Norvegia on the road 5
PRIMO GIORNO, DOMENICA 19 AGOSTO: TORP-MANDAL
Dopo aver progettato per benino il nostro viaggio in Norvegia, partiamo dall’aeroporto di Bergamo alle ore 10.30 del mattino e, con un’ora di ritardo, atterriamo a Oslo Torp intorno alle 14.30. Ci dirigiamo subito verso l’agenzia di noleggio auto che dista pochi minuti a piedi dall’aeroporto, e qui ci consegnano la nostra auto, prenotata anticipatamente dall’Italia. Scambiamo gli euro in corone e finalmente partiamo alla volta della Norvegia!
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Ad attenderci la temperatura è migliore delle aspettative, siamo sui venti gradi, il cielo però è piuttosto nuvoloso e a tratti piovoso. La meta della giornata è la costa Sud con destinazione Mandal, paese più meridionale del Paese, dove faremo sosta per la notte.
Percorriamo così alcuni km in terra scandinava e la prima tappa del tragitto è Lillesand, che insieme a Grimstad e Risor, formano le “tre città bianche” della Norvegia; in effetti le casette di legno posizionate di fronte al porticciolo circolare sono tutte bianche e graziose. Ci colpisce subito l’atmosfera tranquilla e silenziosa, pochissima gente in giro, case molto curate e giardini perfetti. Sarà il life motiv che ci accompagnerà in tutte le visite dei paesi norvegesi, silenzio e tranquillità. Visitiamo la Stavkirke e apprendiamo che in Norvegia, tutte le magnifiche chiese di legno hanno di fronte il camposanto, e architettonicamente parlando sono davvero molto belle.
Proseguiamo verso Mandal, dove arriviamo intorno alle 19.30. Pernottiamo in un alloggio trovato su airbnb molto particolare, una vecchia prigione ristrutturata e trasformata in struttura ricettiva, è dotata di cucina in comune e le stanze erano le vecchie celle di una volta. È stato molto divertente soggiornare qui e decisamente piu’ economico rispetto le altre soluzioni. La visita alla cittadina ci fa scoprire una piccola Notting Hill norvegese, casette anche qui tutte bianche e stradine acciottolate, davvero incantevole. Mandal ha anche una bellissima spiaggia che noi non vediamo vista l’ora tarda e una grande stavrkirke. Noi ci avventuriamo sul promontorio che ci da una vista mozzafiato della città distesa su un mare costellato di isolette, sicuramente diverso dal mare dei fiordi, ma allo stesso tempo profondamene norvegese.
SECONDO GIORNO, LUNEDÌ 20 AGOSTO: COSTA MERIDIONALE- PREIKSTOLEN
L’indomani lasciamo la “prigione” e proseguiamo verso il Pulpit Rock attraverso la bellissima strada costiera della Norvegia meridionale. Ci fermiamo a Jossingfjord con l’intenzione di trovare e fotografare le famose due casette incastonate nella roccia, ma incredibilmente non le troviamo nonostante il paese sia piccolino, ma la sosta ci permette di ammirare la bellezza di questo incantevole e tranquillo fiordo, protagonista anche di un fatto storico durante la seconda guerra mondiale, il cosiddetto incidente dell’Altmark.
Durante il tragitto affrontiamo anche la nostra prima minicrociera in traghetto, in effetti in questa parte della Norvegia per forza di cose o ci sono ponti o traghetti, in quanto molto spesso la strada si interrompe e compare il fiordo da attraversare. Comunque verso l’una arriviamo nel parcheggio del Preikestolen, insieme a tanti altri turisti intenzionati a raggiungere la vetta di una delle più famose attrazioni della Norvegia il Pulpit Rock o Preikestolern. Le indicazioni danno due ore di marcia per salire e due per scendere, ma se abbastanza allenati si arriva tranquillamente in un’ora e mezza. È necessario però equipaggiarsi di scarponi e abbigliamento adeguato perché in alcuni tratti il terreno è scivoloso e anche abbastanza ripido, ma alla fine ci si trova di fronte a una vista meravigliosa. Una roccia alta 604 metri a strapiombo sul Lysefjord, da vertigini!! Merita davvero andare fin lassù e godersi la vista dall’alto del fiordo in tutta la sua maestosità. Siamo stati anche molto fortunati perché il tempo ci ha assistito in tutto il percorso. Le foto sono di rito, magari anche non troppo vicino allo strapiombo che come molte attrazioni norvegesi non è dotato di protezioni.
Alle cinque siamo di ritorno al parcheggio e ci dirigiamo verso l’alloggio prenotato sempre su airbnb a Tau.
TERZO GIORNO, MARTEDì 21 AGOSTO: EIDFJORD
Ci svegliamo di buon’ora per raggiungere Eidfjord, un paese adagiato su un bellissimo fiordo. Il tragitto sarà piuttosto lungo, ma mai come in norvegia il viaggio è la vera destinazione, tra i blu dei fiordi e dei laghi e il verde dei prati. Il tempo è altalenante, tra sprazzi di sole e pioggia sottile, la temperatura si aggira intorno ai 13/14 gradi. Ci fermiamo in un minimarket per acquistare il pranzo, e ogni volta ci accorgiamo quanto sia cara la Norvegia, qualsiasi cosa costa il doppio (quando va bene) rispetto all’italia!
Durante il tragitto proprio lungo la strada ci imbattiamo sulle maestose cascate di Latefossen, due cascate che diventano una sola nebulizzandosi all’impatto. Ovviamente ci fermiamo per ammirarle da vicino e fotografare questo spettacolo della natura. Riprendiamo la marcia e ci inoltriamo in un paesaggio incantevole, a sinistra il fiordo e a destra frutteti a volontà. In questo tratto della Norvegia, notiamo lungo la strada piccole casette di legno con sacchi o pacchettini di frutta, in questo caso visto la stagione, mele e prugne. Sono in vendita, si può prendere la frutta che si vuole e lasciare i soldi nell’apposita cassettina, senza nessuno che custodisca il tutto. Ancora una volta le usanze norvegesi ci sorprendono non poco.
Nel pomeriggio arriviamo a Eidfiord, ci sistemiamo nel nostro piccolissimo cottage di legno trovato su booking.com e ci dirigiamo verso le cascate di Voringfossen che sono davvero impressionanti. Ci sono due modi per ammirarle, o dall’alto, parcheggiando nel comodo piazzale dell’albergo qui ubicato, dove una bella passerella permette di ammirarle in tutto il loro splendore o dal basso, intraprendendo una passeggiata nei sentieri, in mezzo al bosco sottostante. Noi consigliamo di intraprendere anche quest’ultima passeggiata con tanto di ponte tibetano , perché permette di ammirare molto da vicino la cascata e farsi così una bella doccia di natura norvegese… se la giornata è bella, come fortunatamente abbiamo trovato noi, i giochi d’acqua col sole creano anche uno arcobaleno molto scenografico.
Ritorniamo al nostro piccolo cottege con angolo cottura, ceniamo e ci regaliamo una passeggiata serale sulle sponde di Eidjord nella zona campeggi. La tranquillità e il silenzio, nonostante gli innumerevoli avventori dei camping, regnano come sempre sovrane. Un’oasi di pace pura.
QUARTO GIORNO, MERCOLEDÌ 22 AGOSTO: BERGEN
Oggi Bergen ci aspetta, facciamo colazione e poi via, alla volta dell’antica capitale norvegese. Il tempo si preannuncia subito a nostro sfavore, infatti tempo mezz’ora e ci troviamo sotto una pioggia torrenziale che ci accompagnerà almeno fino al primo pomeriggio. Lungo il tragitto ci fermiamo per ammirare le cascate di Skjervsfossen, che sono anch’esse lungo la strada. Ci armiamo di poncho e ombrelli e andiamo a vederle da vicino, bellissime, ma siamo già belli fradici!
Torniamo in auto e verso mezzogiorno giungiamo a Bergen, parcheggiamo nei dintorni dell’hotel prenotato da casa e ci dirigiamo verso il famosissimo quartiere di Bryggen che si estende sulla sponda orientale del porto. Purtroppo la pioggia è ancora presente e davvero torrenziale, non ci permette di fare alcunché se non di prenderci un’ altra lavata colossale.
Apprendiamo in seguito che Bergen è la città più piovosa d’Europa, piove 290 giorni all’anno e il nostro era uno di quelli! Decidiamo di pranzare al Burger King e poi di andare in albergo ad asciugarci, col morale uguale al tempo: pessimo. Nel primo pomeriggio non crediamo ai nostri occhi ma la pioggia è diminuita di intensità, usciamo e proviamo ad andare a prendere la Floibanen, la funicolare che porta al monte Floyen e che regala un panorama della città che consiglio di non perdere.. Le nuvole si sono diradate e così ci godiamo lo spettacolo agognato. Bergen è cinta da sette colline e da sette fiordi, che donano alla città un fascino ammaliante. Dalla cima del monte Floyen partono anche molti sentieri escursionistici che si addentrano nella foresta, noi ne percorriamo uno per qualche minuto e poi scendiamo. Ritorniamo nel quartiere di Bryggen con i suoi edifici di legno colorati indiscutibilmente suggestivi e gironzoliamo un po’ per la città che è una delle più belle in assoluto, anche con la pioggia. Molto suggestiva la stavkirke che domina la città.
A Bergen ci concediamo anche l’unica cena in ristorante della vacanza e assaggiamo piatti tipici norvegesi.
QUINTO GIORNO, GIOVEDÌ 23 AGOSTO: FLAM E MYRDAL
L’indomani lasciamo Bergen e ci dirigiamo verso la prima meta della giornata: Stegastein, un trampolino panoramico in legno di pino che si sporge su uno dei fiordi più belli della Norvegia: Sognefjorden. Si arriva percorrendo la cosiddetta Strada della Neve, strada a doppio senso di marcia che sale con stretti tornanti fino a 1300 metri per poi arrivare a Laerdal. Per fortuna il belvedere di Stegastein è a 8km partendo da Aurland, per fortuna perché nonostante la strettezza della strada passano molti autobus dei crocieristi che fanno dannare nel passaggio! Sullo Stegastein però la vista è davvero mozzafiato, e da non perdere. Scendendo poi verso Aurland, si gode di uno spettacolo sul Sognefjorden unico, ad ogni curva compare un “quadro” con il blu del fiordo,le casette di legno rosse e il verde smeraldo dei prati!
Pranziamo ad Aurland con panini acquistati nel supermercato locale e nel primo pomeriggio ci dirigiamo a Flam, dove ci aspetta il viaggio sulla Flamsbana, la cremagliera più ripida de mondo che porta fino all’altopiano di Myrdal. I biglietti li abbiamo prenotati da casa on-line, ma col senno di poi il viaggio in treno probabilmente l’avremmo evitato perché a nostro avviso non è stato un granché; comunque ci ha permesso di fare il ritorno in bicicletta da Myrdal a Flam che invece merita parecchio.
Gunti a Myrdal infatti si possono affittare mountain bike e casco e farsi questa “passeggiata” a due ruote. Noi la consigliamo vivamente, è tutta in discesa e piano e pedalare in Norvegia tra cascate e laghetti non ha prezzo.
Verso le sei di sera ci dirigiamo a Laerdal, non facciamo la strada della Neve, di cui abbiamo già avuto un assaggio in mattinata, ma percorriamo il tunnel che collega Aurland a Laerdal. È un tunnel famoso, perché è la galleria più lunga del mondo, 24,5 km. A intervalli sono posizionate luci colorate, e spiazzi, per distrarre un po’ gli automobilisti da un possibile e comprensibile effetto claustrofobico. Comunque sopravviviamo all’esperienza e giungiamo al campeggio prenotato da casa che offre anche camere con cucina in comune, in una struttura adagiata sul fiordo. Anche qui regna come sempre grande tranquillità e ci godiamo il meritato riposo.
SESTO GIORNO, VENERDÌ 24 AGOSTO: GEIRANGER
L’indomani è la volta di Geiranger, paese adagiato sul fiordo che forse è il più bello di tutta la Norvegia e meta turistica di moltissime navi da crociera. Il tragitto sarà piuttosto lungo, circa quattro ore di auto, si costeggia Innsvikfjorfen per arrivare a Hellesylt paese dove prenderemo il traghetto per fare una crociera sul fiordo e attraccare a Geiranger. Arrivati a Hellesylt ci accodiamo alle altre auto per l’imbarco e con 90 corone norvegesi ci godiamo un’oretta di crociera su questo splendido fiordo le cui cascate laterali lasciano di stucco. Purtroppo il periodo, fine agosto, non consente di ammirare la portata d’acqua delle sette sorelle e del pretendente (sono chiamate così tali cascate) perché lo scioglimento dei ghiacciai è quasi alla fine, ma la giornata di sole ci permette di ammirare Geirangerfjord in tutta la sua bellezza, non a caso patrimonio dell’Unesco, e ci si sente davvero piccolini in mezzo a cotanta natura.
Arrivati al porto scendiamo con l’auto e ci avventuriamo verso il Dasnibba, rilievo montuoso a 1500 metri d’altezza che con una serie di tornanti impegnativi e l’ultimo tratto a pedaggio,offre un punto panoramico verso Geirangerfjiord imperdibile. La nostra permanenza qui, visto la nebbia e la temperatura proibitiva scesa a tre gradi, si limita a qualche foto al panorama che a tratti si copre di nebbia. Scendiamo nuovamente verso Geiranger e ci dirigiamo a Eisdal, percorrendo la cosiddetta Strada delle Aquile, che regala punti panoramici splendidi sul fiordo
SETTIMO GIORNO, SABATO 25 AGOSTO: TROLLSTIGEN E ATLANTIC ROAD
Partiamo piuttosto presto perché la giornata odierna è dedicata a due delle più famose strade norvegesi, la strada dei Troll e l’Atlantic Road. Dopo la traversata del fiordo con l’ennesimo traghetto e l’ennesimo salasso, ci dirigiamo vero la Trollstigen. In realtà ci aspettavamo qualcosa di più “spaventoso” a letta delle recensioni ma per chi come noi è abituato ai valichi alpini non ci ha sorpreso più di tanto, è comunque da visitare anche perché in vetta offre un punto panoramico a strapiombo sulla strada, un anfiteatro naturale di stretti tornanti e cascate. Scendiamo e ci dirigiamo verso l’Atlantic Road che è classificata come una delle strade più belle del mondo ma che si trasforma in strada più pericolosa del mondo se fa brutto tempo, in quanto le grandi ondate si infrangono sulla carreggiata priva di grandi ripari. Grazie al cielo o sfortunatamente, dipende da punti di vista, la giornata per noi è abbastanza bella e dopo un paio d’ore giungiamo sul posto. È una strada che serpeggia lungo bassi ponti e viadotti e collega vari atolli tra di loro, è in effetti molto bella e particolare. Questo è il punto più a nord che visitiamo in Norvegia, da qui inizieremo la nostra discesa verso Oslo. Attraversiamo la parte centrale del Paese e a Dovre alloggiamo. Qui dedichiamo la serata o almeno la prima parte a passeggiare tra i boschi ai piedi dei parchi nazionali, in questo caso il Dovre National Park.
OTTAVO E NONO GIORNO, DOMENICA 26 E LUNEDÌ 27 AGOSTO: OSLO
La giornata di domenica è dedicata a raggiungere la capitale, sono quasi 5 ore di macchina e la prima sosta la facciamo a Lillehammer, nota per aver ospitato le olimpiadi invernali nel 1994. In inverno è molto popolata ma d’estate è tranquilla. Noi avremmo voluto visitare la città olimpica, ma era blindata da un evento sportivo in bicicletta, per cui abbiamo esplorato velocemente il centro e poi siamo ripartiti quasi subito non essendoci nulla di che da visitare, a parte la stavkirke. In effetti è molto bella.
Ci fermiamo per il pranzo in una delle tante zone di sosta attrezzate lungo la strada con panini e nel pomeriggio arriviamo finalmente a Oslo. Decidiamo di visitare per prima cosa Vigelandsparken visto il tempo bello. È una delle principali attrattive turistiche di Oslo e della Norvegia, si trova all’interno del grande parco di Frognerparken ed è una sorta di museo a cielo aperto con centinaia di statue a grandezza naturale riprodotte in un perpetuo abbraccio dello scultore Vigeland che vuole rappresentare il ciclo vitale dell’uomo in ogni suo aspetto.
Successivamente ci dirigiamo verso l’ostello e ci riposiamo.
Il giorno successivo visitiamo Oslo sotto una pioggia costante. Bello il Teatro dell’Opera, il Palazzo Reale, la via principale dove facciamo acquisti, la City Hall e il parco di fronte al porto.
Martedì 28 ci attende il volo per Milano, consegniamo l’auto e ci imbarchiamo stanchi morti ma come sempre felici!
NOTE
Le strade hanno limiti di velocità molto bassi rispetto l’Italia, normalmente non si devono superare i 70km orari, in autostrada raramente si possono fare i 100km all’ora. Sono anche molto severi per chi infrange le regole stradali, tutti i tragitti hanno innumerevoli autovelox quindi fate attenzione. Noi abbiamo preso anche una multa per divieto di sosta, anche perché i cartelli sono incomprensibili, non si capisce quanto si possa sostare.
I prezzi rispetto l’Italia sono alti, bisogna cercare di contenere il più possibile i costi, secondo noi prenotando da casa e utilizzando soluzioni con la cucina in comune per evitare le uscite in ristorante.
Le spese per il traghetto sono inevitabili e costano dai dodici ai venti euro per due persone con un’ auto, dipende dalla zona. Per il resto, i norvegesi sono una popolazione molto tranquilla, rispettosa e gentile.