Norvegia Walk&drive
Partiamo con un piccolo furgone attrezzato con un letto, un fornello e una piccola dispensa (il cibo in Norvegia è davvero molto caro). Decidiamo che, in caso di pioggia o freddo, ci fermeremo in uno dei numerosissimi camping attrezzati con le casette di legno (i prezzi partono da 400NOK a notte con bagno in comune).
Il trekking in Norvegia: i nostri consigli
Dopo tre anni di vacanze norvegesi, abbiamo raccolto qualche pratico consiglio per il trekking fai-da-te.
Esistono praticamente infinite possibilità di escursione in tutta la Norvegia: i sentieri sono ben segnati (con una T sui massi e dei bolli rossi lungo il tracciato) e la segnaletica riporta il relativo grado di difficoltà del trekking (da verde-facile a nero-impegnativo). Per la scelta dei sentieri, oltre alle tradizionali mappe cartacee che si possono trovare presso i centri visitatori (di solito collocati nelle località d’accesso ai parchi nazionali: Lom per lo Jotunheimen, Rjukan o Geilo per l’Hardangervidda; Dombas per il Dovrefjelle), ci siamo affidati ad alcune applicazioni come il sito ut.no o la mappa virtuale norgeskart (che funziona anche da GPS). Prima di partire è sempre bene dare un’occhiata al meteo sul sito yr.no – il portale dell’istituto meteorologico norvegese – in assoluto il più attendibile.
GIORNI 1, 2, 3. LEGNANO (ITALIA) – HIRTSHALS (DANIMARCA) – LANGESUND (NORVEGIA) – RAULAND
La nostra avventura comincia da Legnano e ci porta, dopo due giorni di guida e una traversata in nave da Hirtshals in Danimarca (Fjord Line; 4 ore e mezza; circa 75 euro) a Langesund, sulla costa meridionale della Norvegia. Da lì proseguiamo in direzione Rjukan, la porta meridionale dell’Hardangervidda, il parco più esteso del Paese. Il tempo a disposizione non è molto e decidiamo di proseguire per la strada 37 verso Rauland, attraversando paesaggi incantevoli tra laghi e montagne. Matteo si sgranchisce le gambe con una corsetta lungo una bella strada panoramica che costeggia il lago Mosvatn (fv851; deviazione dalla 37 in direzione Arabu). Io e Maggie (il nostro super attivo setter inglese) scopriamo su norgeskart un sentiero che da Arabu porta a un bel laghetto.
Piove e ci fermiamo per la notte in un campeggio a Rauland.
GIORNO 4. RAULAND-MAURSET (230 KM)
Il giorno seguente, complice un tempo impietoso, decidiamo di costeggiare il lato occidentale dell’Hardangervidda, da Rauland a Eidfjord attraverso la strada 134 (approfittiamo di una sosta per prendere un sentiero che da bordo strada scende a uno dei tanti laghi), la strada 13 e la spettacolare cascata di Latefossen e, infine, la strada 7.
Sostiamo per la notte in un campeggio a Maurset.
GIORNO 5. ESCURSIONE ALL’HARDANGERVIDDA
La giornata promette bene e ne approfittiamo per immergerci nella natura aspra e selvaggia dell’Hardangervidda. Dalla strada 7, all’altezza di Dyranut, prendiamo una strada secondaria a pedaggio che termina al lago Tinnhylen (costo 110 NOK; si paga all’interno del gabbiotto con carta di credito). Dal lago, sono possibili diversi itinerari, alcuni anche di più giorni all’interno del parco. Calcolate bene le distanze perché ciò che sulla cartina sembra vicino, è solitamente distante kilometri e kilometri. Noi decidiamo di fare un giro ad anello di circa 20 km in piano passando dal rifugio Stigvbu (saliamo le basse cime dietro il rifugio per goderci la vista dall’alto), continuando per Byen e ritornando verso il lago.
GIORNO 6. HARDANGERVIDDA-GEILO-OVRE ÅRDAL (234 KM)
Caricato un giovane autostoppista israeliano, partiamo in direzione Geilo, dove facciamo scorta di viveri e un po’ di shopping tra i fornitissimi negozi sportivi della città. Proseguiamo lungo la strada 50 dove nuovamente veniamo sorpresi dalla grandiosità della natura. Ci fermiamo lungo la strada dove troviamo le indicazioni per un sentiero che conduce alla cima dell’Einsetnuten (3 km solo andata): dall’alto la vista spazia sul lago sottostante e il ghiacciaio dell’Hardanger Jokulen. Lasciamo la firma sul libro in cima.
Stop per la notte: campeggio a Hjelle, vicino a Ovre Ardal.
GIORNO 7. ESCURSIONE NEL JOTUNHEIMEN – UTLADEN
Lo Jotunheimen è forse il parco più famoso di tutta la Norvegia, con le sue alte vette e i paesaggi da cartolina. Decidiamo di esplorare una zona meno conosciuta del grande parco, il l’Utladen, dove pascoli e vallate anticipano le montagne innevate della parte centrale.
L’escursione parte da Hjelle (dove termina la strada che sale da Ovre Ardal) e sale a Vettismorki, Vetti e ridiscende in prossimità delle cascate di Vettisfossen, tra le più alte di tutta la Norvegia. Il trekking é di circa 20 km con 1000mt di dislivello. Un’alternativa più semplice è il giro alle cascate: 10 km andata e ritorno in piano, partenza dalla sbarra al termine della strada.
GIORNO 8. OVRE ARDAL – KROSBU – DOVRE (170 KM)
Giornata di spostamento attraverso alcune delle più suggestive strade panoramiche della Norvegia. Da Ovre Ardal al Turtagro Hotel è d’obbligo il percorso sul tetto di Norvegia, 33 km di puro incanto (strada a pedaggio, 80 NoK; pagamento con carta di credito alla sbarra). Dal Turtagro hotel la strada si collega con la celeberrima Sognefjellvegen (RV55), il percorso tra le cime e i nevai dello Jotunheimen.
Dalla strada partono moltissimi sentieri. Visto il poco tempo a disposizione, decidiamo di ammirare da vicino il ghiacciaio Smorstabreen: dal parcheggio del rifugio Krosbu, una breve passeggiata di 45 minuti conduce all’imbocco del ghiacciaio.
Proseguiamo lungo la strada 15 e, giunti a Otta, proseguiamo in direzione Dovre dove troviamo un campeggio per la notte.
GIORNO 9. DOVRE – ANDALSNESS – MOLDE – KRISTIANSUND (350 KM)
Il Romsdalen è un valle incuneata tra montagne rocciose che termina ad Andalsness, una vivace cittadina sul mare con bei negozi e un centro informativo. Le montagne del Romsdalen sono un vero paradiso per gli appassionati di arrampicata: al centro visitatori di Andalsness si trovano indicazioni per escursioni e personale molto disponibile. Qui c’è la più alta parete verticale d’Europa, il Trollvegen. Una deviazione in auto dalla E136 per la 63 consente di ammirare la montagna dalla parete opposta percorrendo i tortuosi tornanti del Trollstigen.
Proseguendo in direzione Trondheim, un passaggio dalla ultra fotografata Strada Atlantica a Kristiansund é d’obbligo.
Stop per la notte: campeggio a kyrksaeterora.
GIORNI 10, 11. KRYRKSAETEROA- KORGEN – NARVIK – TENNEVOLL (1066 KM)
Proseguiamo verso nord verso l’isola di Senja, oltre il circolo polare artico.
Le distanze da percorrere sono notevoli e la E6 è una strada ad una corsia spesso interessata da lavori in estate: consideriamo, dunque, due giorni di guida.
Ci fermiamo a Korgen, un vero paradiso per i pescatori. Il giorno seguente, prima di arrivare a destinazione, trascorriamo la notte in un campeggio a Tennevoll, oltre Narvik.
GIORNO 12. ESCURSIONE ALL’ISOLA DI SENJA
Finsness è la porta di accesso a Senja, la seconda più vasta isola della Norvegia. I paesaggi ricordano molto quelli delle più celebrate isole Lofoten, ma senza le tipiche casette rosse e i numerosi turisti.
Prendiamo la strada 86 – la strada turistica che attraversa l’isola tra suggestivi sali scendi – deviamo a destra per la 862 in direzione Skaland. Giunti a Berg, parcheggiamo vicino alla chiesetta bianca e prendiamo un sentiero che, in circa 8 km e 700 metri di dislivello, conduce alla cima dell’Husfjellet. Dall’alto si gode di una vista da brividi (le montagne sono a picco sul mare!) sul vicino Ersfjord e i Denti dei Giganti. Un’alternativa alla salita in cima consente di raggiungere, a circa metà strada, un bel punto panoramico.
Tornati al parcheggio, riprendiamo la strada 862 per visitare i fiordi di Mefjord ed Ersfjord, dove ci fermiamo per goderci il tramonto.
GIORNO 13. SENJA- VESTERÅLEN – ESCURSIONE
Un traghetto in servizio solo nei mesi estivi collega Gryllefjord a Senja con Andenes nelle Vesteralen (800 NOK; 1 ore e 40; due/tre volte al giorno alle ore 11 e alle 19). Arrivati sull’isola di Andoya – e abbandonata l’idea di fare whale whatching visti i costi elevati – optiamo per la tradizionale (ed economica) passeggiata. A Bleik prendiamo un sentiero che conduce in cima al Matinden (un’alternativa “bassa” consente di fare un giro ad anello e attraversare le spiagge bianche). Ancora una volta la vista ripaga la fatica della salita.
Concludiamo la giornata attraversando l’isola di Andoya per la strada 976 che, tra scogliere, fari e spiagge bianche, costeggia l’isola sul lato occidentale.
Ci fermiamo per la notte in un campeggio a Gullesfjordbotn
GIORNO 14. VESTERÅLEN- LOFOTEN – ESCURSIONE
Non possiamo non concludere il nostro weekend tra le isole del nord con una breve visita alle famosissime Lofoten.
Il tempo non è molto, ma riusciamo a concederci una visita al paesino di pescatori di Laukvik sull’isola di Austvagoya e a mangiare un ottimo merluzzo in un ristorante di Hanningsvaer.
Per goderci il tramonto scegliamo di fermarci a Hov sull’isola di Gimsoya. Un sentiero facile di un’ora e mezza conduce in cima all’Hoven da cui ammiriamo un tramonto rosso indimenticabile.
Ci fermiamo per la notte in un campeggio vista mare a Hov.
GIORNO 15. SVOLVAER- SKUTVIK – TROFORS (482 KM)
È ora di riprendere la marcia verso sud. Prendiamo il traghetto da Svolvaer in direzione Skutvik; vale la pena allungare di una mezz’oretta la traversata scegliendo la tratta con sosta a Skrova: il traghetto si intrufola in un fiordo e un paesino di pescatori molto suggestivo.
Avendo i giorni contati, decidiamo di riprendere la E6 per scendere verso Trondheim. L’alternativa – che ci siamo concessi lo scorso anno – é la Kystrikveien che da Bodo costeggia la costa occidentale: una via più lenta e costosa (per via dei traghetti), ma più spettacolare e scenografica.
Ci fermiamo in un campeggio a Strendene, nei pressi di Trofors, una zona selvaggia, con bei fiumi e foreste.
GIORNO 16. TROFORS – TRONDHEIM – HJERKINN (512 KM)
Riprendiamo la lunga discesa. Passata Trondheim, ci dirigiamo in direzione Oppdal verso Hjerkinn, uno dei punti di accesso al Dovrefjelle Nationalpark, il parco noto per la presenza del bue muschiato.
Hjerkinn é un punto di partenza per lunghe escursioni nel parco. Una facile camminata dal parcheggio più alto di Hjerkinn conduce allo Snohetta View Point, una moderna struttura panoramica da cui si ammirano le cime innevate del parco.
GIORNO 17. ESCURSIONE ALLO JOTUNHEIMEN – BESSEGEN RIDGE
Tentati dalla giornata splendida, decidiamo di regalarci un’ultima escursione nello Jotunheimen. Da Otta prendiamo la deviazione per la strada 51, anch’essa considerata, a ragione, una delle più belle strade turistiche del paese, in direzione Gjende. Da qui ci cimenteremo nel famoso Bessegen Ridge, un trekking di circa 17 km (solo andata) tra il rifugio Gjendesheim e il rifugio Memurubu, che costeggia alto il lago Gjende.
Le guide consigliamo di effettuare il Bessegen Ridge da Memurubu (che si raggiunge con una piccola barca a motore) a Gdjendesheim. Per evitare la folla, noi scegliamo il percorso inverso e prendiamo la barca alla fine del trekking (ci informiamo sugli orari al rifugio Gjendesheim; i biglietti si comprano a bordo).
Folla a parte, il giro lascia davvero senza fiato. Nel punto in cui il sentiero si assottiglia e diviene una cresta, la vista spazia su due laghi dai colori intensi.
Stanchi ma soddisfatti ci fermiamo in un campeggio a Bagn.
GIORNI 18, 19, 20. BAGN – LARVIK – HIRTSHALS (DANIMARCA) – LEGNANO.
La nostra avventura norvegese giunge ahimé al termine. Riprendiamo la guida in direzione Larvik per la E 16 e poi per la E 18. Il clima e i paesaggi sono decisamente cambiati. Da Larvik prendiamo il traghetto verso Hirtshals (Colorline, 4 ore; 150 euro circa).
Dopo due giorni di guida tra Danimarca, Germania e Svizzera, rientriamo in Italia. Arrivederci al prossimo anno, Norvegia!