Normandia e Bretagna 11

Un viaggio in luoghi meravigliosi dai colori splendenti
Scritto da: Limo
normandia e bretagna 11
Partenza il: 01/08/2011
Ritorno il: 17/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Sulla scia dei ricordi ho deciso di fare un salto nel passato ricordando la ns prima estate insieme.

Abbiamo deciso di fare un viaggio ON THE ROAD, in uno dei posti a mio avviso più belli e romantici che si possa visitare. Sarà la pace e la tranquillità, saranno i colori, l’atmosfera, la natura incontaminata e la storia, il vino buono ed il cibo, ma ammetto ke è stata una delle migliori vacanze.

1 Agosto

Si parte in sella alla ns MITO alla volta di Annecy, prima tappa prima di approdare in Normandia. Il paesino si trova più o meno a metà strada e sarebbe molto affascinante se non fosse così disdicevolmente turistico! Principale attrattiva del luogo è il lago omonimo di origine glaciale, circondato dalle Alpi francesi e alimentato da alcuni affluenti (su uno di qs si erge tutto il paese)…insomma potenzialmente una chicca ma rovinato dalla miriade di gente e da ristoranti a menù fisso. Dopo un breve giro, ed una bevuta post cena con i ragazzi del posto ce ne torniamo al ns hotel che domani ci aspettano altri 700 Km.

2 Agosto

La ns tappa è Eslettes, dove ci attende Davy, il proprietario della chambre d’hote “Le Gourmandine” che abbiamo prenotato già dall’Italia. Siamo partiti ottimisti, senza TOM TOM e con una cartina dell’intera Francia un po’ troppo vecchia e bucata….ma faceva così vintage! La location è divina, una vecchia casa di campagna saggiamente ristrutturata con fiori colorati che tempestano il giardino…una favola! Rimaniamo a cena al table d’hote, Davy e sua moglie cucineranno per noi ed altri 3 ragazzi italiani. Intanto brindano al ns arrivo servendoci un KIR (sidro+calvados+ succo di frutti rossi)

3 Agosto

Stamani decidiamo di seguire i consigli di Davy e, dopo una strabbondante colazione, imbocchiamo la RUTE des ABBEYS, detta anche la Via dei frutti. La strada costeggia la Senna per parecchi km, immersa nel verde, tra giardini fioriti e alberi di mele, case ben curate e colori esaltanti…io non ho resistito a rubare due mele! Percorrendo la D682 incontriamo la prima Abbazia: St. Georges de Borscheville. Abbazia benedettina del 1100, in stile romanico normanno, vanta un giardino di tutto rispetto, ricco di fiori, frutti, siepi e molto molto curato….in effetti spendiamo un bel po’ di tempo là dentro. Riprendiamo la D682 fino al bivio con la D65 per arrivare all’Abbazia Jumieges, antichissima, di cui sono rimaste solo le rovine. Il tempo non è malvagio, ma sono certa che col sole renderebbe decisamente di più! Del resto viene definita “il più bel rudere della Francia!” Ma…c’è un cambio d’itinerario: è uscito il sole e Davide vuole andare a ETRETAT a vedere le falesie. Ci troviamo in un villaggio di pescatori che si sviluppa sul mare, per la precisione su una spiaggia di ciottoli levigati, incastonata tra le due Falesie (tanto care a Monet che ritrae spesso nei suoi quadri). Non ci facciamo mancare un salto in spiaggia a sentire l’acqua dove molti bambini stanno facendo il bagno… mi chiedo come facciano, tira un vento pazzesco! Partiamo alla conquista della prima falesia, per un sentiero fatto di scalini che ci conduce sulla sommità da cui si ammira un panorama a strapiombo sul mare ed una vista incredibile. E’ la volta della “proboscite” come viene definita la falesia d’Avel perchè poggia su un costone roccioso a formare un arco sul mare. Poco distante un obelisco di 70 mt di altezza Per cena, sempre seguendo i consigli di Davy, ci dirigiamo a Les Rose, un paese vicino a Dieppe, decisamente NON turistico…che meraviglia! Case in pietra, direttamente affacciato sul mare e una miriade di fiori!

4 Agosto

Il tempo non promette bene, ma siamo attrezzatissimi e non vogliamo sconvolgere i ns piani per oggi. Quindi si parte alla volta di GIVERNY, per vedere la Maison (e soprattutto il giardino) di Monet. Trovato parcheggio scopriamo che è tutto a misura di turisti, con indicazioni che partono già dalle auto e che ci condurranno in uno pseudo villaggio con negozi, ristoranti, bar e biglietteria. Ovviamente inizia a piovere ed altrettanto ovviamente le ns mantelle sono rimaste in auto…pazienza! Il giardino è pazzesco, una quantità impressionante di fiori di tutte le specie (e Davide si diletta con la macchina fotografica), ma la cosa che decisamente ci ha colpito di più è stato il giardino dell’Acqua: un laghetto in mezzo al verde adornato da tantissime ninfee (fiori che adoro). Beh, in effetti niente che non si sia già visto…nei quadri di Monet!

Ma la pioggia aumenta, cerchiamo di non farci spaventare ma siamo costretti a finire di corsa il ns giro e a scappare in auto, dove decideremo la ns seconda tappa della giornata: LYON DE LA FORET. Come riporta il nome, per arrivarci occorre attraversare la Foresta che con qs tempo è decisamente poco invitante, ma la Lonely Planet ce lo suggerisce e non ci lasciamo intimorire! La cosa che più ricordo giunta al paese è la fame terribile che avevo e la presenza di tutti i locali chiusi…tutti eccetto una brasserie dove compro una brioche strapiena di prosciutto e formaggio e panna e non so cos’altro. Che goduria però! Ma piove, senti come piove…ci rifugiamo nell’unico pub aperto (ma con cucina chiusa) a berci un sidro ed una birra. Mentre ci asciughiamo e scaldiamo notiamo un signore (normanno appunto) che continua a bere imperterrito la sua birra sotto la pioggia…più tardi scopriremo che loro non escono mai di casa con l’ombrello, tanto sono abituati. Che dire, Lyon de la Foret sarà anche un bel paesino, suggeritoci da una dignitosa guida turistica, ma a me sembra più una bella piazza grande su cui si affacciano 3 strade. Certo le casette in stile 500esco sono molto pittoresche, così come i fiori sui balconi e la grande piazza con il suo bel pergolato dove ci siamo rifugiati a mangiare, ma qui non smette di piovere e qsto influenza decisamente il ns umore (più tardi ci abitueremo anche agli orari della pioggia!). Partiamo quindi alla volta di Rouen, di corsa perchè alle 18.00 chiudono le chiese e noi vogliamo vedere la famigerata Notre Dame di Rouen! Muniti di ombrellino e mantella, stavolta, parcheggiamo l’auto e di corsa in centro. Ce la troviamo davanti, ma ce ne accorgiamo solo dopo un po’, sommersa com’è da impalcature e pubblicità… noooooooo! Nel frattempo è uscito pure il sole e le mantelline scocciano e basta… uff! Entriamo nella Cattedrale, in perfetto stile gotico, con splendide vetrate e ovviamente immortalata da Monet! Un giro per la città è perfetto per decidere dove ceneremo stasera. Dall’aspetto decadente, una casa in perfetto stile normanno, ci ospiterà stasera!

5 Agosto

Salutiamo il ns amico Davy e la sua bellissima casa alla volta di Ponte L’Eveque nella regione del Calvados. La prima tappa è Honfleur, che raggiungiamo dopo aver percorso il Pont de Normandie, un vero manifesto dell’architettura contemporanea. Ex villaggio di pescatori, Honfleur è oggi meta di molti turisti. Il cielo è stranamente grigio, ma cercando di non sconfortarci troppo, decidiamo di perlustrarne i vicoli vicini al porto, ammirare le vecchie case in pietra con i tetti di ardesia, i velieri alle banchine. Da vedere la Èglise Sainte-Catherine, una chiesa romanica con il tetto che ricorda lo scafo di una nave, a celebrare la vocazione marinara della città. Da qui, percorrendo la corniche, una bella strada panoramica che costeggia i profili collinari e si affaccia sul mare, arriviamo a Trouville, cittadina che viene sempre associata a Douville. Ma mentre qs ultima è diventata patria di boutique e casinò, oltre che di personaggi famosi, Trouville è riuscita a mantenere un carattere più “verace”. Ex paese di pescatori oggi è rinomata per aver ospitati grandi artisti (per lo più scrittori e pittori) come Dumas e Flaubert. Trovato parcheggio ci dirigiamo alla spiaggia, dove nonostante il vento e il ns abbigliamento (felpa + giacca) troviamo persona che stanno facendo il bagno!

La spiaggia è colorata da ombrelloni a righe corredati di un “paravento”, almeno credo, rendendoli simili a cabine di tela. Dopo essersi bagnate le mani nell’acqua gelida e assistito alla classica partita a bocce di vecchi e giovani, ci dirigiamo nel paese dove facciamo una sosta con una bella fetta di torta. Saltiamo Douville, oggi il tempo non ci vuole proprio bene e ci dirigiamo alla ns ultima meta della giornata dove dormiremo stanotte visto che cmq si sta facendo tardi: Pont l’Eveque. Abbiamo prenotato uno splendido B&B, con laghetto e camere in legno… una favola! Dopo un po’ di peripezie, aiutati da un locale che ci da indicazioni riusciamo a trovarlo e sembra davvero splendido… sembra, perchè solo più tardi ci renderemo conto che: le travi puzzano del trattamento che viene loro dato, la caldaia fa un casino pazzesco, le coperte non sono così pulite (ecco perchè non esiste una luce forte in qs stanza, ma solo soffuse e colori scuri) e che la tipa che lo gestisce comincia ad apparire ai miei occhi più come una metresse che una proprietaria di B&B! Meglio farsi una doccia ed andare a cena che se no chiudono i ristoranti….uno, l’unico che c’è! l paesino è minuscolo (come tutti gli altri) ma davvero una chicca con le sue casine 500esche e la sua chiesa. Essendo nella regione del Calvados non possiamo esimerci dall’assaggiarlo. Dopo cena quindi cerchiamo un locale, un pub….diciamo un baretto, qlo degli ubriaconi va benissimo, purchè aperto. E così sia! Eccolo, davanti a noi, pieno di uomini normanni che bevono birra (o forse sidro?). Ci prendiamo un bicchierino a testa (mamma com’è buono!) mentre un francese, accortosi della ns provenienza, fa ql commento sull’Italia (reduci forse dall’episodio Zidanne?) e Davide chiaramente, coglie la provocazione. Per fortuna non ci capiamo e siamo stanchi, Davide, a letto!

6 Agosto

Dopo colazione salutiamo Ponte L’Eveque, oggi sarà una giornata faticosa dal punto di vista emotivo. Guido io, e ovviamente Davide decide di passare per vie secondarie, in mezzo alla verde campagna ed a minuscoli paesini…ed è proprio su una di qs strade che troviamo un cartello molto artigianale VENDE CIDRO, CALVADOS.

Ci guardiamo e decidiamo di seguire le indicazioni, addentrandoci per una stradina sterrata poco transitata…mah! Ad un tratto, praticamente in fondo alla strada, un accampamento di tende e roulotte con un cartello “Camping” ma senza servizi igienici né reception e una casa molto simile alle ns case coloniche che affitta camere. Una porta alta non più di 160 cm mostra il cartello VENDE e ci invita ad entrare. Lì un simpatico e sputacchiante signore in fila avanti a noi ci spiega il KIR, il loro tipico aperitivo, fatto con Calvados, cidro e succo di frutti rossi.Sta a noi: 3 Calvados e 1 bottiglia di sidro…il tutto con soli € 73,00! Felici e convinti di aver colto l’occasione proseguiamo la ns strada.Colleville e le spiagge dello sbarco in Normandia. Strano a dirsi il tempo non è dei migliori, ci sono grossi nuvoloni e non mette di buonumore, in più ho battuto la macchina nuova di Davide e sono un po’ provata. Arriviamo al cimitero, il più grande per la strage più sanguinolenta e feroce che sia esistita. All’entrata alcune tavole riportano gli anni della battaglia e le dinamiche poi subito dopo, una collina di oltre 9.000 croci bianche avvolte da un rispettoso silenzio mi fa riflettere. Insieme ad altri turisti iniziamo a girare per qle croci, così perfettamente allineate e volte verso sud, diverse per i simboli che riportano a seconda delle religioni, ma così tutte unite da un unico denominatore: la barbaria. Vengo colta da una forte commozione e senso d’ingiustizia per tutti coloro che vengono compianti, il mio contegno non riesce a dominare sul mio disappunto. Scendiamo al mare, per entrare meglio nella storia e nelle dinamiche; le parole mi muoiono in gola è molto, troppo forte. In silenzio ce ne andiamo, ognuno perso nei proprio pensieri.Solo dopo un po’ di strada riusciamo a tornare “normali” con una spina nel cuore al cui ricordo mi emozionerò sempre. Avremmo dovuto scendere a St ceneri Les gerei, ma è troppo lontano e quindi decidiamo di cambiare programma, del resto non abbiamo prenotato niente per stanotte. Fidandoci della Lonely Planet arriviamo a Clecy, ma dobbiamo correre all’Ufficio del Turismo che chiude a breve altrimenti rischiamo di non trovare un alloggio! La signorina dell’Ufficio ci da un indirizzo ma senza garanzia, ormai stanno chiudendo e non hanno più la disponibilità in tempo reale…io sono abbastanza in apprensione non lo nego…non ho la più pallida idea di dove siamo né riesco ad immaginare un’alternativa per la notte! Saliamo in collina, in qs verde meraviglioso che ci circonda e ci rilassa, nella campagna rigogliosa del fiume Orne fino a St Remy dove Christine, ci accoglie con il suo inglese zoppincante, il suo seno prosperoso e la sua adorabile “rustichezza” dicendoci che le hanno appena disdetto una camera…..ah che bella notizia! Il posto è favoloso (Chambre d’Hote LA VALLEE – St Remy) è una fattoria, in pietra molto ben tenuta. Sul retro mucche e maiali e dista solo 2 km da Clecy (importantissimo dato che qui c’è solo qs casa!).Bene ed adesso 5 minuti di relax perchè la giornata è stata pesante. La camera è una mansarda ed io mi incanto a guardare il panorama che si apre dalla mia finestra sul tetto. Christine ci suggerisce un ristorante sul fiume a Clecy e ci consiglia di proseguire sulla Rute des Crètes, dove appunto si trova la casa, per godere di splendide vedute sulla valle. Clecy è un paesino medievale molto curato, con case in pietra abbellite da fiori ai balconi (un must da qs parti, direi), una piazza che fa da rotonda al centro del paese, ma è anche molto frequentato per gli sport: dalle gite in bicicletta alle passeggiate, ma soprattutto per gli sport acquatici che si svolgono sul fiume. A tal proposito scendiamo a cercare il Ristorante La Potiniere che Criss ci ha suggerito e che è proprio sul fiume, dove si incontra gente che fa canoa, si arrampica, nuota (mentre io indosso golf e stivali invernali) e qlche simpatico ragazzo ubriaco che vuole farsi una foto insieme a noi, dopo essersi buttato in acqua vestito!

7 Agosto

Per colazione la proprietaria ci fa trovare delle ottime marmellate fatte in casa e non solo…Dio mio quanto mangiamo! Con noi altri 2 ragazzi francesi con cui scambiamo quattro chiacchiere. Siccome oggi sembra di buonumore la padrona rimane a tavola con noi e ci suggerisce due posti da visitare: DOMFRONT dove proprio oggi si svolge una festa medievale e ST FRAIMBAULT il paese più fiorito di Francia. Essia! Arrivare a Domfront non è stato difficile, il paesino è delizioso, arroccato e mantiene un centro storico ancora “originale”, con case a graticcio, le mura e le piccole piazzette fiorite, ma soprattutto sconosciuto ai più!Addobbato poi e con i cittadini vestiti con costumi medievali si rende ancora più suggestivo. Mentre girovaghiamo conosciamo una ragazza di Pistoia che ci racconta un po’ la sua storia e ci spiega perchè ha deciso di vivere proprio qui: si è innamorata del cielo. Noi alziamo gli occhi e vediamo solo nubi… sarà! Per pranzo decidiamo di fermarci a comprare qlcosa in qs bancherelle e a noi non sfugge certo qla del formaggiaio! Baguette, ql formaggio di capra e sidro di pere (che forse mi piace di più di qlo di mele). Non ci facciamo mancare neanche il secondo paesino suggeritoci (entrambi NON sono presenti nella mia guida), ma è davvero minuscolo e c’è molto poco da vedere se non giardini molto curati ed un bel parco in cui facciamo una piccola sosta. C’è un artista che ha esposto le sue opere nei campi…ecco un esempio!

Non perdiamo troppo tempo qui, Davide vole andare a tutti i costi a Fougeres, io non ne ho molta voglia, fa freddo il cielo è coperto….ma niente da fare! Ed in effetti mi devo assolutamente ricredere perchè la parte medievale del Castello è bellissima! Viene definita la città più fortificata d’Europa con tanto di bastioni merlati, fossato e ben 11 torri dal tetto conico grazie alle sue mura e si trova per esattezza in Bretagna (abbiamo sconfinato!). Degno di ammirazione il giardino pubblico, molto ben curato è un giardino, parco ed orto-botanico insieme, che si sviluppa per terrazzamenti collegati con brevi sentieri e gradinate, tant’è che funge anche come collegamento pedonale – peraltro in discreta pendenza (salita o discesa dipende dal verso) – tra Saint-Leonard, Saint-Sulpice ed il Castello. Ai piedi del Castello, una nota va alla Chiesa Saint Sulpice. Un’ultima curiosità: noterete quante felci si trovano in qs cittadina, ebbene è proprio per qs motivo che si chiama Fougeres che appunto in francese significa felci.

E siamo in BRETAGNA! Adesso però sono stanca e voglio andare alla Chambre d’Hote che la Sigra Josette “Les Glycines” ci sta aspettando! Suoniamo ma….NON C’E NESSUNO?! Ottimo! Provo a chiamarla al tel e mi dice che non ricorda nessuna prenotazione per oggi….perfetto! Dopo una conversazione in inglese mi dice che tra 1 ora sarà di rientro, adesso è a un funerale…oh mio Dio! In compenso noi siamo lontani da tutto e da tutti e a me scappa forte la pipì. Nessun bar, e tanto meno aperto…ho bisogno di un campo! Finalmente arrivano i proprietari, ci sistemano la camera, si scusano e sono già le 20.00. Noi dobbiamo ancora cenare quindi chiediamo alla signora un posto e lei guardando l’orologio decide di tel al Ristorante più vicino (a Lehon paesino a pochi km) per prenotarci un tavolo prima che la cucina chiusa. Finalmente qs tour de force è finito, buona notte!

8 agosto

Forse per scusarsi del fraintendimento di ieri sera stamattina siamo stati accolti da una tavola imbandita in un soggiorno stratosferico e servizio di porcellana della nonna. Io adoro le colazioni in qs posto (forse Davide un po’ meno dato che ha chiesto tea e per 3 gg gli ha portato cioccolata calda!). Come da prassi la Sigra si è un po’ intrattenuta con noi dandoci dei consigli su strade e paesi da visitare. Oggi è la volta di St Malò, un paese le cui mura cadono a strapiombo sulla costa e dalle quali si ha un’ottima visuale dell’oceano. E’ di prassi una passeggiata sui bastioni anche se tira un vento fortissimo, ma ne vale la pena perchè riusciamo ad assistere al fenomeno dell’Alta Marea. Infatti vediamo il lembo di spiaggia che collega St Malò con l’Isola di Grand Bè (dove si trova la lapide di Chateubriand) pian piano coprirsi di acqua…forte! All’interno delle mura, la passeggiata prosegue tra le alte dimore. Ammirando il loro aspetto, risulta difficile credere che la maggior parte di queste siano state ricostruite dopo i bombardamenti del 1944! Un caffè è proprio qlo che ci vuole. Mentre usciamo dal paese un ragazzo, a cui si è fermata la moto, chiede aiuto a Davide….dopo ql tentativo riescono a farla ripartire, ma qs sforzo lo ha provato ed ora vuole andare a mangiare e data l’ora non posso negarglielo!

Oggi pranzeremo ad ostriche, quindi corriamo a Cancale…corriamo, la scelta della strada costiera non è certo la più rapida seppure sia molto suggestiva, ma bando alle polemiche. Adesso siamo comodamente seduti sugli scalini del porticciolo, con un piatto di ostriche appena pescate e comprate alle bancherelle. Non siamo i soli, è tutto molto divertente. E’ tardi, ma non ce ne accorgiamo, oggi la giornata è stata estremamente piacevole e non vogliamo che finisca qui per cui senza guardare l’ora ci dirigiamo a Le Mont St Michel, oggetto del desiderio conteso tra Normandia e Bretagna (ma di cui può farsi vanto la prima). Qui non si può certo dire che il turismo non sia di casa: superparcheggi a pagamento e un’orda di gente che affolla i vicoli dell’isolotto rendendoli coloratissimi. Non nego che un po’ ci impauriamo, noi che aborriamo girare in posti troppo affollati, ma ormai siamo qui e non si può tornare indietro. L’unica perplessità è l’orario…riusciremo a vedere l’Abbazia? Ottime notizie, è prevista una visita in “notturna” tra l’altro molto suggestiva con suonatori e giochi di luci sparsi per la chiesa e che potendo scegliere consiglierei. Mentre girelliamo per il paese a passo di lumaca, con una miriade di italiani che entrano ed escono da negozietti di souvenir mi accorgo che il mare si sta ritraendo. Scendiamo quindi per passeggiare sul “bagnasciuga”…che effetto, sembra un paesaggio lunare! Sono le 19.25 e c’è una luce crepuscolare spettacolare. I ns passi lasciano delle piccole orme facendo fuoriuscire dell’acqua che però si riassorbe velocemente, troppo bello! Ancora un giro per le vie e, ho fame ma qui mi sembra un po’ troppo turistico per fermarsi e lontano dal B&B. Di comune accordo ci incamminiamo verso il parcheggio ma, dove si va? Alla fine optiamo per rimanere, ci sembra la soluzione più azzeccata.

9 Agosto

Stamani decidiamo di visitare il paesino poco distante dal B&b dove abbiamo cenato la prima sera, Lehon….semplicemente delizioso! Ad accoglierci un ponte adagiato sulle sponde della Rance e immerso nel verde: da cui fare splendide fotografie dalle due sponde del fiume. Ma la maggiore attrattiva del paese è l’Abbazia benedettina Sainte-Magloire che dopo la rivoluzione rimase in stato di abbandono per secoli, ma oggi tornata alla luce. E se venisse fuori il sole si potrebbero ammirare anche degli splendidi giochi di luce creati dalle vetrate…ma niente! Girovagare per le case in pietra dai balconi fioriti mette sempre un ottimo stato d’animo. Per visitarlo basta pochissimo tempo, tant’è piccolo quindi si parte alla volta di Dinard che la mia collega ci ha suggerito. Ieri sera da St Malò riuscivamo a vederne la sponda (si fronteggiano), ma se avessimo anche saputo che oggi è il tipico luogo di villeggiatura forse ci saremmo risparmiati qs tappa! Ma forse siamo strani noi dato che viene definita la Nizza del Nord, e meta degli aristocratici ottocenteschi. Per noi l’immagine di Dinan, rimane la Spiaggia de l’Écluse, con le sue tende a strisce bianche e blu. Arriviamo a Dinan dove per prima cosa ci fermiamo a gustarci una GALLETTES alla storica Creperie Ahna, suggerita dalla Lonely. Questo borgo arroccato sul fiume Rance è definito uno dei più belli di tutta Francia con le sue stradine acciottolate, con le case a graticcio e il suo fascino medievale, con i suoi bastioni e le chiatte che lungo le banchine della città vecchia. Un giro per città vecchia è d’obbligo, curiosando fra place des Cordieliers e place de Merciers, la torre dell’orologio (attenti al vento forte, a me ha fatto venire le vertigini e son dovuta scendere!), i chiostri del convento, la basilica Saint-Sauveurs…Dopo una birra nella piazzetta del teatro continuiamo il tour girovagando un po’ a caso. Stasera c’è il festival della Musica per cui è certo che ceneremo qui! Scegliamo un piccolo ristorante al Porto Antico, locale tipico e molto carino suggerito dalla guida e di cui Davide si è ricordato il nome (ovviamente la guida è rimasta in camera). Solo al buio scopriamo l’era salita che ci porterà al centro della città vecchia e solo allora confermiamo quanto sia bella qs cittadina.! Quindi per tutti qli che come noi amano i vicoli e gli angoli pittoreschi allora vi consiglio la discesa (o salita) da rue Jerzual e rue diu Petit Fort. Giunti in cima però, scopriamo, ns malgrado, che di artisti e musicisti nemmeno l’ombra! Anzi il paese sembra già deserto…che siano tutti a letto? A noi non resta che adeguarci all’orario e ce ne torniamo in camera.

10 Agosto

Il primo a farmi gli auguri stanotte è stato Davide che mi ha svegliato alle 5.00…non che abbia molto gradito, devo ammetterlo! Oggi è la ns ultima colazione da Joss e lei ci ha fatto trovare due piatti tipici: il Far Breton e una sorta di biscotto fatto a conchiglia da mangiarsi con burro e marmellata. Salutata, ci dirigiamo verso Pont L’Arcovest punto di partenza per visitare l’Ille de Brehat, piccolo arcipelago famoso per la sua costa selvaggia nel qle abbiamo deciso di festeggiare. Ma a ql km dal punto d’imbarco ci ferma un ragazzo per dirci che i parcheggi sono al completo e che quindi dobbiamo tornare indietro. Pochi metri più avanti, a Porz Even, troviamo il posto ideale per il ns pranzo, con vista su la Ille St Riom. Percorriamo un sentiero che ci porta diretti su scogli così accoglienti dove ci insidieremo per il ns pic nic composto da un assette di salamini e uno di formaggi, il tutto bagnato ovviamente con dell’ottimo champagne bevuto “a boccia” (e che Davide aveva messo a rinfrescare nei frigoriferi del supermercato). Per finire un fantastico dolce di sola cioccolata, libidinoso. Oggi è proprio il mio compleanno e non poteva andare meglio: il sole splende alto, il posto è meraviglioso ed ha qla giuste dose di privacy. Ci godiamo la giornata, baciati dal sole e rallegrati dalla bottiglia di champagne. Per stanotte Davide ha prenotato un albergo con vista mare, a Roscoff e dobbiamo incamminarci prima che si faccia troppo tardi…mai impresa fu più ardua: la costiera è così piena di gente e turisti che i km sembrano raddoppiare ad ogni metro. Ancora una volta rimpiango le lunghe e desolate strade della Normandia! Finalmente arriviamo e…vabbeh la camera è piccola ed il bagno microscopico, ma siamo a strapiombo sul mare, si sentono i gabbiani e si respira lo iodio. Prenotiamo la cena sulla terrazza ed anche se dopo aver fatto un po’ di confusione non ci tocca il tavolo alla finestra è davvero poco male, la vista è cmq mozzafiato. Ormai francesizzati decidiamo di partire con un KIR, un assette di frutti di mare ed un piatto di cicale…divini! Il tutto bagnato da dell’ottimo Muscadet (che Dide pensava fosse dolce). Un sorbetto al limone per me e una Tarte Tatin a Davide. La scopro solo ora, ma non la dimenticherò mai più! Dopo cena un giro in paese e prima di rientrare ci concediamo un Calvados in un bar sulla spiaggia. Che splendida giornata!!

11 Agosto

Dopo una notte, perfettamente cullata dalle onde del mare lasciamo l’Hotel. Il tempo non sembra dei migliori ed infatti, appena messo il piede fuori dall’Hotel ci infradiciamo da capo a piedi. Direzione Morlaix, nel Finistere. La città vecchia è degna di esser visitata per le sue strette vie (venelles), le chiese gotiche, le case a lanterna (edifici composti da due corpi di fabbrica a due o tre piani raccordati tra loro da un patio coperto,)ed un imponente viadotto ottocentesco rimasto illeso ai bombardamenti…ma piove, poi smette, poi ripiove, smette, piove ancora e non se ne può più! Ma mai e poi mai avrei pensato di scoprire la passione di Davide per i complessi parrocchiali medievali di cui vanta la Bretagna….una sorta di “Via Crucis”, anzi un vero e proprio Circuito dei calvari e con qs tempo! Ma prima dobbiamo trovare un alloggio per stanotte altrimenti si rimane a zonzo… un numero di telefono e via, accordi presi. Si parte! St Thegonnec, ma ancora più famoso Guimiliau dove si ritrovano sculture medievali rappresentanti oltre 200 personaggi….ed il bello è che in qs minuscoli paesini, di 100 abitanti e poco più, si è sviluppato tutto un turismo di “pellegrini” che entrano ed escono da negozi di souvenir. Io non ne posso già più, a me sembrano tutti uguali, poi mi fa freddo e continua a piovere…uff! Deviazione prima di trovare la ns Chambre verso l’Abbazia di Landevennec; in realtà sono 2, qla nuova, pulita e lineare che si presta da auditorium per due attori che stanno provando (acustica perfetta) e qla vecchia. Ma per noi è fondamentale trovare le gelatine di frutta dei monaci benedettini.

Onde evitare di arrivare tardi alla Maison Particuler (che fa molto “Casa da appuntamento”) imbocchiamo una scorciatoia, ma dopo pochi km…un muro bianco davanti a noi ci risucchia. E’ nebbia, fittissima e sto guidando io!! Dire che entro nel panico più completo sarebbe un eufemismo, ma non abbiamo alternative dobbiamo proseguire. Qs coltre non ci vuole abbandonare, io non sono in grado di accelerare, e anche Davide ha smesso di fare lo spiritoso. Ma giunti nella strada maestra…svanisce tutto, come per magia! Fermiamoci vah che ho fatto una bella sudata! Ed eccoci finalmente a Douarnenez, ecco la ns camera (praticamente lo scannatoio, umidissima!). A dire il vero non ho molta fame stasera, sono ancora un po’ nervosa ma troviamo un posticino davvero grazioso, una specie di chiatta sul fiume frequentato solo da locali e decidiamo di cenare lì…specialità PATATE in tutti i modi!

12 Agosto

Monique, la signora della chambre d’hote ieri sera è stata così carina da prenotarci una stanza per qs notte, in pieno centro del paese. Dopo colazione quindi ci dirigiamo per vedere un po e…assolutamente NO! Cemento, cemento e solo cemento! Una corsa all’Ufficio del Turismo e usciamo vincitori di ben 4 indirizzi. Tentiamo col primo, dopo un lungo percorso su strade di campagna e mucche e pecore libere al pascolo raggiungiamo la vetta, il nulla. C’è solo una casa, non si può sbagliare. La signora, anziana sembra la nonna di Titti e Silvestrino…fantastica! Vive sola sperduta quassù dopo la morte del marito, in una casa che sembra da favola….speriamo che abbia postooooo!!! Incrociamo due ragazzi romani che stanno andando via, forse c’è speranza! EVVIVA! Una tel per disdire la camera di cemento armato nel centro del paese. Più tranquilla e felice del posto meraviglioso che abbiamo trovato ci dirigiamo a QUIMPER (o Kemper come dicono i bretoni). Affacciata sul fiume Quimper conserva il fascino delle vie acciottolate e contorte, delle case a graticcio con le fenistre fiorite e la sensazione di essere tornati indietro nel tempo passeggiando nel centro storico pedonale. Da non perdere la Cattedrale gotica con le “guglie gemelle” di Saint-Corentin, primo vescovo di Quimper. E’ considerata la meglio conservata della Bretagna. Tra le guglie della cattedrale gotica è collocata la statua di re Gradlon. Prima della rivoluzione, ogni anno nel giorno di Santa Cecilia uno scalatore si arrampicava fino alla statua per dare da bere al re, gettando poi giù il bicchiere; chi fosse riuscito ad afferrarlo vinceva un premio di 100 scudi. Una curiosità che abbiamo notato: la navata centrale fa una curva poco prima dell’altare, il ns dubbio è: colpa del terreno o imitazione della figura del Cristo in croce? Seconda tappa: LOCRONAN…..un’orgia di turisti, persino i pulman GT nel parcheggio! MI vien voglia di piangere, così se ne va tutto il fascino del posto, uff! Paghiamo il biglietto d’ingresso (ops no per il mantenimento del paese) e…sembra di stare nel medioevo! Strade piastrellate, così come le chiede e le case, in pietra, ma un po’ troppi negozi di souvenir a mio avviso (alla fine rimaniamo cmq intrappolati anche noi!). Si visita in poco tempo, ma merita di sicuro una tappa. Ci fermiamo per pranzo ed ordiniamo due Gallettes con ottime birre scure bretoni. Continuiamo a passeggiare per i dintorni del paese seguendo un percorso “campestre” punteggiato da una miriade di ortensie blu (che richiamano le case del paese). Ma stasera Dide ha deciso, in uno slancio di romanticismo, di portarmi a Pointe Du Raz al tramonto….con la fissa delle strade panoramiche finiamo per perderci e tra doccia e relax si parte piuttosto tardi, anche Titti ce lo dice!!! Ma alla guida della MITO ho Schumacher ed in 30 min siamo arrivati. Ma che vento!!! Qs è la località che (pare erroneamente) viene definita come il punto più occidentale della Francia. Si arriva alla costa attraverso un sentiero tra distese di erica e costeggiando la scogliera, le rocce si gettano ripide nelle acque agitate del mare. Dalla punta si può ammirare l’Ile de Sein e, se la nebbia lo concede, il famoso Faro Ile de la Vieille.

Il vento però ci ha messo a dura prova ed anche la fame, torniamo alla macchina alla ricerca di un ristorante…e lo troviamo in riva al mare…che bello!! Mentre ci gustiamo i ns piatti di pesce bagnati dall’ormai immancabile Muscadet veniamo circondati da una coltre fitta di nebbia, e ora? Devo ammettere che il vino sta dando i suoi frutti visto che non sono agitata nemmeno un po’! Rientriamo fortunatamente sani e salvi verso la mezzanotte. Pipì e mega dormita sul lettone della nonna col cuscinone a salsiccione!

13 Agosto

Appena svegli apriamo le persiane per goderci il panorama di sconfinata natura che si apre davanti a noi, ma…che succede? Un muro bianco! Nebbia, uff che rabbia! Sarà meglio fare colazione. Titti ci rassicura che a metà giornata andrà via la nebbia e noi ci rallegriamo! Poi ci consiglia alcune località: Chateulin che non coglie il ns interesse…sarà colpa del freddo e della pioggia? Crozon, ideale per chi ama le scogliere selvagge, le campagne deserte, le piccole calette appartate su un mare stupendo…sì ma se ci fosse il sole!!! Infine Pointe St Hernot. La nebbia ci avvolge ma noi siamo temerari e scendiamo lungo il sentiero a piedi…stavolta dobbiamo vincere! Non so chi avrà la meglio, ma qui il mare non vede proprio, per fortuna si sentono le onde…sarò vicino. Davide allunga il passo e….”Dove sei??” No, non è fattibile dobbiamo tornare indietro, anche se qs nebbia crea a tratti paura e ilarità.

Dopo un pic nic in auto decidiamo di rilassarci per un caffè a Cameret Sur mer. Ma sulla strada ci fermiamo ad ammirare qlo che in qs parte di mondo la nebbia ci permette: la Punta di Dinan (con un’enorme e compatta massa di scogli a dirupo sul mare detta “Castello di Dinan”). Proseguiamo e la ns attenzione viene colpita da alcuni menhir, disposti in linee perpendicolari. Finalmente un caffè! Ma la nebbia sembra dissolta, di corsa quindi arriviamo a Pointe Penhir, promontorio che si erge a 70 mt sul mare, la punta più affascinante della penisola di Crozon, con le sue scogliere a picco. Piove troppo e dobbiamo rinunciare alla strada panoramica…ma nonostante tutto siamo cmq in ritardo sulla tabella di marcia, UFF! Stasera ceneremo al Porto Vecchio di Daurnenez, in un posto ke ci ha consigliato Titti la Chez Faz. Si mangia bene, si spende poco ed il vino è buono! Notte!

14 Agosto

Salutiamo la ns amica Titti, sempre perfetta con il capello da bigodini, il suo rossetto ed il fondotinta coprente spalmato non troppo bene. Ci congeda dicendo che siamo Tres gentiles e Tres amables, ci accompagna alla porta e ci saluta con la manina mentre scompariamo in auto…. come una nonna! La nebbia persiste e la pioggia pure, ma sempre meno di ieri!

Prima tappa di oggi: Concarneau, un paese che si sviluppa all’interno delle sue mura, diventato ad uso e consumo di turisti, pieno di ristoranti e negozi di souvenir…ci è bastata un’ora per scappare! Un vero peccato perchè la ville-close circondata dalle sue fortificazioni e da una delle baie più belle della Bretagna è davvero molto carina. Ma da qlke parte ho letto…o forse no ci hanno detto…adesso non ricordo che a Lorient si tiene il festival Celtico ed io sono davvero curiosa! Quindi ci dirigiamo proprio là, per scoprire, ns malgrado che di celtico c’è davvero molto poco…parecchi ubriachi e barboni e anche la città non ci sembra di così grande interesse….scappiamo! Direzione Vannes…ah qs sì che è una località da fiaba, se non fosse che mentre cerchiamo di raggiungerla si scatena la bufera. Io sono un po’ provata da qs tempo, inizio a non sopportarlo più…i posti sono bellissimi ma tra il freddo ed i piedi sempre fradici ed il mio umore così metoreopatico. Anche Davide comincia a non poterne più di qs situazione climatica, sarà meglio fermarsi in città e riflettere sul da farsi. Il cuore della città vecchia è un insieme pittoresco di case a graticcio e viuzze medievali, dove un tempo risiedevano i mercanti più ricchi ed influenti, onestamente mi sarebbe piaciuto girarlo, ma fa freddo e dopo un caffè che ci riscalda gli animi decidiamo di lasciare la Bretagna. E dobbiamo farlo velocemente se vogliamo trovare un alloggio per stanotte. Arriviamo a Tours che sono circa le 20, siamo a secco di benzina, ma non accettano la ns carta di credito, dobbiamo trovare un posto per la notte e cenare…molto bene! Siamo nella periferia, con grattacieli e centri commerciali e gente di ogni dove… paesaggio ben diverso da qli finora vissuti. Davide non fa che lamentarsi del posto e a me non prende proprio bene. Per fortuna riusciamo a fare il pieno ad un altro benzinaio ed la 3 tentativo troviamo anche una camera per la notte ad un prezzo ragionevole, evviva! Udite udite l’Htl dispone del wi-fi e Davide ne approfitta per prendere info sulla città; ritratta quindi la sua precedente versione. Ma domani ci aspettano 700 Km e si parte presto!

15 Agosto

Alle 8.45 siamo già in auto, pronti ad imboccare l’autostrada. Ore 18.00 arrivo ad Avignone dove dobbiamo cercare posto per la notte. Un Etap proprio fuori dalle mura sarà il ns alloggio per 3 g. Qui fa un caldo pazzesco e c’è un sole molto forte nonostante l’ora. Beh direi che tra temperature e prezzi…una bella differenza! Cena in un bistrot e calvados in piazzetta…Buon Ferragosto a tutti!

16 Agosto

Voglia di caldo, di sole, di mare e di relax! Obiettivo è raggiungere S. Maries de la Mer, ma il qui presente navigatore si distrae e toppiamo l’uscita. Alternativa? Proviamo a Port Saint Luois Du Rhone, nel parco della Camargue. Raggiungiamo la spiaggia percorrendo una bellissima strada immersi nella natura selvaggia, tra case di pescatori, fenicotteri rosa, cavalli e molte altre centinaia di uccelli. L’acqua è limpida e trasparente e fanno da padrone enorme libellule…’na favola! L’acqua è gelata ma stranamente riesco a buttarmi. La giornata si esaurisce qui, ne avevamo proprio bisogno! Dopo un aperitivo nel posto più trendy del momento ad Avignone, dove ordiniamo un Pastis come i locali, ceniamo in un ristorantino di una via secondaria. Girelliamo ancora un po’ finchè attratti da un giardino verticale scoviamo un pub all’aperto dove ci uniamo ai giovani…sempre con pastis!

17 Agosto

Stamani in programma una visita all’Abbazia di Senanque dove Dide 15 anni fa trascorse 1 settimana di preghiera con i frati aiutandoli nel loro lavoro. E’ molto emozionato di tornare in quei posti ed un po’ anche di farmeli conoscere. L’Abbazia è semplicemente meravigliosa, ma riusciamo a vedere solo l’esterno perchè siamo arrivati troppo tardi e le visite sono finite. Per fortuna riusciamo a visitare la Chiesa spoglia ed essenziale come ogni chiesa con due cappelle in puro stile romanico. Ovviamente ci fermiamo a fare un po’ di shopping di loro prodotti e….il miele alla lavanda è semplicemente divino, sarà un caso? Nel tornare ad Avignone ci fermiamo a Gordes, un bel borgo antico arroccato su uno sperone di roccia e dove hanno girato il film Un’ottima annata. Appena arrivati ci dirigiamo in boulangerie a mangiare qlc, con lo stomaco pieno si gira meglio! Oddio non proprio, qs sali e scendi sotto qs sole cocente….ma almeno mi è tornato il sorriso!

Oggi incontreremo mamma e babbo che sono in gita ad Avignone, sono un po’ agitata e vorrei scendere in tempo. Eccoliii! Li portiamo a bere nella piazzetta della sera precedente, mamma non sta zitta due secondi, è emozionata. Ma…tempo scaduto, loro devono raggiungere il gruppo e noi? Ce ne torniamo in Italia, le vacanze son finite!



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