Nostalgia di barcellona
L’aereoporto e’ brulicante per gli ultimi giorni festivi e la citta’ e’ come sempre, di tutto di piu’. Ora e’ messa sottosopra dai vari cantieri all’aperto subito all’uscita dell’aereoporto.
Grossi complessi residenziali sorgeranno in futuro, ma i lavori vanno a rilento.
Il mio soggiorno purtroppo durera’ 3 miseri giorni , e staro’ nell’appartamento di amici, un crogiolo di razze spagnola, iraniana e brasiliana. Un’italiana ci mancava proprio.
La zona e’ un po’ in periferia c/Equador, ma il centro e’ raggiungibile in dieci minuti. Tutto e’ tranquillo e sonnacchioso, gli spagnoli sembrano tutti quanti rinchiusi in casa nel giorno della Befana. Mi sistemo nella carinissima stanza tutta cuscini e tappeti dallo stile arabo, mentre mi viene preparato un buonissimo pranzo e dopo usciamo subito direzione centro.
Le ramblas sono come le avevo lasciate un anno fa, zeppe di bancarelle che vendono cartoline e stampe di paesaggi e monumenti spagnoli, i vari artisti di strada hanno fatto di questo angolo di citta’ il loro punto di forza. E anche i vari borseggiatori.
Il tempo scorre velocemente mentre inizia a scendere una pioggerellina fastidiosa.
La cena la consumiamo in un locale che e’ una novita’ qui: una catena tedesca tipo Mac Donalds o Pan’s & Co ma tutta stile vegetariano. La prelibatezza e’ il Maoz, una specie di schiacciatina morbida che viene riempita dai banconisti con polpettine fritte a base di pasta di ceci e il resto e’ a tua discrezione, tutto esposto in vasche a buffet.
Un’enorme varieta’ di verdure grigliate, sott’olio o sott’aceto buonissime.
Dopo il pasto veloce diretti allo storico Caffe’ Zurich, un locale che e’ punto di ritrovo per tutti i giovani di qui. Stiamo aspettando degli amici , un italiano di Trieste che si e’ sposato con una ragazza spagnola e vive qui, poi un argentino che e’ ormai da molto tempo cittadino del mondo avendo lasciato la sua terra anni fa e avendo vissuto prima in Francia, poi a Londra, e ora e’ la volta dell’Italia nella quale si trasferira’ martedi’ prossimo.
Siamo un gruppo molto ben assortito ed e’ carino scambiare 2 chiacchiere qui in questo locale caldo tutto di legno mentre fuori inizia a piovere forte.
Poi inizia il giro di tutti i locali, prima una specie di irish pub e poi un altro molto famoso pieno di sedie, divani e poltroncine morbide che sprofondano (una diversa dall’altra), famoso proprio per questo. L’unico appunto da farsi e’ che in Spagna ancora non e‘ stata approvata la legge antifumo nei locali pubblici.
Ultima tappa una discoteca ricavata da un vecchio teatro che e’ bellissima. Si chiama La Paloma. Il mio compaesano gia’ mezzo alticcio da spettacolo di se’ ballando all’impazzata mentre il resto della ciurma ride senza controllo. Una serata indimenticabile.
La mattina seguente mi sveglio con un forte vento, che caspita, ho lasciato il sole in Italia dopo interminabili giorni di pioggia e ora arrivo qui e si scatena un tempo terribile.
Ma la casa e’ carina, calda e accogliente e mi piace dialogare con i miei amici. Mentre pulisco e chiacchiero con la brasiliana Lourdes, il mio amico iraniano si diletta a preparare il pranzo, gamberi grigliati con pane tostato, insalata mista e una buonissima salsa uscita dalla sua fantasia.
Nel primo pomeriggio usciamo perche’ oggi 07 gennaio e’ il primo giorno di saldi qui a Barcellona.
La gente e’ ben intenzionata, nessuno esce dai negozi senza aver acquistato qualcosa. Mi ricordo in particolare una famosa catena di abbigliamento qui a Barcellona, Zara.
Poi incontriamo un’amica di Maiorca, e con lei facciamo due passi nella zona del Barrio Gotico e della Cattedrale, sempre incappucciata per restauri e pulitura, mi soffermo ad osservare alcuni dei monumenti tondeggianti del mitico Gaudi’, e dopo andiamo a mangiare una paella in un piccolo ristorantino perso in una stradina secondaria della citta’. E’ incredibile quanti locali ci siano qui, in luoghi che non immagineresti mai trovi angoli di vera Spagna dove puoi gustare a pieno l’atmosfera latina e i piatti di questo stupendo paese. Inoltre data la varieta’ di razze che vivono qui, si trovano innumerevoli botteghine e negozietti talmente piccoli da sfuggire alla vista dei meno osservatori gestiti da orientali, africani ecc.
La seconda notte a Barcellona sara’ un po’ meno movimentata, la passero’ chiacchierando fino a tardi con i miei amici.
8 Gennaio.
Me la sto proprio prendendo comoda questi tre giorni, relax assoluto. Mi sveglio tardi, giusto l’ora per il pranzo. Il mio amico iraniano si diletta a preparare un piatto tipico del suo paese, che si rivela un successone, riso con spezie pollo, pistacchi e diversi tipi di verdure.
L’insalata poi con noci e ceci e’ una delizia.
L’amico argentino Juan Sebastian ci invita ad andare con lui ad uno spettacolo di flamenco la sera che si svolge in un localino affacciato proprio sulla Rambla. Mentre mi gusto una sangria assaporo la mia ultima giornata in Spagna con tutta la sua tipicita’. Anche il folto gruppo di giapponesi sembra impazzire di fronte a questo spettacolo e non smette di riprendere e fare foto con le sue macchine digitali ultimo modello.
Dopo cena, l’ultimo locale per finire in bellezza sara’ il Bikini, una discoteca a piu’ piste vicino alla casa dei miei amici, famosa per la musica brasiliana. C’e’ un gruppo che canta dal vivo, e diverse persone si esibiscono nella samba.
Alle 3 vado a letto, consapevole del volo della mattina seguente. Prendo un taxi che mi porta all’aereoporto, naturalmente la mia partenza e’ ritardata di un’ora e mezzo, causa vento dicono.
A Firenze il freddo e’ cosi’ intenso da farmi gia’ rimpiangere i miei giorni a Barcellona.
A volte per evadere un pochino dalla propria realta’, ritrovare un po’ di pace e uscire dalla quotidianita’ del tuo lavoro, i ritmi del tuo paese, basta anche un week end a pochi passi da casa tua. E la Spagna fara’ sicuramente al caso vostro! A presto Barcellona. Alessia