Norvegia in auto da trieste
ANNOTAZIONI Premessa: il viaggio è stato studiato a lungo e preparato dopo aver acquistato due guide (Touring e Michelin) ed una carta stradale, consultato molto internet (tra cui questo utilissimo sito), stampato molto materiale che si è rivelato poi valido supporto in loco (un esempio per tutti la guida completa – in italiano! – della isole Lofoten, ricavata dal sito ufficiale). Fondamentale anche l’uso di Google Maps per le posizioni esatte dei vari campeggi, viabilità e quantaltro. Prezioso l’uso del navigatore satellitare ove avevamo memorizzato le coordinate delle varie destinazioni (su internet è disponibile l’elenco completo dei campeggi norvegesi con relative coordinate di latitudine/longitudine). Le prenotazioni (campeggi/primo ferry da Rostock/volo e nolo auto compresi) sono state fatte tutte via internet dall’Italia. Abbiamo verificato prima di partire le percorrenze, i tempi e soprattutto i costi. Il tema è importante: i costi in Norvegia, come da più parti avevamo capito, sono veramente notevoli. La benzina mediamente costa al cambio attuale circa 1,70 euro al litro (col diesel siamo lì…), c’è da dire in compenso che con i loro limiti (90 km/h sulle autostrade, 80 sul resto tranne i centri abitati 60) si consuma veramente al minimo, noi siamo riusciti a restare in media tra il 4,5 ed il 5%! Nessuno, e sottolineiamo nessuno, supera i limiti, ci sono moltissime telecamere fisse, sempre segnalate, lungo le strade. La vita è del 50% più cara anche facendo spesa nei numerosi market, come noto un caffè (non l’espresso italiano, che sconsigliamo a queste latitudini…) costa circa 4 euro, un sandwich al volo mai meno di 7 euro per non parlare di un barattolo di birra (nessun alcolico in vendita dopo le 18 anche ai maggiori di 21 anni!) che non si trova a meno di 5 euro, anche se nell’aereoporto di Oslo siamo riusciti a pagare una Carlsberg da 0,50 l. “solo” 10 euro….. I prezzi dei ristoranti in senso tradizionale (peraltro pochi) partivano da circa 40 euro a testa per un piatto unico in su, noi abbiamo sempre preferito arrangiarci a pranzo e, salvo tre occasioni, anche a cena: praticamente sempre a base di pesce. I trasporti pubblici utilizzati (ferry compresi) sono notoriamente efficenti come in tutti i paesi del nord europa, anche se costano non poco: consigliamo di acquistare la carta locale almeno ad Oslo e a Bergen che comprende i trasporti sui mezzi pubblici e l’ingresso in quasi tutti i musei. Tutti i campeggi erano in posizioni splendide e immersi nel verde, puliti (tranne uno) ed assolutamente di buon livello: il costo medio per notte per due persone di una Cabin con lenzuola proprie è di circa 50 euro (in un caso ne abbiamo spesi 100 viziandoci con una da quattro letti con servizi interni e televisione), pensando noi alla pulizia finale (altrimenti in media altri 30 euro in più). Abbiamo sempre trovato chi parlasse inglese, anche nei supermercati…, la gente è stata sempre cordiale e disponibile. Il bel tempo ci ha accompagnato praticamente dovunque, tranne che sulle Lofoten, dove i piovaschi e le nuvole basse non ci hanno comunque impedito di muoverci a piacere e di godere di posti magnifici, spesso incrociando nei porti lo Hurtigrute, il battello postale da cui sgorgavano decine di turisti per una toccata e fuga che non abbiamo mai invidiato. La temperatura è stata del tutto simile a quella di una nostra località di montagna nel periodo estivo. IMPRESSIONI Viaggio di sicuro impatto emotivo, i posti visitati sono assolutamente unici ed incredibilmente affascinanti. Sufficienti i due giorni pieni dedicati ad Oslo, al suo porto ed ai suoi musei: da non perdere la visita al trampolino olimpico raggiungibile comodamente col metrò. Bergen è risultata concentrata soprattutto sulla zona antica turistica del porto e del mercato del pesce (i venditori praticamente tutti italiani e spagnoli…), da vedere anche il castello e l’acquario, il più grande della Norvegia. Per noi una città un po’ troppo dedicata al turista “tipo”… I due fiordi principali (Sognefjord e Geirangerfjord) sono indescrivibili a parole, bisogna essere lì a godere della vista e della atmosfera pulitissima, un incanto. Le altre cittadine tutte tranquille e godibili, Lillehammer compresa dove non si può non andare al trampolino olimpionico. Da ammirare gli spettacolari scenari che si attraversano nei trasferimenti, lungo le strade sempre scarse di traffico tra le vette ancora innevate e il verde che scende a picco fino al mare, con una vegetazione rigogliosa e coloratissima in questo periodo. Le isole Vesteralen/Lofoten meritano un discorso a parte: semplicemente bisogna andarci. I luoghi e i silenzi, gli odori, gli uccelli, i Rorbuer color mattone su palafitte (tipiche casupole in legno originariamente abitate dai pescatori ed ora spesso affittate ai turisti) affacciati sull’acqua, la pesca tradizionale e centenaria del merluzzo su cui gira buona parte dell’economia locale, tutto questo non si può descrivere a parole. Assolutamente da non perdere il museo dello stoccafisso ad A°, l’ultimo paese a sud delle isole raggiungibile in macchina: il titolare parla molte lingue, tra cui l’italiano ed ha realizzato un vero gioiello. Per concludere: una vacanza splendida (anche per il bel tempo…) ed alternativa, da godere principalmente per la natura ed i paesaggi, il non affollamento e la tranquillità degli spazi ancora in buona parte incontaminati. La ricompensa è stata notevole ed indimenticabile. Ciao.