Non solo Normandia

La decisione di fare un viaggio in Normandia è stata rimandata da tempo e le cause erano dettate dal clima poco estivo e dalla non conoscenza della lingua francese. Quest’anno però la disponibilità di una sola settimana di ferie e un volo Ryanair con noleggio auto ad un prezzo conveniente ci ha fatto decidere per un tour nella terra dei...
Scritto da: angela29
non solo normandia
Partenza il: 07/08/2009
Ritorno il: 16/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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La decisione di fare un viaggio in Normandia è stata rimandata da tempo e le cause erano dettate dal clima poco estivo e dalla non conoscenza della lingua francese.

Quest’anno però la disponibilità di una sola settimana di ferie e un volo Ryanair con noleggio auto ad un prezzo conveniente ci ha fatto decidere per un tour nella terra dei Normanni con qualche deviazione.

Partiamo sabato 8/8 da Treviso destinazione Beauvais in tarda serata che si trasforma in notte fonda a causa del nostro navigatore andato in tilt.

Si dorme all’Hotel Premier Classe: un motel stile USA con vista tangenziale, ma per 40 euro ci sta bene, tanto domani si riparte di buonora.

Domenica 9/8 Beauvais-Caen Lasciata la Peugeot 307SW noleggiata con Hertz in un parcheggio cittadino non tanto economico, iniziamo la visita della splendida Rouen; la cattedrale che visitiamo è solo la prima di una serie di edifici gotici che vedremo e, forse proprio per questo, ci sembra la più bella.

Il centro storico è raccolto, sobrio, senza troppi fronzoli per turisti e i nostri nasi si fermano all’insù ad ammirare per la prima volta le case a graticcio: strutture portanti in legno dai colori più vari, completate in muratura, tutte sbilenche, sembrano stare in piedi per miracolo eppure sono là da centinaia d’anni.

Rouen è anche la città del supplizio di Giovanna d’Arco e in Place du Vieux Marchè, dove il 30 maggio 1430 la “pulzella” venne arsa viva, c’è un’aiola fiorita, una targa a memoria ed una croce forse un po’ troppo anonima; un po’ fuori dal centro invece sorge la torre in cui fu imprigionata e processata: è ciò che rimane della fortezza della città.

Da vedere anche il Grande Orologio, lo splendore gotico del Palazzo di Giustizia e l’Hotel de Ville (Municipio).

Lasciamo Rouen dirigendoci verso Le Havre: vogliamo attraversare lo spettacolare Ponte di Normandia sulla foce della Senna e raggiungere la Costa d’Alabastro; ci fermiamo per una breve tappa a Fecamp per ammirare il suo importante porto peschereccio sulla Manica e le sue scogliere per poi raggiungere Etretat.

La salita sulla scogliera ci ripaga con un panorama mozzafiato: il verde delle colline, il bianco della roccia e l’immenso azzurro del cielo e del mare.

Dobbiamo purtroppo rinunciare a vedere Honfleur poiché, nonostante le tante ore di luce, s’è fatto tardi e dobbiamo raggiungere Caen.

Il nostro navigatore si è rimesso a funzionare e dopo un centinaio di km ci porta diritto all’Hotel Crocus Caen Memorial (60 euro con col.): senza infamia e senza lode, dobbiamo starci solo una notte.

Lunedì 10/8 Caen-Cherbourg La mattina successiva visitiamo il castello di Caen che è tra le più vaste fortezze d’Europa, l’immancabile chiesa in stile gotico-flamboyant e in Rue St Pierre due splendidi edifici a graticcio con sculture e statue d’epoca gotica, una delle quali Museo delle Poste e Comunicazioni.

Ma a togliere il fiato per la maestosità è l’Abbaye aux Hommes che ospita ora l’Hotel de Ville e la chiesa di St Etienne al cui interno riposa Guglielmo di Normandia (Il Conquistatore).

Ad una trentina di km da Caen c’è Bayeux, famosa per l’Arazzo della regina Matilde: un capolavoro di ricamo lungo quasi 70 metri che racconta le gesta di Guglielmo duca di Normandia; l’ingresso costa 7,80 euro a persona audioguida in italiano inclusa; concludiamo il giro della città con la visita alla cattedrale gotica ed ai mulini ad acqua, pranzando all’Atelier in Rue de Nesmond 24.

L’itinerario prosegue verso i luoghi storici dello Sbarco, prima tappa Arromanche. La città è invasa dai turisti e più che un sito storico mi sembra una macchina per far soldi.

E’ d’obbligo la visita al museo sulla cui facciata campeggia la scritta 6 juin 1944 D DAY.

Ci mettiamo in fila, entriamo, ma è molto difficile concentrarsi e cogliere l’importanza di quanto stiamo guardando a causa della confusione, delle visite guidate e dello spazio ristretto delle sale espositive. Alcuni filmati spiegano lo svolgere dell’accaduto mentre in spiaggia ci sono ancora i resti del porto artificiale Mulberry B: sono là da 65 anni e convivono assieme agli ombrelloni e ai bagnanti.

Continuiamo a dirigerci a nord e ci fermiamo a Omaha Beach per visitare il cimitero statunitense: arriviamo all’ora di chiusura mentre una campana suona a morto e, poco dopo, l’inno americano sancisce il silenzio: brividi e lacrime di commozione, mentre per qualche turista è normale chiacchierare al cellulare in mezzo a 10.000 lapidi di marmo bianco; la spiaggia di Omaha porta un obelisco commemorativo e nessun altro segno dello Sbarco.

Il museo all’aperto prosegue a Utah Beach con i bunker e i carri armati; un altro obelisco di granito rosa circondato da bandiere americane e francesi ricorda i caduti.

Inizia a piovere e ci ripariamo nell’unico bar aperto: Le Rooswelt; le foto alle pareti ritraggono chi è ritornato sul luogo dopo averci combattuto, le toilette sono tappezzate con i giornali dell’epoca e da una targa all’esterno scopriamo che era stato un bunker tedesco, poi conquistato dagli americani e usato come centro per le comunicazioni (www.Le-rooswelt.Com).

Facciamo una deviazione all’interno per andare a Ste Mère Eglise dove sul fianco della chiesa pende un paracadute a cui è attaccato un fantoccio a rievocazione della disavventura del soldato Steel rimasto appeso al campanile del bel edificio gotico la notte del 6 giugno come raccontato nel famoso film “Il giorno più lungo”.

Arriviamo a Cherburg che sembra autunno, ci dirigiamo all’Hotel Beausejour, carino con personale cordiale (48 euro a notte senza colazione) e ceniamo piatti tipici al ristorante Au Provencal in Rue Tour Carree, 27 per poco più di 25 euro a testa.

Martedì 11/8 Cherbourg-Cancale Dopo una breve visita al porto di Cherbourg la cui rada artificiale è la più grande al mondo, rinunciamo a vedere la Citè de la Mer perché ci porterebbe via troppo tempo e continuiamo verso nord est, prima al faro di Gateville che con i suoi 75 metri è tra i più alti della Francia e poi a Barfleur, grazioso villaggio di pescatori dove pranziamo seduti sulle panchine del porto con la classica baguette e delle ottime salsicce arrostite da un’energica signora nella piazza del paese.

Puntiamo ora verso Cap de la Hague passando per Port Racine il più piccolo porto francese a St Germain des Vaux.

A causa della posizione geografica questo tratto di costa ha conosciuto numerosi naufragi ed è proprio dopo uno di questi che nel 1834 fu deciso di costruire il faro di Auderville sulla roccia situata ad 800 metri dal litorale; è alto 48 metri e dotato di una lanterna e di un segnale sonoro in caso di nebbia.

All’ufficio del turismo di Auderville scopro che poco lontano, a Biville, c’è una zona di dune costiere; decidiamo di andarci e ci concediamo un bagno ristoratore nonostante la temperatura dell’acqua non sia molto invitante.

Il paesaggio è stupendo: una distesa chilometrica di sabbia e dune fisse su cui è cresciuta vegetazione.

Lasciamo Biville a malincuore, ma ci aspettano quasi 200 km per raggiungere la nostra prossima meta: Cancale in Bretagna.

Vi arriviamo all’imbrunire e subito ci appare chiaro il fenomeno delle maree: un “cimitero” di natanti in secca a perdita d’occhio.

La prenotazione è all’Hotel La Voilerie: posizione strategica, molto carino, in stile marinaro, a conduzione familiare molto amichevole nonostante qualche difficoltà di comprensione. (www.Hotel-lavoilerie.Com).

A Cancale c’è parecchia vita notturna con i suoi bar e ristoranti sul lungomare; attenzione a dove parcheggiate: abbiamo visto un’automobile in “ammollo” causa l’escursione della marea.

Mercoledì 12/8 Le Mont Saint Michel Arriviamo a Le Mont Saint Michel a mezzogiorno e già la quantità di automobili in parcheggio (4 euro) fa presagire la folla che troveremo sul posto; prestiamo attenzione ai cartelli che segnalano le maree e memorizziamo la posizione della nostra vettura poiché al ritorno potrebbe essere difficile ritrovarla.

Troviamo il borgo invaso dalla gente e i troppi negozi di souvenir la fanno sembrare un mercato; rinunciamo alla visita dell’abbazia vista la coda chilometrica e dopo aver scattato qualche foto e fatto il giro delle mura ce ne andiamo stressati dalla ressa.

Decidiamo di andare a Saint Malò, ma lungo la strada sulla Baia di Mont Saint Michel la nostra attenzione viene attirata da dei strani natanti anfibi presso un centro di miticoltura: sono i mezzi con cui vanno a raccogliere le ostriche; vengono organizzate anche delle visite guidate, purtoppo però gli orari stabiliti non coincidono con la nostra tabella di marcia e dobbiamo rinunciare.

Arrivati a Saint Malo lasciamo l’automobile in un parcheggio dal quale parte un autobus navetta gratuito per il centro città “intramuros” Saint Malo, la città corsara, è una perla incastonata nella costa di granito rosa, fedelmente ricostruita dopo i bombardamenti del 1944; i bastioni che racchiudono il centro storico, offrono una panoramica passeggiata sul mare: la plage de Bon Secours è bella ampia e invitante, il mare è limpido e ci fermiamo per una nuotata e un po’ di relax. Approfittando della bassa marea accediamo al Fort National da dove si gode una splendida vista sulle mura cittadine. Nel centro storico la cattedrale di St Vincent parzialmente ricostruita nel ’44 è caratterizzata dalle moderne vetrate colorate; facciamo una tappa in uno dei numerosi negozi di souvenir per assaggiare i deliziosi biscotti bretoni al burro.

Ad una ventina di km verso l’interno c’è una delle più belle cittadine della Bretagna: Dinan. Il grazioso e caratteristico centro storico racchiuso nelle sue intatte fortificazioni si distingue per la basilica romanico-gotica di St Sauveur e la panoramica Tour de l’Horloge; una passeggiata scende al fiume Rance all’esterno della cinta muraria fino all’animato porto fluviale.

Ritorniamo a Cancale e ci concediamo una cena a base di ostriche e sidro al ristorante Contre Courant in pl du Calvaire, 3 (20 euro a persona circa).

Giovedì 13/8 Cancale – Erbrèe Partiamo da Cancale e dopo una settantina di chilometri raggiungiamo Rennes capitale regionale della Bretagna totalmente ricostruita dopo l’incendio del 1720; lasciata l’automobile nel parcheggio della centrale Place de la Republique ci dirigiamo al vicino Ufficio del Turismo ospitato nella cappella dell’antico ospedale di Saint Yves all’interno della quale c’è una mostra permanente sulla città con il contributo di fotografie e filmati.

Qui ci danno una piantina con un percorso turistico da seguire che si snoda nel centro cittadino portandoci a visitare i palazzi e monumenti più rappresentativi: il palazzo del Parlamento più volte restaurato anche a causa di un incendio subito una decina d’anni fa, è visitabile registrandosi presso lo stesso ufficio; l’immancabile cattedrale gotica, Saint Pierre, ricostruita tre volte sempre nello stesso posto; la magnifica casa a graticcio in stile gotico Ti Koz costruita nel 1500 e finemente lavorata da maestri scultori e carpentieri; il Palazzo Abbaziale di Saint Georges ora caserma dei vigili del fuoco e la piscina comunale Saint Georges in stile Art Dèco. Ci fermiamo a pranzo in piazza del Parlamento a Le St Just per 10 euro a testa e riprendiamo il percorso dirigendoci verso il moderno Les Champ Libres, uno spazio espositivo di 124000 mq che comprende il Museo di Bretagna, lo Spazio delle scienze e la Biblioteca; prolunghiamo la visita ammirando le splendide case a graticcio che colorano ogni angolo della città e i palazzi che ci vengono segnalati nell’itinerario.

Lasciata Rennes ci dirigiamo ad Erbrèe dove passeremo la notte. Arriviamo in serata e decidiamo di visitare la vicina Vitrè che si rivela una sorpresa; sorge su un roccione sulla vallata del fiume Vilaine e il suo splendido castello medievale è uno dei migliori esempi di fortezza bretone ed è talmente ben conservato che ci si aspetta che da un momento all’altro ne esca Re Artu’.

Pernottiamo all’Hotel Balladins per 49 euro colazione esclusa, sulla tangenziale, ma complessivamente non male.

Venerdì 14/8 Erbrèe – Chartres La mattina torniamo a Vitrè per fare delle foto con la luce giusta e facciamo colazione a base di crepes preparate lungo la strada.

Ci dirigiamo poi verso Chartres; abbiamo deciso di deviare il percorso dalla Normandia e Bretagna per visitare due tra le cattedrali gotiche più grandi e rappresentative d’ Europa, quella di Chartres appunto e successivamente Amiens.

Chartres ci appare subito carina con i suoi ponti e le case lungo il fiume Eure, ma ciò che incanta è la maestosità della cattedrale di Notre Dame, patrimonio dell’Unesco.

La cattedrale, tra le più grandi d’Europa è famosa non solo per le sue dimensioni, ma anche per le sue statue e le meravigliose vetrate. Ci sono 172 finestre per una superficie totale di 2600 mq.

Tutto questo e molto altro lo apprendiamo noleggiando l’audioguida presso la libreria della cattedrale; scegliamo quella parziale per un importo di 4,20 euro a persona.

Con l’autobus navetta gratuito ci spostiamo per il centro e visitiamo la chiesa medievale di St Pierre e quella di St Aignan, un bell’edificio cinquecentesco dalle splendide decorazioni interne; rimaniamo in città per assistere allo spettacolo di Chartres illuminata: i monumenti vengono valorizzati dalla musica e illuminazioni speciali e la cattedrale sotto queste luci è un molto suggestiva.

Pernottiamo all’hotel Marmotte a 45 euro senza colazione.

Sabato 15/8 Chartres . Beauvais Il viaggio volge al termine e prima di ritornare a Beauvais e ripartire alla volta dell’Italia ci fermiamo ad Amiens.

Notre Dame di Amiens, Patrimonio dell’Unesco, è l’edificio gotico francese più grande con la navata centrale più alta e può contenere due cattedrali della dimensione di Notre Dame de Paris.

Per definirla sono state usate le seguenti parole: luce, perfezione e armonia delle proporzioni ed effettivamente ciò che più colpisce è la luminosità dei suoi interni. Il coro è il più bell’ esempio di scultura lignea in Francia raffigurante 4000 figure religiose; è possibile visitarlo alle 15 quando un simpatico e anziano sacrestano viene ad aprirlo. Peccato che il mio scarso francese non mi faccia apprendere le battute alle quali tutti ridono divertiti.

Lasciata la cattedrale pranziamo al Restaurant Tante Jeanne in rue de la Dodabe 1 e ci incamminiamo nel pittoresco quartiere di Saint Leu; lo chiamano la piccola Venezia del Nord per le sue case colorate e i vicoli stretti attraversati dai canali. Purtroppo non riusciamo a fare l’escursione con il battello poiché le prenotazioni sono già al completo.

Una capatina a vedere la casa di Jules Verne e poi via verso Beauvais dove pernottiamo allo stesso hotel della prima sera.

Domenica 16/8 Beauvais Il nostro volo parte alla sera così a Beauvais visitiamo la Cattedrale di Saint Pierre ovviamente in stile gotico; all’interno il suo Orologio Astronomico è alto 12 metri e largo 5, composto da 52 quadranti e 68 statue, include 90000 pezzi perfettamente sincronizzati. Il suo funzionamento viene spiegato ogni ora con il supporto di audioguide individuali.

Approfittiamo dell’ingresso gratuito per visitare il Museo dipartimentale dell’Oise situato nell’ex palazzo episcopale che ospita una collezione di sculture del Medio Evo, una serie di quadri rinascimentali e mobilio Art Noveau. Vengono inoltre organizzate esposizioni temporanee.

Un po’ fuori dal centro storico c’è Plan d’eau du Canada uno spazio dedicato allo svago e alla natura: piste ciclabili e zone pic nic, nonché una spiaggia artificiale sul lago, un polmone verde a disposizione dei cittadini del quale godiamo anche noi con una rilassante passeggiata.

Ci concediamo l’ultimo pranzo in terra francese a base di moules (cozze) e sidro a Les Relais d’Alsace in rue Pierre Jacoby 16 a 20 euro a testa.

Impressioni di viaggio Contrariamente alle aspettative posso dire che non mi sono mai trovata in difficoltà nonostante non parlassi francese e il loro inglese a volte risulti poco comprensibile; Un paio di volte siamo ricorsi all’aiuto della Polizia per indicazioni stradali e sono stati molto gentili e precisi nelle informazioni Attenzione alle strade: nonostante siano larghe ed invitino a correre il limite è 90: c’hanno fermato ma sono stati molto indulgenti Tra gli alberghi frequentati mi sento di segnalare L’Hotel La Voilere a Cancale.

Non esitate a contattarmi se desiderate informazioni su questo viaggio.



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