Norvegia… fly, cruise and drive

Viaggio fai da te, includendo crociera con il postale e giro in macchina tra i fiordi con un bambino di tre anni
Scritto da: giovadave
norvegia... fly, cruise and drive
Partenza il: 20/07/2012
Ritorno il: 29/07/2012
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Dopo un paio d’anni di viaggi più “tranquilli” in ragione della tenera età di nostro figlio, quest’anno decidiamo di mettere alla prova il piccolo Marco (3 anni) e optiamo per un viaggio itinerante… destinazione Norvegia. Non ci facciamo abbattere dai tanto rinomati costi proibitivi e cominciamo la vacanza con la programmazione: Lonely planet, Turisti Per Caso e Visitnorway.com. Comincio a delineare un piano di viaggio che sarà il seguente.

1° giorno

Partiamo con la Norwegian un vettore low cost che vola da Roma anche su Bergen (i voli alla fine saranno la cosa più economica del viaggio). A causa dello sciopero dei mezzi pubblici rischiamo di perdere il volo ma uno scatto sugli ultimi 100 metri dentro Fiumicino ci permette di fare il check- in tempo. Arriviamo a Bergen alle 14.00. Prendiamo un autobus al volo e siamo in pieno centro a pochi passi dal nostro primo albergo (Incity apartments & hotel). Il tempo di segare il lucchetto della valigia (nella concitazione del ritardo ho perso la chiavetta) con un coltellone seghettato da cucina e cominciamo a visitare la città. Dopo aver visto le fontane del centro ci indirizziamo subito verso il mercato del pesce dove troviamo di tutto, anche panini alla balena. Vivace e colorato è ottimo anche per mangiare nei tavolini dietro le bancarelle. Molti italiani fanno la stagione e lavorano al mercato. Ci dirigiamo poi alla vecchia bryggen la zona storica della città dove sono conservati numerosi edifici (case che fungevano da uffici commerciali e abitazioni) in legno originale del 1700 quando Bergen era tra i principali porti della lega anseatica. Ci perdiamo tra i vicoli e le scalette. Molto bello. Proseguiamo verso la fortezza e il porto dove sono ancorate enormi navi da crociera. La sera ceniamo al Pingvin, ottimo locale dove assaporiamo salmone e le mitiche polpette di renna con la marmellata di mirtilli. Anche Marco apprezza molto.

2° giorno

Come in altri 300 giorni l’anno la giornata si apre con una leggera pioggerella. Ci infiliamo gli impermeabili e inseriamo Marco nella carrozzina con copertura e ripartiamo. Fortunatamente fa capolino un pò di sole e così ci avviamo verso la funicolare Floybanen che ci porta in cima al monte Floyen (320 m s.l.m.). Da sopra si gode una vista stupenda del fiordo di Bergen e dei monti circostanti. Ci incamminiamo per un sentiero e arriviamo ad un laghetto a 1km di distanza. Lì possiamo prendere in prestito una barchetta (una delle poche cose gratuite della vacanza) e facciamo un giretto sul lago giusto poco prima che una nuvola scendesse sul lago annebbiando la vista. Riscendiamo in città e ci fermiamo il pranzo. Visitiamo il museo della lega anseatica (edificio originale in legno) e riprendiamo le valigie per andarci ad imbarcare sul postale. Apro una breve parentesi. Il postale è considerato uno dei modi migliori per fare una crociera sui fiordi. Rispetto alle solite navi da crociera effettivamente non offre molti diversivi ma la navigazione sotto costa e le diverse brevi tappe che fa ti permettono di godere al massimo del paesaggio norvegese. E’ abbastanza costosa. Passeremo la notte in nave.

3° giorno

Il solito cielo coperto ed una leggera pioggerella ci accompagnerà per tutto il giorno. In questo giorno di navigazione la crociera si sviluppa soprattutto all’interno del Geirangerfjord, uno dei più belli di tutta la Norvegia e patrimonio dell’umanità. Cime innevate sui monti su entrambi i lati della nave, cascate di ogni tipo e casette inerpicate sulle rocce a picco sul mare regalano una vista mozzafiato. La parte finale del fiordo fino ad arrivare a Geiranger è la più bella con pendii verticali e cascate più copiose e con salti più elevati (bellissime le “sette sorelle” e “il velo”). Prima di arrivare alla nostra destinazione la nave fa un breve tappa ad Alesund, una città molto carina ricostruita in stile art nouveau dopo la devastazione di un incendio. Alle 8 di sera arriviamo a Molde. Lasciamo la nave e dormiamo in un ottimo albergo il Quality Alexandre.

4° giorno

Prendiamo subito la macchina in affitto e partiamo. Prima destinazione l’Atlantic Road. Una strada considerata dal Guardian una delle più belle del mondo. Si tratta di 8 km costruiti con numerosi ponti tra diverse isolette affacciate sull’atlantico. Sembra non sia raro avvistare le balene. Mi accontento di una lotta tra gabbiani e un’aquila di mare che era intenta a pescare. Per pranzo ci fermiamo in un piccolo villaggio di pescatori (Bud) dove mangiamo un’ottima zuppa di pesce in uno dei pochi ristoranti-trattorie nell’arco di vari kilometri. Da lì ripartiamo per andare ad Andalsnes dopo aver attraversato un fiordo grazie ad un tunnel sottomarino ed un altro tramite passaggio in traghetto. Ad Andalsnes alloggiamo in un bel bungalow all’interno di un camping molto carino non lontano dal fiordo e alla base di monti con le cime innevate.

5° giorno

Andalsnes è un’ottima base per andare a visitare un’altra importate strada turistica nazionale la Trollstigen. Dopo pochi km siamo alla base di una strada su un ripido pendio che affrontiamo con molti tornanti (sembra il Pordoi) e circondata su tutti i lati da montagne e cascate che superiamo con bellissimi ponti. Arrivati in cima ci fermiamo e andiamo a goderci una vista stupenda sula vallata appena superata grazie ad un balcone costruito ad arte e incastonato nella pietra. Con Marco giochiamo anche sulla neve. Si riparte attraversando una vallata bellissima dove la coltivazione delle fragole è un must e ti vengono offerte ad ogni curva. Attraversiamo un altro ramo di fiordo col traghetto e ci inerpichiamo nuovamente fino ad arrivare ad un punto panoramico da dove, questa volta dall’alto, vediamo ancora il Geirangerfjord (lo avevamo visto durante la crociera). Scendiamo a Geiranger sulla strada delle aquile (immaginate il motivo) e ci tuffiamo nel marasma dei turisti scesi da due navi da crociera giganti. Ci distraiamo un pò tra i negozi di souvenier, ovviamente senza comprare nulla dati i costi e si riparte. Un altro punto panoramico offre l’ennesima visuale fantastica del fiordo. Da qui si riparte per Lom attraversando prima un paesaggio lunare tra laghetti semi-ghiacciati con tanto di iceberg e successivamente tra vallate verdi (sembra di essere sulle dolomiti) e rapide ai lati della strada. Lom è un noto centro di attività turistiche estive. Essendo alla base del ghiacciaio Jotunheimen si può praticare di tutto ( canyoning, rafting, sci-estivo, arrampicate, passeggiate etc etc). Il piccolo paese è anche caratterizzato dalla presenza di una delle più belle Stavkirke, chiesa di legno, della Norvegia. Anche qui dormiamo in un bungalow.

6° giorno

Partiamo per un’altra strada turistica nazionale la Sognefjellvegen alla base del ghiacciaio. Altre vallate bellissime prima di arrivare al passo montano a 1.434 metri s.l.m. Siamo circondati dalla neve e da laghi ghiacciati. Ne approfittiamo per fare a pallate con Marcolino e Alessia. La temperature è, diciamo, “freschetta” (la rimpiangerò moltissimo al rientro in Italia). Da qui numerosi tornati ci riportano al livello del mare dove costeggiamo il Lysenfjord. Molto bello il colore delle acque turchese dovuto all’apporto dei ghiacciai sovrastanti. Nel pomeriggio siamo a Sogndal città carina sul fiordo e alloggiamo in uno storico albergo dalla caratteristica architettura (Hofslund Hotel).

7° giorno

Raggiungiamo Kaupanger poco distante per imbarcarci sul traghetto dei Fjord1 che ci porterà per oltre 2 ore sul Naerofjord, un altro fiordo patrimonio dell’umanità. Questo fiordo è ancora più bello in quanto più stretto (250 m la parte più stretta e non raggiungibile da grandi navi da crociera) e con monti ancora più ripidi del Geirangerfjord. Sempre bellissime le cascate. L’idea era di prendere la flamsbana un mitico treno che in 20 km raggiunge i 700 m s.l.m in un paesaggio aspro e sotto bellissime cascate. Rinunciamo in quanto abbiamo già visto cose bellissime e siamo un pò stanchi. Percorriamo un tunnel di 24 km (il più lungo della Norvegia) e viaggiamo verso Ovest. Ci fermiamo per il pranzo in una nota stazione sciistica invernale. Assaggio il porridge norvegese ed evito commenti. Facciamo una bella passeggiata prima di ripartire. Arriviamo ad Aurdal dopo aver lasciato le montagne per un paesaggio più dolce e verde circondato da fiumi e laghetti trasparenti. Arriviamo al nostro camping bellissimo sulle rive di un lago.

8° giorno

Partiamo per Oslo, passando però per Lillehammer. Per dare un premio a Marco che è stato bravissimo andiamo ad Hondfossen, un parco divertimenti poco lontano da Lillehammer la nota sede delle olimpiadi invernali. Da lontano è ben visibile il trampolino per il salto con gli sci. Il parco è molto carino adatto soprattutto a bimbi di età tra i 3 ed i 6 anni. Paghiamo però di più di EuroDisney dove eravamo andati l’anno precedente sebbene in termini di giochi e grandezza sia meno della metà. Trascorriamo lì tutta la giornata e ripartiamo per Oslo dove arriviamo dopo circa 2 ore di macchina.

9° giorno

Anche ad Oslo la pioggia e, oltretutto, ci confermano che pioverà tutto il giorno e il 28 luglio sarà la giornata più piovosa dell’estate. Rimettiamo i Kway e decidiamo di chiuderci nei musei. La mattina visitiamo il museo delle navi vichinghe. Piccolo ma davvero bello vedere le navi tenute ancora in ottimo stato. Marco è affascinato e fa tantissime domande. Dopo il museo dei vichinghi proviamo a fare una breve passeggiata nel centro di Oslo e ci richiudiamo nella Galleria Nazionale. Tantissimi quadri di impressionisti. Tra le opere principali “l’urlo” e “la Madonna” di Munch regalano davvero forti emozioni. Tra gli altri un famoso quadro di Degas e l’autoritratto di Picasso. Facciamo un altra piccola passeggiata per il centro. Diciamo che Oslo non è nota per avere un centro storico di bellezza rilevante e le attrazioni principali sono i musei. Vediamo l’Opera costruita in anni recenti con una particolare architettura. Andiamo a dormire perchè il giorno dopo partiremo molto presto.

Nel complesso devo dire che Marco ha passato con lode le fatiche del viaggio itinerante. Aver visto un Paese così bello con lui mi ha fatto davvero piacere. Sebbene sia davvero molto cara (l’euro in quel periodo non ha dato poi particolare aiuto) lo spettacolo della natura che ti regala è non-ha-prezzo. Ho scattato centinaia di foto ma se penso a quanto ne avrei fatte e non ho potuto solo perché sarebbe stato impossibile fermarmi ad ogni curva avrei riempito decine di schede. Ho poi avuto conferma dell’elevato grado di civiltà di quel paese, dal rispetto dei limiti di velocità in strada ai raccoglitori di ogni tipo di materiale per riciclare i rifiuti o all’attenzione verso i bambini (nei supermercati ci sono addirittura i carrelli con dei comodi “ovetti” per i neonati al posto delle classiche sedute in ferro). Sicuramente ci tornerò anche perché ho ancora tutta la parte settentrionale da visitare. Un viaggio che consiglio vivamente.

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Bergen

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Geirangerfjord

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Trollstiegen

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Stavkirke, Lom

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Geirangerfjord

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Naerofjord



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