Norvegia: da Oslo a Bergen in treno
OSLO
Fortunatamente, molte compagnie aeree, tra cui diverse low- cost, permettono di raggiungere rapidamente e con una spesa contenuta i tre aeroporti della capitale Gardermoen, Rygge e Torp.
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Personalmente abbiamo volato Norwegian, un misto tra una compagnia di linea e una no frills, che pone limitazioni ai bagagli e non offre pasti gratuiti a bordo ma consente di navigare wifi a loro spese per tutta la durata del volo. Vola da Roma e Milano e da molte altre città europee.
Tutti gli aeroporti sono collegati con mezzi pubblici: noi siamo arrivati a Gardemoen e da lì abbiamo proseguito per il centro con il treno regionale NBS, comodo ed economico, boicottando il ben più pubblicizzato Flytoget Airport Express, a nostro parere un vero furto. Potete acquistare i biglietti dalle macchinette automatiche e pagare anche con carta.
Il treno fa diverse fermate ma arriva in centro in una mezzora.
La stazione ferroviaria è in piena via pedonale, la Karl Johans gate, piena di negozi e ristoranti. Al grande incrocio, sulla sinistra trovate diverse capannine degli autobus con orari e percorsi per raggiungere i vari punti della città.
Dove dormire: Saga Hotel Oslo Central.
A cinque minuti dal porto e dalla via pedonale, a dieci dalla stazione. Formato da due sezioni, hotel e poshotel (ostello di categoria superiore con stanze doppie e dormitori), con zone in comune come sala colazione, hall, cucina e lavanderia.
Buon rapporto qualità prezzo, ottima posizione e colazione varia.
Per essere una capitale europea, Oslo è davvero piccola e la si gira in tre, quattro giorni al massimo. Se non avete prenotato in periferia potrete sicuramente raggiungere il vostro hotel a piedi in pochi minuti. Gli autobus costicchiano ma ci sono i biglietti giornalieri che sono molto più convenienti delle corse singole. Potete acquistarli alle macchinette o ai chioschetti della 7 eleven.
Il centro racchiude diversi tesori: la Galleria Nazionale, il Munch Museum, il Palazzo Reale, il Palazzo del Municipio dove consegnano i premi Nobel.
A proposito dell’Urlo: sappiate che ci sono in giro diverse copie ma che la prima, considerata dunque la più originale tra tutte, è conservata alla Galleria Nazionale insieme ad altri capolavori più o meno conosciuti dell’artista.
Altra informazione utile: il Municipio di Oslo ospita il noto salone in cui ogni anno viene organizzata la celebrazione di consegna dei Nobel. La visita è gratuita e libera, non soltanto al pian terreno ma anche a quello superiore che ospita camere di rappresentanza arredate, dipinti e pezzi d’arte di notevole importanza. Nel pomeriggio invece c’è una visita guidata alla torre dell’orologio e al suo carillon.
A pochi minuti fuori dal centro, collegati con l’autobus numero 30 ( fermata in centro presso il Teatro Nazionale) si trovano invece il Norsk Folkemuseum, il Kon Tiki Museum e il Museo delle Navi vichinghe .
Il biglietto di quest’ultimo consente l’ingresso, nell’arco di 48 ore, al Museo di Storia che è davvero molto interessante.
L’Oslo pass offre sconti o entrate gratuite a diversi siti ma personalmente non lo abbiamo acquistato perché non lo ritenevamo conveniente per le nostre esigenze. I costi dei biglietti alle singole attrazioni non sono eccessivi e non superano i 10 euro.
Il biglietto giornaliero della Ruter oltre a tram e bus include il traghetto per le isole del fiordo di Oslo: Hovedoya, Lindoya, Bleikoya, Langoyene e Gressholmen. I ferry partono dal molo di Radhusbrygge.
Una bella scoperta e sopratutto una autentica mostra della vita norvegese perché qui si trovano essenzialmente giovani e famiglie locali che specie durante il week end ne approfittano per trascorrere una giornata al mare con tanto di pranzo al sacco e barbecue.
Se decidete di andarci portate con voi asciugamani o teli da usare come tovaglia e passate da un supermercato per acquistare salsicce e pannocchie da arrostire in una delle tante graticole fisse che si trovano sparse tra gli alberi.
L’acqua sarà fredda ma se siete in estate e abbastanza coraggiosi potrete anche fare il bagno.
Ovviamente, non potete saltare una romantica passeggiata sul Brygge, il porto, costeggiato da innumerevoli locali , costosissimi e alla moda, molto spesso italiani e americani.
Abbiamo avuto, in effetti, difficoltà a trovare cucina norvegese a pressi contenuti.
Dopo una prima cena al supermercato, fatta di salmone, pane nero e mirtilli, abbiamo scovato un locale niente male con un ottimo rapporto qualità prezzo che segnaliamo sapendo di fare cosa gradita: Jensens Bofhus . Si trova proprio in centro, accanto al Parlamento e prepara un’ottimo salmone arrosto.
La birra è molto costosa ma se ordinate il vino l’acqua sarà gratis.
Per un dessert o un sandwich veloce vi consigliamo la diffusa catena Deluca, low cost se si considera il resto dell’offerta gastronomica in città.
Dedicate una mezza giornata alla scoperta del Parco Vigeland, un vero museo all’aperto.
Il famoso scultore norvegese Gustave Vigeland ha installato qui circa 200 sculture in granito, ferro e bronzo che hanno reso il parco famoso in tutto il mondo.
Non a caso ospita 1 milione di visitatori ogni anno.
Da Oslo si potrebbero fare decine di escursioni naturalistiche, anche se i fiordi più belli si trovano a ovest della capitale. Per questo motivo, e non avendo molti altri giorni a disposizione, l’abbiamo lasciata per raggiungere Bergen.
BERGEN
Ci sono varie soluzioni per raggiungere la regina dei fiordi: auto, aereo, treno.
La tratta ferroviaria conosciuta come Bergensbana passa per essere una delle più belle del mondo, sicuramente la più elevata d’Europa. Non potevamo dunque perdercela.
Con novanta giorni di anticipo abbiamo comprato i biglietti direttamente sul sito NBS, approfittando dei minipris. Si tratta di una sorta di prezzi low cost ma in realtà il risparmio varia a seconda della stagione, del giorno della settimana e addirittura dell’orario preferito. Diciamo subito che per quanto ‘ a basso costo’, nel nostro caso la spesa ammonta a circa 80 euro a persona, contro una media di 50 per un volo con Norwegian.
Non abbiamo ancora chiaro in mente se lo rifaremmo o meno, considerata la lunga percorrenza (poco meno di 7 ore) e le curve.
I paesaggi sono singolari, soprattutto nei dintormi di Finse, a 1222 mt sul livello del mare, dove verdi colline e ruscelli si uniscono a imponenti ghiacciai e fruscianti cascate.
Se decidete di prenderlo, ricordate di prenotare i vostri posti sul lato di sinistra del senso di marcia.
Pare ci siano gli scenari migliori. Bergen è di per sé una meraviglia, un’autentica meraviglia. L’essenza di ciò che uno si aspetta dalla Norvegia: laghi, fiumi, colline, casette colorate e una marea di salmone fresco!
Il nostro primo impatto con la città, nonostante l’insistente pioggia che non ci lascerà mai, è senza dubbio positivo.
Un nostro conterraneo, Luca Medici in arte Checco Zalone, ha girato qui gran parte del suo ultimo film Quo vado? e ci sembra quindi di conoscere già alla perfezione ogni suo vicolo e stradina.
L’attrazione principale di Bergen è il Fisker Torget, il mercato del pesce che si trova a ridosso del Bryggen, la zona patrimonio Unesco che ospita le famose 17 case in legno che si vedono in ogni foto e cartolina.
Il mercato del pesce non è di sicuro il posto più economico in cui mangiare ma senza dubbio quello più caratteristico. Una ventina di bancarelle offrono agli affamati visitatori salmone di tutti i tipi e cucinato in tutte le salse, stoccafisso, baccalà, granchio reale, balena, cozze. Altre propongono caviale, salumi di cervo, hamburger di renna. Spesa media per un semplice piatto intorno ai 25 euro. Panini per la modica cifra di 10 euro circa.
Non preoccupatevi della lingua: i pescatori sono giovani italiani, spagnoli, portoghesi, cinesi che trascorrono l’estate in città e ci lavorano per mantenersi. Vi riconosceranno come loro conterranei e vi chiameranno, offrendovi al miglior prezzo le loro prelibatezze. Vi sconsigliamo la zona al chiuso (ristorantini più chic ed esclusivi), perché i prezzi sono più alti e meno trasparenti.
A Bergen ci si potrebbero passare tantissimi giorni, senza mai scocciarsi nonostante il clima piovoso.
Camminare tra i suoi vicoli, perdersi nei negozietti, sedersi sul lungomare, inerpicarsi su per uno dei suoi sette colli sono attività che non vengono mai a noia.
Durante il nostro soggiorno, oltre a girare la città , ci siamo spinti fino a Eidfjord, risalendo l’Hardangerfjord con un’escursione giornaliera organizzata dalla Norled.
I biglietti, acquistabili on line ma non proprio economici, come tutto d’altronde in Norvegia, comprendono il trasporto in autobus da Bergen a Northseimund (1.30 ca) e la mini crociera sul fiordo di Hardanger, uno dei più belli e particolari per la varietà di alberi da frutto che popolano le sue sponde. La traversata dura tre ore e giunti a Eidfjord si può scegliere di restare in paese ( 800 anime, 1 scuola, 1 chiesa e panorami mozzafiato) oppure aggregarsi ai gruppi dei croceristi e proseguire in bus fino al Centro visitatori e alle cascate di Voringfossen. Il tempo a disposizione a terra e di 2 ore e se decidete il fai da te potrete vagare per il piccolo centro e apprezzare la vera vita di campagna. Sul molo un piccolo ufficio informazioni fornisce consigli e mappe utili per impiegare il tempo. Si rientra a Bergen in serata, intorno alle 20.
Leggendo varie recensioni positive, durante il nostro ultimo giorno in città abbiamo raggiunto con il tram numero 1 (unico tram in circolazione, fermata Fantoff) la Stavkirke, una chiesa in legno del 1150 smontata nel XIX secolo e ricostruita in un suggestivo bosco, ricco di more e lamponi, a pochi km dalla città. Il prezzo della visita del suo interno è decisamente costoso e ingiustificato, considerando che la si può tranquillamente vedere all’esterno e che il suo interno è di circa 5 metri quadrati. Non accettano il bancomat e il cambio nok/euro è un furto.
A causa del cattivo tempo non siamo riusciti a prendere la funicolare Floibanen per il Monte Floyen. Durante l’ultima mattina il tempo era migliorato ma alle 9 la fila era già lunghissima, dato che ogni giorno attraccano al molo diverse navi da crociera e l’Hurtingruten.
Per mangiare suggeriamo, oltre al già menzionato mercato del pesce, un piccolo locale gestito da giovanissime ragazze che propone ottimi e abbondanti piatti tipici a costi contenuti, considerando la media. Si chiama Anne Madame e si trova all’angolo tra il Bryggen e la via della funicolare, fronte Mac Donald. Si possono gustare fish and chips, hamburger di renna e una squisita fisker soup, la zuppa di pesce. Accompagnate i vostri piatti con succo di mirtillo, non ve ne pentirete.