Normandia e Parigi on the road

Tour in nove giorni
Scritto da: stop4466
normandia e parigi on the road

Diario di viaggio tra Normandia e Parigi.

Giorno 1: da Roma a Giverny

Partenza ore 07:20 puntuale da Ciampino e arrivo a Parigi Beuvais, qui abbiamo noleggiato una macchina con l’applicazione Free2Move risparmiando un pochino, anche se il concessionario che effettua il noleggio si trovava a circa 20 minuti a piedi. Una volta presa la macchina siamo partiti direzione Giverny che dista circa un’ora e mezza con strade non a pagamento. Giunti a destinazione cerchiamo un parcheggio vicino alla sistemazione che abbiamo scelto, il B&B “Le Coin des Artises”, trovare un posto in questo piccolo centro non è semplice ma non perché non ci sia parcheggio ma per il fatto che non è proprio semplice districarsi fra le vie.

Una volta  sistemata la macchina andiamo al B&B dove ci accoglie una gentilissima signora molto disponibile che ci mostra la nostra stanza, piccola ma davvero carina. Giverny è un piccolo centro abitato molto caratteristico le cui attività principali ruotano intorno alla casa di Claude Monet, e questa è anche l’attrazione principale insieme al suo famoso giardino e al lago delle ninfee. Il tour di queste attrazioni è molto interessante, ma se non siete appassionati di arte e di Monet in particolare non penso valga una deviazione apposita. La visita dura circa un paio d’ore e per questo capiamo subito che probabilmente sarebbe stato meglio prenotare un albergo più avanti nell’itinerario, ma ormai siamo qui e decidiamo quindi di visitare anche il vicino paese di Vernon.

Vernon è un centro abitato abbastanza grande che si snoda lungo la Senna, ha degli scorci molto interessanti e le sue case graticcio lo rendono molto fotografabile. Ha anche una chiesa gotica bellissima, peccato per i lavori sulla piazza antistante che ne limitano la possibilità di fotografie. Ceniamo in un piccolo locale e torniamo a Giverny per dormire. Nella zona ci sono anche molti castelli ma purtroppo di lunedì sono quasi tutti chiusi.

Giorno 2: Giverny – Montvillers

Partiamo di buon ora direzione Fecamp che ci accoglie con le sue bellissime scogliere. Per un appassionato di fotografia e di panorami questo posto è meraviglioso. Nonostante il meteo non sia bellissimo la spiaggia e la costa di alabastro valgono da soli il viaggio, ma questa piccola località ha anche altro da offrire, come l’Abbazia della Trinità e il palazzo Benedettino, che oggi è una distilleria ( qui è stato in ventato il famoso digestivo Benedettino), la visita al suo interno ha un costo abbastanza elevato che abbiamo deciso di non affrontare ma vedendolo esternamente è davvero un palazzo bellissimo. Dopo aver pranzato in un locale sul porto siamo partiti in direzione di Etretat uno dei punti salienti del nostro tour on the road.

Questo posto non ha bisogno di molte descrizioni, le sue falesie sono tra i luoghi più fotografati e visitati, abbiamo passato molto tempo a camminare tra i vari percorsi che si snodano sopra le scogliere a picco nel mare e siamo scesi anche nelle piccole calette che si creano tra una falesia e l’altra tramite gradoni ricavati sulla roccia. Questo posto è un paradiso per gli occhi e per l’anima si potrebbe stare giorni interi senza mai annoiarsi a respirare il mare guardando questi panorami che sanno di infinito e di libertà. Purtroppo però questa giornata termina e noi ripartiamo per raggiungere la nostra sistemazione per la notte che sarà “Hotel Inn Design Le Havre” nel piccolo paese di Montvillers.

L’hotel è situato in una zona periferica esternamente è accogliente ha un buon parcheggio e il personale alla reception è disponibile, la camera è semplice carina ma niente di che, però il prezzo è vantaggioso, quindi ci accontentiamo. Per cena decidiamo di andare nel centro di Montivillers e nonostante siano appena le 19:45 fatichiamo a trovare un locale, alla fine riusciamo a mangiare a “Le Trefle a Quatre Feulles” posto caratteristico, buona cucina ma il titolare aveva molta fretta che finissimo per chiudere il ristorante circa alle 20.45. Dopo aver cenato siamo tornati in albergo.

Giorno 3: Montvillers – Bayeux

Anche oggi partiamo molto presto perché decidiamo di fare una deviazione dall’itinerario programmato, ci dirigiamo in direzione Honfleur e percorriamo il mitico Ponte di Normandia; questo sarà l’unico tratto a pagamento che percorreremo. Parcheggiamo al porto di questo piccolo paese e iniziamo una veloce visita, Honfleur è un posto colorato dove si respira l’aria della Normandia autentica, è molto piccola ma nella piazza centrale c’è una chiesa interamente fatta in legno che lascia senza fiato per la bellezza e la sua semplicità. Davanti la chiesa oggi c’era il mercato e dal punto di vista fotografico è un peccato perché la piazzetta antistante è un presepe. Approfittiamo del mercato per una colazione Normanna a base di Gallette con salsiccia e formaggio.

Ripartiamo in direzione di Caen che inizialmente non era nel nostro itinerario, qui iniziamo visitando il Memoriale della guerra, luogo imperdibile se ci si trova da queste parti. Il memoriale è curato approfondito e ricco di informazioni, immagini e video. Questa tappa ci occupa più di tre ore, una volta usciti andiamo a visitare l’abbazia degli uomini (la visita al suo interno si rivelerà molto deludente) e l’abbazia delle donne (solo esternamente), il Castello e le sue mura e infine una splendida chiesa.

Ripartiamo perché vogliamo visitare alcune delle spiagge famose per lo sbarco il giorno del D-Day, e iniziamo da Sword Beach. Qui, oltre a una gigantesca spiaggia di sabbia fine non troviamo grossi riferimenti allo sbarco se non un piccolo monumento e qualche targa. Ripartiamo e ci dirigiamo a Omaha Beach e qui, a differenza dell’altra, sentiamo molto di più il ricordo dei combattimenti, anche l’ambiente circostante è pieno di riferimenti. La spiaggia è molto grande, c’è qualche falesia in lontananza ma soprattutto c’è un monumento molto grande all’ingresso della spiaggia, purtroppo inizia a piovere altrimenti avrei fatto anche un bel tuffo in mare.

Ripartiamo in direzione Bayeux, ci fermiamo nel posto che abbiamo prenotato per la notte il “Dilichambre” piccoli appartamenti a circa quindici minuti dal paese. Per cena nei dintorni non c’era nulla quindi ci rechiamo al centro di Bayeux, ma qui capiamo che gli orari della cena sono veramente molto diversi dai nostri, alle 19:30 già tutti i ristoranti aperti sono pieni e non prendono altra gente e ci ritroviamo insieme a decine di altre persone a cercare di ristorante in ristorante ma purtroppo con esito negativo, cosi alle 21 circa decidiamo di andare a malincuore da McDonald. Una volta terminato torniamo in appartamento per dormire.

Giorno 4: Bayeux – Mont Saint Michel

Dedichiamo la mattina alla visita di Bayeux, la cittadina è molto ordinata, ha un torrente che l’attraversa e un piccolo mulino molto fotografato, ma l’attrazione principale anche qui è la sua splendida cattedrale e le vie del piccolo centro. In tarda mattinata partiamo per il leggendario Mont Saint Michel e dopo circa due ore arriviamo all’hotel “Saint Aubert”; l’albergo è situato all’interno di un polo turistico proprio a ridosso del ponte che porta al Monte. Per accedere a questo polo turistico si ha bisogno di un codice che ci è stato fornito al momento della prenotazione. L’albergo è molto carino e la ragazza alla reception era molto contenta di parlare in italiano, è stata gentilissima riempiendoci informazioni e attenzioni.

Una volta posate le valige e dopo aver pranzato in un ristorante adiacente, prendiamo la navetta gratuita per raggiungere il monte. Dopo un velocissimo trasferimento arriviamo in questo luogo, le nostre aspettative sono alte e non vengono deluse. Al nostro arrivo la marea è molto bassa quindi decidiamo di fare il giro delle mura sulla spiaggia che si forma tutt’intorno. Io in un punto mi tolgo anche le scarpe e entro nelle pozze che si sono formate durante la ritirata del mare, finiamo il mare, mi asciugo i piedi e entriamo nel borgo. Al nostro ingresso c’è molta gente quindi si perde un po’ della magia del posto, le vie sono piene di negozi di souvenir e ristoranti, percorriamo quasi ogni stradina o scalinata che troviamo, ci dirigiamo verso la basilica ma l’addetta ci comunica che è chiusa, allora prendiamo posto sula mura per ammirare l’arrivo dell’alta marea.

Questo fenomeno parte lento ma in poco più di un ora l’acqua arriva quasi a lambire ogni lato del monte, i posti dove poche ore prima camminavamo tranquilli ora sono ricoperti dal mare, lo spettacolo è davvero magnifico. Guardiamo il tramonto e mentre l’acqua ha già iniziato a ritirarsi torniamo verso l’albergo e stavolta per non rischiare di rimanere senza cena (sul monte alle 19.30 circa hanno chiuso tutti i ristoranti), ci fermiamo subito nel posto dove abbiamo pranzato, prendiamo un tagliere di formaggi e salumi normanni, una bottiglia di un ottimo sidro, un dolce e poi torniamo di nuovo nei pressi del monte per scattare qualche foto notturna. L’acqua è praticamente di nuovo scomparsa, cosi possiamo tornare a mettere i piedi sulla spiaggia. Dopo qualche scatto torniamo in albergo per dormire.

Giorno 5: Mont Saint Michel – Parigi

Stamattina ci svegliamo prestissimo perché è prevista l’alta marea per le 07:15 e sarà un’alta marea molto più corposa della precedente. Mont Saint Michel all’alba con l’alta marea è uno spettacolo, staremmo li per ore ad ammirare tutto questo, ma oggi ci aspettano più di cinque ore di viaggio. Il tragitto oltre a essere lungo ci riserva anche forti temporali e molto traffico una volta giunti nei pressi di Parigi. Il nostro albergo è in periferia, per la precisione sulla Marne: si chiama Residhome Neuilly Bords de Marne, è accogliente, pulito, ha un garage coperto privato ed è vicinissimo alla fermata dalla RER.

Una volta fatto il check-in e sistemato le valige, prendiamo subito il treno in direzione Arco di Trionfo. Arrivati al famoso monumento decidiamo subito di salire sulla cime per ammirare Parigi dall’alto e qui ne approfittiamo anche per fare un veloce programma per i giorni successivi. Dopo il tramonto scendiamo e percorriamo gli Champs Elysees fino a Place de la Concorde. Qui ammiriamo i bellissimi ponti illuminati, alcuni monumenti e ne approfittiamo per fare la prima cena parigina, ottima ma sicuramente non economica. Decidiamo di arrivare nei pressi del Louvre e poi da li fino alla vicina stazione della RER per far ritorno in albergo.

Giorni 6 e 7: Parigi

Appena svegli ci rechiamo subito nei pressi del Louvre in quanto abbiamo prenotato per le 11 di mattina la visita, arrivati con largo anticipo facciamo colazione in una Boulangerie, qualche foto e ci mettiamo in fila. Per visitare il museo impieghiamo poco meno di quattro ore, una volta usciti andiamo a visitare il quartiere Latino (bellissima scoperta); purtroppo Notre Dame non è visitabile, ma i suoi dintorni sono molto belli, quindi ci inoltriamo nei piccoli vicoli dopo aver mangiato qualcosa, stavolta a un prezzo più umano.

Nel pomeriggio inizia a piovere, a decidiamo di andare al Centre Pompidou dove visitiamo le esposizioni che non ci colpiscono particolarmente. La sera torniamo nel quartiere latino per cenare in un piccolo ristorante dove mangiamo delle buonissime Lumache a stomaco pieno torniamo in hotel. La mattina dopo rimaniamo nella stessa zona del giorno precedente, colazione in boulangerie, e ci dirigiamo al Museo d’Orsay. Questo museo è stato ricavato riutilizzando i locali della vecchia stazione, quindi il posto è molto suggestivo e ricco di storia, le esposizioni sono molto interessanti e rimaniamo qui circa tre ore.

Una volta usciti prendiamo un gelato e ci avviamo lungo la senna fino a raggiungere i Jardins du Trocadéro. La passeggiata è lunga ma piacevole e per questo ce la prendiamo con calma , facciamo qualche foto nei pressi dell’Hotel des Invalides, e poi proseguiamo. Al Trocadero scattiamo qualche foto, prendiamo una crepe e ci riposiamo un po’ prima di salire sula torre per il tramonto.

La fila che ci aspetta è molta, ma molto meno di quella che ci aspettavamo e quindi in meno di un’ora siamo in cima alla torre. Da qui il panorama è suggestivo, soprattutto al tramonto. Una volta fatto buio scendiamo e guardando la Tour Eiffel illuminata rimaniamo piacevolmente colpiti, perché l’effetto che ci ha fatto di giorno era tutt’altro che questo. Mangiamo qualcosa, ci incamminiamo verso Campo di Marte dove prendiamo la metro e rientriamo in albergo.

Giorno 8: Disneyland Paris

Stamattina sveglia con calma perché il nostro hotel è abbastanza vicino a Disneyland Paris, cinque fermate di treno e siamo arrivati. Una volta entrati esploriamo tutto il parco, mangiamo qualcosa e ci lasciamo trasportare dall’ambiente fino ad arrivare a sera per goderci il meraviglioso spettacolo di luci sul castello del parco. Il parco nelle considerazioni finali ci delude un po’, ma è comunque un posto da visitare.

Giorno 9: Parigi – Roma

Oggi è l’ultimo giorno ci alziamo presto e andiamo in macchina verso Montmartre e il Sacro Cuore, qui andiamo a vedere anche il famoso Moulin Rouge. Questo quartiere è davvero bello decidiamo quindi di pranzare qui prima di dirigerci verso l’aeroporto per il rientro in Italia. Alle 16 siamo in aeroporto e qualche ora dopo atterriamo a Roma.

Considerazioni finali

Abbiamo praticamente fatto due viaggi e questo un po’ ci ha destabilizzato quindi dividerò le considerazioni due.

Normandia

Per noi era la prima volta in Francia e questa parte di territorio ci è piaciuta davvero tanto, sia nella sua selvaggia natura che nei suoi piccoli paesi che hanno una forte aria nordeuropea. La gente è gentile e disponibile, è bellissimo percorrere queste strade e respirare anche l’aria dei feroci scontri del passato. Quello che non mi è piaciuto sono gli orari dei locali e i prezzi, che abbiamo trovato molto elevati. Probabilmente avremmo dovuto dedicare tutto il viaggio in questa parte di Francia per approfondire ancora di più, ma sarà l’occasione per tornare.

Parigi

Su Parigi non avevo grandi aspettative perché in questo periodo i grandi centri non mi attirano, e la città non ha saputo smentirmi in pieno. Tutto bellissimo e ordinato, ma probabilmente non ritornerò per una seconda visita. Quello che invece trovo molto bello è l’attenzione che si vede nel fornire elementi per uno stile di vita rilassato e all’aria aperta, il molto verde e ho notato anche una grande pulizia. Il quartiere latino mi ha stupito, non lo conoscevo e l’ho trovato davvero interessante. Non parlo dei prezzi di Parigi perché sono effettivamente molto alti, ma questa non è una novità. Una menzione poi va a Disneyland, il parco è bello e davvero progettato nei minimi dettagli, ma francamente me lo aspettavo più grande, detto questo una visita la merita comunque anche da chi, come me, non è un grande fan della Disney.

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