Nord più Zanzibar in autonomia

A discapito di tutte le informazioni allarmiste e delle guide imprecise, dei racconti che descrivono solo cocktail di benvenuto e (finti) Masai sulla spiaggia vorremmo offrire una speranza a chi come noi è interessato a viaggiare in totale autonomia nel rispetto della cultura e dei luoghi che si visitano, con un budget limitato ma tanta voglia di...
Scritto da: yups!
nord più zanzibar in autonomia
Partenza il: 08/10/2007
Ritorno il: 24/10/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
A discapito di tutte le informazioni allarmiste e delle guide imprecise, dei racconti che descrivono solo cocktail di benvenuto e (finti) Masai sulla spiaggia vorremmo offrire una speranza a chi come noi è interessato a viaggiare in totale autonomia nel rispetto della cultura e dei luoghi che si visitano, con un budget limitato ma tanta voglia di avventura… Speriamo di riuscire nell’intento! Ci teniamo inoltre a precisare che le descrizioni sono estremamente e volutamente lacunose rispetto alla quantità di emozioni che abbiamo provato e che non riusciremmo ad ogni modo a esprimere.

Dettagli tecnici: – date di viaggio: 08/10 (sera) – 24/10 (mattina) – costo totale: 1850 €/persona – volo Mpx-Doha + Doha-Dar con Qatar Airways a 675,00 €/pax. Questa si è rivelata l’opzione più vantaggiosa, nonché l’unica che ci permetteva di fare voli notturni sia all’andata che al ritorno.

– Voli interni: Dar-Arusha + Arusha-Zanzibar con Precision Air (270.000 TSH/pax) + Zanzibar-Dar con Coastal (75.000 TSH/pax) – Noleggio auto per 7 gg. 595 $ tutto incluso e km illimitati (Land Rover Defender) – Strade: quelle sterrate (quasi tutte) sono molto peggio di quanto si racconta, a tratti sabbiose e a tratti veri e propri cumuli di pietre… però ne vale veramente la pena perché conducono sempre a paesaggi incantati. È necessario un fuoristrada! – Programmi culturali: sono una piacevolissima alternativa ai safari, economici e contemporaneamente equosolidali, finanziano progetti locali e consentono un’immersione culturale nella vita di veri villaggi.

– Nonostante le scorte, non abbiamo usato nessun tipo di farmaco e non abbiamo fatto la profilassi antimalarico (non era stagione di piogge). Unico accorgimento: ci siamo sempre lavati i denti con acqua di bottiglia.

– Prese corrente: sono diverse tra Tanzania continentale e Zanzibar! Noi ci siamo sempre fatti prestare l’adattatore dai vari gestori di B&B.

– Scheda cellulare: abbiamo acquistato una scheda CELTEL e abbiamo speso in tutto 11.000 TSH di ricariche (abbiamo effettuato moltissime chiamate locali per reperire info sugli alloggi e i parchi e inviato messaggi in Italia).

– Vegetariani e vegani: posso dire che non dovrebbero esserci particolari problemi in quanto riso, verdura cotta e zuppe, frutta e pane erano disponibili in tutti i posti che abbiamo frequentato (oltretutto le verdure erano particolarmente buone).

Itinerario: – 09/10 = Dar Es Salaam – 10/10 = Arusha – programma culturale – 11/10 = Arusha – programma culturale – 12/10 = Moshi – 13/10 = Tarangire – 14/10 = Mannara – 15/10 = Ngorongoro – 16/10 = lago Natron – 17/10 = lago Eyasi – 18/10 = Moshi – 19/10 = Zanzibar – Stone Town – 20/10 = Bwejuu – 21/10 = Blue Safari – 22/10 = Bwejuu – 23/10 = Bwejuu / rientro – 09/10/07: arrivo a Dar Es Salaam puntualissimi. Non ci sono state chieste mance per i bagagli a differenza di quanto ci si aspettava. Mentre cambio i contanti Matteo si gode la scena di un film che stanno girando all’uscita dell’aeroporto…WOW! Comincia la contrattazione per il taxi e finalmente arriviamo al Safari Inn (doppia con aria condizionata = 25 $): zona vivace e colorata, camere super spartane…Ma basta appoggiare i bagagli e poi siamo già in giro a fare i primi acquisti: la SIM card e l’acqua. Qualche foto qua e là cercando di non passare per i soliti turisti, ma essendo gli unici bianchi in giro è difficile camuffarsi… 10/10/07: volo alle 7:30 per Arusha. In realtà si vola all’aeroporto del Kilimanjaro e poi con lo shuttle (gratis) si finisce dritti ad Arusha. La struttura prenotata dall’Italia è l’Outpost Lodge: carinissimo, comodo (si raggiunge il centro di Arusha a piedi in 15 min. – nella stessa via c’è una banca – ha il ristorante interno) e pulito. L’acqua della doccia è sempre fredda, ma le casette con le camere sono immerse nel verde, il personale è gentilissimo…Insomma, è l’unico lusso che ci concediamo! Anche in questo caso appoggiamo le valige e via che si parte! Destinazione: l’ufficio del turismo dove prenotiamo una gita culturale per il pomeriggio e una per il giorno dopo. Dopo pochissimo arriva la nostra prima guida che ci porterà al villaggio di Ikinding’a dove visitiamo il fabbricante di machete, il medico tradizionale, una famiglia. Camminiamo un bel po’ su strade polverose inseguiti da bambini che ci cantano canzoni e ci salutano divertiti e allo stesso tempo incuriositi dalla nostra presenza.

11/10/07: Con la nostra guida visitiamo la cascata di Navuru nascosta tra alberi di eucalipto e cespugli di artemisia… i profumi e il verde brillante della foresta sono accentuati da una pioggerellina leggera che smette non appena ci allontaniamo dalla cascata. Segue la visita al villaggio Ng’Iresi dove il coordinatore del programma culturale (Sig. Loti) ci illustra i progetti che vengono realizzati grazie ai guadagni delle visite guidate. Andiamo alla scuola, poi all’albero sacro per poi tornare dalla famiglia del Sig. Loti per il pranzo tipico in versione vegetariana (si può richiedere al momento della prenotazione). È giovedì e quindi la guida ci propone di andare al mercato Masai del bestiame e poi a quello generale. Detto e fatto! I colori dei mantelli sono incredibili, così come la loro regalità. Eviterò il più possibile commenti retorici e cercherò di essere sintetica, ma concedetemi questa banalità… giornata intensa di colori e di emozioni… 12/10/07: da oggi siamo automuniti! Gita a Moshi e dintorni per sbirciare la cima del Kilimanjaro…Sembriamo fortunati e lo avvistiamo mentre stiamo guidando, ma siamo ancora un po’ troppo lontani per fotografarlo. In poco tempo però il Kili si copre di nuvoloni e quando arriviamo non ne vuole proprio sapere di farsi ammirare! Abbiamo comunque visto il nostro primo baobab e delle mini- trombe d’aria che sembrano formarsi dal nulla (wind flowers). Giornata un po’ inconcludente per i miei gusti… 13/10/07: Tarangire (ingresso 35 $/cad. + 10.000 TSH per la macchina). Il parco è stato molto bello soprattutto per i baobab e la parziale migrazione a cui abbiamo assistito. Gli animali stavano tutti un po’ lontani (a parte le zebre e gli gnu) ma il paesaggio era spettacolare. Abbiamo anche attraversato un guado…Il Sud Africa dell’anno scorso ci sembra un parco giochi in confronto! Dormiamo a Mto Wa Mbu al Sunlight Lodge Guesthouse (20.000 TSH x camera doppia con bagno). Il paesino è coloratissimo e ospitale e, soprattutto, vicinissimo all’ingresso del Manyara.

14/10/07: Manyara (ingresso 35 $/cad. + 10.000 TSH per la macchina). Alle 8.00 eravamo già all’ingresso del parco accolti da branchi di babbuini e cercopitechi. Prima tappa: hippo pool ! gli ippopotami erano sommersi e quelli che dovrebbero essere fenicotteri a noi sembrano più pellicani… peccato non avere una guida ornitologica. Procedendo assistiamo ad una lite tra giraffe e abbiamo svariati incontri ravvicinatissimi con elefanti, bufali, antilopi di ogni genere (abbiamo visto anche i dik dik!), manguste… al rientro siamo passati di nuovo dagli ippopotami che finalmente si concedono ai nostri sguardi. Piccola precisazione: la Lonely Planet dice che al Manyara si ha la possibilità di vedere gli ippopotami da molto più vicino rispetto a tutti gli altri parchi, ma questa affermazione è totalmente falsa, dato che al cratere di Ngorongoro abbiamo parcheggiato a meno di 3 metri dalla loro pozza!! Pernottamento al Lutheran Hotel di Karatu (30.000 TSH doppia con bagno).

15/10/07: Ngorongoro(ingresso 50 $/cad. + 200 $ per la macchina). Anche in questa giornata alle 8.00 siamo già all’ingresso del parco. Peccato che le tariffe siano aumentate talmente tanto rispetto a quanto citato dalla guida che dobbiamo tornare all’ostello a prendere i contanti (ovviamente non accettano carte di credito). Fatto sbollire il nervosismo (alla fine abbiamo perso 45 minuti), ci addentriamo nel parco che è stato sorprendente. Ad ogni curva il paesaggio cambia, così come le nuvole che si abbassano e si alzano. Finalmente la discesa nella caldera e dopo pochissimo ecco le prime leonesse, poi una iena, gli ippopotami, migliaia di gnu, i bufali, gli uccellini strani e tanti altri animali che popolano questo microcosmo. Nota: in questo caso avremmo voluto prendere una guida che, oltretutto, è compresa nel prezzo d’ingresso. Ci è stato detto che l’avremmo trovata presso il quartier generale all’interno della caldera, ma noi non abbiamo trovato niente/nessuno. In ogni caso non è stata necessaria dato che abbiamo avvistato di tutto e di più… 16/10/07: Natron. Partiamo di buonora per cimentarci nella conquista del Patron e rispettiamo le prime tappe della nostra tabella di marcia, fino a quando qualcosa comincia ad incrinarsi…La strada di punto in bianco sparisce e ci ritroviamo a chiedere informazioni in una lingua inventata a due Masai che ci rispondono a gesti. Capiamo comunque che dobbiamo proseguire. Il bivio fatidico segnalato dalla cartina sembra non arrivare mai e la montagna che dobbiamo oltrepassare (che si rivelerà essere un vulcano fumante) sembra immensa e onnipresente. Non riusciamo proprio ad oltrepassarla e la sensazione è quella di girare in tondo… cominciamo a intravedere il lago e le sue strisce di sale, ma sono più di 5 ore che guidiamo e dobbiamo calcolare i tempi per il rientro, oltre al fatto che non ci sono strutture ricettive se non il carissimo campeggio tendato nei pressi del lago. A malincuore decidiamo di rientrare, ma in ogni caso questa rimarrà una tra le più belle avventure mai provate, soprattutto per le persone che abbiamo incontrato lungo la via, tra cui anche un ragazzo francese che faceva trekking, un ragazzino Masai che orgogliosissimo ci mostrava l’uovo di struzzo che aveva trovato, i due Masai a cui diamo un passaggio su richiesta di un loro amico che parlava un po’ Inglese, le giraffe in libertà, la collina dei cactus e l’albero spezzato (nostri punti di riferimento lungo la via)…E una serie di piccolezze che per noi quel giorno hanno significato tantissimo. Tornati all’ostello ci siamo resi conto che forse ce l’avremmo potuta fare…Siamo stati bloccati dalla paura (o razionalità?), ma ne è valsa comunque la pena.

17/10/07: Eyasi. Definito dalla guida come un luogo di incommensurabile bellezza, si è rivelato come una pozzanghera marrone per le acque alcaline e secca per la stagione poco consona. In realtà ho esagerato e ripeto che ogni angolo di Tanzania che abbiamo potuto ammirare merita davvero le fatiche che si fanno per raggiungerlo…Però in questo caso ci aspettavamo qualcosa di più e la strada è stata peggiore di quella del Natron (il che è tutto un dire). Al momento del nostro passaggio però si apprestavano a migliorarla, quindi potreste essere molto più fortunati di noi… e magari visitandolo in una stagione meno secca vi godrete anche un bellissimo spettacolo! 18/10/07: Ritorno ad Arusha e gita nei dintorni di Moshi per riprovare a vedere il Kili, ma oggi è più timido che mai! Nel rientrare ad Arusha per restituire l’auto siamo letteralmente sommersi dal diluvio universale.

19/10/07: Zanzibar. Come promesso, quelli della Guesthouse ci vengono a prendere all’aeroporto e ci conducono al loro rifugio…Molto meglio di quello che pensavo! Giù i bagagli e poi via, prendiamo il dalla dalla e arriviamo a Stone Town dove giriamo fino a sera e organizziamo lo spostamento del giorno seguente. Serata romantica con tramonto sul mare e cena sulla spiaggia all’Imami Villa (vicinissimo alla notra guesthouse).

20/10/07: Spostamento a Bwejuu e arrivo al nostro bungalow sul mare (Twisted Palm = 28 $/bungalow e ristorantino su palafitta). Oggi solo mare, sole, passeggiate, conchiglie da fotografare e sabbia morbida su cui camminare… 21/10/07: blue safari per vedere i delfini e nuotarci insieme… indescrivibile!anche se i nostri barcaioli non sono proprio molto svegli… 22/10/07: la mia dolce metà si è bruciacchiata la schiena nuotando con i delfini, quindi salta la gitarella a Jambiani…Peccato, ma non riesco a stare ferma, quindi vado da sola a fare un giro al villaggio di Bwejuu per trovare l’”atelier” Malkia dove le donne del luogo trasformano i tessuti tipici in abiti dal taglio occidentale grazie all’insegnamento di una stilista danese. Giretti vari e tanto relax sulla “mia” barchetta ormeggiata a riva per gustare questa ultima giornata di vacanza… 23/10/07: l’alba è fantasticamente arancione e non voglio perdermela… Volo per Dar e poi volo internazionale e PUFF! Nel giro di poche ore siamo di nuovo nella piovosa e autunnale Italia…



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