Nord della Spagna in “Furgoneta”

I tappa: Prato – Aix en Provence Sono passati più di sei mesi da quando siamo partiti dalla nostra città, Prato: era il 5 di Agosto. Ci siamo ritrovati alle 7:00 di mattina all’autonoleggio dove ci hanno consegnato la nostra “Furgoneta” cioè il minibus da 9 posti che ci avrebbe accompagnati nella nostra avventura....
Scritto da: Letizia Bellucci
nord della spagna in furgoneta
Partenza il: 05/08/2002
Ritorno il: 17/08/2002
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
I tappa: Prato – Aix en Provence Sono passati più di sei mesi da quando siamo partiti dalla nostra città, Prato: era il 5 di Agosto.

Ci siamo ritrovati alle 7:00 di mattina all’autonoleggio dove ci hanno consegnato la nostra “Furgoneta” cioè il minibus da 9 posti che ci avrebbe accompagnati nella nostra avventura. Abbiamo caricato i bagagli, non senza farci notare per gli schiamazzi, salutato i nostri accompagnatori (cioè i genitori che avevamo costretti ad un’alzataccia) e finalmente siamo partiti in direzione Francia. Alla guida Matteo ci intratteneva con la sua interpretazione di note canzoni dei Queen e di Renato Zero. Dopo una sosta-pranzo ad un autogrill in Liguria abbiamo passato il confine francese e nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto il b&b con piscina “Villa Vallbelle” di Aix en Provence, che avevamo prenotato. Abbiamo però scoperto che i proprietari non c’erano……ma la piscina si!!! Quando i due ignari padroni di casa, lui ex calciatore francese lei indio-australiana, sono arrivati eravamo nel pieno di una gara di tuffi, ma loro non si sono scomposti più di tanto e molto simpaticamente ci hanno fatto vedere le camere. Veramente molto carine!!! Abbiamo passato tutto il pomeriggio in piscina, poi, dopo una doccia, siamo andati nel centro della città. Lì abbiamo vagato un po’ per le stradine strette e affollate di ristoranti con tavolini all’aperto, dopodiché ne abbiamo scelto uno e ci siamo rifocillati. Dopo cena un altro giretto con visita alla Cattedrale, chiusa naturalmente, e alla piazza del Municipio. Poi abbiamo preso il furgone e, dopo avere sbagliato strada sei volte, siamo rientrati a Villa Valbelle.

II tappa: Aix en Provence – Barcellona 06/08/02 Dopo il risveglio e una buona colazione in giardino, siamo ripartiti per fermarci come prima sosta a Figueres, subito dopo il confine spagnolo. A Figueres volevamo visitare il museo di Dalì ma abbiamo scoperto che era un’impresa impossibile data la fila chilometrica di gente che voleva entrare (consiglio a tutti di mettersi in fila all’alba), così abbiamo desistito e abbiamo ripreso la nostra strada. In poche ore la nostra meta, Barcellona, è stata raggiunta e siamo entrati in città con l’accompagnamento musicale dell’omonima canzone dei Queen. Trovare il nostro hotel (Hostal Eden nel quartiere Exaimple) non è stato difficile, più complicato è stato trovare un parcheggio per la nostra furgoneta perché davanti a quasi tutti i garage c’erano dei bei cartelli “No furgonetas”. Alla fine siamo riusciti ad entrare, per pochi centimetri, in un garage e a parcheggiare, così siamo potuti andare all’albergo. Il quale albergo si è rivelato non essere un gran che ma nel complesso pittoresco e comodo (c’erano anche i computer con accesso a internet). La voglia di vedere la città era tanta così dopo una doccia veloce ci siamo incamminati a piedi e passando da Plaza de Catalunya abbiamo raggiunto la Rambla che era affollatissima di gente di tutti i tipi, giocolieri, mimi, bancarelle, fuori di testa, ecc.. Abbiamo cenato in uno dei tanti ristorantini acchiappa turisti posizionati proprio sulla Rambla dove la Paella non era proprio il massimo, ma data la fame…. Siamo poi andati al molo e al “Mare Magnum” una specie di centro commerciale del divertimento con discoteche e locali di ogni genere. Poi però la stanchezza ha preso il sopravvento e siamo tornati all’albergo.

Il secondo giorno a Barcellona è cominciato con la visita del Barrìo gotico e della sua Cattedrale (molto bella, molto gotica) e del Museo Picasso dove ci sono molte opere anche dei suoi inizi. Proseguendo la visita culturale abbiamo preso la Metro per iniziare il tour delle opere di Gaudì: prima tappa la Sagrada Familia dove avevamo appuntamento con Antonella ed Emanuele, reduci da una vacanza a Lloret de Mar. La “chiesa” ideata e costruita da Gaudì è veramente imponente de unica nel suo genere, non siamo però entrati a vedere il cantiere installato per il completamento dell’opera, a causa della solita fila. Ci siamo rincamminati e dopo una scalinata di non so quante migliaia di gradini siamo arrivati a Parc Guell dove abbiamo mangiato i nostri panini e dove ci siamo fatti le foto nella famosa terrazza decorata da Gaudì e vicino alla “Lucertola” ( che poi abbiamo scoperto essere una salamandra) coloratissima che si trova all’ingresso del parco-museo. Alcuni di noi, me compresa, non ancora stanchi di Gaudì sono andati a vedere La Pedrera ( molto bella, soprattutto il tetto con camini a forma di “draghi”), altri hanno preferito restare fuori, altri ancora – Giacomo e Matteo – sono voluti andare allo zoo dal quale sono tornati elettrizzatissimi come due bambinoni. Dopo la sosta all’hotel siamo andati a cena a Barceloneta e poi a nanna presto, avevamo un male ai piedi!!! Al risveglio ci ha accolto un bell’acquazzone che però non ci ha demoralizzati perché armati di ombrelli e k-way abbiamo raggiunto la fermata della metro per andare a visitare il museo di Mirò. Non tutti sono riusciti ad apprezzare le opere esposte che in verità non sono molto facili da interpretare anche se il museo fornisce il visitatore di cuffie con registrazioni in italiano delle spiegazioni di quadri e sculture. Dopo tutto ciò siamo state trascinate dai ragazzi a vedere il famosissimo Camp Nou – lo stadio del Barcellona – che abbiamo visitato, spogliatoi e panchina compresi; i ragazzi sono andati in visibilio e si sono anche fatti fotografare con una fintissima Coppa dei Campioni fra le mani. A cena siamo tornati nel centro vecchio di Barcellona, in una pizzeria consigliata dalla Guida Routard di Enrico ( la Guida Routard è stata il nostro nono compagno di viaggio). Poi ultimo assaggio della Barcellona notturna….

III tappa: Barcellona – Saragozza 09/08/02 Siamo partiti per la capitale dell’Aragona solo nel pomeriggio perché la mattina non abbiamo resistito e siamo andati sulla spiaggia vicina al Porto Olimpico di Barcellona per fare un tuffo nell’acqua fredda (ma non sporca). Il viaggio per Saragozza è stato un po’ noioso a causa del paesaggio brullo e desolante: poche case e soltanto qualche toro di latta. Siamo arrivati verso le 19:00 all’hotel Tenor Fleta – molto carino ed economico-. Dopo la sistemazione ed il parcheggio (drammatico anche questa volta data la alta presenza di strade malfamate nei dintorni) siamo andati a cena in un ristorante tipico del centro, sempre consigliato dalla nostra Guida Routard. Poi festino nella camera di Silvia e Davide.

La mattina seguente ha avuto inizio il nostro tour della città: la grandissima piazza e la Basilica del Pilar, la Cattedrale della Seo, il palazzo Moresco. Nel complesso la città non è brutta ma molto, forse troppo, pulita ed ordinata. La cena è stata consumata sulle botti di un ristorante tipico dove i più coraggiosi hanno assaggiato le lumache che fanno parte della cucina locale. Poi in albergo per il solito festino.

IV tappa: Saragozza – Pamplona 11/08/02 La mattina abbiamo salutato i proprietari dell’albergo, la signora ci ha regalato una specie di reliquia della Madonna di Saragozza (sono molto religiosi) e ha messo al collo di Giacomo un fazzoletto portafortuna, e siamo ripartiti. Il viaggio non è stato lungo. L’hotel Leyre di Pamplona era quasi di lusso, per le nostre esperienze, e ci siamo emozionati di fronte al frigo bar. La città in compenso non è niente di speciale, oltretutto era domenica e quasi tutti i negozi erano chiusi. Noi però abbiamo trovato lo stesso il modo di fare shopping: magliette e bischerate varie. Abbiamo mangiato su una panchina come dei barboni, abbiamo fatto un giro per le vie del centro, famose per la Festa di San Firmino e per la corsa dei tori, e nel parco della città dove ci sono diversi animalini ai quali abbiamo dato da mangiare i nostri crackers. Poi in albergo per riposino e cena in un bar vicino all’hotel dove abbiamo anche fatto una partita a biliardo.

V tappa: Pamplona – Euskadi (Paesi Baschi) 12/08/02 Il 12 Agosto, compleanno della Silvia, abbiamo lasciato, senza troppi rimpianti, Pamplona e via……verso i Paesi Baschi. La strada è molto panoramica, intorno a noi un paesaggio alpino, molto verde con casine dai tetti spioventi, peccato però per la nebbia…..E per la pioggia! La pioggia ci ha seguito anche a San Sebastian dove faceva veramente freddo (nei giorni precedenti c’era stato un vero e proprio alluvione). Imbacuccati come se fosse Novembre abbiamo finalmente visto l’oceano Atlantico, che emozione!! Ci siamo poi rifugiati nell’acquario dove c’è un tunnel sottomarino. Quando siamo “riemersi” ci ha accolti un timido raggio di sole, così ne abbiamo approfittato per vedere la città e naturalmente… fare shopping. Sui muri degli edifici abbiamo notato diversi slogan inneggianti all’indipendenza basca (“turista ricordati: non sei in Spagna ma nella Nazione Basca!!”), ma l’atmosfera del posto era tutt’altro che tesa. L’hotel che avevamo prenotato si trovava a Irun, a metà strada fra San Sebastian e Biarritz. E’ un hotel posizionato proprio all’uscita dell’autostrada, quindi non molto pittoresco, però comodo. La sera ci siamo messi i vestiti delle grandi occasioni e siamo tornati a San Sebastian per festeggiare il compleanno della Silvia. La cittadina era strapiena perché si era nel pieno della Semana Grande, settimana di festeggiamenti con concerti, fuochi d’artificio ecc.., naturalmente anche noi siamo stati coinvolti dall’atmosfera festaiola.

La mattina dopo ci siamo diretti verso Biarritz; durante il viaggio abbiamo deciso che il giorno dopo saremmo andati a Madrid, contrariamente ai piani precedenti che prevedevano la Francia. L’imprevisto cambio di programma ci ha elettrizzati e la giornata l’abbiamo passata sulla spiaggia a fare programmi per il giorno seguente. Qualche pazzo ha fatto anche il bagno nelle acque gelide e agitate mentre le altre si sono accontentate di ammirare i surfisti!!! La sera siamo andati a cena a Jean de Luz.

VI tappa: Irun – Madrid 14/08/02 Per arrivare a Madrid ad un ora decente siamo partiti all’alba. La strada poi non era per niente bella così abbiamo raggiunto la nostra meta nella tarda mattinata. Al tourist Info della stazione ferroviaria abbiamo prenotato le camere in un albergo centrale e molto economico (Hostal Ducal) che poi si è rivelato essere molto decadente e non proprio pulitissimo!! Ormai però eravamo abituati a tutto.

A Madrid c’erano 30 gradi in più che nel nord della Spagna!! Nonostante l’afa abbiamo vagabondato per la città e abbiamo visto il Palazzo Reale, la bellissima Plaza Mayor e Porta del Sol. Siamo rimasti impressionati dal numero di prostitute che stazionavano tranquillamente nelle vie centrali fra negozi e turisti.

Il giorno seguente i più volenterosi sono andati al Prado, gli altri sculturati al giardino botanico e i soliti due asociali anche allo stadio. Poi il gruppo si è ricomposto nel parco del Ritiro dove ci siamo stravaccati su un prato. Nel tardo pomeriggio siamo tornati nelle vie centrali dove abbiamo acquistato gli ultimi souvenirs per amici e parenti. L’ultima serata madrilena l’abbiamo passata a sparare cavolate in un ristorante all’aperto proprio di fronte al Palazzo Reale, che chic!! Poi fuochi d’artificio per festeggiare ferragosto!!!! ULTIMA TAPPA: Madrid – Prato 16-17/08/02 Del viaggio di ritorno non c’è molto da dire: nonostante vane ricerche non abbiamo trovato da dormire, la nostra Furgoneta è stata l’unico riparo e, dopo 1500 km e 30 di viaggio siamo arrivati a Prato, stanchi morti e sporchi come non mai, ma con il ricordo di una vacanza speciale.



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