Non solo Svezia
L’itinerario del viaggio iniziava da Milano ed aveva come meta Stoccolma ed un passaggio ad Helsinki con il traghetto, ma senza auto al seguito. All’andata l’itinerario toccava le città di Friburgo, Colonia, Brema, Tonder, Ribe, Odessa; Malmo, Stoccolma, Helsinki, mentre quello di ritorno Rauma, Turku, Sigtuna, Uppsala, Orebro, Oslo, Tanum, Goteborg, Copenaghen, Helsingor, Fredensgorg, Hillerod, Roskilde, Maribo, Lubecca, Amburgo, Brema, Bamberg, Rothenburg ed infine le cascate del Reno a Sciaffusa.
Come in altre occasioni il navigatore satellitare si è mostrato molto utile, ma è stato in Germania che ha dato un contributo decisivo nel proporre percorsi alternativi in quanto le autostrade, pur con molti tratti a tre corsie, erano affollate da TIR in colonna e spesso interrotte per lavori od incidenti e di conseguenza traffico bloccato con code chilometriche, per cui è stato un continuo entrare ed uscire dall’ autostrada. I punti peggiori sono stati il nodo di Amburgo sia all’andata che al ritorno (Brema – Amburgo 120 km. 4 ore con strade alternative) e quello di Wurzburg (Brema – Bamberg 520 km. 11 ore con strade alternative da Kassel).
Non mi sembrato episodico, per cui dovrò tenerne conto in futuro nel calcolare i tempi di percorrenza.
Mentre i bassi limiti di velocità della strada da Orebro ad Oslo, tra boschi di abeti rossi e verdi, con frequenti radar di controllo della velocità, ma praticamente senza traffico, sono stati ben compensati da un’aria frizzante e pura che invitava a respirarla a pieni polmoni.
Per quanto riguarda le trattorie, ci siamo trovati bene ad un costo accettabile, a: – Friburgo: all’ Oberkirch sul lato destro della piazza del Duomo – Ribe: all’ antica trattoria Weis Stue all’angolo della Torvet, già segnalata in questo sito, e punto di raccolta da dove parte la ronda turistica per le vie della cittadina alle 20 ed alle 22.
– Copenaghen: in due steakhouses la prima in Vesterbrogade ang. Jorgens nel lato opposto della via rispetto alla stazione e la seconda nella via che costeggia il municipio in Vester Volgade ang. Dantes Plads.
– Vaenersborg: al Kopargrill un po’ nascosto nella Faengelsegr.
– Oslo: al The Scottsman sul lato sinistro della Karl Johansgata, in direzione Duomo / stazione, ang. Mollergata – Bamberg: al nr. 1 della piazzetta Schranne ed in due caffè – pasticceria a: – Rauma: in Kuninkaankato, 9 – Lubecca: in Wahmstrasse 35-37 (cortile interno – primo piano) Più che dei resoconti sui luoghi del viaggio, che ricalcano l’esperienza che altri hanno già molto ben descritto in questo sito, desideravo qui dare il mio contributo circa una scoperta casuale in cui mi sono imbattuto navigando in internet, un po’ come è avvenuto per questo bel sito “Turisti per caso”, allorchè ero alla ricerca di informazioni su Pietroburgo e sul visto per la Russia.
Scoperta che ho utilizzato con molta titubanza e senza informare mia moglie per farle una sorpresa (con tutti i rischi del caso), ma che si è poi rivelata per entrambi più che positiva, tanto che abbiamo intenzione di ripeterla.
Tutto è cominciato quando dovevo decidere in quale località intermedia avremmo potuto pernottare lungo il percorso tra Malmo e Stoccolma.
Ricordavo di aver letto in questo sito dei commenti positivi da parte di altri turisti sulle cittadine di Granna e Vadstena situate sulle rive del lago Vaettern, Vadstena sembrava da preferire, nei fatti poi è stato proprio così.
Granna ha un bel museo, è la patria dei bastoncini di zucchero colorato, vale la pena fare una sosta, ma Vadstena è molto di più sia per i suoi paesaggi al tramonto, sia per il bel castello che per il centro storico. I miei siti abituali di prenotazione proponevano sistemazioni troppo distanti da Vadstena, per cui ho cercato in internet l’ufficio turistico di Vadstena Nel sito dell’ufficio turistico ho anche appreso che a Vadstena si trovano le reliquie ed il monastero di Santa Brigida copatrona d’Europa e che l’attuale albergo Klosterslott fu il primitivo monastero, sorto in seguito alla donazione di un vecchio castello. (Per inciso vi abbiamo soggiornato, lo consigliamo sia per l’ubicazione e la tipicità dell’arredo che per la prima colazione a buffet di qualità e con moltissime opportunità di scelta, mentre dal ristorante annesso ci aspettavamo di meglio in rapporto al prezzo).
Desiderando però avere maggiori informazioni pratiche su come arrivare ai luoghi di Santa Brigida a Vadstena, ho continuato a navigare in internet e mi sono imbattuto sul sito brigidine.Org In questo sito ho letto che tra le attività di apostolato dell’Ordine vi era anche quella dell’accoglienza ecumenica attuata con il mettere a disposizione le loro case sparse un po’ ovunque in tutto il mondo, per un’ospitalità fraterna in un contesto spirituale e caritativo. Alcune di queste erano proprio lungo l’itinerario del viaggio che stavo per organizzare.
Ho quindi colto l’occasione prenotando a Brema, a Djursholm (presso Stoccolma), a Turku ed a Maribo.
Come detto l’esperienza è stata positiva ben oltre le aspettative, anche mia moglie ha gradito molto la sorpresa, perché l’accoglienza che abbiamo ricevuto è stata ovunque gioiosa, attenta, premurosa e soprattutto molto, molto discreta. Abbiamo trovato come ospiti famiglie con bambini, gruppi di preghiera, studenti o coppie come noi. Una difficoltà del nostro viaggio era rappresentata dalla scarsissima conoscenza che abbiamo della lingua inglese e dalla nessuna conoscenza delle lingue scandinave, ebbene le suore parlano tranquillamente in italiano, quindi a migliaia di chilometri ci siamo sentiti veramente a casa.
Abbiamo avuto modo di apprezzare una cucina ottimamente curata ed abbondante, la tavola era sempre apparecchiata con gusto e grazia, il servizio inappuntabile.
Le case di accoglienza in cui abbiamo soggiornato sono ubicate in luoghi molto belli, alcuni bellissimi, le strutture sono nuove, le camere linde e spaziose.
In camera non c’era la televisione (ma purtroppo neppure negli alberghi in cui abbiamo soggiornato lungo il viaggio abbiamo trovato dei canali televisivi italiani), mentre c’è la possibilità di parcheggio o garage messo liberamente a disposizione.
Il costo è stato estremamente contenuto in confronto sia ai prezzi locali che alla qualità dell’ospitalità che abbiamo ricevuto. Ci hanno consegnato una chiave di accesso alla casa ed eravamo liberi di andare e venire a nostro piacimento e, volendo, anche la possibilità di trovare un momento di riflessione interiore.
L’unico vincolo era l’orario fisso se si desidera anche pranzare e/o cenare, per noi che abbiamo scelto la mezza pensione, per non doverci porre tutte le volte il problema della ricerca di dove andare a cenare, così come abbiamo anche fatto il più delle volte negli alberghi in cui si pernottava.
L’orario fisso della cena non è mai stato sentito come vincolo, anzi stanchi morti come eravamo, è stato un sollievo fermarci per un momento. Se ci fosse stato qualche impedimento bastava telefonare per avvisare, senza per questo aver addebitato alcunché.
Al mattino una colazione a buffet era messa a disposizione in sala da pranzo. La casa di accoglienza di Brema si trova nel centro storico (a dieci minuti di autobus se uno raggiunge Brema con il treno), per cui per visitare la città, molto bella per altro, non abbiamo preso alcun mezzo di trasporto.
La vicinanza della casa di accoglienza con il centro storico ha consentito di andarci anche dopo cena, infatti dopo le ventidue i monumenti sono illuminati rendendoli più suggestivi.
La casa di accoglienza di Djursholm si trova nei dintorni di Stoccolma in una zona residenziale immersa nel verde dei boschi: pace e tranquillità assoluta.
Qui mi è stata usata la gentilezza di poter lasciar l’auto nel parcheggio interno anche per i giorni trascorsi in Finlandia.
Da e per Stoccolma occorrono 40 minuti di autobus + metro e vale la card turistica di Stoccolma, il primo giorno ne eravamo ovviamente sprovvisti, ma l’autista dell’autobus ci ha fatto salire ugualmente senza farci pagare il biglietto, sulla nostra parola che avremmo provveduto ad acquistare la card una volta raggiunta la stazione della metro.
La casa di accoglienza di Turku si trova a 5-10 minuti a piedi dalla stazione ed altrettanto dal centro cittadino, poco più in là vi è la stazione degli autobus (il cui bar è da dimenticare), che abbiamo utilizzata per andare a Rauma. Su Turku e Rauma non avevo trovato molto su questo sito, per cui mi dilungo un poco.
A Turku, vecchia capitale e più antica città finlandese, distrutta da un incendio nell’ 800 e ricostruita, quindi l’interesse è prevalso per alcuni musei più che per l’aspetto architettonico in gran parte moderno, tra questi: – il Sibelius (ben organizzato con strumenti musicali nelle diverse epoche), – l’ “Ett Hem” (frutto della donazione da parte di un’agiata famiglia del luogo della propria abitazione completa dell’arredamento e delle loro cose a testimonianza di uno stile e di una tradizione di vita relativo ad un certo ambiente sociale, a cavallo tra l’800 ed il 900. L’orario di apertura è limitato, si può visitare solo il martedì dalle 12 alle 15 o su prenotazione telefonica).
– l’Apotekk (antica farmacia ed erboristeria con annesso sia il laboratorio per la produzione dei farmaci che la casa di abitazione contenente strumenti ed arredi dell’epoca).
– il museo del Castello (peccato per alcuni ambienti scarsamente illuminati, ma complessivamente molto interessante e ben documentato, ad esempio con dei modellini che riproducevano le priorità e le sequenze dei lavori durante la costruzione del castello. Anche a Turku non è stato necessario fare la card, abbiamo preso l’autobus (linea 1) solo per andare al castello e per raggiungere l’imbarco Viking per Stoccolma.
A Rauma (80 km da Turku, un’ora e mezza di bus) la parte vecchia della cittadina mantiene un certo fascino dovuto alle tipiche case di legno ad un piano con camere nel sottotetto, alle finestre con i vasi di fiori e con esposti sui loro davanzali interni vari oggetti di abbellimento. C’è anche una bella chiesa francescana situata nei pressi di un ruscello, ma anch’essa, come tante altre nel nord europa, era ormai stata “convertita” al protestantesimo.
Lungo le sponde del torrente che attraversa la cittadina di Rauma sono esposte delle opere d’arte, anche dentro il torrente stesso hanno trovato posto alcune raffigurazioni di bagnanti, che a prima vista sembravano veri.
Per accorciare la strada del ritorno abbiamo usufruito del traghetto Scandilines Rodby – Puttgarten, pernottando la sera prima a Maribo, la casa si trova di fronte al lago in una zona panoramica, residenziale ed immersa nel verde, di fronte vi è anche uno stagno ricco di ninfee e poco più in là un pontile da cui spaziare con la vista sul lago, mentre la parte più antica della cittadina con le caratteristiche casette di legno dei pescatori si raggiunge a piedi in un quarto d’ora.
Pur avendo prenotato il traghetto in quanto temevo code verso sud per l’inizio delle loro ferie, abbiamo dovuto pagarlo nuovamente in quanto, così ho capito, al casello autostradale non avevano o non funzionava il terminale per verificare la prenotazione, cercheremo di ottenerne il rimborso dall’agenzia, però mi sono reso conto che era stato eccessivo prenotare, non c’era assolutamente coda.
Inoltre non mi ero accorto che il traghetto avesse due ponti per cui all’uscita ho avuto qualche difficoltà per ritrovare l’auto.
A parte quanto descritto prima circa il traffico autostradale in Germania, abbiamo avuto modo di apprezzare città come Lubecca e lungo la via romantica le cittadine di Bamberg e Rothenburg, che ci hanno lasciato effettivamente la sensazione di mete per viaggio di nozze o per trascorrervi le feste di Natale.
L’ultima tappa è stata particolarmente fortunata, abbiamo potuto ammirare in tutta la loro fragorosa bellezza e colori le cascate del Reno a Sciaffusa in una giornata di sole splendente.