Norvegia: Oslo-Bergen e poi via tra fiordi, ghiacciai, balene e lofoten

Oslo, bergen, fiordi, ghiacciai e isole vesterale-lofoten
Scritto da: seagull_sg
norvegia: oslo-bergen e poi via tra fiordi, ghiacciai, balene e lofoten
Partenza il: 13/08/2011
Ritorno il: 23/08/2011
Viaggiatori: due
Spesa: 2000 €
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Da due anni si voleva andare in Norvegia. Avevamo addirittura gia prenotato qualche campeggio, poi impegni di lavoro etc ci avevano fatto desistere. Finalmente a primavera, ritirato fuori quel piano di viaggio ed adattatolo alle nostre nuove esigenze siamo stati in grado di prenotare, in pratica gia’ tutto qua dall’Italia.

13 Agosto: LIVORNO-OSLO

Arriva il 13 Agosto tanto agognato e alle 6.00 siamo sul volo Livorno-Torp (sai com’e’ non posso mica metterci Pisa, visto la nota rivalita’ campanilistica). Viaggio ok. Dove si incontra un tizio di Firenze che va dalla moglie Norvegese che ci da un po di dritte su cibi e luoghi da vedere. Se prenotato per tempo il volo ha un prezzo accettabile, viene circa 150 euro tutto compreso andata e ritorno. Dopo le 3 ore di volo c’e’ da prendere il bus-navetta che impiega circa 1.45 minuti. Alle 11 siamo già in giro per Oslo. Pur non volendo volutamente passare dalle zone della strage, camminando per la via principale Stazione-PalazzoReale e’ impossibile non imbattersi nella Cattedrale, dove nel mese scorso si sono tenuti i funerali dei poveri ragazzi. C’e’ un prato pieno di rose rosse e bandierine norvegesi, davvero toccante. Ma come e’ possibile che la follia umana possa arrivare a tanto?? Trucidare 80 persone per lo piu’ ragazzi?? Da qui proseguiamo nel centro di Oslo che val sempre una visita, per poi andare a visitare il Radahus (Municipio) che avevo trovato in rete vale la pena visitare. E dalle foto che ho trovato lo consiglio. Purtroppo a noi e’ possibile visitare solo l’esterno dove c’e’ la storia lignea dei miti norvegesi, perche’ l’interno e’ chiuso fino al 12 Settembre per le elezioni.

NOTA: con le spalle al mare sulla destra dell’edificio c’e’ la mensa (aperta solo a pranzo) dei dipendenti, che e’ aperta a tutti. Prezzi buoni per insalatone, e pranzi veloci.

Si prende il battello del servizio pubblico e si va a visitare il Museo del KonTiki. Essendo stato all’Isola di Pasqua nel 2004 era una delle cose che mi ero imposto di vedere qui in Norvegia.

Il museo vale sicuramente la vistia, ci sono descritti i viaggi di Thoer Heyerdall in giro per il mondo a bordo di zattere, per dimostrare le sue teorie sulla navigazione e colonizzazione dei continenti.

E’ pazzesco pensare come abbia potuto affrontare gli oceani su queste zattere. E’ un museo che per le anime avventurose e con spiriti liberi e’ imperdibile.

Significativa la frase di Thor sulla parete esterna del museo: “confini?? non ne ho visti, ho solo sentito dire di uomini che se ne creano”.

Usciti si va a vedere il FrognerPark, dove in un parco bellissimo sono sparse centinaia di statue di Vigeland che rappresentano tutte le fasi della vita.

Il ritorno a piedi (lunghina) per la via dove sono le ville delle varie ambasciate. Per cena ci siamo presi a un minimarket dei gamberetti precotti e poi congelati (ce li hanno ovunque), oltre a limone e maionese. In pratica il piatto che ti servono in tutti i ristoranti… e mangiato sul molo del AkerBrygge, e’ piu’ caratteristico che seduti ai tavoli (oltre che sicuramente piu’ economico, basta comprarli un paio di ore prima per farli scongelare). Attenzione nel weekend dalle 18 in poi non vendono piu’ alcolici i supermercati!! Per cui ci siamo accontentati di acqua.

Per dormire, consiglio vivamente AnkerHostel (zona stazione). Prenotato con Booking.com, in pratica avendo visto che eravamo una coppia 40enne, che aveva prenotato camera privata con colazione nell’ostello (di cui comunque parlano tutti bene). ci hanno spostato all’adiacente hotel, medesimo padrone. Sapevo di questa possibilita’ dal sito, ma fin che non ne ho avuto conferma… invece, a parita’ di prezzo (circa 90 euro che per Oslo non e’ nulla) camera con TV, bagno privato, superpulita e una supercolazione la mattina con internazionale (salmone, aringhe etc.) e mediterranea che ci ha permesso di prepararci anche i panini per il pranzo.

14 Agosto: OSLO-BERGEN

Treno alle 8.30 che passa per vallate e in alto nella zona dei ghiacciai. Molti scendono a Myrdal per prendere la ferrovia per Flam, noi proseguiamo. Alle 1530 siamo a Bergen.

Il pomeriggio giro della citta’ vecchia con il quartiere tutto di legno. Caratteristico. Vale la pena anche la zona piu’ nuova, con un parco con fontane, e il monumento ai navigatori norvegesi. Poi bella veduta dalla sponda opposta del Bryggen. Cena di rito al mercato del pesce, dove si fa conoscenza con i ragazzi quasi tutti italiani che lavorano ai banchi. Ottimo il salmone selvatico (a me quello che arriva qui pare plastica e non piace molto, ma quello, cacchio se e’ buono!!!) e la balena. A primo impatto avrei detto che e’ da delinquenti. Poi mi sono informato prima di partire. Non e’ per scagionarsi, ma ci sarebbe da fare una lunga digressione sul fatto che ne cacciano solo una certa quantita’ prestabilita l’anno, e’ tutto super-regolamentato, e sono solo del tipo MinkyWhale, che ce ne sono in abbondanza (150.000) e non a rischio estinzione. Per loro e’ addirittura una carne meno costosa dei salmoni. Cmq, aldila’ di questo, viaggiare in un posto implica anche assaggiare cosa mangiano, e in norvegia la si trova anche in qualche supermercato!! Sa di carne, se affumicata e’ tipo la bresaola. Ma veramente buona e’ la braciolina cotta sulla piastra e condita dalla insalata di patate erbe e maionese, che con 75NOK (10 euro) la mangi, (sara’ il piatto piu’ economico della vacanza). A mio avviso e’ davvero buona. Non grassa come uno si aspetterebbe, con sapore di carne a tutti gli effetti.

Per dormire ci si appoggia a un affittacamere “astrid homestay” in pieno centro con colazione inclusa un po scarsina (caffe solubile pane e marmellata e salmone). Niente di eclatante, mediamente pulito ma spendere meno (120 euro) a Bergen sensa finire in una topaia e’ davvero ostico.

15 AGOSTO: BERGEN-SANDEFJORD

Mattinata sempre in giro per Bergen e colazione ancora al mercato del pesce. Dove si mangia il buonissimo granchio reale. Equivalente alla aragosta, anche come prezzo, veramente buono.

Poi auto a noleggio e via verso Leikanger sul Sandefjord. Il viaggio tutto sotto la pioggia, non ci fa apprezzare del tutto il lungo fiordo fino a Voss. Poi la strada sale per il Myrkdalsvegen che e’ un passo di montagna che e’ aperto solo di estate.

La strada passa per bellissimi boschi e poi su su fino ad una vallata che si puo’ ammirare dalla cima di una serie di tornanti verdissima, con una cascata proprio a fianco della strada. Alla sommita’ poi un altipiano brullo, con erica e per chilometri si incontrano solo poche macchine e casette sparse, e molte pecore. Si ha davvero la sensazione di essere nel nulla, e’ il primo contatto della vacanza con quella natura prorompente della Norvegia, e lascia il segno. Bello, bello.

La strada poi torna giu verso il fiordo a Vangsnes dove prima dell’imbarco si puo’ ammirare la chiesetta di legno (StavKirke) in perfetto stile Norvegese. Ci imbarchiamo e alle 20 siamo al campeggio a Leikanger dove prendiamo possesso della Hytta. Se ne utilizzeranno altre nella vacanze. Le casette sono davvero minute (saranno 6-8 mq) perfette pero’ per passare la notte. C’e’ il letto a castello a una piazza e mezzo sotto e singolo sopra, in un angolo un piano cottura con piastra elettrica e frigorifero. Nell’ altro angolo il tavolino. Davvero spartane, ma sufficenti e anche carine e con 350NOK (40 euro) ci si dorme in due: ma attenzione i lenzuoli sono a parte e ci vuole altri 150NOK(20 euro) per cui consiglio vivamente di portare un sacco a pelo. Solo alcune poi hanno i pentoli etc. Senno’ di solito vanno affittati a parte anche quelli. Per il bagno ci sono i servizi in comune, sempre pulitissimi ovunque si sia stati.

Noi avevamo deciso di arrangiarsi un po per pranzo e mangiare sempre fuori a cena per cui ci dirigiamo in un vicino ristorante (unico in zona aperto fino alle 22) dove si mangia in due un ottima zuppadipesce e piatto di costolette di agnello e un paio di birre. Totale sui 500NOK (60 euro). I piatti sono sempre superabbondanti in Norvegia e ne basta uno a testa, ma anche fermandosi li, con un birretta vai sempre su un minimo di 35 euro in su a testa. Il vino e’ intoccabile, sono minimo 40 euro per una qualsiasi bottiglia che magari da noi ne vale 10.

16 AGOSTO: SANDEFJORD-STRYN-GEIRANGER-TROLLSTIGEN-ANDALSNES

Alzata alle 8 e mi vado a cogliere delle ottime susine all’albero proprio accanto alla Hytta. Il campeggio e’ in un frutteto per cui mi prendo anche delle perine e meline davvero buone che alla fine saranno il nostro pranzo. Dopo Sogndal la strada si inerpica per tornanti dove si coltivano molte fragole e dove sui lati della strada ci sono rovi di lamponi. Ad uno ci fermiamo a fare una scorpacciata ed a prenderne per il pomeriggio. Si arriva ad un passo di montagna aperto solo durante l’estate e da li si passa in una vallata stupenda dove scorre un fiume formato da un soprastante ghiacciaio. Siamo nella regione del Jostedalbreen dove i ghiacciai abbondano. Se ne incontrano molti, che la strada ci arriva fin quasi sotto. Molto bello.

Scendendo lungo i tornanti in mezzo a boschi rigogliosi non faccio altro che guardare se ci son funghi. Alla fine mi decido a fermare la macchina e buttarmi un po’ dentro… tre minuti ed esco con un porcinetto ed uno bello grossotto sui 3 etti!! Ce ne deve essere un botto, il bosco e’ bello, umido e si sente il giusto odore. La passione mi spingerebbe a farne, ma che senso ha, se tanto non li potremo mangiare stasera?? Avrei voglia di farne per il gusto di stare nel bosco, per il gusto della ricerca e della loro scoperta, ma meglio lasciarne ad altri, ammesso che ci sia chi ne fa, perche’ sembra che invece non ci vengano i norvegesi. Mah??? Averne noi nelle nostre zone quel bendiddio!!

Proseguendo si scende al fiordo di Stryn, da dove la strada sale di nuovo. Anche qui guidare e’ uno spettacolo. Panorami davvero belli e un ora di macchina a causa delle molte fermate per foto si tramuta in molto di piu’. Si arriva ad un bivio che porterebbe tramite una strada sterrata a Grotli. So che e’ una delle strade panoramiche da fare, e’ anche indicata dalla segnaletica come strada panoramica, ma ci facciamo fuorviare da un tizio che e’ li che non ci scoraggia dicendoci che e’ sterrata e sembra perplesso. Devio per la via piu’ facile e me ne pento molto perche’ si fanno 3 tunnel di fila che ci portano in pratica a pochi km da dove saremmo arrivati, ma sensa ammirare troppe bellezze. Prox volta mi imporro’ di seguire il mio istinto. Da resoconti su internet so che quella strada e’ molto bella, ho visto le foto, la consiglio anche sensa averla fatta. , e’ si sterrata, ma molto carrozzabile, sara’ male di impolverare l’auto.

Cmq si arriva sull’altipiano che sovrasta il Geiranger e da questi alla “Geiranger Trollstigen” che e’ bella, molto, ma niente a che vedere con la vera Trollstigen, che e’ imbattibile. Mi puzza un po di truffa ai croceristi… mi sa che gli dicono che li portano alla Trollstigen e poi gli rifilano quella. Che e’ comunque bella, e ci sono una paio di balconi da cui fare foto spettacolari, ma che aime’ sono sovraffollati di turisti vocianti e di fretta e pullman. Da notare che lungo la strada c’e’ una minideviazione di pochi metri che fa fare un giro sotto un ponticello pieno di muschio davvero caratteristico. E’ giusto due minuti, ma dellle belle foto ci vengono. Il paese Geirager di per se non mi esalta, anche perche’ ci sono solo botteghe per turisti e un viavai di persone e pulmann. Lasciato il paese si fanno dei tornanti che portano direttamente ad un balcone con vista sulla parte stretta del fiordo e sulle cascate “7 sorelle”. La vista e’ la tipica cartolina della Norvegia e vale molte foto.

Si prosegue e dopo un traghetto e un po di strada dopo una sosta a vedere il Gudsbrandsjuvet che e’ un piccolo canyon in cui scorre un fiume, con rapide e cascatelle, si arriva alla Trollstigen (la scala dei Troll), abbiamo la fortuna di arrivarci alle 7 di sera, con poca gente… e’ uno spettacolo della natura.

Stanno costruendo una passerella (quasi terminata) che permette di passare su un fiume che proprio li crea una cascata, si prosegue, e ci si ritrova su un balcone che si affaccia sull’intera vallata con i suoi 11 tornanti sotto, il verde a perdita d’occhio fino al fiordo, ed alla destra una seconda cascata. (Attenzione per ora, in mezzo ai lavori che stanno facendo, non e’ benissimo indicato il balcone).

C’e’ poca gente, e ti senti quasi un aquila, viene proprio in mente quella sensazione ed infatti anche Ele mi dice che gli verrebbe voglia di volarci.

Si scoprira’ giorni dopo, vedendo un video alla TV che c’e’ chi (pochi al mondo ci riescono) lo fa gettandosi, dalla rupe per un volo di circa 1000 metri con solo delle miniali stile pipistrello, per aprire il paracadute a pochi metri da terra. E’ un posto MERAVIGLIOSOOOOO!!!

La sera si arriva al campeggio ad Andalsnes per la solita Hytta. Per cena non si trova nulla di un po tipico, per cui dopo un giro balocco causa indicazione sbagliata di un tizio, ci tocca dirottare su l’unica pizzeria al porto, dove hanno delle pizze gigantesce (che in due ci mangi) per un prezzo ragionevole intorno ai 15 euro. Chiaramente non va preteso troppo dalla qualita’, ma sono passabili.

17 AGOSTO: ANDALSNES-ATLANTIC ROAD-TRONDHEIM-BODO

Oggi son previsti molti km e per le 18 abbiamo l’aereo per Bodo, per cui ci alziamo prestino (intorno alle 7) e grazie ad un paio di traghetti, parecchie gallerie (molte sono a pagamento con il telepass) si arriva alla fine alla AtlanticRoad. La strada e’ stada costruita unendo con ponti otto chilometri di piccole isolette, e si snoda in mezzo al mare. Il ponte piu’ spettacolare e’ costruito con l’arco che forma una curva per sopportare le forti mareggiate. Da questo molti pescano perche’ la corrente di entrata trasporta molti pesci. Proprio mentre siamo li vedo un tizio tirare su in un botto solo (pescava con piu’ ami) 4 bei pescioni di un 30-40 cm, sono aringhe. Ne ha una bustata piena. Ma mi sa che lui e’ esperto, altri che son li non hanno preso molto per il momento. Piu’ avanti c’e’ un punto panoramico dove andiamo e ci sono degli ornitologi con tanto di cannocchiali. Ad un certo punto scovano l’acquila di mare. Sono gentili e ce la indicano e fanno vedere col binocolo. Il viaggio prosegue, verso l’aereoporto di Trondheim dove giungiamo non dopo aver sbagliato strada ed essersi incuneati nel centro della citta’ completamente invaso da lavori in corso ed aver rischiato molto concretamente di perdere l’aereo. Alle 20 circa stiamo atterrando a Bodo e si vedono in lontananza le Lofoten (con la Norway prenotato per tempo sono sui 70 euro a tratta). La sera si cena in un pub con una Wok di carne.

Comunque la Atlantic Road e’ bella, ma un po’ ci ha deluso, mentre guidi non ti rendi conto che sei nel mezzo al mare, ci vorrebbe poterla vedere dall’alto. Sinceramente risultera’ la cosa che ci ha sorpreso meno e, vale la pena vederla, se uno e’ in zona, ma non fare la grossa deviazione che abbiamo dovuto fare, sopratutto se uno poi va alle Lofoten dove ce ne sono una miriade di strade in mezzo al mare.

18 AGOSTO: BODO-SALTSTRAUMEN-TRANOYFYR

L’albergo e’ molto buono e una doppia prenotata su booking ci e’ venuta sui 100 euro con colazione superabbondante con uova in 3 maniere (sodo, sbattute, fruttata), aringhe in senape, Brunost (il tipico formaggio norvegese) e molto altro che ci permette di fare qualche panino per il pranzo.

Ci attende pero’ una mezza giornata da incubo. All’autonoleggio non ci vogliono consegnare l’auto perche’ nonostante si abbia in contanti 1000 euro e altrettanti in Corone, la carta non ha sufficente credito. In pratica richiedono il doppio del costo previsto come copertura ed il ragazzotto non si assume la responsabilita’. Si passa la mattinata all’ufficio informazioni (molto gentili) a cercare di metter su un PianoB in attesa che la banca dall’Italia sblocchi la situazione aumentanto la disponibilita’, ma cio’ potrebbe avvenire anche il giorno dopo. Dopo aver gia prenotato un albergo a Sortland dove arriveremmo in Bus alle 10 di sera con viaggio di 7 ore, si passa alle 14.45 per ritirare le valige che avevamo lasciato all’ufficio AVIS. Alle 15.15 abbiamo il bus, si dovra’ saltare la notte al Faro, una delle tappe piu’ desiderate di questa vacanza. E’ cambiato nel frattempo l’addetto, che e’ il responsabile dell’ufficio, gli spiego la cosa… e alla fine dice che si fida e che ci da lo stesso la macchina!!! Siamo felicissimi. Gli dico che lo bacerei!! Si mette a ridere e dice che diniega volentieri!! Alla fine dobbiamo ringraziarlo infinitamente, ha dimostrato una grande elasticita’ mentale nel risolverci il problema, e’ stato molto professionale sinceramente il ragazzotto bastava lo chiamasse o comunque mi dicesse che ad una certa ora potevo parlare con lui… comunque, consiglio vivamente a tutti di far innalzare momentaneamente il credito prima di partire. Siamo stati un po sprovveduti, e’ vero, ma giunti in Italia vengo a conoscenza di altri due casi di amici che hanno avuto il medesimo problema.

Ci dirigiamo al Saltstraumen. Qui si forma la piu’ forte corrente del mondo. A causa dei nostri disguidi con la carta si arriva con un ora di ritardo rispetto alla massima forza, pero’ e’ ancora possibile vedere come “tira” la corrente ed i mulinelli che forma fanno paura.

Il viaggio poi prosegue sotto la pioggia… che ci impedisce di godersi meglio una zona boscosa e con laghi che deve sicuramente valere la pena. Si sorpassa il pulmann che avremmo dovuto prendere e gli facciamo le pernacchie!! Alle 1930 si arriva al tanto agognato Tranoy Fyr. Le baie prima sono davvero belle con la bassa marea le alghe di colore rosso emergono e il contrasto cromatico con il celeste delle spiagge e’ eccezionale. Si perche’ sembrera’ strano ma qui ci sono spiagge bianche e acque cristalline da far invidia alla Polinesia. L’arrivo al faro sembra un film… c’e’ una passerella sugli scogli di circa 300 metri, che percorsa sotto la pioggierella rende l’atmosfera davvero suggestiva. Poi appena entrati nella locanda…. e’ davvero caratteristica!! Con le pareti in legno, le reti da pesca attaccate ai muri, le lanterne e le candele. Saremo al massimo in 8 all’interno, si mangia un super salmone con crema di mango (la cosa piu’ buona e particolare dell’intera vacanza) e fuori piove… e’ tutto molto suggestivo!! La camera idem, e’ pulitissima e con vista sul fiordo, e anche se semplice e con bagno privato al piano sotto va bene che sia cosi’, non mi sembrerebbe di esser in un faro se fosse piu’ elegante.

Alla fine ci siamo venuti, nonostante si sia rischiato molto di non riuscirci, e siamo davvero contenti. Noi lo consigliamo vivamente per altro il prezzo e’ accettabilissimo, intorno agli 80 euro la doppia e per chi gli vuol dare un occhiata… http://www.youtube.com/watch?v=FCIN5eM5EKU

19 AGOSTO: TRANOYFYR-ANDENES

Colazione super nella locanda e poi si va fuori per le foto visto che non piove. Il padrone ci fa fare anche la visita alla lanterna. Il posto e’ davvero bello e richiederebbe restarci piu’ tempo. Magari per pescare anche proprio li sotto, visto che dice il gestore sia molto pescoso.

Alla fine ci mettiamo in viaggio verso Andenes. Si prende il traghetto Bognes-Lodingen (attenzione: questo a differenza di altri che ci sono in continuazione, effettuando un tragitto piu’ lungo c’e solo ogni un paio di ore conviene consultare prima gli orari) e si prosegue in auto verso le Vesteralen alla volta di Andenes, sempre sotto la pioggia. Si passa dalla costa lato est e anche qui li scorci sono davvero belli. Giunti in orario per la gita alle balene ci dicono che e’ stata annullata causa poche presenze. Si storce il naso, ma abbiamo la possibilita’ di farla l’indomani, e si rivelera’ anche una fortuna. Si dirotta allora sulla visita di Bleik, paesino affacciato sul mare con un bella isolotta a rupe triangola di fronte ed una lunga spiaggia bianchissima invasa dai gabbiani dove facciamo una passeggiata. Molte foto. Poi si va al campeggio a Stave dove abbiamo una Hytta con vista oceano e spiaggia bianchissima di fronte. Molto bello anche la vallata verdissima che si estende dietro. Ci prenotiamo una delle pozze con idromassaggio privato all’aperto vista oceano, e ci passiamo un oretta e mezzo sorseggiando coca e succo di frutta (aime’ la birra non l’avevamo). Non economicissimo (30 euro) ma vale davvero la pena.

Il campeggio e’ pulitissimo e tenuto molto bene, i servizi sono lindi. http://www.stavecamping.no/

La sera si torna ad Andenes per cena e si va al “Groennbune” vicino al museo delle balene che e’ molto carino, su delle palafitte verdi. Ci si mangia una Fiskesuppe (minestra di pesce) eccezionale e’ incredibilmente abbondante, poi io un bel pezzo di salmone alla griglia, ed Ele lo stoccafisso con le patate ed il pomodoro (come si fa anche a Livorno). Le porzioni sono buonissime e incredibilmente enormi tanto che si lascera’ (mai capitato in vita) dello stoccafisso ed il prezzo in linea con gli standard norvegesi (cioe’ sui 40 a testa). Io lo consiglio vivamente.

20 AGOSTO: ANDENES-SANDSLETTA

Sveglia e via di nuovo ad Andenes. La montagna che sovrasta il paese di Bleik e Andenes mi piace molto. Si arriva al WhaleSafari, prima dell’imbarco un interessante visita guida al museo. Ci spiegano cosa andremo a vedere in mare, le differenze tra Balene e SpermWhale etc. E’ interessante e propedeutico alla gita in mare. Poi si e’ preso il battello e ci siamo diretti in mare. Dopo appena 20 minuti si e’ trovato la prima SpermWhale (che sarebbe il nostro Capidoglio). Li riescono ad individuare con i sonar, per i suoni che emettono durante la caccia. Ed e’ spettacolare la vicinanza a cui si arriva e poi vedere immergersi questi bestioni di 20 metri, con la classica pinnona che viene fuori dall’acqua. Per la prima mi sono sbizzarrito in foto, ma le successive mi son voluto godere il momento a “occhio vivo”.

E’ davvero una cosa emozionantissima. Si e’ poi avuto fortuna perche’, rispetto al giorno precedente che si sarebbe dovuti andare: la barca era piu’ piccola, silenziosa (e anche piu’ tipica) e quindi permetteva di avvicinarsi di piu’. Poi le balene avevano deciso di entrare nel fiordo, rispetto al solito e’ quindi stato piu’ veloce vederle e quindi ci ha permesso spendere piu’ tempo nell’avvistamento che non nella ricerca, inoltre essendo ad appena 5 km da costa si vedeva il fiordo, le montagne , il faro etc. Davvero bello, bello. Se uno va da in Norvegia non deve farselo mancare. Alla fine ne abbiamo viste 6 e siamo scesi di barca dopo un 3 orette davvero eccitatissimi. Sulla barca peraltro servono the e biscotti ed una buona zuppa di verdura.

Col biglietto delle balene siamo poi andati al museetto delle Aurore Boreali. E’ spiegato come si forma il fenomeno, poi ci son dei video belli da vedere, qualche bella foto e un po di storia degli studi. Non e’ molto grande e potrebbe esser meglio, ma una visita di mezzora visto che e’ compreso nel biglietto delle balene…

Si e’ poi presa la macchina e percorsa la costa ovest delle Vesteralen. Ripassati a Bleik e Stave che ogni volta ti impongono una sosta per le foto. E poi giu’ giu’ in un susseguirsi di baie con acque cristalline, montagne a picco sul mare e prati di erica. Mi son piaciute un sacco queste Vesteralen!!!

Attraverso un tot di tunnel di cui alcuni sottoacqua, e un po di ponti tra cui uno sul TrollFjord di arriva nelle Lofoten. Si lascia la E10 per una piu’ panoramica R82 in direzione Laukvik, ma passando da Fiskebol. Avevo visto su internet che era piu’ bella, ed infatti anche qui ci sono degli scorci davvero belli, e si costeggiano paesini e fiordi con bambini che giocano per strada e ci salutano. Lungo un breve tratto che e’ sterrato si vede una aquila di mare che vola in mezzo agli alberi. Siamo passati di qui anche perche’ so (dalla rivista Meridiani) che vicino a Laukvik abita un tizio che ha messo su un centro ricerche sulle aurore boreali. Ci voglio passare, cosi’ giusto per curiosita’, sensa magari nemmeno entrare, ma a Laukvik non lo troviamo, ma abbiamo modo di vedere abitanti vestiti a festa per un matrimonio… quasi quasi, nonostante odi i pranzi di matrimonio, mi faccio invitare, per risparmiare la cena J . Il tizio non si trova, ma si trova uno che vende di tutto un po raccattato dal mare: legni, boe, e ossa di balene etc. Molto caratteristico. Alla fine invece si trova la casa dove abita il tizio ma non c’e’ nessuno… ci dirigiamo verso il campeggio, e mentre fo delle foto alle mucche che camminano in mezzo di strada, te lo vedo li in bici con la moglie con la sua faccetta a folletto (lo avevo visto sulla rivista) che pedala con la moglie. Vai a vedere il caso.

Alla fine si arriva al campeggio dove si prende la solita Hytta. Il campeggio Sandsletta e’ molto ben attrezzato, con bagni puliti, un bel ristorante con cucina tipica, e hytte predisposte anche per portatori di handicap. Si cena con un buon baccala’ e un buon budino di rabarbaro. Si scopre che il campeggio offre anche gratuitamente le canoe per le gite, una bella casetta in legno con focolare sempre acceso e molti tavolini per la cena, sauna e idromassagio (anche se non privato) per i propri clienti. E’ davvero un posto che varrebbe la pena fermarsi qualche giorno, e organizzare una fungata o una pescata per cuocersi la roba al BBQ.

21 AGOSTO: SANDSLETTA-PAESI LOTOTEN-HAMNOYA

La mattina si parte alla volta della E10 che con varie tappe nei vari paesini delle Lofoten ci portera’ ad “A”. Si passa per Svolvaer, che vuoi anche la giornata di chiusura essendo Domenica, ci dice ben poco. Facciamo poi una piccola deviazione dalla E10 per andare ad Henningsvaer. La strada per raggiungerla e’ molto bella, con affacci sul mare e le montagne a picco su cui si dilettano alpinisti. Si passa per il ponte che collega il paese alla terra ferma e si iniziano a vedere i tipici essiccatoi di legno per lo stoccafisso. In paese si nota che la stagione volge al termine, per la poca presenza di turisti, che mi immagino dalle dimensioni del parcheggio, in piena estate devono assaltare il paese. Per fortuna invece c’e’ poca gente che ci fa apprezzare il canale con le palafitte e le casette colorate con le barchette. Proseguiamo poi per Nusfjord. Al paese si arriva attraverso un fiordo, dove c’e’ l’allevamento di merluzzi, o salmoni, bo? Anche qui per fortuna pochissima gente, e non si deve neppure pagare il biglietto di ingresso che solitamente andrebbe pagato. Il paese e’ uno scriocciolo rosso di casette e magazzini per produzione dello stoccafisso. Mi immagino come deve perdere di fascino quando invaso dai turisti. Invece abbiamo il tempo di incontrare l’ormai “famoso su internet” (come dice lui) torinese che vive qui da una trentina di anni e produce braccialetti e scambiarci due chiacchere. Effettivamente come lui dice le :Lofoten andrebbero vissute con piu’ calma. Potersi fermare per qualche giorno per pescare, andare a funghi, mirtilli etc. Altrimenti si rischia soltanto di fare una serie di paesi, alla fine molto simili tra loro e tornare a casa con la sensazione: “ma sono solo casette rosse”. In realta’ anche soltanto qui con la pioggia si puo’ vedere degli scorci molto caratteristici. C’e’ l’emporio del paese che sembra li immobile da inizio ‘900, caratteristico davvero, vale la pena sicuramente entrarci e rubare due foto, con il bancone e la credenza di legno originali antichi ricorperti di mille cose e scatolette dalle mille etichette colorate. Davvero carino… basta non mangiare “il tipico snack delle lofoten”. Voglio fare l’esperimento, ne compro una bustina, che li vendono insieme ai dolciumi, e’ merluzzo essiccato da masticare come fossero caramelle. A mio avviso e’ immangiabile, sembra di ciucciare un calzino puzzolente. E dire che in Norvegia si trova in ogni bottega… mah?? Fatte altre foto al pontile, le teste di merluzzo ad essiccare etc. Si scappa anche perche’ la pioggia si rifa’ intensa. Si prosegue per Ramberg dove c’e una spiaggia bianca da sogno. Mare cristallino. Mi ripeto sembra di essere in Polinesia. Peccato che la pioggia non ci permetta di fare una camminata, e ci limitiamo a prendere un po di sabbia per la collezione di sabbie dei posti visitati che ho a casa.

Da Ramberg, sempre con soste ogni poco per raccogliere con foto, scorci di montagne che si buttano in mare, angoli di fiordi con casette colorate che si specchiano in mare etc, si prosegue verso Reine. A Reine si arriva tramite una serie di ponti che collegano isolette. Prima di uno di questi (dovrebbe essere sull’isola di Kvalvika), sulla destra, proprio al semaforo che regola il passaggio sul ponte c’e’ una “farm” per la produzione di trote, salmoni e merluzzi. E’ molto caratteristica, ha anche lo spaccio dove e’ possibile comprare tutti questi tipi di pesci e la balena affumicata(a un terzo del prezzo rispetto a Bergen). Inoltre sul retro, con vista stupenda sul fiordo hanno creato una zona tutta in legno, con reti, e reperti marini dove consumare i panini che e’ possibile farsi fare allo spaccio. Non ci facciamo mancare un bel panino con i gamberetti, davvero buono. Anche qui allo spaccio, e al capannone dove sono appese teste di merluzzo gigantesche, si sprecano le foto per come il posto e’ caratteristico. Reine e’ invece su una penisoletta con il mare aperto verso est ed abbracciata a ovest dal mare che si insinua e forma come un lago e le montagne a picco. Il paese e’ un minimo piu’ grande e anche qui ci sono le casette di tutti i colori e la foto dal punto che sovrasta il paese e’ d’obbligo. Molti fanno kajak ed altri sport. Alla fine della strada, il nome significa proprio questo, arriviamo al paese di “A”. Qui il paese e’ completamente formato da casette rosse. Tra l’altro dice, (sara’ vero?) che fossero rosse perche’ per risparmiare, ed avendo solo quella materia prima a portata di mano, nei tempi antichi le colorassero col sangue di balena. Chi invece col tempo si arricchiva per far mostra del suo stato sociale le faceva tingere con altri colori. Il paese e’ un chicchino. L’odore penetrante dei pochi merluzzi che sono ad essiccare, ma che sono sufficenti ad impregnare l’aria del loro caratteristico odore (non mi posso immaginare come facciano a febbraio-marzo al clou della pesca quando le intere isole sono coperte di merluzzi a seccare) che ti resta addosso. Il paese e’ davvero carino, anche qui ci sono un paio di botteghe davvero caratteristiche, tra cui il vecchio fornaio. C’e poi il museo dello stoccafisso che pero’ non visitiamo e quello della pesca, che vediamo solo la parte esterna con le barchette che anticamente usavano. Si accenna anche al Maelstrom e al Krugen, i due mostri temuti dai marinai di queste parti. Il primo, la forte corrente che con gorghi inghiottiva le barche ed i pescatori, il secondo, il calamaro gigante, terrore di tutti i mari, che le leggende volevano capace di catturare con i suoi tentacoli intere navi. La visita al paesetto prosegue verso le Rorbuer (quelle che si trovano in ogni depliant della Norvegia) dove c’e’ anche un ristorante, che pero’ mi fa un po’ il che di “ricostruito per i turisti”, mi sa poco di “vero”. “Di originale invece ci sono sicuramente quei pescioni laggiu’!!!” esclamo io. Infatti le rorbur sono spesso affittate con camino interno, bancone per la pulizia del pesce e barchetta inclusa nel prezzo a gruppi di pescatori che qui hanno molto da divertirsi. Da una di queste barchette stanno scendendo 4-5 uomini, che dalla parlata presumo russi, che stanno scaricando una valanga di pesce. Si va laggiu’ a curiosare e ci dicono che i tre merluzzi piu’ grossi sono di 20-17 e 16 Kg rispettivamente, sono bestie di almeno 1 metro e venti con bocche enormi. Il tizio per sorreggere (a fatica) il pesce in piedi per la foto e’ costretto a mettere un braccio (dico un braccio) tra le branchie e lo tira fuori dalla bocca. Ci sono poi altri piu’ piccoli (uno su una decina di kg e altri tutti almeno di 5-6 per un totale approssimativo di un centinaio di kg di pesce!!! E tutti in una sola battuta, con lenze!! Che ben di Dio. Non mi piace pescare (almeno a Livorno), ma questa cosa mi affascina moltissimo e penso che qui sia davvero un gran divertimento!!

Si va verso l’ostello “Eliassen” sull’isola di Hamnoya che ha una posizione invidiabilissima. Su una isoletta delle piu’ belle, con una delle viste piu’ mozzafiato delle Lofoten, proprio sotto un monte a picco dove vediamo sparire il sole. L’ostello di per se non e’ drammatico, pero’ non e’ che sia dei piu’ lindi. Piu’ che altro c’e’ un maledetto letto matrimoniale di legno che ad ogni movimento scricchiola. E anche la pulizia della camera (tappeto, sotto il letto etc, le lenzuola erano ok) non e’ proprio impeccabile. C’e’ per chi lo volesse, uso della cucina e internet gratutito. La cosa davvero carina e’ la locanda che c’e’ li a pochi metri, sempre su isola di Hamnoya. E’ gestita da una ragazza davvero gentile ed e’ molto caratteristica. Vera, non artefatta ad uso dei turisti, dove abbiamo mangiato del buon salmone e la specialita’ “tosc-tongue” vale a dire, lingue di merluzzo fritte, che sono un po pesantine, ma buone. Buonissimo anche una specie di budino fatto con fiocchi di avena immersi nel cioccolato e con sopra crema di frutti di bosco. Con la birretta, si resta sempre sulle ormai consuete 35 euro a testa. Ma il posto lo consiglierei. Si va a letto alle 23 ed e’ sempre abbastanza giorno.

Anche le Lofoten ci lasciano una bella impressione, forse un po’ piu’ “addomesticate” e ad uso dei turisti delle Vesteralen che mi son sembrate forse anche piu’ aspre, ma belle davvero.

22 AGOSTO: MOSKENES-BODO-OSLO

Alzataccia alle 4.30 per premndere il traghetto alle 6, ed e’ gia’ giorno. Il traghetto lascia il porto di Moskenes tra il vento e un po di pioggia, ci allontaniamo guardando un ultima volta le Lofoten con le loro guglie che si buttano in mare e le tre isolette che sono distaccate dal resto del arcipelago, regno incontrastato del Maelstrom e degli uccelli marini. Mi immagino la’ sia ancor piu’ affascinante passare dei giorni tra boschi e mare. Il traghetto in 3 ore ci porta a Bodo. Nota: dovendo andare in bagno alla fine del viaggio, li ho trovati perfetti, lindi. Mi viene da fare la considerazione su come li avrei trovati in Italia in un qualsiasi nostro traghetto dopo 3 ore di viaggio!!!

A Bodo dopo aver consegnato l’auto e aver di nuovo stra-ringraziato il tizio per averci permesso questo nostro viaggio (gli abbiamo anche chiesto il nome per mandargli un piccolo presente dall’Italia) si gironzola un po per comprare qualche regaletto culinario: Salame di Renna, Brunost, insalata di patate, da portare ai parenti. Alle 15 ci imbarchiamo in volo e si giunge a OsloGardemor dove prendiamo il treno veloce per Oslo centrale (ne parte uno ogni 10 minuti, ci vogliono su 20 euro a testa, costa quasi piu’ del volo interno). Alle 18 siamo in centro dove acquistiamo qualche souvenir e poi si va a cena sul AkerBrygge, che effettivamente con l’affaccio sui velieri e la fortezza regala una bella vista. Si cena al “Albertina” con gamberetti da sgusciare Ele e Salmone io. Ce la caviamo con un prezzo non superiore ad altri posti e la roba era buona. Si torna a dormire al Anker Hostel, che di nuovo ci deliziano mettendoci a pari prezzo nell’hotel. Davvero bella questa cosa.

23 AGOSTO: OSLO-LIVORNO

Altra alzataccia alle 4.30 per bus alle 6 che ci porta all’aereoporto. Al hotel sono gentili e ci preparano anche il cestino visto che non faremo colazione. Con 10 minuti a piedi siamo al terminal dei bus (accanto alla stazione) dove al deposito bagagli avevamo lasciato le valige per non avere ingombro (sono 40 o 60 NOK uno sgabuzzino dove ce ne entra almeno 3 per 24 ore).

Sul volo c’e’ una nutrita comitiva di anziani norvegesi che se vengono alle terme a Montecatini ed in giro per la Toscana. Sembrano bimbi in gita… spensierati e chiassosi, la hostess fa fatica a farli star buoni e zitti mentre impartisce le istruzioni di sicurezza. E’ proprio vero, la vita e’ come un ciclo…

Atterraggio puntuale, ci sono 42 gradi!!! Sara’ il caso di iniziare a levarsi i vari giubbotti, felpa, maniche lunghe e sciarpetta…

CONSIDERAZIONI:

La Norvegia, si sa, e’ cara, non tanto per dormire (che affittando Hytte portandosi il saccoapelo con 40 euro in due, o anche in piu’, si dorme) quanto per il mangiare, ed enormemente per l’auto a noleggio.

Per poter visitare bene alcuni posti reputo comunque fondamentale affittarla. Il postale non puo’ portarti sul ghiacciao che crea il fiordo. Il pulmann non puo’ fermarsi nei mille posti dove uno si ferma per fare le foto. Una soluzione, avendo tempo sarebbe partire dall’Italia con un camper. Altrimenti per godersela appieno un budget minimo di 1600-1700 e’ da mettere in preventivo

A pranzo uno si arrangia coi supermercati (KiWi e Rama i piu’ economici) . La cena standard va sui 35 euroda cui e’ difficile discostarsi, ma visitare e vivere un paese nella mia concezione implica anche testare il suo cibo, pertanto quelle poche decine di euro in piu’ alla fine del viaggio (visto che comunque anche un semplice kebab va sui 8-9 euro e una birra idem, una pizza sui 15) vanno messe in preventivo.

I Norvegesi mi son sembrati cordiali e sicuramente piu’ sereni, e civili di noi. Passare sulle strisce non e’ un impresa, anzi inchiodano appena ti vedono. Inoltre nei posti pubblici la pulizia che si riscontra e’ notevolmente piu’ alta che da noi. In terra non c’e’ una carta, tantomeno una bottiglia di plastica (visto che se le porti al supermercato te le pagano, sarebbe un idea anche da noi). Gli italiani avrebbero molto da imparare in quanto a senso civico.

La natura la fa da padrone, e’ tutto bellissimo, ma in particolar modo mi ha colpito e reputo imperdibile la Trollstigen e la via che ci arriva tramite i ghiacciai, l’avvistamento delle balene e la natura forte delle Vesteralen con i suoi picchi, le sue brughiere e le sue spiagge (Bleik e’ bellissima).

Per quanto riguarda le Lofoten, sono molto molto belle, merita non dar retta a chi dice “in un giorno vedi tutto”, ma viceversa assaporarle con almeno 3 giorni, vissuti gironzolando in cerca di funghi, lamponi, mirtilli, e pescando dei gran bei pescioni, che uno si fa in una casetta o hytta fornita di barbeque. Viverle un minimo da Norvegese e non da turista.

Una citazione particolare per il TranoyFyr: e’ il posto dove per primo tornerei, ritornando in Norvegia. Anche qui sarebbe bello starci almeno un paio di giorni, a fare…. nulla…. anche solo leggere in fronte al mare e assaporare la buonissima cucina della locanda.

Avendo soldi e tempo poi… resterebbe il sogno di un viaggio in inverno, febbraio-marzo, quando fa un freddo barbino, ma e’ in pieno svolgimento la migrazione dei merluzzi, per cui si fanno pesche miracolose, e’ possibile vedere le orche… e se si e’ fortunati, (ma dice neppure troppo) una delle cose piu’ affascinanti della terra: l’aurora boreale.



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