Non solo Zanzibar
Poi magari mi soffermerò un po’ per dirvi come è andata, ma adesso passo subito alle notizie tecniche e utili.
Quando andate a prenotare il viaggio chiedete all’agenzia che vi faccia un conto preciso dei soldi che spenderete: ci vogliono 50 dollari a testa all’arrivo a Zanzibar e 25 per tornare in Italia. Se fate il safari per ogni volo interno ci vogliono 6 dollari a testa. Se non andate con un viaggio organizzato sappiate che i parchi sono a pagamento, naturalmente, e variano dai 25 ai 40 dollari al giorno a testa.
Sempre in tema di soldi dovrete fare i conti con le mance. Da principio saranno un incubo, poi ci farete l’abitudine. Vi chiederanno i soldi per caricare le valige in aereo e per scaricarle, per passare alla dogana e per non aprire i bagagli, oltre che per tantissime altre cose che per noi sono inconcepibili. Portatevi tanti bigliettoni da un dollaro, mi raccomando.
Regali: Noi abbiamo comprato durante il safari, convinti che sarebbe stato più conveniente e di trovare più scelta: gravissimo errore. A parte il fatto che in certi negozi si subiscono dei veri e propri furti, vi accorgerete che in Villaggio si trova di tutto e a prezzi sicuramente molto più convenienti.
Terapia antimalarica: noi l’abbiamo fatta. Abbiamo preso il Malarone che non dà nessun particolare fastidio, a parte alle proprie tasche, dato che costa 53 euro per 12 compresse. Va preso il giorno della partenza, durante il soggiorno e per altri sette giorni dal rientro. Fate un po’ voi i conti.
Comunque di zanzare durante il safari nemmeno l’ombra. Il clima è asciutto, la temperatura è favolosa perché si sta con le maniche corte di giorno e al mattino presto e alla sera è sufficiente una felpa.
Al villaggio a Zanzibar invece arrivano puntualmente, dato forse anche il clima decisamente più umido e la vita assolutamente uguale a quella di casa nostra, alla quale oramai anche le zanzare sono abituate.
Gli amici che abbiamo incontrato durante il safari (che guarda caso sono vicentini come noi e con i quali ci siamo divertiti tantissimo e che qui colgo l’occasione di salutare) hanno fatto la terapia con il Lariam, si il temutissimo Lariam: devo dire che li ho visti sempre pimpanti e allegri e non li ho mai sentiti lamentarsi. Il farmaco è mutuabile. Fateci un pensierino prima di spendere i soldi per il Malarone.
E’ doveroso dirlo: se prenotate questo tour due giornate servono per i trasferimenti, dove non si è esattamente nei parchi, ma si ha comunque la possibilità di vedere la vita locale e di ammirare paesaggi bellissimi.
E’ superfluo dirlo, perché ho visto quasi tutti i passeggeri per Zanzibar già opportunamente abbronzati a furor di lampade, presumo, ma se partite con le vostre chiappette bianche mettetevi tanta crema, ad altissima protezione. Arriverete ad un punto che il sole vi darà perfino fastidio. I bagagli non devono superare i 20 chili, perché se qui in Italia vi lasciano magari passare, quando dovete tornare indietro sono 10 euro al chilo in più da pagare e quando vedrete le bilance su cui pesano i vostri bagagli vi renderete conto come mai improvvisamente la vostra valigia è diventata molto più pesante.
A proposito di bagagli: se siete un pò insofferenti, mentre aspettate le valige all’aereoporto di Zanzibar, prendetevi un calmante. Vivrete una scena che ha del comico se non fosse che la cosa vi riguarda. Ma non voglio togliervi la sorpresa! Costo del viaggio: 2.500 euro a cranio pagati in agenzia. Abbiamo poi superato abbondantemente i 3.000 euro.
Mi pare tutto. Se avete ancora voglia di leggere vi faccio un breve riassunto della nostra vacanza.
Tutto bellissimo, l’aereo è partito in perfetto orario, alle 22,00 di Sabato e devo dire che le otto ore di volo passano senza problemi. Noi poi abbiamo fatto subito il safari: che dirvi? E’ una cosa che bisogna provare, gli animali, il paesaggio, il clima, il contesto ti regalano sensazioni indescrivibili. Non si può andare in Africa, secondo me, senza fare, sia pure a livello turistico, un safari nei parchi nazionali.
Oltre ad aver visto una moltitudine di bellissimi animali e ammirato splendidi paesaggi, abbiamo alloggiato in meravigliosi lodge all’interno dei parchi, dove abbiamo, tra l’altro, mangiato divinamente.
Durante gli spostamenti abbiamo avuto modo di passare attraverso i villaggi di questa povera gente e anche questo ti lascia dentro al cuore emozioni uniche.
Visti questi due meravigliosi parchi, il Ngorongoro (quello del Re Leone per capirci) e il Tarangire ci siamo fatti, per tornare a Zanzibar, il nostro bel viaggetto a bordo di un piccolissimo aereo ad elica a 12 posti sul quale io ho avuto anche l’onore di sedere a fianco del pilota (Luca, niente male peraltro) godendomi così uno spettacolo unico che non riesco proprio a trasmettervi fra queste righe. Mi sembrava di vivere il film “La mia Africa”.
E per finire l’arrivo a Zanzibar che, forse perché se hai fatto il safari tutto il resto è niente, sinceramente, mi ha un po’ deluso. Il tanto decantato fenomeno delle maree a me non è piaciuto perché il mare, a onor del vero, non è dei migliori, a mio avviso. La spiaggia invece è bellissima, con sabbia finissima e bianca e, soprattutto, la puoi passeggiare per chilometri e chilometri.
Molto più bella la spiaggia cosiddetta “Mondiale” che si trova dalla parte opposta dei villaggi, nella zona occidentale dell’Isola. Lì il mare è davvero bello (tipo Sardegna dico sempre io quando vedo un bel mare all’estero) e lì si può anche ammirare il tramonto, cosa che non vedi nella spiaggia di Kiwenga dove ci sono i villaggi, appunto.
Comunque la spiaggia di Kiwenga emana un fascino tutto particolare, così carica di colori, non solo del mare, ma di tutta la gente che di giorno la popola: i bambini di Zanzibar, i Masai, i Beach Boys, i turisti. E’ una cosa da vedere per credere, che piaccia o no.
Nel villaggio in ogni caso è andato tutto a meraviglia, abbiamo mangiato benissimo, formula all-inclusive, e l’animazione ci ha fatto divertire molto con i suoi intrattenimenti.
Il ritorno è andato tutto regolarmente, con tanto di aereo anche qui in perfetto orario.
Non voglio farla troppo lunga che poi la gente si stanca a leggere. Concludo dicendo: io forse non farei otto ore di volo per Zanzibar soltanto (oltrettutto non c’è barriera corallina agevole da vedere), ma il viaggio che abbiamo fatto, integrato dal Safari, è stata una cosa straordinaria. Poi, sapete com’è, la riuscita di un viaggio è fatta da mille variabili: noi eravamo una compagnia di sei persone, tutte simpaticissime, ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo vissuto insieme dei momenti indimenticabili. Il tempo è sempre stato dalla nostra parte, qualche piccola pioggia al villaggio che tutto sommato ci ha dato una mano a non bruciarci irreparabilmente. Poi io personalmente, con mio marito, ho festeggiato le nozze d’argento e anche questo ha avuto un sapore particolare.
Insomma: Hakuna Matata come scrivono tutti coloro che visitano questi posti e un grazie in generale alla vita che, con le sue meraviglie, spesso ti regala delle emozioni uniche da custodire gelosamente nel proprio cuore.
Luisa Se volete maggiori dettagli scrivete a: riccardo.Brazzale@tin.It