluse le tasse e albergo su Lastminute. L’hotel che abbiamo trovato è l’Atlantic Hotel, in Na Porici 9 a Praga1. Costo dell’albergo per una doppia colazione inclusa è stato di 325€ per 5 notti. Abbiamo acquistato qui a Roma da Travel Cook le corone ceche, circa 5.000 equivalenti a 200€ (26.6 corone per 1€).
Domenica, 1 gennaio 2006 Siamo partiti alle 9 del 1 gennaio 2006 da Roma Fiumicino alla volta di Praga. Abbiamo sacrificato le feste di fine d’anno…Ma alla fine non ci sono interessate mai più di tanto. La prima sorpresa è stata quella di trovare tanta gente all’aeroporto che partiva la mattina del primo dell’anno! Due ore di volo e arriviamo a Praga. Il tempo non è clemente, lo sapevamo e non dovete farvi illusioni. A Praga l’inverno è con la “I” maiuscola! Temperatura -1°C, nebbia e tanta tanta tanta neve! La settimana tra Natale e Capodanno è nevicato tantissimo con temperature che di giorno non hanno superato i -10°C! Le formalità alla dogana sono velocissime, prendiamo i bagagli e ci dirigiamo verso la stazione degli autobus di fronte all’aeroporto, non prima di aver acquistato il nostro abbonamento. Prima dell’uscita dal terminal sulla destra c’è un botteghino con l’insegna DPP (Dopravnì Podnik) che vende biglietti e abbonamenti ai mezzi pubblici. Abbiamo acquistato un abbonamento valido per 7 giorni, su tutta la rete dei trasporti di Praga, senza limitazioni al costo di 280 Kr. Per raggiungere la rete della metropolitana (3 linee) basta prendere una delle seguenti linee di autobus: 119, 100, 179, 225. Comunque niente paura! Con l’acquisto dell’abbonamento vi verrà data anche un’utile cartina della rete di trasporti di Praga, chiara e indispensabile per la rete dei tram soprattutto.
In nostro albergo è molto centrale, nel quartiere della città vecchia di Staré Mesto, 50 metri dalla fermata della metropolitana (linea gialla) di Námesti Republicky. Arriviamo in albergo intorno alle due del pomeriggio. E’ molto bello, il personale parla anche un discreto italiano. Le camere sono molto spaziose e pulite. Inoltre nella hall c’è una postazione internet gratis per gli ospiti dell’albergo! Sistemiamo i bagagli e andiamo alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti visto che sono quasi le tre…E approfittiamo per vedere l’ultimo giorno in cui è aperto il mercatino di Natale nella piazza della Citta Vecchia, Starometské Námesti. L’atmosfera è da fiaba anche se fa molto freddo e c’è tantissima gente. Prendiamo due hot dog (30 Kr l’uno) e due bicchieri (50 Kr l’uno) di vino caldo (ne berrete parecchi!). Troviamo i prezzi un po’ alti rispetto ai nostri ricordi ma si tratta anche di un mercato molto turistico ed in pieno centro…Quindi è normale.
Ci dirigiamo verso il Ponte Carlo (Karluv most) e la folla di turisti diventa sempre meno contenibile…Sembra che ci siano diverse migliaia di persone sul ponte…Impossibile gustarsi la passeggiata. Proseguiamo andando verso il castello di Praga (Prazsky Hrad) e andiamo fino sopra per fare qualche foto. Procediamo a passo deciso sia per il freddo ma anche perché la città la conosciamo e quindi non dobbiamo fermarci ogni due minuti a consultare la cartina. Tornano verso la parte bassa della città ci fermiamo in uno dei tantissimi locali che affollano le strade verso il castello. La nostra scelta ricade sulla Birreria Pvnice U Glaubicu, in Malostranke Námesti dove prendiamo una birra scura (25 Kr…Meno di 1 €!) e un the caldo (45 Kr). Lo scopo è di scongelarci perché tra il freddo e la neve siamo piuttosto frastornati. Purtroppo l’inverno ha l’handicap delle giornate molto corte…Alle 15.30 è già notte fonda e hai sempre la sensazione che sia notte tarda… Continuiamo il nostro girovagare per il centro, guardando le vetrine addobbate ancora per le feste, cercando di non essere trascinati dalla folla. Per cenare scegliamo una birreria molto famosa a Praga, Kolkovna di proprietà della fabbrica di birra ceca Pilsner. Si trova in V Kolkovne 8 ma quando arriviamo ci rendiamo conto che, essendo il primo dell’anno, quasi tutti i locali offrono menù a prezzo fisso, molti dei quali (a causa delle migliaia di turisti che affollano la città) non hanno la minima parvenza di un piatto locale! Per non parlare dei prezzi, che si avvicinano a quelli del centro di Roma.
Non ci diamo per vinti e ci dirigiamo verso Piazza Venceslao (Vaclave Námesti) dove ci ricordavamo di un paio di locali niente male. Ma anche qui delusione: nonostante siano solo le 21.30 sono già chiusi perché “stanchi” della nottata precedente…La fortuna vuole che ci imbattiamo in una birreria irlandese lì vicino, che non sarà locale ma almeno ci fa mangiare senza problemi. Si chiama Jama e si trova in V Jame 7 proprio dietro la piazza. Prendiamo due birre una bistecca e una porzione di formaggio fritto e spendiamo in due 335 kr (poco più di 10 €).
Torniamo in albergo piuttosto tramortiti dal freddo e comunque decisi a fare quello che ci eravamo proposti all’inizio della vacanza: vedere i dintorni di Praga.
Lunedì 2 gennaio 2006 Mattina con 1°C e cielo nuvolo. Ma siamo decisi e nulla ci può fermare dai nostri propositi. Dopo una ricca colazione in albergo (buffet molto ricco e ben assortito) andiamo alla stazione centrale dei treni (Praha Hlavnì nádrazi). Ci si arriva con la metro scendendo a Hlavnì nádrazi.
Dobbiamo andare a Kutná Hora, 65 km a est di Praga. Fare il biglietto non è proprio impresa facile, visto che alcuni sportelli vendono solo tragitti locali, altri quelli nazionali e altri ancora quelli internazionali. Tutte le scritte sono in ceco e poche persone alle biglietterie parlano un po’ d’inglese. Alla fine riusciamo a farci capire, prendiamo due biglietti a/r (224 kr) e corriamo verso il binario. Abbiamo pochi minuti di tempo, alle 10.01 parte il nostro treno. Ovviamente sul binario c’è indicata solo la destinazione finale e per essere certi del treno saliamo e chiediamo a due ragazzi: italiani! Incredibile ma vero…Comunque anche loro vanno a Kutná Hora e ci confermano che il treno è quello giusto. Il viaggio dura un’oretta e i treni sono belli riscaldati. Scambiamo due chiacchiere con i nostri con i nostri vicini e decidiamo di fare la gita insieme. Kutná Hora è stata inserita nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1996. È una delle città più antiche della repubblica Ceca, e ha a lungo conteso a Praga il titolo di Capitale. A vederla oggi non sembra: è un piccolo Paese, molto curato ma non ha niente a che vedere con Praga.
Il treno si ferma a Sedlec, circa 3 km da Kutná Hora. La prima cosa che c’è da vedere è l’Ossario di Sedlec (Kostnice): ci sono i resti di oltre 40.000 morti della peste, che un sedicente artista ha trasformato in opere d’arte: lampadari giganteschi, murales, portalampade…Tutto fatto con le ossa umane! L’entrata all’ossario costa 70 Kr (a cui dovete aggiungerne 30 Kr se volete scattare foto…Io ho fatto lo gnorri e nessuno mi ha detto niente). Ricordate che in inverno chiude all’una, riapre alle due e richiude alle 16. Quindi non pensate di tornarci dopo la vista a Kutná Hora perché rischiate di trovarlo chiuso, come è successo a diversi ragazzi. Andiamo poi a piedi verso Kutná Hora sotto una pioggerella niente male. Il paese è carino ma niente di speciale e soprattutto ci mangiamo le mani perché le cose più belle da vedere sono chiuse di lunedì: la Cattedrale di Santa Barbara, il Piccolo Castello e anche il Museo dell’Argento Ceco, carino perché si possono fare anche delle gite nelle miniere d’argento. Kutná Hora deve proprio il suo antico splendore alle miniere d’argento che attraversavano (ora sono esaurite!) il sottosuolo.
Su indicazione di alcuni residenti siamo andati a mangiare in una piccola pensione, U Kata che ha anche un ristorante molto carino. Il menù è scritto in ceco e appeso alla parete. Se chiedete quello scritto in inglese vi porteranno un menù con prezzi molto più alti e con piatti internazionali. Non cedete alla tentazione e fate come noi: ordinate dalla lavagna, dopo qualche tentativo la cameriera vi darà una mano solo per premiarvi dello sforzo! Noi abbiamo mangiato benissimo, un bel piatto di gnocchetti e carne conditi da una bella birra e abbiamo speso 170 Kr in due (6,5 €!). I prezzi sono decisamente più bassi della città e questo lo si nota anche nei negozi. Il cristallo costa la metà della città, come le ceramiche e i souvenir di ogni tipo. Il consiglio è ovvio: se decidete di fare una gita fuori Praga non fatevi scappare l’occasione di fare i vostri regalini proprio lontano dalla Capitale, risparmierete moltissimo ed eviterete anche fregature.
Proseguiamo il nostro giro turistico, il tempo peggiora e la pioggia, sempre molto gelata, diventa sempre più fitta. La temperatura è di 1°C. Per tornare alla stazione prendiamo un autobus (9 kr a testa il biglietto) ma facciamo l’errore di scendere circa 1 km prima per andare in un negozio di cristalli visto all’andata…Sono le 17 e il negozio ha chiuso alle 16! Quindi contenti come una Pasqua andiamo a piedi alla stazione dove scopriamo che il treno diretto per Praga non passerà prima due ore! Quello delle 16 lo abbiamo mancato alla grande. Ma niente paura: ne prendiamo uno per Kolnin e poi una coincidenza per Praga. Sul secondo treno troviamo una grande folla di persone e siamo molto fortunati a trovare un posto a sedere in uno scompartimento. Viaggiamo con la luce spenta, convinti che fosse rotta, visto che i passeggeri presenti chiacchieravano al buio fin dal nostro arrivo. Ma quando arriva il controllore scopriamo che la luce funziona e anche bene, ma che questi avevano deciso di stare…Al buio!! Gente strana! Quando arriviamo sono quasi le 7 e decidiamo di passare in albergo, cambiarci e andare a mangiare qualcosa. Nel 2002 eravamo stati in un meraviglioso ristorantino locale, vicino a Vaclavske Námesti (Piazza Venceslao) in pieno centro. Ci ricordavamo un ambiente piuttosto “ostile” verso gli stranieri, con un menù scritto solo in ceco e camerieri privi di pazienza. Ma prezzi ottimi e cibo veramente all’altezza. Sulla Lonely lo troviamo e la descrizione conferma i nostri ricordi. Il locale si chiama “U Purkmistra” e si trova in Vodickova 26 a Praha 1. L’interno è rimasto quello, ma il clima che si respira è ben diverso: ci accoglie un cameriere multilingue che in un italiano piuttosto buono ci indica un tavolo e ci chiede cosa voglia bere. Il menù resta solo in ceco ma ci accorgiamo che all’interno ci sono solo stranieri, per la maggior parte italiani e tedeschi. I camerieri sono cordiali e parlano diverse lingue e non si spiega perché il menù è in ceco. I prezzi sono piuttosto alti per il tipo di locale e addirittura sentiamo i camerieri citare la “Lonely Placet” per i vari menuù offerti. In effetti sulla guida c’è scritto che questo è il locale top di Praga per il maiale con gli gnocchi (sul menù compare come purkmistrova misa) ma il servizievole personale continua ad indicarti altri piatti, ovviamente molto più costosi! Comunque ordiniamo due piatti di maiale con gli gnocchi (185 Kr l’uno) due birre medie (45 Kr l’una) uno strudel (89 Kr) e una Berechovka (80 Kr) per un toale di 674 Kr!!! Una cifra veramente fuori logica per il tipo di locale e per la qualità del cibo, tipica del posto turistico. Fatto senza passione, senza alcun interessa da tavola calda per dirla all’italiana. Una delusione incredibile, se potete evitatelo come la peste! Martedì 3 gennaio 2006 Il cielo è nuvolo e la temperatura è di -1°C. Abbiamo oramai rinunciato a poter vedere una porzione di cielo, le previsioni non sono buone e soprattutto il personale dell’albergo ci toglie ogni eventuale speranza residua. La giornata è dedicata alla visita del castello di Karlstein. Si trova a circa 30 km da Praga e il treno ci impiega circa 30 minuti per raggiungerlo. Il costo del biglietto per due persone andata e ritorno è di 116 Kr e se volete far arrabbiare la tizia in biglietteria alla stazione di Praga Centrale…Tirate fuori la carta di credito! Prendiamo il treno delle 9.55 e arriviamo a destinazione alle 10.25. Dalla stazione si cammina per circa una ventina di minuti, attraversando un lungo ponte sul fiume ghiacciato. Un bello spettacolo si ottiene all’arrivo al piccolo paese di Karstein: sulla cima della collina innevata svetta l’imponente castello costruito nel 1348. L’aria però è quasi satura di polvere di carbone dovuta ai riscaldamenti delle case (qui il gas è ancora una chimera) e dopo mezz’ora i vostri vestiti saranno impregnati all’inverosimile! Lungo la strada per arrivare al castello ci sono decine di negozi di souvenir che vendono di tutto, in particolare il cristallo a prezzo decisamente più convenienti di Praga. Se dovete fare acquisti questo è il posto migliore, senza ombra di dubbio. Per arrivare al Castello ci vogliono una trentina di minuti e una volta giunti in cima lo spettacolo vale la fatica! Tutta la valle ai vostri piedi, decine di chilometri di piccole colline innveate, strade e piccoli paesini, veramente un bello spettacolo. L’entrata al Castello costa 200 Kr e non si può entrare senza guida (solo in inglese) e soprattutto scordatevi foto e riprese, sono vietate e non si possono fare nemmeno a pagamento. Io ovviamente ho fatto qualche foto di “contrabbando” anche perché la motivazione è puramente economica: alla fine di giro, c’è un piccolo negozio di souvenir che vende foto e filmini…Sono arretrati ma mica scemi, questi cechi! Il giro dura circa un’ora e la guida parla un inglese comprensibile anche per quelli che come non lo masticano molto. Vi risparmio i commenti sulla storia del Catello, che potrete leggere su qualsiasi guida.
Dopo qualche foto di rito scendiamo verso il Paese alla ricerca di qualcosa da mettere sotto ai denti e sulla strada troviamo un locale molto carino (ce ne sono tanti!) che si chiama Restaurace Bohemia. All’interno un grande camino acceso, arredato in legno con le panche e le tendine fiorate alle finestre. Ordiniamo un meù fisso a 95 Kr (l’uno) e due birre (45 Kr l’una) per un totale di 280 Kr in due. Nel menù sono offerti una zuppa di patate (bollente e con tanto pane nero!) e un ottimo piatto di goulash. Rifocillati e mezzi brilli (la birra è prodotta localmente e ha una gradazione di 12 °C) andiamo a fare qualche acquisto nei vari negozi del paesino. Tra i vari souvenir prendiamo un set di bicchierini per liquore fatti in cristallo lavorato (con tanto di garanzia) per 660 Kr. A Praga ce ne avremmo preso uno! Vi consiglio anche il vino per fare un regalo ad amici o parenti (90 Kr una bottiglia di rosso). Infreddoliti (la temperatura è decisamente più bassa rispetto a Praga) andiamo verso la stazione e alle 16.30 prendiamo il treno che ci riporta in città.
La sera. Girovaghiamo per le strade del centro e vicino a piazza Venceslao andiamo in un altro locale suggerito dalla Lonely (diamo sempre due chances a tutti!) il Ceska Hospoda V Krakovske in Krakovska 20. Si rivelerà un’ottima scelta: il menù è in ceco e la ragazza ai tavoli parla e comprende due parole d’inglese. L’atmosfera è tipicamente boema: abbiamo ordinato due piatti del giorno ovvero lo Staroc Panev e il Kralik. Sono due piatti di carne (non ricordo sinceramente che tipo) uno stufato e condito con gnocchi di patate e crauti e l’altro con la marmellata di mirtilli. Una birra (32 Kr) per un totale (in due) di 411 Kr. Questo ve lo raccomando proprio, perché il cibo è preparato bene e le porzioni sono abbondanti e piene di condimento.
Mercoledì 4 gennaio 2006 Quando ci alziamo oltre al solito cielo nuvolo notiamo anche qualche fiocco volteggiare nel cielo. Decidiamo di fare un bel giro di Praga, puntando sulla zona della Collina Petrin che nel 2002 non avevamo fatto in tempo a visitare.
Ci facciamo anche un giro per il quartiere che si trova alle pendici della collina, cercando i segnalati “mercati all’aperto” ma che ovviamente nel periodo invernale proprio non ci sono! La collina è molto carina per andare su si può scegliere la via faticosa (a piedi!) e quella comoda (con la teleferica). Se avete l’abbonamento la teleferica è compresa altrimenti costa come un biglietto dell’autobus. A metà la teleferica fa una sosta (breve) per permettervi di scendere e andare al ristorante adiacente. Giunti in cima il freddo è pungente e le spettacolo visivo è un pochino deludente: si immagina di vedere la città ai propri piedi ma gli alberi impediscono una visuale bella limpida. In cima c’è una grande fetta della collina occupata da una installazione militare e poi ci sono diverse attrazioni: il labirinto, la torre di Petrin (simile per costruzione alla Tour Eiffel di Parigi) e l’Osservatorio Astronomico. Quando siamo andati noi era tutto chiuso tranne l’osservatorio. Il freddo intenso e il terreno abbondantemente innevato non erano proprio i presupposti per un bella passeggiata ma decidiamo comunque di scendere a piedi per la stradina che porta alla settecentesca Kostel Sv Michala (chiesa di San Michele) costruzione in legno proveniente dall’ucraina. Smontata e ricostruita pezzo per pezzo si trova nel bosco di Petrin in stato di semiabbandono.
Vicino alla partenza della teleferica (Vitezna, dove passa il tram) abbiamo pranzato in piccolo locale (Stara Praha). Con 275 Kr abbiamo preso due zuppe calde, due birre e due dolci. Nel pomeriggio facciamo un giro nella parte Nord di Praga, andando fino alla zona dell’Università e dello stadio Toyota (dove per gli appassionati gioca lo Sparta Praga e la Nazionale Ceca). Per chi fosse interessato di fronte allo stadio c’è un negozio di souvenir dello Sparta purtroppo chiuso per festività natalizie! La zona dell’università è piena di parchi ma la stagione e soprattutto la giornata non invogliano ad una passeggiata. E quindi decidiamo di infilarci nella metropolitana e andare in uno dei grandi centri commerciali che rappresentano la “nuova Praga”. Con la metro scendiamo alla fermata Andel e ci dirigiamo al Novy Smichov, centro commerciale nella zona di Praga 5 (zona sud ovest). Risale al 2002 ed è grandissimo, estendendosi per diverse centinaia di metri. Quando arriviamo inizia a nevicare! Il centro è pieno di negozi, di ogni genere. E’ tempo di saldi quindi ci sono tante offerte allettanti. All’interno del centro commerciale c’è anche un cinema, un’area dedicata al bowling, diversi ristoranti e un grande Carrefour. Usciamo dal centro commerciale e andiamo di fronte (in Lidickà 42) al caffè KAVA.KAVA.KAVA. E’ una catena di origine americana, dove si può bere un caffè e prendere alcuni dolci. Inoltre, se si ha un portatile, si può navigare wi-fi in internet. Ci sono tantissimi studenti all’interno che, con il loro portatile, passano il pomeriggio studiando, facendo ricerche oppure semplicemente surfando in internet. Prendiamo un cioccolato caldo (45 Kr), un the caldo (35 Kr) ed uno strudel ( 35 Kr) tanto per passare un’oretta al riparo dalla nevicata.
Per cena decidiamo di non allontanarci, il tempo inclemente e la stanchezza ci suggeriscono di restare in zona. E quindi ci rechiamo proprio vicino all’uscita della metropolitana di Andel dove si trova la Pizzeria Corleone (Na Belidle 42). Le origini italiane sono fuori discussione, il locale è molto grande con immense vetrate sulla strada e con quadri all’interno che ricordano i personaggi mafiosi più celebri della storia. Ovviamente il personale non è italiano ed il menù (almeno!) in inglese/italiano. Vi anticipo subito che la pizza è cotta a legna ed è molto buona (meglio di diverse pizzerie di Roma!). L’impasto è basso e la pizza è ben condita. C’è inoltre una grande scelta di pizze e di antipasti. Prendiamo due bruschette con pomodoro (46 Kr a porzione) e una pizza melanzane e zucchine (98 Kr) e una Corleone ( 119 Kr). Due birre medie (26 Kr) e una piccola (16 Kr). Il conto totale è di 377 Kr e sinceramente ci alziamo veramente sazi e soddisfatti. Una sola raccomandazione: il cameriere a prescindere da cosa ordinate vi porterà il pane. Solita storia: se non volete pagarlo, (e poi che ci faccio con il pane se ordino le bruschette e la pizza?!) rispeditelo indietro! Giovedì 5 gennaio 2006 La mattina del 5, il cielo è ovviamente grigio e cade qualche fiocco a rendere ancora di più l’atmosfera magica. Dopo la colazione andiamo verso il cimitero ebraico di Zidovske Hrbitovy dove c’è la tombra di Franz Kafka. Per arrivarci scendere con la metro alla fermata di Zelivského, l’ingresso del cimitero è proprio di fronte. La tomba di Kafka è ben segnalata ed è semplice trovarla. L’atmosfera è veramente inquietante, con la neve che copre le tombe ed i vialetti di accesso alle varie sezioni del cimitero. Ci dirigiamo verso la zona nord della città e andiamo a vedere il Convento di Sant’Agnese (Klaster Sv Anezky) in Stare Mesto. L’entrata di paga 40 Kr e la visita l monastero è piuttosto interessante anche se non è, a nostro avviso, un “must” di Praga: se non avete tempo saltate pure questa visita, ci sono ben altre cose che meritano! Per il pranzo ci spostiamo nella zona di Dejvicka. Qui si trova la zona Universitaria e eravamo curiosi, da ex studenti, di vedere come se la passavano i nostri colleghi cechi. Anche a Praga, come in altre città europee, i campus universitari non sono affatto simili ai nostri. Non si trovano in zone congestionate della città, ci sono ampi spazi verdi ed edifici funzionali. Anche Praga non fa eccezione pur evidenti i segni del comunismo nelle costruzioni e nelle strutture scolastiche. Ci sono diverse facoltà universitarie, tutte ben collegate tra loro. Essendo il periodo festivo non c’è molto movimento e le aule non ospitano al momento della nostra visita lezioni.
All’uscita ci dirigiamo verso un locale segnalato dalla Lonely Plante, La Pizzeria Grosseto (metro Dejvicka). Si percorre la strada enorme ed alberata (Jugoslavskych partyzanu) e al numero 8 si trova questa pizzeria gestita da italiani. Rispetto alla descrizione l’ambiente non ci esalta, a poco a che fare con la Pizzeria Corleone che abbiamo già visitato dall’altra parte della città. Indecisi proseguiamo verso sud, sulla stessa strada alla ricerca di una taverna ceca. La troviamo un centinaio di metri dopo la Pizzeria, il nome è “U Popolu”. Non credo possa esistere un locale più tipico di questo. Ambiente spartano ma pulito, due camerieri molto ma molto annoiati e pochi ma selezionati ospiti: una vecchietta, un pensionato e qualche muratore. Ovvio che la lingua (unica) è il ceco: vale sia per il menù che per i camerieri e dunque se non siete armati di guida, piccolo vocabolario oppure una buona dose di intuito, questo locale non fa per voi.
Noi abbiamo preso due birre medie (18 Kr l’una) un goulash gambrinus (79 Kr) e un “Passero Moravo (Moravisky Vrabec) a 59 Kr. Questo è uno dei piatti tipici di Praga ed è abbastanza difficile trovarlo nella sua versione originale. Si tratta di un bel pezzo di maiale stufato, con crauti e altre verdure piuttosto complicate da spiegare. Il pranzo per due ci è costato 174 Kr, cioè meno di 7 €! Quesi sono i veri prezzi di Praga, della Praga popolare oramai scomparsa per via dei grandi flussi turistici.
Arrotondiamo il conto a 200 Kr e al cameriere per poco non viene un colpo: per ben due volte ci ha chiesto se ci eravamo sbagliati, facendo gesti infernali all’importo del conto. Ma è stato davvero paziente e molto disponibile per cui abbiamo deciso di offrirgli un paio di birre alla nostra salute.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita del santuario di Loreta. Si trova nella zona del Castello, nella parte Ovest e per arrivarci prendete il tram 22 oppure il 23. La metro non ferma proprio vicino. L’ingresso è piuttosto caro (90 Kr) e troverete lungo il percorso guardie arcigne che vi impediranno di fotografare e riprendere. Attenzione perché rispetto ad altre parti, qui sono molto severi e alcuni turisti si sono visti sequestrare la propria attrezzatura (prontamente restituita all’uscita) a seguito della violazione del divieto. L’attrattiva principale del santuario è il suo tesoro ed in particolare il “Sole di Praga” un ostensorio alto 90 cm in argento e oro massiccio decorato con oltre 6.200 diamanti…All’uscita del giro ci attende una gradita sorpresa: c’è una manifestazione per celebrare i re Magi che portano i doni a Gesù. I re Magi sono addirittura trasportati si veri cammelli e ci sono tantissimi bambini e famiglie che seguono l’evento tra foto e applausi commossi. Manco a dirlo ha iniziato una fitta nevicata che rende il tutto molto suggestivo! Comprendiamo la portata della manifestazione quando vediamo le telecamere della tv di Stato Ceca che riprende e commenta “LIVE” la manifestazione! Al termine ci dirigiamo verso un pub per un grog ristoratore…Il freddo è veramente intenso e il Santuario è per la maggior parte visitabile all’aperto! Dopo una necessaria sosta ristoratrice siamo pronti (ma non entusiasti!) per uscire di nuovo ed andare a cena. La meta stabilita è la Pizzeria Kmotra (V Jircharich 12). Segnalata dalla guida Lonely e confermata dalla reception del nostro albergo, sembra che sia la Pizzeria più famosa di Praga, che serve pizze giganti cotte nel forno a legna. Per arrivarci scendete con la metro a Narodni Trida, 10 minuti a piedi e arriverete alla meta. Abbiamo seguito il consiglio della nostra receptionist: andare presto! Il locale non è molto grande e il posto scarseggia, vista la frequentazione locale e non turistica! Comunque se non trovate un tavolo per voi non disperate perché le cameriere vi troveranno posto, facendovi dividere il tavolo con altri commensali!! Al piano inferiore c’è il forno, gestito da un cuoco molto ma molto pigro e svogliato che mette tutto il suo scarso entusiasmo per coinvolgere i commensali nella sua attività di pizzaiolo…E dire che dovrebbe essere lui l’attrazione principale del locale, facendo volteggiare le pizze in aria…Noi ci prendiamo due bruschette (enormi) una porzione (gigante) di pasta alla Siciliana (capperi, acciughe, mozzarella, olive nere e pomodoro) e una pizza margherita. Un dolce, un caffè espresso (decente) e tre birre medie per un totale di 425 Kr. Ottima cena, ottimo prezzo considerando che ci troviamo proprio in centro. La nostra ultima cena, ci lascia pienamente soddisfatti. Facciamo un giro in centro e andiamo a nanna.
Venerdì 6 gennaio 2006 Ultimo giorno. Siamo un pochino tristi, facciamo i nostri bagagli e una ricca colazione. Usciamo per gli ultimi acquisti presso alcuni supermercati vicino all’albergo (Becherovka e Assenzio i liquori più gettonati) anche perché fare acquisti in aeroporto è costosissimo…Verso mezzogiorno prendiamo i nostri bagagli lasciati in albergo e via verso l’aeroporto. Metro e autobus in mezz’ora siamo la terminal. Pronti per il rientro con tanta tristezza ma con la soddisfazione di esserci fatti ancora una volta travolgere dalla bellezza mozzafiato di Praga. Tanto, ci diciamo, non c’è due senza tre! Alla prossima!!