Nord Est USA e Canada orientale on the road

A zonzo tra il New England (Boston), il Canada orientale (Montreal e Niagara Falls), Philadelphia e gran finale a New York
Scritto da: LiquidSnake86
nord est usa e canada orientale on the road
Partenza il: 04/04/2015
Ritorno il: 14/04/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €
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Eccoci qui con il mio secondo diario di viaggio!

Un dovuto ringraziamento iniziale a tutti i diari di viaggio precedenti, che mi hanno aiutato nell’organizzazione del mio viaggio, questa volta verso il Nord-Est degli USA e la parte orientale del Canada!

INTRODUZIONE

Tra ottobre e novembre, durante le giornate uggiosissime tipiche della pianura Padana, comincio a spulciare guide turistiche (e diari di viaggio!), in cerca d’ispirazione; insieme a questi, siti di prezzi di voli (skyscanner e kayak), e proposte dei tour operator vari. Mia moglie insiste per tornare a New York (dopo la bellissima esperienza nel 2013), a me viene il pallino del Canada (parte orientale)… quindi, perché non combinare le due cose? Decidiamo per una partenza pasquale: quest’anno Pasqua è il 5 aprile, e comincio ad informarmi sul meteo nelle zone che ci interessano per quel periodo. Freddo, freddo e ancora freddo! Scarto quindi da subito l’idea di fare la parte alta del Canada orientale (Saguenay, Tadoussac, …), per evitare condizioni meteo troppo avverse ed il freddo. La farò d’estate un’altra volta! Alla fine, decidiamo per visitare il New England (partendo da New York), passare in Canada a Montreal, visitare le cascate del Niagara e tornare a New York, in un classico giro del Nord Est del continente americano del nord di 10 giorni (arrivo e partenza da New York)!

A me e a mia moglie si uniscono 2 miei cugini (21 e 24 anni), alla prima esperienza oltreoceano: visto che organizzo io, a loro basta pagare! Il volo più conveniente (dato il giro che abbiamo in mente) è su New York JFK. Avevo visto anche per Boston o per il Canada, ma non convenivano.

Volo MXP-JFK, partenza il 4 aprile 2015 (alle 10.20), e ritorno il 13 aprile (alle 18.00, ora locale a NY).

A dicembre acquisto i voli con British Airways (gestito da American) a 625€ a testa, insieme con l’auto a noleggio (300€ per 7 giorni).

Rispetto allo scorso anno (fly&drive in Florida), decido di riportare l’auto non al JFK, ma direttamente a Manhattan, nella zona dell’hotel scelto: questo mi ha permesso di perdere meno tempo.

TOTALE VIAGGIO, AEREO + AUTO: 2800€ in 4 persone (700€ a testa).

DOCUMENTI/ALTRE COSE UTILI

Piccolo specchietto dei documenti necessari per il viaggio USA-Canada:

· Modulo ESTA: 14$, necessario per l’ingresso negli USA

· Assicurazione viaggio: ho preso la Columbus, circa 117€, consigliata a chiunque, per coprire eventuali spese mediche (che negli USA sono molto care), e pure lo smarrimento del bagaglio. Questa assicurazione ha una piccola franchigia, e copre le spese anticipando i soldi per voi: è uno dei motivi per cui ho deciso di scegliere questa assicurazione

· Passaporti in ordine (spedisco i miei cugini a farli prima di acquistare i voli: considerate una tempistica di circa un mese in totale, ed una spesa di circa 120€ a testa, considerando le foto, il bollettino postale e la marca da bollo necessari; da quest’anno non esiste più la marca da bollo annuale da applicare, per cui sui nuovi passaporti ve ne fanno pagare una da circa 80€, e vale per i 10 anni del passaporto)

· patente: va bene quella italiana, in corso di validità, me l’hanno accettata in sede di noleggio auto, e non mi è mai stata chiesta alcuna patente internazionale

Mi sono procurato prima del viaggio

· una app-navigatore offline per il telefono (Here maps, consigliatissima), con le mappe di tutti i vari stati USA che avremmo passato (vado a memoria: Rhode Island, Connecticut, Massachussets, New Hampshire, Vermont, Pennsylvanya, New York; Quebec, Ontario) installate da casa, utilissimo per risparmiare il noleggio con l’auto

· caricabatterie da auto per il telefono navigatore (le prese nelle auto sono standard)

· adattatore usb per la presa di corrente USA (due poli piatti) per caricare i telefoni

· cavi usb in più: tutti gli hotel hanno tv a schermo piatto con presa usb, e ci si può caricare il telefono!

Un altro paio di informazioni utili:

· la mancia è praticamente obbligatoria al ristorante, varia dal 15 al 20%, e solitamente la troverete già calcolata nello scontrino: ricordate che i camerieri ci vivono!

· l’auto aveva montato lo EZpass, una specie di telepass per le autostrade a pagamento della zona del New England (valido anche per pagare il Lincoln Tunnel per giungere a Manhattan)

· le strade fanno veramente schifo, buche ovunque: evitatele! Non come ho fatto io!

IL GIRO

Il giro che abbiamo fatto alla fine è stato:

· 4 aprile: arrivo a New York, JFK; macchina fino a Boston

· 4-5 aprile: 2 notti a Boston

· 6 aprile: Montreal

· 7 aprile: Niagara Falls

· 8 aprile: Philadelphia

· 9-10-11-12-13 aprile: 4 notti a New York

· 13 volo di ritorno JFK-MXP

Vi descriverò brevemente quello che abbiamo fatto/visto, gli alloggi e i posti nelle varie tappe del viaggio, anche indicando quello che, col senno di poi, avremmo potuto cambiare/evitare/restare di più!

IL VIAGGIO

Partenza il 4 aprile alle 10.20 da Malpensa, atterriamo a NY alle 13.30 circa: formalità all’ingresso, un paio di domande sul perché siamo negli USA, recuperiamo i bagagli e via verso i noleggi auto.

Il JFK è un aeroporto molto grande, ma l’Air Train (il trenino interno che opera tra i vari terminal, la stazione di Jamaica e la zona dei noleggi è comodissimo). La stazione che vi interessa per i noleggi è “Federal Circle”, ed è la prima stazione che trovate con l’Air Train dopo il terminal 8 (in cui atterra American Airlines).

Arriviamo all’Avis in pochi minuti, la tizia dentro mi “obbliga” di fatto a fare una assicurazione che “per qualunque danno ti cambiamo l’auto, qualunque cosa succeda…”, e pago il pieno di benzina per riportare l’auto vuota al ritorno.

Mi sento di sconsigliare questa opzione: la benzina all’Avis l’ho pagata più di 3$ al gallone, quando fuori stava a 2.4$. Conviene di più riportare l’auto piena, a conti fatti! In ogni caso, si tratta di piccole cifre. Pago circa 140$ di assicurazione più pieno.

La macchina è una Ford Fusion bianca, molto comoda, bagagliaio grande (ci stanno 4 trolley grandi e 3 zaini tranquillamente): carichiamo e via!

Il nostro viaggio comincia con 3 ore e mezza di auto verso Boston: la strada è bella, seguo per Providence (e quando vedo le indicazioni per Cape Cod ho quasi l’intenzione di girare: avrei voluto vedere la zona, ma non ce n’è stato il tempo), e giungiamo a Boston, parcheggiamo, e subito in visita!

4-5-6 APRILE: BOSTON

L’arrivo a Boston (nonostante siano le 19.00 circa) è meno trafficato del previsto: l’hotel che ho preso è centralissimo (Marriott’s Custom House), in uno splendido edificio storico in centrassimo (2 passi da Quincy Market e Fanueil Hall) con osservatorio in cima da cui si vede tutta la città.

La sera del 4, nonostante le molte ore in viaggio, data l’eccitazione, ci buttiamo in centro, cena ad un pub e passeggiatina nella zona dei Market. Poi finale dall’osservatorio dell’hotel, per una vista notturna su Boston.

Il 5 aprile, unico giorno intero a Boston, lo passiamo in mattinata sul Freedom Trail (partenza dal Visitor Centre alle 9.00, all’interno del Boston Common, il parco centrale di Boston), seguendo le mattonelle rosse fino a Bunker Hill (luogo di una famosa battaglia tra indipendentisti e inglesi) e la USS constitution, ancorata nel porto, una bella passeggiata tra i luoghi storici della rivoluzione americana.

Vi rimando al sito (ben fatto) del Freedom Trail per info aggiuntive sulle varie tappe del trail. A noi ha preso tutta la mattina, fino alle 14.00 circa.

Il ritorno alla zona del Long Wharf (davanti l’hotel in pratica) l’abbiamo fatta dalla zona del porto nord in traghetto, a circa 3$ (se non ricordo male). Da lì siamo tornati al Boston Common, abbiamo preso la metro da Park Street (Red Line) fino ad Harvard Square, per passare il pomeriggio ad Harvard.

Ci siamo accodati per un po’ ad un tour tenuto da una studentessa (nonostante fosse il giorno di Pasqua, era là ad intrattenere turisti), e poi gironzolato per conto nostro per la zona. Mi è piaciuta molto la sensazione di tranquillità del campus, nonostante sia molto centrale; non è stato possibile entrare nella libreria, poiché richiedevano il badge universitario!

La sera, cena a Legal Sea Food, sul porto, a base di clam chowder (zuppa di vongole) e red lobster del Maine: provate, perché ne vale la pena. Spesa di circa 170$ in quattro.

La mattina dopo siamo partiti poco dopo colazione, alla volta del Canada. La mia considerazione finale su Boston è che sia una città splendida: poco caotica, bellissima architettura fusa tra antico (che è l’antico che si può trovare negli USA diciamo, 1700) e moderno, ben amalgamata, vivibilissima, ben tenuta e ricca. Mi è piaciuta molto. È forse anche la meno americana delle città americane.

La spesa totale all’hotel, 2 notti per una stanza da 4 (camera da letto e sala con divano letto) è stata di circa 690$ (quindi circa 85$ a testa al giorno).

Unica nota negativa, la disonestà nel farci pagare il parcheggio: siamo arrivati alle 19.00 del sabato e ripartiti alle 10.00 circa del lunedi, ma ci hanno caricato 3 giorni (a 40$ al giorno) di parcheggio. Non è affatto corretto, dato che ovunque si paga a notte, e non a giorno.

6 APRILE: DA BOSTON A MONTREAL

Partiamo verso le 10.00 in direzione nord, con arrivo a Montreal. Il tragitto che ho pensato passa per la Kancamagus scenic byway (strada panoramica attraverso le White Mountains), passaggio per Burlington (e lago Champlain) e arrivo in serata a Montreal.

Per capire il percorso esatto fatto, su google maps mettete come tappe Boston – Conway (NH) – Lincoln (NH) – Marshfield (VT, tappa non preventivata!) – Burlington (VT) – Montreal (Quebec), 615km con alcune tappe nel mezzo.

La parte di strada da Boston verso il New Hampshire è molto bella: ampie foreste, alberi a non finire, uno spettacolo naturale. Il famoso foliage autunnale deve rendere questa zona magnifica!

Da Conway (NH) parte la Kancamagus (nome indiano che indica The Fearless One, “il senza paura”), una bella strada che si inerpica per le White Mountains: la strada non è male, i posti che si vedono pure (il ruscello, le cascatelle, il tutto incorniciato dalla neve). Certo, se confrontate con le strade della Val d’Aosta o con le Dolomiti il nome di “montagna” fa un po’ sorridere, ma il paesaggio comunque è bello. Comincia a nevischiare.

Da Lincoln (NH) passiamo per St. Johsbury e, all’altezza della ridente località di Marshfield prendo una buca troppo brillantemente e rimango con la ruota anteriore destra a terra: ma che c…o di gomme ha la macchina? Vado nel panico: siamo nel mezzo del niente, in Vermont, il lunedì di pasquetta, nevica, fa freddo e ho la gomma a terra. Non mi viene in mente di controllare se ho la gomma di scorta, e quindi tento subito di chiamare la Avis, avendo io sottoscritto la benedetta assicurazione che mi assicura un’auto nuova qualunque cosa accada. Solo che nei boschi i telefonini non prendono.

E allora parto a piedi con mia moglie, mollo in auto i cugini, verso il centro di Marshfield: trovo per grazia divina lo store del paese aperto: la signora all’interno è gentilissima, mi fa chiamare il numero gratis dell’Avis, e discuto 20 minuti con una gran s……a, il dialogo (quasi surreale) è circa il seguente

Tipa Avis- Lei si trova nel veicolo?

Io- No, non prendeva il telefono e sono andato nel paese più vicino. ho bucato, voglio assistenza.

Tipa Avis- Controlli se ha la ruota di scorta

Io- Non sono nel veicolo

Tipa Avis- Torni al veicolo e veda se ha la ruota

Io- Sono a 2km dal veicolo, non torno a vedere se ce l’ho! Poi come c…o ti richiamo tra 45 minuti tempo che vado e torno sotto la neve?!?!?

Tipa Avis- Ok, allora le mando assistenza per il cambio gomma in 1 ora

Io- Ma io non so se ho la gomma di scorta

Tipa Avis- Controlli se ce l’ha

Io- MA NON SONO ALLA MACCHINA!

Tipa Avis- Allora vada a vedere e mi richiami

Io- …………………………..

Dopo 20 minuti di discussione, in cui io chiedo l’auto di ricambio e lei mi ribatte che mi manderà il cambio gomma, rinuncio e accetto di attendere il cambio gomme…

Tra l’altro, il cambio auto lo posso si fare, ma solo all’aeroporto di Burlington, alla Avis: se si dovesse organizzare ora, ci vorrebbero dalle 2 alle 4 ore.

Insomma, dopo aver comprato dalla signora gentile pizza calda per i cugini belli raffreddati nell’auto, ritorno e attendo 45 minuti un tizio, che arriva, mi monta il ruotino di scorta (avevo quello alla fine) e riparto.

Rimane il problema che i circa 1800km che ancora devo coprire non li posso certo fare su un ruotino. Perciò mi dirigo a Burlington, in un minuscolo aeroporto, a cambiare auto: mi danno la stessa Ford Fusion, stavolta rossa, e ripartiamo!

Che ansia…

Saltiamo la sosta al lago Champlain (il tempo fa schifo, ed abbiamo buttato 2 ore per la ruota bucata), per cui tiriamo dritto per Montreal. L’ultima parte di tragitto è pesante: non c’è nulla, e pare che il Canada sia vuoto. C’è la nebbia, e nessuno intorno, se non fattorie desolate. Desolation Road l’ho chiamata!

Nel passaggio tra USA e Canada qualche domanda di rito, e passiamo senza nessun problema.

Arriviamo in una Montreal spettrale (tipo Gotham City) alle 19.00 circa.

L’hotel è un Best Western, la spesa totale per 2 stanze 1 notte è di 215CAD (molto conveniente), ma non mi sento di consigliare questo hotel: non offre nulla, se non una buona posizione.

Non ha parcheggio, e si è costretti a parcheggiare nello spiazzo davanti, gestito da un losco individuo che ci infinocchia per bene con il cambio, facendoci pagare 25CAD con 25$ americani, essendo che nessuno di noi aveva dollari canadesi.

Se considerate che il cambio $/CAD è di circa 1.25, è stato un bel farabutto. Ma siamo stanchi, e questo tizio parla decisamente male qualunque lingua in cui gli si possa rivolgersi (ovviamente apposta), per cui ce ne freghiamo.

In serata, giretto distensivo e cena a panini a Downtown Montreal (la parte moderna dove si trova l’hotel).

7 APRILE: MONTREAL, E VIAGGIO VERSO LE NIAGARA FALLS

La mattina ci alziamo presto, il tempo è bellissimo e freddo, colazione da Starbucks, e giretto per la città vecchia di Montreal: Place D’arms, Place Cartier, Bonsecours Market, il porto, e la città sotterranea (è una serie di passaggi sotterranei/all’interno/coperti attraverso i quali si può non uscire al freddo ed arrivare in molti punti della città; ci sono negozi, entrate degli uffici, bar e ristoranti, una cosa che non si vede spesso!), fino al ritorno all’hotel, verso le 12.00.

La città è molto carina, la parte vecchia di gran lunga più bella di quella moderna; non mi ha comunque entusiasmato troppo, è simile a molte città europee che ho già visto, a mio avviso.

Partiamo verso mezzogiorno, direzione cascate del Niagara (nel paese di Niagara Falls, lato canadese delle cascate). La strada è di circa 670km, costeggia il fiume San Lorenzo, passa per Kingston, costeggia tutto il lato nord del lago Ontario, passa Toronto e poi arriva alle cascate (in pratica al confine con gli USA).

Mi aspettavo la strada un po’ più bella. Ha degli ottimi scorci del lago nella parte finale, nella parte del lungo fiume non si vede quasi nulla. Avrei voluto fermarmi a Kingston per vedere le 1000 Isole (Thousand Islands Park), ma il piano non è stato attuabile, in quanto il giorno prima abbiamo perso le ore del pomeriggio tardo che avrei voluto dedicare alla visita di Montreal. Prossima volta!

Nella zona di Toronto, il traffico diventa da 0 completo (per circa 400km avrò visto qualche decina di auto), a incredibile: pare che tutti i canadesi siano a Toronto e dintorni!

Arriviamo alle 18.30 alle cascate, mettiamo le valigie all’hotel (Hilton Fallsview, con camera vista cascate; spesa per 2 stanze 1 notte è stata di circa 400CAD, un po’ caro, ma bello come vista), e scendiamo a vedere questa meraviglia della natura. Sono contento di averle viste nel periodo invernale, con dei blocchi giganteschi di neve sotto le cascate, uno spettacolo! Ovviamente il battello che ci passa sotto non era operativo in questo periodo dato il freddo (se non sbaglio opera dal 1° maggio); ma ci è bastato leggere la storia nel visitor centre vicino alla horseshoe fall e vedere le cascate da sopra.

Serata con pizza (…) sotto l’hotel, con red velvet finale (dolcissima, mi ha stroncato) per circa 35CAD cadauno, e poi a dormire!

Un accenno al paese di Niagara: WTF? È una specie di piccolo luna park, con giostre, ruota panoramica, attrazioni varie ed eventuali, luccicante e scintillante. Terribile.

Lo spettacolo naturale non basta, lo devono spettacolarizzare con contorni assolutamente inutili.

8 APRILE: DA NIAGARA FALLS A PHILADELPHIA

Ripassiamo negli USA dal Canada: altre domandine di rito, su dove/quando/come andiamo e ripassiamo di là. Ultima faticaccia in termini di guida: 670km da Niagara Falls a Philadelphia, passando per Syracuse.

Rispetto ai paesaggi desolati e piatti del Canada, qui la strada prende un dolce saliscendi tra le colline dello stato di New York e della Pennsylvanya. Le strade americane sono però messe in generale peggio di quelle canadesi e così le stazioni di servizio.

Il problema sono i limiti di velocità 55mph/60mph/65mph massimo: una tortura! Con auto gigantesche e motori assurdi ci si aspetterebbe di veder sfrecciare la gente a 180kmh, invece tutti pacati a 105kmh… alla lunga rompe guidare così piano!

L’arrivo a Philadelphia è salutato da 20km finali (nella specie di tangenziale diciamo che entra in città) di fila a passo d’uomo. Allucinanti dopo i circa 2000km degli ultimi 3 giorni, pesantissimi.

Ce la facciamo, arriviamo a Philadelphia, lasciamo l’auto all’hotel e usciamo a cena in un pub della zona (spesa a testa di 20-25$ a testa), con capatina all’Elfreth’s Alley, la “strada abitata più vecchia degli USA” con delle casette di mattoni rossi in pieno stile britannico. L’hotel è nella zona di Penn’s Landing, il porto di Philadelphia. È comodo al centro ed alla zona della Constitution Hall/Liberty Bell. Non lo consiglio però: ci è costato 370$ per 2 stanze 1 notte. Solo che:

– Una stanza delle 2 puzzava di fumo da morire

– È caro

– La tizia incompetente al check-in ha caricato sulla carta di mio cugino una terza stanza di un certo Konrad, facendo confusione con i nomi. Alla mia richiesta di controllare se avesse sbagliato a “swipare” per le stanze, si è risentita oltremodo, in quanto “non aveva passato la carta per la terza stanza”. L’intervento di un collega (con una banale ricerca per numero di carta di credito) ha dimostrato che non solo aveva “swipato” 3 stanze sulla carta, ma aveva già emesso le ricevute e tutto. ‘Sta idiota. Si è scusata solo su richiesta del suo collega, ma scocciata.

Di buono aveva la colazione inclusa, e la navetta dell’hotel per gli ospiti.

9 APRILE: PHILADELPHIA, e DA PHILADELPHIA A NEW YORK

La mattina ci svegliamo presto, facciamo check-out, nel mentre veniamo evacuati dall’hotel per allarme incendio (con tanto di intervento dei pompieri bardati di tutto punto), ed a questo punto mi spiego il perchè della puzza di fumo delle stanze, qualche capra avrà fumato all’interno delle stanze facendo evacuare l’intero hotel. Va beh.

Lasciamo le valigie in hotel, e la navetta ci accompagna gratuitamente al museo di arte di Philadelphia, le famose scalinate del film Rocky, con tanto di statua dedicata al personaggio. Foto di rito, e passeggiata di ritorno attraverso il boulevard principale (Franklin blvd) che collega il museo von la JFK plaza, fino alla zona della Constitution Hall (biglietti terminati per la giornata) e Liberty Bell (che visitiamo, è gratuita, con una fila incredibile).

La zona centrale di Philadelphia (JFK plaza per dire) è molto bella, così come la zona “della costituzione”, il resto mi ha detto poco, soprattutto alcune strade tenute non molto bene.

Verso le 13.00 siamo di ritorno all’hotel, valigie, auto e via verso New York!

Percorriamo le 100 miglia in poco meno di un’oretta e mezza abbondante, facciamo il Lincoln Tunnel e siamo a Manhattan!

Guidare qua non è un grosso problema (dopo aver guidato in centro a Milano, Roma e Napoli, qui è na pacchia), solo che il mio navigatore perde i satelliti nel mezzo dei grattacieli!

Fortuna che avevo la cartina stampata nella mente!

Lasciamo l’auto alla 43rd street e 3rd avenue, poi a piedi fino all’hotel, il Residence Inn by Marriott, 4 notti, 1 stanza (con camera da letto e divano letto in sala), con colazione, circa 1800$ (cioè circa 110$ a testa a notte, meno di così è impossibile in hotel di livello buono). L’hotel è sulla 48th e Lexington, la zona è molto bella e l’hotel pure, lo consiglio.

Lasciamo le valigie e usciamo per una passeggiata. Visitiamo la Grand Central Station (vicina a noi), il Briant Park e la Public Library (peccato che la sala principale sia chiusa per lavori), Times Square, passiamo per il Rockefeller Centre, e torniamo in hotel stanchissimi!

Cena in zona Times Square, in un pub (spesa di circa 30$ a testa).

10 APRILE: NEW YORK

Il tempo è nebbioso, e con quella pioggerellina fastidiosa, che pare quasi sia acqua in sospensione nell’aria.

Per la mattina ho organizzato dall’Italia un tour guidato della città, circa 5 ore con una guida italiana in pulmino, per avere una overview della città e di alcune zone in cui magari non saremmo passati. L’operatore si chiama opentour, il costo è sui 60$ a testa circa.

Passiamo per il Lincoln Centre (zona dell’Opera e della scuola di musica Juilliard), giro per Harlem, discesa del Museum Mile, Flatiron building, passeggiata per Little Italy (o quel poco che ne rimane!) e Chinatown, e finale nella zona del Chelsea Market dove pranziamo per conto nostro.

Da lì parte la High Line, una delle cose più belle di NY, un vecchio binario sopraelevato usato nel meatpacking district per trasporti, ora riconvertito in giardino sopraelevato, che va dalla 13th street alla 34th street. Bellissimo.

È pomeriggio, decidiamo di andare verso il MOMA, il museo d’arte moderna sulla 53rd strada, gratis al venerdì pomeriggio. Entriamo per un paio d’ore di visita (c’è una fila molto lunga per entrare gratis, ma ne vale la pena). All’uscita ci dirigiamo (sempre a piedi, che non ringraziano affatto!) al Madison Square Garden, per vedere una partita di NBA!

NY Knicks vs Milwaukee Bucks! Ho prenotato i biglietti dall’Italia, sul sito nba.com. Sono biglietti cosiddetti resale, cioè rimessi in vendita: con circa 60$ a testa ci vediamo l’NBA da una zona non vicina al campo, ma ci si gusta lo spettacolo in ogni caso.

All’ingresso ci perquisiscono zaini e tutto. Sugli spalti, hot dog e birra di rito, la partita inizia, e così tutti gli spettacolini delle pause (lancio di magliette, balli, premiazioni, celebrity row, etc etc).

Alla fine, metropolitana (il MSG è sopra Penn Station) e in hotel, stanchi morti.

11 APRILE: NEW YORK

Splende il sole sulla Grande Mela. Ma tira un vento freddo! Metropolitana (linea verde, la 5, da Grand Central Station, direzione Downtown, fino alla fermata Bowling Green), Battery Park e via sul battello verso la Statua della Libertà ed Ellis Island.

Ho acquistato dall’Italia il NY city pass, 6 attrazioni a 114$, le quali sono:

– Metropolitan museum

– Top of the rock observatory oppure Guggenheim museum

– Crociera alla statua libertà/Ellis Island oppure crociera Circle Line di Manhattan

– Museo di storia naturale

– Memoriale 9/11 oppure Intrepid air sea space museum

– Empire State Building observatory

Lo consiglio, perché si risparmia. Dipende ovviamente da cosa volete fare!

La statua della libertà, considerando che non ci interessava salire alla corona, ci lascia indifferenti; stupendo invece il museo dell’immigrazione di Ellis Island, che spiega come funzionava per i poveri cristi che emigravano in cerca di speranza verso gli USA. Toccante ed istruttivo.

Torniamo verso Battery Park, giretto in Wall street e financial district, ovvia foto con le palle del Charging Bull (opera del siciliano Di Modica), e poi visita al memoriale del 9/11. Non entriamo nel museo, ma passeggiamo tra le due piscine che sorgono dove erano le torri gemelle. Il monumento è significativo, ma ha perso quell’alone di pace che si ritagliava nel 2013, quando era chiuso all’esterno e si doveva entrare con il biglietto. Rimane uno spettacolo che va visto.

Metropolitana e su al Guggenheim, per la visita ad uno dei musei più famosi al mondo: la rampa è occupata da una mostra dell’artista giapponese On Kawara, abbastanza “maniacale”: una delle 2 sezioni è occupata da 12 anni interi di raccoglitori di cartoline, fogli e mappe in cui questo artista giapponese riportava l’ora del suo risveglio (I WOKE UP), chi aveva incontrato nella giornata (I MET) e dove avesse camminato (I WENT). Un allucinato.

Passiamo il pomeriggio a Central Park e al museo di storia naturale (solo l’ala dei dinosauri, l’unica che valga la pena a mio avviso).

Per il tramonto saliamo sull’Empire (che è aperto fino alle 2.00 di notte), senza fare troppa fila (nel senso che in 45 minuti siamo su!). Foto bellissime da là!

Cena da Junior’s in Time Square, per un panino e una delle migliori cheesecake disponibili, a 30$ a testa.

12 APRILE: NEW YORK

Ancora sole, e niente vento: è scoppiata l’estate! Saliamo a piedi a Central Park, e andiamo allo zoo con tutti i bambini della città credo. Bellissimi i pinguini, lo zoo è piccolino, ma gradevole.

Proseguiamo fino al Metropolitan, ne visitiamo la parte moderna e la parte egizia (il tempio di Dendur). Il museo è gigantesco, per cui consiglio di vedere le parti che vi interessano, altrimenti rischia di diventare ingestibile.

Alla fine della visita prendiamo la metro e andiamo verso il museo Intrepid, una esposizione di aerei, elicotteri, un sottomarino nucleare, lo shuttle Enterprise ed il Concorde, ospitato da una portaerei (la Intrepid appunto), ancorata al pier 86 sulla 46th street, lato ovest di Manhattan. Niente male, soprattutto la visita al sottomarino nucleare e l’esposizione dello shuttle (il primo della storia, usato solo per voli atmosferici).

Cena da Bubba Gump Shrimp in Times Square, 40$ a testa.

13 APRILE: NEW YORK e VOLO DI RITORNO (atterraggio il 14 mattina)

Il volo di ritorno è alle 18.00 al JFK.

Passiamo la mattinata a integrare le compere, fatte pure in tutti i giorni passati, tra Abercrombie sulla 5a, l’NBA store anch’esso sulla 5a, l’M&Ms store e il Disney store a Times Square, per tutti i regalini obbligatori. Pranzo veloce allo starbucks della Trump Tower e poi alla metro per il JFK. Per andare al JFK dovete prendere la linea E (blu), in direzione Queens e scendere a Sutphin blvd. Io l’ho presa alla stazione Lexington Av/53 st. Sulla metro utilizzerete sempre la MetroCard. La fate la prima volta (costa tipo 1.5$ farla), e poi ogni viaggio vi costa 2.75$. Il trucchetto è caricare ogni volta 10$, così la carta di regala 1.1$ di ricarica: il totale di ricarica sono quindi 11.10$, che coprono il costo di 2 andate e 2 ritorni (che costanto 11$ esatti); se siete in 2 a viaggiare è comodissimo.

Scesi a Sutphin blvd, basta seguire per l’AirTrain-Jamaica station-JFK: troverete innumerevoli persone che vi giureranno che la MetroCard non funziona per l’AirTrain e di darla loro. Non dategli retta, sono accattoni, la MetroCard funziona per prendere l’AirTrain (e costa 5$ a testa).

L’AirTrain (che già descrivevo all’inizio) parte da Jamaica station (dove scendete a Sutphin blvd), passa per “Federal Circle” (dove ci sono i noleggi auto), e gira su tutti gli 8 terminal (sono 7, mi pare il 3 non ci sia…) del JFK.

Basta sapere il vostro (sono divisi per compagnia, e riportati all’interno dell’AirTrain) e scendere!

Scendiamo al terminal 8 (dove atterra/decolla American Airlines), check-in, controlli, attesa, volo, a casa, fine dei giochi!

CONSIDERAZIONI GENERALI

Il viaggio è stato bello, ma anche stancante.

Le tre tirate di 600-700 km all’una sono troppe da fare in 3 giorni. Tornassi indietro avrei organizzato in modo diverso, lasciando stare il Canada (facendolo a parte, in un tour fatto per vedere Montreal, Saguenay, Tadoussac e la zona dei fiordi, in un periodo più caldo), e includendo 3 cose che mi è dispiaciuto non vedere, cioè la zona di Cape Cod, l’Acadia NP in Maine e Washington.

In pratica, credo sarebbe stato più da dividere in Canada da un lato e New England + città USA del nord-est dall’altro.

In ogni caso, l’esperienza è stata positiva, i posti visti belli ed interessanti, tornare a NY è sempre un piacere!

Spero di avervi dato tutte le informazioni necessarie!

Per ultimo, uno split dei costi, così da capire quanto costa una vacanza del genere.

COSTI

– 2500€ di aereo (British Airways, gestito da American Airlines) x 4

– 300€ auto (voucher con biglietto aereo, 7gg)

– 400$ altre spese auto (assicurazione aggiuntiva, benzina, pedaggi autostradali per 7gg)

– 3200€ di hotel vari (al cambio di metà aprile!) x 4

– 450$ di NY city pass x 4

– 250$ visita guidata NY x 4

– 250$ partita NBA x 4

– Altri 700$ di cene, souvenir vari, altri ingressi (per me e mia moglie, i miei cugini hanno speso di più, i 2 sciamannati!)

Con un paio di conversioni, credo che la stima conservativa corretta sia tra gli 8500$ e i 9000$ in 4, per 10 giorni (9 notti), ossia tra i 2200€ e i 2300€ a testa, tutto compreso!

Ciao!

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